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Cristianesimo : Libri storici
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Giosuè
1

1Dopo la morte di Mosè, servo del Signore, il Signore disse a Giosuè, figlio di Nun, servo di Mosè: 2"Mosè mio

servo è morto; orsù, attraversa questo Giordano tu e tutto questo popolo, verso il paese che io do loro, agli Israeliti.

3Ogni luogo che calcherà la pianta dei vostri piedi, ve l'ho assegnato, come ho promesso a Mosè. 4Dal deserto e dal

Libano fino al fiume grande, il fiume Eufrate, tutto il paese degli Hittiti, fino al Mar Mediterraneo, dove tramonta il

sole: tali saranno i vostri confini. 5Nessuno potrà resistere a te per tutti i giorni della tua vita; come sono stato con

Mosè, così sarò con te; non ti lascerò né ti abbandonerò.

6Sii coraggioso e forte, poiché tu dovrai mettere questo popolo in possesso della terra che ho giurato ai loro padri di

dare loro. 7Solo sii forte e molto coraggioso, cercando di agire secondo tutta la legge che ti ha prescritta Mosè, mio

servo. Non deviare da essa né a destra né a sinistra, perché tu abbia successo in qualunque tua impresa. 8Non si

allontani dalla tua bocca il libro di questa legge, ma mèditalo giorno e notte, perché tu cerchi di agire secondo

quanto vi è scritto; poiché allora tu porterai a buon fine le tue imprese e avrai successo. 9Non ti ho io comandato: Sii

forte e coraggioso? Non temere dunque e non spaventarti, perché è con te il Signore tuo Dio, dovunque tu vada".

10Allora Giosuè comandò agli scribi del popolo: 11"Passate in mezzo all'accampamento e comandate al popolo:

Fatevi provviste di viveri, poiché fra tre giorni voi passerete questo Giordano, per andare ad occupare il paese che il

Signore vostro Dio vi da' in possesso".

12Poi Giosuè disse ai Rubeniti, ai Gaditi e alla metà della tribù di Manàsse: 13"Ricordatevi di ciò che vi ha ordinato

Mosè, servo del Signore: Il Signore Dio vostro vi concede riposo e vi dà questo paese; 14le vostre mogli, i vostri

bambini e il vostro bestiame rimarranno nella terra che vi ha assegnata Mosè oltre il Giordano; voi tutti invece, prodi

guerrieri, passerete ben armati davanti ai vostri fratelli, e li aiuterete, 15finché il Signore conceda riposo ai vostri

fratelli, come a voi, e anch'essi siano entrati in possesso del paese che il Signore Dio vostro assegna loro. Allora

ritornerete e possederete la terra della vostra eredità, che Mosè, servo del Signore, diede a voi oltre il Giordano, ad

oriente". 16Essi risposero a Giosuè: "Faremo quanto ci hai ordinato e noi andremo dovunque ci manderai. 17Come

abbiamo obbedito in tutto a Mosè, così obbediremo a te; ma il Signore tuo Dio sia con te come è stato con Mosè.

18Chiunque disprezzerà i tuoi ordini e non obbedirà alle tue parole in quanto ci comanderai, sarà messo a morte.

Solo, sii forte e coraggioso".
2

1In seguito Giosuè, figlio di Nun, di nascosto inviò da Sittim due spie, ingiungendo: "Andate, osservate il territorio e

Gèrico". Essi andarono ed entrarono in casa di una donna, una prostituta chiamata Raab, dove passarono la notte.

2Ma fu riferito al re di Gèrico: "Ecco alcuni degli Israeliti sono venuti qui questa notte per esplorare il paese".

3Allora il re di Gèrico mandò a dire a Raab: "Fa' uscire gli uomini che sono venuti da te e sono entrati in casa tua,

perché sono venuti per esplorare tutto il paese". 4Allora la donna prese i due uomini e, dopo averli nascosti, rispose:

"Sì, sono venuti da me quegli uomini, ma non sapevo di dove fossero. 5Ma quando stava per chiudersi la porta della

città al cader della notte, essi uscirono e non so dove siano andati. Inseguiteli subito e li raggiungerete".

6Essa invece li aveva fatti salire sulla terrazza e li aveva nascosti fra gli steli di lino che vi aveva accatastato. 7Gli

uomini li inseguirono sulla strada del Giordano verso i guadi e si chiuse la porta, dopo che furono usciti gli

inseguitori.

8Quelli non si erano ancora coricati quando la donna salì da loro sulla terrazza 9e disse loro: "So che il Signore vi ha

assegnato il paese, che il terrore da voi gettato si è abbattuto su di noi e che tutti gli abitanti della regione sono

sopraffatti dallo spavento davanti a voi, 10perché abbiamo sentito come il Signore ha prosciugato le acque del Mare

Rosso davanti a voi, alla vostra uscita dall'Egitto e come avete trattato i due re Amorrei, che erano oltre il Giordano,

Sicon ed Og, da voi votati allo sterminio. 11Lo si è saputo e il nostro cuore è venuto meno e nessuno ardisce di

fiatare dinanzi a voi, perché il Signore vostro Dio è Dio lassù in cielo e quaggiù sulla terra. 12Ora giuratemi per il

Signore che, come io ho usato benevolenza, anche voi userete benevolenza alla casa di mio padre; datemi dunque un

segno certo 13che lascerete vivi mio padre, mia madre, i miei fratelli, le mie sorelle e quanto loro appartiene e

risparmierete le nostre vite dalla morte". 14Gli uomini le dissero: "A morte le nostre vite al posto vostro, purché non

riveliate questo nostro affare; quando poi il Signore ci darà il paese, ti tratteremo con benevolenza e lealtà".

15Allora essa li fece scendere con una corda dalla finestra, perché la sua casa era addossata al muro di cinta; infatti

sulle mura aveva l'abitazione. 16Disse loro: "Andate verso la montagna, perché non si imbattano in voi i vostri

inseguitori e là rimarrete nascosti tre giorni fino al loro ritorno; poi andrete per la vostra strada". 17Le risposero

allora gli uomini: "Saremo sciolti da questo giuramento, che ci hai fatto fare, a queste condizioni: 18quando noi

entreremo nel paese, legherai questa cordicella di filo scarlatto alla finestra, per la quale ci hai fatto scendere e

radunerai presso di te in casa tuo padre, tua madre, i tuoi fratelli e tutta la famiglia di tuo padre. 19Chiunque allora

uscirà dalla porta di casa tua, il suo sangue ricadrà sulla sua testa e noi non ne avremo colpa; chiunque invece sarà

con te in casa, il suo sangue ricada sulla nostra testa, se gli si metterà addosso una mano. 20Ma se tu rivelerai questo

nostro affare, noi saremo liberi da ciò che ci hai fatto giurare". 21Essa allora rispose: "Sia così secondo le vostre

parole". Poi li congedò e quelli se ne andarono. Essa legò la cordicella scarlatta alla finestra.

22Se ne andarono dunque e giunsero alla montagna dove rimasero tre giorni, finché non furono tornati gli inseguitori.

Gli inseguitori li avevano cercati in ogni direzione senza trovarli. 23I due uomini allora tornarono sui loro passi,

scesero dalla montagna, passarono il Giordano e vennero da Giosuè, figlio di Nun, e gli raccontarono quanto era loro

accaduto. 24Dissero a Giosuè: "Dio ha messo nelle nostre mani tutto il paese e tutti gli abitanti del paese sono già

disfatti dinanzi a noi".
3

1Giosuè si mise all'opera di buon mattino; partirono da Sittim e giunsero al Giordano, lui e tutti gli Israeliti. Lì si

accamparono prima di attraversare. 2Trascorsi tre giorni, gli scribi passarono in mezzo all'accampamento 3e diedero

al popolo questo ordine: "Quando vedrete l'arca dell'alleanza del Signore Dio vostro e i sacerdoti leviti che la

portano, voi vi muoverete dal vostro posto e la seguirete; 4ma tra voi ed essa vi sarà la distanza di circa duemila

cùbiti: non avvicinatevi. Così potrete conoscere la strada dove andare, perché prima d'oggi non siete passati per

questa strada". 5Poi Giosuè disse al popolo: "Santificatevi, poiché domani il Signore compirà meraviglie in mezzo a

voi". 6Giosuè disse ai sacerdoti: "Portate l'arca dell'alleanza e passate davanti al popolo". Essi portarono l'arca

dell'alleanza e camminarono davanti al popolo.

7Disse allora il Signore a Giosuè: "Oggi stesso comincerò a glorificarti agli occhi di tutto Israele, perché sappiano

che come sono stato con Mosè, così sarò con te. 8Tu ordinerai ai sacerdoti che portano l'arca dell'alleanza: Quando

sarete giunti alla riva delle acque del Giordano, voi vi fermerete". 9Disse allora Giosuè agli Israeliti: "Avvicinatevi e

ascoltate gli ordini del Signore Dio vostro". 10Continuò Giosuè: "Da ciò saprete che il Dio vivente è in mezzo a voi e

che, certo, scaccerà dinanzi a voi il Cananeo, l'Hittita, l'Eveo, il Perizzita, il Gergeseo, l'Amorreo e il Gebuseo.

11Ecco, l'arca dell'alleanza del Signore di tutta la terra passa dinanzi a voi nel Giordano. 12Ora sceglietevi dodici

uomini dalle tribù di Israele, un uomo per ogni tribù. 13Quando le piante dei piedi dei sacerdoti che portano l'arca di

Dio, Signore di tutta la terra, si poseranno sulle acque del Giordano, le acque del Giordano si divideranno; le acque

che scendono dalla parte superiore si fermeranno come un solo argine".

14Quando il popolo si mosse dalle sue tende per attraversare il Giordano, i sacerdoti che portavano l'arca

dell'alleanza camminavano davanti al popolo. 15Appena i portatori dell'arca furono arrivati al Giordano e i piedi dei

sacerdoti che portavano l'arca si immersero al limite delle acque - il Giordano infatti durante tutti i giorni della

mietitura è gonfio fin sopra tutte le sponde - 16si fermarono le acque che fluivano dall'alto e stettero come un solo

argine a grande distanza, in Adama, la città che è presso Zartan, mentre quelle che scorrevano verso il mare

dell'Araba, il Mar Morto, se ne staccarono completamente e il popolo passò di fronte a Gèrico. 17I sacerdoti che

portavano l'arca dell'alleanza del Signore si fermarono immobili all'asciutto in mezzo al Giordano, mentre tutto

Israele passava all'asciutto, finché tutta la gente non ebbe finito di attraversare il Giordano.

4

1Quando tutta la gente ebbe finito di attraversare il Giordano, il Signore disse a Giosuè: 2"Sceglietevi dal popolo

dodici uomini, un uomo per ogni tribù, 3e comandate loro: Prendetevi dodici pietre da qui, in mezzo al Giordano, dal

luogo dove stanno immobili i piedi dei sacerdoti; trasportatele con voi e deponetele nel luogo, dove vi accamperete

questa notte". 4Allora Giosuè convocò i dodici uomini, che aveva designati tra gli Israeliti, un uomo per ogni tribù,

5e disse loro: "Passate davanti all'arca del Signore vostro Dio in mezzo al Giordano e caricatevi sulle spalle ciascuno

una pietra, secondo il numero delle tribù degli Israeliti, 6perché diventino un segno in mezzo a voi. Quando domani i

vostri figli vi chiederanno: Che significano per voi queste pietre? 7risponderete loro: Perché si divisero le acque del

Giordano dinanzi all'arca dell'alleanza del Signore; mentre essa attraversava il Giordano, le acque del Giordano si

divisero e queste pietre dovranno essere un memoriale per gli Israeliti, per sempre". 8Fecero dunque gli Israeliti

come aveva comandato Giosuè, presero dodici pietre in mezzo al Giordano, secondo quanto aveva comandato il

Signore a Giosuè, in base al numero delle tribù degli Israeliti, le trasportarono con sé verso l'accampamento e le

deposero in quel luogo.

9Giosuè fece collocare altre dodici pietre in mezzo al Giordano, nel luogo dove poggiavano i piedi dei sacerdoti che

portavano l'arca dell'alleanza: esse si trovano là fino ad oggi.

10I sacerdoti che portavano l'arca si erano fermati in mezzo al Giordano, finché fosse eseguito ogni ordine che il

Signore aveva comandato a Giosuè di comunicare al popolo, e secondo tutte le prescrizioni di Mosè a Giosuè. Il

popolo dunque si affrettò a passare. 11Quando poi tutto il popolo ebbe terminato la traversata, passò l'arca del

Signore e i sacerdoti, dinanzi al popolo. 12Passarono i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse, ben

armati, davanti agli Israeliti, secondo quanto aveva comandato loro Mosè; 13circa quarantamila, armati per la guerra,

passarono davanti al Signore per il combattimento verso le steppe di Gèrico.

14In quel giorno il Signore glorificò Giosuè agli occhi di tutto Israele e lo temettero, come avevano temuto Mosè in

tutti i giorni della sua vita.

15Disse allora il Signore a Giosuè: 16"Comanda ai sacerdoti che portano l'arca della testimonianza che salgano dal

Giordano". 17Giosuè comandò ai sacerdoti: "Salite dal Giordano". 18Non appena i sacerdoti, che portavano l'arca

dell'alleanza del Signore, furono saliti dal Giordano, mentre le piante dei piedi dei sacerdoti raggiungevano

l'asciutto, le acque del Giordano tornarono al loro posto e rifluirono come prima su tutta l'ampiezza delle loro

sponde.

19Il popolo salì dal Giordano il dieci del primo mese e si accampò in Gàlgala, dalla parte orientale di Gèrico.

20Quelle dodici pietre che avevano portate dal Giordano, Giosuè le eresse in Gàlgala. 21Si rivolse poi agli Israeliti:

"Quando domani i vostri figli interrogheranno i loro padri: Che cosa sono queste pietre?, 22farete sapere ai vostri

figli: All'asciutto Israele ha attraversato questo Giordano, 23poiché il Signore Dio vostro prosciugò le acque del

Giordano dinanzi a voi, finché foste passati, come fece il Signore Dio vostro al Mare Rosso, che prosciugò davanti a

noi finché non fummo passati; 24perché tutti i popoli della terra sappiano quanto è forte la mano del Signore e

temiate il Signore Dio vostro, per sempre".
5

1Quando tutti i re degli Amorrei, che sono oltre il Giordano ad occidente, e tutti i re dei Cananei, che erano presso il

mare, seppero che il Signore aveva prosciugato le acque del Giordano davanti agli Israeliti, finché furono passati, si

sentirono venir meno il cuore e non ebbero più fiato davanti agli Israeliti.

2In quel tempo il Signore disse a Giosuè: "Fatti coltelli di selce e circoncidi di nuovo gli Israeliti". 3Giosuè si fece

coltelli di selce e circoncise gli Israeliti alla collina Aralot. 4La ragione per cui Giosuè fece praticare la circoncisione

è la seguente: tutto il popolo uscito dall'Egitto, i maschi, tutti gli uomini atti alla guerra, morirono nel deserto dopo

l'uscita dall'Egitto; 5mentre tutto quel popolo che ne era uscito era circonciso, tutto il popolo nato nel deserto, dopo

l'uscita dall'Egitto, non era circonciso. 6Quarant'anni infatti camminarono gli Israeliti nel deserto, finché fu estinta

tutta la nazione, cioè gli uomini atti alla guerra usciti dall'Egitto, i quali non avevano ascoltato la voce del Signore e

ai quali il Signore aveva giurato di non mostrare loro quella terra, dove scorre latte e miele, che il Signore aveva

giurato ai padri di darci, 7ma al loro posto fece sorgere i loro figli e questi circoncise Giosuè; non erano infatti

circoncisi perché non era stata fatta la circoncisione durante il viaggio. 8Quando si terminò di circoncidere tutta la

nazione, rimasero al loro posto nell'accampamento finché furono guariti. 9Allora il Signore disse a Giosuè: "Oggi ho

allontanato da voi l'infamia d'Egitto". Quel luogo si chiamò Gàlgala fino ad oggi.

10Si accamparono dunque in Gàlgala gli Israeliti e celebrarono la pasqua al quattordici del mese, alla sera, nella

steppa di Gèrico. 11Il giorno dopo la pasqua mangiarono i prodotti della regione, azzimi e frumento abbrustolito in

quello stesso giorno. 12La manna cessò il giorno dopo, come essi ebbero mangiato i prodotti della terra e non ci fu

più manna per gli Israeliti; in quell'anno mangiarono i frutti della terra di Canaan.

13Mentre Giosuè era presso Gèrico, alzò gli occhi ed ecco, vide un uomo in piedi davanti a sé che aveva in mano una

spada sguainata. Giosuè si diresse verso di lui e gli chiese: "Tu sei per noi o per i nostri avversari?". 14Rispose: "No,

io sono il capo dell'esercito del Signore. Giungo proprio ora". Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si prostrò e

gli disse: "Che dice il mio signore al suo servo?". 15Rispose il capo dell'esercito del Signore a Giosuè: "Togliti i

sandali dai tuoi piedi, perché il luogo sul quale tu stai è santo". Giosuè così fece.

6

1Ora Gèrico era saldamente sbarrata dinanzi agli Israeliti; nessuno usciva e nessuno entrava. 2Disse il Signore a

Giosuè: "Vedi, io ti metto in mano Gèrico e il suo re. Voi tutti prodi guerrieri, 3tutti atti alla guerra, girerete intorno

alla città, facendo il circuito della città una volta. Così farete per sei giorni. 4Sette sacerdoti porteranno sette trombe

di corno d'ariete davanti all'arca; il settimo giorno poi girerete intorno alla città per sette volte e i sacerdoti

suoneranno le trombe. 5Quando si suonerà il corno dell'ariete, appena voi sentirete il suono della tromba, tutto il

popolo proromperà in un grande grido di guerra, allora le mura della città crolleranno e il popolo entrerà, ciascuno

diritto davanti a sé".

6Giosuè, figlio di Nun, convocò i sacerdoti e disse loro: "Portate l'arca dell'alleanza; sette sacerdoti portino sette

trombe di corno d'ariete davanti all'arca del Signore". 7Disse al popolo: "Mettetevi in marcia e girate intorno alla

città e il gruppo armato passi davanti all'arca del Signore". 8Come Giosuè ebbe parlato al popolo, i sette sacerdoti,

che portavano le sette trombe d'ariete davanti al Signore, si mossero e suonarono le trombe, mentre l'arca

dell'alleanza del Signore li seguiva; 9l'avanguardia precedeva i sacerdoti che suonavano le trombe e la retroguardia

seguiva l'arca; si procedeva a suon di tromba. 10Al popolo Giosuè aveva ordinato: "Non urlate, non fate neppur

sentire la voce e non una parola esca dalla vostra bocca finché vi dirò: Lanciate il grido di guerra, allora griderete".

11L'arca del Signore girò intorno alla città facendo il circuito una volta, poi tornarono nell'accampamento e

passarono la notte nell'accampamento.

12Di buon mattino Giosuè si alzò e i sacerdoti portarono l'arca del Signore; 13i sette sacerdoti, che portavano le sette

trombe di ariete davanti all'arca del Signore, avanzavano suonando le trombe; l'avanguardia li precedeva e la

retroguardia seguiva l'arca del Signore; si marciava a suon di tromba. 14Girarono intorno alla città, il secondo giorno,

una volta e tornarono poi all'accampamento. Così fecero per sei giorni.

15Al settimo giorno essi si alzarono al sorgere dell'aurora e girarono intorno alla città in questo modo per sette volte;

soltanto in quel giorno fecero sette volte il giro intorno alla città. 16Alla settima volta i sacerdoti diedero fiato alle

trombe e Giosuè disse al popolo: "Lanciate il grido di guerra perché il Signore mette in vostro potere la città.

17La città con quanto vi è in essa sarà votata allo sterminio per il Signore; soltanto Raab, la prostituta, vivrà e

chiunque è con lei nella casa, perché ha nascosto i messaggeri che noi avevamo inviati. 18Solo guardatevi da ciò che

è votato allo sterminio, perché, mentre eseguite la distruzione, non prendiate qualche cosa di ciò che è votato allo

sterminio e rendiate così votato allo sterminio l'accampamento di Israele e gli portiate disgrazia. 19Tutto l'argento,

l'oro e gli oggetti di rame e di ferro sono cosa sacra per il Signore, devono entrare nel tesoro del Signore". 20Allora il

popolo lanciò il grido di guerra e si suonarono le trombe. Come il popolo udì il suono della tromba ed ebbe lanciato

un grande grido di guerra, le mura della città crollarono; il popolo allora salì verso la città, ciascuno diritto davanti a

sé, e occuparono la città. 21Votarono poi allo sterminio, passando a fil di spada, ogni essere che era nella città,

dall'uomo alla donna, dal giovane al vecchio, e perfino il bue, l'ariete e l'asino.

22Ai due uomini che avevano esplorato il paese, Giosuè disse: "Entrate nella casa della prostituta, conducete fuori lei

e quanto le appartiene, come le avete giurato". 23Entrarono i giovani esploratori e condussero fuori Raab, suo padre,

sua madre, i suoi fratelli e tutto quanto le apparteneva; fecero uscire tutta la sua famiglia e li stabilirono fuori

dell'accampamento di Israele. 24Incendiarono poi la città e quanto vi era, soltanto l'argento, l'oro e gli oggetti di rame

e di ferro deposero nel tesoro della casa del Signore. 25Giosuè però lasciò in vita Raab, la prostituta, la casa di suo

padre e quanto le apparteneva, ed essa abita in mezzo ad Israele fino ad oggi, perché aveva nascosto gli esploratori

che Giosuè aveva inviato a Gèrico.

26In quella circostanza Giosuè fece giurare: "Maledetto davanti al Signore l'uomo che si alzerà e ricostruirà questa

città di Gèrico! Sul suo primogenito ne getterà le fondamenta e sul figlio minore ne erigerà le porte!".

27Il Signore fu con Giosuè, la cui fama si sparse in tutto il paese.

7

1Gli Israeliti si resero colpevoli di violazione quanto allo sterminio: Acan, figlio di Carmi, figlio di Zabdi, figlio di

Zerach, della tribù di Giuda, si impadronì di quanto era votato allo sterminio e allora la collera del Signore si accese

contro gli Israeliti.

2Giosuè inviò uomini di Gèrico ad Ai, che è presso Bet-Aven, ad oriente di Betel. Disse loro: "Andate a esplorare la

regione". Gli uomini andarono a esplorare Ai. 3Poi ritornarono da Giosuè e gli dissero: "Non vada tutto il popolo;

vadano all'assalto due o tremila uomini per espugnare Ai; non impegnateci tutto il popolo, perché sono pochi". 4Vi

andarono allora del popolo circa tremila uomini, ma si diedero alla fuga dinanzi agli uomini di Ai. 5Gli uomini di Ai

ne uccisero circa trentasei, li inseguirono davanti alla porta fino a Sebarim e li colpirono nella discesa. Allora al

popolo venne meno il cuore e si sciolse come acqua.

6Giosuè si stracciò le vesti, si prostrò con la faccia a terra davanti all'arca del Signore fino alla sera e con lui gli

anziani di Israele e sparsero polvere sul loro capo. 7Giosuè esclamò: "Signore Dio, perché hai fatto passare il

Giordano a questo popolo, per metterci poi nelle mani dell'Amorreo e distruggerci? Se avessimo deciso di stabilirci

oltre il Giordano! 8Perdonami, Signore: che posso dire, dopo che Israele ha voltato le spalle ai suoi nemici? 9Lo

sapranno i Cananei e tutti gli abitanti della regione, ci accerchieranno e cancelleranno il nostro nome dal paese. E

che farai tu per il tuo grande nome?".

10Rispose il Signore a Giosuè: "Alzati, perché stai prostrato sulla faccia? 11Israele ha peccato. Essi hanno trasgredito

l'alleanza che avevo loro prescritto e hanno preso ciò che era votato allo sterminio: hanno rubato, hanno dissimulato

e messo nei loro sacchi! 12Gli Israeliti non potranno resistere ai loro nemici, volteranno le spalle ai loro nemici,

perché sono incorsi nello sterminio. Non sarò più con voi, se non eliminerete da voi chi è incorso nello sterminio.

13Orsù, santifica il popolo.

Dirai: Santificatevi per domani, perché dice il Signore, Dio di Israele: Uno votato allo sterminio è in mezzo a te,

Israele; tu non potrai resistere ai tuoi nemici, finché non eliminerete da voi chi è votato allo sterminio. 14Vi

accosterete dunque domattina secondo le vostre tribù; la tribù che il Signore avrà designato con la sorte si accosterà

per famiglie e la famiglia che il Signore avrà designata si accosterà per case; la casa che il Signore avrà designata si

accosterà per individui; 15colui che risulterà votato allo sterminio sarà bruciato dal fuoco con quanto è suo, perché ha

trasgredito l'alleanza del Signore e ha commesso un'infamia in Israele".

16Giosuè si alzò di buon mattino e fece accostare Israele secondo le sue tribù e fu designata dalla sorte la tribù di

Giuda. 17Fece accostare le famiglie di Giuda e fu designata la famiglia degli Zerachiti; fece accostare la famiglia

degli Zerachiti per case e fu designato Zabdi; 18fece accostare la sua casa per individui e fu designato dalla sorte

Acan, figlio di Carmi, figlio di Zabdi, figlio di Zerach, della tribù di Giuda. 19Disse allora Giosuè ad Acan: "Figlio

mio, da' gloria al Signore, Dio di Israele, e rendigli omaggio e raccontami ciò che hai fatto, non me lo nascondere".

20Rispose Acan a Giosuè: "In verità, proprio io ho peccato contro il Signore, Dio di Israele, e ho fatto questo e

quest'altro. 21Avevo visto nel bottino un bel mantello di Sennaar, duecento sicli d'argento e un lingotto d'oro del peso

di cinquanta sicli; ne sentii bramosia e li presi ed eccoli nascosti in terra in mezzo alla mia tenda e l'argento è sotto".

22Giosuè mandò allora messaggeri che corsero alla tenda, ed ecco tutto era nascosto nella tenda e l'argento era sotto.

23Li presero dalla tenda, li portarono a Giosuè e a tutti gli Israeliti e li deposero davanti al Signore. 24Giosuè allora

prese Acan di Zerach e l'argento, il mantello, il lingotto d'oro, i suoi figli, le sue figlie, il suo bue, il suo asino, le sue

pecore, la sua tenda e quanto gli apparteneva. Tutto Israele lo seguiva ed egli li condusse alla valle di Acor. 25Giosuè

disse: "Come tu hai portato sventura a noi, così il Signore oggi la porti a te!". Tutto Israele lo lapidò, li bruciarono

tutti e li uccisero tutti a sassate. 26Eressero poi sul posto un gran mucchio di pietre, che esiste fino ad oggi. Il Signore

allora desistette dal suo tremendo sdegno. Per questo quel luogo si chiama fino ad oggi Valle di Acor.

8

1Il Signore disse a Giosuè: "Non temere e non abbatterti. Prendi con te tutti i guerrieri. Su, va' contro Ai. Vedi, io ti

metto in mano il re di Ai, il suo popolo, la sua città e il suo territorio. 2Farai ad Ai e al suo re come hai fatto a Gèrico

e al suo re; tuttavia prenderete per voi il suo bottino e il suo bestiame. Tendi un agguato contro Ai, dietro ad essa".

3Giosuè dunque e tutti quelli del popolo atti alla guerra si accinsero ad assalire Ai; Giosuè scelse trentamila uomini,

guerrieri valenti, li inviò di notte 4e comandò loro: "State attenti: voi tenderete un agguato contro la città, dietro ad

essa. Non allontanatevi troppo dalla città e state tutti pronti. 5Io, con tutta la gente, mi avvicinerò alla città. Ora,

quando essi usciranno contro di noi come l'altra volta, noi fuggiremo davanti a loro. 6Essi usciranno ad inseguirci

finché noi li avremo tirati lontani dalla città, perché diranno: Fuggono davanti a noi come l'altra volta! Mentre noi

fuggiremo davanti a loro, 7voi balzerete dall'agguato e occuperete la città e il Signore vostro Dio la metterà in vostro

potere. 8Come l'avrete in potere, appiccherete il fuoco alla città: farete secondo il comando del Signore. Fate

attenzione! Questo è il mio comando". 9Giosuè allora li inviò ed essi andarono al luogo dell'agguato e si posero fra

Betel e Ai, ad occidente di Ai; Giosuè passò quella notte in mezzo al popolo. 10Si alzò di buon mattino, passò in

rassegna il popolo e andò con gli anziani di Israele alla testa del popolo verso Ai. 11Tutti quelli del popolo atti alla

guerra, che erano con lui, salendo avanzarono e arrivarono di fronte alla città e si accamparono a nord di Ai. Tra

Giosuè e Ai c'era di mezzo la valle. 12Prese circa cinquemila uomini e li pose in agguato tra Betel e Ai, ad occidente

della città. 13Il popolo pose l'accampamento a nord di Ai mentre l'agguato era ad occidente della città; Giosuè andò

quella notte in mezzo alla valle.

14Non appena il re di Ai si accorse di ciò, gli uomini della città si alzarono in fretta e uscirono per il combattimento

incontro ad Israele, il re con tutto il popolo, verso il pendio di fronte all'Araba. Egli non s'accorse che era teso un

agguato contro di lui dietro la città. 15Giosuè e tutto Israele si diedero per vinti dinanzi a loro e fuggirono per la via

del deserto. 16Tutta la gente che era dentro la città corse ad inseguirli; inseguirono Giosuè e furono attirati lontano

dalla città. 17Non ci rimase in Ai nessuno che non inseguisse Israele e così lasciarono aperta la città per inseguire

Israele.

18Disse allora il Signore a Giosuè: "Tendi verso la città il giavellotto che tieni in mano, perché io te la metto nelle

mani". Giosuè tese il giavellotto, che teneva in mano, verso la città. 19Come ebbe stesa la mano, quelli che erano in

agguato balzarono subito dal loro nascondiglio, entrarono di corsa nella città, la occuparono e s'affrettarono ad

appiccarvi il fuoco. 20Gli uomini di Ai si voltarono indietro ed ecco videro che il fumo della città si alzava verso il

cielo. Allora non ci fu più possibilità per loro di fuggire in alcuna direzione, mentre il popolo che fuggiva verso il

deserto si rivolgeva contro quelli che lo inseguivano. 21Infatti Giosuè e tutto Israele s'erano accorti che il gruppo in

agguato aveva occupata la città e che il fumo della città si era levato; si voltarono dunque indietro e colpirono gli

uomini di Ai. 22Anche gli altri uscirono dalla città contro di loro, e così i combattenti di Ai si trovarono in mezzo

agli Israeliti, avendoli da una parte e dall'altra. Li colpirono finché non rimase nessun superstite e fuggiasco. 23Il re

di Ai lo presero vivo e lo condussero da Giosuè. 24Quando Israele ebbe finito di uccidere tutti i combattenti di Ai

nella campagna, nel deserto, dove quelli li avevano inseguiti, e tutti fino all'ultimo furono caduti sotto i colpi della

spada, gli Israeliti si riversarono in massa in Ai e la colpirono a fil di spada. 25Tutti i caduti in quel giorno, uomini e

donne, furono dodicimila, tutti di Ai. 26Giosuè non ritirò la mano, che brandiva il giavellotto, finché non ebbero

votato allo sterminio tutti gli abitanti di Ai. 27Gli Israeliti, secondo l'ordine che il Signore aveva dato a Giosuè,

trattennero per sé soltanto il bestiame e il bottino della città. 28Poi Giosuè incendiò Ai e ne fece una rovina per

sempre, una desolazione fino ad oggi. 29Fece appendere il re di Ai ad un albero fino alla sera. Al calar del sole

Giosuè comandò che il suo cadavere fosse calato dall'albero; lo gettarono all'ingresso della porta della città e vi

eressero sopra un gran mucchio di pietre, che dura fino ad oggi.

30In quell'occasione Giosuè costruì un altare al Signore, Dio di Israele, sul monte Ebal, 31secondo quanto aveva

ordinato Mosè, servo del Signore, agli Israeliti, come è scritto nel libro della legge di Mosè, un altare di pietre

intatte, non toccate dal ferro; vi si sacrificarono sopra olocausti e si offrirono sacrifici di comunione.

32In quel luogo scrisse sulle pietre una copia della legge di Mosè, che questi aveva scritto per gli Israeliti. 33Tutto

Israele, i suoi anziani, i suoi scribi, tutti i suoi giudici, forestieri e cittadini stavano in piedi da una parte e dall'altra

dell'arca, di fronte ai sacerdoti leviti, che portavano l'arca dell'alleanza del Signore, una metà verso il monte Garizim

e l'altra metà verso il monte Ebal, come aveva prima prescritto Mosè, servo del Signore, per benedire il popolo di

Israele. 34Giosuè lesse tutte le parole della legge, la benedizione e la maledizione, secondo quanto è scritto nel libro

della legge. 35Non ci fu parola, di quante Mosè aveva comandate, che Giosuè non leggesse davanti a tutta

l'assemblea di Israele, comprese le donne, i fanciulli e i forestieri che soggiornavano in mezzo a loro.

9

1Non appena ebbero udito questi fatti, tutti i re che si trovavano oltre il Giordano, nella zona montuosa, nel

bassopiano collinoso e lungo tutto il litorale del Mar Mediterraneo verso il Libano, gli Hittiti, gli Amorrei, i

Cananei, i Perizziti, gli Evei, i Gebusei, 2si allearono per far guerra di comune accordo contro Giosuè e Israele.

3Invece gli abitanti di Gàbaon, quando ebbero sentito ciò che Giosuè aveva fatto a Gèrico e ad Ai, 4ricorsero da parte

loro ad un'astuzia: andarono a rifornirsi di vettovaglie, presero sacchi sdrusciti per i loro asini, otri di vino consunti,

rotti e rappezzati, 5si misero ai piedi sandali strappati e ricuciti, addosso vestiti logori. Tutto il pane della loro

provvigione era secco e sbriciolato. 6Andarono poi da Giosuè all'accampamento di Gàlgala e dissero a lui e agli

Israeliti: "Veniamo da un paese lontano; stringete con noi un'alleanza". 7La gente di Israele rispose loro: "Forse

abitate in mezzo a noi e come possiamo stringere alleanza con voi?". 8Risposero a Giosuè: "Noi siamo tuoi servi!" e

Giosuè chiese loro: "Chi siete e da dove venite?". 9Gli risposero: "I tuoi servi vengono da un paese molto lontano, a

causa del nome del Signore Dio tuo, poiché abbiamo udito della sua fama, di quanto ha fatto in Egitto, 10di quanto

ha fatto ai due re degli Amorrei, che erano oltre il Giordano, a Sicon, re di Chesbon, e ad Og, re di Basan, che era ad

Astarot. 11Ci dissero allora i nostri vecchi e tutti gli abitanti del nostro paese: Rifornitevi di provviste per la strada,

andate loro incontro e dite loro: Noi siamo servi vostri, stringete dunque un'alleanza con noi. 12Questo è il nostro

pane: caldo noi lo prendemmo come provvista nelle nostre case quando uscimmo per venire da voi e ora eccolo

secco e ridotto in briciole; 13questi otri di vino, che noi riempimmo nuovi, eccoli rotti e questi nostri vestiti e i nostri

sandali sono consunti per il cammino molto lungo". 14La gente allora prese le loro provviste senza consultare

l'oracolo del Signore. 15Giosuè fece pace con loro e stipulò l'alleanza di lasciarli vivere; i capi della comunità

s'impegnarono verso di loro con giuramento.

16Tre giorni dopo avere stipulato con essi il patto, gli Israeliti vennero a sapere che quelli erano loro vicini e

abitavano in mezzo a loro. 17Allora gli Israeliti partirono e il terzo giorno entrarono nelle loro città: le loro città

erano Gàbaon, Chefira, Beerot e Kiriat-Iarim. 18Ma gli Israeliti non li uccisero, perché i capi della comunità avevano

loro giurato per il Signore, Dio di Israele, e tutta la comunità si lamentò dei capi.

19Dissero allora tutti i capi dell'intera comunità: "Noi abbiamo loro giurato per il Signore, Dio di Israele, e ora non

possiamo colpirli. 20Faremo loro questo: li lasceremo vivere e così non ci sarà su di noi lo sdegno, a causa del

giuramento che abbiamo loro prestato". 21Ma aggiunsero i capi: "Vivano pure, siano però tagliatori di legna e

portatori d'acqua per tutta la comunità". Come i capi ebbero loro parlato, 22Giosuè chiamò i Gabaoniti e disse loro:

"Perché ci avete ingannati, dicendo: Noi abitiamo molto lontano da voi, mentre abitate in mezzo a noi? 23Orbene voi

siete maledetti e nessuno di voi cesserà di essere schiavo e di tagliar legna e di portare acqua per la casa del mio

Dio". 24Risposero a Giosuè e dissero: "Era stato riferito ai tuoi servi quanto il Signore Dio tuo aveva ordinato a

Mosè suo servo, di dare cioè a voi tutto il paese e di sterminare dinanzi a voi tutti gli abitanti del paese; allora

abbiamo avuto molto timore per le nostre vite a causa vostra e perciò facemmo tal cosa. 25Ora eccoci nelle tue mani,

trattaci pure secondo quanto è buono e giusto ai tuoi occhi". 26Li trattò allora in questo modo: li salvò dalla mano

degli Israeliti, che non li uccisero; 27e in quel giorno, Giosuè li costituì tagliatori di legna e portatori di acqua per la

comunità e per l'altare del Signore, nel luogo che Egli avrebbe scelto, fino ad oggi.

10

1Quando Adoni-Zedek, re di Gerusalemme, venne a sapere che Giosuè aveva preso Ai e l'aveva votata allo

sterminio, e che, come aveva fatto a Gèrico e al suo re, aveva fatto ad Ai e al suo re e che gli abitanti di Gàbaon

avevano fatto pace con gli Israeliti e si trovavano ormai in mezzo a loro, 2ebbe grande paura, perché Gàbaon, una

delle città regali, era più grande di Ai e tutti i suoi uomini erano valorosi. 3Allora Adoni-Zedek, re di Gerusalemme,

mandò a dire a Oam, re di Ebron, a Piream, re di Iarmut, a Iafia, re di Lachis e a Debir, re di Eglon: 4"Venite da me,

aiutatemi e assaltiamo Gàbaon, perché ha fatto pace con Giosuè e con gli Israeliti". 5Quelli si unirono e i cinque re

amorrei, il re di Gerusalemme, il re di Ebron, il re di Iarmut, il re di Lachis ed il re di Eglon, vennero con tutte le

loro truppe, si accamparono contro Gàbaon e le diedero battaglia.

6Allora gli uomini di Gàbaon mandarono a dire a Giosuè, all'accampamento di Gàlgala: "Non privare del tuo aiuto i

tuoi servi. Vieni presto da noi; salvaci e aiutaci, perché si sono alleati contro di noi tutti i re degli Amorrei, che

abitano sulle montagne".

7Giosuè partì da Gàlgala con tutta la gente di guerra e tutti i prodi guerrieri. 8Allora il Signore disse a Giosuè: "Non

aver paura di loro, perché li metto in tuo potere; nessuno di loro resisterà davanti a te".

9Giosuè piombò su di loro d'improvviso: tutta la notte aveva marciato, partendo da Gàlgala.

10Il Signore mise lo scompiglio in mezzo a loro dinanzi ad Israele, che inflisse loro in Gàbaon una grande disfatta, li

inseguì verso la salita di Bet-Coron e li battè fino ad Azeka e fino a Makkeda. 11Mentre essi fuggivano dinanzi ad

Israele ed erano alla discesa di Bet-Coron, il Signore lanciò dal cielo su di essi come grosse pietre fino ad Azeka e

molti morirono. Coloro che morirono per le pietre della grandine furono più di quanti ne uccidessero gli Israeliti con

la spada. 12Allora, quando il Signore mise gli Amorrei nelle mani degli Israeliti, Giosuè disse al Signore sotto gli

occhi di Israele:
"Sole, fèrmati in Gàbaon
e tu, luna, sulla valle di Aialon".
13Si fermò il sole
e la luna rimase immobile
finché il popolo non si vendicò dei nemici.

Non è forse scritto nel libro del Giusto: "Stette fermo il sole in mezzo al cielo e non si affrettò a calare quasi un

giorno intero. 14Non ci fu giorno come quello, né prima né dopo, perché aveva ascoltato il Signore la voce d'un

uomo, perché il Signore combatteva per Israele"?

15Poi Giosuè con tutto Israele ritornò all'accampamento di Gàlgala.

16Quei cinque re erano fuggiti e si erano nascosti nella grotta in Makkeda. 17Fu portata a Giosuè la notizia: "Sono

stati trovati i cinque re, nascosti nella grotta in Makkeda". 18Disse loro Giosuè: "Rotolate grosse pietre contro

l'entrata della grotta e fate restare presso di essa uomini per sorvegliarli. 19Voi però non fermatevi, inseguite i vostri

nemici, attaccateli nella retroguardia e non permettete loro di entrare nelle loro città, perché il Signore Dio vostro li

mette nelle vostre mani". 20Quando Giosuè e gli Israeliti ebbero terminato di infliggere loro una strage enorme così

da finirli, e i superstiti furono loro sfuggiti ed entrati nelle fortezze, 21ritornò tutto il popolo all'accampamento presso

Giosuè, in Makkeda, in pace. Nessuno mosse più la lingua contro gli Israeliti.

22Disse allora Giosuè: "Aprite l'ingresso della grotta e fatemi uscire dalla grotta quei cinque re". 23Così fecero e

condussero a lui fuori dalla grotta quei cinque re, il re di Gerusalemme, il re di Ebron, il re di Iarmut, il re di Lachis

e il re di Eglon. 24Quando quei cinque re furono fatti uscire dinanzi a Giosuè, egli convocò tutti gli Israeliti e disse ai

capi dei guerrieri che avevano marciato con lui: "Accostatevi e ponete i vostri piedi sul collo di questi re!". Quelli

s'accostarono e posero i piedi sul loro collo. 25Disse loro Giosuè: "Non temete e non spaventatevi! Siate forti e

coraggiosi, perché così farà il Signore a tutti i nemici, contro cui dovrete combattere". 26Dopo di ciò, Giosuè li colpì

e li uccise e li fece impiccare a cinque alberi, ai quali rimasero appesi fino alla sera. 27All'ora del tramonto, per

ordine di Giosuè, li calarono dagli alberi, li gettarono nella grotta dove si erano nascosti e posero grosse pietre

all'ingresso della grotta: vi sono fino ad oggi.

28Giosuè in quel giorno si impadronì di Makkeda, la passò a fil di spada con il suo re, votò allo sterminio loro e ogni

essere vivente che era in essa, non lasciò un superstite e trattò il re di Makkeda come aveva trattato il re di Gèrico.

29Giosuè poi, e con lui Israele, passò da Makkeda a Libna e mosse guerra contro Libna. 30Il Signore mise anch'essa e

il suo re in potere di Israele, che la passò a fil di spada con ogni essere vivente che era in essa; non vi lasciò alcun

superstite e trattò il suo re come aveva trattato il re di Gèrico.

31Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, passò da Libna a Lachis e si accampò contro di essa e le mosse guerra. 32Il

Signore mise Lachis in potere di Israele, che la prese il secondo giorno e la passò a fil di spada con ogni essere

vivente che era in essa, come aveva fatto a Libna. 33Allora, per venire in aiuto a Lachis, era partito Oam, re di

Ghezer, e Giosuè battè lui e il suo popolo, fino a non lasciargli alcun superstite.

34Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, passò da Lachis ad Eglon, si accamparono contro di essa e le mossero guerra.

35In quel giorno la presero e la passarono a fil di spada e votarono allo sterminio, in quel giorno, ogni essere vivente

che era in essa, come aveva fatto a Lachis. 36Giosuè poi, e con lui tutto Israele, salì da Eglon ad Ebron e le mossero

guerra. 37La presero e la passarono a fil di spada con il suo re, tutti i suoi villaggi e ogni essere vivente che era in

essa; non lasciò alcun superstite; come aveva fatto ad Eglon, la votò allo sterminio con ogni essere vivente che era in

essa.

38Poi Giosuè, e con lui tutto Israele, si rivolse a Debir e le mosse guerra. 39La prese con il suo re e tutti i suoi

villaggi; li passarono a fil di spada e votarono allo sterminio ogni essere vivente che era in essa; non lasciò alcun

superstite. Trattò Debir e il suo re come aveva trattato Ebron e come aveva trattato Libna e il suo re.

40Così Giosuè battè tutto il paese: le montagne, il Negheb, il bassopiano, le pendici e tutti i loro re. Non lasciò alcun

superstite e votò allo sterminio ogni essere che respira, come aveva comandato il Signore, Dio di Israele. 41Giosuè li

colpì da Kades-Barnea fino a Gaza e tutto il paese di Gosen fino a Gàbaon. 42Giosuè prese tutti questi re e il loro

paese in una sola volta, perché il Signore, Dio di Israele, combatteva per Israele. 43Poi Giosuè con tutto Israele tornò

all'accampamento di Gàlgala.
11

1Quando Iabin, re di Cazor, seppe queste cose, ne informò Iobab, il re di Madon, il re di Simron, il re di Acsaf 2e i re

che erano al nord, sulle montagne, nell'Araba a sud di Chinarot, nel bassopiano e sulle colline di Dor dalla parte del

mare. 3I Cananei erano a oriente e a occidente, gli Amorrei, gli Hittiti, i Perizziti, i Gebusei erano sulle montagne e

gli Evei erano al di sotto dell'Ermon nel paese di Mizpa.

4Allora essi uscirono con tutti i loro eserciti: un popolo numeroso, come la sabbia sulla riva del mare, con cavalli e

carri in gran quantità.

5Si unirono tutti questi re e vennero ad accamparsi insieme presso le acque di Merom, per combattere contro Israele.

6Allora il Signore disse a Giosuè: "Non temerli, perché domani a quest'ora io li mostrerò tutti trafitti davanti ad

Israele. Taglierai i garretti ai loro cavalli e appiccherai il fuoco ai loro carri". 7Giosuè con tutti i suoi guerrieri li

raggiunse presso le acque di Merom d'improvviso e piombò su di loro. 8Il Signore li mise in potere di Israele, che li

battè e li inseguì fino a Sidone la Grande, fino a Misrefot-Maim e fino alla valle di Mizpa ad oriente. Li batterono

fino a non lasciar loro neppure un superstite. 9Giosuè fece loro come gli aveva detto il Signore: tagliò i garretti ai

loro cavalli e appiccò il fuoco ai loro carri.

10In quel tempo Giosuè ritornò e prese Cazor e passò a fil di spada il suo re, perché prima Cazor era stata la capitale

di tutti quei regni.

11Passò a fil di spada ogni essere vivente che era in essa, votandolo allo sterminio; non lasciò nessuno vivo e appiccò

il fuoco a Cazor.

12Giosuè prese tutti quei re e le oro città, passandoli a fil di spada; li votò allo sterminio, come aveva comandato

Mosè, servo del Signore. 13Tuttavia Israele non incendiò nessuna delle città erette sui colli, fatta eccezione per la

sola Cazor, che Giosuè incendiò. 14Gli Israeliti presero tutto il bottino di queste città e il bestiame; solo passarono a

fil di spada tutti gli uomini fino a sterminarli; non lasciarono nessuno vivo.

15Come aveva comandato il Signore a Mosè suo servo, Mosè ordinò a Giosuè e Giosuè così fece: non trascurò nulla

di quanto aveva comandato il Signore a Mosè.

16Giosuè si impadronì di tutto questo paese: le montagne, tutto il Negheb, tutto il paese di Gosen, il bassopiano,

l'Araba e le montagne di Israele con il loro bassopiano. 17Dal monte Calak, che sale verso Seir, a Baal-Gad nella

valle del Libano sotto il monte Ermon, prese tutti i loro re, li colpì e li mise a morte. 18Per molti giorni Giosuè mosse

guerra a tutti questi re. 19Non ci fu città che avesse fatto pace con gli Israeliti, eccetto gli Evei che abitavano Gàbaon:

si impadronirono di tutti con le armi. 20Infatti era per disegno del Signore che il loro cuore si ostinasse nella guerra

contro Israele, per votarli allo sterminio, senza che trovassero grazia, e per annientarli, come aveva comandato il

Signore a Mosè.

21In quel tempo Giosuè si mosse per eliminare gli Anakiti dalle montagne, da Ebron, da Debir, da Anab, da tutte le

montagne di Giuda e da tutte le montagne di Israele. Giosuè li votò allo sterminio con le loro città. 22Non rimase un

Anakita nel paese degli Israeliti; solo ne rimasero a Gaza, a Gat e ad Asdod. 23Giosuè si impadronì di tutta la

regione, come aveva detto il Signore a Mosè, e Giosuè la diede in possesso ad Israele, secondo le loro divisioni per

tribù. Poi il paese non ebbe più la guerra.
12

1Questi sono i re del paese, che gli Israeliti sconfissero e del cui territorio entrarono in possesso, oltre il Giordano, ad

oriente, dal fiume Arnon al monte Ermon, con tutta l'Araba orientale.

2Sicon, re degli Amorrei che abitavano in Chesbon; il suo dominio cominciava da Aroer, situata sul margine della

valle del torrente Arnon, incluso il centro del torrente, e comprendeva la metà di Gàlaad fino al torrente Iabbok,

lungo il confine dei figli di Ammon 3e inoltre l'Araba fino alla riva orientale del mare di Kinarot e fino alla riva

orientale dell'Araba, cioè il Mar Morto, in direzione di Bet-Iesimot e più a sud, fin sotto le pendici del Pisga.

4Inoltre Og, re di Basan, proveniente da un residuo di Refaim, che abitava in Astarot e in Edrei, 5dominava le

montagne dell'Ermon e Salca e tutto Basan sino al confine dei Ghesuriti e dei Maacatiti, inoltre metà di Gàlaad sino

al confine di Sicon re di Chesbon. 6Mosè, servo del Signore, e gli Israeliti li avevano sconfitti e Mosè, servo del

Signore, ne diede il possesso ai Rubeniti, ai Gaditi e a metà della tribù di Manàsse.

7Questi sono i re del paese che Giosuè e gli Israeliti sconfissero, al di qua del Giordano ad occidente, da Baal-Gad

nella valle del Libano fino al monte Calak, che sale verso Seir, e di cui Giosuè diede il possesso alle tribù di Israele

secondo le loro divisioni, 8sulle montagne, nel bassopiano, nell'Araba, sulle pendici, nel deserto e nel Negheb: gli

Hittiti, gli Amorrei, i Cananei, i Perizziti, gli Evei e i Gebusei:

9il re di Gèrico, uno; il re di Ai, che è presso Betel, uno;

10il re di Gerusalemme, uno; il re di Ebron, uno;
11il re di Iarmut, uno; il re di Lachis, uno;
12il re di Eglon, uno; il re di Ghezer, uno;
13il re di Debir, uno; il re di Gheder, uno;
14il re di Corma, uno; il re di Arad, uno;
15il re di Libna, uno; il re di Adullam, uno;
16il re di Makkeda, uno; il re di Betel, uno;
17il re di Tappuach, uno; il re di Efer, uno;
18il re di Afek, uno; il re di Sarom, uno;
19il re di Madon, uno; il re di Cazor, uno;

20il re di Simron-Meroon, uno; il re di Acsaf, uno;

21il re di Taanach, uno; il re di Meghiddo, uno;

22il re di Kades, uno; il re di Iokneam del Carmelo, uno;

23il re di Dor, sulla collina di Dor, uno; il re delle genti di Gàlgala, uno;

24il re di Tirza, uno. In tutto trentun re.
13

1Quando Giosuè fu vecchio e avanti negli anni, il Signore gli disse: "Tu sei diventato vecchio, avanti negli anni e

rimane molto territorio da occupare. 2Questo è il paese rimasto: tutti i distretti dei Filistei e tutto il territorio dei

Ghesuriti, 3dal Sicor, che è sulla frontiera dell'Egitto, fino al territorio di Ekron, al nord, che è ritenuto cananeo, i

cinque principati dei Filistei: quello di Gaza, di Asdod, di Ascalon, di Gat e di Ekron; gli Avviti 4al mezzogiorno;

tutto il paese dei Cananei, da Ara che è di quelli di Sidòne, fino ad Afek, sino al confine degli Amorrei; 5il paese di

quelli di Biblos e tutto il Libano ad oriente, da Baal-Gad sotto il monte Ermon fino all'ingresso di Amat. 6Tutti gli

abitanti delle montagne dal Libano a Misrefot-Maim, tutti quelli di Sidòne, io li scaccerò davanti agli Israeliti. Però

tu assegna questo paese in possesso agli Israeliti, come ti ho comandato. 7Ora dividi questo paese a sorte alle nove

tribù e a metà della tribù di Manàsse".

8Insieme con l'altra metà di Manàsse, i Rubeniti e i Gaditi avevano ricevuto la loro parte di eredità, che Mosè aveva

data loro oltre il Giordano, ad oriente, come aveva concesso loro Mosè, servo del Signore. 9Da Aroer, che è sulla

riva del fiume Arnon, e dalla città, che è in mezzo alla valle, tutta la pianura di Madaba fino a Dibon; 10tutte le città

di Sicon, re degli Amorrei, che regnava in Chesbon, sino al confine degli Ammoniti. 11Inoltre Gàlaad, il territorio dei

Ghesuriti e dei Maacatiti, tutte le montagne dell'Ermon e tutto Basan fino a Salca; 12tutto il regno di Og, in Basan, il

quale aveva regnato in Astarot e in Edrei ed era l'ultimo superstite dei Refaim, Mosè li aveva debellati e spodestati.

13Però gli Israeliti non avevano scacciato i Ghesuriti e i Maacatiti; così Ghesur e Maaca abitano in mezzo ad Israele

fino ad oggi. 14Soltanto alla tribù di Levi non aveva assegnato eredità: i sacrifici consumati dal fuoco per il Signore,

Dio di Israele, sono la sua eredità, secondo quanto gli aveva detto il Signore.

15Mosè aveva dato alla tribù dei figli di Ruben una parte secondo le loro famiglie 16ed essi ebbero il territorio da

Aroer, che è sulla riva del fiume Arnon, e la città che è a metà della valle e tutta la pianura presso Madaba;

17Chesbon e tutte le sue città che sono nella pianura, Dibon, Bamot-Baal, Bet-Baal-Meon, 18Iaaz, Kedemot, Mefaat,

19Kiriataim, Sibma e Zeret-Sacar sulle montagne che dominano la valle; 20Bet-Peor, i declivi del Pisga, Bet-Iesimot,

21tutte le città della pianura, tutto il regno di Sicon, re degli Amorrei, che aveva regnato in Chesbon e che Mosè

aveva sconfitto insieme con i capi dei Madianiti, Evi, Rekem, Zur, Cur e Reba, vassalli di Sicon, che abitavano nella

regione. 22Quanto a Balaam, figlio di Beor, l'indovino, gli Israeliti lo uccisero di spada insieme a quelli che avevano

trafitto. 23Il confine per i figli di Ruben fu dunque il Giordano e il territorio limitrofo. Questa fu l'eredità dei figli di

Ruben secondo le loro famiglie: le città con i loro villaggi.

24Mosè poi aveva dato una parte alla tribù di Gad, ai figli di Gad secondo le loro famiglie 25ed essi ebbero il

territorio di Iazer e tutte le città di Gàlaad e metà del paese degli Ammoniti fino ad Aroer, che è di fronte a Rabba,

26e da Chesbon fino a Ramat-Mizpe e Betonim e da Macanaim fino al territorio di Lodebar; 27nella valle: Bet-Aram

e Bet-Nimra, Succot e Zafon, il resto del regno di Sicon, re di Chesbon. Il Giordano era il confine sino all'estremità

del mare di Genèsaret oltre il Giordano, ad oriente. 28Questa è l'eredità dei figli di Gad secondo le loro famiglie: le

città con i loro villaggi.

29Mosè aveva dato una parte a metà della tribù dei figli di Manàsse, secondo le loro famiglie 30ed essi ebbero il

territorio da Macanaim, tutto il Basan, tutto il regno di Og, re di Basan, e tutti gli attendamenti di Iair, che sono in

Basan: sessanta città. 31La metà di Gàlaad, Astarot e Edrei, città del regno di Og in Basan furono dati ai figli di

Machir, figlio di Manàsse, anzi alla metà dei figli di Machir, secondo le loro famiglie.

32Questo distribuì Mosè nelle steppe di Moab, oltre il Giordano di Gèrico, ad oriente. 33Alla tribù di Levi però Mosè

non aveva assegnato alcuna eredità: il Signore, Dio di Israele, è la loro eredità, come aveva loro detto.

14

1Questo invece ebbero in eredità gli Israeliti nel paese di Canaan: lo assegnarono loro in eredità il sacerdote Eleazaro

e Giosuè, figlio di Nun, e i capi dei casati delle tribù degli Israeliti. 2La loro eredità fu stabilita per sorte, come aveva

comandato il Signore per mezzo di Mosè, per le nove tribù e per la mezza tribù; 3infatti Mosè aveva assegnato

l'eredità di due tribù e della mezza tribù oltre il Giordano; ai leviti non aveva dato alcuna eredità in mezzo a loro;

4però i figli di Giuseppe formano due tribù, Manàsse ed Efraim, mentre non si diede parte alcuna ai leviti del paese,

tranne le città dove abitare e i loro contadi per i loro greggi e gli armenti. 5Come aveva comandato il Signore a

Mosè, così fecero gli Israeliti e si divisero il paese.

6Si presentarono allora i figli di Giuda da Giosuè a Gàlgala e Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita gli disse: "Tu

conosci la parola che ha detto il Signore a Mosè, l'uomo di Dio, riguardo a me e a te a Kades-Barnea. 7Avevo

quarant'anni quando Mosè, servo del Signore, mi inviò da Kades-Barnea a esplorare il paese e io gliene riferii come

pensavo. 8I compagni che vennero con me scoraggiarono il popolo, io invece fui pienamente fedele al Signore Dio

mio. 9Mosè in quel giorno giurò: Certo la terra, che ha calcato il tuo piede, sarà in eredità a te e ai tuoi figli, per

sempre, perché sei stato pienamente fedele al Signore Dio mio. 10Ora, ecco il Signore mi ha fatto vivere, come aveva

detto, sono cioè quarantacinque anni da quando disse questa parola a Mosè, mentre Israele camminava nel deserto, e

oggi, ecco ho ottantacinque anni; 11io sono ancora oggi come quando Mosè mi inviò: come il mio vigore allora, così

il mio vigore ora, sia per la battaglia, sia per ogni altro servizio; 12ora concedimi questi monti, di cui il Signore ha

parlato in quel giorno, poiché tu hai allora saputo che vi sono gli Anakiti e città grandi e fortificate; spero che il

Signore sia con me e io le conquisterò secondo quanto ha detto il Signore!". 13Giosuè lo benedisse e diede Ebron in

eredità a Caleb, figlio di Iefunne. 14Per questo Caleb, figlio di Iefunne, il Kenizzita, ebbe in eredità Ebron fino ad

oggi, perché pienamente fedele al Signore, Dio di Israele. Ebron si chiamava prima Kiriat-Arba: Arba era stato

l'uomo più grande tra gli Anakiti. Poi il paese non ebbe più la guerra.

15

1La porzione che toccò in sorte alla tribù dei figli di Giuda, secondo le loro famiglie, si trova ai confini di Edom, dal

deserto di Sin verso il Negheb, all'estremo sud. 2Il loro confine a mezzogiorno cominciava alla parte estrema del

Mar Morto, dalla punta rivolta verso mezzodì, 3poi procedeva a sud della salita di Akrabbim, passava per Sin e

risaliva a sud di Kades-Barnea; passava poi da Chezron, saliva ad Addar e girava verso Karkaa; 4passava poi da

Azmon e raggiungeva il torrente d'Egitto e faceva capo al mare. Questo sarà il vostro confine meridionale. 5A

oriente il confine era costituito dal Mar Morto fino alla foce del Giordano. Dal lato settentrionale il confine partiva

dalla lingua di mare presso la foce del Giordano, 6saliva a Bet-Ogla e passava a nord di Bet-Araba e saliva alla

Pietra di Bocan, figlio di Ruben. 7Poi il confine saliva a Debir, per la valle di Acor e, a nord, girava verso le curve,

che sono di fronte alla salita di Adummin, a mezzogiorno del torrente; passava poi alle acque di En-Semes e faceva

capo a En-Roghel. 8Saliva poi la valle di Ben-Innom a sud del fianco dei Gebusei, cioè di Gerusalemme; poi il

confine saliva sulla vetta della montagna che domina la valle di Innom ad ovest ed è alla estremità della pianura dei

Refaim, al nord. 9Poi il confine piegava dalla vetta della montagna verso la fonte delle Acque di Neftoach e usciva al

monte Efron; piegava poi verso Baala, che è Kiriat-Iearim. 10Indi il confine girava da Baala, ad occidente, verso il

monte Seir, passava sul pendio settentrionale del monte Iearim, cioè Chesalon, scendeva a Bet-Semes e passava a

Timna. 11Poi il confine raggiungeva il pendio settentrionale di Ekron, quindi piegava verso Siccaron, passava per il

monte Baala, raggiungeva Iabneel e terminava al mare. 12La frontiera occidentale era il Mar Mediterraneo. Questo

era da tutti i lati il confine dei figli di Giuda, secondo le loro famiglie.

13A Caleb figlio di Iefunne fu data una parte in mezzo ai figli di Giuda, secondo l'ordine del Signore a Giosuè: fu

data Kiriat-Arba, padre di Anak, cioè Ebron. 14Caleb scacciò di là i tre figli di Anak, Sesai, Achiman e Talmai,

discendenti di Anak. 15Di là passò ad assalire gli abitanti di Debir. Si chiamava Debir Kiriat-Sefer. 16Disse allora

Caleb: "A chi colpirà Kiriat-Sefer e se ne impadronirà, io darò in moglie Acsa, mia figlia". 17Se ne impadronì Otniel,

figlio di Kenaz, fratello di Caleb; a lui diede in moglie sua figlia Acsa. 18Quand'essa arrivò presso il marito, questi la

persuase a chiedere un campo al padre. Allora essa smontò dall'asino e Caleb le disse: "Che fai?". 19Gli disse:

"Concedimi un favore. Poiché tu mi hai dato il paese del Negheb, dammi anche alcune sorgenti d'acqua". Le diede

allora la sorgente superiore e la sorgente inferiore. 20Questa fu l'eredità della tribù dei figli di Giuda, secondo le loro

famiglie.

21Le città poste all'estremità della tribù dei figli di Giuda, verso il confine di Edom, nel Negheb, erano Kabseel,

Eder, Iagur, 22Kina, Dimona, Arara, 23Kedes, Cazor-Itnan, 24Zif, Telem, Bealot, 25Caroz-Adatta, Keriot-Chezron,

cioè Cazor, 26Amam, Sema, Molada, 27Cazar-Gadda, Esmon, Bet-Pelet, 28Cazar-Sual, Bersabea e le sue dipendenze,

29Baala, Iim, Ezem, 30Eltolad, Chesil, Corma, 31Ziklag, Madmanna, Sansanna, 32Lebaot, Silchim, En-Rimmon: in

tutto ventinove città e i loro villaggi.

33Nella Sefela: Estaol, Sorea, Asna, 34Zanoach, En-Gannim, Tappuach, Enam, 35Iarmut, Adullam, Soco, Azeka,

36Saaraim, Aditaim, Ghedera e Ghederotaim: quattordici città e i loro villaggi; 37Senan, Cadasa, Migdal-Gad,

38Dilean, Mizpe, Iokteel, 39Lachis, Boskat, Eglon, 40Cabbon, Lacmas, Chitlis, 41Ghederot, Bet-Dagon, Naama e

Makkeda: sedici città e i loro villaggi; 42Libna, Eter, Asan, 43Iftach, Asna, Nesib, 44Keila, Aczib e Maresa: nove città

e i loro villaggi; 45Ekron, le città del suo territorio e i suoi villaggi; 46da Ekron fino al mare, tutte le città vicine a

Asdod e i loro villaggi; 47Asdod, le città del suo territorio e i suoi villaggi; Gaza, le città del suo territorio e i suoi

villaggi fino al torrente d'Egitto e al Mar Mediterraneo, che serve di confine.

48Sulle montagne: Samir, Iattir, Soco, 49Danna, Kiriat-Sanna, cioè Debir, 50Anab, Estemoa, Anim, 51Gosen, Olon e

Ghilo: undici città e i loro villaggi. 52Arab, Duma, Esean, 53Ianum, Bet-Tappuach, Afeka, 54Umta, Kiriat-Arba, cioè

Ebron e Sior: nove città e i loro villaggi. 55Maon, Carmelo, Zif, Iutta, 56Izreel, Iokdeam, Zanoach, 57Kain, Ghibea e

Timna: dieci città e i loro villaggi. 58Calcul, Bet-Sur, Ghedor, 59Maarat, Bet-Anot e Eltekon: sei città e i loro

villaggi. Tekoa, Efrata, cioè Betlemme, Peor, Etam, Culon, Tatam, Sores, Carem, Gallim, Beter, Manak: undici città

e i loro villaggi. 60Kiriat-Baal, cioè Kiriat-Iearim, e Rabba: due città e i loro villaggi.

61Nel deserto: Bet-Araba, Middin, Secaca, 62Nibsan, la città del sale e Engaddi: sei città e i loro villaggi.

63Quanto ai Gebusei che abitavano in Gerusalemme, i figli di Giuda non riuscirono a scacciarli; così i Gebusei

abitano a Gerusalemme insieme con i figli di Giuda fino ad oggi.

16

1La parte toccata in sorte ai figli di Giuseppe si estendeva dal Giordano presso Gèrico verso le acque di Gèrico a

oriente, seguendo il deserto che per la montagna sale da Gèrico a Betel. 2Il confine continuava poi da Betel-Luza e

passava per la frontiera degli Architi ad Atarot; 3scendeva a occidente verso il confine degli Iafletiti fino al confine

di Bet-Coron inferiore e fino a Ghezer e faceva capo al mare. 4I figli di Giuseppe, Manàsse ed Efraim ebbero

ciascuno la loro eredità.

5Questi furono i confini dei figli di Efraim, secondo le loro famiglie. Il confine della loro eredità era a oriente

Atarot-Addar, fino a Bet-Coron superiore; 6continuava fino al mare, dal lato di occidente, verso Micmetat al nord,

girava a oriente verso Taanat-Silo e le passava davanti a oriente di Ianoach. 7Poi da Ianoach scendeva ad Atarot e a

Naara, toccava Gèrico, e faceva capo al Giordano. 8Da Tappuach il confine andava verso occidente fino al torrente

di Kana e le sue foci erano al mare. Tale era l'eredità della tribù dei figli d'Efraim, secondo le loro famiglie; 9incluse

le città, tutte le città con i loro villaggi, riservate ai figli di Efraim in mezzo all'eredità dei figli di Manàsse.

10Essi non scacciarono i Cananei che abitavano a Ghezer; i Cananei hanno abitato in mezzo ad Efraim fino ad oggi,

ma sono costretti ai lavori forzati.
17

1Questa era la parte toccata in sorte alla tribù di Manàsse, perché egli era il primogenito di Giuseppe. Quanto a

Machir, primogenito di Manàsse e padre di Gàlaad, poiché era guerriero, aveva ottenuto Gàlaad e Basan.

2Fu dunque assegnata una parte agli altri figli di Manàsse secondo le loro famiglie: ai figli di Abiezer, ai figli di

Elek, ai figli d'Asriel, ai figli di Sichem, ai figli di Efer, ai figli di Semida. Questi erano i figli maschi di Manàsse,

figlio di Giuseppe, secondo le loro famiglie. 3Ma Zelofcad, figlio di Efer, figlio di Gàlaad, figlio di Machir, figlio di

Manàsse, non ebbe figli maschi; ma ebbe figlie, delle quali ecco i nomi: Macla, Noa, Ogla, Milca e Tirza. 4Queste si

presentarono al sacerdote Eleazaro, a Giosuè figlio di Nun e ai capi dicendo: "Il Signore ha comandato a Mosè di

darci una eredità in mezzo ai nostri fratelli". Giosuè diede loro un'eredità in mezzo ai fratelli del padre loro, secondo

l'ordine del Signore. 5Toccarono così dieci parti a Manàsse, oltre il paese di Gàlaad e di Basan che è oltre il

Giordano, 6poiché le figlie di Manàsse ebbero un'eredità in mezzo ai figli di lui.

Il paese di Gàlaad fu per gli altri figli di Manàsse. 7Il confine di Manàsse era dal lato di Aser, Micmetat, situata di

fronte a Sichem, poi il confine girava a destra verso Iasib alla fonte di Tappuach. A Manàsse apparteneva il territorio

di Tappuach, mentre Tappuach, al confine di Manàsse, era dei figli di Efraim. 9Quindi la frontiera scendeva al

torrente Kana. A sud del torrente vi erano le città di Efraim, oltre quelle che Efraim possedeva in mezzo alle città di

Manàsse. Il territorio di Manàsse era a nord del torrente e faceva capo al mare. 10Il territorio a sud era di Efraim, a

nord era di Manàsse e suo confine era il mare. Con Aser erano contigui a nord e con Issacar ad est. 11Inoltre in

Issacar e in Aser appartenevano a Manàsse: Beisan e i suoi villaggi, Ibleam e i suoi villaggi, gli abitanti di Dor e i

suoi villaggi, gli abitanti di En-Dor e i suoi villaggi, gli abitanti di Taanach e i suoi villaggi, gli abitanti di Meghiddo

e i suoi villaggi, un terzo della regione collinosa. 12Non poterono però i figli di Manàsse impadronirsi di queste città

e il Cananeo continuò ad abitare in questa regione. 13Poi, quando gli Israeliti divennero forti, costrinsero il Cananeo

ai lavori forzati, ma non lo spodestarono del tutto.

14I figli di Giuseppe dissero a Giosuè: "Perché mi hai dato in possesso una sola parte, una sola porzione misurata,

mentre io sono un popolo numeroso, tanto mi ha benedetto il Signore?". 15Rispose loro Giosuè: "Se sei un popolo

numeroso, sali alla foresta e disbosca a tuo piacere lassù nel territorio dei Perizziti e dei Refaim, dato che le

montagne di Efraim sono troppo anguste per te". 16Dissero allora i figli di Giuseppe: "Le montagne non ci bastano;

inoltre tutti i Cananei che abitano nel paese della valle hanno carri di ferro, tanto in Beisan e nelle sue dipendenze,

quanto nella pianura di Izreel". 17Allora Giosuè disse alla casa di Giuseppe, a Efraim e a Manàsse: "Tu sei un popolo

numeroso e possiedi una grande forza; la tua non sarà una porzione soltanto, 18perché le montagne saranno tue. È

una foresta, ma tu la disboscherai e sarà tua da un estremo all'altro; spodesterai infatti il Cananeo, benché abbia carri

di ferro e sia forte".
18

1Allora tutta la comunità degli Israeliti si radunò in Silo, e qui eresse la tenda del convegno. Il paese era stato

sottomesso a loro. 2Rimanevano tra gli Israeliti sette tribù che non avevano avuto la loro parte. 3Disse allora Giosuè

ai figli di Israele: "Fino a quando trascurerete di andare ad occupare il paese, che vi ha dato il Signore, Dio dei padri

vostri? 4Sceglietevi tre uomini per tribù e io li invierò. Essi si alzeranno, gireranno nella regione, la descriveranno

secondo la loro eredità e torneranno da me. 5Essi se la divideranno in sette parti: Giuda rimarrà sul suo territorio nel

meridione e quelli della casa di Giuseppe rimarranno sul loro territorio al settentrione. 6Voi poi farete una

descrizione del paese in sette parti e me la porterete qui e io getterò per voi la sorte qui dinanzi al Signore Dio

nostro. 7Infatti non vi è parte per i leviti in mezzo a voi, perché il sacerdozio del Signore è la loro eredità, e Gad,

Ruben e metà della tribù di Manàsse hanno già ricevuta la loro eredità oltre il Giordano, ad oriente, come ha

concesso loro Mosè, servo del Signore".

8Si alzarono dunque gli uomini e si misero in cammino; Giosuè a coloro che andavano a descrivere il paese ordinò:

"Andate, girate nella regione, descrivetela e tornate da me e qui io getterò per voi la sorte davanti al Signore, in

Silo". 9Gli uomini andarono, passarono per la regione, la descrissero secondo le città in sette parti su di un libro e

vennero da Giosuè all'accampamento, in Silo. 10Allora Giosuè gettò per loro la sorte in Silo, dinanzi al Signore, e lì

Giosuè spartì il paese tra gli Israeliti, secondo le loro divisioni.

11Fu tirata a sorte la parte della tribù dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie; la parte che toccò loro aveva i

confini tra i figli di Giuda e i figli di Giuseppe.

12Dal lato di settentrione, il loro confine partiva dal Giordano, saliva il pendio settentrionale di Gèrico, saliva per la

montagna verso occidente e faceva capo al deserto di Bet-Aven. 13Di là passava per Luza, sul versante meridionale

di Luza, cioè Betel, e scendeva ad Atarot-Addar, presso il monte che è a mezzogiorno di Bet-Coron inferiore.

14Poi il confine si piegava e, al lato occidentale, girava a mezzogiorno dal monte posto di fronte a Bet-Coron, a

mezzogiorno, e faceva capo a Kiriat-Baal, cioè Kiriat-Iearim, città dei figli di Giuda. Questo era il lato occidentale.

15Il lato meridionale cominciava all'estremità di Kiriat-Iearim. Il confine piegava verso occidente fino alla fonte

delle acque di Neftoach; 16poi scendeva all'estremità del monte di fronte alla valle di Ben-Innom, nella valle dei

Refaim, al nord, e scendeva per la valle di Innom, sul pendio meridionale dei Gebusei, fino a En-Roghel. 17Si

estendeva quindi verso il nord e giungeva a En-Semes; di là si dirigeva verso le Curve di fronte alla salita di

Adummim e scendeva al sasso di Bocan, figlio di Ruben; 18poi passava per il pendio settentrionale di fronte

all'Araba e scendeva all'Araba. 19Il confine passava quindi per il pendio settentrionale di Bet-Ogla e faceva capo al

golfo settentrionale del Mar Morto, alla foce meridionale del Giordano. Questo era il confine meridionale.

20Il Giordano serviva di confine dal lato orientale.

Questo il possedimento dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie, con i suoi confini da tutti i lati.

21Le città della tribù dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie erano: Gèrico, Bet-Ogla, Emek-Kesis, 22Bet-

Araba, Semaraim, Betel, 23Avvim, Para, Ofra, 24Chefar-Ammonai, Ofni e Gheba; dodici città e i loro villaggi;

25Gàbaon, Rama, Beerot, 26Mizpe, Chefira, Mosa, 27Rekem, Irpeel, Tareala, 28Sela-Elef, Iebus, cioè Gerusalemme,

Gabaa, Kiriat-Iearim: quattordici città e i loro villaggi.

Questo fu il possesso dei figli di Beniamino, secondo le loro famiglie.

19

1La seconda parte sorteggiata toccò a Simeone, alla tribù dei figli di Simeone secondo le loro famiglie. Il loro

possesso era in mezzo a quello dei figli di Giuda.

2Ebbero nel loro territorio: Bersabea, Seba, Molada, 3Cazar-Susa, Bala, Asem, 4Eltolad, Betul, Corma, 5Ziklag, Bet-

Marcabot, Cazar-Susa, 6Bet-Lebaot e Saruchen: tredici città e i loro villaggi; 7En, Rimmon, Eter e Asan: quattro città

e i loro villaggi; 8tutti i villaggi che stavano intorno a queste città, fino a Baalat-Beer, Ramat-Negheb.

Questo fu il possesso della tribù dei figli di Simeone, secondo le loro famiglie. 9Il possesso dei figli di Simeone fu

preso dalla parte dei figli di Giuda, perché la parte dei figli di Giuda era troppo grande per loro; perciò i figli di

Simeone ebbero il loro possesso in mezzo al possesso di quelli.

10La terza parte sorteggiata toccò ai figli di Zàbulon, secondo le loro famiglie. Il confine del loro territorio si

estendeva fino a Sarid.

11Questo confine saliva a occidente verso Mareala e giungeva a Dabbeset e poi toccava il torrente che è di fronte a

Iokneam. 12Da Sarid girava ad oriente, dove sorge il sole, sino al confine di Chislot-Tabor; poi continuava verso

Daberat e saliva a Iafia. 13Di là passava verso oriente, dove sorge il sole, per Gat-Efer, per Et-Kazin, usciva verso

Rimmon, girando fino a Nea. 14Poi il confine piegava dal lato di settentrione verso Annaton e faceva capo alla valle

d'Iftach-El. 15Esso includeva inoltre: Kattat, Naalal, Simron, Ideala e Betlemme: dodici città e i loro villaggi.

16Questo fu il possesso dei figli di Zàbulon, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi.

17La quarta parte sorteggiata toccò a Issacar, ai figli di Issacar, secondo le loro famiglie. 18Il loro territorio

comprendeva: Izreel, Chesullot, Sunem, 19Afaraim, Sion, Anacarat, 20Rabbit, Kision, Abes, 21Remet, En-Gannim,

En-Chadda e Bet-Passes. 22Poi il confine giungeva a Tabor, Sacasim, Bet-Semes e faceva capo al Giordano: sedici

città e i loro villaggi. 23Questo fu il possesso della tribù dei figli d'Issacar, secondo le loro famiglie: queste città e i

loro villaggi.

24La quinta parte sorteggiata toccò ai figli di Aser secondo le loro famiglie. 25Il loro territorio comprendeva: Elkat,

Ali, Beten, Acsaf, 26Alammelech, Amead, Miseal. Il loro confine giungeva, verso occidente, al Carmelo e a Sicor-

Libnat. 27Poi piegava dal lato dove sorge il sole verso Bet-Dagon, toccava Zàbulon e la valle di Iftach-El al nord,

Bet-Emek e Neiel, e si prolungava verso Cabul a sinistra 28e verso Ebron, Recob, Ammon e Cana fino a Sidòne la

Grande. 29Poi il confine piegava verso Rama fino alla fortezza di Tiro, girava verso Osa e faceva capo al mare;

incluse Macleb, Aczib, 30Acco, Afek e Recob: ventidue città e i loro villaggi. 31Questo il possesso della tribù dei

figli di Aser, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi.

32La sesta parte sorteggiata toccò ai figli di Nèftali, secondo le loro famiglie. 33Il loro confine si estendeva da Elef e

dalla quercia di Besaannim ad Adami-Nekeb e Iabneel fino a Lakkum e faceva capo al Giordano, 34poi il confine

piegava a occidente verso Aznot-Tabor e di là continuava verso Ukkok; giungeva a Zàbulon dal lato di

mezzogiorno, ad Aser dal lato d'occidente e a Giuda del Giordano dal lato di levante. 35Le fortezze erano Siddim,

Ser, Ammat, Rakkat, Genèsaret, 36Adama, Rama, Cazor, 37Kedes, Edrei, En-Cazor, 38Ireon, Migdal-El, Orem, Bet-

Anat e Bet-Semes: diciannove città e i loro villaggi. 39Questo fu il possesso della tribù dei figli di Nèftali, secondo le

loro famiglie: queste città e i loro villaggi.

40La settima parte sorteggiata toccò alla tribù dei figli di Dan, secondo le loro famiglie. 41Il confine del loro possesso

comprendeva Sorea, Estaol, Ir-Semes, 42Saalabbin, Aialon, Itla, 43Elon, Timna, Ekron, 44Elteke, Ghibbeton, Baalat,

45Ieud, Bene-Berak, Gat-Rimmon, 46Me-Iarkon e Rakkon con il territorio di fronte a Giaffa. 47Ma il territorio dei

figli di Dan si estese più lontano, perché i figli di Dan andarono a combattere contro Lesem; la presero e la

passarono a fil di spada; ne presero possesso, vi si stabilirono e la chiamarono Dan, dal nome di Dan loro padre.

48Questo fu il possesso della tribù dei figli di Dan, secondo le loro famiglie: queste città e i loro villaggi.

49Quando gli Israeliti ebbero finito di ripartire il paese secondo i suoi confini, diedero a Giosuè, figlio di Nun, una

proprietà in mezzo a loro. 50Secondo l'ordine del Signore, gli diedero la città che egli chiese: Timnat-Serach, sulle

montagne di Efraim. Egli costruì la città e vi stabilì la dimora. 51Tali sono le eredità che il sacerdote Eleazaro,

Giosuè, figlio di Nun, e i capifamiglia delle tribù degli Israeliti distribuirono a sorte in Silo, davanti al Signore

all'ingresso della tenda del convegno. Così compirono la divisione del paese.

20

1Poi il Signore disse a Giosuè: 2"Parla agli Israeliti e di' loro: Stabilitevi le città di rifugio, delle quali vi ho parlato

per mezzo di Mosè, 3perché l'omicida che avrà ucciso qualcuno per errore o per inavvertenza, vi si possa rifugiare;

vi serviranno di rifugio contro il vendicatore del sangue. 4L'omicida fuggirà in una di quelle città e, fermatosi

all'ingresso della porta della città, esporrà il suo caso agli anziani di quella città; questi lo accoglieranno presso di

loro dentro la città, gli assegneranno una dimora ed egli si stabilirà in mezzo a loro. 5Se il vendicatore del sangue lo

inseguirà, essi non gli daranno nelle mani l'omicida, perché ha ucciso il prossimo senza averne l'intenzione, senza

averlo prima odiato. 6L'omicida rimarrà in quella città finché, alla morte del sommo sacerdote, che sarà in funzione

in quei giorni, comparirà in giudizio davanti all'assemblea. Allora l'omicida potrà tornarsene e rientrare nella sua

città e nella sua casa, nella città da dove era fuggito".

7Consacrarono dunque Kades in Galilea sulle montagne di Nèftali, Sichem sulle montagne di Efraim e Kiriat-Arba,

cioè Ebron sulle montagne di Giuda. 8Oltre il Giordano, a oriente di Gèrico, stabilirono Bezer della tribù di Ruben,

nel deserto, sull'altipiano; Ramot in Gàlaad nella tribù di Gad e Golan in Basan, nella tribù di Manàsse. 9Queste

furono le città stabilite per tutti gli Israeliti e per lo straniero che abita in mezzo a loro, perché chiunque avesse

ucciso qualcuno per inavvertenza, potesse rifugiarvisi e non morisse per mano del vendicatore del sangue, prima

d'essere comparso davanti all'assemblea.
21

1I capifamiglia dei leviti si presentarono al sacerdote Eleazaro, a Giosuè figlio di Nun e ai capifamiglia delle tribù

degli Israeliti 2e dissero loro a Silo, nel paese di Canaan: "Il Signore ha comandato, per mezzo di Mosè, che ci

fossero date città da abitare con i loro pascoli per il nostro bestiame". 3Gli Israeliti diedero ai leviti, sorteggiandole

dal loro possesso, le seguenti città con i loro pascoli, secondo il comando del Signore. 4Si tirò a sorte per le famiglie

dei Keatiti; fra i leviti, i figli del sacerdote Aronne ebbero in sorte tredici città della tribù di Giuda, della tribù di

Simeone e della tribù di Beniamino. 5Al resto dei Keatiti toccarono in sorte dieci città delle famiglie della tribù di

Efraim, della tribù di Dan e di metà della tribù di Manàsse. 6Ai figli di Gherson toccarono in sorte tredici città delle

famiglie della tribù d'Issacar, della tribù di Aser, della tribù di Nèftali e di metà della tribù di Manàsse in Basan. 7Ai

figli di Merari, secondo le loro famiglie, toccarono dodici città della tribù di Ruben, della tribù di Gad e della tribù

di Zàbulon. 8Gli Israeliti diedero dunque a sorte queste città con i loro pascoli ai leviti, come il Signore aveva

comandato per mezzo di Mosè.

9Diedero, cioè, della tribù dei figli di Giuda e della tribù dei figli di Simeone le città qui nominate. 10Esse toccarono

ai figli d'Aronne tra le famiglie dei Keatiti, figli di Levi, perché il primo sorteggio fu per loro. 11Furono dunque date

loro Kiriat-Arba, padre di Anak, cioè Ebron, sulle montagne di Giuda, con i suoi pascoli tutt'intorno; 12ma diedero i

campi di questa città e i suoi villaggi come possesso a Caleb, figlio di Iefunne. 13Diedero ai figli del sacerdote

Aronne Ebron, città di rifugio per l'omicida, con i suoi pascoli; poi Libna e i suoi pascoli, 14Iattir e i suoi pascoli,

Estemoa e i suoi pascoli, 15Debir e i suoi pascoli, Colon e i suoi pascoli, 16Ain e i suoi pascoli, Iutta e i suoi pascoli,

Bet-Semes e i suoi pascoli: nove città di queste tribù. 17Della tribù di Beniamino, Gàbaon e i suoi pascoli, Ghega e i

suoi pascoli, 18Anatot e i suoi pascoli, Almon e i suoi pascoli: quattro città.

19Totale delle città dei sacerdoti figli d'Aronne: tredici città e i loro pascoli.

20Alle famiglie dei Keatiti, cioè al resto dei leviti, figli di Keat, toccarono città della tribù di Efraim. 21Fu loro data,

come città di rifugio per l'omicida, Sichem e i suoi pascoli sulle montagne di Efraim; poi Ghezer e i suoi pascoli,

22Chibsaim e i suoi pascoli, Bet-Coron e i suoi pascoli: quattro città. 23Della tribù di Dan: Elteke e i suoi pascoli,

Ghibbeton e i suoi pascoli, 24Aialon e i suoi pascoli, Gat-Rimmon e i suoi pascoli: quattro città. 25Di metà della tribù

di Manàsse: Taanach e i suoi pascoli, Ibleam e i suoi pascoli: due città. 26Totale: dieci città con i loro pascoli, che

toccarono alle famiglie degli altri figli di Keat.

27Ai figli di Gherson, che erano tra le famiglie dei leviti, furono date: di metà della tribù di Manàsse, come città di

rifugio per l'omicida, Golan in Basan e i suoi pascoli, Astarot con i suoi pascoli: due città; 28della tribù d'Issacar,

Kision e i suoi pascoli, Daberat e i suoi pascoli, 29Iarmut e i suoi pascoli, En-Gannim e i suoi pascoli: quattro città;

30della tribù di Aser, Miseal e i suoi pascoli, Abdon e i suoi pascoli; 31Elkat e i suoi pascoli, Recob e i suoi pascoli:

quattro città; 32della tribù di Nèftali, come città di rifugio per l'omicida, Kades in Galilea e i suoi pascoli, Ammot-

Dor e i suoi pascoli, Kartan con i suoi pascoli: tre città. 33Totale delle città dei Ghersoniti, secondo le loro famiglie:

tredici città e i loro pascoli.

34Alle famiglie dei figli di Merari, cioè al resto dei leviti, furono date: della tribù di Zàbulon, Iokneam e i suoi

pascoli, Karta e i suoi pascoli, 35Dimna e i suoi pascoli, Naalal e i suoi pascoli: quattro città; 36della tribù di Ruben,

come città di rifugio per l'omicida, Bezer e i suoi pascoli, Iaas e i suoi pascoli, 37Kedemot e i suoi pascoli, Mefaat e i

suoi pascoli: quattro città; 38della tribù di Gad, come città di rifugio per l'omicida, Ramot in Gàlaad e i suoi pascoli,

Macanaim e i suoi pascoli, 39Chesbon e i suoi pascoli, Iazer e i suoi pascoli: in tutto quattro città. 40Totale delle città

date in sorte ai figli di Merari, secondo le loro famiglie, cioè il resto delle famiglie dei leviti: dodici città.

41Totale delle città dei leviti in mezzo ai possessi degli Israeliti: quarantotto città e i loro pascoli. 42Ciascuna di

queste città aveva intorno il pascolo; così era di tutte queste città.

43Il Signore diede dunque a Israele tutto il paese che aveva giurato ai padri di dar loro e gli Israeliti ne presero

possesso e vi si stabilirono. 44Il Signore diede loro tranquillità intorno, come aveva giurato ai loro padri; nessuno di

tutti i loro nemici potè resistere loro; il Signore mise in loro potere tutti quei nemici. 45Di tutte le belle promesse che

il Signore aveva fatte alla casa d'Israele, non una andò a vuoto: tutto giunse a compimento.

22

1Allora Giosuè convocò i Rubeniti, i Gaditi e metà della tribù di Manàsse 2e disse loro: "Voi avete osservato quanto

Mosè, servo del Signore, vi aveva ordinato e avete obbedito alla mia voce, in tutto quello che io vi ho comandato.

3Non avete abbandonato i vostri fratelli durante questo lungo tempo fino ad oggi e avete osservato il comando del

Signore vostro Dio. 4Ora che il Signore vostro Dio ha dato tranquillità ai vostri fratelli, come aveva loro promesso,

tornate e andate alle vostre tende, nel paese che vi appartiene, e che Mosè, servo del Signore, vi ha assegnato oltre il

Giordano. 5Soltanto abbiate gran cura di eseguire i comandi e la legge che Mosè, servo del Signore, vi ha dato,

amando il Signore vostro Dio, camminando in tutte le sue vie, osservando i suoi comandi, restando fedeli a lui e

servendolo con tutto il cuore e con tutta l'anima". 6Poi Giosuè li benedisse e li congedò ed essi tornarono alle loro

tende. 7Mosè aveva dato a metà della tribù di Manàsse un possesso in Basan e Giosuè diede all'altra metà un

possesso tra i loro fratelli, di qua del Giordano, a occidente.

Quando Giosuè li rimandò alle loro tende e li benedisse, 8aggiunse: "Voi tornate alle vostre tende con grandi

ricchezze, con bestiame molto numeroso, con argento, oro, rame, ferro e con grande quantità di vesti; dividete con i

vostri fratelli il bottino, tolto ai vostri nemici".

9I figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse dunque tornarono, dopo aver lasciato gli Israeliti a Silo,

nel paese di Canaan, per andare nel paese di Gàlaad, il paese di loro proprietà, che avevano ricevuto in possesso, in

forza del comando del Signore, per mezzo di Mosè.

10Quando furono giunti alle Curve del Giordano, che sono nel paese di Canaan, i figli di Ruben, i figli di Gad e metà

della tribù di Manàsse vi costruirono un altare, presso il Giordano: un altare di forma grandiosa. 11Gli Israeliti

udirono che si diceva: "Ecco i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse hanno costruito un altare di

fronte al paese di Canaan, alle Curve del Giordano, dalla parte degli Israeliti". 12Quando gli Israeliti seppero questo,

tutta la loro comunità si riunì a Silo per muover loro guerra. 13Gli Israeliti mandarono ai figli di Ruben, ai figli di

Gad e metà della tribù di Manàsse nel paese di Gàlaad, Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, 14e con lui dieci capi,

un capo per ciascun casato paterno di tutte le tribù d'Israele: 15tutti erano capi di un casato paterno fra i gruppi di

migliaia d'Israele; essi andarono dai figli di Ruben, dai figli di Gad e da metà della tribù di Manàsse nel paese di

Gàlaad e dissero loro: 16"Dice tutta la comunità del Signore: Che è questa infedeltà, che avete commessa contro il

Dio d'Israele, desistendo oggi dal seguire il Signore, costruendovi un altare per ribellarvi oggi al Signore? 17Non ci

basta l'iniquità di Peor, della quale non ci siamo ancora purificati oggi e che attirò quel flagello sulla comunità del

Signore? 18Voi oggi desistete dal seguire il Signore! Poiché oggi vi siete ribellati al Signore, domani egli si adirerà

contro tutta la comunità d'Israele. 19Se ritenete immondo il paese che possedete, ebbene, passate nel paese che è

possesso del Signore, dove è stabilita la Dimora del Signore, e stabilitevi in mezzo a noi; ma non ribellatevi al

Signore e non fate di noi dei ribelli, costruendovi un altare oltre l'altare del Signore nostro Dio. 20Quando Acan figlio

di Zerach commise un'infedeltà riguardo allo sterminio, non venne forse l'ira del Signore su tutta la comunità

d'Israele sebbene fosse un individuo solo? Non dovette egli morire per la sua colpa?".

21Allora i figli di Ruben, i figli di Gad e metà della tribù di Manàsse risposero e dissero ai capi dei gruppi di migliaia

d'Israele: 22"Dio, Dio, Signore! Dio, Dio, Signore! Lui lo sa, ma anche Israele lo sappia. Se abbiamo agito per

ribellione o per infedeltà verso il Signore, che Egli non ci salvi oggi! 23Se abbiamo costruito un altare per desistere

dal seguire il Signore; se è stato per offrire su di esso olocausti od oblazioni e per fare su di esso sacrifici di

comunione, il Signore stesso ce ne chieda conto! 24In verità l'abbiamo fatto preoccupati di questo: pensando cioè che

in avvenire i vostri figli potessero dire ai nostri figli: Che avete in comune voi con il Signore Dio d'Israele? 25Il

Signore ha posto il Giordano come confine tra noi e voi, figli di Ruben e figli di Gad; voi non avete parte alcuna con

il Signore! Così i vostri figli farebbero desistere i nostri figli dal temere il Signore. 26Perciò abbiamo detto:

Costruiamo un altare, non per olocausti, né per sacrifici, 27ma perché sia testimonio fra noi e voi e fra i nostri

discendenti dopo di noi, dimostrando che vogliamo servire al Signore dinanzi a lui, con i nostri olocausti, con le

nostre vittime e con i nostri sacrifici di comunione. Così i vostri figli non potranno un giorno dire ai nostri figli: Voi

non avete parte alcuna con il Signore. 28Abbiamo detto: Se in avvenire essi diranno questo a noi o ai nostri

discendenti, noi risponderemo: Guardate la forma dell'altare del Signore, che i nostri padri fecero, non per olocausti,

né per sacrifici, ma perché fosse di testimonio fra noi e voi. 29Lungi da noi l'idea di ribellarci al Signore e di

desistere dal seguire il Signore, costruendo un altare per olocausti, per oblazioni o per sacrifici, oltre l'altare del

Signore nostro Dio, che è davanti alla sua Dimora!".

30Quando Pincas e i capi della comunità, i capi dei gruppi di migliaia d'Israele che erano con lui, udirono le parole

dette dai figli di Ruben, dai figli di Gad e dai figli di Manàsse, ne rimasero soddisfatti. 31Pincas, figlio del sacerdote

Eleazaro, disse ai figli di Ruben, ai figli di Gad e ai figli di Manàsse: "Oggi riconosciamo che il Signore è in mezzo

a noi, poiché non avete commesso questa infedeltà verso il Signore; così avete preservato gli Israeliti dal castigo del

Signore".

32Pincas, figlio del sacerdote Eleazaro, e i capi lasciarono i figli di Ruben e i figli di Gad e tornarono dal paese di

Gàlaad al paese di Canaan presso gli Israeliti, ai quali riferirono l'accaduto. 33La cosa piacque agli Israeliti, i quali

benedissero Dio e non parlarono più di muover guerra ai figli di Ruben e di Gad, per devastare il paese che essi

abitavano. 34I figli di Ruben e i figli di Gad chiamarono quell'altare Testimonio perché dissero: "Esso è testimonio

fra di noi che il Signore è Dio".
23

1Molto tempo dopo che il Signore aveva dato riposo a Israele, liberandolo da tutti i nemici che lo circondavano,

Giosuè, ormai vecchio e molto avanti negli anni, 2convocò tutto Israele, gli anziani, i capi, i giudici e gli scribi del

popolo e disse loro: "Io sono vecchio, molto avanti negli anni. 3Voi avete visto quanto il Signore vostro Dio ha fatto

a tutte queste nazioni, scacciandole dinanzi a voi; poiché il Signore vostro Dio ha combattuto per voi. 4Ecco io ho

diviso tra voi a sorte, come possesso per le vostre tribù, il paese delle nazioni che restano e di tutte quelle che ho

sterminate, dal Giordano fino al Mar Mediterraneo, ad occidente. 5Il Signore vostro Dio le disperderà egli stesso

dinanzi a voi e le scaccerà dinanzi a voi e voi prenderete possesso del loro paese, come il Signore vostro Dio vi ha

detto.

6Siate forti nell'osservare ed eseguire quanto è scritto nel libro della legge di Mosè, senza deviare né a destra, né a

sinistra, 7senza mischiarvi con queste nazioni che rimangono fra di voi; non pronunciate neppure il nome dei loro

dèi, non ne fate uso nei giuramenti; non li servite e non vi prostrate davanti a loro: 8ma restate fedeli al Signore

vostro Dio, come avete fatto fino ad oggi. 9Il Signore ha scacciato dinanzi a voi nazioni grandi e potenti; nessuno ha

potuto resistere a voi fino ad oggi. 10Uno solo di voi ne inseguiva mille, perché il Signore vostro Dio combatteva per

voi come aveva promesso. 11Abbiate gran cura, per la vostra vita, di amare il Signore vostro Dio. 12Perché, se fate

apostasia e vi unite al resto di queste nazioni che sono rimaste fra di voi e vi imparentate con loro e vi mescolate con

esse ed esse con voi, 13allora sappiate che il Signore vostro Dio non scaccerà più queste genti dinanzi a voi, ma esse

diventeranno per voi una rete, una trappola, un flagello ai vostri fianchi; diventeranno spine nei vostri occhi, finché

non siate periti e scomparsi da questo buon paese che il Signore vostro Dio vi ha dato. 14Ecco io oggi me ne vado

per la via di ogni abitante della terra; riconoscete con tutto il cuore e con tutta l'anima che neppur una di tutte le

buone promesse, che il Signore vostro Dio aveva fatto per voi, è caduta a vuoto; tutte sono giunte a compimento per

voi: neppure una è andata a vuoto. 15Ma, come ogni buona parola che il Signore vostro Dio vi aveva detta è giunta a

compimento per voi, così il Signore farà giungere a vostro danno tutte le sue parole di minaccia, finché vi abbia

sterminati da questo buon paese che il vostro Dio, il Signore, vi ha dato. 16Se trasgredite l'alleanza che il Signore

vostro Dio vi ha imposta, e andate a servire altri dèi e vi prostrate davanti a loro, l'ira del Signore si accenderà contro

di voi e voi perirete presto, scomparendo dal buon paese che egli vi ha dato".

24

1Giosuè radunò tutte le tribù d'Israele in Sichem e convocò gli anziani d'Israele, i capi, i giudici e gli scribi del

popolo, che si presentarono davanti a Dio. 2Giosuè disse a tutto il popolo: "Dice il Signore, Dio d'Israele: I vostri

padri, come Terach padre di Abramo e padre di Nacor, abitarono dai tempi antichi oltre il fiume e servirono altri dèi.

3Io presi il padre vostro Abramo da oltre il fiume e gli feci percorrere tutto il paese di Canaan; moltiplicai la sua

discendenza e gli diedi Isacco. 4Ad Isacco diedi Giacobbe ed Esaù e assegnai ad Esaù il possesso delle montagne di

Seir; Giacobbe e i suoi figli scesero in Egitto.

5Poi mandai Mosè e Aronne e colpii l'Egitto con i prodigi che feci in mezzo ad esso; dopo vi feci uscire. 6Feci

dunque uscire dall'Egitto i vostri padri e voi arrivaste al mare. Gli Egiziani inseguirono i vostri padri con carri e

cavalieri fino al Mare Rosso. 7Quelli gridarono al Signore ed egli pose fitte tenebre fra voi e gli Egiziani; poi spinsi

sopra loro il mare, che li sommerse; i vostri occhi videro ciò che io avevo fatto agli Egiziani. Dimoraste lungo tempo

nel deserto.

8Io vi condussi poi nel paese degli Amorrei, che abitavano oltre il Giordano; essi combatterono contro di voi e io li

misi in vostro potere; voi prendeste possesso del loro paese e io li distrussi dinanzi a voi. 9Poi sorse Balak, figlio di

Zippor, re di Moab, per muover guerra a Israele; mandò a chiamare Balaam, figlio di Beor, perché vi maledicesse;

10ma io non volli ascoltare Balaam; egli dovette benedirvi e vi liberai dalle mani di Balak. 11Passaste il Giordano e

arrivaste a Gèrico. Gli abitanti di Gèrico, gli Amorrei, i Perizziti, i Cananei, gli Hittiti, i Gergesei, gli Evei e i

Gebusei combatterono contro di voi e io li misi in vostro potere. 12Mandai avanti a voi i calabroni, che li scacciarono

dinanzi a voi, com'era avvenuto dei due re amorrei: ma ciò non avvenne per la vostra spada, né per il vostro arco.

13Vi diedi una terra, che voi non avevate lavorata, e abitate in città, che voi non avete costruite, e mangiate i frutti

delle vigne e degli oliveti, che non avete piantati.

14Temete dunque il Signore e servitelo con integrità e fedeltà; eliminate gli dèi che i vostri padri servirono oltre il

fiume e in Egitto e servite il Signore. 15Se vi dispiace di servire il Signore, scegliete oggi chi volete servire: se gli dèi

che i vostri padri servirono oltre il fiume oppure gli dèi degli Amorrei, nel paese dei quali abitate. Quanto a me e alla

mia casa, vogliamo servire il Signore".

16Allora il popolo rispose e disse: "Lungi da noi l'abbandonare il Signore per servire altri dèi! 17Poiché il Signore

nostro Dio ha fatto uscire noi e i padri nostri dal paese d'Egitto, dalla condizione servile, ha compiuto quei grandi

miracoli dinanzi agli occhi nostri e ci ha protetti per tutto il viaggio che abbiamo fatto e in mezzo a tutti i popoli fra i

quali siamo passati. 18Il Signore ha scacciato dinanzi a noi tutti questi popoli e gli Amorrei che abitavano il paese.

Perciò anche noi vogliamo servire il Signore, perché Egli è il nostro Dio".

19Giosuè disse al popolo: "Voi non potrete servire il Signore, perché è un Dio santo, è un Dio geloso; Egli non

perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati. 20Se abbandonerete il Signore e servirete dèi stranieri, Egli vi si

volterà contro e, dopo avervi fatto tanto bene, vi farà del male e vi consumerà".

21Il popolo disse a Giosuè: "No! Noi serviremo il Signore".

22Allora Giosuè disse al popolo: "Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelto il Signore per servirlo!".

Risposero: "Siamo testimoni!".

23Giosuè disse: "Eliminate gli dèi dello straniero, che sono in mezzo a voi, e rivolgete il cuore verso il Signore, Dio

d'Israele!".

24Il popolo rispose a Giosuè: "Noi serviremo il Signore nostro Dio e obbediremo alla sua voce!".

25Giosuè in quel giorno concluse un'alleanza con il popolo e gli diede uno statuto e una legge a Sichem. 26Poi Giosuè

scrisse queste cose nel libro della legge di Dio; prese una grande pietra e la rizzò là, sotto il terebinto, che è nel

santuario del Signore. 27Giosuè disse a tutto il popolo: "Ecco questa pietra sarà una testimonianza per noi; perché

essa ha udito tutte le parole che il Signore ci ha dette; essa servirà quindi da testimonio contro di voi, perché non

rinneghiate il vostro Dio".

28Poi Giosuè rimandò il popolo, ognuno al proprio territorio.

29Dopo queste cose, Giosuè figlio di Nun, servo del Signore, morì a centodieci anni 30e lo seppellirono nel territorio

di sua proprietà a Timnat-Serach, che è sulle montagne di Efraim, a settentrione del monte Gaas. 31Israele servì il

Signore per tutta la vita di Giosuè e tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè e che conoscevano tutte le

opere che il Signore aveva compiute per Israele.

32Le ossa di Giuseppe, che gli Israeliti avevano portate dall'Egitto, le seppellirono a Sichem, nella parte della

montagna che Giacobbe aveva acquistata dai figli di Camor, padre di Sichem, per cento pezzi d'argento e che i figli

di Giuseppe avevano ricevuta in eredità. 33Poi morì anche Eleazaro, figlio di Aronne, e lo seppellirono a Gàbaa di

Pincas, che era stata data a suo figlio Pincas, sulle montagne di Efraim.

Giudici
1

1Dopo la morte di Giosuè, gli Israeliti consultarono il Signore dicendo: "Chi di noi andrà per primo a combattere

contro i Cananei?". 2Il Signore rispose: "Andrà Giuda: ecco, ho messo il paese nelle sue mani". 3Allora Giuda disse

a Simeone suo fratello: "Vieni con me nel paese, che mi è toccato in sorte, e combattiamo contro i Cananei; poi

anch'io verrò con te in quello che ti è toccato in sorte". Simeone andò con lui. 4Giuda dunque si mosse e il Signore

mise nelle loro mani i Cananei e i Perizziti; sconfissero a Bezek diecimila uomini. 5Incontrato Adoni-Bezek a Bezek,

l'attaccarono e sconfissero i Cananei e i Perizziti. 6Adoni-Bezek fuggì, ma essi lo inseguirono, lo catturarono e gli

amputarono i pollici delle mani e dei piedi. 7Adoni-Bezek disse: "Settanta re con i pollici delle mani e dei piedi

amputati, raccattavano gli avanzi sotto la mia tavola. Quello che ho fatto io, Dio me lo ripaga". Lo condussero poi a

Gerusalemme dove morì.

8I figli di Giuda attaccarono Gerusalemme e la presero; la passarono a fil di spada e l'abbandonarono alle fiamme.

9Poi andarono a combattere contro i Cananei che abitavano le montagne, il Negheb e la Sefela. 10Giuda marciò

contro i Cananei che abitavano a Ebron, che prima si chiamava Kiriat-Arba, e sconfisse Sesai, Achiman e Talmai.

11Di là andò contro gli abitanti di Debir, che prima si chiamava Kiriat-Sefer. 12Allora Caleb disse: "A chi batterà

Kiriat-Sefer e la prenderà io darò in moglie Acsa mia figlia". 13La prese Otniel, figlio di Kenaz, fratello minore di

Caleb, e questi gli diede in moglie sua figlia Acsa. 14Ora, mentre andava dal marito, egli la indusse a chiedere un

campo a suo padre. Essa scese dall'asino e Caleb le disse: "Che hai?". 15Essa rispose: "Fammi un dono; poiché tu mi

hai dato una terra arida, dammi anche qualche fonte d'acqua". Egli le donò la sorgente superiore e la sorgente

inferiore.

16I figli del suocero di Mosè, il Kenita, salirono dalla città delle Palme con i figli di Giuda nel deserto di Giuda, a

mezzogiorno di Arad; andarono dunque e si stabilirono in mezzo al popolo. 17Poi Giuda marciò con Simeone suo

fratello: sconfissero i Cananei che abitavano in Sefat, votarono allo sterminio la città, che fu chiamata Corma.

18Giuda prese anche Gaza con il suo territorio, Ascalon con il suo territorio ed Ekron con il suo territorio. 19Il

Signore fu con Giuda, che scacciò gli abitanti delle montagne, ma non potè espellere gli abitanti della pianura,

perché muniti di carri di ferro. 20Come Mosè aveva ordinato, Ebron fu data a Caleb, che da essa scacciò i tre figli di

Anak.

21I figli di Beniamino non scacciarono i Gebusei che abitavano Gerusalemme, perciò i Gebusei abitano con i figli di

Beniamino in Gerusalemme fino ad oggi.

22Anche la casa di Giuseppe marciò contro Betel e il Signore fu con loro. 23La casa di Giuseppe mandò a esplorare

Betel, città che prima si chiamava Luz. 24Gli esploratori videro un uomo che usciva dalla città e gli dissero:

"Insegnaci una via di accesso alla città e noi ti faremo grazia". 25Egli insegnò loro la via di accesso alla città ed essi

passarono la città a fil di spada, ma risparmiarono quell'uomo con tutta la sua famiglia. 26Quell'uomo andò nel paese

degli Hittiti e vi edificò una città che chiamò Luz: questo è il suo nome fino ad oggi.

27Manàsse non scacciò gli abitanti di Beisan e delle sue dipendenze, né quelli di Taanach e delle sue dipendenze, né

quelli di Dor e delle sue dipendenze, né quelli d'Ibleam e delle sue dipendenze, né quelli di Meghiddo e delle sue

dipendenze; i Cananei continuarono ad abitare in quel paese. 28Quando Israele divenne più forte, costrinse ai lavori

forzati i Cananei, ma non li scacciò del tutto. 29Nemmeno Efraim scacciò i Cananei, che abitavano a Ghezer, perciò i

Cananei abitarono in Ghezer in mezzo ad Efraim.

30Zàbulon non scacciò gli abitanti di Kitron, né gli abitanti di Naalol; i Cananei abitarono in mezzo a Zàbulon e

furono ridotti in schiavitù. 31Aser non scacciò gli abitanti di Acco, né gli abitanti di Sidòne, né quelli di Aclab, di

Aczib, di Elba, di Afik, di Recob; 32i figli di Aser si stabilirono in mezzo ai Cananei che abitavano il paese, perché

non li avevano scacciati. 33Nèftali non scacciò gli abitanti di Bet-Semes, né gli abitanti di Bet-Anat e si stabilì in

mezzo ai Cananei che abitavano il paese; ma gli abitanti di Bet-Semes e di Bet-Anat furono da loro costretti ai lavori

forzati. 34Gli Amorrei respinsero i figli di Dan sulle montagne e non li lasciarono scendere nella pianura. 35Gli

Amorrei continuarono ad abitare Ar-Cheres, Aialon e Saalbim; ma la mano della casa di Giuseppe si aggravò su di

loro e furono costretti ai lavori forzati. 36Il confine degli Amorrei si estendeva dalla salita di Akrabbim, da Sela in

su.
2

1Ora l'angelo del Signore salì da Gàlgala a Bochim e disse: "Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho condotti nel

paese, che avevo giurato ai vostri padri di darvi. Avevo anche detto: Non romperò mai la mia alleanza con voi; 2voi

non farete alleanza con gli abitanti di questo paese; distruggerete i loro altari. Ma voi non avete obbedito alla mia

voce. Perché avete fatto questo? 3Perciò anch'io dico: non li scaccerò dinanzi a voi; ma essi vi staranno ai fianchi e i

loro dèi saranno per voi un inciampo".

4Appena l'angelo del Signore disse queste parole a tutti gli Israeliti, il popolo alzò la voce e pianse. 5Chiamarono

quel luogo Bochim e vi offrirono sacrifici al Signore.

6Quando Giosuè ebbe congedato il popolo, gli Israeliti se ne andarono, ciascuno nel suo territorio, a prendere in

possesso il paese. 7Il popolo servì il Signore durante tutta la vita degli anziani che sopravvissero a Giosuè e che

avevano visto tutte le grandi opere, che il Signore aveva fatte in favore d'Israele. 8Poi Giosuè, figlio di Nun, servo

del Signore, morì a centodieci anni 9e fu sepolto nel territorio, che gli era toccato a Timnat-Cheres sulle montagne di

Efraim, a settentrione del monte Gaas. 10Anche tutta quella generazione fu riunita ai suoi padri; dopo di essa ne sorse

un'altra, che non conosceva il Signore, né le opere che aveva compiute in favore d'Israele. 11Gli Israeliti fecero ciò

che è male agli occhi del Signore e servirono i Baal; 12abbandonarono il Signore, Dio dei loro padri, che li aveva

fatti uscire dal paese d'Egitto, e seguirono altri dèi di quei popoli che avevano intorno: si prostrarono davanti a loro e

provocarono il Signore, 13abbandonarono il Signore e servirono Baal e Astarte. 14Allora si accese l'ira del Signore

contro Israele e li mise in mano a razziatori, che li depredarono; li vendette ai nemici che stavano loro intorno ed

essi non potevano più tener testa ai nemici. 15Dovunque uscivano in campo, la mano del Signore era contro di loro,

come il Signore aveva detto, come il Signore aveva loro giurato: furono ridotti all'estremo. 16Allora il Signore fece

sorgere dei giudici, che li liberavano dalle mani di quelli che li spogliavano. 17Ma neppure ai loro giudici davano

ascolto, anzi si prostituivano ad altri dèi e si prostravano davanti a loro. Abbandonarono ben presto la via battuta dai

loro padri, i quali avevano obbedito ai comandi del Signore: essi non fecero così. 18Quando il Signore suscitava loro

dei giudici, il Signore era con il giudice e li liberava dalla mano dei loro nemici durante tutta la vita del giudice;

perché il Signore si lasciava commuovere dai loro gemiti sotto il giogo dei loro oppressori. 19Ma quando il giudice

moriva, tornavano a corrompersi più dei loro padri, seguendo altri dèi per servirli e prostrarsi davanti a loro, non

desistendo dalle loro pratiche e dalla loro condotta ostinata.

20Perciò l'ira del Signore si accese contro Israele e disse: "Poiché questa nazione ha violato l'alleanza che avevo

stabilita con i loro padri e non hanno obbedito alla mia voce, 21nemmeno io scaccerò più dinanzi a loro nessuno dei

popoli, che Giosuè lasciò quando morì. 22Così, per mezzo loro, metterò alla prova Israele, per vedere se

cammineranno o no sulla via del Signore, come fecero i loro padri".

23Il Signore lasciò quelle nazioni senza affrettarsi a scacciarle e non le mise nelle mani di Giosuè.

3

1Queste sono le nazioni che il Signore risparmiò allo scopo di mettere alla prova Israele per mezzo loro, cioè quanti

non avevano visto le guerre di Canaan. 2Ciò avvenne soltanto per l'istruzione delle nuove generazioni degli Israeliti,

perché imparassero la guerra, quelli, per lo meno, che prima non l'avevano mai vista: 3i cinque capi dei Filistei, tutti

i Cananei, quei di Sidòne e gli Evei, che abitavano le montagne del Libano, dal monte Baal-Ermon fino all'ingresso

di Amat. 4Queste nazioni servirono a mettere Israele alla prova per vedere se Israele avrebbe obbedito ai comandi,

che il Signore aveva dati ai loro padri per mezzo di Mosè. 5Così gli Israeliti abitarono in mezzo ai Cananei, agli

Hittiti, agli Amorrei, ai Perizziti, agli Evei e ai Gebusei; 6presero in mogli le figlie di essi, maritarono le proprie

figlie con i loro figli e servirono i loro dèi.

7Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore; dimenticarono il Signore loro Dio e servirono i Baal e le

Asere. 8Perciò l'ira del Signore si accese contro Israele e li mise nelle mani di Cusan-Risataim, re del Paese dei due

fiumi; gli Israeliti furono servi di Cusan-Risataim per otto anni. 9Poi gli Israeliti gridarono al Signore, e il Signore

suscitò loro un liberatore, Otniel, figlio di Kenaz, fratello minore di Caleb, ed egli li liberò. 10Lo spirito del Signore

fu su di lui ed egli fu giudice d'Israele; uscì a combattere e il Signore gli diede nelle mani Cusan-Risataim, re di

Aram; la sua mano fu potente contro Cusan-Risataim. 11Il paese rimase in pace per quarant'anni, poi Otniel, figlio di

Kenaz, morì.

12Gli Israeliti ripresero a fare ciò che è male agli occhi del Signore; il Signore rese forte Eglon, re di Moab, contro

Israele, perché facevano ciò che è male agli occhi del Signore. 13Eglon radunò intorno a sé gli Ammoniti e gli

Amaleciti, fece una spedizione contro Israele, lo battè e si impadronì della città delle Palme. 14Gli Israeliti furono

schiavi di Eglon, re di Moab, per diciotto anni. 15Poi gridarono al Signore ed egli suscitò loro un liberatore, Eud,

figlio di Ghera, Beniaminita, che era mancino. Gli Israeliti mandarono per mezzo di lui un tributo a Eglon re di

Moab. 16Eud si fece una spada a due tagli, lunga un gomed, e se la cinse sotto la veste, al fianco destro. 17Poi

presentò il tributo a Eglon, re di Moab, che era uomo molto grasso. 18Finita la presentazione del tributo, ripartì con

la gente che l'aveva portato. 19Ma egli, dal luogo detto Idoli, che è presso Gàlgala, tornò indietro e disse: "O re, ho

una cosa da dirti in segreto". Il re disse: "Silenzio!" e quanti stavano con lui uscirono. 20Allora Eud si accostò al re

che stava seduto nel piano di sopra, riservato a lui solo, per la frescura, e gli disse: "Ho una parola da dirti da parte di

Dio". Quegli si alzò dal suo seggio. 21Allora Eud, allungata la mano sinistra, trasse la spada dal suo fianco e gliela

piantò nel ventre. 22Anche l'elsa entrò con la lama; il grasso si rinchiuse intorno alla lama, perciò egli uscì subito

dalla finestra, senza estrargli la spada dal ventre. 23Eud uscì nel portico, dopo aver chiuso i battenti del piano di

sopra e aver tirato il chiavistello. 24Quando fu uscito, vennero i servi, i quali guardarono e videro che i battenti del

piano di sopra erano sprangati; dissero: "Certo attende ai suoi bisogni nel camerino della stanza fresca".

25Aspettarono fino ad essere inquieti, ma quegli non apriva i battenti del piano di sopra. Allora presero la chiave,

aprirono ed ecco il loro signore era steso per terra, morto. 26Mentre essi indugiavano, Eud era fuggito e, dopo aver

oltrepassato gli Idoli, si era messo in salvo nella Seira. 27Appena arrivato là, suonò la tromba sulle montagne di

Efraim e gli Israeliti scesero con lui dalle montagne ed egli si mise alla loro testa. 28Disse loro: "Seguitemi, perché il

Signore vi ha messo nelle mani i Moabiti, vostri nemici". Quelli scesero dopo di lui, si impadronirono dei guadi del

Giordano, per impedirne il passo ai Moabiti, e non lasciarono passare nessuno. 29In quella circostanza sconfissero

circa diecimila Moabiti, tutti robusti e valorosi; non ne scampò neppure uno. 30Così in quel giorno Moab fu umiliato

sotto la mano d'Israele e il paese rimase tranquillo per ottant'anni.

31Dopo di lui ci fu Samgar figlio di Anat. Egli sconfisse seicento Filistei con un pungolo da buoi; anch'egli salvò

Israele.
4

1Eud era morto e gli Israeliti tornarono a fare ciò che è male agli occhi del Signore. 2Il Signore li mise nelle mani di

Iabin re di Canaan, che regnava in Cazor. Il capo del suo esercito era Sisara che abitava a Aroset-Goim. 3Gli Israeliti

gridarono al Signore, perché Iabin aveva novecento carri di ferro e già da venti anni opprimeva duramente gli

Israeliti.

4In quel tempo era giudice d'Israele una profetessa, Debora, moglie di Lappidot. 5Essa sedeva sotto la palma di

Debora, tra Rama e Betel, sulle montagne di Efraim, e gli Israeliti venivano a lei per le vertenze giudiziarie. 6Essa

mandò a chiamare Barak, figlio di Abinoam, da Kades di Nèftali, e gli disse: "Il Signore, Dio d'Israele, ti dà

quest'ordine: Va', marcia sul monte Tabor e prendi con te diecimila figli di Nèftali e figli di Zàbulon. 7Io attirerò

verso di te al torrente Kison Sisara, capo dell'esercito di Iabin, con i suoi carri e la sua numerosa gente, e lo metterò

nelle tue mani". 8Barak le rispose: "Se vieni anche tu con me, andrò; ma se non vieni, non andrò". 9Rispose: "Bene,

verrò con te; però non sarà tua la gloria sulla via per cui cammini; ma il Signore metterà Sisara nelle mani di una

donna". Debora si alzò e andò con Barak a Kades. 10Barak convocò Zàbulon e Nèftali a Kades; diecimila uomini si

misero al suo seguito e Debora andò con lui.

11Ora Eber, il Kenita, si era separato dai Keniti, discendenti di Obab, suocero di Mosè, e aveva piantato le tende alla

Quercia di Saannaim che è presso Kades.

12Fu riferito a Sisara che Barak, figlio di Abinoam, era salito sul monte Tabor. 13Allora Sisara radunò tutti i suoi

carri, novecento carri di ferro, e tutta la gente che era con lui da Aroset-Goim fino al torrente Kison.

14Debora disse a Barak: "Alzati, perché questo è il giorno in cui il Signore ha messo Sisara nelle tue mani. Il Signore

non esce forse in campo davanti a te?". Allora Barak scese dal monte Tabor, seguito da diecimila uomini. 15Il

Signore sconfisse, davanti a Barak, Sisara con tutti i suoi carri e con tutto il suo esercito; Sisara scese dal carro e

fuggì a piedi. 16Barak inseguì i carri e l'esercito fino ad Aroset-Goim; tutto l'esercito di Sisara cadde a fil di spada e

non ne scampò neppure uno.

17Intanto Sisara era fuggito a piedi verso la tenda di Giaele, moglie di Eber il Kenita, perché vi era pace fra Iabin, re

di Cazor, e la casa di Eber il Kenita. 18Giaele uscì incontro a Sisara e gli disse: "Fermati, mio signore, fermati da me:

non temere". Egli entrò da lei nella sua tenda ed essa lo nascose con una coperta. 19Egli le disse: "Dammi un pò

d'acqua da bere perché ho sete". Essa aprì l'otre del latte, gli diede da bere e poi lo ricoprì. 20Egli le disse: "Sta'

all'ingresso della tenda; se viene qualcuno a interrogarti dicendo: C'è qui un uomo?, dirai: Nessuno". 21Ma Giaele,

moglie di Eber, prese un picchetto della tenda, prese in mano il martello, venne pian piano a lui e gli conficcò il

picchetto nella tempia, fino a farlo penetrare in terra. Egli era profondamente addormentato e sfinito; così morì. 22Ed

ecco Barak inseguiva Sisara; Giaele gli uscì incontro e gli disse: "Vieni e ti mostrerò l'uomo che cerchi". Egli entrò

da lei ed ecco Sisara era steso morto con il picchetto nella tempia.

23Così Dio umiliò quel giorno Iabin, re di Canaan, davanti agli Israeliti. 24La mano degli Israeliti si fece sempre più

pesante su Iabin, re di Canaan, finché ebbero sterminato Iabin re di Canaan.

5

1In quel giorno Debora, con Barak, figlio di Abinoam, pronunciò questo canto:

2"Ci furono capi in Israele
per assumere il comando;
ci furono volontari
per arruolarsi in massa:
Benedite il Signore!
3Ascoltate, re,
porgete gli orecchi, o principi;
io voglio cantare al Signore,
voglio cantare al Signore,
voglio cantare inni al Signore, Dio d'Israele!
4Signore, quando uscivi dal Seir,
quando avanzavi dalla steppa di Edom,
la terra tremò, i cieli si scossero,
le nubi si sciolsero in acqua.
5Si stemperarono i monti
davanti al Signore, Signore del Sinai,
davanti al Signore, Dio d'Israele.
6Ai giorni di Samgar, figlio di Anat,
ai giorni di Giaele,
erano deserte le strade
e i viandanti deviavano su sentieri tortuosi.
7Era cessata ogni autorità di governo,
era cessata in Israele,
fin quando sorsi io, Debora,
fin quando sorsi come madre in Israele.
8Si preferivano divinità straniere
e allora la guerra fu alle porte,
ma scudo non si vedeva né lancia
né quarantamila in Israele.
9Il mio cuore si volge ai comandanti d'Israele,
ai volontari tra il popolo;
benedite il Signore!
10Voi, che cavalcate asine bianche,
seduti su gualdrappe,
voi che procedete sulla via, raccontate;
11unitevi al grido degli uomini
schierati fra gli abbeveratoi:
là essi proclamano le vittorie del Signore,
le vittorie del suo governo in Israele,
quando scese alle porte il popolo del Signore.
12Dèstati, dèstati, o Debora,
dèstati, dèstati, intona un canto!
Sorgi, Barak, e cattura i tuoi prigionieri,
o figlio di Abinoam!
13Allora scesero i fuggiaschi
per unirsi ai principi;
il popolo del Signore
scese a sua difesa tra gli eroi.
14Quelli della stirpe di Efraim
scesero nella pianura,
ti seguì Beniamino fra le tue genti.
Dalla stirpe di Machir scesero i comandanti
e da Zàbulon chi impugna lo scettro del comando.
15I principi di Issacar mossero con Debora;
Barak si lanciò sui suoi passi nella pianura.

Presso i ruscelli di Ruben grandi erano le esitazioni.

16Perché sei rimasto seduto tra gli ovili,
ad ascoltare le zampogne dei pastori?
Presso i ruscelli di Ruben
erano ben grandi le dispute...
17Gàlaad dimora oltre il Giordano
e Dan perché vive straniero sulle navi?
Aser si è stabilito lungo la riva del grande mare
e presso le sue insenature dimora.

18Zàbulon invece è un popolo che si è esposto alla morte,

come Nèftali, sui poggi della campagna!
19Vennero i re, diedero battaglia,
combatterono i re di Canaan,
a Taanach sulle acque di Meghiddo,
ma non riportarono bottino d'argento.
20Dal cielo le stelle diedero battaglia,
dalle loro orbite combatterono contro Sisara.
21Il torrente Kison li travolse;
torrente impetuoso fu il torrente Kison...
Anima mia, calpesta con forza!
22Allora martellarono gli zoccoli dei cavalli
al galoppo, al galoppo dei corsieri.
23Maledite Meroz - dice l'angelo del Signore -
maledite, maledite i suoi abitanti,
perché non vennero in aiuto al Signore,
in aiuto al Signore tra gli eroi.
24Sia benedetta fra le donne Giaele,
la moglie di Eber il Kenita,
benedetta fra le donne della tenda!
25Acqua egli chiese, latte essa diede,
in una coppa da principi offrì latte acido.
26Una mano essa stese al picchetto
e la destra a un martello da fabbri,
e colpì Sisara, lo percosse alla testa,
ne fracassò, ne trapassò la tempia.
27Ai piedi di lei si contorse, ricadde, giacque;
ai piedi di lei si contorse, ricadde,
dove si contorse, là ricadde finito.
28Dietro la finestra si affaccia e si lamenta
la madre di Sisara, dietro la persiana:
Perché il suo carro tarda ad arrivare?
Perché così a rilento procedono i suoi carri?
29Le più sagge sue principesse rispondono
e anche lei torna a dire a se stessa:

30Certo han trovato bottino, stan facendo le parti:

una fanciulla, due fanciulle per ogni uomo;
un bottino di vesti variopinte per Sisara,
un bottino di vesti variopinte a ricamo;
una veste variopinta a due ricami
è il bottino per il mio collo...
31Così periscano tutti i tuoi nemici, Signore!
Ma coloro che ti amano siano come il sole,
quando sorge con tutto lo splendore".
Poi il paese ebbe pace per quarant'anni.
6

1Gli Israeliti fecero ciò che è male agli occhi del Signore e il Signore li mise nelle mani di Madian per sette anni. 2La

mano di Madian si fece pesante contro Israele; per la paura dei Madianiti gli Israeliti adattarono per sé gli antri dei

monti, le caverne e le cime scoscese. 3Quando Israele aveva seminato, i Madianiti con i figli di Amalek e i figli

dell'oriente venivano contro di lui, 4si accampavano sul territorio degli Israeliti, distruggevano tutti i prodotti del

paese fino all'ingresso di Gaza e non lasciavano in Israele mezzi di sussistenza: né pecore, né buoi, né asini. 5Poiché

venivano con i loro armenti e con le loro tende e arrivavano numerosi come le cavallette - essi e i loro cammelli

erano senza numero - e venivano nel paese per devastarlo. 6Israele fu ridotto in grande miseria a causa di Madian e

gli Israeliti gridarono al Signore.

7Quando gli Israeliti ebbero gridato a causa di Madian, 8il Signore mandò loro un profeta che disse: "Dice il Signore,

Dio d'Israele: Io vi ho fatti uscire dall'Egitto e vi ho fatti uscire dalla condizione servile; 9vi ho liberati dalla mano

degli Egiziani e dalla mano di quanti vi opprimevano; li ho scacciati davanti a voi, vi ho dato il loro paese 10e vi ho

detto: Io sono il Signore vostro Dio; non venerate gli dèi degli Amorrei, nel paese dei quali abitate. Ma voi non avete

ascoltato la mia voce".

11Ora l'angelo del Signore venne a sedere sotto il terebinto di Ofra, che apparteneva a Ioas, Abiezerita; Gedeone,

figlio di Ioas, batteva il grano nel tino per sottrarlo ai Madianiti. 12L'angelo del Signore gli apparve e gli disse: "Il

Signore è con te, uomo forte e valoroso!". 13Gedeone gli rispose: "Signor mio, se il Signore è con noi, perché ci è

capitato tutto questo? Dove sono tutti i suoi prodigi che i nostri padri ci hanno narrato, dicendo: Il Signore non ci ha

fatto forse uscire dall'Egitto? Ma ora il Signore ci ha abbandonati e ci ha messi nelle mani di Madian". 14Allora il

Signore si volse a lui e gli disse: "Va' con questa forza e salva Israele dalla mano di Madian; non ti mando forse

io?". 15Gli rispose: "Signor mio, come salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manàsse e io sono il

più piccolo nella casa di mio padre". 16Il Signore gli disse: "Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se

fossero un uomo solo". 17Gli disse allora: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, dammi un segno che proprio tu mi

parli. 18Intanto, non te ne andare di qui prima che io torni da te e porti la mia offerta da presentarti". Rispose:

"Resterò finché tu torni". 19Allora Gedeone entrò in casa, preparò un capretto e con un'efa di farina preparò focacce

azzime; mise la carne in un canestro, il brodo in una pentola, gli portò tutto sotto il terebinto e glielo offrì. 20L'angelo

di Dio gli disse: "Prendi la carne e le focacce azzime, mettile su questa pietra e versavi il brodo". Egli fece così.

21Allora l'angelo del Signore stese l'estremità del bastone che aveva in mano e toccò la carne e le focacce azzime;

salì dalla roccia un fuoco che consumò la carne e le focacce azzime e l'angelo del Signore scomparve dai suoi occhi.

22Gedeone vide che era l'angelo del Signore e disse: "Signore, ho dunque visto l'angelo del Signore faccia a faccia!".

23Il Signore gli disse: "La pace sia con te, non temere, non morirai!". 24Allora Gedeone costruì in quel luogo un

altare al Signore e lo chiamò Signore-Pace. Esso esiste fino ad oggi a Ofra degli Abiezeriti.

25In quella stessa notte il Signore gli disse: "Prendi il giovenco di tuo padre e un secondo giovenco di sette anni,

demolisci l'altare di Baal fatto da tuo padre e taglia il palo sacro che gli sta accanto. 26Costruisci un altare al Signore

tuo Dio sulla cima di questa roccia, disponendo ogni cosa con ordine; poi prendi il secondo giovenco e offrilo in

olocausto sulla legna del palo sacro che avrai tagliato". 27Allora Gedeone prese dieci uomini fra i suoi servitori e

fece come il Signore gli aveva ordinato; ma temendo di farlo di giorno, per paura dei suoi parenti e della gente della

città, lo fece di notte. 28Quando il mattino dopo la gente della città si alzò, vide che l'altare di Baal era stato

demolito, che il palo sacro accanto era stato tagliato e che il secondo giovenco era offerto in olocausto sull'altare che

era stato costruito. 29Si dissero l'un altro: "Chi ha fatto questo?". Investigarono, si informarono e dissero: "Gedeone,

figlio di Ioas, ha fatto questo". 30Allora la gente della città disse a Ioas: "Conduci fuori tuo figlio e sia messo a

morte, perché ha demolito l'altare di Baal e ha tagliato il palo sacro che gli stava accanto". 31Ioas rispose a quanti

insorgevano contro di lui: "Volete difendere voi la causa di Baal e venirgli in aiuto? Chi vorrà difendere la sua causa

sarà messo a morte prima di domattina; se è Dio, difenda da sé la sua causa, per il fatto che hanno demolito il suo

altare". 32Perciò in quel giorno Gedeone fu chiamato Ierub-Baal, perché si disse: "Baal difenda la sua causa contro di

lui, perché egli ha demolito il suo altare".

33Ora tutti i Madianiti, Amalek e i figli dell'oriente si radunarono, passarono il Giordano e si accamparono nella

pianura di Izreel. 34Ma lo spirito del Signore investì Gedeone; egli suonò la tromba e gli Abiezeriti furono convocati

per seguirlo. 35Egli mandò anche messaggeri in tutto Manàsse, che fu pure chiamato a seguirlo; mandò anche

messaggeri nelle tribù di Aser, di Zàbulon e di Nèftali, le quali vennero ad unirsi agli altri.

36Gedeone disse a Dio: "Se tu stai per salvare Israele per mia mano, come hai detto, 37ecco, io metterò un vello di

lana sull'aia: se c'è rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno resta asciutto, io saprò che tu salverai Israele per mia

mano, come hai detto". 38Così avvenne. La mattina dopo, Gedeone si alzò per tempo, strizzò il vello e ne spremette

la rugiada: una coppa piena d'acqua. 39Gedeone disse a Dio: "Non adirarti contro di me; io parlerò ancora una volta.

Lasciami fare la prova con il vello, solo ancora una volta: resti asciutto soltanto il vello e ci sia la rugiada su tutto il

terreno". 40Dio fece così quella notte: il vello soltanto restò asciutto e ci fu rugiada su tutto il terreno.

7

1Ierub-Baal dunque, cioè Gedeone, con tutta la gente che era con lui, alzatosi di buon mattino, si accampò alla fonte

di Carod. Il campo di Madian era al nord, verso la collina di More, nella pianura. 2Il Signore disse a Gedeone: "La

gente che è con te è troppo numerosa, perché io metta Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi dinanzi a me

e dire: La mia mano mi ha salvato. 3Ora annunzia davanti a tutto il popolo: Chiunque ha paura e trema, torni

indietro". Gedeone li mise così alla prova. Tornarono indietro ventiduemila uomini del popolo e ne rimasero

diecimila. 4Il Signore disse a Gedeone: "La gente è ancora troppo numerosa; falli scendere all'acqua e te li metterò

alla prova. Quegli del quale ti dirò: Questi venga con te, verrà; e quegli del quale ti dirò: Questi non venga con te,

non verrà". 5Gedeone fece dunque scendere la gente all'acqua e il Signore gli disse: "Quanti lambiranno l'acqua con

la lingua, come la lambisce il cane, li porrai da una parte; porrai da un'altra quanti, per bere, si metteranno in

ginocchio". 6Il numero di quelli che lambirono l'acqua portandosela alla bocca con la mano, fu di trecento uomini;

tutto il resto della gente si mise in ginocchio per bere l'acqua. 7Allora il Signore disse a Gedeone: "Con questi

trecento uomini che hanno lambito l'acqua, io vi salverò e metterò i Madianiti nelle tue mani. Tutto il resto della

gente se ne vada, ognuno a casa sua". 8Egli prese dalle mani del popolo le brocche e le trombe; rimandò tutti gli altri

Israeliti ciascuno alla sua tenda e tenne con sé i trecento uomini. L'accampamento di Madian gli stava al di sotto,

nella pianura.

9In quella stessa notte il Signore disse a Gedeone: "Alzati e piomba sul campo, perché io te l'ho messo nelle mani.

10Ma se hai paura di farlo, scendivi con Pura tuo servo 11e udrai quello che dicono; dopo, prenderai vigore per

piombare sul campo". Egli scese con Pura suo servo fino agli avamposti dell'accampamento. 12I Madianiti, gli

Amaleciti e tutti i figli dell'oriente erano sparsi nella pianura e i loro cammelli erano senza numero come la sabbia

che è sul lido del mare. 13Quando Gedeone vi giunse, ecco un uomo raccontava un sogno al suo compagno e gli

diceva: "Ho fatto un sogno. Mi pareva di vedere una pagnotta di orzo rotolare nell'accampamento di Madian: giunse

alla tenda, la urtò e la rovesciò e la tenda cadde a terra". 14Il suo compagno gli rispose: "Questo non è altro che la

spada di Gedeone, figlio di Ioas, uomo di Israele; Dio ha messo nelle sue mani Madian e tutto l'accampamento".

15Quando Gedeone ebbe udito il racconto del sogno e la sua interpretazione, si prostrò; poi tornò al campo di Israele

e disse: "Alzatevi, perché il Signore ha messo nelle vostre mani l'accampamento di Madian".

16Divise i trecento uomini in tre schiere, consegnò a tutti trombe e brocche vuote con dentro fiaccole; 17disse loro:

"Guardate me e fate come farò io; quando sarò giunto ai limiti dell'accampamento, come farò io, così farete voi. 18

Quando io, con quanti sono con me, suonerò la tromba, anche voi suonerete le trombe intorno a tutto

l'accampamento e griderete: Per il Signore e per Gedeone!". 19Gedeone e i cento uomini che erano con lui giunsero

all'estremità dell'accampamento, all'inizio della veglia di mezzanotte, quando appena avevano cambiato le sentinelle.

Egli suonò la tromba spezzando la brocca che aveva in mano. 20Allora le tre schiere suonarono le trombe e

spezzarono le brocche, tenendo le fiaccole con la sinistra e con la destra le trombe per suonare e gridarono: "La

spada per il Signore e per Gedeone!". 21Ognuno di essi rimase al suo posto, intorno all'accampamento; tutto il campo

si mise a correre, a gridare, a fuggire. 22Mentre quelli suonavano le trecento trombe, il Signore fece volgere la spada

di ciascuno contro il compagno, per tutto l'accampamento. L'esercito fuggì fino a Bet-Sitta a Zerera fino alla riva di

Abel-Mecola, sopra Tabbat.

23Gli Israeliti di Nèftali, di Aser e di tutto Manàsse si radunarono e inseguirono i Madianiti. 24Intanto Gedeone aveva

mandato messaggeri per tutte le montagne di Efraim a dire: "Scendete contro i Madianiti e tagliate loro i guadi sul

Giordano fino a Bet-Bara". Così tutti gli uomini di Efraim si radunarono e si impadronirono dei guadi sul Giordano

fino a Bet-Bara. 25Presero due capi di Madian, Oreb e Zeeb; uccisero Oreb alla roccia di Oreb e Zeeb al Torchio di

Zeeb. Inseguirono i Madianiti e portarono le teste di Oreb e di Zeeb a Gedeone, oltre il Giordano.

8

1Ma gli uomini di Efraim gli dissero: "Che azione ci hai fatto, non chiamandoci quando sei andato a combattere

contro Madian?". Litigarono con lui violentemente. 2Egli rispose loro: "Che ho fatto io in confronto a voi? La

racimolatura di Efraim non vale più della vendemmia di Abiezer? 3Dio vi ha messo nelle mani i capi di Madian,

Oreb e Zeeb; che dunque ho potuto fare io in confronto a voi?". A tali parole, la loro ira contro di lui si calmò.

4Gedeone arrivò al Giordano e lo attraversò. Ma egli e i suoi trecento uomini erano stanchi e affamati. 5Disse a

quelli di Succot: "Date focacce di pane alla gente che mi segue, perché è stanca e io sto inseguendo Zebach e

Zalmunna, re di Madian". 6Ma i capi di Succot risposero: "Tieni forse già nelle tue mani i polsi di Zebach e di

Zalmunna, perché dobbiamo dare il pane al tuo esercito?". 7Gedeone disse: "Ebbene, quando il Signore mi avrà

messo nelle mani Zebach e Zalmunna, vi strazierò le carni con le spine del deserto e con i cardi". 8Di là salì a Penuel

e parlò agli uomini di Penuel nello stesso modo; essi gli risposero come avevano fatto quelli di Succot. 9Egli disse

anche agli uomini di Penuel: "Quando tornerò in pace, abbatterò questa torre".

10Zebach e Zalmunna erano a Karkor con il loro accampamento di circa quindicimila uomini, quanti erano rimasti

dell'intero esercito dei figli dell'oriente; centoventimila uomini armati di spada erano caduti. 11Gedeone salì per la

via dei nomadi a oriente di Nobach e di Iogbea e mise in rotta l'esercito che si credeva sicuro. 12Zebach e Zalmunna

si diedero alla fuga, ma egli li inseguì, prese i due re di Madian, Zebach e Zalmunna, e sbaragliò tutto l'esercito.

13Poi Gedeone, figlio di Ioas, tornò dalla battaglia per la salita di Cheres. 14Catturò un giovane della gente di Succot

e lo interrogò; quegli gli mise per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succot: settantasette uomini. 15Poi venne

alla gente di Succot e disse: "Ecco Zebach e Zalmunna, a proposito dei quali mi avete insultato dicendo: Hai tu forse

già nelle mani i polsi di Zebach e Zalmunna perché dobbiamo dare il pane alla tua gente stanca?". 16Prese gli anziani

della città e con le spine del deserto e con i cardi castigò gli uomini di Succot. 17Demolì la torre di Penuel e uccise

gli uomini della città. 18Poi disse a Zebach e a Zalmunna: "Come erano gli uomini che avete uccisi al Tabor?".

Quelli risposero: "Erano come te; ognuno di loro aveva l'aspetto di un figlio di re". 19Egli riprese: "Erano miei

fratelli, figli di mia madre; per la vita del Signore, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!". 20Poi disse

a Ieter, suo primogenito: "Su, uccidili!". Ma il giovane non estrasse la spada, perché aveva paura, poiché era ancora

giovane. 21Zebach e Zalmunna dissero: "Suvvia, colpisci tu stesso, poiché qual è l'uomo, tale è la sua forza".

Gedeone si alzò e uccise Zebach e Zalmunna e prese le lunette che i loro cammelli portavano al collo.

22Allora gli Israeliti dissero a Gedeone: "Regna su di noi tu e i tuoi discendenti, poiché ci hai liberati dalla mano di

Madian". 23Ma Gedeone rispose loro: "Io non regnerò su di voi né mio figlio regnerà; il Signore regnerà su di voi".

24Poi Gedeone disse loro: "Una cosa voglio chiedervi: ognuno di voi mi dia un pendente del suo bottino". I nemici

avevano pendenti d'oro, perché erano Ismaeliti. 25Risposero: "Li daremo volentieri". Egli stese allora il mantello e

ognuno vi gettò un pendente del suo bottino". 26Il peso dei pendenti d'oro, che egli aveva chiesti, fu di

millesettecento sicli d'oro, oltre le lunette, le catenelle e le vesti di porpora, che i re di Madian avevano addosso, e

oltre le collane che i loro cammelli avevano al collo. 27Gedeone ne fece un efod che pose in Ofra sua città; tutto

Israele vi si prostrò davanti in quel luogo e ciò divenne una causa di rovina per Gedeone e per la sua casa. 28Così

Madian fu umiliato davanti agli Israeliti e non alzò più il capo; il paese rimase in pace per quarant'anni, durante la

vita di Gedeone. 29Ierub-Baal, figlio di Ioas, tornò a dimorare a casa sua. 30Gedeone ebbe settanta figli che gli erano

nati dalle molte mogli. 31Anche la sua concubina che stava a Sichem gli partorì un figlio, che chiamò Abimèlech.

32Poi Gedeone, figlio di Ioas, morì in buona vecchiaia e fu sepolto nella tomba di Ioas suo padre a Ofra degli

Abiezeriti.

33Dopo la morte di Gedeone gli Israeliti tornarono a prostituirsi a Baal e presero Baal-Berit come loro dio. 34Gli

Israeliti non si ricordarono del Signore loro Dio che li aveva liberati dalle mani di tutti i loro nemici all'intorno 35e

non dimostrarono gratitudine alla casa di Ierub-Baal, cioè di Gedeone, per tutto il bene che egli aveva fatto a Israele.

9

1Ora Abimèlech, figlio di Ierub-Baal, andò a Sichem dai fratelli di sua madre e disse loro e a tutta la parentela di sua

madre: 2"Dite agli orecchi di tutti i signori di Sichem: È meglio per voi che vi governino settanta uomini, tutti i figli

di Ierub-Baal, o che vi governi un solo uomo? Ricordatevi che io sono del vostro sangue". 3I fratelli di sua madre

parlarono di lui, ripetendo a tutti i signori di Sichem quelle parole e il cuor loro si piegò a favore di Abimèlech,

perché dicevano: "È nostro fratello". 4Gli diedero settanta sicli d'argento che tolsero dal tempio di Baal-Berit; con

essi Abimèlech assoldò uomini sfaccendati e audaci che lo seguirono. 5Venne alla casa di suo padre, a Ofra, e uccise

sopra una stessa pietra i suoi fratelli, figli di Ierub-Baal, settanta uomini. Ma Iotam, figlio minore di Ierub-Baal,

scampò, perché si era nascosto. 6Tutti i signori di Sichem e tutta Bet-Millo si radunarono e andarono a proclamare re

Abimèlech presso la Quercia della Stele che si trova a Sichem.

7Ma Iotam, informato della cosa, andò a porsi sulla sommità del monte Garizim e, alzando la voce, gridò:

"Ascoltatemi, signori di Sichem, e Dio ascolterà voi!

8Si misero in cammino gli alberi
per ungere un re su di essi.
Dissero all'ulivo:
Regna su di noi.
9Rispose loro l'ulivo:
Rinuncerò al mio olio,
grazie al quale
si onorano dèi e uomini,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
10Dissero gli alberi al fico:
Vieni tu, regna su di noi.
11Rispose loro il fico:
Rinuncerò alla mia dolcezza
e al mio frutto squisito,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
12Dissero gli alberi alla vite:
Vieni tu, regna su di noi.
13Rispose loro la vite:
Rinuncerò al mio mosto
che allieta dèi e uomini,
e andrò ad agitarmi sugli alberi?
14Dissero tutti gli alberi al rovo:
Vieni tu, regna su di noi.
15Rispose il rovo agli alberi:
Se in verità ungete
me re su di voi,
venite, rifugiatevi alla mia ombra;
se no, esca un fuoco dal rovo
e divori i cedri del Libano.

16Ora voi non avete agito con lealtà e onestà proclamando re Abimèlech, non avete operato bene verso Ierub-Baal e

la sua casa, non lo avete trattato secondo il merito delle sue azioni... 17Perché mio padre ha combattuto per voi, ha

esposto al pericolo la vita e vi ha liberati dalle mani di Madian. 18Voi invece oggi siete insorti contro la casa di mio

padre, avete ucciso i suoi figli, settanta uomini, sopra una stessa pietra e avete proclamato re dei signori di Sichem

Abimèlech, figlio della sua schiava, perché è vostro fratello. 19Se dunque avete operato oggi con sincerità e con

integrità verso Ierub-Baal e la sua casa, godetevi Abimèlech ed egli si goda voi! 20Ma se non è così, esca da

Abimèlech un fuoco che divori i signori di Sichem e Bet-Millo; esca dai signori di Sichem e da Bet-Millo un fuoco

che divori Abimèlech!". 21Iotam corse via, si mise in salvo e andò a stabilirsi a Beer, lontano da Abimèlech suo

fratello.

22Abimèlech dominò su Israele tre anni. 23Poi Dio mandò un cattivo spirito fra Abimèlech e i signori di Sichem e i

signori di Sichem si ribellarono ad Abimèlech. 24Questo avvenne perché la violenza fatta ai settanta figli di Ierub-

Baal ricevesse il castigo e il loro sangue ricadesse su Abimèlech loro fratello, che li aveva uccisi, e sui signori di

Sichem, che gli avevano dato mano per uccidere i suoi fratelli. 25I signori di Sichem posero agguati contro di lui

sulla cima dei monti, rapinando chiunque passasse vicino alla strada. Abimèlech fu informato della cosa. 26Poi Gaal,

figlio di Ebed, e i suoi fratelli vennero e si stabilirono a Sichem e i signori di Sichem riposero la fiducia in lui.

27Usciti nella campagna, vendemmiarono le loro vigne, pigiarono l'uva e fecero festa. Poi entrarono nella casa del

loro Dio, mangiarono, bevvero e maledissero Abimèlech. 28Gaal, figlio di Ebed, disse: "Chi è Abimèlech e che è

Sichem, perché dobbiamo servirlo? Non dovrebbero piuttosto il figlio di Ierub-Baal e Zebul, suo luogotenente,

servire gli uomini di Camor, capostipite di Sichem? Perché dovremmo servirlo noi? 29Se avessi in mano questo

popolo, io scaccerei Abimèlech e direi: Accresci pure il tuo esercito ed esci in campo".

30Ora Zebul, governatore della città, udite le parole di Gaal, figlio di Ebed, si accese d'ira 31e mandò messaggeri ad

Abimèlech in Aruma per dirgli: "Ecco Gaal, figlio di Ebed, e i suoi fratelli sono venuti a Sichem e sollevano la città

contro di te. 32Alzati dunque di notte con la gente che hai con te e tendi un agguato nella campagna. 33Domattina,

non appena spunterà il sole, ti alzerai e piomberai sulla città mentre lui con la sua gente ti uscirà contro: tu gli farai

quel che troverai opportuno". 34Abimèlech e tutta la gente che era con lui si alzarono di notte e tesero un agguato

contro Sichem, divisi in quattro schiere. 35Gaal, figlio di Ebed, uscì e si fermò all'ingresso della porta della città;

allora Abimèlech uscì dall'agguato con la gente che aveva. 36Gaal, vista quella gente, disse a Zebul: "Ecco gente che

scende dalle cime dei monti". Zebul gli rispose: "Tu vedi l'ombra dei monti e la prendi per uomini". 37Gaal riprese a

parlare e disse: "Ecco gente che scende dall'Ombelico della terra e una schiera che giunge per la via della Quercia

dei Maghi". 38Allora Zebul gli disse: "Dov'è ora la spavalderia di quando dicevi: Chi è Abimèlech, perché dobbiamo

servirlo? Non è questo il popolo che disprezzavi? Ora esci in campo e combatti contro di lui!". 39Allora Gaal uscì

alla testa dei signori di Sichem e diede battaglia ad Abimèlech. 40Ma Abimèlech lo inseguì ed egli fuggì dinanzi a lui

e molti uomini caddero morti fino all'ingresso della porta. 41Abimèlech ritornò ad Aruma e Zebul cacciò Gaal e i

suoi fratelli, che non poterono più rimanere a Sichem.

42Il giorno dopo il popolo di Sichem uscì alla campagna e Abimèlech ne fu informato.

43Egli prese la sua gente, la divise in tre schiere e tese un agguato nella campagna: quando vide che il popolo usciva

dalla città, si mosse contro di essi e li battè. 44Abimèlech e la sua gente fecero irruzione e si fermarono all'ingresso

della porta della città, mentre le altre due schiere si gettarono su quelli che erano nella campagna e li colpirono.

45Abimèlech combattè contro la città tutto quel giorno, la prese e uccise il popolo che vi si trovava; poi distrusse la

città e la cosparse di sale.

46Tutti i signori della torre di Sichem, all'udir questo, entrarono nel sotterraneo del tempio di El-Berit. 47Fu riferito

ad Abimèlech che tutti i signori della torre di Sichem si erano adunati. 48Allora Abimèlech salì sul monte Zalmon

con tutta la gente che aveva con sé; prese in mano la scure, tagliò un ramo d'albero, lo sollevò e se lo mise in spalla;

poi disse alla sua gente: "Quello che mi avete visto fare, fatelo presto anche voi!". 49Tutti tagliarono ciascuno un

ramo e seguirono Abimèlech; posero i rami contro il sotterraneo e bruciarono tra le fiamme la sala con quelli che vi

erano dentro. Così perì tutta la gente della torre di Sichem, circa mille persone, fra uomini e donne.

50Poi Abimèlech andò a Tebes, la cinse d'assedio e la prese. 51In mezzo alla città c'era una torre fortificata, dove si

rifugiarono tutti i signori della città, uomini e donne; vi si rinchiusero dentro e salirono sul terrazzo della torre.

52Abimèlech, giunto alla torre, l'attaccò e si accostò alla porta della torre per appiccarvi il fuoco. 53Ma una donna

gettò giù il pezzo superiore di una macina sulla testa di Abimèlech e gli spaccò il cranio. 54Egli chiamò in fretta il

giovane che gli portava le armi e gli disse: "Tira fuori la spada e uccidimi, perché non si dica di me: L'ha ucciso una

donna!". Il giovane lo trafisse ed egli morì. 55Quando gli Israeliti videro che Abimèlech era morto, se ne andarono

ciascuno a casa sua.

56Così Dio fece ricadere sopra Abimèlech il male che egli aveva fatto contro suo padre, uccidendo settanta suoi

fratelli. 57Dio fece anche ricadere sul capo della gente di Sichem tutto il male che essa aveva fatto; così si avverò su

di loro la maledizione di Iotam, figlio di Ierub-Baal.

10

1Dopo Abimèlech, sorse a salvare Israele Tola, figlio di Pua, figlio di Dodo, uomo di Issacar. Dimorava a Samir

sulle montagne di Efraim; 2fu giudice d'Israele per ventitrè anni, poi morì e fu sepolto a Samir.

3Dopo di lui sorse Iair, il Galaadita, che fu giudice d'Israele per ventidue anni; 4ebbe trenta figli che cavalcavano

trenta asinelli e avevano trenta città, che si chiamano anche oggi i Villaggi di Iair e sono nel paese di Gàlaad. 5Poi

Iair morì e fu sepolto a Kamon.

6Gli Israeliti continuarono a fare ciò che è male agli occhi del Signore e servirono i Baal, le Astarti, gli dèi di Aram,

gli dèi di Sidòne, gli dèi di Moab, gli dèi degli Ammoniti e gli dèi dei Filistei; abbandonarono il Signore e non lo

servirono più. 7L'ira del Signore si accese contro Israele e li mise nelle mani dei Filistei e nelle mani degli

Ammoniti. 8Questi afflissero e oppressero per diciotto anni gli Israeliti, tutti i figli d'Israele che erano oltre il

Giordano, nel paese degli Amorrei in Gàlaad. 9Poi gli Ammoniti passarono il Giordano per combattere anche contro

Giuda, contro Beniamino e contro la casa d'Efraim e Israele fu in grande angoscia. 10Allora gli Israeliti gridarono al

Signore: "Abbiamo peccato contro di te, perché abbiamo abbandonato il nostro Dio e abbiamo servito i Baal". 11Il

Signore disse agli Israeliti: "Non vi ho io liberati dagli Egiziani, dagli Amorrei, dagli Ammoniti e dai Filistei?

12Quando quelli di Sidòne, gli Amaleciti e i Madianiti vi opprimevano e voi gridavate a me, non vi ho forse liberati

dalle loro mani? 13Eppure, mi avete abbandonato e avete servito altri dèi; perciò io non vi salverò più. 14Andate a

gridare agli dèi che avete scelto; vi salvino essi nel tempo della vostra angoscia!". 15Gli Israeliti dissero al Signore:

"Abbiamo peccato; fa' di noi ciò che ti piace; soltanto, liberaci in questo giorno". 16Eliminarono gli dèi stranieri e

servirono il Signore, il quale non tollerò più a lungo la tribolazione di Israele. 17Gli Ammoniti si radunarono e si

accamparono in Gàlaad e anche gli Israeliti si adunarono e si accamparono a Mizpa. 18Il popolo, i principi di Gàlaad,

si dissero l'un l'altro: "Chi sarà l'uomo che comincerà a combattere contro gli Ammoniti? Egli sarà il capo di tutti gli

abitanti di Gàlaad".
11

1Ora Iefte, il Galaadita, era uomo forte e valoroso, figlio di una prostituta; lo aveva generato Gàlaad. 2Poi la moglie

di Gàlaad gli partorì figli e, quando i figli della moglie furono adulti, cacciarono Iefte e gli dissero: "Tu non avrai

eredità nella casa di nostro padre, perché sei figlio di un'altra donna". 3Iefte fuggì lontano dai suoi fratelli e si stabilì

nel paese di Tob. Attorno a Iefte si raccolsero alcuni sfaccendati e facevano scorrerie con lui. 4Qualche tempo dopo

gli Ammoniti mossero guerra a Israele. 5Quando gli Ammoniti iniziarono la guerra contro Israele, gli anziani di

Gàlaad andarono a prendere Iefte nel paese di Tob. 6Dissero a Iefte: "Vieni, sii nostro condottiero e combatteremo

contro gli Ammoniti". 7Ma Iefte rispose agli anziani di Gàlaad: "Non siete forse voi quelli che mi avete odiato e

scacciato dalla casa di mio padre? Perché venite da me ora che siete in difficoltà?". 8Gli anziani di Gàlaad dissero a

Iefte: "Proprio per questo ora ci rivolgiamo a te: verrai con noi, combatterai contro gli Ammoniti e sarai il capo di

noi tutti abitanti di Gàlaad". 9Iefte rispose agli anziani di Gàlaad: "Se mi riconducete per combattere contro gli

Ammoniti e il Signore li mette in mio potere, io sarò vostro capo". 10Gli anziani di Gàlaad dissero a Iefte: "Il Signore

sia testimone tra di noi, se non faremo come hai detto". 11Iefte dunque andò con gli anziani di Gàlaad; il popolo lo

costituì suo capo e condottiero e Iefte ripetè le sue parole davanti al Signore in Mizpa.

12Poi Iefte inviò messaggeri al re degli Ammoniti per dirgli: "Che c'è tra me e te, perché tu venga contro di me a

muover guerra al mio paese?". 13Il re degli Ammoniti rispose ai messaggeri di Iefte: "Perché, quando Israele uscì

dall'Egitto, si impadronì del mio territorio, dall'Arnon fino allo Iabbok e al Giordano; restituiscilo spontaneamente".

14Iefte inviò di nuovo messaggeri al re degli Ammoniti per dirgli: 15"Dice Iefte: Israele non si impadronì del paese di

Moab, né del paese degli Ammoniti; 16ma, quando Israele uscì dall'Egitto e attraversò il deserto fino al Mare Rosso e

giunse a Kades, 17mandò messaggeri al re di Edom per dirgli: Lasciami passare per il tuo paese, ma il re di Edom

non acconsentì. Mandò anche al re di Moab, nemmeno lui volle e Israele rimase a Kades. 18Poi camminò per il

deserto, fece il giro del paese di Edom e del paese di Moab, giunse a oriente del paese di Moab e si accampò oltre

l'Arnon senza entrare nei territori di Moab; perché l'Arnon segna il confine di Moab. 19Allora Israele mandò

messaggeri a Sicon, re degli Amorrei, re di Chesbon, e gli disse: Lasciaci passare dal tuo paese, per arrivare al

nostro. 20Ma Sicon non si fidò che Israele passasse per i suoi confini; anzi radunò tutta la sua gente, si accampò a

Iaaz e combattè contro Israele. 21Il Signore, Dio d'Israele, mise Sicon e tutta la sua gente nelle mani d'Israele, che li

sconfisse; così Israele conquistò tutto il paese degli Amorrei che abitavano quel territoro; 22conquistò tutti i territori

degli Amorrei, dall'Arnon allo Iabbok e dal deserto al Giordano. 23Ora il Signore, Dio d'Israele, ha scacciato gli

Amorrei davanti a Israele suo popolo e tu vorresti possedere il loro paese? 24Non possiedi tu quello che Camos tuo

dio ti ha fatto possedere? Così anche noi possiederemo il paese di quelli che il Signore ha scacciati davanti a noi.

25Sei tu forse più di Balak, figlio di Zippor, re di Moab? Mosse forse querela ad Israele o gli fece guerra? 26Da

trecento anni Israele abita a Chesbon e nelle sue dipendenze, ad Aroer e nelle sue dipendenze e in tutte le città lungo

l'Arnon; perché non gliele avete tolte durante questo tempo? 27Io non ti ho fatto torto e tu agisci male verso di me,

muovendomi guerra; il Signore giudice giudichi oggi tra gli Israeliti e gli Ammoniti!". 28Ma il re degli Ammoniti

non ascoltò le parole che Iefte gli aveva mandato a dire.

29Allora lo spirito del Signore venne su Iefte ed egli attraversò Gàlaad e Manàsse, passò a Mizpa di Gàlaad e da

Mizpa di Gàlaad raggiunse gli Ammoniti. 30Iefte fece voto al Signore e disse: "Se tu mi metti nelle mani gli

Ammoniti, 31la persona che uscirà per prima dalle porte di casa mia per venirmi incontro, quando tornerò vittorioso

dagli Ammoniti, sarà per il Signore e io l'offrirò in olocausto". 32Quindi Iefte raggiunse gli Ammoniti per

combatterli e il Signore glieli mise nelle mani. 33Egli li sconfisse da Aroer fin verso Minnit, prendendo loro venti

città, e fino ad Abel-Cheramin. Così gli Ammoniti furono umiliati davanti agli Israeliti. 34Poi Iefte tornò a Mizpa,

verso casa sua; ed ecco uscirgli incontro la figlia, con timpani e danze. Era l'unica figlia: non aveva altri figli, né

altre figlie. 35Appena la vide, si stracciò le vesti e disse: "Figlia mia, tu mi hai rovinato! Anche tu sei con quelli che

mi hanno reso infelice! Io ho dato la mia parola al Signore e non posso ritirarmi". 36Essa gli disse: "Padre mio, se hai

dato parola al Signore, fa' di me secondo quanto è uscito dalla tua bocca, perché il Signore ti ha concesso vendetta

sugli Ammoniti, tuoi nemici". 37Poi disse al padre: "Mi sia concesso questo: lasciami libera per due mesi, perché io

vada errando per i monti a piangere la mia verginità con le mie compagne". 38Egli le rispose: "Va'!", e la lasciò

andare per due mesi. Essa se ne andò con le compagne e pianse sui monti la sua verginità. 39Alla fine dei due mesi

tornò dal padre ed egli fece di lei quello che aveva promesso con voto. Essa non aveva conosciuto uomo; di qui

venne in Israele questa usanza: 40ogni anno le fanciulle d'Israele vanno a piangere la figlia di Iefte il Galaadita, per

quattro giorni.
12

1Ora gli uomini di Efraim si radunarono, passarono il fiume verso Zafon e dissero a Iefte: "Perché sei andato a

combattere contro gli Ammoniti e non ci hai chiamati con te? Noi bruceremo te e la tua casa". 2Iefte rispose loro: "Io

e il mio popolo abbiamo avuto grandi lotte con gli Ammoniti; quando vi ho chiamati in aiuto, non siete venuti a

liberarmi dalle loro mani. 3Vedendo che voi non venivate in mio aiuto, ho esposto al pericolo la vita, ho marciato

contro gli Ammoniti e il Signore me li ha messi nelle mani. Perché dunque siete venuti oggi contro di me a

muovermi guerra?". 4Iefte, radunati tutti gli uomini di Gàlaad, diede battaglia ad Efraim; gli uomini di Gàlaad

sconfissero gli Efraimiti, perché questi dicevano: "Voi siete fuggiaschi di Efraim; Gàlaad sta in mezzo a Efraim e in

mezzo a Manàsse". 5I Galaaditi intercettarono agli Efraimiti i guadi del Giordano; quando uno dei fuggiaschi di

Efraim diceva: "Lasciatemi passare", gli uomini di Gàlaad gli chiedevano: "Sei un Efraimita?". Se quegli

rispondeva: "No", 6i Galaaditi gli dicevano: "Ebbene, di' Scibbolet", e quegli diceva Sibbolet, non sapendo

pronunciare bene. Allora lo afferravano e lo uccidevano presso i guadi del Giordano. In quella occasione perirono

quarantaduemila uomini di Efraim. 7Iefte fu giudice d'Israele per sei anni. Poi Iefte, il Galaadita, morì e fu sepolto

nella sua città in Gàlaad.

8Dopo di lui fu giudice d'Israele Ibsan di Betlemme. 9Egli ebbe trenta figli, maritò trenta figlie e fece venire da fuori

trenta fanciulle per i suoi figli. Fu giudice d'Israele per sette anni. 10Poi Ibsan morì e fu sepolto a Betlemme.

11Dopo di lui fu giudice d'Israele Elon, lo Zabulonita; fu giudice d'Israele per dieci anni. 12Poi Elon, lo Zabulonita,

morì e fu sepolto ad Aialon, nel paese di Zàbulon.

13Dopo di lui fu giudice d'Israele Abdon, figlio di Illel, di Piraton. 14Ebbe quaranta figli e trenta nipoti, i quali

cavalcavano settanta asinelli. Fu giudice d'Israele per otto anni. 15Poi Abdon, figlio di Illel, il Piratonita, morì e fu

sepolto a Piraton, nel paese di Efraim, sul monte Amalek.

13

1Gli Israeliti tornarono a fare quello che è male agli occhi del Signore e il Signore li mise nelle mani dei Filistei per

quarant'anni. 2C'era allora un uomo di Zorea di una famiglia dei Daniti, chiamato Manoach; sua moglie era sterile e

non aveva mai partorito. 3L'angelo del Signore apparve a questa donna e le disse: "Ecco, tu sei sterile e non hai

avuto figli, ma concepirai e partorirai un figlio. 4Ora guardati dal bere vino o bevanda inebriante e dal mangiare

nulla d'immondo. 5Poiché ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, sulla cui testa non passerà rasoio, perché il

fanciullo sarà un nazireo consacrato a Dio fin dal seno materno; egli comincerà a liberare Israele dalle mani dei

Filistei". 6La donna andò a dire al marito: "Un uomo di Dio è venuto da me; aveva l'aspetto di un angelo di Dio, un

aspetto terribile. Io non gli ho domandato da dove veniva ed egli non mi ha rivelato il suo nome, 7ma mi ha detto:

Ecco tu concepirai e partorirai un figlio; ora non bere vino né bevanda inebriante e non mangiare nulla d'immondo,

perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio dal seno materno fino al giorno della sua morte".

8Allora Manoach pregò il Signore e disse: "Signore, l'uomo di Dio mandato da te venga di nuovo da noi e c'insegni

quello che dobbiamo fare per il nascituro". 9Dio ascoltò la preghiera di Manoach e l'angelo di Dio tornò ancora dalla

donna, mentre stava nel campo; ma Manoach suo marito non era con lei. 10La donna corse in fretta ad informare il

marito e gli disse: "Ecco, mi è apparso quell'uomo che venne da me l'altro giorno". 11Manoach si alzò, seguì la

moglie e giunto a quell'uomo gli disse: "Sei tu l'uomo che hai parlato a questa donna?". Quegli rispose: "Sono io".

12Manoach gli disse: "Quando la tua parola si sarà avverata, quale sarà la norma da seguire per il bambino e che si

dovrà fare per lui?". 13L'angelo del Signore rispose a Manoach: "Si astenga la donna da quanto le ho detto. 14Non

mangi nessun prodotto della vigna, né beva vino o bevanda inebriante e non mangi nulla d'immondo; osservi quanto

le ho comandato". 15Manoach disse all'angelo del Signore: "Permettici di trattenerti e di prepararti un capretto!".

16L'angelo del Signore rispose a Manoach: "Anche se tu mi trattenessi, non mangerei il tuo cibo; ma se vuoi fare un

olocausto, offrilo al Signore". Manoach non sapeva che quello fosse l'angelo del Signore. 17Poi Manoach disse

all'angelo del Signore: "Come ti chiami, perché quando si saranno avverate le tue parole, noi ti rendiamo onore?".

18L'angelo del Signore gli rispose: "Perché mi chiedi il nome? Esso è misterioso". 19Manoach prese il capretto e

l'offerta e li bruciò sulla pietra al Signore, che opera cose misteriose. Mentre Manoach e la moglie stavano

guardando, 20mentre la fiamma saliva dall'altare al cielo, l'angelo del Signore salì con la fiamma dell'altare. Manoach

e la moglie, che stavano guardando, si gettarono allora con la faccia a terra 21e l'angelo del Signore non apparve più

né a Manoach né alla moglie. Allora Manoach comprese che quello era l'angelo del Signore. 22Manoach disse alla

moglie: "Noi moriremo certamente, perché abbiamo visto Dio". 23Ma sua moglie gli disse: "Se il Signore avesse

voluto farci morire, non avrebbe accettato dalle nostre mani l'olocausto e l'offerta; non ci avrebbe mostrato tutte

queste cose né ci avrebbe fatto udire proprio ora cose come queste".

24Poi la donna partorì un figlio che chiamò Sansone. Il bambino crebbe e il Signore lo benedisse. 25Lo spirito del

Signore cominciò a investirlo quando era a Macane-Dan, fra Zorea ed Estaol.

14

1Sansone scese poi a Timna e a Timna vide una donna tra le figlie dei Filistei. 2Tornato a casa, disse al padre e alla

madre: "Ho visto a Timna una donna, una figlia dei Filistei; ora prendetemela in moglie". 3Suo padre e sua madre gli

dissero: "Non c'è una donna tra le figlie dei tuoi fratelli e in tutto il nostro popolo, perché tu vada a prenderti una

moglie tra i Filistei non circoncisi?". Ma Sansone rispose al padre: "Prendimi quella, perché mi piace". 4Suo padre e

sua madre non sapevano che questo veniva dal Signore, il quale cercava pretesto di lite dai Filistei. In quel tempo i

Filistei dominavano Israele. 5Sansone scese con il padre e con la madre a Timna; quando furono giunti alle vigne di

Timna, ecco un leone venirgli incontro ruggendo. 6Lo spirito del Signore lo investì e, senza niente in mano, squarciò

il leone come si squarcia un capretto. Ma di ciò che aveva fatto non disse nulla al padre né alla madre. 7Scese

dunque, parlò alla donna e questa gli piacque. 8Dopo qualche tempo tornò per prenderla e uscì dalla strada per

vedere la carcassa del leone: ecco nel corpo del leone c'era uno sciame d'api e il miele. 9Egli prese di quel miele nel

cavo delle mani e si mise a mangiarlo camminando; quand'ebbe raggiunto il padre e la madre, ne diede loro ed essi

ne mangiarono; ma non disse loro che aveva preso il miele dal corpo del leone. 10Suo padre scese dunque da quella

donna e Sansone fece ivi un banchetto, perché così usavano fare i giovani. 11Quando lo ebbero visto, presero trenta

compagni perché stessero con lui.

12Sansone disse loro: "Voglio proporvi un indovinello; se voi me lo spiegate entro i sette giorni del banchetto e se

l'indovinate, vi darò trenta tuniche e trenta mute di vesti; 13ma se non sarete capaci di spiegarmelo, darete trenta

tuniche e trenta mute di vesti a me". 14Quelli gli risposero: "Proponi l'indovinello e noi lo ascolteremo". Egli disse

loro:
"Dal divoratore è uscito il cibo
e dal forte è uscito il dolce".

Per tre giorni quelli non riuscirono a spiegare l'indovinello. 15Al quarto giorno dissero alla moglie di Sansone:

"Induci tuo marito a spiegarti l'indovinello; se no daremo fuoco a te e alla casa di tuo padre. Ci avete invitati qui per

spogliarci?". 16La moglie di Sansone si mise a piangergli attorno e a dirgli: "Tu hai per me solo odio e non mi ami;

hai proposto un indovinello ai figli del mio popolo e non me l'hai spiegato!". Le disse: "Ecco, non l'ho spiegato a

mio padre né a mia madre e dovrei spiegarlo a te?". 17Essa gli pianse attorno, durante i sette giorni del banchetto; il

settimo giorno Sansone glielo spiegò, perché lo tormentava, ed essa spiegò l'indovinello ai figli del suo popolo. 18Gli

uomini della città, il settimo giorno, prima che tramontasse il sole, dissero a Sansone:

"Che c'è di più dolce del miele?
Che c'è di più forte del leone?".
Rispose loro:
"Se non aveste arato con la mia giovenca,
non avreste sciolto il mio indovinello".

19Allora lo spirito del Signore lo investì ed egli scese ad Ascalon; vi uccise trenta uomini, prese le loro spoglie e

diede le mute di vesti a quelli che avevano spiegato l'indovinello. Poi acceso d'ira, risalì a casa di suo padre 20e la

moglie di Sansone fu data al compagno che gli aveva fatto da amico di nozze.

15

1Dopo qualche tempo, nei giorni della mietitura del grano, Sansone andò a visitare sua moglie, le portò un capretto e

disse: "Voglio entrare da mia moglie nella camera". Ma il padre di lei non gli permise di entrare 2e gli disse:

"Credevo proprio che tu l'avessi ripudiata e perciò l'ho data al tuo compagno; la sua sorella minore non è più bella di

lei? Prendila dunque al suo posto". 3Ma Sansone rispose loro: "Questa volta non sarò colpevole verso i Filistei, se

farò loro del male". 4Sansone se ne andò e catturò trecento volpi; prese delle fiaccole, legò coda e coda e mise una

fiaccola fra le due code. 5Poi accese le fiaccole, lasciò andare le volpi per i campi di grano dei Filistei e bruciò i

covoni ammassati, il grano tuttora in piedi e perfino le vigne e gli oliveti. 6I Filistei chiesero: "Chi ha fatto questo?".

Fu risposto: "Sansone, il genero dell'uomo di Timna, perché costui gli ha ripreso la moglie e l'ha data al compagno

di lui". I Filistei salirono e bruciarono tra le fiamme lei e suo padre. 7Sansone disse loro: "Poiché agite in questo

modo, io non la smetterò finché non mi sia vendicato di voi".

8Li battè l'uno sull'altro, facendone una grande strage. Poi scese e si ritirò nella caverna della rupe di Etam.

9Allora i Filistei vennero, si accamparono in Giuda e fecero una scorreria fino a Lechi. 10Gli uomini di Giuda dissero

loro: "Perché siete venuti contro di noi?". Quelli risposero: "Siamo venuti per legare Sansone; per fare a lui quello

che ha fatto a noi". 11Tremila uomini di Giuda scesero alla caverna della rupe di Etam e dissero a Sansone: "Non sai

che i Filistei ci dominano? Che cosa ci hai fatto?". Egli rispose loro: "Quello che hanno fatto a me, io l'ho fatto a

loro". 12Gli dissero: "Siamo scesi per legarti e metterti nelle mani dei Filistei". Sansone replicò loro: "Giuratemi che

voi non mi colpirete". 13Quelli risposero: "No, ti legheremo soltanto e ti metteremo nelle loro mani; ma certo non ti

uccideremo". Lo legarono con due funi nuove e lo fecero salire dalla rupe. 14Mentre giungeva a Lechi e i Filistei gli

venivano incontro con grida di gioia, lo spirito del Signore lo investì; le funi che aveva alle braccia divennero come

fili di lino bruciacchiati dal fuoco e i legami gli caddero disfatti dalle mani. 15Trovò allora una mascella d'asino

ancora fresca, stese la mano, l'afferrò e uccise con essa mille uomini.

16Sansone disse:
"Con la mascella dell'asino,
li ho ben macellati!
Con la mascella dell'asino,
ho colpito mille uomini!".

17Quand'ebbe finito di parlare, gettò via la mascella; per questo, quel luogo fu chiamato Ramat-Lechi. 18Poi ebbe

gran sete e invocò il Signore dicendo: "Tu hai concesso questa grande vittoria mediante il tuo servo; ora dovrò morir

di sete e cader nelle mani dei non circoncisi?". 19Allora Dio spaccò la roccia concava che è a Lechi e ne scaturì

acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò ed egli riprese vita. Perciò quella fonte fu chiamata En-Korè: essa

esiste a Lechi fino ad oggi. 20Sansone fu giudice d'Israele, al tempo dei Filistei, per venti anni.

16

1Sansone andò a Gaza, vide una prostituta e andò da lei. 2Fu detto a quelli di Gaza: "È venuto Sansone". Essi lo

circondarono, stettero in agguato tutta la notte presso la porta della città e tutta quella notte rimasero quieti, dicendo:

"Attendiamo lo spuntar del giorno e allora lo uccideremo". 3Sansone riposò fino a mezzanotte; a mezzanotte si alzò,

afferrò i battenti della porta della città e i due stipiti, li divelse insieme con la sbarra, se li mise sulle spalle e li portò

in cima al monte che guarda in direzione di Ebron.

4In seguito si innamorò di una donna della valle di Sorek, che si chiamava Dalila. 5Allora i capi dei Filistei andarono

da lei e le dissero: "Seducilo e vedi da dove proviene la sua forza così grande e come potremmo prevalere su di lui

per legarlo e domarlo; ti daremo ciascuno mille e cento sicli d'argento". 6Dalila dunque disse a Sansone: "Spiegami:

da dove proviene la tua forza così grande e in che modo ti si potrebbe legare per domarti?". 7Sansone le rispose: "Se

mi si legasse con sette corde d'arco fresche, non ancora secche, io diventerei debole e sarei come un uomo

qualunque". 8Allora i capi dei Filistei le portarono sette corde d'arco fresche, non ancora secche, ed essa lo legò con

esse. 9L'agguato era teso in una camera interna. Essa gli gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!". Ma egli spezzò

le corde come si spezza un fil di stoppa, quando sente il fuoco. Così il segreto della sua forza non fu conosciuto.

10Poi Dalila disse a Sansone: "Ecco tu ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; ora spiegami come ti si potrebbe

legare". 11Le rispose: "Se mi si legasse con funi nuove non ancora adoperate, io diventerei debole e sarei come un

uomo qualunque". 12Dalila prese dunque funi nuove, lo legò e gli gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!".

L'agguato era teso nella camera interna. Egli ruppe come un filo le funi che aveva alle braccia. 13Poi Dalila disse a

Sansone: "Ancora ti sei burlato di me e mi hai detto menzogne; spiegami come ti si potrebbe legare". Le rispose: "Se

tu tessessi le sette trecce della mia testa nell'ordito e le fissassi con il pettine del telaio, io diventerei debole e sarei

come un uomo qualunque". 14Essa dunque lo fece addormentare, tessè le sette trecce della sua testa nell'ordito e le

fissò con il pettine, poi gli gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!". Ma egli si svegliò dal sonno e strappò il

pettine del telaio e l'ordito. 15Allora essa gli disse: "Come puoi dirmi: Ti amo, mentre il tuo cuore non è con me? Già

tre volte ti sei burlato di me e non mi hai spiegato da dove proviene la tua forza così grande". 16Ora poiché essa lo

importunava ogni giorno con le sue parole e lo tormentava, egli ne fu annoiato fino alla morte 17e le aprì tutto il

cuore e le disse: "Non è mai passato rasoio sulla mia testa, perché sono un nazireo di Dio dal seno di mia madre; se

fossi rasato, la mia forza si ritirerebbe da me, diventerei debole e sarei come un uomo qualunque". 18Allora Dalila

vide che egli le aveva aperto tutto il cuore, mandò a chiamare i capi dei Filistei e fece dir loro: "Venite su questa

volta, perché egli mi ha aperto tutto il cuore". Allora i capi dei Filistei vennero da lei e portarono con sé il denaro.

19Essa lo addormentò sulle sue ginocchia, chiamò un uomo adatto e gli fece radere le sette trecce del capo. Egli

cominciò a infiacchirsi e la sua forza si ritirò da lui. 20Allora essa gli gridò: "Sansone, i Filistei ti sono addosso!".

Egli, svegliatosi dal sonno, pensò: "Io ne uscirò come ogni altra volta e mi svincolerò". Ma non sapeva che il

Signore si era ritirato da lui. 21I Filistei lo presero e gli cavarono gli occhi; lo fecero scendere a Gaza e lo legarono

con catene di rame. Egli dovette girare la macina nella prigione.

22Intanto la capigliatura che gli avevano rasata, cominciava a ricrescergli. 23Ora i capi dei Filistei si radunarono per

offrire un gran sacrificio a Dagon loro dio e per far festa. Dicevano:

"Il nostro dio ci ha messo nelle mani
Sansone nostro nemico".

24Quando il popolo lo vide, cominciò a lodare il suo dio e a dire:

"Il nostro dio ci ha messo nelle mani
Sansone nostro nemico,
che ci devastava il paese
e che ha ucciso tanti dei nostri".

25Nella gioia del loro cuore dissero: "Chiamate Sansone perché ci faccia divertire!". Fecero quindi uscire Sansone

dalla prigione ed egli si mise a far giochi alla loro presenza. Poi lo fecero stare fra le colonne. 26Sansone disse al

fanciullo che lo teneva per la mano: "Lasciami pure; fammi solo toccare le colonne sulle quali posa la casa, così che

possa appoggiarmi ad esse". 27Ora la casa era piena di uomini e di donne; vi erano tutti i capi dei Filistei e sul

terrazzo circa tremila persone fra uomini e donne, che stavano a guardare, mentre Sansone faceva giochi. 28Allora

Sansone invocò il Signore e disse: "Signore, ricordati di me! Dammi forza per questa volta soltanto, Dio, e in un

colpo solo mi vendicherò dei Filistei per i miei due occhi!". 29Sansone palpò le due colonne di mezzo, sulle quali

posava la casa; si appoggiò ad esse, all'una con la destra, all'altra con la sinistra. 30Sansone disse: "Che io muoia

insieme con i Filistei!". Si curvò con tutta la forza e la casa rovinò addosso ai capi e a tutto il popolo che vi era

dentro. Furono più i morti che egli causò con la sua morte di quanti aveva uccisi in vita. 31Poi i suoi fratelli e tutta la

casa di suo padre scesero e lo portarono via; risalirono e lo seppellirono fra Zorea ed Estaol nel sepolcro di Manoach

suo padre. Egli era stato giudice d'Israele per venti anni.

17

1C'era un uomo sulle montagne di Efraim, che si chiamava Mica. 2Egli disse alla madre: "Quei millecento sicli di

argento che ti hanno rubato e per i quali hai pronunziato una maledizione e l'hai pronunziata alla mia presenza, ecco,

li ho io; quel denaro l'avevo preso io. Ora te lo restituisco". La madre disse: "Benedetto sia mio figlio dal Signore!".

3Egli restituì alla madre i millecento sicli d'argento e la madre disse: "Io consacro con la mia mano questo denaro al

Signore, in favore di mio figlio, per farne una statua scolpita e una statua di getto". 4Quando egli ebbe restituito il

denaro alla madre, questa prese duecento sicli e li diede al fonditore, il quale ne fece una statua scolpita e una statua

di getto, che furono collocate nella casa di Mica. 5Quest'uomo, Mica, ebbe un santuario; fece un efod e i terafim e

diede l'investitura a uno dei figli, che gli fece da sacerdote. 6In quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno faceva

quello che gli pareva meglio. 7Ora c'era un giovane di Betlemme di Giuda, della tribù di Giuda, il quale era un levita

e abitava in quel luogo come forestiero. 8Questo uomo era partito dalla città di Betlemme di Giuda, per cercare una

dimora dovunque la trovasse. Cammin facendo era giunto sulle montagne di Efraim, alla casa di Mica. 9Mica gli

domandò: "Da dove vieni?". Gli rispose: "Sono un levita di Betlemme di Giuda e vado a cercare una dimora dove la

troverò". 10Mica gli disse: "Rimani con me e sii per me padre e sacerdote; ti darò dieci sicli d'argento all'anno, un

corredo e vitto". Il levita entrò. 11Il levita dunque acconsentì a stare con quell'uomo, che trattò il giovane come un

figlio. 12Mica diede l'investitura al levita; il giovane gli fece da sacerdote e si stabilì in casa di lui. 13Mica disse: "Ora

so che il Signore mi farà del bene, perché ho ottenuto questo levita come mio sacerdote".

18

1In quel tempo non c'era un re in Israele e la tribù dei Daniti cercava un territorio per stabilirvisi, perché fino a quei

giorni non le era toccata nessuna eredità fra le tribù d'Israele. 2I figli di Dan mandarono dunque da Zorea e da Estaol

cinque uomini della loro tribù, uomini di valore, per visitare ed esplorare il paese; dissero loro: "Andate ad esplorare

il Paese!". Quelli giunsero sulle montagne di Efraim fino alla casa di Mica e passarono la notte in quel luogo.

3Mentre erano presso la casa di Mica, riconobbero la voce del giovane levita; avvicinatisi, gli chiesero: "Chi ti ha

condotto qua? Che fai in questo luogo? Che hai tu qui?". 4Rispose loro: "Mica mi ha fatto così e così, mi dà un

salario e io gli faccio da sacerdote". 5Gli dissero: "Consulta Dio, perché possiamo sapere se il viaggio che abbiamo

intrapreso avrà buon esito". 6Il sacerdote rispose loro: "Andate in pace, il viaggio che fate è sotto lo sguardo del

Signore". 7I cinque uomini continuarono il viaggio e arrivarono a Lais e videro che il popolo, che vi abitava, viveva

in sicurezza secondo i costumi di quelli di Sidòne, tranquillo e fidente; non c'era nel paese chi, usurpando il potere,

facesse qualcosa di offensivo; erano lontani da quelli di Sidòne e non avevano relazione con nessuno. 8Poi tornarono

ai loro fratelli a Zorea e a Estaol e i fratelli chiesero loro: "Che notizie portate?". 9Quelli risposero: "Alziamoci e

andiamo contro quella gente, poiché abbiamo visto il paese ed è ottimo. E voi rimanete inattivi? Non indugiate a

partire per andare a prendere in possesso il paese. 10Quando arriverete là, troverete un popolo che non sospetta di

nulla. Il paese è vasto e Dio ve lo ha messo nelle mani; è un luogo dove non manca nulla di ciò che è sulla terra".

11Allora seicento uomini della tribù dei Daniti partirono da Zorea e da Estaol, ben armati. 12Andarono e si

accamparono a Kiriat-Iearim, in Giuda; perciò il luogo, che è a occidente di Kiriat-Iearim, fu chiamato e si chiama

fino ad oggi l'accampamento di Dan. 13Di là passarono sulle montagne di Efraim e giunsero alla casa di Mica.

14I cinque uomini che erano andati a esplorare il paese di Lais dissero ai loro fratelli: "Sapete che in queste case c'è

un efod, ci sono i terafim, una statua scolpita e una statua di getto? Sappiate ora quello che dovete fare". 15Quelli si

diressero da quella parte, giunsero alla casa del giovane levita, cioè alla casa di Mica, e lo salutarono. 16Mentre i

seicento uomini dei Daniti, muniti delle loro armi, stavano davanti alla porta, 17e i cinque uomini che erano andati a

esplorare il paese vennero, entrarono in casa, presero la statua scolpita, l'efod, i terafim e la statua di getto. Intanto il

sacerdote stava davanti alla porta con i seicento uomini armati. 18Quando, entrati in casa di Mica, ebbero preso la

statua scolpita, l'efod, i terafim e la statua di getto, il sacerdote disse loro: "Che fate?". 19Quelli gli risposero: "Taci,

mettiti la mano sulla bocca, vieni con noi e sarai per noi padre e sacerdote. Che cosa è meglio per te, essere

sacerdote della casa di un uomo solo oppure essere sacerdote di una tribù e di una famiglia in Israele?". 20Il

sacerdote gioì in cuor suo; prese l'efod, i terafim e la statua scolpita e si unì a quella gente. 21Allora si rimisero in

cammino, mettendo innanzi a loro i bambini, il bestiame e le masserizie. 22Quando erano già lontani dalla casa di

Mica, i suoi vicini si misero in armi e raggiunsero i Daniti. 23Allora gridarono ai Daniti. Questi si voltarono e dissero

a Mica: "Perché ti sei messo in armi?". 24Egli rispose: "Avete portato via gli dèi che mi ero fatti e il sacerdote e ve ne

siete andati. Ora che mi resta? Come potete dunque dirmi: Che hai?". 25I Daniti gli dissero: "Non si senta la tua voce

dietro a noi, perché uomini irritati potrebbero scagliarsi su di voi e tu ci perderesti la vita e la vita di quelli della tua

casa!". 26I Daniti continuarono il viaggio; Mica, vedendo che essi erano più forti di lui, si voltò indietro e tornò a

casa.

27Quelli dunque, presi con sé gli oggetti che Mica aveva fatti e il sacerdote che aveva al suo servizio, giunsero a

Lais, a un popolo che se ne stava tranquillo e sicuro; lo passarono a fil di spada e diedero la città alle fiamme.

28Nessuno le prestò aiuto, perché era lontana da Sidòne e i suoi abitanti non avevano relazioni con altra gente. Essa

era nella valle che si estende verso Bet-Recob. 29Poi i Daniti ricostruirono la città e l'abitarono. La chiamarono Dan

dal nome di Dan loro padre, che era nato da Israele; ma prima la città si chiamava Lais. 30E i Daniti eressero per loro

uso la statua scolpita; Gionata, figlio di Ghersom, figlio di Manàsse, e i suoi figli furono sacerdoti della tribù dei

Daniti finché gli abitanti del paese furono deportati. 31Essi misero in onore per proprio uso la statua scolpita, che

Mica aveva fatta, finché la casa di Dio rimase a Silo.

19

1In quel tempo, quando non c'era un re in Israele, un levita, il quale dimorava all'interno delle montagne di Efraim, si

prese per concubina una donna di Betlemme di Giuda. 2Ma la concubina in un momento di collera lo abbandonò,

tornando a casa del padre a Betlemme di Giuda e vi rimase per quattro mesi. 3Suo marito si mosse e andò da lei per

convincerla a tornare. Aveva preso con sé il suo servo e due asini. Ella lo condusse in casa di suo padre; quando il

padre della giovane lo vide, gli andò incontro con gioia. 4Suo suocero, il padre della giovane, lo trattenne ed egli

rimase con lui tre giorni; mangiarono e bevvero e passarono la notte in quel luogo. 5Il quarto giorno si alzarono di

buon'ora e il levita si disponeva a partire. Il padre della giovane disse: "Prendi un boccone di pane per ristorarti; poi,

ve ne andrete". 6Così sedettero tutti e due insieme e mangiarono e bevvero. Poi il padre della giovane disse al

marito: "Accetta di passare qui la notte e il tuo cuore gioisca". 7Quell'uomo si alzò per andarsene; ma il suocero fece

tanta insistenza che accettò di passare la notte in quel luogo. 8Il quinto giorno egli si alzò di buon'ora per andarsene e

il padre della giovane gli disse: "Rinfràncati prima". Così indugiarono fino al declinare del giorno e mangiarono

insieme. 9Quando quell'uomo si alzò per andarsene con la sua concubina e con il suo servo, il suocero, il padre della

giovane, gli disse: "Ecco, il giorno volge ora a sera; state qui questa notte; ormai il giorno sta per finire; passa la

notte qui e il tuo cuore gioisca; domani vi metterete in viaggio di buon'ora e andrai alla tua tenda".

10Ma quell'uomo non volle passare la notte in quel luogo; si alzò, partì e giunse di fronte a Iebus, cioè Gerusalemme,

con i suoi due asini sellati, con la sua concubina e il servo.

11Quando furono vicino a Iebus, il giorno era di molto calato e il servo disse al suo padrone: "Vieni, deviamo il

cammino verso questa città dei Gebusei e passiamovi la notte". 12Il padrone gli rispose: "Non entreremo in una città

di stranieri, i cui abitanti non sono Israeliti, ma andremo oltre, fino a Gàbaa". 13Aggiunse al suo servo: "Vieni,

raggiungiamo uno di quei luoghi e passeremo la notte a Gàbaa o a Rama". 14Così passarono oltre e continuarono il

viaggio; il sole tramontava, quando si trovarono di fianco a Gàbaa, che appartiene a Beniamino. Deviarono in quella

direzione per passare la notte a Gàbaa. 15Il levita entrò e si fermò sulla piazza della città; ma nessuno li accolse in

casa per passare la notte. 16Quand'ecco un vecchio che tornava la sera dal lavoro nei campi; era un uomo delle

montagne di Efraim, che abitava come forestiero in Gàbaa, mentre invece la gente del luogo era beniaminita.

17Alzati gli occhi, vide quel viandante sulla piazza della città. Il vecchio gli disse: "Dove vai e da dove vieni?".

18Quegli rispose: "Andiamo da Betlemme di Giuda fino all'estremità delle montagne di Efraim. Io sono di là ed ero

andato a Betlemme di Giuda; ora mi reco alla casa del Signore, ma nessuno mi accoglie sotto il suo tetto. 19Eppure

abbiamo paglia e foraggio per i nostri asini e anche pane e vino per me, per la tua serva e per il giovane che è con i

tuoi servi; non ci manca nulla". 20Il vecchio gli disse: "La pace sia con te! Prendo a mio carico quanto ti occorre; non

devi passare la notte sulla piazza". 21Così lo condusse in casa sua e diede foraggio agli asini; i viandanti si lavarono i

piedi, poi mangiarono e bevvero. 22Mentre aprivano il cuore alla gioia ecco gli uomini della città, gente iniqua,

circondarono la casa, bussando alla porta, e dissero al vecchio padrone di casa: "Fa' uscire quell'uomo che è entrato

in casa tua, perché vogliamo abusare di lui". 23Il padrone di casa uscì e disse loro: "No, fratelli miei, non fate una

cattiva azione; dal momento che quest'uomo è venuto in casa mia, non dovete commettere questa infamia! 24Ecco

mia figlia che è vergine, io ve la condurrò fuori, abusatene e fatele quello che vi pare; ma non commettete contro

quell'uomo una simile infamia". 25Ma quegli uomini non vollero ascoltarlo. Allora il levita afferrò la sua concubina e

la portò fuori da loro. Essi la presero e abusarono di lei tutta la notte fino al mattino; la lasciarono andare allo

spuntar dell'alba. 26Quella donna sul far del mattino venne a cadere all'ingresso della casa dell'uomo, presso il quale

stava il suo padrone e là restò finché fu giorno chiaro. 27Il suo padrone si alzò alla mattina, aprì la porta della casa e

uscì per continuare il suo viaggio; ecco la donna, la sua concubina, giaceva distesa all'ingresso della casa, con le

mani sulla soglia. 28Le disse: "Alzati, dobbiamo partire!". Ma non ebbe risposta. Allora il marito la caricò sull'asino

e partì per tornare alla sua abitazione.

29Come giunse a casa, si munì di un coltello, afferrò la sua concubina e la tagliò, membro per membro, in dodici

pezzi; poi li spedì per tutto il territorio d'Israele. 30Agli uomini che inviava ordinò: "Così direte ad ogni uomo

d'Israele: È forse mai accaduta una cosa simile da quando gli Israeliti sono usciti dal paese di Egitto fino ad oggi?

Pensateci, consultatevi e decidete!". Quanti vedevano, dicevano: "Non è mai accaduta e non si è mai vista una cosa

simile, da quando gli Israeliti sono usciti dal paese d'Egitto fino ad oggi!".

20

1Allora tutti gli Israeliti uscirono, da Dan fino a Bersabea e al paese di Gàlaad, e il popolo si radunò come un sol

uomo dinanzi al Signore, a Mizpa. 2I capi di tutto il popolo e tutte le tribù d'Israele si presentarono all'assemblea del

popolo di Dio, in numero di quattrocentomila fanti, che maneggiavano la spada. 3I figli di Beniamino vennero a

sapere che gli Israeliti erano venuti a Mizpa. Gli Israeliti dissero: "Parlate! Com'è avvenuta questa scelleratezza?".

4Allora il levita, il marito della donna che era stata uccisa, rispose: "Io ero giunto con la mia concubina a Gàbaa di

Beniamino per passarvi la notte. 5Ma gli abitanti di Gàbaa insorsero contro di me e circondarono di notte la casa

dove stavo; volevano uccidere me; quanto alla mia concubina le usarono violenza fino al punto che ne morì. 6Io

presi la mia concubina, la feci a pezzi e li mandai per tutto il territorio della nazione d'Israele, perché costoro hanno

commesso un delitto e un'infamia in Israele. 7Eccovi qui tutti, Israeliti; consultatevi e decidete qui stesso". 8Tutto il

popolo si alzò insieme gridando: "Nessuno di noi tornerà alla tenda, nessuno di noi rientrerà a casa. 9Ora ecco

quanto faremo a Gàbaa: tireremo a sorte 10e prenderemo in tutte le tribù d'Israele dieci uomini su cento, cento su

mille e mille su diecimila, i quali andranno a cercare viveri per il popolo, per quelli che andranno a punire Gàbaa di

Beniamino, come merita l'infamia che ha commessa in Israele".

11Così tutti gli Israeliti si radunarono contro quella città, uniti come un sol uomo.

12Le tribù d'Israele mandarono uomini in tutta la tribù di Beniamino a dire: "Quale delitto è stato commesso in

mezzo a voi? 13Dunque consegnateci quegli uomini iniqui di Gàbaa, perché li uccidiamo e cancelliamo il male da

Israele". Ma i figli di Beniamino non vollero ascoltare la voce dei loro fratelli, gli Israeliti.

14I figli di Beniamino uscirono dalle loro città e si radunarono a Gàbaa per combattere contro gli Israeliti. 15Si

passarono in rassegna i figli di Beniamino usciti dalle città: formavano un totale di ventiseimila uomini che

maneggiavano la spada, senza contare gli abitanti di Gàbaa. 16Fra tutta questa gente c'erano settecento uomini scelti,

che erano ambidestri. Tutti costoro erano capaci di colpire con la fionda un capello, senza fallire il colpo.

17Si fece pure la rassegna degli Israeliti, non compresi quelli di Beniamino, ed erano quattrocentomila uomini in

grado di maneggiare la spada, tutti guerrieri. 18Gli Israeliti si mossero, vennero a Betel e consultarono Dio, dicendo:

"Chi di noi andrà per primo a combattere contro i figli di Beniamino?". Il Signore rispose: "Giuda andrà per primo".

19Il mattino dopo, gli Israeliti si mossero e si accamparono presso Gàbaa. 20Gli Israeliti uscirono per combattere

contro Beniamino e si disposero in ordine di battaglia contro di loro, presso Gàbaa.

21Allora i figli di Beniamino uscirono e in quel giorno sterminarono ventiduemila Israeliti, 22ma il popolo, gli

Israeliti, si rinfrancarono e tornarono a schierarsi in battaglia dove si erano schierati il primo giorno. 23Gli Israeliti

andarono a piangere davanti al Signore fino alla sera e consultarono il Signore, dicendo: "Devo continuare a

combattere contro Beniamino mio fratello?". Il Signore rispose: "Andate contro di loro". 24Gli Israeliti vennero a

battaglia con i figli di Beniamino una seconda volta. 25I Beniaminiti una seconda volta uscirono da Gàbaa contro di

loro e sterminarono altri diciottomila uomini degli Israeliti, tutti atti a maneggiar la spada. 26Allora tutti gli Israeliti e

tutto il popolo andarono a Betel, piansero e rimasero davanti al Signore e digiunarono quel giorno fino alla sera e

offrirono olocausti e sacrifici di comunione davanti al Signore. 27Gli Israeliti consultarono il Signore - l'arca

dell'alleanza di Dio in quel tempo era là 28e Pincas, figlio di Eleazaro, figlio di Aronne, prestava servizio davanti a

essa in quel tempo - e dissero: "Devo continuare ancora a uscire in battaglia contro Beniamino mio fratello o devo

cessare?". Il Signore rispose: "Andate, perché domani ve li metterò nelle mani".

29Israele tese quindi un agguato intorno a Gàbaa.

30Gli Israeliti andarono il terzo giorno contro i figli di Beniamino e si disposero a battaglia presso Gàbaa come le

altre volte. 31I figli di Beniamino fecero una sortita contro il popolo, si lasciarono attirare lontano dalla città e

cominciarono a colpire e ad uccidere, come le altre volte, alcuni del popolo d'Israele, lungo le strade che portano a

Betel e a Gàbaon, in aperta campagna: ne uccisero circa trenta. 32Già i figli di Beniamino pensavano: "Eccoli

sconfitti davanti a noi come la prima volta". Ma gli Israeliti dissero: "Fuggiamo e attiriamoli dalla città sulle

strade!". 33Tutti gli Israeliti abbandonarono la loro posizione e si disposero a battaglia a Baal-Tamar, mentre quelli di

Israele che erano in agguato sbucavano dal luogo dove si trovavano, a occidente di Gàbaa. 34Diecimila uomini scelti

in tutto Israele giunsero davanti a Gàbaa. Il combattimento fu aspro: quelli non si accorgevano del disastro che stava

per colpirli. 35Il Signore sconfisse Beniamino davanti ad Israele; gli Israeliti uccisero in quel giorno venticinquemila

e cento uomini di Beniamino, tutti atti a maneggiare la spada.

36I figli di Beniamino si accorsero d'essere sconfitti. Gli Israeliti avevano ceduto terreno a Beniamino, perché

confidavano nell'agguato che avevano teso presso Gàbaa. 37Quelli che stavano in agguato infatti si gettarono

d'improvviso contro Gàbaa e, fattavi irruzione, passarono a fil di spada l'intera città. 38C'era un segnale convenuto fra

gli Israeliti e quelli dell'imboscata: questi dovevano fare salire dalla città una colonna di fumo. 39Gli Israeliti

avevano dunque voltato le spalle nel combattimento e gli uomini di Beniamino avevano cominciato a colpire e

uccidere circa trenta uomini d'Israele. Essi dicevano: "Ormai essi sono sconfitti davanti a noi, come nella prima

battaglia!". 40Ma quando il segnale, la colonna di fumo, cominciò ad alzarsi dalla città, quelli di Beniamino si

voltarono indietro ed ecco tutta la città saliva in fiamme verso il cielo. 41Allora gli Israeliti tornarono indietro e gli

uomini di Beniamino furono presi dal terrore, vedendo il disastro piombare loro addosso. 42Voltarono le spalle

davanti agli Israeliti e presero la via del deserto; ma i combattenti li incalzavano e quelli che venivano dalla città

piombavano in mezzo a loro massacrandoli. 43Circondarono i Beniaminiti, li inseguirono senza tregua, li incalzarono

fino di fronte a Gàbaa dal lato di oriente. 44Caddero dei Beniaminiti diciottomila uomini, tutti valorosi.

45I superstiti voltarono le spalle e fuggirono verso il deserto, in direzione della roccia di Rimmon e gli Israeliti ne

rastrellarono per le strade cinquemila, li incalzarono fino a Ghideom e ne colpirono altri duemila. 46Così il numero

totale dei Beniaminiti, che caddero quel giorno, fu di venticinquemila, atti a maneggiare la spada, tutta gente di

valore. 47Seicento uomini, che avevano voltato le spalle ed erano fuggiti verso il deserto, raggiunsero la roccia di

Rimmon, rimasero alla roccia di Rimmon quattro mesi. 48Intanto gli Israeliti tornarono contro i figli di Beniamino,

passarono a fil di spada nella città uomini e bestiame e quanto trovarono, e diedero alle fiamme anche tutte le città

che incontrarono.
21

1Gli Israeliti avevano giurato a Mizpa: "Nessuno di noi darà in moglie la figlia a un Beniaminita". 2Il popolo venne a

Betel, dove rimase fino alla sera davanti a Dio, alzò la voce prorompendo in pianto 3e disse: "Signore, Dio d'Israele,

perché è avvenuto questo in Israele, che oggi in Israele sia venuta meno una delle sue tribù?".

4Il giorno dopo il popolo si alzò di buon mattino, costruì in quel luogo un altare e offrì olocausti e sacrifici di

comunione. 5Poi gli Israeliti dissero: "Chi è fra tutte le tribù d'Israele, che non sia venuto all'assemblea davanti al

Signore?". Perché c'era stato questo grande giuramento contro chi non fosse venuto alla presenza del Signore a

Mizpa: "Sarà messo a morte". 6Gli Israeliti si pentivano di quello che avevano fatto a Beniamino loro fratello e

dicevano: "Oggi è stata soppressa una tribù d'Israele. 7Come faremo per le donne dei superstiti, perché abbiamo

giurato per il Signore di non dar loro in moglie nessuna delle nostre figlie?".

8Dissero dunque: "Qual è fra le tribù d'Israele quella che non è venuta davanti al Signore a Mizpa?". Risultò che

nessuno di Iabes di Gàlaad era venuto all'accampamento dove era l'assemblea; 9fatta la rassegna del popolo si era

trovato che là non vi era nessuno degli abitanti di Iabes di Gàlaad. 10Allora la comunità vi mandò dodicimila uomini

dei più valorosi e ordinò: "Andate e passate a fil di spada gli abitanti di Iabes di Gàlaad, comprese le donne e i

bambini. 11Farete così: ucciderete ogni maschio e ogni donna che abbia avuto rapporti con un uomo; invece

risparmierete le vergini". 12Trovarono fra gli abitanti di Iabes di Gàlaad quattrocento fanciulle vergini, che non

avevano avuto rapporti con alcuno, e le condussero all'accampamento, a Silo, che è nel paese di Canaan. 13Allora

tutta la comunità mandò messaggeri per parlare ai figli di Beniamino che erano alla roccia di Rimmon e per

proclamar loro la pace. 14Così i Beniaminiti tornarono e furono loro date le donne a cui era stata risparmiata la vita

fra le donne di Iabes di Gàlaad; ma non erano sufficienti per tutti.

15Il popolo dunque si era pentito di quello che aveva fatto a Beniamino, perché il Signore aveva aperto una breccia

fra le tribù d'Israele. 16Gli anziani della comunità dissero: "Come procureremo donne ai superstiti, poiché le donne

beniaminite sono state distrutte?". 17Soggiunsero: "Le proprietà dei superstiti devono appartenere a Beniamino

perché non sia soppressa una tribù in Israele. 18Ma noi non possiamo dar loro in moglie le nostre figlie, perché gli

Israeliti hanno giurato: Maledetto chi darà una moglie a Beniamino!". 19Aggiunsero: "Ecco ogni anno si fa una festa

per il Signore a Silo", che è a nord di Betel, a oriente della strada che va da Betel a Sichem e a mezzogiorno di

Lebona. 20Diedero quest'ordine ai figli di Beniamino: "Andate, appostatevi nelle vigne 21e state a vedere: quando le

fanciulle di Silo usciranno per danzare in coro, uscite dalle vigne, rapite ciascuno una donna tra le fanciulle di Silo e

ve ne andrete nel paese di Beniamino. 22Quando i loro padri o i loro fratelli verranno a discutere con voi, direte loro:

Concedetele a noi: abbiamo preso ciascuno una donna come in battaglia... ma se ce le aveste date voi stessi, allora

avreste peccato". 23I figli di Beniamino fecero a quel modo: si presero mogli, secondo il loro numero, fra le

danzatrici; le rapirono, poi partirono e tornarono nel loro territorio, riedificarono le città e vi stabilirono la dimora.

24In quel medesimo tempo, gli Israeliti se ne andarono ciascuno nella sua tribù e nella sua famiglia e da quel luogo

ciascuno si diresse verso la sua eredità. 25In quel tempo non c'era un re in Israele; ognuno faceva quel che gli pareva

meglio.
Rut
1

1Al tempo in cui governavano i giudici, ci fu nel paese una carestia e un uomo di Betlemme di Giuda emigrò nella

campagna di Moab, con la moglie e i suoi due figli. 2Quest'uomo si chiamava Elimèlech, sua moglie Noemi e i suoi

due figli Maclon e Chilion; erano Efratei di Betlemme di Giuda. Giunti nella campagna di Moab, vi si stabilirono.

3Poi Elimèlech, marito di Noemi, morì ed essa rimase con i due figli. 4Questi sposarono donne di Moab, delle quali

una si chiamava Orpa e l'altra Rut. Abitavano in quel luogo da circa dieci anni, 5quando anche Maclon e Chilion

morirono tutti e due e la donna rimase priva dei suoi due figli e del marito.

6Allora si alzò con le sue nuore per andarsene dalla campagna di Moab, perché aveva sentito dire che il Signore

aveva visitato il suo popolo, dandogli pane. 7Partì dunque con le due nuore da quel luogo e mentre era in cammino

per tornare nel paese di Giuda 8Noemi disse alle due nuore: "Andate, tornate ciascuna a casa di vostra madre; il

Signore usi bontà con voi, come voi avete fatto con quelli che sono morti e con me! 9Il Signore conceda a ciascuna

di voi di trovare riposo in casa di un marito". Essa le baciò, ma quelle piansero ad alta voce 10e le dissero: "No, noi

verremo con te al tuo popolo". 11Noemi rispose: "Tornate indietro, figlie mie! Perché verreste con me? Ho io ancora

figli in seno, che possano diventare vostri mariti? 12Tornate indietro, figlie mie, andate! Io sono troppo vecchia per

avere un marito. Se dicessi: Ne ho speranza, e se anche avessi un marito questa notte e anche partorissi figli,

13vorreste voi aspettare che diventino grandi e vi asterreste per questo dal maritarvi? No, figlie mie; io sono troppo

infelice per potervi giovare, perché la mano del Signore è stesa contro di me". 14Allora esse alzarono la voce e

piansero di nuovo; Orpa baciò la suocera e partì, ma Rut non si staccò da lei. 15Allora Noemi le disse: "Ecco, tua

cognata è tornata al suo popolo e ai suoi dèi; torna indietro anche tu, come tua cognata". 16Ma Rut rispose: "Non

insistere con me perché ti abbandoni e torni indietro senza di te; perché dove andrai tu andrò anch'io; dove ti

fermerai mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio; 17dove morirai tu, morirò anch'io e

vi sarò sepolta. Il Signore mi punisca come vuole, se altra cosa che la morte mi separerà da te". 18Quando Noemi la

vide così decisa ad accompagnarla, cessò di insistere. 19Così fecero il viaggio insieme fino a Betlemme. Quando

giunsero a Betlemme, tutta la città s'interessò di loro. Le donne dicevano: "È proprio Noemi!". 20Essa rispondeva:

"Non mi chiamate Noemi, chiamatemi Mara, perché l'Onnipotente mi ha tanto amareggiata! 21Io ero partita piena e

il Signore mi fa tornare vuota. Perché chiamarmi Noemi, quando il Signore si è dichiarato contro di me e

l'Onnipotente mi ha resa infelice?". 22Così Noemi tornò con Rut, la Moabita, sua nuora, venuta dalle campagne di

Moab. Esse arrivarono a Betlemme quando si cominciava a mietere l'orzo.

2

1Noemi aveva un parente del marito, uomo potente e ricco della famiglia di Elimèlech, che si chiamava Booz. 2Rut,

la Moabita, disse a Noemi: "Lasciami andare per la campagna a spigolare dietro a qualcuno agli occhi del quale avrò

trovato grazia". Le rispose: "Va', figlia mia". 3Rut andò e si mise a spigolare nella campagna dietro ai mietitori; per

caso si trovò nella parte della campagna appartenente a Booz, che era della famiglia di Elimèlech. 4Ed ecco Booz

arrivò da Betlemme e disse ai mietitori: "Il Signore sia con voi!". Quelli gli risposero: "Il Signore ti benedica!".

5Booz disse al suo servo, incaricato di sorvegliare i mietitori: "Di chi è questa giovane?". 6Il servo incaricato di

sorvegliare i mietitori rispose: "È una giovane moabita, quella che è tornata con Noemi dalla campagna di Moab.

7Ha detto: Vorrei spigolare e raccogliere dietro ai mietitori. È venuta ed è rimasta in piedi da stamattina fino ad ora;

solo in questo momento si è un poco seduta nella casa". 8Allora Booz disse a Rut: "Ascolta, figlia mia, non andare a

spigolare in un altro campo; non allontanarti di qui, ma rimani con le mie giovani; 9tieni d'occhio il campo dove si

miete e cammina dietro a loro. Non ho forse ordinato ai miei giovani di non molestarti? Quando avrai sete, va' a bere

dagli orci ciò che i giovani avranno attinto". 10Allora Rut si prostrò con la faccia a terra e gli disse: "Per qual motivo

ho trovato grazia ai tuoi occhi, così che tu ti interessi di me che sono una straniera?". 11Booz le rispose: "Mi è stato

riferito quanto hai fatto per tua suocera dopo la morte di tuo marito e come hai abbandonato tuo padre, tua madre e

la tua patria per venire presso un popolo, che prima non conoscevi. 12Il Signore ti ripaghi quanto hai fatto e il tuo

salario sia pieno da parte del Signore, Dio d'Israele, sotto le cui ali sei venuta a rifugiarti". 13Essa gli disse: "Possa io

trovar grazia ai tuoi occhi, o mio signore! Poiché tu mi hai consolata e hai parlato al cuore della tua serva, benché io

non sia neppure come una delle tue schiave". 14Poi, al momento del pasto, Booz le disse: "Vieni, mangia il pane e

intingi il boccone nell'aceto". Essa si pose a sedere accanto ai mietitori. Booz le pose davanti grano abbrustolito;

essa ne mangiò a sazietà e ne mise da parte gli avanzi. 15Poi si alzò per tornare a spigolare e Booz diede quest'ordine

ai suoi servi: "Lasciatela spigolare anche fra i covoni e non le fate affronto; 16anzi lasciate cadere apposta per lei

spighe dai mannelli; abbandonatele, perché essa le raccolga, e non sgridatela". 17Così essa spigolò nel campo fino

alla sera; battè quello che aveva raccolto e ne venne circa una quarantina di chili di orzo. 18Se lo caricò addosso,

entrò in città e sua suocera vide ciò che essa aveva spigolato. Poi Rut tirò fuori quello che era rimasto del cibo e

glielo diede.

19La suocera le chiese: "Dove hai spigolato oggi? Dove hai lavorato? Benedetto colui che si è interessato di te!". Rut

riferì alla suocera presso chi aveva lavorato e disse: "L'uomo presso il quale ho lavorato oggi si chiama Booz".

20Noemi disse alla nuora: "Sia benedetto dal Signore, che non ha rinunciato alla sua bontà verso i vivi e verso i

morti!". Aggiunse: "Questo uomo è nostro parente stretto; è di quelli che hanno su di noi il diritto di riscatto". 21Rut,

la Moabita, disse: "Mi ha anche detto: Rimani insieme ai miei servi, finché abbiano finito tutta la mia mietitura".

22Noemi disse a Rut, sua nuora: "È bene, figlia mia, che tu vada con le sue schiave e non ti esponga a sgarberie in un

altro campo". 23Essa rimase dunque con le schiave di Booz, a spigolare, sino alla fine della mietitura dell'orzo e del

frumento. Poi abitò con la suocera.
3

1Noemi, sua suocera, le disse: "Figlia mia, non devo io cercarti una sistemazione, così che tu sia felice? 2Ora, Booz,

con le cui giovani tu sei stata, non è nostro parente? Ecco, questa sera deve ventilare l'orzo sull'aia. 3Su dunque,

profumati, avvolgiti nel tuo manto e scendi all'aia; ma non ti far riconoscere da lui, prima che egli abbia finito di

mangiare e di bere. 4Quando andrà a dormire, osserva il luogo dove egli dorme; poi va', alzagli la coperta dalla parte

dei piedi e mettiti lì a giacere; ti dirà lui ciò che dovrai fare". 5Rut le rispose: "Farò quanto dici". 6Scese all'aia e fece

quanto la suocera le aveva ordinato. 7Booz mangiò, bevve e aprì il cuore alla gioia; poi andò a dormire accanto al

mucchio d'orzo. Allora essa venne pian piano, gli alzò la coperta dalla parte dei piedi e si coricò. 8Verso mezzanotte

quell'uomo si svegliò, con un brivido, si guardò attorno ed ecco una donna gli giaceva ai piedi. 9Le disse: "Chi sei?".

Rispose: "Sono Rut, tua serva; stendi il lembo del tuo mantello sulla tua serva, perché tu hai il diritto di riscatto".

10Le disse: "Sii benedetta dal Signore, figlia mia! Questo tuo secondo atto di bontà è migliore anche del primo,

perché non sei andata in cerca di uomini giovani, poveri o ricchi. 11Ora non temere, figlia mia; io farò per te quanto

dici, perché tutti i miei concittadini sanno che sei una donna virtuosa. 12Ora io sono tuo parente, ma ce n'è un altro

che è parente più stretto di me. 13Passa qui la notte e domani mattina se quegli vorrà sposarti, va bene, ti prenda; ma

se non gli piacerà, ti prenderò io, per la vita del Signore! Sta' tranquilla fino al mattino". 14Rimase coricata ai suoi

piedi fino alla mattina. Poi Booz si alzò prima che un uomo possa distinguere un altro, perché diceva: "Nessuno

sappia che questa donna è venuta sull'aia!". 15Poi aggiunse: "Apri il mantello che hai addosso e tienilo con le due

mani". Essa lo tenne ed egli vi versò dentro sei misure d'orzo e glielo pose sulle spalle.

Rut rientrò in città 16e venne dalla suocera, che le disse: "Come è andata, figlia mia?". Essa le raccontò quanto

quell'uomo aveva fatto per lei. 17Aggiunse: "Mi ha anche dato sei misure di orzo; perché mi ha detto: Non devi

tornare da tua suocera a mani vuote". 18Noemi disse: "Sta' quieta, figlia mia, finché tu sappia come la cosa si

concluderà; certo quest'uomo non si darà pace finché non abbia concluso oggi stesso questa faccenda".

4

1Intanto Booz venne alla porta della città e vi sedette. Ed ecco passare colui che aveva il diritto di riscatto e del quale

Booz aveva parlato. Booz gli disse: "Tu, quel tale, vieni e siediti qui!". Quello si avvicinò e sedette. 2Poi Booz scelse

dieci uomini fra gli anziani della città e disse loro: "Sedete qui". Quelli sedettero. 3Allora Booz disse a colui che

aveva il diritto di riscatto: "Il campo che apparteneva al nostro fratello Elimèlech, lo mette in vendita Noemi, che è

tornata dalla campagna di Moab. 4Ho pensato bene di informartene e dirti: Fanne acquisto alla presenza delle

persone qui sedute e alla presenza degli anziani del mio popolo. Se vuoi acquistarlo con il diritto di riscatto,

acquistalo, ma se non vuoi acquistarlo, dichiaramelo, che io lo sappia; perché nessuno fuori di te ha il diritto di

riscatto e dopo di te vengo io". Quegli rispose: "Io intendo acquistarlo". 5Allora Booz disse: "Quando acquisterai il

campo dalla mano di Noemi, nell'atto stesso tu acquisterai anche Rut, la Moabita, moglie del defunto, per assicurare

il nome del defunto sulla sua eredità". 6Colui che aveva il diritto di riscatto rispose: "Io non posso acquistare con il

diritto di riscatto, altrimenti danneggerei la mia propria eredità; subentra tu nel mio diritto, perché io non posso

valermene". 7Una volta in Israele esisteva questa usanza relativa al diritto del riscatto o della permuta, per

convalidare ogni atto: uno si toglieva il sandalo e lo dava all'altro; era questo il modo di attestare in Israele. 8Così chi

aveva il diritto di riscatto disse a Booz: "Acquista tu il mio diritto di riscatto"; si tolse il sandalo e glielo diede.

9Allora Booz disse agli anziani e a tutto il popolo: "Voi siete oggi testimoni che io ho acquistato dalle mani di

Noemi quanto apparteneva a Elimèlech, a Chilion e a Maclon, 10e che ho anche preso in moglie Rut, la Moabita, già

moglie di Maclon, per assicurare il nome del defunto sulla sua eredità e perché il nome del defunto non scompaia tra

i suoi fratelli e alla porta della sua città. Voi ne siete oggi testimoni". 11Tutto il popolo che si trovava alla porta

rispose: "Ne siamo testimoni". Gli anziani aggiunsero: "Il Signore renda la donna, che entra in casa tua, come

Rachele e Lia, le due donne che fondarono la casa d'Israele.

Procurati ricchezze in Efrata,
fatti un nome in Betlemme!

12La tua casa sia come la casa di Perez, che Tamar partorì a Giuda, grazie alla posterità che il Signore ti darà da

questa giovane!".

13Così Booz prese Rut, che divenne sua moglie. Egli si unì a lei e il Signore le accordò di concepire: essa partorì un

figlio. 14E le donne dicevano a Noemi: "Benedetto il Signore, il quale oggi non ti ha fatto mancare un riscattatore

perché il nome del defunto si perpetuasse in Israele! 15Egli sarà il tuo consolatore e il sostegno della tua vecchiaia;

perché lo ha partorito tua nuora che ti ama e che vale per te più di sette figli". 16Noemi prese il bambino e se lo pose

in grembo e gli fu nutrice. 17E le vicine dissero: "È nato un figlio a Noemi!". Essa lo chiamò Obed: egli fu il padre di

Iesse, padre di Davide.

18Questa è la discendenza di Perez: Perez generò Chezron; Chezron generò Ram; 19Ram generò Amminadab;

20Amminadab generò Nacson; Nacson generò Salmon; 21Salmon generò Booz; Booz generò Obed; 22Obed generò

Iesse e Iesse generò Davide.
Primo libro di Samuele
1

1C'era un uomo di Ramatàim, uno Zufita delle montagne di Efraim, chiamato Elkana, figlio di Ierocàm, figlio di

Eliàu, figlio di Tòcu, figlio di Zuf, l'Efraimita. 2Aveva due mogli, l'una chiamata Anna, l'altra Peninna. Peninna

aveva figli mentre Anna non ne aveva.

3Quest'uomo andava ogni anno dalla sua città per prostrarsi e sacrificare al Signore degli eserciti in Silo, dove

stavano i due figli di Eli, Cofni e Pìncas, sacerdoti del Signore.

4Un giorno Elkana offrì il sacrificio. Ora egli aveva l'abitudine di dare alla moglie Peninna e a tutti i figli e le figlie

di lei le loro parti. 5Ad Anna invece dava una parte sola; ma egli amava Anna, sebbene il Signore ne avesse reso

sterile il grembo. 6La sua rivale per giunta l'affliggeva con durezza a causa della sua umiliazione, perché il Signore

aveva reso sterile il suo grembo. 7Così succedeva ogni anno: tutte le volte che salivano alla casa del Signore, quella

la mortificava.

Anna dunque si mise a piangere e non voleva prendere cibo. 8Elkana suo marito le disse: "Anna, perché piangi?

Perché non mangi? Perché è triste il tuo cuore? Non sono forse io per te meglio di dieci figli?".

9Anna, dopo aver mangiato in Silo e bevuto, si alzò e andò a presentarsi al Signore. In quel momento il sacerdote Eli

stava sul sedile davanti a uno stipite del tempio del Signore. 10Essa era afflitta e innalzò la preghiera al Signore,

piangendo amaramente. 11Poi fece questo voto: "Signore degli eserciti, se vorrai considerare la miseria della tua

schiava e ricordarti di me, se non dimenticherai la tua schiava e darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo offrirò

al Signore per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sul suo capo".

12Mentre essa prolungava la preghiera davanti al Signore, Eli stava osservando la sua bocca. 13Anna pregava in cuor

suo e si muovevano soltanto le labbra, ma la voce non si udiva; perciò Eli la ritenne ubriaca. 14Le disse Eli: "Fino a

quando rimarrai ubriaca? Lìberati dal vino che hai bevuto!". 15Anna rispose: "No, mio signore, io sono una donna

affranta e non ho bevuto né vino né altra bevanda inebriante, ma sto solo sfogandomi davanti al Signore. 16Non

considerare la tua serva una donna iniqua, poiché finora mi ha fatto parlare l'eccesso del mio dolore e della mia

amarezza". 17Allora Eli le rispose: "Va' in pace e il Dio d'Israele ascolti la domanda che gli hai fatto". 18Essa replicò:

"Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi". Poi la donna se ne andò per la sua via e il suo volto non fu più come

prima.

19Il mattino dopo si alzarono e dopo essersi prostrati davanti al Signore tornarono a casa in Rama. Elkana si unì a

sua moglie e il Signore si ricordò di lei. 20Così al finir dell'anno Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò

Samuele. "Perché - diceva - dal Signore l'ho impetrato". 21Quando poi Elkana andò con tutta la famiglia a offrire il

sacrificio di ogni anno al Signore e a soddisfare il voto, 22Anna non andò, perché diceva al marito: "Non verrò,

finché il bambino non sia divezzato e io possa condurlo a vedere il volto del Signore; poi resterà là per sempre". 23Le

rispose Elkana suo marito: "Fa' pure quanto ti sembra meglio; rimani finché tu l'abbia divezzato; soltanto adempia il

Signore la tua parola". La donna rimase e allattò il figlio, finché l'ebbe divezzato. 24Dopo averlo divezzato, andò con

lui, portando un giovenco di tre anni, un'efa di farina e un otre di vino e venne alla casa del Signore a Silo e il

fanciullo era con loro. 25Immolato il giovenco, presentarono il fanciullo a Eli 26e Anna disse: "Ti prego, mio signore.

Per la tua vita, signor mio, io sono quella donna che era stata qui presso di te a pregare il Signore. 27Per questo

fanciullo ho pregato e il Signore mi ha concesso la grazia che gli ho chiesto. 28Perciò anch'io lo dò in cambio al

Signore: per tutti i giorni della sua vita egli è ceduto al Signore". E si prostrarono là davanti al Signore.

2
1Allora Anna pregò:
"Il mio cuore esulta nel Signore,
la mia fronte s'innalza grazie al mio Dio.
Si apre la mia bocca contro i miei nemici,
perché io godo del beneficio che mi hai concesso.
2Non c'è santo come il Signore,
non c'è rocca come il nostro Dio.
3Non moltiplicate i discorsi superbi,
dalla vostra bocca non esca arroganza;
perché il Signore è il Dio che sa tutto
e le sue opere sono rette.
4L'arco dei forti s'è spezzato,
ma i deboli sono rivestiti di vigore.
5I sazi sono andati a giornata per un pane,
mentre gli affamati han cessato di faticare.
La sterile ha partorito sette volte
e la ricca di figli è sfiorita.
6Il Signore fa morire e fa vivere,
scendere agli inferi e risalire.
7Il Signore rende povero e arricchisce,
abbassa ed esalta.
8Solleva dalla polvere il misero,
innalza il povero dalle immondizie,
per farli sedere insieme con i capi del popolo
e assegnar loro un seggio di gloria.

Perché al Signore appartengono i cardini della terra

e su di essi fa poggiare il mondo.
9Sui passi dei giusti Egli veglia,
ma gli empi svaniscono nelle tenebre.
Certo non prevarrà l'uomo malgrado la sua forza.

10Il Signore... saranno abbattuti i suoi avversari!

L'Altissimo tuonerà dal cielo.

Il Signore giudicherà gli estremi confini della terra;

darà forza al suo re
ed eleverà la potenza del suo Messia".

11Poi Elkana tornò a Rama, a casa sua, e il fanciullo rimase a servire il Signore alla presenza del sacerdote Eli.

12Ora i figli di Eli erano uomini depravati; non tenevano in alcun conto il Signore, 13nè la retta condotta dei sacerdoti

verso il popolo. Quando uno si presentava a offrire il sacrificio, veniva il servo del sacerdote mentre la carne

cuoceva, con in mano un forchettone a tre denti, 14e lo introduceva nella pentola o nella marmitta o nel tegame o

nella caldaia e tutto ciò che il forchettone tirava su il sacerdote lo teneva per sé. Così facevano con tutti gli Israeliti

che venivano là a Silo. 15Prima che fosse bruciato il grasso, veniva ancora il servo del sacerdote e diceva a chi

offriva il sacrificio: "Dammi la carne da arrostire per il sacerdote, perché non vuole avere da te carne cotta, ma

cruda". 16Se quegli rispondeva: "Si bruci prima il grasso, poi prenderai quanto vorrai!", replicava: "No, me la devi

dare ora, altrimenti la prenderò con la forza". 17Così il peccato di quei giovani era molto grande davanti al Signore

perché disonoravano l'offerta del Signore.

18Samuele prestava servizio davanti al Signore per quanto lo poteva un fanciullo e andava cinto di efod di lino. 19Sua

madre gli preparava una piccola veste e gliela portava ogni anno, quando andava con il marito a offrire il sacrificio

annuale. 20Eli allora benediceva Elkana e sua moglie ed esclamava: "Ti conceda il Signore altra prole da questa

donna per il prestito che essa ha fatto al Signore". Essi tornarono a casa 21e il Signore visitò Anna, che partorì ancora

tre figli e due figlie. Frattanto il fanciullo Samuele cresceva presso il Signore.

22Eli era molto vecchio e gli veniva all'orecchio quanto i suoi figli facevano a tutto Israele e come essi si univano

alle donne che prestavano servizio all'ingresso della tenda del convegno. 23Perciò disse loro: "Perché dunque fate tali

cose? Io sento infatti da parte di tutto il popolo le vostre azioni empie! 24No, figli, non è bene ciò che io odo di voi,

che cioè sviate il popolo del Signore.
25Se un uomo pecca contro un altro uomo,
Dio potrà intervenire in suo favore,
ma se l'uomo pecca contro il Signore,
chi potrà intercedere per lui?".

Ma non ascoltarono la voce del padre, perché il Signore aveva deciso di farli morire. 26Invece il giovane Samuele

andava crescendo in statura e in bontà davanti al Signore e agli uomini.

27Un giorno venne un uomo di Dio da Eli e gli disse: "Così dice il Signore: Non mi sono forse rivelato alla casa di

tuo padre, mentre erano in Egitto, in casa del faraone? 28Non l'ho scelto da tutte le tribù d'Israele come mio

sacerdote, perché salga l'altare, bruci l'incenso e porti l'efod davanti a me? Alla casa di tuo padre ho anche assegnato

tutti i sacrifici consumati dal fuoco, offerti dagli Israeliti. 29Perché dunque avete calpestato i miei sacrifici e le mie

offerte che io ho ordinato per sempre e tu hai avuto maggior riguardo ai tuoi figli che a me e vi siete pasciuti in tal

modo con le primizie di ogni offerta di Israele mio popolo? 30Ecco dunque l'oracolo del Signore, Dio d'Israele:

Avevo promesso alla tua casa e alla casa di tuo padre che avrebbero sempre camminato alla mia presenza. Ma ora -

oracolo del Signore - non sia mai! Perché chi mi onorerà anch'io l'onorerò, chi mi disprezzerà sarà oggetto di

disprezzo. 31Ecco verranno giorni in cui io taglierò via il tuo braccio e il braccio della casa di tuo padre, sì che non vi

sia più un anziano nella tua casa. 32Guarderai sempre angustiato tutto il bene che farò a Israele, mentre non si troverà

mai più un anziano nella tua casa. 33Qualcuno dei tuoi tuttavia non lo strapperò dal mio altare, perché ti si

consumino gli occhi e si strazi il tuo animo: ma chiunque sarà nato dalla tua famiglia morirà per la spada degli

uomini. 34Sarà per te un segno quello che avverrà ai tuoi due figli, a Cofni e Pìncas: nello stesso giorno moriranno

tutti e due. 35Dopo, farò sorgere al mio servizio un sacerdote fedele che agirà secondo il mio cuore e il mio

desiderio. Io gli darò una casa stabile e camminerà alla mia presenza, come mio consacrato per sempre. 36Chiunque

sarà superstite nella tua casa, andrà a prostrarsi davanti a lui per una monetina d'argento e per un pezzo di pane e

dirà: Ammettimi a qualunque ufficio sacerdotale, perché possa mangiare un tozzo di pane".

3

1Il giovane Samuele continuava a servire il Signore sotto la guida di Eli. La parola del Signore era rara in quei

giorni, le visioni non erano frequenti. 2In quel tempo Eli stava riposando in casa, perché i suoi occhi cominciavano a

indebolirsi e non riusciva più a vedere. 3La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel tempio

del Signore, dove si trovava l'arca di Dio. 4Allora il Signore chiamò: "Samuele!" e quegli rispose: "Eccomi", 5poi

corse da Eli e gli disse: "Mi hai chiamato, eccomi!". Egli rispose: "Non ti ho chiamato, torna a dormire!". Tornò e si

mise a dormire. 6Ma il Signore chiamò di nuovo: "Samuele!" e Samuele, alzatosi, corse da Eli dicendo: "Mi hai

chiamato, eccomi!". Ma quegli rispose di nuovo: "Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!". 7In realtà

Samuele fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore. 8Il

Signore tornò a chiamare: "Samuele!" per la terza volta; questi si alzò ancora e corse da Eli dicendo: "Mi hai

chiamato, eccomi!". Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovinetto. 9Eli disse a Samuele: "Vattene a

dormire e, se ti si chiamerà ancora, dirai: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta". Samuele andò a coricarsi al

suo posto. 10Venne il Signore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre volte: "Samuele,

Samuele!". Samuele rispose subito: "Parla, perché il tuo servo ti ascolta". 11Allora il Signore disse a Samuele: "Ecco

io sto per fare in Israele una cosa tale che chiunque udirà ne avrà storditi gli orecchi. 12In quel giorno attuerò contro

Eli quanto ho pronunziato riguardo alla sua casa, da cima a fondo. 13Gli ho annunziato che io avrei fatto vendetta

della casa di lui per sempre, perché sapeva che i suoi figli disonoravano Dio e non li ha puniti. 14Per questo io giuro

contro la casa di Eli: non sarà mai espiata l'iniquità della casa di Eli né con i sacrifici né con le offerte!". 15Samuele

si coricò fino al mattino, poi aprì i battenti della casa del Signore. Samuele però non osava manifestare la visione a

Eli. 16Eli chiamò Samuele e gli disse: "Samuele, figlio mio". Rispose: "Eccomi". 17Proseguì: "Che discorso ti ha

fatto? Non tenermi nascosto nulla. Così Dio agisca con te e anche peggio, se mi nasconderai una sola parola di

quanto ti ha detto". 18Allora Samuele gli svelò tutto e non tenne nascosto nulla. Eli disse: "Egli è il Signore! Faccia

ciò che a lui pare bene".

19Samuele acquistò autorità poiché il Signore era con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole. 20Perciò

tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, seppe che Samuele era stato costituito profeta del Signore. 21aIn seguito il

Signore si mostrò altre volte a Samuele, dopo che si era rivelato a Samuele in Silo, c. 4 1ae la parola di Samuele

giunse a tutto Israele c. 3 21bcome parola del Signore.

4

1bLa parola di Samuele si rivolse a tutto Israele.

In quei giorni i Filistei si radunarono per combattere contro Israele. Allora Israele scese in campo a dar battaglia ai

Filistei. Essi si accamparono presso Eben-Ezer mentre i Filistei s'erano accampati in Afèk. 2I Filistei si schierarono

per attaccare Israele e la battaglia divampò, ma Israele ebbe la peggio di fronte ai Filistei e caddero sul campo, delle

loro schiere, circa quattromila uomini.

3Quando il popolo fu rientrato nell'accampamento, gli anziani d'Israele si chiesero: "Perché ci ha percossi oggi il

Signore di fronte ai Filistei? Andiamo a prenderci l'arca del Signore a Silo, perché venga in mezzo a noi e ci liberi

dalle mani dei nostri nemici". 4Il popolo mandò subito a Silo a prelevare l'arca del Dio degli eserciti che siede sui

cherubini: c'erano con l'arca di Dio i due figli di Eli, Cofni e Pìncas. 5Non appena l'arca del Signore giunse

all'accampamento, gli Israeliti elevarono un urlo così forte che ne tremò la terra. 6Anche i Filistei udirono l'eco di

quell'urlo e dissero: "Che significa il risuonare di quest'urlo così forte nell'accampamento degli Ebrei?". Poi vennero

a sapere che era arrivata nel loro campo l'arca del Signore. 7I Filistei ne ebbero timore e si dicevano: "È venuto il

loro Dio nel loro campo!", ed esclamavano: "Guai a noi, perché non è stato così né ieri né prima. 8Guai a noi! Chi ci

libererà dalle mani di queste divinità così potenti? Queste divinità hanno colpito con ogni piaga l'Egitto nel deserto.

9Risvegliate il coraggio e siate uomini, o Filistei, altrimenti sarete schiavi degli Ebrei, come essi sono stati vostri

schiavi. Siate uomini dunque e combattete!". 10Quindi i Filistei attaccarono battaglia, Israele fu sconfitto e ciascuno

fu costretto a fuggire nella sua tenda. La strage fu molto grande: dalla parte d'Israele caddero tremila fanti. 11In più

l'arca di Dio fu presa e i due figli di Eli, Cofni e Pìncas, morirono.

12Uno della tribù di Beniamino fuggì dalle file e venne a Silo il giorno stesso, con le vesti stracciate e polvere sul

capo. 13Mentre giungeva, ecco Eli stava sul sedile presso la porta e scrutava la strada di Mizpa, perché aveva il cuore

in ansia per l'arca di Dio. Venne dunque l'uomo e diede l'annuncio in città e tutta la città alzò lamenti. 14Eli, sentendo

il rumore delle grida, si chiese: "Che sarà questo grido di tumulto?". Intanto l'uomo si avanzò in gran fretta e narrò a

Eli ogni cosa. 15Eli era vecchio di novantotto anni, aveva gli occhi rigidi e non poteva più vedere. 16Disse dunque

quell'uomo a Eli: "Sono giunto dal campo. Sono fuggito oggi dalle schiere dei combattenti". Eli domandò: "Che è

dunque accaduto, figlio mio?". 17Rispose il messaggero: "Israele è fuggito davanti ai Filistei e nel popolo v'è stata

grande strage; inoltre i tuoi due figli Cofni e Pìncas sono morti e l'arca di Dio è stata presa!". 18Appena ebbe

accennato all'arca di Dio, Eli cadde all'indietro dal sedile sul lato della porta, battè la nuca e morì, perché era vecchio

e pesante. Egli aveva giudicato Israele per quarant'anni.

19La nuora di lui, moglie di Pìncas, incinta e prossima al parto, quando sentì la notizia che era stata presa l'arca di

Dio e che erano morti il suocero e il marito, s'accosciò e partorì, colta dalle doglie. 20Mentre era sul punto di morire,

le dicevano quelle che le stavano attorno: "Non temere, hai partorito un figlio". Ma essa non rispose e non ne fece

caso. 21Ma chiamò il bambino Icabod, cioè: "Se n'è andata lungi da Israele la gloria!" riferendosi alla cattura

dell'arca di Dio e al suocero e al marito. 22La donna disse: "Se n'è andata lungi da Israele la gloria", perché era stata

presa l'arca di Dio.
5

1I Filistei, catturata l'arca di Dio, la portarono da Eben-Ezer ad Asdod. 2I Filistei poi presero l'arca di Dio e la

introdussero nel tempio di Dagon. 3Il giorno dopo i cittadini di Asdod si alzarono ed ecco Dagon giaceva con la

faccia a terra davanti all'arca del Signore; essi presero Dagon e lo rimisero al suo posto. 4Si alzarono il giorno dopo

di buon mattino ed ecco Dagon con la faccia a terra davanti all'arca del Signore, mentre il capo di Dagon e le palme

delle mani giacevano staccate sulla soglia; solo il tronco era rimasto a Dagon. 5A ricordo di ciò i sacerdoti di Dagon

e quanti entrano nel tempio di Dagon in Asdod non calpestano la soglia fino ad oggi. 6Allora incominciò a pesare la

mano del Signore sugli abitanti di Asdod, li devastò e li colpì con bubboni, Asdod e il suo territorio. 7I cittadini di

Asdod, vedendo che le cose si mettevano in tal modo, dissero: "Non rimanga con noi l'arca del Dio d'Israele, perché

la sua mano è troppo dura contro Dagon nostro dio!". 8Allora, fatti radunare presso di loro tutti i principi dei Filistei,

dissero: "Che cosa si deve fare dell'arca del Dio d'Israele?". Dissero: "Si porti a Gat l'arca del Dio d'Israele". E

portarono a Gat l'arca del Dio d'Israele. 9Ma ecco, dopo che l'ebbero trasportata, la mano del Signore si fece sentire

sulla città con terrore molto grande, colpendo gli abitanti della città dal più piccolo al più grande e provocando loro

bubboni. 10Allora mandarono l'arca di Dio ad Ekron; ma all'arrivo dell'arca di Dio ad Ekron, i cittadini protestarono:

"Mi hanno portato qui l'arca del Dio d'Israele, per far morire me e il mio popolo!". 11Fatti perciò radunare tutti i capi

dei Filistei, dissero: "Mandate via l'arca del Dio d'Israele!". Infatti si era diffuso un terrore mortale in tutta la città,

perché la mano di Dio era molto pesante. 12Quelli che non morivano erano colpiti da bubboni e i lamenti della città

salivano al cielo.
6

1Rimase l'arca del Signore nel territorio dei Filistei sette mesi. 2Poi i Filistei convocarono i sacerdoti e gli indovini e

dissero: "Che dobbiamo fare dell'arca del Signore? Indicateci il modo di rimandarla alla sua sede". 3Risposero: "Se

intendete rimandare l'arca del Dio d'Israele, non rimandatela vuota, ma pagate un tributo in ammenda della vostra

colpa. Allora guarirete e vi sarà noto perché non si è ritirata da voi la sua mano". 4Chiesero: "Quale riparazione

dobbiamo pagarle?". Risposero: "Secondo il numero dei capi dei Filistei, cinque bubboni d'oro e cinque topi d'oro,

perché unico è stato il flagello per tutto il popolo e per i vostri capi. 5Fate dunque immagini dei vostri bubboni e

immagini dei vostri topi che infestano la terra e datele in omaggio al Dio d'Israele, sperando che sia tolto il peso

della sua mano da voi, dal vostro dio e dal vostro paese. 6Perché ostinarvi come si sono ostinati gli Egiziani e il

faraone? Dopo essere stati colpiti dai flagelli, non li lasciarono forse andare, cosicché essi partirono? 7Dunque fate

un carro nuovo, poi prendete due vacche allattanti sulle quali non sia mai stato posto il giogo e attaccate queste

vacche al carro, togliendo loro i vitelli e riconducendoli alla stalla. 8Quindi prendete l'arca del Signore, collocatela

sul carro e ponete gli oggetti d'oro che dovete pagarle in riparazione in una cesta appesa di fianco. Poi fatela partire e

lasciate che se ne vada. 9E state a vedere: se salirà a Bet-Sèmes per la via che porta al suo territorio, essa ci ha

provocato tutti questi mali così grandi; se no, sapremo che non ci ha colpiti la sua mano, ma per puro caso abbiamo

avuto questo incidente". 10Quegli uomini fecero in tal modo. Presero due vacche allattanti, le attaccarono al carro e

chiusero nella stalla i loro vitelli. 11Quindi collocarono l'arca del Signore sul carro con la cesta e i topi d'oro e le

immagini dei bubboni. 12Le vacche andarono diritte per la strada di Bet-Sèmes percorrendo sicure una sola via e

muggendo continuamente, ma non piegando né a destra né a sinistra. I capi dei Filistei le seguirono sino al confine

con Bet-Sèmes.

13Gli abitanti di Bet-Sèmes stavano facendo la mietitura del grano nella pianura. Alzando gli occhi, scorsero l'arca ed

esultarono a quella vista. 14Il carro giunse al campo di Giosuè di Bet-Sèmes e si fermò là dove era una grossa pietra.

Allora fecero a pezzi i legni del carro e offrirono le vacche in olocausto al Signore. 15I leviti avevano tolto l'arca del

Signore e la cesta che vi era appesa, nella quale stavano gli oggetti d'oro, e l'avevano posta sulla grossa pietra. In

quel giorno gli uomini di Bet-Sèmes offrirono olocausti e immolarono vittime al Signore. 16I cinque capi dei Filistei

stettero ad osservare, poi tornarono il giorno stesso ad Ekron. 17Sono questi i bubboni d'oro che i Filistei pagarono in

ammenda al Signore: uno per Asdod, uno per Gaza, uno per Ascalon, uno per Gat, uno per Ekron. 18Invece i topi

d'oro erano pari al numero delle città filistee appartenenti ai cinque capi, dalle fortezze sino ai villaggi di campagna.

A testimonianza di tutto ciò rimane oggi nel campo di Giosuè a Bet-Sèmes la grossa pietra, sulla quale avevano

deposto l'arca del Signore.

19Ma il Signore percosse gli uomini di Bet-Sèmes, perché avevano guardato l'arca del Signore; colpì nel popolo

settanta persone su cinquantamila e il popolo fu in lutto perché il Signore aveva inflitto alla loro gente questo grave

castigo.

20Gli uomini di Bet-Sèmes allora esclamarono: "Chi mai potrà stare alla presenza del Signore, questo Dio così

santo? La manderemo via da noi; ma da chi?". 21Perciò inviarono messaggeri agli abitanti di Kiriat-Iearìm con

questa ambasciata: "I Filistei hanno ricondotto l'arca del Signore. Scendete e portatela presso di voi".

7

1Gli abitanti di Kiriat-Iearìm scesero a prendere l'arca del Signore e la introdussero nella casa di Abinadàb, sulla

collina; consacrarono suo figlio Eleazaro perché custodisse l'arca del Signore.

2Erano trascorsi molti giorni da quando era stata collocata l'arca a Kiriat-Iearìm, erano passati venti anni, quando

tutta la casa d'Israele alzò grida di lamento verso il Signore. 3Allora Samuele si rivolse a tutta la casa d'Israele

dicendo: "Se è proprio di tutto cuore che voi tornate al Signore, eliminate da voi tutti gli dèi stranieri e le Astàrti;

fate in modo che il vostro cuore sia indirizzato al Signore e servite lui, lui solo, ed egli vi libererà dalla mano dei

Filistei". 4Subito gli Israeliti eliminarono i Baal e le Astàrti e servirono solo il Signore. 5Disse poi Samuele:

"Radunate tutto Israele a Mizpa, perché voglio pregare il Signore per voi". 6Si radunarono pertanto in Mizpa,

attinsero acqua, la sparsero davanti al Signore e digiunarono in quel giorno, dicendo: "Abbiamo peccato contro il

Signore!". A Mizpa Samuele fu giudice degli Israeliti. 7Udirono anche i Filistei che gli Israeliti si erano radunati a

Mizpa e i capi filistei mossero contro Israele. Quando gli Israeliti lo seppero, ebbero paura dei Filistei. 8Dissero

allora gli Israeliti a Samuele: "Non cessar di supplicare per noi il Signore Dio nostro perché ci liberi dalle mani dei

Filistei". 9Samuele prese un agnello da latte e lo offrì tutto intero in olocausto al Signore; lo stesso Samuele alzò

grida al Signore per Israele e il Signore lo esaudì.

10Mentre Samuele offriva l'olocausto, i Filistei si accostarono in ordine di battaglia a Israele; ma in quel giorno il

Signore tuonò con voce potente contro i Filistei, li disperse ed essi furono sconfitti davanti a Israele. 11Gli Israeliti

uscirono da Mizpa per inseguire i Filistei e li batterono fin sotto Bet-Car. 12Samuele prese allora una pietra e la pose

tra Mizpa e Iesana e la chiamò Eben-Ezer, dicendo: "Fin qui ci ha soccorso il Signore". 13Così i Filistei furono

umiliati e non invasero più il territorio d'Israele: la mano del Signore fu contro i Filistei per tutto il periodo di

Samuele. 14Tornarono anche in possesso d'Israele le città che i Filistei avevano sottratto agli Israeliti, da Ekron a

Gat: Israele liberò il loro territorio dal dominio dei Filistei. Ci fu anche pace tra Israele e l'Amorreo.

15Samuele fu giudice d'Israele per tutto il tempo della sua vita. 16Ogni anno egli compiva il giro di Bètel, Gàlgala e

Mizpa, esercitando l'ufficio di giudice d'Israele in tutte queste località. 17Poi ritornava a Rama, perché là era la sua

casa e anche là giudicava Israele. In quel luogo costruì anche un altare al Signore.

8

1Quando Samuele fu vecchio, stabilì giudici di Israele i suoi figli. 2Il primogenito si chiamava Ioèl, il secondogenito

Abià; esercitavano l'ufficio di giudici a Bersabea. 3I figli di lui però non camminavano sulle sue orme, perché

deviavano dietro il lucro, accettavano regali e sovvertivano il giudizio. 4Si radunarono allora tutti gli anziani

d'Israele e andarono da Samuele a Rama. 5Gli dissero: "Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non ricalcano le tue orme.

Ora stabilisci per noi un re che ci governi, come avviene per tutti i popoli".

6Agli occhi di Samuele era cattiva la proposta perché avevano detto: "Dacci un re che ci governi". Perciò Samuele

pregò il Signore. 7Il Signore rispose a Samuele: "Ascolta la voce del popolo per quanto ti ha detto, perché costoro

non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di essi. 8Come si sono comportati dal

giorno in cui li ho fatti uscire dall'Egitto fino ad oggi, abbandonando me per seguire altri dèi, così intendono fare a

te. 9Ascolta pure la loro richiesta, però annunzia loro chiaramente le pretese del re che regnerà su di loro".

10Samuele riferì tutte le parole del Signore al popolo che gli aveva chiesto un re. 11Disse loro: "Queste saranno le

pretese del re che regnerà su di voi: prenderà i vostri figli per destinarli ai suoi carri e ai suoi cavalli, li farà correre

davanti al suo cocchio, 12li farà capi di migliaia e capi di cinquantine; li costringerà ad arare i suoi campi, a mietere

le sue messi, ad apprestargli armi per le sue battaglie e attrezzature per i suoi carri. 13Prenderà anche le vostre figlie

per farle sue profumiere e cuoche e fornaie. 14Si farà consegnare ancora i vostri campi, le vostre vigne, i vostri

oliveti più belli e li regalerà ai suoi ministri. 15Sulle vostre sementi e sulle vostre vigne prenderà le decime e le darà

ai suoi consiglieri e ai suoi ministri. 16Vi sequestrerà gli schiavi e le schiave, i vostri armenti migliori e i vostri asini

e li adopererà nei suoi lavori. 17Metterà la decima sui vostri greggi e voi stessi diventerete suoi schiavi. 18Allora

griderete a causa del re che avrete voluto eleggere, ma il Signore non vi ascolterà". 19Il popolo non diede retta a

Samuele e rifiutò di ascoltare la sua voce, ma gridò: "No, ci sia un re su di noi. 20Saremo anche noi come tutti i

popoli; il nostro re ci farà da giudice, uscirà alla nostra testa e combatterà le nostre battaglie". 21Samuele ascoltò tutti

i discorsi del popolo e li riferì all'orecchio del Signore. 22Rispose il Signore a Samuele: "Ascoltali; regni pure un re

su di loro". Samuele disse agli Israeliti: "Ciascuno torni alla sua città!".

9

1C'era un uomo di Beniamino, chiamato Kis - figlio di Abièl, figlio di Zeròr, figlio di Becoràt, figlio di Afìach, figlio

di un Beniaminita -, un prode. 2Costui aveva un figlio chiamato Saul, alto e bello: non c'era nessuno più bello di lui

tra gli Israeliti; superava dalla spalla in su chiunque altro del popolo. 3Ora le asine di Kis, padre di Saul, si

smarrirono e Kis disse al figlio Saul: "Su, prendi con te uno dei servi e parti subito in cerca delle asine". 4I due

attraversarono le montagne di Efraim, passarono al paese di Salisa, ma non le trovarono. Si recarono allora nel paese

di Saàlim, ma non c'erano; poi percorsero il territorio di Beniamino e anche qui non le trovarono. 5Quando

arrivarono nel paese di Zuf, Saul disse al compagno che era con lui: "Su, torniamo indietro, perché non vorrei che

mio padre avesse smesso di pensare alle asine e ora fosse preoccupato di noi".

6Gli rispose: "Ecco in questa città c'è un uomo di Dio, tenuto in molta considerazione: quanto egli dice, di certo si

avvera. Ebbene, andiamoci! Forse ci indicherà la via che dobbiamo battere". 7Rispose Saul: "Sì, andiamo! Ma che

daremo a quell'uomo? Il pane nelle nostre sporte è finito e non abbiamo alcun dono da portare all'uomo di Dio;

infatti che abbiamo?". 8Ma il servo rispondendo a Saul soggiunse: "Guarda: mi son trovato in mano un quarto di

siclo d'argento. Dallo all'uomo di Dio e ci indicherà la nostra via". 9In passato in Israele, quando uno andava a

consultare Dio, diceva: "Su, andiamo dal veggente", perché quello che oggi si dice profeta allora si diceva veggente.

10Disse dunque Saul al servo: "Hai detto bene; su, andiamo" e si diressero alla città dove era l'uomo di Dio.

11Mentre essi salivano il pendio della città, trovarono ragazze che uscivano ad attingere acqua e chiesero loro: "È qui

il veggente?". 12Quelle risposero dicendo: "Sì, c'è; ecco, vi ha preceduto di poco: ora, proprio ora è rientrato in città,

perché oggi il popolo celebra un sacrificio sull'altura. 13Entrando in città lo troverete subito, prima che salga

all'altura per il banchetto, perché il popolo non si mette a mangiare, finché egli non sia arrivato; egli infatti deve

benedire la vittima, e dopo gli invitati mangiano. Presto, salite e lo troverete subito". 14Salirono dunque alla città.

Mentre essi giungevano in mezzo alla porta, ecco, Samuele usciva in direzione opposta per salire all'altura. 15Il

Signore aveva detto all'orecchio di Samuele, un giorno prima che giungesse Saul: 16"Domani a quest'ora ti manderò

un uomo della terra di Beniamino e tu lo ungerai come capo del mio popolo Israele. Egli libererà il mio popolo dalle

mani dei Filistei, perché io ho guardato il mio popolo, essendo giunto fino a me il suo grido". 17Quando Samuele

vide Saul, il Signore gli rivelò: "Ecco l'uomo di cui ti ho parlato; costui avrà potere sul mio popolo". 18Saul si

accostò a Samuele in mezzo alla porta e gli chiese: "Vuoi indicarmi la casa del veggente?". 19Samuele rispose a

Saul: "Sono io il veggente. Precedimi su all'altura. Oggi voi due mangerete con me. Ti congederò domani mattina e

ti manifesterò quanto pensi; 20riguardo poi alle tue asine smarrite tre giorni fa, non stare in pensiero, perché sono

state ritrovate. A chi del resto appartiene il meglio d'Israele, se non a te e a tutta la casa di tuo padre?". 21Rispose

Saul: "Non sono io forse un Beniaminita, della più piccola tribù d'Israele? E la mia famiglia non è forse la più

piccola fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino? Perché hai voluto farmi questo discorso?". 22Ma Samuele prese

Saul e il suo servo e li fece entrare nella sala e assegnò loro il posto a capo degli invitati che erano una trentina.

23Quindi Samuele disse al cuoco: "Portami la porzione che ti avevo dato dicendoti: Conservala presso di te". 24Il

cuoco portò la coscia e la coda e le pose davanti a Saul, mentre Saul diceva: "Ecco, ciò che è avanzato ti è posto

davanti, mangia, perché proprio per te è stato serbato, perché lo mangiassi con gli invitati". Così quel giorno Saul

mangiò con Samuele.

25Scesero poi dall'altura in città; fu allestito un giaciglio per Saul sulla terrazza 26ed egli vi si coricò.

Al sorgere dell'aurora Samuele chiamò Saul che era sulla terrazza, dicendo: "Alzati, perché devo congedarti". Saul si

alzò e i due, cioè lui e Samuele, uscirono. 27Quando furono scesi alla periferia della città, Samuele disse a Saul:

"Ordina al servo che ci oltrepassi e vada avanti" e il servo passò oltre. "Tu fermati un momento, perché io ti faccia

intendere la parola di Dio".
10

1Samuele prese allora l'ampolla dell'olio e gliela versò sulla testa, poi lo baciò dicendo: "Ecco: il Signore ti ha unto

capo sopra Israele suo popolo. Tu avrai potere sul popolo del Signore e tu lo libererai dalle mani dei nemici che gli

stanno intorno. Questo ti sarà il segno che proprio il Signore ti ha unto capo sulla sua casa: 2oggi, quando sarai

partito da me, troverai due uomini presso il sepolcro di Rachele sul confine con Beniamino in Zelzach. Essi ti

diranno: Sono state ritrovate le asine che sei andato a cercare. Ecco tuo padre non bada più alla faccenda delle asine,

ma è preoccupato di voi e va dicendo: Che devo fare per mio figlio? 3Passerai in fretta di là e andrai oltre; quando

arriverai alla quercia del Tabor, vi troverete tre uomini in viaggio per salire a Dio in Betel: uno porterà tre capretti,

l'altro porterà tre pani rotondi, il terzo porterà un otre di vino. 4Ti domanderanno se stai bene e ti daranno due pani,

che tu prenderai dalle loro mani. 5Giungerai poi a Gàbaa di Dio, dove c'è una guarnigione di Filistei e mentre

entrerai in città, incontrerai un gruppo di profeti che scenderanno dall'altura preceduti da arpe, timpani, flauti e cetre,

in atto di fare i profeti. 6Lo spirito del Signore investirà anche te e ti metterai a fare il profeta insieme con loro e sarai

trasformato in un altro uomo. 7Quando questi segni che ti riguardano saranno accaduti, farai come vorrai, perché Dio

sarà con te. 8Tu poi scenderai a Gàlgala precedendomi. Io scenderò in seguito presso di te per offrire olocausti e

immolare sacrifici di comunione. Sette giorni aspetterai, finché io verrò a te e ti indicherò quello che dovrai fare".

9Ed ecco, quando quegli ebbe voltato le spalle per partire da Samuele, Dio gli mutò il cuore e tutti questi segni si

verificarono il giorno stesso. 10I due arrivarono là a Gàbaa ed ecco, mentre una schiera di profeti avanzava di fronte

a loro, lo spirito di Dio lo investì e si mise a fare il profeta in mezzo a loro.

11Allora quanti lo avevano conosciuto prima, vedendolo d'un tratto fare il profeta con i profeti, si dissero l'un l'altro

fra la gente: "Che è accaduto al figlio di Kis? È dunque anche Saul tra i profeti?". 12Uno del luogo disse: "E chi è il

loro padre?". Per questo passò in proverbio l'espressione: "È dunque anche Saul tra i profeti?". 13Quando ebbe

terminato di profetare andò sull'altura. 14Lo zio di Saul chiese poi a lui e al suo servo: "Dove siete andati?". Rispose:

"A cercare le asine e, vedendo che non c'erano, ci siamo recati da Samuele". 15Lo zio di Saul soggiunse: "Suvvia,

raccontami quello che vi ha detto Samuele". 16Saul rispose allo zio: "Ci ha assicurato che le asine erano state

ritrovate". Ma non gli riferì il discorso del regno, che gli aveva tenuto Samuele.

17Samuele radunò il popolo davanti a Dio in Mizpa 18e disse a tutti gli Israeliti: "Dice il Signore Dio d'Israele: Io ho

fatto uscire Israele dall'Egitto e l'ho liberato dalla mano degli Egiziani e dalla mano di tutti i regni che vi

opprimevano. 19Ma voi oggi avete ripudiato il vostro Dio, il quale solo vi salva da tutti i vostri mali e da tutte le

angosce. E avete detto: No, costituisci un re sopra di noi! Ora presentatevi a Dio distinti per tribù e per famiglie".

20Samuele fece accostare ogni tribù d'Israele e fu sorteggiata la tribù di Beniamino. 21Fece poi accostare la tribù di

Beniamino distinta per famiglie e fu sorteggiata la famiglia di Matri. Fece allora venire la famiglia di Matri per

singoli individui e fu sorteggiato Saul figlio di Kis. Si misero a cercarlo ma non si riuscì a trovarlo. 22Allora

consultarono di nuovo il Signore: "È venuto qui l'uomo o no?". Rispose il Signore: "Eccolo nascosto in mezzo ai

bagagli". 23Corsero a prenderlo di là e fu presentato al popolo: egli sopravanzava dalla spalla in su tutto il popolo.

24Samuele disse a tutta la folla: "Vedete dunque che l'ha proprio eletto il Signore, perché non c'è nessuno in tutto il

popolo come lui". Tutto il popolo proruppe in un grido: "Viva il re!". 25Samuele espose a tutto il popolo i diritti del

regno e li scrisse in un libro che depositò davanti al Signore. Poi Samuele congedò tutto il popolo perché andasse

ognuno a casa sua. 26Anche Saul tornò a casa in Gàbaa e con lui si accompagnarono uomini valenti ai quali Dio

aveva toccato il cuore. 27Ma altri, individui spregevoli, dissero: "Potrà forse salvarci costui?". Così lo disprezzarono

e non vollero portargli alcun dono.
11

1Circa un mese dopo, Nacas l'Ammonita si mosse e pose il campo contro Iabes di Gàlaad. Tutti i cittadini di Iabes di

Gàlaad dissero allora a Nacas: "Vieni a patti con noi e ti saremo sudditi". 2Rispose loro Nacas l'Ammonita: "A

queste condizioni mi alleerò con voi: possa io cavare a tutti voi l'occhio destro e porre tale gesto a sfregio di tutto

Israele". 3Di nuovo chiesero gli anziani di Iabes: "Lasciaci sette giorni per inviare messaggeri in tutto il territorio

d'Israele. Se nessuno verrà a salvarci, usciremo incontro a te". 4I messaggeri arrivarono a Gàbaa di Saul e riferirono

quelle parole davanti al popolo e tutto il popolo levò la voce e pianse. 5Or ecco Saul veniva dalla campagna dietro

l'armento. Chiese dunque Saul: "Che ha il popolo da piangere?". Riferirono a lui le parole degli uomini di Iabes. 6Lo

spirito di Dio investì allora Saul ed egli, appena udite quelle parole, si irritò molto. 7Poi prese un paio di buoi, li fece

a pezzi e ne inviò in tutto il territorio d'Israele mediante messaggeri con questo proclama: "Se qualcuno non uscirà

dietro Saul e dietro Samuele, la stessa cosa avverrà dei suoi buoi". Si sparse lo spavento del Signore nel popolo e si

mossero come un sol uomo. 8Saul li passò in rassegna a Bèzek e risultarono trecentomila Israeliti e trentamila di

Giuda. 9Dissero allora ai messaggeri che erano giunti: "Direte ai cittadini di Iabes di Gàlaad: Domani, quando il sole

comincerà a scaldare, avverrà la vostra salvezza".

I messaggeri partirono e riferirono agli uomini di Iabes, che ne ebbero grande gioia. 10Allora gli uomini di Iabes

diedero risposta a Nacas: "Domani usciremo incontro a voi e ci farete quanto sembrerà bene ai vostri occhi". 11Il

giorno dopo Saul divise il grosso in tre schiere e irruppe in mezzo al campo nemico sul far del mattino; batterono gli

Ammoniti finché il giorno si fece caldo. Quelli che scamparono furono dispersi talmente che non ne rimasero due

insieme.

12Il popolo allora disse a Samuele: "Chi ha detto: Dovrà forse regnare Saul su di noi? Consegnaci costoro e li faremo

morire". 13Ma Saul disse: "Oggi non si deve far morire nessuno, perché in questo giorno il Signore ha operato una

liberazione in Israele". 14Samuele ordinò al popolo: "Su, andiamo a Gàlgala: là inaugureremo il regno". 15Tutto il

popolo si portò a Gàlgala e là davanti al Signore in Gàlgala riconobbero Saul come re; qui ancora offrirono sacrifici

di comunione davanti al Signore e qui fecero grande festa Saul e tutti gli Israeliti.

12

1Allora Samuele disse a tutto Israele: "Ecco ho ascoltato la vostra voce in tutto quello che mi avete chiesto e ho

costituito su di voi un re. 2Da questo momento ecco il re procede davanti a voi. Quanto a me sono diventato vecchio

e canuto e i miei figli eccoli tra di voi. Io ho vissuto dalla mia giovinezza fino ad oggi sotto i vostri occhi. 3Eccomi,

pronunciatevi a mio riguardo alla presenza del Signore e del suo consacrato. A chi ho portato via il bue? A chi ho

portato via l'asino? Chi ho trattato con prepotenza? A chi ho fatto offesa? Da chi ho accettato un regalo per chiudere

gli occhi a suo riguardo? Sono qui a restituire!". 4Risposero: "Non ci hai trattato con prepotenza, né ci hai fatto

offesa, né hai preso nulla da nessuno". 5Egli soggiunse loro: "È testimonio il Signore contro di voi ed è testimonio

oggi il suo consacrato, che non trovate niente in mano mia?". Risposero: "Sì, è testimonio".

6Allora Samuele disse al popolo: "È testimonio il Signore che ha stabilito Mosè e Aronne e che ha fatto uscire i

vostri padri dal paese d'Egitto.

7Ora state qui raccolti e io voglio discutere con voi davanti al Signore a causa di tutti i benefici che il Signore ha

operato con voi e con i vostri padri. 8Quando Giacobbe andò in Egitto e gli Egiziani li oppressero e i vostri padri

gridarono al Signore, il Signore mandò loro Mosè e Aronne che li fecero uscire dall'Egitto e li ricondussero in

questo luogo. 9Ma poiché avevano dimenticato il Signore loro Dio, li abbandonò in potere di Sisara, capo

dell'esercito di Cazor e in potere dei Filistei e in potere del re di Moab, che mossero loro guerra. 10Essi gridarono al

Signore: Abbiamo peccato, perché abbiamo abbandonato il Signore e abbiamo servito i Baal e le Astàrti! Ma ora

liberaci dalle mani dei nostri nemici e serviremo te. 11Allora il Signore vi mandò Ierub-Baal e Barak e Iefte e

Samuele e vi liberò dalle mani dei nemici che vi circondavano e siete tornati a vita tranquilla. 12Eppure quando avete

visto che Nacas re degli Ammoniti muoveva contro di voi, mi avete detto: No, vogliamo che un re regni sopra di

noi, mentre il Signore vostro Dio è vostro re. 13Ora eccovi il re che avete scelto e che avevate chiesto. Vedete che il

Signore ha costituito un re sopra di voi. 14Dunque se temerete il Signore, se lo servirete e ascolterete la sua voce e

non sarete ribelli alla parola del Signore, voi e il re che regna su di voi vivrete con il Signore vostro Dio. 15Se invece

non ascolterete la voce del Signore e sarete ribelli alla sua parola, la mano del Signore peserà su di voi, come pesò

sui vostri padri.

16Ora, state attenti e osservate questa grande cosa che il Signore vuole operare sotto i vostri occhi. 17Non è forse

questo il tempo della mietitura del grano? Ma io griderò al Signore ed Egli manderà tuoni e pioggia. Così vi

persuaderete e constaterete che grande è il peccato che avete fatto davanti al Signore chiedendo un re per voi".

18Samuele allora invocò il Signore e il Signore mandò subito tuoni e pioggia in quel giorno. Tutto il popolo fu preso

da grande timore del Signore e di Samuele. 19Tutto il popolo perciò disse a Samuele: "Prega il Signore tuo Dio per

noi tuoi servi che non abbiamo a morire, poiché abbiamo aggiunto a tutti i nostri errori il peccato di aver chiesto per

noi un re". 20Samuele rispose al popolo: "Non temete: voi avete fatto tutto questo male, ma almeno in seguito non

allontanatevi dal Signore, anzi servite lui, il Signore, con tutto il cuore. 21Non allontanatevi per seguire vanità che

non possono giovare né salvare, perché appunto sono vanità. 22Certo il Signore non abbandonerà il suo popolo, per

riguardo al suo nome che è grande, perché il Signore ha cominciato a fare di voi il suo popolo. 23Quanto a me, non

sia mai che io pecchi contro il Signore, tralasciando di supplicare per voi e di indicarvi la via buona e retta.

24Vogliate soltanto temere il Signore e servirlo fedelmente con tutto il cuore, perché dovete ben riconoscere le grandi

cose che ha operato con voi. 25Se invece vorrete fare il male, voi e il vostro re sarete spazzati via".

13

1Saul aveva trent'anni quando cominciò a regnare e regnò vent'anni su Israele... 2Egli si scelse tremila uomini da

Israele: duemila stavano con Saul in Micmas e sul monte di Betel e mille stavano con Giònata a Gàbaa di

Beniamino; rimandò invece il resto del popolo ciascuno alla sua tenda. 3Allora Giònata sconfisse la guarigione dei

Filistei che era in Gàbaa e i Filistei lo seppero subito. Ma Saul suonò la tromba in tutta la regione gridando:

"Ascoltino gli Ebrei!". 4Tutto Israele udì e corse la voce: "Saul ha battuto la guarnigione dei Filistei e ormai Israele

s'è urtato con i Filistei". Il popolo si radunò dietro Saul a Gàlgala. 5Anche i Filistei si radunarono per combattere

Israele, con tremila carri e seimila cavalieri e una moltitudine numerosa come la sabbia che è sulla spiagga del mare.

Così si mossero e posero il campo a Micmas a oriente di Bet-Aven. 6Quando gli Israeliti si accorsero di essere in

difficoltà, perché erano stretti dal nemico, cominciarono a nascondersi in massa nelle grotte, nelle macchie, fra le

rocce, nelle fosse e nelle cisterne. 7Alcuni Ebrei passarono oltre il Giordano nella terra di Gad e Gàlaad.

Saul restava in Gàlgala e tutto il popolo che stava con lui era impaurito. 8Aspettò tuttavia sette giorni secondo il

tempo fissato da Samuele. Ma Samuele non arrivava a Gàlgala e il popolo si disperdeva lontano da lui. 9Allora Saul

diede ordine: "Preparatemi l'olocausto e i sacrifici di comunione". Quindi offrì l'olocausto. 10Ed ecco, appena ebbe

finito di offrire l'olocausto, giunse Samuele e Saul gli uscì incontro per salutarlo. 11Samuele disse subito: "Che hai

fatto?". Saul rispose: "Vedendo che il popolo si disperdeva lontano da me e tu non venivi al termine dei giorni

fissati, mentre i Filistei si addensavano in Micmas, 12ho detto: ora scenderanno i Filistei contro di me in Gàlgala

mentre io non ho ancora placato il Signore. Perciò mi sono fatto ardito e ho offerto l'olocausto". 13Rispose Samuele a

Saul: "Hai agito da stolto, non osservando il comando che il Signore Dio tuo ti aveva imposto, perché in questa

occasione il Signore avrebbe reso stabile il tuo regno su Israele per sempre. 14Ora invece il tuo regno non durerà. Il

Signore si è già scelto un uomo secondo il suo cuore e lo costituirà capo del suo popolo, perché tu non hai osservato

quanto ti aveva comandato il Signore". 15Samuele poi si alzò e salì da Gàlgala per andarsene per la sua strada. Il

resto del popolo salì dietro a Saul incontro ai guerrieri e vennero da Gàlgala a Gàbaa di Beniamino; Saul contò la

gente che era rimasta con lui: erano seicento uomini.

16Saul e Giònata e la gente rimasta con loro stavano a Gàbaa di Beniamino e i Filistei erano accampati in Micmas.

17Dall'accampamento filisteo uscì una pattuglia d'assalto divisa in tre schiere: una si diresse sulla via di Ofra verso il

paese di Suàl; 18un'altra si diresse sulla via di Bet-Coron; la terza schiera si diresse sulla via del confine che sovrasta

la valle di Zeboìm verso il deserto. 19Allora non si trovava un fabbro in tutto il paese d'Israele: "Perché - dicevano i

Filistei - gli Ebrei non fabbrichino spade o lance". 20Così gli Israeliti dovevano sempre scendere dai Filistei per

affilare chi il vomere, chi la zappa, chi la scure o la falce. 21L'affilatura costava due terzi di siclo per i vomeri e le

zappe e un terzo l'affilatura delle scuri e dei pungoli. 22Nel giorno della battaglia, in tutta la gente che stava con Saul

e Giònata, non si trovò in mano ad alcuno né spada né lancia. Si potè averne solo per Saul e suo figlio Giònata.

23Intanto una guarnigione di Filistei era uscita verso il passo di Micmas.

14

1Un giorno Giònata, figlio di Saul, disse al suo scudiero: "Su vieni, portiamoci fino all'appostamento dei Filistei che

sta qui di fronte". Ma non disse nulla a suo padre. 2Saul se ne stava al limitare di Gàbaa sotto il melograno che si

trova in Migròn; la sua gente era di circa seicento uomini. 3Achià figlio di Achitùb, fratello di Icabòd, figlio di

Pìncas, figlio di Eli, sacerdote del Signore in Silo, portava l'efod e il popolo non sapeva che Giònata era andato. 4Tra

i varchi per i quali Giònata cercava di passare, puntando sull'appostamento dei Filistei, vi era una sporgenza rocciosa

da una parte e una sporgenza rocciosa dall'altra parte: una si chiamava Bòzez, l'altra Sène. 5Una delle rocce

sporgenti era di fronte a Micmas a settentrione, l'altra era di fronte a Gàbaa a meridione. 6Giònata disse allo

scudiero: "Su, vieni, passiamo all'appostamento di questi non circoncisi; forse il Signore ci aiuterà, perché non è

difficile per il Signore salvare con molti o con pochi". 7Lo scudiero gli rispose: "Fa' quanto hai in animo. Avvìati e

va'! Eccomi con te: come il tuo cuore, così è il mio". 8Allora Giònata disse: "Ecco, noi passeremo verso questi

uomini e ci mostreremo loro. 9Se ci diranno: Fermatevi finché veniamo a raggiungervi, restiamo in basso e non

saliamo da loro. 10Se invece ci diranno: Venite su da noi!, saliamo, perché il Signore ce li ha messi nelle mani e

questo sarà per noi il segno". 11Quindi i due si lasciarono scorgere dall'appostamento filisteo e i Filistei dissero:

"Ecco gli Ebrei che escono dalle caverne dove si erano nascosti". 12Poi gli uomini della guarnigione dissero a

Giònata e al suo scudiero: "Salite da noi, che abbiamo qualche cosa da dirvi!". Giònata allora disse al suo scudiero:

"Sali dopo di me, perché il Signore li ha messi nelle mani di Israele". 13Giònata saliva aiutandosi con le mani e con i

piedi e lo scudiero lo seguiva; quelli cadevano davanti a Giònata e, dietro, lo scudiero li finiva. 14Questa fu la prima

strage nella quale Giònata e il suo scudiero colpirono una ventina di uomini, entro quasi metà di un campo arabile.

15Si sparse così il terrore nell'accampamento, nella regione e in tutto il popolo. Anche la guarnigione e i suoi uomini

d'assalto furono atterriti e la terra tremò e ci fu un terrore divino.

16Le vedette di Saul che stavano in Gàbaa di Beniamino guardarono e videro la moltitudine che fuggiva qua e là.

17Allora Saul ordinò alla gente che era con lui: "Su, cercate e indagate chi sia partito da noi". Cercarono ed ecco non

c'erano né Giònata né il suo scudiero. 18Saul disse ad Achia: "Avvicina l'efod!" - egli infatti allora portava l'efod

davanti agli Israeliti -. 19Mentre Saul parlava al sacerdote, il tumulto che era sorto nel campo filisteo andava

propagandosi e crescendo. Saul disse al sacerdote: "Ritira la mano". 20A loro volta Saul e la gente che era con lui

alzarono grida e mossero all'attacco, ma ecco trovarono che la spada dell'uno si rivolgeva contro l'altro in una

confusione molto grande. 21Anche quegli Ebrei che erano con i Filistei da qualche tempo e che erano saliti con loro

all'accampamento, si voltarono, per mettersi con Israele che era là con Saul e Giònata. 22Inoltre anche tutti gli

Israeliti che si erano nascosti sulle montagne di Efraim, quando seppero che i Filistei erano in fuga, si unirono a

inseguirli e batterli. 23Così il Signore in quel giorno salvò Israele e la battaglia si estese fino a Bet-Aven.

24Gli Israeliti erano sfiniti in quel giorno e Saul impose questo giuramento a tutto il popolo: "Maledetto chiunque

gusterà cibo prima di sera, prima che io mi sia vendicato dei miei nemici". E nessuno del popolo gustò cibo. 25Tutta

la gente passò per una selva dove c'erano favi di miele sul suolo. 26Il popolo passò per la selva ed ecco si vedeva

colare il miele, ma nessuno stese la mano e la portò alla bocca, perché il popolo temeva il giuramento. 27Ma Giònata

non aveva saputo che suo padre aveva fatto giurare il popolo, quindi allungò la punta del bastone che teneva in mano

e la intinse nel favo di miele, poi riportò la mano alla bocca e i suoi occhi si rischiararono. 28Uno del gruppo

s'affrettò a dire: "Tuo padre ha fatto fare questo solenne giuramento al popolo: Maledetto chiunque toccherà cibo

quest'oggi!, sebbene il popolo fosse sfinito". 29Rispose Giònata: "Mio padre vuol rovinare il paese! Guardate come si

sono rischiarati i miei occhi, perché ho gustato un poco di questo miele. 30Dunque se il popolo avesse mangiato oggi

qualche cosa dei viveri presi ai nemici, quanto maggiore sarebbe stata ora la rotta dei Filistei!".

31In quel giorno percossero i Filistei da Micmas fino ad Aialon e il popolo era sfinito. 32Quelli del popolo si

gettarono sulla preda e presero pecore, buoi e vitelli e li macellarono e li mangiarono con il sangue. 33La cosa fu

annunziata a Saul: "Ecco il popolo pecca contro il Signore, mangiando con il sangue". Rispose: "Avete prevaricato!

Rotolate subito qui una grande pietra". 34Allora Saul soggiunse: "Passate tra il popolo e dite a tutti: Ognuno conduca

qua il suo bue e il suo montone e li macelli su questa pietra, poi mangiatene; così non peccherete contro il Signore,

mangiando le carni con il sangue". In quella notte ogni uomo del popolo condusse a mano ciò che aveva e là lo

macellò. 35Saul innalzò un altare al Signore. Fu questo il primo altare che egli edificò al Signore.

36Quindi Saul disse: "Scendiamo dietro i Filistei questa notte stessa e deprediamoli fino al mattino e non lasciamo

scampare uno solo di loro". Gli risposero: "Fa' quanto ti sembra bene". Ma il sacerdote disse: "Accostiamoci qui a

Dio". 37Saul dunque interrogò Dio: "Devo scendere dietro i Filistei? Li consegnerai in mano di Israele?". Ma quel

giorno non gli rispose. 38Allora Saul disse: "Accostatevi qui voi tutti capi del popolo. Cercate ed esaminate da chi sia

stato commesso oggi il peccato, 39perché per la vita del Signore salvatore d'Israele certamente costui morirà, anche

se si tratta di Giònata mio figlio". Ma nessuno del popolo gli rispose. 40Perciò disse a tutto Israele: "Voi state da una

parte: io e mio figlio Giònata staremo dall'altra". Il popolo rispose a Saul: "Fa' quanto ti sembra bene". 41Saul parlò

al Signore: "Dio d'Israele, fa' conoscere l'innocente". Furono designati Giònata e Saul e il popolo restò libero. 42Saul

soggiunse: "Tirate a sorte tra me e mio figlio Giònata". Fu sorteggiato Giònata. 43Saul disse a Giònata: "Narrami

quello che hai fatto". Giònata raccontò: "Realmente ho assaggiato un po' di miele con la punta del bastone che avevo

in mano. Ecco, morirò". 44Saul disse: "Faccia Dio a me questo e anche di peggio, se non andrai a morte, Giònata!".

45Ma il popolo disse a Saul: "Dovrà forse morire Giònata che ha ottenuto questa grande vittoria in Israele? Non sia

mai! Per la vita del Signore, non cadrà a terra un capello del suo capo, perché in questo giorno egli ha agito con

Dio". Così il popolo salvò Giònata che non fu messo a morte. 46Saul cessò dall'inseguire i Filistei e questi

raggiunsero il loro paese.

47Saul si assicurò il regno su Israele e mosse contro tutti i nemici all'intorno: contro Moab e gli Ammoniti, contro

Edom e i re di Zoba e i Filistei e dovunque si volgeva aveva successo. 48Compì imprese brillanti, battè gli Amaleciti

e liberò Israele dalle mani degli oppressori. 49Figli di Saul furono Giònata, Isbàal e Malkisùa; le sue due figlie si

chiamavano Merab la maggiore e Mikal la più piccola. 50La moglie di Saul si chiamava Achinòam, figlia di

Achimàaz. Il capo delle sue milizie si chiamava Abner figlio di Ner, zio di Saul. 51Kis padre di Saul e Ner padre di

Abner erano figli di Abièl. 52Durante tutto il tempo di Saul vi fu guerra aperta con i Filistei; se Saul scorgeva un

uomo valente o un giovane coraggioso, lo prendeva al suo seguito.

15

1Samuele disse a Saul: "Il Signore ha inviato me per consacrarti re sopra Israele suo popolo. Ora ascolta la voce del

Signore. 2Così dice il Signore degli eserciti: Ho considerato ciò che ha fatto Amalek a Israele, ciò che gli ha fatto per

via, quando usciva dall'Egitto. 3Va' dunque e colpisci Amalek e vota allo sterminio quanto gli appartiene, non

lasciarti prendere da compassione per lui, ma uccidi uomini e donne, bambini e lattanti, buoi e pecore, cammelli e

asini". 4Saul convocò il popolo e passò in rassegna le truppe in Telaìm: erano duecentomila fanti e diecimila uomini

di Giuda. 5Saul venne alla città di Amalek e tese un'imboscata nella valle. 6Disse inoltre Saul ai Keniti: "Andate via,

ritiratevi dagli Amaleciti prima che vi travolga insieme con loro, poiché avete usato benevolenza con tutti gli

Israeliti, quando uscivano dall'Egitto". I Keniti si ritirarono da Amalek. 7Saul colpì Amalek da Avila procedendo

verso Sur, che è di fronte all'Egitto. 8Egli prese vivo Agag, re di Amalek, e passò a fil di spada tutto il popolo. 9Ma

Saul e il popolo risparmiarono Agag e il meglio del bestiame minuto e grosso, gli animali grassi e gli agnelli, cioè

tutto il meglio, e non vollero sterminarli; invece votarono allo sterminio tutto il bestiame scadente e patito.

10Allora fu rivolta a Samuele questa parola del Signore: 11"Mi pento di aver costituito Saul re, perché si è allontanato

da me e non ha messo in pratica la mia parola". Samuele rimase turbato e alzò grida al Signore tutta la notte.

12Al mattino presto Samuele si alzò per andare incontro a Saul, ma fu annunziato a Samuele: "Saul è andato a

Carmel, ed ecco si è fatto costruire un trofeo, poi è tornato passando altrove ed è sceso a Gàlgala". 13Samuele

raggiunse Saul e Saul gli disse: "Benedetto tu davanti al Signore; ho eseguito gli ordini del Signore". 14Rispose

Samuele: "Ma che è questo belar di pecore, che mi giunge all'orecchio, e questi muggiti d'armento che odo?".

15Disse Saul: "Li hanno condotti qui dagli Amaleciti, come il meglio del bestiame grosso e minuto, che il popolo ha

risparmiato per sacrificarli al Signore, tuo Dio. Il resto l'abbiamo votato allo sterminio". 16Rispose Samuele a Saul:

"Basta! Lascia che ti annunzi ciò che il Signore mi ha rivelato questa notte". E Saul gli disse: "Parla!". 17Samuele

cominciò: "Non sei tu capo delle tribù d'Israele, benché piccolo ai tuoi stessi occhi? Non ti ha forse il Signore

consacrato re d'Israele? 18Il Signore ti aveva mandato per una spedizione e aveva detto: Va', vota allo sterminio quei

peccatori di Amaleciti, combattili finché non li avrai distrutti. 19Perché dunque non hai ascoltato la voce del Signore

e ti sei attaccato al bottino e hai fatto il male agli occhi del Signore?". 20Saul insistè con Samuele: "Ma io ho

obbedito alla parola del Signore, ho fatto la spedizione che il Signore mi ha ordinato, ho condotto Agag re di

Amalek e ho sterminato gli Amaleciti. 21Il popolo poi ha preso dal bottino pecore e armenti, primizie di ciò che è

votato allo sterminio per sacrificare al Signore tuo Dio in Gàlgala". 22Samuele esclamò:

"Il Signore forse gradisce gli olocausti e i sacrifici

come obbedire alla voce del Signore?
Ecco, obbedire è meglio del sacrificio,
essere docili è più del grasso degli arieti.
23Poiché peccato di divinazione è la ribellione,
e iniquità e terafim l'insubordinazione.
Perché hai rigettato la parola del Signore,
Egli ti ha rigettato come re".

24Saul disse allora a Samuele: "Ho peccato per avere trasgredito il comando del Signore e i tuoi ordini, mentre ho

temuto il popolo e ho ascoltato la sua voce. 25Ma ora, perdona il mio peccato e ritorna con me, perché mi prostri al

Signore". 26Ma Samuele rispose a Saul: "Non posso ritornare con te, perché tu stesso hai rigettato la parola del

Signore e il Signore ti ha rigettato perché tu non sia più re sopra Israele". 27Samuele si voltò per andarsene ma Saul

gli afferrò un lembo del mantello, che si strappò. 28Samuele gli disse: "Il Signore ha strappato da te il regno d'Israele

e l'ha dato ad un altro migliore di te. 29D'altra parte la Gloria di Israele non mentisce né può ricredersi, perché Egli

non è uomo per ricredersi". 30Saul disse: "Ho peccato sì, ma onorami davanti agli anziani del mio popolo e davanti a

Israele; ritorna con me perché mi prostri al Signore tuo Dio". 31Samuele ritornò con Saul e questi si prostrò al

Signore.

32Poi Samuele disse: "Conducetemi Agag, re di Amalek". Agag avanzò verso di lui tutto tremante, dicendo:

"Certo è passata l'amarezza della morte!".
33Samuele l'apostrofò:
"Come la tua spada ha privato di figli le donne,

così sarà privata di figli tra le donne tua madre".

Poi Samuele trafisse Agag davanti al Signore in Gàlgala. 34Samuele andò quindi a Rama e Saul salì a casa sua a

Gàbaa di Saul. 35Nè Samuele tornò a rivedere Saul fino al giorno della sua morte, ma Samuele piangeva per Saul,

perché il Signore si era pentito di aver fatto regnare Saul su Israele.

16

1E il Signore disse a Samuele: "Fino a quando piangerai su Saul, mentre io l'ho rigettato perché non regni su Israele?

Riempi di olio il tuo corno e parti. Ti ordino di andare da Iesse il Betlemmita, perché tra i suoi figli mi sono scelto

un re". 2Samuele rispose: "Come posso andare? Saul lo verrà a sapere e mi ucciderà". Il Signore soggiunse:

"Prenderai con te una giovenca e dirai: Sono venuto per sacrificare al Signore. 3Inviterai quindi Iesse al sacrificio.

Allora io ti indicherò quello che dovrai fare e tu ungerai colui che io ti dirò". 4Samuele fece quello che il Signore gli

aveva comandato e venne a Betlemme; gli anziani della città gli vennero incontro trepidanti e gli chiesero: "È di

buon augurio la tua venuta?". 5Rispose: "È di buon augurio. Sono venuto per sacrificare al Signore. Provvedete a

purificarvi, poi venite con me al sacrificio". Fece purificare anche Iesse e i suoi figli e li invitò al sacrificio. 6Quando

furono entrati, egli osservò Eliab e chiese: "È forse davanti al Signore il suo consacrato?". 7Il Signore rispose a

Samuele: "Non guardare al suo aspetto né all'imponenza della sua statura. Io l'ho scartato, perché io non guardo ciò

che guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore". 8Iesse fece allora venire Abìnadab e lo

presentò a Samuele, ma questi disse: "Nemmeno su costui cade la scelta del Signore". 9Iesse fece passare Samma e

quegli disse: "Nemmeno su costui cade la scelta del Signore". 10Iesse presentò a Samuele i suoi sette figli e Samuele

ripetè a Iesse: "Il Signore non ha scelto nessuno di questi". 11Samuele chiese a Iesse: "Sono qui tutti i giovani?".

Rispose Iesse: "Rimane ancora il più piccolo che ora sta a pascolare il gregge". Samuele ordinò a Iesse: "Manda a

prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui". 12Quegli mandò a chiamarlo e lo fece

venire. Era fulvo, con begli occhi e gentile di aspetto. Disse il Signore: "Alzati e ungilo: è lui!". 13Samuele prese il

corno dell'olio e lo consacrò con l'unzione in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore si posò su Davide da quel

giorno in poi. Samuele poi si alzò e tornò a Rama.

14Lo spirito del Signore si era ritirato da Saul ed egli veniva atterrito da uno spirito cattivo, da parte del Signore.

15Allora i servi di Saul gli dissero: "Vedi, un cattivo spirito sovrumano ti turba. 16Comandi il signor nostro ai ministri

che gli stanno intorno e noi cercheremo un uomo abile a suonare la cetra. Quando il sovrumano spirito cattivo ti

investirà, quegli metterà mano alla cetra e ti sentirai meglio". 17Saul rispose ai ministri: "Ebbene cercatemi un uomo

che suoni bene e fatelo venire da me". 18Rispose uno dei giovani: "Ecco, ho visto il figlio di Iesse il Betlemmita: egli

sa suonare ed è forte e coraggioso, abile nelle armi, saggio di parole, di bell'aspetto e il Signore è con lui". 19Saul

mandò messaggeri a Iesse con quest'invito: "Mandami Davide tuo figlio, quello che sta con il gregge". 20Iesse

preparò un asino e provvide pane e un otre di vino e un capretto, affidò tutto a Davide suo figlio e lo inviò a Saul.

21Davide giunse da Saul e cominciò a stare alla sua presenza. Saul gli si affezionò molto e Davide divenne suo

scudiero. 22E Saul mandò a dire a Iesse: "Rimanga Davide con me, perché ha trovato grazia ai miei occhi". 23Quando

dunque lo spirito sovrumano investiva Saul, Davide prendeva in mano la cetra e suonava: Saul si calmava e si

sentiva meglio e lo spirito cattivo si ritirava da lui.

17

1I Filistei radunarono di nuovo l'esercito per la guerra e si ammassarono a Soco di Giuda e si accamparono tra Soco

e Azeka, a Efes-Dammìm. 2Anche Saul e gli Israeliti si radunarono e si accamparono nella valle del Terebinto e si

schierarono a battaglia di fronte ai Filistei. 3I Filistei stavano sul monte da una parte e Israele sul monte dall'altra

parte e in mezzo c'era la valle.

4Dall'accampamento dei Filistei uscì un campione, chiamato Golia, di Gat; era alto sei cubiti e un palmo. 5Aveva in

testa un elmo di bronzo ed era rivestito di una corazza a piastre, il cui peso era di cinquemila sicli di bronzo.

6Portava alle gambe schinieri di bronzo e un giavellotto di bronzo tra le spalle. 7L'asta della sua lancia era come un

subbio di tessitori e la lama dell'asta pesava seicento sicli di ferro; davanti a lui avanzava il suo scudiero. 8Egli si

fermò davanti alle schiere d'Israele e gridò loro: "Perché siete usciti e vi siete schierati a battaglia? Non sono io

Filisteo e voi servi di Saul? Scegliete un uomo tra di voi che scenda contro di me. 9Se sarà capace di combattere con

me e mi abbatterà, noi saremo vostri schiavi. Se invece prevarrò io su di lui e lo abbatterò, sarete voi nostri schiavi e

sarete soggetti a noi". 10Il Filisteo aggiungeva: "Io ho lanciato oggi una sfida alle schiere d'Israele. Datemi un uomo

e combatteremo insieme". 11Saul e tutto Israele udirono le parole del Filisteo; ne rimasero colpiti ed ebbero grande

paura.

12Davide era figlio di un Efratita da Betlemme di Giuda chiamato Iesse, che aveva otto figli. Al tempo di Saul,

quest'uomo era anziano e avanti negli anni. 13I tre figli maggiori di Iesse erano andati con Saul in guerra. Di questi

tre figli, che erano andati in guerra, il maggiore si chiamava Eliab, il secondo Abìnadab, il terzo Samma. 14Davide

era ancor giovane quando i tre maggiori erano partiti dietro Saul. 15Egli andava e veniva dal seguito di Saul e badava

al gregge di suo padre in Betlemme.

16Il Filisteo avanzava mattina e sera; continuò per quaranta giorni a presentarsi. 17Ora Iesse disse a Davide suo figlio:

"Prendi su per i tuoi fratelli questa misura di grano tostato e questi dieci pani e portali in fretta ai tuoi fratelli

nell'accampamento. 18Al capo di migliaia porterai invece queste dieci forme di cacio. Informati della salute dei tuoi

fratelli e prendi la loro paga. 19Saul con essi e tutto l'esercito di Israele sono nella valle del Terebinto a combattere

contro i Filistei". 20Davide si alzò di buon mattino: lasciò il gregge alla cura di un guardiano, prese la roba e partì

come gli aveva ordinato Iesse. Arrivò all'accampamento quando le truppe uscivano per schierarsi e lanciavano il

grido di guerra. 21Si disposero in ordine Israele e i Filistei: schiera contro schiera. 22Davide si tolse il fardello e

l'affidò al custode dei bagagli, poi corse tra le file e domandò ai suoi fratelli se stavano bene. 23Mentre egli parlava

con loro, ecco il campione, chiamato Golia, il Filisteo di Gat, uscì dalle schiere filistee e tornò a dire le sue solite

parole e Davide le intese. 24Tutti gli Israeliti, quando lo videro, fuggirono davanti a lui ed ebbero grande paura.

25Ora un Israelita disse: "Vedete quest'uomo che avanza? Viene a sfidare Israele. Chiunque lo abbatterà, il re lo

colmerà di ricchezze, gli darà in moglie sua figlia ed esenterà la casa di suo padre da ogni gravame in Israele".

26Davide domandava agli uomini che stavano attorno a lui: "Che faranno dunque all'uomo che eliminerà questo

Filisteo e farà cessare la vergogna da Israele? E chi è mai questo Filisteo non circonciso per insultare le schiere del

Dio vivente?". 27Tutti gli rispondevano la stessa cosa: "Così e così si farà all'uomo che lo eliminerà". 28Lo sentì

Eliab, suo fratello maggiore, mentre parlava con gli uomini, ed Eliab si irritò con Davide e gli disse: "Ma perché sei

venuto giù e a chi hai lasciato quelle poche pecore nel deserto? Io conosco la tua boria e la malizia del tuo cuore: tu

sei venuto per vedere la battaglia". 29Davide rispose: "Che ho dunque fatto? Non si può fare una domanda?". 30Si

allontanò da lui, si rivolse a un altro e fece la stessa domanda e tutti gli diedero la stessa risposta.

31Sentendo le domande che faceva Davide, pensarono di riferirle a Saul e questi lo fece venire a sé.

32Davide disse a Saul: "Nessuno si perda d'animo a causa di costui. Il tuo servo andrà a combattere con questo

Filisteo". 33Saul rispose a Davide: "Tu non puoi andare contro questo Filisteo a batterti con lui: tu sei un ragazzo e

costui è uomo d'armi fin dalla sua giovinezza". 34Ma Davide disse a Saul: "Il tuo servo custodiva il gregge di suo

padre e veniva talvolta un leone o un orso a portar via una pecora dal gregge. 35Allora lo inseguivo, lo abbattevo e

strappavo la preda dalla sua bocca. Se si rivoltava contro di me, l'afferravo per le mascelle, l'abbattevo e lo uccidevo.

36Il tuo servo ha abbattuto il leone e l'orso. Codesto Filisteo non circonciso farà la stessa fine di quelli, perché ha

insultato le schiere del Dio vivente". 37Davide aggiunse: "Il Signore che mi ha liberato dalle unghie del leone e dalle

unghie dell'orso, mi libererà anche dalle mani di questo Filisteo". Saul rispose a Davide: "Ebbene va' e il Signore sia

con te". 38Saul rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e gli fece indossare la corazza.

39Poi Davide cinse la spada di lui sopra l'armatura, ma cercò invano di camminare, perché non aveva mai provato.

Allora Davide disse a Saul: "Non posso camminare con tutto questo, perché non sono abituato". E Davide se ne

liberò.

40Poi prese in mano il suo bastone, si scelse cinque ciottoli lisci dal torrente e li pose nel suo sacco da pastore che gli

serviva da bisaccia; prese ancora in mano la fionda e mosse verso il Filisteo.

41Il Filisteo avanzava passo passo, avvicinandosi a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva. 42Il Filisteo scrutava

Davide e, quando lo vide bene, ne ebbe disprezzo, perché era un ragazzo, fulvo di capelli e di bell'aspetto. 43Il

Filisteo gridò verso Davide: "Sono io forse un cane, perché tu venga a me con un bastone?". E quel Filisteo

maledisse Davide in nome dei suoi dèi. 44Poi il Filisteo gridò a Davide: "Fatti avanti e darò le tue carni agli uccelli

del cielo e alle bestie selvatiche". 45Davide rispose al Filisteo: "Tu vieni a me con la spada, con la lancia e con l'asta.

Io vengo a te nel nome del Signore degli eserciti, Dio delle schiere d'Israele, che tu hai insultato. 46In questo stesso

giorno, il Signore ti farà cadere nelle mie mani. Io ti abbatterò e staccherò la testa dal tuo corpo e getterò i cadaveri

dell'esercito filisteo agli uccelli del cielo e alle bestie selvatiche; tutta la terra saprà che vi è un Dio in Israele. 47Tutta

questa moltitudine saprà che il Signore non salva per mezzo della spada o della lancia, perché il Signore è arbitro

della lotta e vi metterà certo nelle nostre mani". 48Appena il Filisteo si mosse avvicinandosi incontro a Davide,

questi corse prontamente al luogo del combattimento incontro al Filisteo. 49Davide cacciò la mano nella bisaccia, ne

trasse una pietra, la lanciò con la fionda e colpì il Filisteo in fronte. La pietra s'infisse nella fronte di lui che cadde

con la faccia a terra. 50Così Davide ebbe il sopravvento sul Filisteo con la fionda e con la pietra e lo colpì e uccise,

benché Davide non avesse spada. 51Davide fece un salto e fu sopra il Filisteo, prese la sua spada, la sguainò e lo

uccise, poi con quella gli tagliò la testa. I Filistei videro che il loro eroe era morto e si diedero alla fuga.

52Si levarono allora gli uomini d'Israele e di Giuda alzando il grido di guerra e inseguirono i Filistei fin presso Gat e

fino alle porte di Ekron. I Filistei caddero e lasciarono i loro cadaveri lungo la via fino a Saaràim, fino a Gat e fino

ad Ekron. 53Quando gli Israeliti furono di ritorno dall'inseguimento dei Filistei, saccheggiarono il loro campo.

54Davide prese la testa del Filisteo e la portò a Gerusalemme. Le armi di lui invece le pose nella sua tenda.

55Saul, mentre guardava Davide uscire incontro al Filisteo, aveva chiesto ad Abner capo delle milizie: "Abner, di chi

è figlio questo giovane?". Rispose Abner: "Per la tua vita, o re, non lo so". 56Il re soggiunse: "Chiedi tu di chi sia

figlio quel giovinetto". 57Quando Davide tornò dall'uccisione del Filisteo, Abner lo prese e lo condusse davanti a

Saul mentre aveva ancora in mano la testa del Filisteo. 58Saul gli chiese: "Di chi sei figlio, giovane?". Rispose

Davide: "Di Iesse il Betlemmita, tuo servo".
18

1Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, l'anima di Giònata s'era già talmente legata all'anima di Davide, che

Giònata lo amò come se stesso. 2Saul in quel giorno lo prese con sé e non lo lasciò tornare a casa di suo padre.

3Giònata strinse con Davide un patto, perché lo amava come se stesso. 4Giònata si tolse il mantello che indossava e

lo diede a Davide e vi aggiunse i suoi abiti, la sua spada, il suo arco e la cintura. 5Davide riusciva in tutti gli incarichi

che Saul gli affidava, così che Saul lo pose al comando dei guerrieri ed era gradito a tutto il popolo e anche ai

ministri di Saul.

6Al loro rientrare, mentre Davide tornava dall'uccisione del Filisteo, uscirono le donne da tutte le città d'Israele a

cantare e a danzare incontro al re Saul, accompagnandosi con i timpani, con grida di gioia e con sistri. 7Le donne

danzavano e cantavano alternandosi:
"Saul ha ucciso i suoi mille,
Davide i suoi diecimila".

8Saul ne fu molto irritato e gli parvero cattive quelle parole. Diceva: "Hanno dato a Davide diecimila, a me ne hanno

dato mille. Non gli manca altro che il regno". 9Così da quel giorno in poi Saul si ingelosì di Davide. 10Il giorno dopo,

un cattivo spirito sovrumano s'impossessò di Saul, il quale si mise a delirare in casa. Davide suonava la cetra come i

giorni precedenti e Saul teneva in mano la lancia. 11Saul impugnò la lancia, pensando: "Inchioderò Davide al

muro!". Ma Davide gli sfuggì davanti per due volte. 12Saul cominciò a sentir timore di fronte a Davide, perché il

Signore era con lui, mentre si era ritirato da Saul. 13Saul lo allontanò da sé e lo fece capo di migliaia e Davide

andava e veniva alla testa del suo gruppo. 14Davide riusciva in tutte le sue imprese, poiché il Signore era con lui.

15Saul, vedendo che riusciva proprio sempre, aveva timore di lui. 16Ma tutto Israele e Giuda amavano Davide, perché

egli si muoveva alla loro testa.

17Ora Saul disse a Davide: "Ecco Merab, mia figlia maggiore. La dò in moglie a te. Tu dovrai essere il mio guerriero

e combatterai le battaglie del Signore". Saul pensava: "Non sia contro di lui la mia mano, ma contro di lui sia la

mano dei Filistei". 18Davide rispose a Saul: "Chi sono io e che importanza ha la famiglia di mio padre in Israele,

perché io possa diventare genero del re?". 19Ma ecco, quando venne il tempo di dare Merab, figlia di Saul, a Davide,

fu data invece in moglie ad Adriel di Mecola.

20Intanto Mikal, l'altra figlia di Saul, s'invaghì di Davide; ne riferirono a Saul e la cosa gli piacque. 21Saul diceva:

"Gliela darò, ma sarà per lui una trappola e la mano dei Filistei cadrà su di lui". E Saul disse a Davide: "Oggi hai una

seconda occasione per diventare mio genero". 22Quindi Saul ordinò ai suoi ministri: "Dite di nascosto a Davide:

Ecco, tu piaci al re e i suoi ministri ti amano. Su, dunque, diventa genero del re". 23I ministri di Saul sussurrarono

all'orecchio di Davide queste parole e Davide rispose: "Vi pare piccola cosa divenir genero del re? Io sono povero e

uomo di bassa condizione". 24I ministri di Saul gli riferirono: "Davide ha risposto in questo modo". 25Allora Saul

disse: "Riferite a Davide: Il re non pretende il prezzo nuziale, ma solo cento prepuzi di Filistei, perché sia fatta

vendetta dei nemici del re". Saul pensava di far cadere Davide in mano ai Filistei. 26I ministri di lui riferirono a

Davide queste parole e piacque a Davide tale condizione per diventare genero del re. Non erano ancora passati i

giorni fissati, 27quando Davide si alzò, partì con i suoi uomini e uccise tra i Filistei duecento uomini. Davide riportò i

loro prepuzi e li contò davanti al re per diventare genero del re. Saul gli diede in moglie la figlia Mikal. 28Saul si

accorse che il Signore era con Davide e che Mikal figlia di Saul lo amava. 29Saul ebbe ancor più paura nei riguardi

di Davide; Saul fu nemico di Davide per tutti i suoi giorni. 30I capi dei Filistei facevano sortite, ma Davide, ogni

volta che uscivano, riportava successi maggiori di tutti i ministri di Saul e in tal modo si acquistò grande fama.

19

1Saul comunicò a Giònata suo figlio e ai suoi ministri di aver deciso di uccidere Davide. Ma Giònata figlio di Saul

nutriva grande affetto per Davide. 2Giònata informò Davide dicendo: "Saul mio padre cerca di ucciderti. Sta' in

guardia da domani all'alba, sta' fermo in un luogo nascosto e non farti vedere. 3Io uscirò e starò al fianco di mio

padre nella campagna dove sarai tu e parlerò in tuo favore a mio padre. Vedrò ciò che succede e te lo farò sapere".

4Giònata parlò difatti a Saul suo padre in favore di Davide e gli disse: "Non si macchi il re contro il suo servo, contro

Davide, che non si è macchiato contro di te, che anzi ti ha reso un servizio molto grande. 5Egli ha esposto la vita,

quando sconfisse il Filisteo, e il Signore ha concesso una grande vittoria a tutto Israele. Hai visto e hai gioito.

Dunque, perché pecchi contro un innocente, uccidendo Davide senza motivo?". 6Saul ascoltò la voce di Giònata e

giurò: "Per la vita del Signore, non morirà!". 7Giònata chiamò Davide e gli riferì questo colloquio. Poi Giònata

introdusse presso Saul Davide, che rimase al suo seguito come prima.

8La guerra si riaccese e Davide uscì a combattere i Filistei e inflisse loro una grande sconfitta, sicché si dettero alla

fuga davanti a lui. 9Ma un sovrumano spirito cattivo si impadronì di Saul. Egli stava in casa e teneva in mano la

lancia, mentre Davide suonava la cetra. 10Saul tentò di colpire Davide con la lancia contro il muro. Ma Davide si

scansò da Saul, che infisse la lancia nel muro. Davide fuggì e quella notte fu salvo.

11Saul mandò messaggeri alla casa di Davide per sorvegliarlo e ucciderlo il mattino dopo. Mikal moglie di Davide lo

avvertì dicendo: "Se non metti al sicuro la tua vita questa notte, domani sarai ucciso". 12Mikal calò Davide dalla

finestra e quegli partì di corsa e si mise in salvo. 13Mikal prese allora i terafim e li pose presso il letto. Mise dalla

parte del capo un tessuto di pelo di capra e coprì il letto con una coltre. 14Saul mandò dunque messaggeri a prendere

Davide ma essa disse: "È malato". 15Saul rimandò i messaggeri a vedere Davide con questo ordine: "Portatelo qui da

me nel suo letto, perché lo faccia morire". 16Tornarono i messaggeri ed ecco presso il letto c'erano i terafim e il

tessuto di pelo di capra dalla parte del capo. 17Saul disse a Mikal: "Perché mi hai ingannato a questo modo e hai fatto

fuggire il mio nemico, perché si mettesse in salvo?". Rispose Mikal a Saul: "Egli mi ha detto: Lasciami fuggire,

altrimenti ti uccido".

18Davide dunque fuggì e si mise in salvo. Andò da Samuele in Rama e gli narrò quanto gli aveva fatto Saul; poi

Davide e Samuele andarono ad abitare a Naiot. 19La cosa fu riferita a Saul: "Ecco, Davide sta a Naiot presso Rama".

20Allora Saul spedì messaggeri a catturare Davide, ma quando videro profetare la comunità dei profeti, mentre

Samuele stava in piedi alla loro testa, lo spirito di Dio investì i messaggeri di Saul e anch'essi fecero i profeti.

21Annunziarono a Saul questa cosa ed egli spedì altri messaggeri, ma anch'essi fecero i profeti. Saul mandò di nuovo

messaggeri per la terza volta, ma anch'essi fecero i profeti. 22Allora venne egli stesso a Rama e si portò alla grande

cisterna che si trova a Secu e domandò: "C'è qui forse Samuele con Davide?". Gli risposero: "Eccoli: sono a Naiot di

Rama". 23Egli si incamminò verso Naiot di Rama, ma cadde anche su di lui lo spirito di Dio e andava avanti facendo

il profeta finché giunse a Naiot di Rama. 24Anch'egli si tolse gli abiti e continuò a fare il profeta davanti a Samuele;

poi crollò e restò nudo tutto quel giorno e tutta la notte. Da qui è venuto il detto: "Anche Saul è tra i profeti?".

20

1Davide lasciò di nascosto Naiot di Rama, si recò da Giònata e gli disse: "Che ho fatto, che delitto ho commesso, che

colpa ho avuto nei riguardi di tuo padre, perché attenti così alla mia vita?". 2Rispose: "Non sia mai. Non morirai.

Vedi, mio padre non fa nulla di grande o di piccolo senza confidarmelo. Perché mi avrebbe nascosto questa cosa?

Non è possibile!". 3Ma Davide giurò ancora: "Tuo padre sa benissimo che ho trovato grazia ai tuoi occhi e dice:

Giònata non deve sapere questa cosa perché si angustierebbe. Ma, per la vita del Signore e per la tua vita, c'è un sol

passo tra me e la morte". 4Giònata disse: "Che cosa desideri che io faccia per te?". 5Rispose Davide: "Domani è la

luna nuova e io dovrei sedere a tavola con il re. Ma tu mi lascerai partire e io resterò nascosto nella campagna fino

alla terza sera. 6Se tuo padre mi cercherà, dirai: Davide mi ha chiesto di lasciarlo andare in fretta a Betlemme sua

città perché vi si celebra il sacrificio annuale per tutta la famiglia. 7Se dirà: Va bene, allora il tuo servo può stare in

pace. Se invece andrà in collera, sii certo che è stato deciso il peggio da parte sua. 8Mostra la tua bontà verso il tuo

servo, perché hai voluto legare a te il tuo servo con un patto del Signore: se ho qualche colpa, uccidimi tu; ma per

qual motivo dovresti condurmi da tuo padre?". 9Giònata rispose: "Lungi da te! Se certo io sapessi che da parte di

mio padre è stata decisa una cattiva sorte per te, non te lo farei forse sapere?". 10Davide disse a Giònata: "Chi mi

avvertirà se tuo padre ti risponde duramente?". 11Giònata rispose a Davide: "Vieni, andiamo in campagna".

Uscirono tutti e due nei campi. 12Allora Giònata disse a Davide: "Per il Signore, Dio d'Israele, domani o il terzo

giorno a quest'ora indagherò le intenzioni di mio padre. Se saranno favorevoli a Davide e io non manderò subito a

riferirlo al tuo orecchio, 13tanto faccia il Signore a Giònata e ancora di peggio. Se invece sembrerà bene a mio padre

decidere il peggio a tuo riguardo, io te lo confiderò e ti farò partire. Tu andrai tranquillo e il Signore sarà con te

come è stato con mio padre. 14Fin quando sarò in vita, usa verso di me la benevolenza del Signore. Se sarò morto,

15non ritirare mai la tua benevolenza dalla mia casa; quando il Signore avrà sterminato dalla terra ogni uomo nemico

di Davide, 16non sia eliminato il nome di Giònata dalla casa di Davide: il Signore ne chiederà conto ai nemici di

Davide". 17Giònata volle ancor giurare a Davide, perché gli voleva bene e lo amava come se stesso. 18Giònata disse a

Davide: "Domani è la luna nuova e la tua assenza sarà notata perché si guarderà al tuo posto. 19Aspetterai il terzo

giorno, poi scenderai in fretta e ti recherai al luogo dove ti sei nascosto il giorno di quel fatto e resterai presso quella

collinetta. 20Io tirerò tre frecce da quella parte, come se tirassi al bersaglio per mio conto. 21Poi manderò il ragazzo

gridando: Va' a cercare le frecce! Se dirò al ragazzo: Guarda, le frecce sono più in qua da dove ti trovi, prendile!,

allora vieni, perché tutto va bene per te; per la vita del Signore, non ci sarà niente di grave. 22Se invece dirò al

giovane: Guarda, le frecce sono più avanti di dove ti trovi!, allora va' perché il Signore ti fa partire. 23Riguardo alle

parole che abbiamo detto io e tu, ecco è testimonio il Signore tra me e te per sempre".

24Davide dunque si nascose nel campo. Arrivò la luna nuova e il re sedette a tavola per mangiare. 25Il re sedette

come al solito sul sedile contro il muro; Giònata stette di fronte, Abner si sedette al fianco del re e il posto di Davide

rimase vuoto. 26Ma Saul non disse nulla quel giorno, perché pensava: "Gli sarà successo un inconveniente: non sarà

mondo. Certo, non è mondo". 27Ed ecco l'indomani, il secondo giorno della luna nuova, il posto di Davide era ancora

vuoto. Saul disse allora a Giònata suo figlio: "Perché il figlio di Iesse non è venuto a tavola né ieri né oggi?".

28Giònata rispose a Saul: "Davide mi ha chiesto con insistenza di lasciarlo andare a Betlemme. 29Mi ha detto:

Lasciami andare, perché abbiamo in città il sacrificio di famiglia e mio fratello me ne ha fatto un obbligo. Se dunque

ho trovato grazia ai tuoi occhi, lasciami libero, perché possa vedere i miei fratelli. Per questo non è venuto alla

tavola del re". 30Saul si adirò molto con Giònata e gli gridò: "Figlio d'una donna perduta, non so io forse che tu

prendi le parti del figlio di Iesse, a tua vergogna e a vergogna della nudità di tua madre? 31Perché fino a quando

vivrà il figlio di Iesse sulla terra, non avrai sicurezza né tu né il tuo regno. Manda dunque a prenderlo e conducilo

qui da me, perché deve morire". 32Rispose Giònata a Saul suo padre: "Perché deve morire? Che ha fatto?". 33Saul

afferrò la lancia contro di lui per colpirlo e Giònata capì che l'uccisione di Davide era cosa ormai decisa da parte di

suo padre. 34Giònata si alzò dalla tavola acceso d'ira e non volle prendere cibo in quel secondo giorno della luna

nuova. Era rattristato per riguardo a Davide perché suo padre ne violava i diritti.

35Il mattino dopo Giònata uscì in campagna, per dare le indicazioni a Davide. Era con lui un ragazzo ancora piccolo.

36Egli disse al ragazzo: "Corri a cercare le frecce che io tirerò". Il ragazzo corse ed egli tirò la freccia più avanti di

lui. 37Il ragazzo corse fino al luogo dov'era la freccia che Giònata aveva tirata e Giònata gridò al ragazzo: "La freccia

non è forse più avanti di te?". 38Giònata gridò ancora al ragazzo: "Corri svelto e non fermarti!". Il ragazzo di Giònata

raccolse le frecce e le portò al suo padrone. 39Il ragazzo non aveva capito niente; soltanto Giònata e Davide sapevano

la cosa. 40Allora diede le armi al ragazzo che era con lui e gli disse: "Va' e riportale in città". 41Partito il ragazzo,

Davide si mosse da dietro la collinetta, cadde con la faccia a terra e si prostrò tre volte, poi si baciarono l'un l'altro e

piansero l'uno insieme all'altro, finché per Davide si fece tardi. 42Allora Giònata disse a Davide: "Va' in pace, ora

che noi due abbiamo giurato nel nome del Signore: il Signore sia con me e con te, con la mia discendenza e con la

tua discendenza per sempre".
21
1Davide si alzò e partì e Giònata tornò in città.

2Davide si recò a Nob dal sacerdote Achimelech. Achimelech, turbato, andò incontro a Davide e gli disse: "Perché

sei solo e non c'è nessuno con te?". 3Rispose Davide al sacerdote Achimelech: "Il re mi ha ordinato e mi ha detto:

Nessuno sappia niente di questa cosa per la quale ti mando e di cui ti ho dato incarico. Ai miei uomini ho dato

appuntamento al tal posto. 4Ora però se hai a disposizione cinque pani, dammeli, o altra cosa che si possa trovare".

5Il sacerdote rispose a Davide: "Non ho sottomano pani comuni, ho solo pani sacri: se i tuoi giovani si sono almeno

astenuti dalle donne, potete mangiarne". 6Rispose Davide al sacerdote: "Ma certo! Dalle donne ci siamo astenuti da

tre giorni. Come sempre quando mi metto in viaggio, i giovani sono mondi, sebbene si tratti d'un viaggio profano;

tanto più oggi essi sono mondi". 7Il sacerdote gli diede il pane sacro, perché non c'era là altro pane che quello

dell'offerta, ritirato dalla presenza del Signore, per essere sostituito con pane fresco nel giorno in cui si toglie. 8Ma

era là in quel giorno uno dei ministri di Saul, trattenuto presso il Signore, di nome Doeg, Idumeo, capo dei pastori di

Saul. 9Davide disse ad Achimelech: "Non hai per caso sottomano una lancia o una spada? Io non ho preso con me né

la lancia né altra arma, perché l'incarico del re era urgente". 10Il sacerdote rispose: "Guarda, c'è la spada di Golia, il

Filisteo che tu hai ucciso nella valle del Terebinto; è là dietro l'efod, avvolta in un manto. Se vuoi, portala via,

prendila, perché qui non c'è altra spada che questa". Rispose Davide: "Non ce n'è una migliore; dammela".

11Quel giorno Davide si alzò e si allontanò da Saul e giunse da Achis, re di Gat. 12I ministri di Achis gli dissero:

"Non è costui Davide, il re del paese? Non cantavano in coro in onore di lui:

Ha ucciso Saul i suoi mille
e Davide i suoi diecimila?".

13Davide si preoccupò di queste parole e temette molto Achis re di Gat. 14Allora cominciò a fare il pazzo ai loro

occhi, a fare il folle tra le loro mani; tracciava segni sui battenti delle porte e lasciava colare la saliva sulla barba.

15Achis disse ai ministri: "Ecco, vedete anche voi che è un pazzo. Perché lo avete condotto da me? Non ho

abbastanza pazzi io perché mi conduciate anche costui per fare il folle davanti a me? Dovrebbe entrare in casa mia

un uomo simile?".
22

1Davide partì di là e si rifugiò nella grotta di Adullàm. Lo seppero i suoi fratelli e tutta la casa di suo padre e scesero

là. 2Si radunarono allora con lui quanti erano in strettezze, quelli che avevano debiti e tutti gli scontenti, ed egli

diventò loro capo. Stettero così con lui circa quattrocento uomini. 3Davide partì di là e andò a Mizpa di Moab e disse

al re di Moab: "Permetti che restino con voi mio padre e mia madre, finché sappia che cosa Dio vuol fare di me". 4Li

presentò al re di Moab e rimasero con lui finché Davide rimase nel rifugio. 5Il profeta Gad disse a Davide: "Non

restare più in questo rifugio. Parti e va' nel paese di Giuda". Davide partì e andò nella foresta di Cheret.

6Saul venne a sapere che era stato avvistato Davide con gli uomini che erano con lui. Saul era seduto in Gàbaa, sotto

il tamarisco sull'altura, con la lancia in mano e i ministri intorno. 7Saul disse allora ai ministri che gli stavano

intorno: "Ascoltate, voi Beniaminiti, voi tutti che siete qui. Forse il figlio di Iesse darà a tutti voi campi e vigne, vi

farà capi di migliaia e capi di centinaia, 8perché voi tutti siate d'accordo contro di me? Nessuno mi avverte

dell'alleanza di mio figlio con il figlio di Iesse, nessuno di voi si interessa di me e nessuno mi confida che mio figlio

ha sollevato il mio servo contro di me per ordire insidie, come avviene oggi". 9Rispose Doeg l'Idumeo, che stava con

i ministri di Saul: "Ho visto il figlio di Iesse quando venne a Nob da Achimelech figlio di Achitub 10e costui ha

consultato il Signore per lui, gli ha dato da mangiare e gli ha consegnato la spada di Golia il Filisteo". 11Il re subito

convocò il sacerdote Achimelech figlio di Achitub e tutti i sacerdoti della casa di suo padre che erano in Nob ed essi

vennero tutti dal re. 12Disse Saul: "Ascolta, figlio di Achitub". Rispose: "Eccomi, signor mio". 13Saul gli disse:

"Perché vi siete accordati contro di me, tu e il figlio di Iesse, dal momento che gli hai fornito pane e spada e hai

consultato l'oracolo di Dio per lui, allo scopo di sollevarmi oggi un nemico?". 14Achimelech rispose al re: "E chi è

come Davide tra tutti i ministri del re? È fedele, è genero del re, capo della tua guardia e onorato in casa tua. 15È

forse oggi la prima volta che consulto Dio per lui? Lungi da me! Non getti il re questa colpa sul suo servo né su tutta

la casa di mio padre, poiché il tuo servo non sapeva di questa faccenda cosa alcuna, né piccola né grande". 16Ma il re

disse: "Devi morire, Achimelech, tu e tutta la casa di tuo padre". 17Il re disse ai corrieri che stavano attorno a lui:

"Accostatevi e mettete a morte i sacerdoti del Signore, perché hanno prestato mano a Davide e non mi hanno

avvertito pur sapendo che egli fuggiva". Ma i ministri del re non vollero stendere le mani per colpire i sacerdoti del

Signore. 18Allora il re disse a Doeg: "Accostati tu e colpisci i sacerdoti". Doeg l'Idumeo si fece avanti e colpì di sua

mano i sacerdoti e uccise in quel giorno ottantacinque uomini che portavano l'efod di lino. 19Saul passò a fil di spada

Nob, la città dei sacerdoti: uomini e donne, fanciulli e lattanti; anche buoi, asini e pecore passò a fil di spada.

20Scampò un figlio di Achimelech, figlio di Achitub, che si chiamava Ebiatar, il quale fuggì presso Davide. 21Ebiatar

narrò a Davide che Saul aveva trucidato i sacerdoti del Signore. 22Davide rispose ad Ebiatar: "Quel giorno sapevo,

data la presenza di Doeg l'Idumeo, che avrebbe riferito tutto a Saul. Io devo rispondere di tutte le vite della casa di

tuo padre. 23Rimani con me e non temere: chiunque vorrà la tua vita, vorrà la mia, perché tu starai presso di me

come un deposito da custodire".
23

1Riferirono a Davide: "Ecco i Filistei assediano Keila e saccheggiano le aie". 2Davide consultò il Signore chiedendo:

"Devo andare? Riuscirò a battere questi Filistei?". Rispose il Signore: "Va' perché sconfiggerai i Filistei e libererai

Keila". 3Ma gli uomini di Davide gli dissero: "Ecco, noi abbiamo già da temere qui in Giuda, tanto più se andremo a

Keila contro le forze dei Filistei". 4Davide consultò di nuovo il Signore e il Signore gli rispose: "Muoviti e scendi a

Keila, perché io metterò i Filistei nelle tue mani". 5Davide con i suoi uomini scese a Keila, assalì i Filistei, portò via

il loro bestiame e inflisse loro una grande sconfitta. Così Davide liberò gli abitanti di Keila. 6Quando Ebiatar figlio

di Achimelech si era rifugiato presso Davide, l'efod era nelle sue mani e con quello era sceso a Keila. 7Fu riferito a

Saul che Davide era giunto a Keila e Saul disse: "Dio l'ha messo nelle mie mani, perché si è messo in una trappola

venendo in una città con porte e sbarre". 8Saul chiamò tutto il popolo alle armi per scendere a Keila e assediare

Davide e i suoi uomini. 9Quando Davide seppe che Saul veniva contro di lui macchinando disegni iniqui, disse al

sacerdote Ebiatar: "Porta qui l'efod". 10Davide disse: "Signore, Dio d'Israele, il tuo servo ha sentito dire che Saul

cerca di venire contro Keila e di distruggere la città per causa mia. 11Mi metteranno nelle sue mani i cittadini di

Keila? Scenderà Saul, come ha saputo il tuo servo? Signore, Dio d'Israele, fallo sapere al tuo servo". Il Signore

rispose: "Scenderà". 12Davide aggiunse: "I cittadini di Keila mi consegneranno nelle mani di Saul con i miei

uomini?". Il Signore rispose: "Ti consegneranno". 13Davide si alzò e uscì da Keila con la truppa, circa seicento

uomini, e andò vagando senza mèta. Fu riferito a Saul che Davide era fuggito da Keila ed egli rinunziò all'azione.

14Davide andò a dimorare nel deserto in luoghi impervii, in zona montuosa, nel deserto di Zif e Saul lo ricercava

sempre; ma Dio non lo mise mai nelle sue mani.

15Davide sapeva che Saul era uscito a cercare la sua vita. Intanto Davide stava nel deserto di Zif, a Corsa. 16Allora

Giònata figlio di Saul si alzò e andò da Davide a Corsa e ne rinvigorì il coraggio in Dio. 17Poi gli disse: "Non

temere: la mano di Saul mio padre non potrà raggiungerti e tu regnerai su Israele mentre io sarò a te secondo. Anche

Saul mio padre lo sa bene". 18Essi strinsero un patto davanti al Signore. Davide rimase a Corsa e Gionata tornò a

casa.

19Ma alcuni uomini di Zif vennero a Gàbaa da Saul per dirgli: "Non sai che Davide è nascosto presso di noi fra i

dirupi? 20Ora, atteso il tuo desiderio di scendere, o re, scendi e sapremo metterlo nelle mani del re". 21Rispose Saul:

"Benedetti voi nel nome del Signore, perché vi siete presi a cuore la mia causa. 22Andate dunque, informatevi

ancora, accertatevi bene del luogo dove muove i suoi passi e chi lo ha visto là, perché mi hanno detto che egli è

molto astuto. 23Cercate di conoscere tutti i nascondigli nei quali si rifugia e tornate a me con la conferma. Allora

verrò con voi e, se sarà nel paese, lo ricercherò in tutti i villaggi di Giuda". 24Si alzarono e tornarono a Zif

precedendo Saul. Davide e i suoi uomini erano nel deserto di Maon, nell'Araba a meridione della steppa. 25Saul andò

con i suoi uomini per ricercarlo. Ma la cosa fu riferita a Davide, il quale scese presso la rupe, rimanendo nel deserto

di Maon. Lo seppe Saul e seguì le tracce di Davide nel deserto di Maon. 26Saul procedeva sul fianco del monte da

una parte e Davide e i suoi uomini sul fianco del monte dall'altra parte. Davide cercava in ogni modo di sfuggire a

Saul e Saul e i suoi uomini accerchiavano Davide e i suoi uomini per prenderli. 27Ma arrivò un messaggero a dire a

Saul: "Vieni in fretta, perché i Filistei hanno invaso il paese". 28Allora Saul cessò di inseguire Davide e andò contro i

Filistei. Per questo chiamarono quel luogo: Rupe della separazione.

24

1Davide da quel luogo salì ad abitare nel deserto di Engàddi. 2Quando Saul tornò dall'azione contro i Filistei, gli

riferirono: "Ecco, Davide è nel deserto di Engàddi". 3Saul scelse tremila uomini valenti in tutto Israele e partì alla

ricerca di Davide di fronte alle Rocce dei caprioli. 4Arrivò ai recinti dei greggi lungo la strada, ove c'era una caverna.

Saul vi entrò per un bisogno naturale, mentre Davide e i suoi uomini se ne stavano in fondo alla caverna. 5Gli

uomini di Davide gli dissero: "Ecco il giorno in cui il Signore ti dice: Vedi, metto nelle tue mani il tuo nemico,

trattalo come vuoi". Davide si alzò e tagliò un lembo del mantello di Saul, senza farsene accorgere. 6Ma ecco, dopo

aver fatto questo, Davide si sentì battere il cuore per aver tagliato un lembo del mantello di Saul. 7Poi disse ai suoi

uomini: "Mi guardi il Signore dal fare simile cosa al mio signore, al consacrato del Signore, dallo stendere la mano

su di lui, perché è il consacrato del Signore". 8Davide dissuase con parole severe i suoi uomini e non permise che si

avventassero contro Saul. Saul uscì dalla caverna e tornò sulla via.

9Dopo questo fatto, Davide si alzò, uscì dalla grotta e gridò a Saul: "O re, mio signore"; Saul si voltò indietro e

Davide si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. 10Davide continuò rivolgendosi a Saul: "Perché ascolti la

voce di chi dice: Ecco Davide cerca la tua rovina? 11Ecco, in questo giorno i tuoi occhi hanno visto che il Signore ti

aveva messo oggi nelle mie mani nella caverna. Mi fu suggerito di ucciderti, ma io ho avuto pietà di te e ho detto:

Non stenderò la mano sul mio signore, perché egli è il consacrato del Signore. 12Guarda, padre mio, il lembo del tuo

mantello nella mia mano: quando ho staccato questo lembo dal tuo mantello nella caverna, vedi che non ti ho ucciso.

Riconosci dunque e vedi che non c'è in me alcun disegno iniquo né ribellione, né ho peccato contro di te; invece tu

vai insidiando la mia vita per sopprimerla. 13Sia giudice il Signore tra me e te e mi faccia giustizia il Signore nei tuoi

confronti, poiché la mia mano non si stenderà su di te. 14Come dice il proverbio antico:

Dagli empi esce l'empietà
e la mia mano non sarà contro di te.

15Contro chi è uscito il re d'Israele? Chi insegui? Un cane morto, una pulce. 16Il Signore sia arbitro e giudice tra me e

te, veda e giudichi la mia causa e mi faccia giustizia di fronte a te". 17Quando Davide ebbe finito di pronunziare

verso Saul queste parole, Saul disse: "È questa la tua voce, Davide figlio mio?". Saul alzò la voce e pianse. 18Poi

continuò verso Davide: "Tu sei stato più giusto di me, perché mi hai reso il bene, mentre io ti ho reso il male. 19Oggi

mi hai dimostrato che agisci bene con me, che il Signore mi aveva messo nelle tue mani e tu non mi hai ucciso.

20Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare per la sua strada in pace? Il Signore ti renda felicità per

quanto hai fatto a me oggi. 21Or ecco sono persuaso che, certo, regnerai e che sarà saldo nelle tue mani il regno

d'Israele. 22Ma tu giurami ora per il Signore che non sopprimerai dopo di me la mia discendenza e non cancellerai il

mio nome dalla casa di mio padre". 23Davide giurò a Saul. Saul tornò a casa, mentre Davide con i suoi uomini salì al

rifugio.
25

1Samuele morì, e tutto Israele si radunò e lo pianse. Lo seppellirono presso la sua casa in Rama. Davide si alzò e

scese al deserto di Paran.

2Vi era in Maon un uomo che possedeva beni a Carmel; costui era molto ricco, aveva un gregge di tremila pecore e

mille capre e si trovava a Carmel per tosare il gregge. 3Quest'uomo si chiamava Nabal e sua moglie Abigail. La

donna era di buon senso e di bell'aspetto, ma il marito era brutale e cattivo; era un Calebita. 4Davide nel deserto sentì

che Nabal era alla tosatura del gregge. 5Allora Davide inviò dieci giovani; Davide disse a questi giovani: "Salite a

Carmel, andate da Nabal e chiedetegli a mio nome se sta bene. 6Voi direte così a mio fratello: Pace a te e pace alla

tua casa e pace a quanto ti appartiene! 7Ho sentito appunto che stanno tosando le tue pecore. Ebbene, quando i tuoi

pastori sono stati con noi, non li abbiamo molestati e niente delle loro cose ha subito danno finché sono stati a

Carmel. 8Interroga i tuoi uomini e ti informeranno. Questi giovani trovino grazia ai tuoi occhi, perché siamo giunti

in un giorno lieto. Da', ti prego, quanto puoi dare ai tuoi servi e al tuo figlio Davide". 9Gli uomini di Davide

andarono e fecero a Nabal tutto quel discorso a nome di Davide e attesero. 10Ma Nabal rispose ai servi di Davide:

"Chi è Davide e chi è il figlio di Iesse? Oggi sono troppi i servi che scappano dai loro padroni. 11Devo prendere il

pane, l'acqua e la carne che ho preparato per i tosatori e darli a gente che non so da dove venga?".

12Gli uomini di Davide rifecero la strada, tornarono indietro e gli riferirono tutto questo discorso. 13Allora Davide

disse ai suoi uomini: "Cingete tutti la spada!". Tutti cinsero la spada e Davide cinse la sua e partirono dietro Davide

circa quattrocento uomini. Duecento rimasero a guardia dei bagagli.

14Ma Abigail, la moglie di Nabal, fu avvertita da uno dei servi, che le disse: "Ecco Davide ha inviato messaggeri dal

deserto per salutare il nostro padrone, ma egli ha inveito contro di essi. 15Veramente questi uomini sono stati molto

buoni con noi; non ci hanno molestati e non ci è venuto a mancare niente finché siamo stati con loro, quando

eravamo in campagna. 16Sono stati per noi come un muro di difesa di notte e di giorno, finché siamo stati con loro a

pascolare il gregge. 17Sappilo dunque e vedi ciò che devi fare, perché pende qualche guaio sul nostro padrone e su

tutta la sua casa. Egli poi è troppo cattivo e non gli si può dire una parola". 18Abigail allora prese in fretta duecento

pani, due otri di vino, cinque arieti preparati, cinque misure di grano tostato, cento grappoli di uva passa e duecento

schiacciate di fichi secchi e li caricò sugli asini. 19Poi disse ai servi: "Precedetemi, io vi seguirò". Ma non disse nulla

al marito Nabal.

20Ora, mentre essa sul dorso di un asino scendeva lungo un sentiero nascosto della montagna, Davide e i suoi uomini

scendevano di fronte a lei ed essa s'incontrò con loro. 21Davide andava dicendo: "Ho dunque custodito invano tutto

ciò che appartiene a costui nel deserto; niente fu danneggiato di ciò che gli appartiene ed egli mi rende male per

bene. 22Tanto faccia Dio ai nemici di Davide e ancora peggio, se di tutti i suoi io lascerò sopravvivere fino al mattino

un solo maschio!". 23Appena Abigail vide Davide, smontò in fretta dall'asino, cadde con la faccia davanti a Davide e

si prostrò a terra. 24Cadde ai suoi piedi e disse: "Sono io colpevole, mio signore. Lascia che parli la tua schiava al tuo

orecchio e tu dègnati di ascoltare le parole della tua schiava. 25Non faccia caso il mio signore di quell'uomo cattivo

che è Nabal, perché egli è come il suo nome: stolto si chiama e stoltezza è in lui; io tua schiava non avevo visto i

tuoi giovani, o mio signore, che avevi mandato. 26Ora, mio signore, per la vita del Signore e per la tua vita, poiché il

Signore ti ha impedito di venire al sangue e farti giustizia con la tua mano, siano appunto come Nabal i tuoi nemici e

coloro che cercano di fare il male al mio signore. 27Quanto a questo dono che la tua schiava porta al mio signore, fa'

che sia dato agli uomini che seguono i tuoi passi, mio signore. 28Perdona la colpa della tua schiava. Certo il Signore

concederà a te, mio signore, una casa duratura, perché il mio signore combatte le battaglie del Signore, né si troverà

alcun male in te per tutti i giorni della tua vita. 29Se qualcuno insorgerà a perseguitarti e a cercare la tua vita, la tua

anima, o mio signore, sarà conservata nello scrigno della vita presso il Signore tuo Dio, mentre l'anima dei tuoi

nemici Egli la scaglierà come dal cavo della fionda. 30Certo, quando il Signore ti avrà concesso tutto il bene che ha

detto a tuo riguardo e ti avrà costituito capo d'Israele, 31non sia di angoscia o di rimorso al tuo cuore questa cosa:

l'aver versato invano il sangue e l'aver fatto giustizia con la tua mano, mio signore. Il Signore ti farà prosperare, mio

signore, ma tu vorrai ricordarti della tua schiava". 32Davide esclamò rivolto ad Abigail: "Benedetto il Signore, Dio

d'Israele, che ti ha mandato oggi incontro a me. 33Benedetto il tuo senno e benedetta tu che mi hai impedito oggi di

venire al sangue e di fare giustizia da me. 34Viva sempre il Signore, Dio d'Israele, che mi ha impedito di farti il male;

perché se non fossi venuta in fretta incontro a me, non sarebbe rimasto a Nabal allo spuntar del giorno un solo

maschio". 35Davide prese poi dalle mani di lei quanto gli aveva portato e le disse: "Torna a casa in pace. Vedi: ho

ascoltato la tua voce e ho rasserenato il tuo volto".

36Abigail tornò da Nabal: questi teneva in casa un banchetto come un banchetto da re. Il suo cuore era allegro ed egli

era ubriaco fradicio. Essa non gli disse né tanto né poco fino allo spuntar del giorno. 37Il mattino dopo, quando

Nabal ebbe smaltito il vino, la moglie gli narrò la faccenda; il cuore gli si tramortì nel petto ed egli rimase come una

pietra. 38Dieci giorni dopo il Signore colpì Nabal ed egli morì. 39Quando Davide sentì che Nabal era morto, esclamò:

"Benedetto il Signore che ha fatto giustizia dell'ingiuria che ho ricevuto da Nabal; ha trattenuto il suo servo dal male

e ha rivolto sul capo di Nabal la sua iniquità". Poi Davide mandò messaggeri e annunziò ad Abigail che voleva

prenderla in moglie. 40I servi di Davide andarono a Carmel e le dissero: "Davide ci ha mandati a prenderti perché tu

sia sua moglie". 41Essa si alzò, si prostrò con la faccia a terra e disse: "Ecco, la tua schiava sarà come una schiava

per lavare i piedi ai servi del mio signore". 42Abigail si preparò in fretta poi salì su un asino e, seguita dalle sue

cinque giovani ancelle, tenne dietro ai messaggeri di Davide e divenne sua moglie. 43Davide aveva preso anche

Achinoàm da Izreèl e furono tutte e due sue mogli. 44Saul aveva dato Mikal sua figlia, già moglie di Davide, a Palti

figlio di Lais, che abitava in Gallìm.
26

1Gli abitanti di Zif si recarono da Saul in Gàbaa e gli dissero: "Non è forse Davide nascosto sull'altura di Cachilà, di

fronte al deserto?". 2Saul si mosse e scese al deserto di Zif conducendo con sé tremila uomini scelti di Israele, per

ricercare Davide nel deserto di Zif. 3Saul si accampò sull'altura di Cachilà di fronte al deserto presso la strada mentre

Davide si trovava nel deserto. Quando si accorse che Saul lo inseguiva nel deserto, 4Davide mandò alcune spie ed

ebbe conferma che Saul era arrivato davvero. 5Allora Davide si alzò e venne al luogo dove era giunto Saul; là

Davide notò il posto dove dormivano Saul e Abner figlio di Ner, capo dell'esercito di lui. Saul riposava tra i

carriaggi e la truppa era accampata all'intorno. 6Davide si rivolse ad Achimelech, l'Hittita e ad Abisài, figlio di

Zeruià, fratello di Ioab, dicendo: "Chi vuol scendere con me da Saul nell'accampamento?". Rispose Abisài:

"Scenderò io con te". 7Davide e Abisài scesero tra quella gente di notte ed ecco Saul giaceva nel sonno tra i carriaggi

e la sua lancia era infissa a terra a capo del suo giaciglio mentre Abner con la truppa dormiva all'intorno. 8Abisài

disse a Davide: "Oggi Dio ti ha messo nelle mani il tuo nemico. Lascia dunque che io l'inchiodi a terra con la lancia

in un sol colpo e non aggiungerò il secondo". 9Ma Davide disse ad Abisài: "Non ucciderlo! Chi mai ha messo la

mano sul consacrato del Signore ed è rimasto impunito?". 10Davide soggiunse: "Per la vita del Signore, solo il

Signore lo toglierà di mezzo o perché arriverà il suo giorno e morirà o perché scenderà in battaglia e sarà ucciso. 11Il

Signore mi guardi dallo stendere la mano sul consacrato del Signore! Ora prendi la lancia che sta a capo del suo

giaciglio e la brocca dell'acqua e andiamocene". 12Così Davide portò via la lancia e la brocca dell'acqua che era dalla

parte del capo di Saul e tutti e due se ne andarono; nessuno vide, nessuno se ne accorse, nessuno si svegliò: tutti

dormivano, perché era venuto su di loro un torpore mandato dal Signore.

13Davide passò dall'altro lato e si fermò lontano sulla cima del monte; vi era grande spazio tra di loro. 14Allora

Davide gridò alla truppa e ad Abner, figlio di Ner: "Non risponderai, Abner?". Abner rispose: "Chi sei tu che gridi

verso il re?". 15Davide rispose ad Abner: "Non sei un uomo tu? E chi è come te in Israele? E perché non hai fatto

guardia al re tuo signore? È venuto infatti uno del popolo per uccidere il re tuo signore. 16Non hai fatto certo una

bella cosa. Per la vita del Signore, siete degni di morte voi che non avete fatto guardia al vostro signore, all'unto del

Signore. E ora guarda dov'è la lancia del re e la brocca che era presso il suo capo". 17Saul riconobbe la voce di

Davide e gridò: "È questa la tua voce, Davide, figlio mio?". Rispose Davide: "È la mia voce, o re mio signore".

18Aggiunse: "Perché il mio signore perseguita il suo servo? Che ho fatto? Che male si trova in me? 19Ascolti dunque

il re mio signore la parola del suo servo: se il Signore ti eccita contro di me, voglia accettare il profumo di un'offerta.

Ma se sono gli uomini, siano maledetti davanti al Signore, perché oggi mi scacciano lontano, impedendomi di

partecipare all'eredità del Signore. È come se dicessero: Va' a servire altri dei. 20Almeno non sia versato sulla terra il

mio sangue lontano dal Signore, ora che il re d'Israele è uscito in campo per ricercare una pulce, come si insegue una

pernice sui monti". 21Il re rispose: "Ho peccato, ritorna, Davide figlio mio. Non ti farò più del male, perché la mia

vita oggi è stata tanto preziosa ai tuoi occhi. Ho agito da sciocco e mi sono molto, molto ingannato". 22Rispose

Davide: "Ecco la lancia del re, passi qui uno degli uomini e la prenda! 23Il Signore renderà a ciascuno secondo la sua

giustizia e la sua fedeltà, dal momento che oggi il Signore ti aveva messo nelle mie mani e non ho voluto stendere la

mano sul consacrato del Signore. 24Ed ecco, come è stata preziosa oggi la tua vita ai miei occhi, così sia preziosa la

mia vita agli occhi del Signore ed egli mi liberi da ogni angoscia". 25Saul rispose a Davide: "Benedetto tu sia,

Davide figlio mio. Certo saprai fare e riuscirai in tutto". Davide andò per la sua strada e Saul tornò alla sua dimora.

27

1Davide pensò: "Certo un giorno o l'altro perirò per mano di Saul. Non ho miglior via d'uscita che cercare scampo

nel paese dei Filistei; Saul rinunzierà a ricercarmi in tutto il territorio d'Israele e sfuggirò dalle sue mani". 2Così

Davide si mosse e si portò, con i seicento uomini che aveva con sé, presso Achis, figlio di Moach, re di Gat. 3Davide

rimase presso Achis in Gat, lui e i suoi uomini, ciascuno con la famiglia; Davide con le due mogli, Achinoàm di

Izreèl e Abigail, già moglie di Nabal da Carmel. 4Fu riferito a Saul che Davide si era rifugiato in Gat e non lo cercò

più.

5Davide disse ad Achis: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, mi sia concesso un luogo in una città del tuo territorio

dove io possa abitare. Perché dovrà stare il tuo servo presso di te nella tua città reale?". 6E Achis quello stesso

giorno gli diede Ziklàg; per questo Ziklàg è rimasta in possesso di Giuda fino a oggi. 7La durata del soggiorno di

Davide nel territorio dei Filistei fu di un anno e quattro mesi. 8Davide e i suoi uomini partivano a fare razzie contro i

Ghesuriti, i Ghirziti e gli Amaleciti: questi appunto sono gli abitanti di quel territorio che si estende da Telam verso

Sur fino al paese d'Egitto. 9Davide batteva quel territorio e non lasciava in vita né uomo né donna; prendeva greggi e

armenti, asini e cammelli e vesti, poi tornava indietro e veniva da Achis. 10Quando Achis chiedeva: "Dove avete

fatto scorrerie oggi?", Davide rispondeva: "Contro il Negheb di Giuda, contro il Negheb degli Ierahmeeliti, contro il

Negheb dei Keniti". 11Davide non lasciava sopravvivere né uomo né donna da portare a Gat, pensando: "Non vorrei

che riferissero contro di noi: Così ha fatto Davide". Tale fu la sua condotta finché dimorò nel territorio dei Filistei.

12Achis faceva conto su Davide, pensando: "Certo si è attirato l'odio del suo popolo, di Israele e così sarà per sempre

mio servo".
28

1In quei giorni i Filistei radunarono l'esercito per combattere contro Israele e Achis disse a Davide: "Tieni bene a

mente che devi uscire in campo con me insieme con i tuoi uomini". 2Davide rispose ad Achis: "Tu sai già quello che

farà il tuo servo". Achis disse: "Bene! Ti faccio per sempre mia guardia del corpo".

3Samuele era morto e tutto Israele aveva fatto il lamento su di lui; poi l'avevano seppellito in Rama sua città. Saul

aveva bandito dal paese i negromanti e gl'indovini.

4I Filistei si radunarono, si mossero e posero il campo in Sunàm. Saul radunò tutto Israele e si accampò sul Gelboe.

5Quando Saul vide il campo dei Filistei, rimase atterrito e il suo cuore tremò di paura. 6Saul consultò il Signore e il

Signore non gli rispose né attraverso sogni, né mediante gli Urim, né per mezzo dei profeti. 7Allora Saul disse ai

suoi ministri: "Cercatemi una negromante, perché voglio andare a consultarla". I suoi ministri gli risposero: "Vi è

una negromante nella città di Endor". 8Saul si camuffò, si travestì e partì con due uomini. Arrivò da quella donna di

notte. Disse: "Pratica la divinazione per me con uno spirito. Evocami colui che io ti dirò". 9La donna gli rispose: "Tu

sai bene quello che ha fatto Saul: ha eliminato dal paese i negromanti e gli indovini e tu perché tendi un tranello alla

mia vita per uccidermi?". 10Saul le giurò per il Signore: "Per la vita del Signore, non avrai alcuna colpa per questa

faccenda". 11Essa disse: "Chi devo evocarti?". Rispose: "Evocami Samuele".

12La donna vide Samuele e proruppe in un forte grido e disse quella donna a Saul: "Perché mi hai ingannata? Tu sei

Saul!". 13Le rispose il re: "Non aver paura, che cosa vedi?". La donna disse a Saul: "Vedo un essere divino che sale

dalla terra". 14Le domandò: "Che aspetto ha?". Rispose: "È un uomo anziano che sale ed è avvolto in un mantello".

Saul comprese che era veramente Samuele e si inginocchiò con la faccia a terra e si prostrò. 15Allora Samuele disse a

Saul: "Perché mi hai disturbato e costretto a salire?". Saul rispose: "Sono in grande difficoltà. I Filistei mi muovono

guerra e Dio si è allontanato da me; non mi ha più risposto né per mezzo dei profeti, né per mezzo dei sogni; perciò

ti ho evocato, perché tu mi manifesti quello che devo fare". 16Samuele rispose: "Perché mi vuoi consultare, quando il

Signore si è allontanato da te ed è divenuto tuo nemico? 17Il Signore ha fatto nei tuoi riguardi quello che ha detto per

mia bocca. Il Signore ha strappato da te il regno e l'ha dato al tuo prossimo, a Davide. 18Poiché non hai ascoltato il

comando del Signore e non hai dato effetto alla sua ira contro Amalek, per questo il Signore ti ha trattato oggi in

questo modo. 19Il Signore abbandonerà inoltre Israele insieme con te nelle mani dei Filistei. Domani tu e i tuoi figli

sarete con me; il Signore consegnerà anche l'accampamento d'Israele in mano ai Filistei". 20All'istante Saul cadde a

terra lungo disteso, pieno di terrore per le parole di Samuele; inoltre era già senza forze perché non aveva mangiato

niente tutto quel giorno e la notte. 21Allora la donna si accostò a Saul e vedendolo tutto spaventato, gli disse: "Ecco,

la tua serva ha ascoltato i tuoi ordini. Ho esposto al pericolo la vita per obbedire alla parola che mi hai detto. 22Ma

ora ascolta anche tu la voce della tua serva. Ti ho preparato un pezzo di pane: mangia e riprenderai le forze, perché

devi rimetterti in viaggio". 23Egli rifiutava e diceva: "Non mangio". Ma i suoi servi insieme alla donna lo costrinsero

e accettò di mangiare. Si alzò da terra e sedette sul letto. 24La donna aveva in casa un vitello da ingrasso; si affrettò a

ucciderlo, poi prese la farina, la impastò e gli fece cuocere pani azzimi. 25Mise tutto davanti a Saul e ai suoi servi.

Essi mangiarono, poi si alzarono e partirono quella stessa notte.

29

1I Filistei avevano concentrato tutte le forze in Afek, mentre gli Israeliti erano accampati presso la sorgente che si

trova in Izreèl. 2I capi dei Filistei marciavano con le loro centinaia e le migliaia. Davide e i suoi uomini marciavano

alla retroguardia con Achis. 3I capi dei Filistei domandarono: "Che cosa fanno questi Ebrei?". Achis rispose ai capi

dei Filistei: "Non è forse costui Davide servo di Saul re d'Israele? È stato con me un anno o due e non ho trovato in

lui nulla da ridire dal giorno della sua venuta fino ad oggi". 4I capi dei Filistei furono tutti contro di lui e gli

intimarono: "Rimanda quest'uomo: torni al luogo che gli hai assegnato. Non venga con noi in guerra, perché non

diventi nostro nemico durante il combattimento. Come riacquisterà costui il favore del suo signore, se non con la

testa di questi uomini? 5Non è costui quel Davide a cui cantavano tra le danze:

"Saul ha ucciso i suoi mille
e Davide i suoi diecimila?".

6Achis chiamò Davide e gli disse: "Per la vita del Signore, tu sei leale e io vedo con piacere che tu vada e venga con

me in guerra, perché non ho trovato in te alcuna malizia, da quando sei arrivato fino ad oggi. Ma non sei gradito agli

occhi dei capi. 7Quindi torna indietro, per non passare come nemico agli occhi dei capi dei Filistei". 8Rispose Davide

ad Achis: "Che cosa ho fatto e che cosa hai trovato nel tuo servo, da quando sono venuto alla tua presenza fino ad

oggi, perché io non possa venire a combattere contro i nemici del re mio signore?". 9Rispose Achis a Davide: "So

bene che tu mi sei prezioso come un inviato di Dio; ma i capi dei Filistei mi hanno detto: Non deve venire con noi a

combattere. 10Alzatevi dunque domani mattina tu e i servi del tuo signore che sono venuti con te. Alzatevi presto e

allo spuntar del giorno partite". 11Il mattino dopo Davide e i suoi uomini si alzarono presto per partire e tornarono

nel territorio dei Filistei. I Filistei salirono ad Izreèl.

30

1Quando Davide e i suoi uomini arrivarono a Ziklàg il terzo giorno, gli Amaleciti avevano fatto una razzia nel

Negheb e a Ziklàg. Avevano distrutto Ziklàg appiccandole il fuoco. 2Avevano condotto via le donne e quanti vi

erano, piccoli e grandi; non avevano ucciso nessuno, ma li avevano fatti prigionieri e se n'erano andati. 3Tornò

dunque Davide e gli uomini che erano con lui ed ecco la città era in preda alle fiamme; le loro donne, i loro figli e le

loro figlie erano stati condotti via. 4Davide e la sua gente alzarono la voce e piansero finché ne ebbero forza. 5Le due

mogli di Davide, Achinoàm di Izrèel e Abigail, già moglie di Nabal da Carmel, erano state condotte via.

6Davide fu in grande angoscia perché tutta quella gente parlava di lapidarlo. Tutti avevano l'animo esasperato,

ciascuno per i suoi figli e le sue figlie. Ma Davide ritrovò forza e coraggio nel Signore suo Dio. 7Allora Davide disse

al sacerdote Ebiatar figlio di Achimelech: "Portami l'efod". Ebiatar accostò l'efod a Davide. 8Davide consultò il

Signore e chiese: "Devo inseguire questa banda? La raggiungerò?". Gli rispose: "Inseguila, la raggiungerai e

libererai i prigionieri". 9Davide e i seicento uomini che erano con lui partirono e giunsero al torrente di Besor, dove

quelli rimasti indietro si fermarono. 10Davide continuò l'inseguimento con quattrocento uomini: si fermarono invece

duecento uomini che erano troppo affaticati per passare il torrente di Besor. 11Trovarono nella campagna un

Egiziano e lo portarono a Davide. Gli diedero da mangiare pane e gli diedero da bere acqua. 12Gli diedero anche una

schiacciata di fichi secchi e due grappoli di uva passa. Mangiò e si sentì rianimato, perché non aveva preso cibo e

non aveva bevuto acqua da tre giorni e da tre notti. 13Davide gli domandò: "A chi appartieni tu e di dove sei?".

Rispose: "Sono un giovane egiziano, schiavo di un Amalecita. Il mio padrone mi ha abbandonato perché tre giorni fa

mi sono ammalato. 14Noi abbiamo depredato il Negheb dei Cretei, quello di Giuda e il Negheb di Caleb e abbiamo

appiccato il fuoco a Ziklàg". 15Davide gli disse: "Vuoi tu guidarmi verso quella banda?". Rispose: "Giurami per Dio

che non mi ucciderai e non mi riconsegnerai al mio padrone e ti condurrò da quella banda". 16Così fece da guida ed

ecco, erano sparsi sulla distesa di quella regione a mangiare e a bere e a far festa con tutto l'ingente bottino che

avevano preso dal paese dei Filistei e dal paese di Giuda. 17Davide li battè dalle prime luci dell'alba fino alla sera del

giorno dopo e non sfuggì alcuno di essi, se non quattrocento giovani, che montarono sui cammelli e fuggirono.

18Davide liberò tutti coloro che gli Amaleciti avevano preso e in particolare Davide liberò le sue due mogli. 19Non

mancò nessuno tra di essi, né piccolo né grande, né figli né figlie, né la preda né ogni altra cosa che era stata presa

loro: Davide ricuperò tutto. 20Davide prese tutto il bestiame minuto e grosso: spingevano davanti a lui tutto questo

bestiame e gridavano: "Questo è il bottino di Davide".

21Davide poi giunse ai duecento uomini che erano troppo sfiniti per seguire Davide e aveva fatto rimanere al torrente

di Besor. Essi andarono incontro a Davide e a tutta la sua gente: Davide con la truppa si accostò e domandò loro

come stavano le cose. 22Ma tutti i cattivi e gli iniqui tra gli uomini che erano andati con Davide si misero a dire:

"Poiché non sono venuti con noi, non si dia loro niente della preda, eccetto le mogli e i figli di ciascuno; li

conducano via e se ne vadano". 23Davide rispose: "Non fate così, fratelli miei, con quello che il Signore ci ha dato,

salvandoci tutti e mettendo nelle nostre mani quella torma che era venuta contro di noi. 24Chi vorrà seguire questo

vostro parere? Perché quale la parte di chi scende a battaglia, tale è la parte di chi fa la guardia ai bagagli: insieme

faranno le parti". 25Da quel giorno in poi stabilì questo come regola e statuto in Israele fino ad oggi. 26Quando fu di

ritorno a Ziklàg, Davide mandò parte del bottino agli anziani di Giuda suoi amici, con queste parole: "Eccovi un

dono proveniente dal bottino dei nemici del Signore":

27a quelli di Betel
e a quelli di Rama nel Negheb,
a quelli di Iattìr,
28a quelli di Aroer,
a quelli di Sifmòt,
a quelli di Estemoà,
29a quelli di Ràcal,
a quelli delle città degli Ieracmeeliti,
a quelli delle città dei Keniti,
30a quelli di Cormà,
a quelli di Bor-Asàn,
a quelli di Atach,

31a quelli di Ebron e a quelli di tutti i luoghi per cui era passato Davide con i suoi uomini.

31

1I Filistei vennero a battaglia con Israele, ma gli Israeliti fuggirono davanti ai Filistei e ne caddero trafitti sul monte

Gelboe. 2I Filistei si strinsero attorno a Saul e ai suoi figli e colpirono a morte Giònata, Abinadàb e Malkisuà, figli di

Saul. 3La lotta si aggravò contro Saul: gli arcieri lo presero di mira con gli archi ed egli fu ferito gravemente dagli

arcieri. 4Allora Saul disse al suo scudiero: "Sfodera la spada e trafiggimi, prima che vengano quei non circoncisi a

trafiggermi e a schernirmi". Ma lo scudiero non volle, perché era troppo spaventato. Allora Saul prese la spada e vi

si gettò sopra. 5Quando lo scudiero vide che Saul era morto, si gettò anche lui sulla sua spada e morì con lui. 6Così

morirono insieme in quel giorno Saul e i suoi tre figli, lo scudiero e ancora tutti i suoi uomini. 7Quando gli Israeliti

che erano dall'altra parte della valle e quelli che erano oltre il Giordano, videro che l'esercito d'Israele era in fuga ed

erano morti Saul e i suoi figli, abbandonarono le loro città e fuggirono. I Filistei vennero e vi si stabilirono. 8Il

giorno dopo, quando i Filistei vennero per depredare i cadaveri, trovarono Saul e i suoi tre figli caduti sul monte

Gelboe. 9Essi tagliarono la testa di lui, lo spogliarono dell'armatura e inviarono queste cose nel paese dei Filistei,

girando dovunque per dare il felice annunzio ai templi dei loro idoli e a tutto il popolo. 10Posero poi le sue armi nel

tempio di Astàrte e appesero il suo corpo alle mura di Beisan. 11I cittadini di Iabes di Gàlaad vennero a sapere quello

che i Filistei avevano fatto a Saul. 12Allora tutti gli uomini valorosi si mossero: partirono nel pieno della notte e

sottrassero il corpo di Saul e i corpi dei suoi figli dalle mura di Beisan, li portarono a Iabes e qui li bruciarono. 13Poi

presero le loro ossa, le seppellirono sotto il tamarisco che è in Iabes e fecero digiuno per sette giorni.

Secondo libro di Samuele
1

1Dopo la morte di Saul, Davide tornò dalla strage degli Amaleciti e rimase in Ziklàg due giorni. 2Al terzo giorno

ecco arrivare un uomo dal campo di Saul con la veste stracciata e col capo cosparso di polvere. Appena giunto

presso Davide, cadde a terra e si prostrò. 3Davide gli chiese: "Da dove vieni?". Rispose: "Sono fuggito dal campo

d'Israele". 4Davide gli domandò: "Come sono andate le cose? Su, raccontami!". Rispose: "È successo che il popolo è

fuggito nel corso della battaglia, molti del popolo sono caduti e sono morti; anche Saul e suo figlio Giònata sono

morti". 5Davide chiese ancora al giovane che gli portava le notizie: "Come sai che sono morti Saul e suo figlio

Giònata?". 6Il giovane che recava la notizia rispose: "Ero venuto per caso sul monte Gelboe ed ecco vidi Saul

appoggiato alla lancia e serrato tra carri e cavalieri. 7Egli si volse indietro, mi vide e mi chiamò vicino. Dissi:

Eccomi! 8Mi chiese: Chi sei tu? Gli risposi: Sono un Amalecita. 9Mi disse: Gettati contro di me e uccidimi: io sento

le vertigini, ma la vita è ancora tutta in me. 10Io gli fui sopra e lo uccisi, perché capivo che non sarebbe

sopravvissuto alla sua caduta. Poi presi il diadema che era sul suo capo e la catenella che aveva al braccio e li ho

portati qui al mio signore".

11Davide afferrò le sue vesti e le stracciò; così fecero tutti gli uomini che erano con lui. 12Essi alzarono gemiti e

pianti e digiunarono fino a sera per Saul e Giònata suo figlio, per il popolo del Signore e per la casa d'Israele, perché

erano caduti colpiti di spada. 13Davide chiese poi al giovane che aveva portato la notizia: "Di dove sei tu?". Rispose:

"Sono figlio di un forestiero amalecita". 14Davide gli disse allora: "Come non hai provato timore nello stendere la

mano per uccidere il consacrato del Signore?". 15Davide chiamò uno dei suoi giovani e gli disse: "Accostati e

ammazzalo". Egli lo colpì subito e quegli morì. 16Davide gridò a lui: "Il tuo sangue ricada sul tuo capo. Attesta

contro di te la tua bocca che ha detto: Io ho ucciso il consacrato del Signore!".

17Allora Davide intonò questo lamento su Saul e suo figlio Giònata 18e ordinò che fosse insegnato ai figli di Giuda.

Ecco, si trova scritto nel Libro del Giusto:
19"Il tuo vanto, Israele,
sulle tue alture giace trafitto!
Perché sono caduti gli eroi?
20Non fatelo sapere in Gat,
non l'annunziate per le vie di Àscalon,
non ne faccian festa le figlie dei Filistei,
non ne esultino le figlie dei non circoncisi!

21O monti di Gelboe, non più rugiada né pioggia su di voi

né campi di primizie,
perché qui fu avvilito lo scudo degli eroi,
lo scudo di Saul, non unto di olio,

22ma col sangue dei trafitti, col grasso degli eroi.

L'arco di Giònata non tornò mai indietro,
la spada di Saul non tornava mai a vuoto.
23Saul e Giònata, amabili e gentili,
né in vita né in morte furon divisi;
erano più veloci delle aquile,
più forti dei leoni.
24Figlie d'Israele, piangete su Saul,
che vi vestiva di porpora e di delizie,
che appendeva gioielli d'oro sulle vostre vesti.
25Perché son caduti gli eroi
in mezzo alla battaglia?
Giònata, per la tua morte sento dolore,
26l'angoscia mi stringe per te,
fratello mio Giònata!
Tu mi eri molto caro;
la tua amicizia era per me preziosa
più che amore di donna.
27Perché son caduti gli eroi,
son periti quei fulmini di guerra?".
2

1Dopo questi fatti, Davide consultò il Signore dicendo: "Devo andare in qualcuna delle città di Giuda?". Il Signore

gli rispose: "Va'!". Chiese ancora Davide: "Dove andrò?". Rispose: "A Ebron". 2Davide dunque andò là con le sue

due mogli, Achinoàm di Izreèl e Abigail, già moglie di Nabal da Carmel. 3Davide portò con sé anche i suoi uomini,

ognuno con la sua famiglia, e abitarono nella città di Ebron. 4Vennero allora gli uomini di Giuda e qui unsero

Davide re sulla casa di Giuda.

Come fu noto a Davide che gli uomini di Iabes di Gàlaad avevano sepolto Saul, 5Davide inviò messaggeri agli

uomini di Iabes di Gàlaad per dir loro: "Benedetti voi dal Signore, perché avete fatto quest'opera di misericordia al

vostro Signore, a Saul, e gli avete dato sepoltura. 6Vi renda dunque il Signore misericordia e fedeltà. Anch'io farò a

voi del bene perché avete compiuto quest'opera. 7Ora riprendano coraggio le vostre mani e siate uomini forti. È

morto Saul vostro signore, ma quelli della tribù di Giuda hanno unto me come re sopra di loro".

8Intanto Abner figlio di Ner, capo dell'esercito di Saul, prese Is-Bàal, figlio di Saul e lo condusse a Macanàim. 9Poi

lo costituì re su Gàlaad, sugli Asuriti, su Izreèl, su Èfraim e su Beniamino, cioè su tutto Israele. 10Is-Bàal, figlio di

Saul, aveva quarant'anni quando fu fatto re di Israele e regnò due anni. Solo la casa di Giuda seguiva Davide. 11Il

periodo di tempo durante il quale Davide fu re di Ebron fu di sette anni e sei mesi.

12Abner figlio di Ner e i ministri di Is-Bàal, figlio di Saul, si mossero da Macanàim verso Gàbaon. 13Anche Ioab,

figlio di Zeruià, e i seguaci di Davide si mossero e li incontrarono presso la piscina di Gàbaon. Questi stavano presso

la piscina da una parte e quelli dall'altra parte. 14Abner gridò a Ioab: "Potrebbero alzarsi i giovani e scontrarsi

davanti a noi". Ioab rispose: "Si alzino pure". 15Si alzarono e sfilarono in rassegna: dodici dalla parte di Beniamino e

di Is-Bàal figlio di Saul e dodici tra i seguaci di Davide. 16Ciascuno afferrò la testa dell'avversario e gli cacciò la

spada nel fianco: così caddero tutti insieme e quel luogo fu chiamato Campo dei Fianchi, che si trova in Gàbaon.

17La battaglia divenne in quel giorno molto dura e furono sconfitti Abner e gli Israeliti dai seguaci di Davide. 18Vi

erano là tre figli di Zeruià, Ioab, Abisài e Asaèl. Asaèl era veloce nella corsa come una gazzella selvatica. 19Asaèl si

era messo ad inseguire Abner e non deviava né a destra né a sinistra nell'inseguire Abner. 20Abner si volse indietro e

gli gridò: "Tu sei Asaèl?". Rispose: "Sì". 21Abner aggiunse: "Volgiti a destra o a sinistra, afferra qualcuno dei

giovani e porta via le sue spoglie". Ma Asaèl non volle cessare di inseguirlo. 22Abner tornò a dirgli: "Smetti di

inseguirmi. Perché vuoi che ti stenda a terra? Come potrò alzare lo sguardo verso Ioab tuo fratello?". 23Ma siccome

quegli non voleva saperne di ritirarsi, lo colpì con la punta della lancia al basso ventre, così che la lancia gli uscì di

dietro ed egli cadde sul posto. Allora quanti arrivarono al luogo dove Asaèl era caduto e morto si fermarono. 24Ma

Ioab e Abisài inseguirono Abner, finché, al tramonto del sole, essi giunsero alla collina di Ammà, di fronte a

Ghiach, sulla strada del deserto di Gàbaon.

25I Beniaminiti si radunarono dietro Abner formando un gruppo compatto e si fermarono in cima ad una collina.

26Allora Abner gridò a Ioab: "Dovrà continuare per sempre la spada a divorare? Non sai che alla fine sarà una

sventura? Quando finalmente darai ordine alla truppa di cessare l'inseguimento dei loro fratelli?". 27Rispose Ioab:

"Per la vita di Dio, se tu non avessi parlato così, nessuno della truppa avrebbe cessato fino al mattino di inseguire il

proprio fratello". 28Allora Ioab fece suonare la tromba e tutta la truppa si fermò e non inseguì più Israele e non

combattè più. 29Abner e i suoi uomini marciarono per l'Araba tutta quella notte; passarono il Giordano,

camminarono tutta la mattinata e arrivarono a Macanàim. 30Ioab, tornato dall'inseguimento di Abner, radunò tutta la

truppa. Degli uomini di Davide ne mancavano diciannove oltre Asaèl. 31Ma i servi di Davide avevano colpito e

ucciso trecentosessanta uomini tra i Beniaminiti e la gente di Abner. 32Essi presero Asaèl e lo seppellirono nel

sepolcro di suo padre, che è in Betlemme. Ioab e i suoi uomini marciarono tutta la notte; spuntava il giorno quando

furono in Ebron.
3

1La guerra tra la casa di Saul e la casa di Davide si protrasse a lungo. Davide con l'andar del tempo si faceva più

forte, mentre la casa di Saul andava indebolendosi.

2In Ebron nacquero a Davide dei figli e furono: il maggiore Amnòn, nato da Achinoàm di Izreèl; 3il secondo Kileàb,

da Abigail già moglie di Nabal da Carmel; il terzo Assalonne, nato da Maaca, figlia di Talmài re di Ghesùr; 4il

quarto Adonìa nato da Agghìt; il quinto Sefatìa, figlio di Abitàl; 5il sesto Itreàm, nato da Eglà moglie di Davide.

Questi nacquero a Davide in Ebron.

6Mentre durava la lotta tra la casa di Saul e quella di Davide, Abner era diventato potente nella casa di Saul. 7Saul

aveva avuto una concubina chiamata Rizpà figlia di Aià. Ora Is-Bàal disse ad Abner: "Perché ti sei unito alla

concubina di mio padre?". 8Abner si adirò molto per le parole di Is-Bàal e disse: "Sono io una testa di cane, di quelli

di Giuda? Fino ad oggi ho usato benevolenza alla casa di Saul tuo padre, favorendo i suoi fratelli e i suoi amici, e

non ti ho fatto cadere nelle mani di Davide; oggi tu mi rimproveri una colpa di donna. 9Tanto faccia Dio ad Abner e

anche peggio, se io non farò per Davide ciò che il Signore gli ha giurato: 10trasferire cioè il regno dalla casa di Saul e

stabilire il trono di Davide su Israele e su Giuda, da Dan fino a Bersabea". 11Quegli non fu capace di rispondere una

parola ad Abner, perché aveva paura di lui.

12Abner inviò subito messaggeri a Davide per dirgli: "A chi il paese?". Intendeva dire: "Fa' alleanza con me ed ecco,

la mia mano sarà con te per ricondurre a te tutto Israele". 13Rispose: "Bene! Io farò alleanza con te. Però ho una cosa

da chiederti ed è questa: non verrai alla mia presenza, se prima non mi condurrai davanti Mikal figlia di Saul,

quando verrai a vedere il mio volto". 14Davide spedì messaggeri a Is-Bàal, figlio di Saul, intimandogli: "Restituisci

mia moglie Mikal, che feci mia sposa al prezzo di cento membri di Filistei". 15Is-Bàal mandò incaricati a toglierla al

suo marito, Paltiel figlio di Lais. 16Suo marito la seguì, camminando e piangendo dietro di lei fino a Bacurim. Poi

Abner gli disse: "Torna indietro!" e quegli tornò.

17Intanto Abner rivolse questo discorso agli anziani d'Israele: "Da tempo voi ricercate Davide come vostro re. 18Ora

mettetevi al lavoro, perché il Signore ha detto e confermato a Davide: Per mezzo di Davide mio servo libererò

Israele mio popolo dalle mani dei Filistei e dalle mani di tutti i suoi nemici". 19Abner ebbe colloqui anche con gli

uomini di Beniamino. Poi Abner tornò solo da Davide in Ebron a riferirgli quanto era stato approvato da Israele e da

tutta la casa di Beniamino. 20Abner venne dunque a Davide in Ebron con venti uomini e Davide fece servire un

banchetto ad Abner e ai suoi uomini. 21Abner disse poi a Davide: "Sono pronto! Vado a radunare tutto Israele

intorno al re mio signore. Essi faranno alleanza con te e regnerai su quanto tu desideri". Davide congedò poi Abner,

che partì in pace.

22Ed ecco, gli uomini di Davide e Ioab tornavano da una scorreria e portavano con sé grande bottino. Abner non era

più con Davide in Ebron, perché questi lo aveva congedato, ed egli era partito in pace. 23Quando arrivarono Ioab e la

sua truppa, fu riferito a Ioab: "È venuto dal re Abner figlio di Ner ed egli l'ha congedato e se n'è andato in pace".

24Ioab si presentò al re e gli disse: "Che hai fatto? Ecco, è venuto Abner da te; perché l'hai congedato ed egli se n'è

andato? 25Non sai chi è Abner figlio di Ner? È venuto per ingannarti, per conoscere le tue mosse, per sapere ciò che

fai".

26Ioab si allontanò da Davide e mandò messaggeri dietro Abner e lo fece tornare indietro dalla cisterna di Sira, senza

che Davide lo sapesse. 27Abner tornò a Ebron e Ioab lo prese in disparte in mezzo alla porta, come per parlargli in

privato, e qui lo colpì al basso ventre e lo uccise, per vendicare il sangue di Asaèl suo fratello. 28Davide seppe più

tardi la cosa e protestò: "Sono innocente io e il mio regno per sempre davanti al Signore del sangue di Abner figlio

di Ner. 29Ricada sulla testa di Ioab e su tutta la casa di suo padre. Nella casa di Ioab non manchi mai chi soffra

gonorrea o sia colpito da lebbra o maneggi il fuso, chi cada di spada o chi sia senza pane". 30Ioab e suo fratello

Abisài avevano trucidato Abner, perché aveva ucciso Asaèl loro fratello a Gàbaon in battaglia. 31Davide disse a Ioab

e a tutta la gente che era con lui: "Stracciatevi le vesti, vestitevi di sacco e fate lutto davanti ad Abner". Anche il re

Davide seguiva la bara. 32Seppellirono Abner in Ebron e il re levò la sua voce e pianse davanti al sepolcro di Abner;

pianse tutto il popolo. 33Il re intonò un lamento funebre su Abner e disse:

"Come muore un insensato,
doveva dunque Abner morire?
34Le tue mani non erano state legate,
i tuoi piedi non erano stati stretti in catene!
Sei caduto come si cade
davanti ai malfattori!".

Tutto il popolo riprese a piangere su di lui. 35Tutto il popolo venne a invitare Davide perché prendesse cibo, mentre

era ancora giorno; ma Davide giurò: "Tanto mi faccia Dio e anche di peggio, se io gusterò pane o qualsiasi altra cosa

prima del tramonto del sole". 36Tutto il popolo notò la cosa e la trovò giusta; quanto fece il re ebbe l'approvazione

del popolo intero. 37Tutto il popolo, cioè tutto Israele, fu convinto in quel giorno che la morte di Abner figlio di Ner

non era stata provocata dal re. 38Disse ancora il re ai suoi ministri: "Sappiate che oggi è caduto un capo, un grande in

Israele. Io, oggi, mi sono comportato dolcemente, sebbene già consacrato re, mentre questi uomini, i figli di Zeruià,

sono stati più duri di me. Provveda il Signore a trattare il malvagio secondo la sua malvagità".

4

1Quando il figlio di Saul seppe della morte di Abner in Ebron, gli cascarono le braccia e tutto Israele si sentì

scoraggiato. 2Il figlio di Saul aveva due uomini, capi di bande, chiamati l'uno Baanà e il secondo Recàb, figli di

Rimmòn da Beeròt, della tribù di Beniamino, perché anche Beeròt era computata fra le città di Beniamino. 3I

Beerotiti si erano rifugiati a Ghittàim e vi sono rimasti come forestieri fino ad oggi.

4Giònata, figlio di Saul, aveva un figlio storpio di ambedue i piedi. Egli aveva cinque anni, quando giunsero da

Izreèl le notizie circa i fatti di Saul e di Giònata. La nutrice l'aveva preso ed era fuggita, ma nella fretta della fuga il

bambino era caduto e rimasto storpio. Si chiamava Merib-Bàal.

5Si mossero dunque i figli di Rimmòn il Beerotita, Recàb e Baanà, e vennero nell'ora più calda del giorno alla casa

di Is-Bàal mentre egli stava facendo la siesta. 6Or ecco, la portinaia della casa, mentre mondava il grano, si era

assopita e dormiva: perciò Recàb e Baanà suo fratello, poterono introdursi inosservati. 7Entrarono dunque in casa,

mentre egli giaceva sul suo letto e riposava; lo colpirono, l'uccisero e gli tagliarono la testa; poi, portando via la testa

di lui, presero la via dell'Araba, camminando tutta la notte. 8Portarono la testa di Is-Bàal a Davide in Ebron e dissero

al re: "Ecco la testa di Is-Bàal figlio di Saul, tuo nemico, che cercava la tua vita. Oggi il Signore ha concesso al re

mio signore la vendetta contro Saul e la sua discendenza". 9Ma Davide rispose a Recàb e a Baanà suo fratello, figli

di Rimmòn il Beerotita: "Per la vita del Signore che mi ha liberato da ogni angoscia: 10se ho preso e ucciso in Ziklàg

colui che mi annunziava: Ecco è morto Saul, credendo di portarmi una lieta notizia, per cui dovessi io dargli un

compenso, 11ora che uomini iniqui hanno ucciso un giusto in casa mentre dormiva, non dovrò a maggior ragione

chiedere conto del suo sangue alle vostre mani ed eliminarvi dalla terra?". 12Davide diede ordine ai suoi giovani;

questi li uccisero, tagliarono loro le mani e i piedi e li appesero presso la piscina di Ebron. Presero poi il capo di Is-

Bàal e lo seppellirono nel sepolcro di Abner in Ebron.

5

1Vennero allora tutte le tribù d'Israele da Davide in Ebron e gli dissero: "Ecco noi ci consideriamo come tue ossa e

tua carne. 2Già prima, quando regnava Saul su di noi, tu conducevi e riconducevi Israele. Il Signore ti ha detto: Tu

pascerai Israele mio popolo, tu sarai capo in Israele". 3Vennero dunque tutti gli anziani d'Israele dal re in Ebron e il

re Davide fece alleanza con loro in Ebron davanti al Signore ed essi unsero Davide re sopra Israele. 4Davide aveva

trent'anni quando fu fatto re e regnò quarant'anni. 5Regnò in Ebron su Giuda sette anni e sei mesi e in Gerusalemme

regnò quarantatrè anni su tutto Israele e su Giuda.

6Il re e i suoi uomini mossero verso Gerusalemme contro i Gebusei che abitavano in quel paese. Costoro dissero a

Davide: "Non entrerai qui: basteranno i ciechi e gli zoppi a respingerti", per dire: "Davide non potrà entrare qui".

7Ma Davide prese la rocca di Sion, cioè la città di Davide. 8Davide proclamò in quel giorno: "Chiunque colpirà i

Gebusei e li raggiungerà attraverso il canale... Quanto ai ciechi e agli zoppi, sono in odio a Davide". Per questo

dicono: "Il cieco e lo zoppo non entreranno nella casa".

9Davide abitò nella rocca e la chiamò Città di Davide. Egli vi fece intorno costruzioni, dal Millo verso l'interno.

10Davide andava sempre crescendo in potenza e il Signore Dio degli eserciti era con lui. 11Chiram re di Tiro inviò a

Davide messaggeri con legno di cedro, carpentieri e muratori, i quali costruirono una casa a Davide. 12Davide seppe

allora che il Signore lo confermava re di Israele e innalzava il suo regno per amore di Israele suo popolo.

13Davide prese ancora concubine e mogli di Gerusalemme, dopo il suo arrivo da Ebron: queste generarono a Davide

altri figli e figlie. 14I figli che gli nacquero in Gerusalemme si chiamano Sammùa, Sobàb, Natan e Salomone; 15Ibcàr,

Elisùa, Nèfeg, Iafìa; 16Elisamà, Eliadà ed Elifèlet.

17Quando i Filistei vennero a sapere che avevano consacrato Davide re d'Israele, salirono tutti per dargli la caccia,

ma appena Davide ne fu informato, discese alla fortezza. 18Vennero i Filistei e si sparsero nella valle di Rèfaim.

19Davide consultò il Signore chiedendo: "Devo andare contro i Filistei? Li metterai nelle mie mani?". Il Signore

rispose a Davide: "Va' pure, perché certo metterò i Filistei nelle tue mani". 20Davide si recò a Baal-Perazìm e là

Davide li sconfisse ed esclamò: "Il Signore ha aperto una breccia tra i nemici davanti a me, come una breccia aperta

dalle acque". Per questo chiamò quel luogo Baal-Perazìm. 21I Filistei abbandonarono là i loro dèi e Davide e la sua

gente li portarono via.

22I Filistei salirono poi di nuovo e si sparsero nella valle di Rèfaim. 23Davide consultò il Signore, il quale gli disse:

"Non andare; gira alle loro spalle e piomba su di loro dalla parte dei Balsami. 24Quando udrai un rumore di passi

sulle cime dei Balsami, lanciati subito all'attacco, perché allora il Signore uscirà davanti a te per sconfiggere

l'esercito dei Filistei". 25Davide fece come il Signore gli aveva ordinato e sconfisse i Filistei da Gàbaa fino

all'ingresso di Ghezer.
6

1Davide radunò di nuovo tutti gli uomini migliori d'Israele, in numero di trentamila. 2Poi si alzò e partì con tutta la

sua gente da Baalà di Giuda, per trasportare di là l'arca di Dio, sulla quale è invocato il nome, il nome del Signore

degli eserciti, che siede in essa sui cherubini. 3Posero l'arca di Dio sopra un carro nuovo e la tolsero dalla casa di

Abinadàb che era sul colle; Uzzà e Achìo, figli di Abinadàb, conducevano il carro nuovo: 4Uzzà stava presso l'arca

di Dio e Achìo precedeva l'arca. 5Davide e tutta la casa d'Israele facevano festa davanti al Signore con tutte le forze,

con canti e con cetre, arpe, timpani, sistri e cembali. 6Ma quando furono giunti all'aia di Nacon, Uzzà stese la mano

verso l'arca di Dio e vi si appoggiò perché i buoi la facevano piegare. 7L'ira del Signore si accese contro Uzzà; Dio

lo percosse per la sua colpa ed egli morì sul posto, presso l'arca di Dio. 8Davide si rattristò per il fatto che il Signore

si era scagliato con impeto contro Uzzà; quel luogo fu chiamato Perez-Uzzà fino ad oggi. 9Davide in quel giorno

ebbe paura del Signore e disse: "Come potrà venire da me l'arca del Signore?". 10Davide non volle trasferire l'arca

del Signore presso di sé nella città di Davide, ma la fece portare in casa di Obed-Èdom di Gat. 11L'arca del Signore

rimase tre mesi in casa di Obed-Èdom di Gat e il Signore benedisse Obed-Èdom e tutta la sua casa.

12Ma poi fu detto al re Davide: "Il Signore ha benedetto la casa di Obed-Èdom e quanto gli appartiene, a causa

dell'arca di Dio". Allora Davide andò e trasportò l'arca di Dio dalla casa di Obed-Èdom nella città di Davide, con

gioia. 13Quando quelli che portavano l'arca del Signore ebbero fatto sei passi, egli immolò un bue e un ariete grasso.

14Davide danzava con tutte le forze davanti al Signore. Ora Davide era cinto di un efod di lino. 15Così Davide e tutta

la casa d'Israele trasportavano l'arca del Signore con tripudi e a suon di tromba.

16Mentre l'arca del Signore entrava nella città di David, Mikal, figlia di Saul, guardò dalla finestra; vedendo il re

Davide che saltava e danzava dinanzi al Signore, lo disprezzò in cuor suo. 17Introdussero dunque l'arca del Signore e

la collocarono al suo posto, in mezzo alla tenda che Davide aveva piantata per essa; Davide offrì olocausti e sacrifici

di comunione davanti al Signore. 18Quando ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide

benedisse il popolo nel nome del Signore degli eserciti 19e distribuì a tutto il popolo, a tutta la moltitudine d'Israele,

uomini e donne, una focaccia di pane per ognuno, una porzione di carne e una schiacciata di uva passa. Poi tutto il

popolo se ne andò, ciascuno a casa sua. 20Ma quando Davide tornava per benedire la sua famiglia, Mikal figlia di

Saul gli uscì incontro e gli disse: "Bell'onore si è fatto oggi il re di Israele a mostrarsi scoperto davanti agli occhi

delle serve dei suoi servi, come si scoprirebbe un uomo da nulla!". 21Davide rispose a Mikal: "L'ho fatto dinanzi al

Signore, che mi ha scelto invece di tuo padre e di tutta la sua casa per stabilirmi capo sul popolo del Signore, su

Israele; ho fatto festa davanti al Signore. 22Anzi mi abbasserò anche più di così e mi renderò vile ai tuoi occhi, ma

presso quelle serve di cui tu parli, proprio presso di loro, io sarò onorato!". 23Mikal, figlia di Saul, non ebbe figli fino

al giorno della sua morte.
7

1Il re, quando si fu stabilito nella sua casa, e il Signore gli ebbe dato tregua da tutti i suoi nemici all'intorno, 2disse al

profeta Natan: "Vedi, io abito in una casa di cedro, mentre l'arca di Dio sta sotto una tenda". 3Natan rispose al re:

"Va', fa' quanto hai in mente di fare, perché il Signore è con te". 4Ma quella stessa notte questa parola del Signore fu

rivolta a Natan: 5"Va' e riferisci al mio servo Davide: Dice il Signore: Forse tu mi costruirai una casa, perché io vi

abiti? 6Ma io non ho abitato in una casa da quando ho fatto uscire gli Israeliti dall'Egitto fino ad oggi; sono andato

vagando sotto una tenda, in un padiglione. 7Finché ho camminato, ora qua, ora là, in mezzo a tutti gli Israeliti, ho

forse mai detto ad alcuno dei Giudici, a cui avevo comandato di pascere il mio popolo Israele: Perché non mi

edificate una casa di cedro?

8Ora dunque riferirai al mio servo Davide: Così dice il Signore degli eserciti: Io ti presi dai pascoli, mentre seguivi il

gregge, perché tu fossi il capo d'Israele mio popolo; 9sono stato con te dovunque sei andato; anche per il futuro

distruggerò davanti a te tutti i tuoi nemici e renderò il tuo nome grande come quello dei grandi che sono sulla terra.

10Fisserò un luogo a Israele mio popolo e ve lo pianterò perché abiti in casa sua e non sia più agitato e gli iniqui non

lo opprimano come in passato, 11al tempo in cui avevo stabilito i Giudici sul mio popolo Israele e gli darò riposo

liberandolo da tutti i suoi nemici. Te poi il Signore farà grande, poiché una casa farà a te il Signore. 12Quando i tuoi

giorni saranno compiuti e tu giacerai con i tuoi padri, io assicurerò dopo di te la discendenza uscita dalle tue viscere,

e renderò stabile il suo regno. 13Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile per sempre il trono del suo

regno. 14Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio. Se farà il male, lo castigherò con verga d'uomo e con i colpi che

danno i figli d'uomo, 15ma non ritirerò da lui il mio favore, come l'ho ritirato da Saul, che ho rimosso dal trono

dinanzi a te. 16La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me e il tuo trono sarà reso stabile per

sempre".

17Natan parlò a Davide con tutte queste parole e secondo questa visione.

18Allora il re Davide andò a presentarsi al Signore e disse: "Chi sono io, Signore Dio, e che cos'è mai la mia casa,

perché tu mi abbia fatto arrivare fino a questo punto? 19E questo è parso ancora poca cosa ai tuoi occhi, mio Signore:

tu hai parlato anche della casa del tuo servo per un lontano avvenire: e questa è come legge dell'uomo, Signore Dio!

20Che potrebbe dirti di più Davide? Tu conosci il tuo servo, Signore Dio! 21Per amore della tua parola e secondo il

tuo cuore, hai compiuto tutte queste grandi cose, manifestandole al tuo servo. 22Tu sei davvero grande Signore Dio!

Nessuno è come te e non vi è altro Dio fuori di te, proprio come abbiamo udito con i nostri orecchi. 23E chi è come il

tuo popolo, come Israele, unica nazione sulla terra che Dio è venuto a riscattare come popolo per sé e a dargli un

nome? In suo favore hai operato cose grandi e tremende, per il tuo paese, per il tuo popolo che ti sei riscattato

dall'Egitto, dai popoli e dagli dèi. 24Tu hai stabilito il tuo popolo Israele per essere tuo popolo per sempre; tu,

Signore, sei divenuto il suo Dio. 25Ora, Signore, la parola che hai pronunciata riguardo al tuo servo e alla sua casa,

confermala per sempre e fa' come hai detto. 26Allora il tuo nome sarà magnificato per sempre così: Il Signore degli

eserciti è il Dio d'Israele! La casa del tuo servo Davide sia dunque stabile davanti a te! 27Poiché tu, Signore degli

eserciti, Dio d'Israele, hai fatto una rivelazione al tuo servo e gli hai detto: Io ti edificherò una casa! perciò il tuo

servo ha trovato l'ardire di rivolgerti questa preghiera. 28Ora, Signore, tu sei Dio, le tue parole sono verità e hai

promesso questo bene al tuo servo. 29Dègnati dunque di benedire ora la casa del tuo servo, perché sussista sempre

dinanzi a te! Poiché tu, Signore, hai parlato e per la tua benedizione la casa del tuo servo sarà benedetta per

sempre!".
8

1Dopo, Davide sconfisse i Filistei e li sottomise e tolse di mano ai Filistei Gat e le sue dipendenze. 2Sconfisse anche

i Moabiti e, facendoli coricare per terra, li misurò con la corda; ne misurò due corde per farli mettere a morte e una

corda intera per lasciarli in vita. I Moabiti divennero sudditi di Davide, a lui tributari. 3Davide sconfisse anche

Hadad-Èzer, figlio di Recòb, re di Zobà, mentre egli andava ad estendere il dominio sul fiume Eufrate. 4Davide gli

prese millesettecento combattenti sui carri e ventimila fanti: tagliò i garretti a tutte le pariglie di cavalli, riservandone

soltanto cento. 5Quando gli Aramei di Damasco vennero per soccorrere Hadad-Èzer, re di Zobà, Davide ne uccise

ventiduemila. 6Poi Davide stabilì guarnigioni nell'Aram di Damasco e gli Aramei divennero sudditi di Davide e a lui

tributari. Il Signore rendeva vittorioso Davide dovunque egli andava. 7Davide tolse ai servitori di Hadad-Èzer i loro

scudi d'oro e li portò a Gerusalemme. 8Il re Davide prese anche grande quantità di rame a Bètach e a Berotài, città di

Hadad-Èzer. 9Quando Toù, re di Amat, seppe che Davide aveva sconfitto tutto l'esercito di Hadad-Èzer, 10mandò al

re Davide suo figlio Adduràm per salutarlo e per benedirlo perché aveva mosso guerra a Hadad-Èzer e l'aveva

sconfitto; infatti Hadad-Èzer era sempre in guerra con Toù. Adduràm gli portò vasi d'argento, vasi d'oro e vasi di

rame. 11Il re Davide consacrò anche quelli al Signore, come già aveva consacrato l'argento e l'oro tolto alle nazioni

che aveva soggiogate, 12agli Aramei, ai Moabiti, agli Ammoniti, ai Filistei, agli Amaleciti, e come aveva fatto del

bottino di Hadad-Èzer figlio di Recòb, re di Zobà. 13Al ritorno dalla sua vittoria sugli Aramei, Davide acquistò

ancora fama, sconfiggendo nella Valle del Sale diciottomila Idumei. 14Stabilì guarnigioni in Idumea; ne mise per

tutta l'Idumea e tutti gli Idumei divennero sudditi di Davide; il Signore rendeva vittorioso Davide dovunque egli

andava.

15Davide regnò su tutto Israele e pronunziava giudizi e faceva giustizia a tutto il suo popolo. 16Ioab figlio di Zeruià

comandava l'esercito; Giosafat figlio di Achilùd era archivista; 17Zadòk figlio di Achitùb e Achimèlech figlio di

Ebiatàr erano sacerdoti; Seraià era segretario, 18Benaià, figlio di Ioiadà, era capo dei Cretei e dei Peletei e i figli di

Davide erano ministri.
9

1Davide disse: "È forse rimasto qualcuno della casa di Saul, a cui io possa fare del bene a causa di Giònata?". 2Ora vi

era un servo della casa di Saul, chiamato Zibà, che fu fatto venire presso Davide. Il re gli chiese: "Sei tu Zibà?".

Quegli rispose: "Sì". 3Il re gli disse: "Non c'è più nessuno della casa di Saul, a cui io possa usare la misericordia di

Dio?". Zibà rispose al re: "Vi è ancora un figlio di Giònata storpio dei piedi". 4Il re gli disse: "Dov'è?". Zibà rispose

al re: "È in casa di Machìr figlio di Ammièl a Lodebàr". 5Allora il re lo mandò a prendere in casa di Machìr figlio di

Ammièl a Lodebàr. 6Merib-Bàal figlio di Giònata, figlio di Saul, venne da Davide, si gettò con la faccia a terra e si

prostrò davanti a lui. Davide disse: "Merib-Bàal!". Rispose: 7"Ecco il tuo servo!". Davide gli disse: "Non temere,

perché voglio trattarti con bontà per amore di Giònata tuo padre e ti restituisco tutti i campi di Saul tuo avo e tu

mangerai sempre alla mia tavola". 8Merib-Bàal si prostrò e disse: "Che cos'è il tuo servo, perché tu prenda in

considerazione un cane morto come sono io?". 9Allora il re chiamò Zibà servo di Saul e gli disse: "Quanto

apparteneva a Saul e a tutta la sua casa, io lo dò al figlio del tuo signore. 10Tu dunque con i figli e gli schiavi

lavorerai per lui la terra e ne raccoglierai i prodotti, perché abbia pane e nutrimento la casa del tuo signore; quanto a

Merib-Bàal figlio del tuo signore, mangerà sempre alla mia tavola". Ora Zibà aveva quindici figli e venti schiavi.

11Zibà disse al re: "Il tuo servo farà quanto il re mio signore ordina al suo servo". Merib-Bàal dunque mangiava alla

tavola di Davide come uno dei figli del re. 12Merib-Bàal aveva un figlioletto chiamato Micà; tutti quelli che stavano

in casa di Zibà erano al servizio di Merib-Bàal. 13Ma Merib-Bàal abitava in Gerusalemme perché mangiava sempre

alla tavola del re. Era storpio di ambedue i piedi.

10

1Dopo il re degli Ammoniti morì e Canùn suo figlio regnò al suo posto. 2Davide disse: "Io voglio usare a Canùn

figlio di Nacàs la benevolenza che suo padre usò a me". Davide mandò alcuni suoi ministri a fargli le condoglianze

per suo padre. Ma quando i ministri di Davide furono giunti nel paese degli Ammoniti, 3i capi degli Ammoniti

dissero a Canùn, loro signore: "Credi tu che Davide ti abbia mandato consolatori per onorare tuo padre? Non ha

piuttosto mandato da te i suoi ministri per esplorare la città, per spiarla e distruggerla?". 4Allora Canùn prese i

ministri di Davide, fece loro radere la metà della barba e tagliare le vesti a metà fino alle natiche, poi li lasciò

andare. 5Quando fu informato della cosa, Davide mandò alcuni incontro a loro, perché quegli uomini erano pieni di

vergogna. Il re fece dire loro: "Restate a Gèrico finché vi sia cresciuta di nuovo la barba, poi tornerete".

6Gli Ammoniti, vedendo che si erano attirati l'odio di Davide, mandarono a prendere al loro soldo ventimila fanti

degli Aramei di Bet-Recòb e degli Aramei di Zobà, mille uomini del re di Maacà e dodicimila uomini della gente di

Tob. 7Quando Davide sentì questo, inviò contro di loro Ioab con tutto l'esercito dei prodi. 8Gli Ammoniti uscirono e

si schierarono in battaglia all'ingresso della porta della città, mentre gli Aramei di Zobà e di Recòb e la gente di Tob

e di Maacà stavano soli nella campagna. 9Ioab vide che quelli erano pronti ad attaccarlo di fronte e alle spalle. Scelse

allora un corpo tra i migliori Israeliti, lo schierò in ordine di battaglia contro gli Aramei 10e affidò il resto del popolo

al fratello Abisài, per tener testa agli Ammoniti. 11Disse ad Abisài: "Se gli Aramei sono più forti di me, tu mi verrai

in aiuto; se invece gli Ammoniti sono più forti di te, verrò io in tuo aiuto. 12Abbi coraggio e dimostriamoci forti per

il nostro popolo e per le città del nostro Dio. Il Signore faccia quello che a lui piacerà". 13Poi Ioab con la gente che

aveva con sé avanzò per attaccare gli Aramei, i quali fuggirono davanti a lui. 14Quando gli Ammoniti videro che gli

Aramei erano fuggiti, fuggirono anch'essi davanti ad Abisài e rientrarono nella città. Allora Ioab tornò dalla

spedizione contro gli Ammoniti e venne a Gerusalemme.

15Gli Aramei, vedendo che erano stati battuti da Israele, si riunirono insieme. 16Hadad-Èzer mandò messaggeri e

schierò in campo gli Aramei che abitavano oltre il fiume e quelli giunsero a Chelàm con alla testa Sobàk, capo

dell'esercito di Hadad-Èzer. 17La cosa fu riferita a Davide, che radunò tutto Israele, passò il Giordano e giunse a

Chelàm. Gli Aramei si schierarono in battaglia contro Davide. 18Ma gli Aramei fuggirono davanti a Israele: Davide

uccise agli Aramei settecento pariglie di cavalli e quarantamila uomini; battè anche Sobàk capo del loro esercito, che

morì in quel luogo. 19Quando tutti i re vassalli di Hadad-Èzer si videro sconfitti da Israele, fecero pace con Israele e

gli rimasero sottoposti. Gli Aramei non osarono più venire in aiuto degli Ammoniti.

11

1L'anno dopo, al tempo in cui i re sogliono andare in guerra, Davide mandò Ioab con i suoi servitori e con tutto

Israele a devastare il paese degli Ammoniti; posero l'assedio a Rabbà mentre Davide rimaneva a Gerusalemme. 2Un

tardo pomeriggio Davide, alzatosi dal letto, si mise a passeggiare sulla terrazza della reggia. Dall'alto di quella

terrazza egli vide una donna che faceva il bagno: la donna era molto bella di aspetto. 3Davide mandò a informarsi

chi fosse la donna. Gli fu detto: "È Betsabea figlia di Eliàm, moglie di Uria l'Hittita". 4Allora Davide mandò

messaggeri a prenderla. Essa andò da lui ed egli giacque con lei, che si era appena purificata dalla immondezza. Poi

essa tornò a casa.

5La donna concepì e fece sapere a Davide: "Sono incinta". 6Allora Davide mandò a dire a Ioab: "Mandami Uria

l'Hittita". Ioab mandò Uria da Davide. 7Arrivato Uria, Davide gli chiese come stessero Ioab e la truppa e come

andasse la guerra. 8Poi Davide disse a Uria: "Scendi a casa tua e làvati i piedi". Uria uscì dalla reggia e gli fu

mandata dietro una portata della tavola del re. 9Ma Uria dormì alla porta della reggia con tutti i servi del suo signore

e non scese a casa sua. 10La cosa fu riferita a Davide e gli fu detto: "Uria non è sceso a casa sua". Allora Davide

disse a Uria: "Non vieni forse da un viaggio? Perché dunque non sei sceso a casa tua?". 11Uria rispose a Davide:

"L'arca, Israele e Giuda abitano sotto le tende, Ioab mio signore e la sua gente sono accampati in aperta campagna e

io dovrei entrare in casa mia per mangiare e bere e per dormire con mia moglie? Per la tua vita e per la vita della tua

anima, io non farò tal cosa!". 12Davide disse ad Uria: "Rimani qui anche oggi e domani ti lascerò partire". Così Uria

rimase a Gerusalemme quel giorno e il seguente. 13Davide lo invitò a mangiare e a bere con sé e lo fece ubriacare; la

sera Uria uscì per andarsene a dormire sul suo giaciglio con i servi del suo signore e non scese a casa sua.

14La mattina dopo, Davide scrisse una lettera a Ioab e gliela mandò per mano di Uria. 15Nella lettera aveva scritto

così: "Ponete Uria in prima fila, dove più ferve la mischia; poi ritiratevi da lui perché resti colpito e muoia". 16Allora

Ioab, che assediava la città, pose Uria nel luogo dove sapeva che il nemico aveva uomini valorosi. 17Gli uomini della

città fecero una sortita e attaccarono Ioab; parecchi della truppa e fra gli ufficiali di Davide caddero, e perì anche

Uria l'Hittita.

18Ioab inviò un messaggero a Davide per fargli sapere tutte le cose che erano avvenute nella battaglia 19e diede al

messaggero quest'ordine: "Quando avrai finito di raccontare al re quanto è successo nella battaglia, 20se il re andasse

in collera e ti dicesse: Perché vi siete avvicinati così alla città per dar battaglia? Non sapevate che avrebbero tirato

dall'alto delle mura? 21Chi ha ucciso Abimelech figlio di Ierub-Bàal? Non fu forse una donna che gli gettò addosso

un pezzo di macina dalle mura, così che egli morì a Tebez? Perché vi siete avvicinati così alle mura? tu digli allora:

Anche il tuo servo Uria l'Hittita è morto". 22Il messaggero dunque partì e, quando fu arrivato, riferì a Davide quanto

Ioab lo aveva incaricato di dire. Davide andò in collera contro Ioab e disse al messaggero: "Perché vi siete avvicinati

così alla città per dare battaglia? Non sapevate che avrebbero tirato dall'alto delle mura? Chi ha ucciso Abimelech,

figlio di Ierub-Bàal? Non fu forse una donna che gli gettò addosso un pezzo di macina dalle mura, così che egli morì

a Tebez? Perché vi siete avvicinati così alle mura?". 23Il messaggero rispose a Davide: "Perché i nemici avevano

avuto vantaggio su di noi e avevano fatto una sortita contro di noi nella campagna; ma noi fummo loro addosso fino

alla porta della città; 24allora gli arcieri tirarono sulla tua gente dall'alto delle mura e parecchi della gente del re

perirono. Anche il tuo servo Uria l'Hittita è morto". 25Allora Davide disse al messaggero: "Riferirai a Ioab: Non ti

affligga questa cosa, perché la spada divora or qua or là; rinforza l'attacco contro la città e distruggila. E tu stesso

fagli coraggio".

26La moglie di Uria, saputo che Uria suo marito era morto, fece il lamento per il suo signore. 27Passati i giorni del

lutto, Davide la mandò a prendere e l'accolse nella sua casa. Essa diventò sua moglie e gli partorì un figlio. Ma ciò

che Davide aveva fatto era male agli occhi del Signore.

12

1Il Signore mandò il profeta Natan a Davide e Natan andò da lui e gli disse: "Vi erano due uomini nella stessa città,

uno ricco e l'altro povero. 2Il ricco aveva bestiame minuto e grosso in gran numero; 3ma il povero non aveva nulla,

se non una sola pecorella piccina che egli aveva comprata e allevata; essa gli era cresciuta in casa insieme con i figli,

mangiando il pane di lui, bevendo alla sua coppa e dormendo sul suo seno; era per lui come una figlia. 4Un ospite di

passaggio arrivò dall'uomo ricco e questi, risparmiando di prendere dal suo bestiame minuto e grosso, per preparare

una vivanda al viaggiatore che era capitato da lui portò via la pecora di quell'uomo povero e ne preparò una vivanda

per l'ospite venuto da lui". 5Allora l'ira di Davide si scatenò contro quell'uomo e disse a Natan: "Per la vita del

Signore, chi ha fatto questo merita la morte. 6Pagherà quattro volte il valore della pecora, per aver fatto una tal cosa

e non aver avuto pietà". 7Allora Natan disse a Davide: "Tu sei quell'uomo! Così dice il Signore, Dio d'Israele: Io ti

ho unto re d'Israele e ti ho liberato dalle mani di Saul, 8ti ho dato la casa del tuo padrone e ho messo nelle tue braccia

le donne del tuo padrone, ti ho dato la casa di Israele e di Giuda e, se questo fosse troppo poco, io vi avrei aggiunto

anche altro. 9Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore, facendo ciò che è male ai suoi occhi? Tu hai

colpito di spada Uria l'Hittita, hai preso in moglie la moglie sua e lo hai ucciso con la spada degli Ammoniti.

10Ebbene, la spada non si allontanerà mai dalla tua casa, poiché tu mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie

di Uria l'Hittita. 11Così dice il Signore: Ecco io sto per suscitare contro di te la sventura dalla tua stessa casa;

prenderò le tue mogli sotto i tuoi occhi per darle a un tuo parente stretto, che si unirà a loro alla luce di questo sole;

12poiché tu l'hai fatto in segreto, ma io farò questo davanti a tutto Israele e alla luce del sole".

13Allora Davide disse a Natan: "Ho peccato contro il Signore!". Natan rispose a Davide: "Il Signore ha perdonato il

tuo peccato; tu non morirai. 14Tuttavia, poiché in questa cosa tu hai insultato il Signore (l'insulto sia sui nemici suoi),

il figlio che ti è nato dovrà morire". Natan tornò a casa.

15Il Signore dunque colpì il bambino che la moglie di Uria aveva partorito a Davide ed esso si ammalò gravemente.

16Davide allora fece suppliche a Dio per il bambino e digiunò e rientrando passava la notte coricato per terra. 17Gli

anziani della sua casa insistevano presso di lui perché si alzasse da terra; ma egli non volle e rifiutò di prendere cibo

con loro. 18Ora, il settimo giorno il bambino morì e i ministri di Davide temevano di fargli sapere che il bambino era

morto, perché dicevano: "Ecco, quando il bambino era ancora vivo, noi gli abbiamo parlato e non ha ascoltato le

nostre parole; come faremo ora a dirgli che il bambino è morto? Farà qualche atto insano!". 19Ma Davide si accorse

che i suoi ministri bisbigliavano fra di loro, comprese che il bambino era morto e disse ai suoi ministri: "È morto il

bambino?". Quelli risposero: "È morto". 20Allora Davide si alzò da terra, si lavò, si unse e cambiò le vesti; poi andò

nella casa del Signore e vi si prostrò. Rientrato in casa, chiese che gli portassero il cibo e mangiò. 21I suoi ministri gli

dissero: "Che fai? Per il bambino ancora vivo hai digiunato e pianto e, ora che è morto, ti alzi e mangi!". 22Egli

rispose: "Quando il bambino era ancora vivo, digiunavo e piangevo, perché dicevo: Chi sa? Il Signore avrà forse

pietà di me e il bambino resterà vivo. 23Ma ora che egli è morto, perché digiunare? Posso io farlo ritornare? Io andrò

da lui, ma lui non ritornerà da me!".

24Poi Davide consolò Betsabea sua moglie, entrò da lei e le si unì: essa partorì un figlio, che egli chiamò Salomone.

25Il Signore amò Salomone e mandò il profeta Natan, che lo chiamò Iedidià per ordine del Signore.

26Intanto Ioab assalì Rabbà degli Ammoniti, si impadronì della città delle acque 27e inviò messaggeri a Davide per

dirgli: "Ho assalito Rabbà e mi sono già impadronito della città delle acque. 28Ora raduna il resto del popolo,

accàmpati contro la città e prendila, altrimenti se la prendo io, porterebbe il mio nome". 29Davide radunò tutto il

popolo, si mosse verso Rabbà, l'assalì e la prese. 30Tolse dalla testa di Milcom la corona, che pesava un talento d'oro

e conteneva una pietra preziosa; essa fu posta sulla testa di Davide. Asportò dalla città un bottino molto grande.

31Fece uscire gli abitanti che erano nella città e li impiegò nei lavori delle seghe, dei picconi di ferro e delle scuri di

ferro e li fece lavorare alle fornaci da mattoni; così fece a tutte le città degli Ammoniti. Poi Davide tornò a

Gerusalemme con tutta la sua truppa.
13

1Dopo queste cose, accadde che, avendo Assalonne figlio di Davide, una sorella molto bella, chiamata Tamàr,

Amnòn figlio di Davide si innamorò di lei. 2Amnòn ne ebbe una tal passione, da cadere malato a causa di Tamàr sua

sorella; poiché essa era vergine pareva impossibile ad Amnòn di poterle fare qualcosa. 3Ora Amnòn aveva un amico,

chiamato Ionadàb figlio di Simeà, fratello di Davide e Ionadàb era un uomo molto astuto. 4Egli disse: "Perché, figlio

del re, tu diventi sempre più magro di giorno in giorno? Non me lo vuoi dire?". Amnòn gli rispose: "Sono

innamorato di Tamàr, sorella di mio fratello Assalonne". 5Ionadàb gli disse: "Mettiti a letto e fingiti malato; quando

tuo padre verrà a vederti, gli dirai: Permetti che mia sorella Tamàr venga a darmi da mangiare e a preparare la

vivanda sotto i miei occhi, così che io veda; allora prenderò il cibo dalle sue mani".

6Amnòn si mise a letto e si finse malato; quando il re lo venne a vedere, Amnòn gli disse: "Permetti che mia sorella

Tamàr venga e faccia un paio di frittelle sotto i miei occhi e allora prenderò il cibo dalle sue mani". 7Allora Davide

mandò a dire a Tamàr, in casa: "Va' a casa di Amnòn tuo fratello e prepara una vivanda per lui". 8Tamàr andò a casa

di Amnòn suo fratello, che giaceva a letto. Essa prese farina stemperata, la impastò, ne fece frittelle sotto i suoi

occhi e le fece cuocere. 9Poi prese la padella e versò le frittelle davanti a lui; ma egli rifiutò di mangiare e disse:

"Allontanate tutti dalla mia presenza". Tutti uscirono. 10Allora Amnòn disse a Tamàr: "Portami la vivanda in camera

e prenderò il cibo dalle tue mani". Tamàr prese le frittelle che aveva fatte e le portò in camera ad Amnòn suo

fratello. 11Ma mentre gliele dava da mangiare, egli l'afferrò e le disse: "Vieni, unisciti a me, sorella mia". 12Essa gli

rispose: "No, fratello mio, non farmi violenza; questo non si fa in Israele; non commettere questa infamia! 13Io dove

andrei a portare il mio disonore? Quanto a te, tu diverresti come un malfamato in Israele. Parlane piuttosto al re, egli

non mi rifiuterà a te". 14Ma egli non volle ascoltarla: fu più forte di lei e la violentò unendosi a lei. 15Poi Amnòn

concepì verso di lei un odio grandissimo: l'odio verso di lei fu più grande dell'amore con cui l'aveva prima amata. Le

disse: 16"Alzati, vattene!". Gli rispose: "O no! Questo torto che mi fai cacciandomi è peggiore dell'altro che mi hai

già fatto". Ma egli non volle ascoltarla. 17Anzi, chiamato il giovane che lo serviva, gli disse: "Cacciami fuori costei e

sprangale dietro il battente". 18Essa indossava una tunica con le maniche, perché così vestivano, da molto tempo, le

figlie del re ancora vergini. Il servo di Amnòn dunque la mise fuori e le sprangò il battente dietro. 19Tamàr si sparse

polvere sulla testa, si stracciò la tunica dalle lunghe maniche che aveva indosso, si mise le mani sulla testa e se ne

andò camminando e gridando. 20Assalonne suo fratello le disse: "Forse Amnòn tuo fratello è stato con te? Per ora

taci, sorella mia; è tuo fratello; non disperarti per questa cosa". Tamàr desolata rimase in casa di Assalonne, suo

fratello. 21Il re Davide seppe tutte queste cose e ne fu molto irritato, ma non volle urtare il figlio Amnòn, perché

aveva per lui molto affetto; era infatti il suo primogenito. 22Assalonne non disse una parola ad Amnòn né in bene né

in male; odiava Amnòn perché aveva violato Tamàr sua sorella.

23Due anni dopo Assalonne, avendo i tosatori a Baal-Cazòr, presso Èfraim, invitò tutti i figli del re. 24Andò dunque

Assalonne dal re e disse: "Ecco il tuo servo ha i tosatori presso di sé. Venga dunque anche il re con i suoi ministri a

casa del tuo servo!". 25Ma il re disse ad Assalonne: "No, figlio mio, non si venga noi tutti, perché non ti siamo di

peso". Sebbene insistesse, il re non volle andare; ma gli diede la sua benedizione. 26Allora Assalonne disse: "Se non

vuoi venire tu, permetti ad Amnòn mio fratello di venire con noi". Il re gli rispose: "Perché dovrebbe venire con

te?". 27Ma Assalonne tanto insistè che Davide lasciò andare con lui Amnòn e tutti i figli del re. Assalonne fece un

banchetto come un banchetto da re. 28Ma Assalonne diede quest'ordine ai servi: "Badate, quando Amnòn avrà il

cuore riscaldato dal vino e io vi dirò: Colpite Amnòn!, voi allora uccidetelo e non abbiate paura. Non ve lo comando

io? Fatevi coraggio e comportatevi da forti!". 29I servi di Assalonne fecero ad Amnòn come Assalonne aveva

comandato. Allora tutti i figli del re si alzarono, montarono ciascuno sul suo mulo e fuggirono. 30Mentre essi erano

ancora per strada, giunse a Davide questa notizia: "Assalonne ha ucciso tutti i figli del re e neppure uno è scampato".

31Allora il re si alzò, si stracciò le vesti e si gettò per terra; tutti i suoi ministri che gli stavano intorno, stracciarono le

loro vesti. 32Ma Ionadàb figlio di Simeà, fratello di Davide, disse: "Non dica il mio signore che tutti i giovani, figli

del re, sono stati uccisi; il solo Amnòn è morto; per Assalonne era cosa decisa fin da quando Amnòn aveva fatto

violenza a sua sorella Tamàr. 33Ora non si metta in cuore il mio signore una tal cosa, come se tutti i figli del re

fossero morti; il solo Amnòn è morto 34e Assalonne è fuggito". Il giovane che stava di sentinella alzò gli occhi,

guardò ed ecco una gran turba di gente veniva per la strada di Bacurìm, dal lato del monte, sulla discesa. La

sentinella venne ad avvertire il re e disse: "Ho visto uomini scendere per la strada di Bacurìm, dal lato del monte".

35Allora Ionadàb disse al re: "Ecco i figli del re arrivano; la cosa sta come il tuo servo ha detto". 36Come ebbe finito

di parlare, ecco giungere i figli del re, i quali alzarono grida e piansero; anche il re e tutti i suoi ministri fecero un

gran pianto. 37Quanto ad Assalonne, era fuggito ed era andato da Talmài, figlio di Ammiùd, re di Ghesùr. Il re fece il

lutto per il suo figlio per lungo tempo.

38Assalonne rimase tre anni a Ghesùr, dove era andato dopo aver preso la fuga. 39Poi lo spirito del re Davide cessò di

sfogarsi contro Assalonne, perché si era placato il dolore per la morte di Amnòn.

14

1Ioab figlio di Zeruià si accorse che il cuore del re era contro Assalonne. 2Allora mandò a chiamare a Tekòa e fece

venire una donna saggia e le disse: "Fingi di essere in lutto: mettiti una veste da lutto, non ti ungere con olio e

compòrtati da donna che pianga da molto tempo un morto; 3poi entra presso il re e parlagli così e così". Ioab le mise

in bocca le parole da dire. 4La donna di Tekòa andò dunque dal re, si gettò con la faccia a terra, si prostrò e disse:

"Aiuto, o re!". 5Il re le disse: "Che hai?". Rispose: "Ahimè! Io sono una vedova; mio marito è morto. 6La tua schiava

aveva due figli, ma i due vennero tra di loro a contesa in campagna e nessuno li separava; così uno colpì l'altro e

l'uccise. 7Ed ecco tutta la famiglia è insorta contro la tua schiava dicendo: consegnaci l'uccisore del fratello, perché

lo facciamo morire per vendicare il fratello che egli ha ucciso. Elimineranno così anche l'erede e spegneranno

l'ultima bracia che mi è rimasta e non lasceranno a mio marito né nome, né discendenza sulla terra". 8Il re disse alla

donna: "Va' pure a casa: io darò ordini a tuo riguardo". 9La donna di Tekòa disse al re: "Re mio signore, la colpa

cada su di me e sulla casa di mio padre, ma il re e il suo trono sono innocenti". 10E il re: "Se qualcuno parla contro di

te, conducilo da me e vedrai che non ti molesterà più". 11Riprese: "Il re pronunzi il nome del Signore suo Dio perché

il vendicatore del sangue non aumenti la disgrazia e non mi sopprimano il figlio". Egli rispose: "Per la vita del

Signore, non cadrà a terra un capello di tuo figlio!". 12Allora la donna disse: "La tua schiava possa dire una parola al

re mio signore!". Egli rispose: "Parla". 13Riprese la donna: "Allora perché pensi così contro il popolo di Dio? Intanto

il re, pronunziando questa sentenza si è come dichiarato colpevole, per il fatto che il re non fa ritornare colui che ha

bandito. 14Noi dobbiamo morire e siamo come acqua versata in terra, che non si può più raccogliere, e Dio non ridà

la vita. Il re pensi qualche piano perché il proscritto non sia più bandito lontano da lui. 15Ora, se io sono venuta a

parlare così al re mio signore, è perché la gente mi ha fatto paura e la tua schiava ha detto: Voglio parlare al re; forse

il re farà quanto gli dirà la sua schiava; 16il re ascolterà la sua schiava e la libererà dalle mani di quelli che cercano di

sopprimere me e mio figlio dalla eredità di Dio". 17La donna concluse: "La parola del re mio signore conceda la

calma. Perché il re mio signore è come un angelo di Dio per distinguere il bene e il male. Il Signore tuo Dio sia con

te!". 18Il re rispose e disse alla donna: "Non tenermi nascosto nulla di quello che io ti domanderò". La donna disse:

"Parli pure il re mio signore". 19Disse il re: "La mano di Ioab non è forse con te in tutto questo?". La donna rispose:

"Per la tua vita, o re mio signore, non si può andare né a destra né a sinistra di quanto ha detto il re mio signore!

Proprio il tuo servo Ioab mi ha dato questi ordini e ha messo tutte queste parole in bocca alla tua schiava. 20Per dare

alla cosa un'altra faccia, il tuo servo Ioab ha agito così; ma il mio signore ha la saggezza di un angelo di Dio e sa

quanto avviene sulla terra".

21Allora il re disse a Ioab: "Ecco, voglio fare quello che hai chiesto; va' dunque e fa' tornare il giovane Assalonne".

22Ioab si gettò con la faccia a terra, si prostrò, benedisse il re e disse: "Oggi il tuo servo sa di aver trovato grazia ai

tuoi occhi, re mio signore, poiché il re ha fatto quello che il suo servo gli ha chiesto". 23Ioab dunque si alzò, andò a

Ghesùr e condusse Assalonne a Gerusalemme. 24Ma il re disse: "Si ritiri in casa e non veda la mia faccia". Così

Assalonne si ritirò in casa e non vide la faccia del re.

25Ora in tutto Israele non vi era uomo che fosse tanto lodato per la sua bellezza quanto Assalonne; dalle piante dei

piedi alla cima del capo, non vi era in lui un difetto alcuno. 26Quando si faceva tagliare i capelli, e se li faceva

tagliare ogni anno perché la capigliatura gli pesava troppo, egli pesava i suoi capelli e il peso era di duecento sicli a

peso del re. 27Ad Assalonne nacquero tre figli e una figlia chiamata Tamàr, che era donna di bell'aspetto.

28Assalonne abitò in Gerusalemme due anni, senza vedere la faccia del re. 29Poi Assalonne convocò Ioab per

mandarlo dal re; ma egli non volle andare da lui; lo convocò una seconda volta, ma Ioab non volle andare. 30Allora

Assalonne disse ai suoi servi: "Vedete, il campo di Ioab è vicino al mio e vi è l'orzo; andate ed appiccatevi il

fuoco!". I servi di Assalonne appiccarono il fuoco al campo. 31Allora Ioab si alzò, andò a casa di Assalonne e gli

disse: "Perché i tuoi servi hanno dato fuoco al mio campo?". 32Assalonne rispose a Ioab: "Io ti avevo mandato a dire:

Vieni qui, voglio mandarti a dire al re: Perché sono tornato da Ghesùr? Sarebbe meglio per me se fossi rimasto là.

Ora voglio vedere la faccia del re e, se vi è in me colpa, mi faccia morire!". 33Ioab allora andò dal re e gli riferì la

cosa. Il re fece chiamare Assalonne, il quale venne e si prostrò con la faccia a terra davanti a lui; il re baciò

Assalonne.
15

1Ma dopo, Assalonne si procurò un carro, cavalli e cinquanta uomini che correvano davanti a lui. 2Assalonne si

alzava la mattina presto e si metteva da un lato della strada di accesso alla porta della città; quando qualcuno aveva

una lite e veniva dal re per il giudizio, Assalonne lo chiamava e gli diceva: "Di quale città sei?", l'altro gli

rispondeva: "Il tuo servo è di tale e tale tribù d'Israele". 3Allora Assalonne gli diceva: "Vedi, le tue ragioni sono

buone e giuste, ma nessuno ti ascolta da parte del re". 4Assalonne aggiungeva: "Se facessero me giudice del paese!

Chiunque avesse una lite o un giudizio verrebbe da me e io gli farei giustizia". 5Quando uno gli si accostava per

prostrarsi davanti a lui, gli porgeva la mano, l'abbracciava e lo baciava. 6Assalonne faceva così con tutti gli Israeliti

che venivano dal re per il giudizio; in questo modo Assalonne si cattivò l'affetto degli Israeliti.

7Ora, dopo quattro anni, Assalonne disse al re: "Lasciami andare a Ebron a sciogliere un voto che ho fatto al

Signore. 8Perché durante la sua dimora a Ghesùr, in Aram, il tuo servo ha fatto questo voto: Se il Signore mi

riconduce a Gerusalemme, io servirò il Signore a Ebron!". 9Il re gli disse: "Va' in pace!". Egli si alzò e andò a Ebron.

10Allora Assalonne mandò emissari per tutte le tribù d'Israele a dire: "Quando sentirete il suono della tromba, allora

direte: Assalonne è divenuto re a Ebron". 11Con Assalonne erano partiti da Gerusalemme duecento uomini, i quali,

invitati, partirono con semplicità, senza saper nulla. 12Assalonne convocò Achitòfel il Ghilonita, consigliere di

Davide, perché venisse dalla sua città di Ghilo ad assistere mentre offriva i sacrifici. La congiura divenne potente e il

popolo andava crescendo di numero intorno ad Assalonne.

13Arrivò un informatore da Davide e disse: "Il cuore degli Israeliti si è volto verso Assalonne". 14Allora Davide disse

a tutti i suoi ministri che erano con lui a Gerusalemme: "Alzatevi, fuggiamo; altrimenti nessuno di noi scamperà

dalle mani di Assalonne. Partite in fretta perché non si affretti lui a raggiungerci e faccia cadere su di noi la sventura

e colpisca la città a fil di spada". 15I ministri del re gli dissero: "Tutto secondo ciò che sceglierà il re mio signore;

ecco, noi siamo i tuoi ministri". 16Il re dunque uscì a piedi con tutta la famiglia; lasciò dieci concubine a custodire la

reggia. 17Il re uscì dunque a piedi con tutto il popolo e si fermarono all'ultima casa. 18Tutti i ministri del re

camminavano al suo fianco e tutti i Cretei e tutti i Peletei e Ittài con tutti quelli di Gat, seicento uomini venuti da Gat

al suo seguito, sfilavano davanti al re. 19Allora il re disse a Ittài di Gat: "Perché vuoi venire anche tu con noi? Torna

indietro e resta con il re, perché sei un forestiero e per di più un esule dalla tua patria. 20Appena ieri sei arrivato e

oggi ti farei errare con noi, mentre io stesso vado dove capiterà di andare? Torna indietro e riconduci con te i tuoi

fratelli; siano con te la grazia e la fedeltà al Signore!". 21Ma Ittài rispose al re: "Per la vita del Signore e la tua, o re

mio signore, in qualunque luogo sarà il re mio signore, per morire o per vivere, là sarà anche il tuo servo". 22Allora

Davide disse a Ittài: "Va', prosegui pure!". Ittài, quello di Gat, proseguì con tutti gli uomini e con tutte le donne e i

bambini che erano con lui. 23Tutti quelli del paese piangevano ad alta voce, mentre tutto il popolo passava. Il re

stava in piedi nella valle del Cedron e tutto il popolo passava davanti a lui prendendo la via del deserto.

24Ecco venire anche Zadòk con tutti i leviti, i quali portavano l'arca dell'alleanza di Dio. Essi deposero l'arca di Dio

presso Ebiatàr, finché tutto il popolo non finì di uscire dalla città. 25Il re disse a Zadòk: "Riporta in città l'arca di Dio!

Se io trovo grazia agli occhi del Signore, egli mi farà tornare e me la farà rivedere insieme con la sua Dimora. 26Ma

se dice: Non ti gradisco, eccomi: faccia di me quello che sarà bene davanti a lui". 27Il re aggiunse al sacerdote

Zadòk: "Vedi? Torna in pace in città con tuo figlio Achimaaz e Giònata figlio di Ebiatàr. 28Badate: io aspetterò

presso i guadi del deserto, finché mi sia portata qualche notizia da parte vostra". 29Così Zadòk ed Ebiatàr riportarono

a Gerusalemme l'arca di Dio e là dimorarono.

30Davide saliva l'erta degli Ulivi; saliva piangendo e camminava con il capo coperto e a piedi scalzi; tutta la gente

che era con lui aveva il capo coperto e, salendo, piangeva. 31Fu intanto portata a Davide la notizia: "Achitòfel è con

Assalonne tra i congiurati". Davide disse: "Rendi vani i consigli di Achitòfel, Signore!". 32Quando Davide fu giunto

in vetta al monte, al luogo dove ci si prostra a Dio, ecco farglisi incontro Cusài, l'Archita, con la tunica stracciata e il

capo coperto di polvere. 33Davide gli disse: "Se tu procedi con me, mi sarai di peso; 34ma se torni in città e dici ad

Assalonne: Io sarò tuo servo, o re; come sono stato servo di tuo padre prima, così sarò ora tuo servo, tu dissiperai in

mio favore i consigli di Achitòfel. 35E non avrai forse là con te i sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr? Quanto sentirai dire

della reggia, lo riferirai ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr. 36Ecco, essi hanno con loro i due figli, Achimaaz, figlio di

Zadòk e Giònata, figlio di Ebiatàr; per mezzo di loro mi farete sapere quanto avrete sentito". 37Cusài, amico di

Davide, arrivò in città quando Assalonne entrava in Gerusalemme.

16

1Davide aveva di poco superato la cima del monte, quando ecco Zibà, servo di Merib-Bàal, gli si fece incontro con

un paio di asini sellati e carichi di duecento pani, cento grappoli di uva secca, cento frutti d'estate e un otre di vino.

2Il re disse a Zibà: "Che vuoi fare di queste cose?". Zibà rispose: "Gli asini serviranno di cavalcatura alla reggia, i

pani e i frutti d'estate sono per sfamare i giovani, il vino per dissetare quelli che saranno stanchi nel deserto". 3Il re

disse: "Dov'è il figlio del tuo signore?". Zibà rispose al re: "Ecco, è rimasto a Gerusalemme perché ha detto: Oggi la

casa di Israele mi renderà il regno di mio padre". 4Il re disse a Zibà: "Quanto appartiene a Merib-Bàal è tuo". Zibà

rispose: "Mi prostro! Possa io trovar grazia ai tuoi occhi, re mio signore!".

5Quando poi il re Davide fu giunto a Bacurìm, ecco uscire di là un uomo della stessa famiglia della casa di Saul,

chiamato Simeì, figlio di Ghera. Egli usciva imprecando 6e gettava sassi contro Davide e contro tutti i ministri del re

Davide, mentre tutto il popolo e tutti i prodi stavano alla destra e alla sinistra del re. 7Simeì, maledicendo Davide,

diceva: "Vattene, vattene, sanguinario, scellerato! 8Il Signore ha fatto ricadere sul tuo capo tutto il sangue della casa

di Saul, al posto del quale regni; il Signore ha messo il regno nelle mani di Assalonne tuo figlio ed eccoti nella

sventura che hai meritato, perché sei un sanguinario". 9Allora Abisài figlio di Zeruià disse al re: "Perché questo cane

morto dovrà maledire il re mio signore? Lascia che io vada e gli tagli la testa!". 10Ma il re rispose: "Che ho io in

comune con voi, figli di Zeruià? Se maledice, è perché il Signore gli ha detto: Maledici Davide! E chi potrà dire:

Perché fai così?". 11Poi Davide disse ad Abisài e a tutti i suoi ministri: "Ecco, il figlio uscito dalle mie viscere cerca

di togliermi la vita: Quanto più ora questo Beniaminita! Lasciate che maledica, poiché glielo ha ordinato il Signore.

12Forse il Signore guarderà la mia afflizione e mi renderà il bene in cambio della maledizione di oggi". 13Davide e la

sua gente continuarono il cammino e Simeì camminava sul fianco del monte, parallelamente a Davide, e, cammin

facendo, imprecava contro di lui, gli tirava sassi e gli lanciava polvere. 14Il re e tutta la gente che era con lui

arrivarono stanchi presso il Giordano e là ripresero fiato.

15Intanto Assalonne con tutti gli Israeliti era entrato in Gerusalemme e Achitòfel era con lui. 16Quando Cusài

l'Archita, l'amico di Davide, fu giunto presso Assalonne gli disse: "Viva il re! Viva il re!". 17Assalonne disse a

Cusài: "Questa è la fedeltà che hai per il tuo amico? Perché non sei andato con il tuo amico?". 18Cusài rispose ad

Assalonne: "No, io sarò per colui che il Signore e questo popolo e tutti gli Israeliti hanno scelto e con lui rimarrò.

19E poi di chi sarò schiavo? Non lo sarò forse di suo figlio? Come ho servito tuo padre, così servirò te".

20Allora Assalonne disse ad Achitòfel: "Consultatevi su quello che dobbiamo fare". 21Achitòfel rispose ad

Assalonne: "Entra dalle concubine che tuo padre ha lasciate a custodia della casa; tutto Israele saprà che ti sei reso

odioso a tuo padre e sarà rafforzato il coraggio di tutti i tuoi". 22Fu dunque piantata una tenda sulla terrazza per

Assalonne e Assalonne entrò dalle concubine del padre, alla vista di tutto Israele. 23In quei giorni un consiglio dato

da Achitòfel era come una parola data da Dio a chi lo consulta. Così era di tutti i consigli di Achitòfel per Davide e

per Assalonne.
17

1Achitòfel disse ad Assalonne: "Sceglierò dodicimila uomini: mi metterò ad inseguire Davide questa notte; 2gli

piomberò addosso mentre egli è stanco e ha le braccia fiacche; lo spaventerò e tutta la gente che è con lui si darà alla

fuga; io colpirò solo il re 3e ricondurrò a te tutto il popolo, come ritorna la sposa al marito. La vita di un solo uomo

tu cerchi; la gente di lui rimarrà tranquilla". 4Questo parlare piacque ad Assalonne e a tutti gli anziani d'Israele. 5Ma

Assalonne disse: "Chiamate anche Cusài l'Archita e sentiamo ciò che ha in bocca anche lui". 6Quando Cusài fu

giunto da Assalonne, questi gli disse: "Achitòfel ha parlato così e così; dobbiamo fare come ha detto lui? Se no,

parla tu!". 7Cusài rispose ad Assalonne: "Questa volta il consiglio dato da Achitòfel non è buono". 8Cusài continuò:

"Tu conosci tuo padre e i suoi uomini: sai che sono uomini valorosi e che hanno l'animo esasperato come un'orsa

nella campagna quando le sono stati rapiti i figli; poi tuo padre è un guerriero e non passerà la notte con il popolo.

9A quest'ora egli è nascosto in qualche buca o in qualche altro luogo; se fin da principio cadranno alcuni dei tuoi,

qualcuno lo verrà a sapere e si dirà: C'è stata una strage tra la gente che segue Assalonne. 10Allora il più valoroso,

anche se avesse un cuore di leone, si avvilirà, perché tutto Israele sa che tuo padre è un prode e che i suoi uomini

sono valorosi. 11Perciò io consiglio che tutto Israele, da Dan fino a Bersabea, si raduni presso di te, numeroso come

la sabbia che è sulla riva del mare, e che tu vada in persona alla battaglia. 12Così lo raggiungeremo in qualunque

luogo si troverà e gli piomberemo addosso come la rugiada cade sul suolo; di tutti i suoi uomini non ne scamperà

uno solo. 13Se invece si ritira in qualche città, tutto Israele porterà corde a quella città e noi la trascineremo nella

valle, così che non se ne trovi più nemmeno una pietruzza". 14Assalonne e tutti gli Israeliti dissero: "Il consiglio di

Cusài l'Archita è migliore di quello di Achitòfel". Il Signore aveva stabilito di mandare a vuoto il saggio consiglio di

Achitòfel per far cadere la sciagura su Assalonne.

15Allora Cusài disse ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr: "Achitòfel ha consigliato Assalonne e gli anziani d'Israele così e

così, ma io ho consigliato in questo modo. 16Ora dunque mandate in fretta ad informare Davide e ditegli: Non

passare la notte presso i guadi del deserto, ma passa subito dall'altra parte, perché non venga lo sterminio sul re e

sulla gente che è con lui".

17Ora Giònata e Achimaaz stavano presso En-Roghèl, in attesa che una schiava andasse a portare le notizie che essi

dovevano andare a riferire al re Davide; perché non potevano farsi vedere ad entrare in città. 18Ma un giovane li vide

e informò Assalonne. I due partirono di corsa e giunsero a Bacurìm a casa di un uomo che aveva nel cortile una

cisterna. 19Quelli vi si calarono e la donna di casa prese una coperta, la distese sulla bocca della cisterna e vi sparse

grano pesto, così che non ci si accorgeva di nulla. 20I servi di Assalonne vennero in casa della donna e chiesero:

"Dove sono Achimaaz e Giònata?". La donna rispose loro: "Hanno passato il serbatoio dell'acqua". Quelli si misero

a cercarli, ma, non riuscendo a trovarli, tornarono a Gerusalemme.

21Quando costoro se ne furono partiti, i due uscirono dalla cisterna e andarono ad informare il re Davide. Gli dissero:

"Muovetevi e passate in fretta l'acqua, perché così ha consigliato Achitòfel a vostro danno". 22Allora Davide si

mosse con tutta la sua gente e passò il Giordano. All'apparire del giorno, neppure uno era rimasto che non avesse

passato il Giordano. 23Achitòfel, vedendo che il suo consiglio non era stato seguito, sellò l'asino e partì per andare a

casa sua nella sua città. Mise in ordine gli affari della casa e s'impiccò. Così morì e fu sepolto nel sepolcro di suo

padre.

24Davide era giunto a Macanàim, quando Assalonne passò il Giordano con tutti gli Israeliti. 25Assalonne aveva posto

a capo dell'esercito Amasà invece di Ioab. Amasà era figlio di un uomo chiamato Itrà l'Ismaelita, il quale si era unito

a Abigàl, figlia di Iesse e sorella di Zeruià, madre di Ioab. 26Israele e Assalonne si accamparono nel paese di Gàlaad.

27Quando Davide fu giunto a Macanàim, Sobì, figlio di Nacàs che era da Rabbà, città degli Ammoniti, Machìr, figlio

di Ammiel da Lodebàr, e Barzillài, il Galaadita di Roghelìm, 28portarono letti e tappeti, coppe e vasi di terracotta,

grano, orzo, farina, grano arrostito, fave, lenticchie, 29miele, latte acido e formaggi di pecora e di vacca, per Davide e

per la sua gente perché mangiassero; infatti dicevano: "Questa gente ha patito fame, stanchezza e sete nel deserto".

18

1Davide passò in rassegna la sua gente e costituì capi di migliaia e capi di centinaia per comandarla. 2Divise la gente

in tre corpi: un terzo sotto il comando di Ioab, un terzo sotto il comando di Abisài figlio di Zeruià, fratello di Ioab, e

un terzo sotto il comando di Ittài di Gat. Poi il re disse al popolo: "Voglio uscire anch'io con voi!". 3Ma il popolo

rispose: "Tu non devi uscire, perché se noi fossimo messi in fuga, non si farebbe alcun caso di noi; quand'anche

perisse la metà di noi, non se ne farebbe alcun caso, ma tu conti per diecimila di noi; è meglio che ti tenga pronto a

darci aiuto dalla città". 4Il re rispose loro: "Farò quello che vi sembra bene". Il re si fermò al fianco della porta,

mentre tutto l'esercito usciva a schiere di cento e di mille uomini. 5Il re ordinò a Ioab, ad Abisài e ad Ittài:

"Trattatemi con riguardo il giovane Assalonne!". E tutto il popolo udì quanto il re ordinò a tutti i capi nei riguardi di

Assalonne.

6L'esercito uscì in campo contro Israele e la battaglia ebbe luogo nella foresta di Èfraim. 7La gente d'Israele fu in

quel luogo sconfitta dai servi di Davide; la strage fu grande: in quel giorno caddero ventimila uomini. 8La battaglia

si estese su tutta la contrada e la foresta divorò in quel giorno molta più gente di quanta non ne avesse divorato la

spada.

9Ora Assalonne s'imbattè nei servi di Davide. Assalonne cavalcava il mulo; il mulo entrò sotto i rami di un grande

terebinto e la testa di Assalonne rimase impigliata nel terebinto e così egli restò sospeso fra cielo e terra; mentre il

mulo che era sotto di lui passava oltre. 10Un uomo lo vide e venne a riferire a Ioab: "Ho visto Assalonne appeso a un

terebinto". 11Ioab rispose all'uomo che gli portava la notizia: "Dunque, l'hai visto? E perché non l'hai tu, sul posto,

steso al suolo? Io non avrei mancato di darti dieci sicli d'argento e una cintura". 12Ma quell'uomo disse a Ioab:

"Quand'anche mi fossero messi in mano mille sicli d'argento, io non stenderei la mano sul figlio del re; perché con i

nostri orecchi abbiamo udito l'ordine che il re ha dato a te, ad Abisài e a Ittài: Salvatemi il giovane Assalonne! 13Se

io avessi commesso di mia testa una perfidia, poiché nulla rimane nascosto al re, tu stesso saresti sorto contro di

me". 14Allora Ioab disse: "Io non voglio perdere così il tempo con te". Prese in mano tre dardi e li immerse nel cuore

di Assalonne, che era ancora vivo nel folto del terebinto. 15Poi dieci giovani scudieri di Ioab circondarono

Assalonne, lo colpirono e lo finirono.

16Allora Ioab suonò la tromba e il popolo cessò di inseguire Israele, perché Ioab aveva trattenuto il popolo. 17Poi

presero Assalonne, lo gettarono in una grande fossa nella foresta ed elevarono sopra di lui un enorme mucchio di

pietre. Tutto Israele era fuggito ciascuno nella sua tenda. 18Ora Assalonne mentre era in vita, si era eretta la stele che

è nella Valle del re; perché diceva: "Io non ho un figlio che conservi il ricordo del mio nome"; chiamò quella stele

con il suo nome e la si chiamò di Assalonne fino ad oggi.

19Achimaaz figlio di Zadòk disse a Ioab: "Correrò a portare al re la notizia che il Signore gli ha fatto giustizia contro

i suoi nemici". 20Ioab gli rispose: "Oggi tu non sarai l'uomo della buona notizia, la porterai un altro giorno; non

porterai oggi la bella notizia perché il figlio del re è morto". 21Poi Ioab disse all'Etiope: "Va' e riferisci al re quello

che hai visto". L'Etiope si prostrò a Ioab e corse via. 22Achimaaz, figlio di Zadòk, disse di nuovo a Ioab: "Qualunque

cosa avvenga, lasciami correre dietro all'Etiope". Ioab gli disse: "Ma perché correre, figlio mio? La buona notizia

non ti porterà nulla di buono". 23E l'altro: "Qualunque cosa avvenga, voglio correre". Ioab gli disse: "Corri!". Allora

Achimaaz prese la corsa per la strada della valle e oltrepassò l'Etiope. 24Davide stava seduto fra le due porte; la

sentinella salì sul tetto della porta dal lato del muro; alzò gli occhi, guardò ed ecco un uomo correre tutto solo. 25La

sentinella gridò e avvertì il re. Il re disse: "Se è solo, porta una buona notizia". Quegli andava avvicinandosi sempre

più. 26Poi la sentinella vide un altro uomo che correva e gridò al guardiano: "Ecco un altro uomo correre tutto solo!".

E il re: "Anche questo porta una buona notizia". 27La sentinella disse: "Il modo di correre del primo mi pare quello

di Achimaaz, figlio di Zadòk". E il re disse: "È un uomo dabbene: viene certo per una lieta notizia!". 28Achimaaz

gridò al re: "Pace!". Prostratosi dinanzi al re con la faccia a terra, disse: "Benedetto sia il Signore tuo Dio che ha

messo in tuo potere gli uomini che avevano alzato le mani contro il re mio signore!". 29Il re disse: "Il giovane

Assalonne sta bene?". Achimaàz rispose: "Quando Ioab mandava il servo del re e me tuo servo, io vidi un gran

tumulto, ma non so di che cosa si trattasse". 30Il re gli disse: "Mettiti là, da parte". Quegli si mise da parte e aspettò.

31Ed ecco arrivare l'Etiope che disse: "Buone notizie per il re mio signore! Il Signore ti ha reso oggi giustizia,

liberandoti dalle mani di quanti erano insorti contro di te". 32Il re disse all'Etiope: "Il giovane Assalonne sta bene?".

L'Etiope rispose: "Diventino come quel giovane i nemici del re mio signore e quanti insorgono contro di te per farti

il male!".
19

1Allora il re fu scosso da un tremito, salì al piano di sopra della porta e pianse; diceva in lacrime: "Figlio mio!

Assalonne figlio mio, figlio mio Assalonne! Fossi morto io invece di te, Assalonne, figlio mio, figlio mio!". 2Fu

riferito a Ioab: "Ecco il re piange e fa lutto per Assalonne". 3La vittoria in quel giorno si cambiò in lutto per tutto il

popolo, perché il popolo sentì dire in quel giorno: "Il re è molto afflitto a causa del figlio". 4Il popolo in quel giorno

rientrò in città furtivamente, come avrebbe fatto gente vergognosa per essere fuggita in battaglia. 5Il re si era coperta

la faccia e gridava a gran voce: "Figlio mio Assalonne, Assalonne figlio mio, figlio mio!". 6Allora Ioab entrò in casa

del re e disse: "Tu copri oggi di rossore il volto di tutta la tua gente, che in questo giorno ha salvato la vita a te, ai

tuoi figli e alle tue figlie, alle tue mogli e alle tue concubine, 7perché mostri di amare quelli che ti odiano e di odiare

quelli che ti amano. Infatti oggi tu mostri chiaramente che capi e ministri per te non contano nulla; ora io ho capito

che, se Assalonne fosse vivo e noi fossimo quest'oggi tutti morti, allora sarebbe una cosa giusta ai tuoi occhi. 8Ora

dunque alzati, esci e parla al cuore della tua gente; perché io giuro per il Signore che, se non esci, neppure un uomo

resterà con te questa notte; questa sarebbe per te la peggiore sventura di tutte quelle che ti sono cadute addosso dalla

tua giovinezza fino ad oggi". 9Allora il re si alzò e si sedette sulla porta; fu dato quest'annunzio a tutto il popolo:

"Ecco il re sta seduto alla porta". E tutto il popolo venne alla presenza del re.

Gli Israeliti erano fuggiti ognuno alla sua tenda. 10In tutte le tribù d'Israele tutto il popolo stava discutendo e diceva:

"Il re ci ha liberati dalle mani dei nostri nemici e ci ha salvati dalle mani dei Filistei; ora è dovuto fuggire dal paese a

causa di Assalonne. 11Ma quanto ad Assalonne, che noi avevamo consacrato perché regnasse su di noi, è morto in

battaglia. Ora perché non cercate di far tornare il re?". 12Ciò che si diceva in tutto Israele era giunto a conoscenza del

re. Il re Davide mandò a dire ai sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr: "Riferite agli anziani di Giuda: Perché volete essere gli

ultimi a far tornare il re alla sua casa? 13Voi siete mio osso e mia carne e perché dunque sareste gli ultimi a far

tornare il re? 14Dite ad Amasà: Non sei forse mio osso e mia carne? Dio mi faccia questo e mi aggiunga quest'altro,

se tu non diventerai davanti a me capo dell'esercito per sempre al posto di Ioab!". 15Così piegò il cuore di tutti gli

uomini di Giuda, come se fosse stato il cuore di un sol uomo; essi mandarono a dire al re: "Ritorna tu e tutti i tuoi

ministri".

16Il re dunque tornò e giunse al Giordano; quelli di Giuda vennero a Gàlgala per andare incontro al re e per fargli

passare il Giordano.

17Simeì, figlio di Ghera, Beniaminita, che era di Bacurìm, si affrettò a scendere con gli uomini di Giuda incontro al

re Davide. 18Aveva con sé mille uomini di Beniamino. Zibà, il servo della casa di Saul, i suoi quindici figli con lui e

i suoi venti servi si erano precipitati al Giordano prima del re 19e avevano servito per far passare la famiglia del re e

per fare quanto a lui sarebbe piaciuto. Intanto Simeì, figlio di Ghera, si gettò ai piedi del re nel momento in cui

passava il Giordano 20e disse al re: "Il mio signore non tenga conto della mia colpa! Non ricordarti di quanto il tuo

servo ha commesso quando il re mio signore è uscito da Gerusalemme; il re non lo conservi nella sua mente!

21Perché il tuo servo riconosce di aver peccato ed ecco, oggi, primo di tutta la casa di Giuseppe, sono sceso incontro

al re mio signore". 22Ma Abisài figlio di Zeruià, disse: "Non dovrà forse essere messo a morte Simeì perché ha

maledetto il consacrato del Signore?". 23Davide disse: "Che ho io in comune con voi, o figli di Zeruià, che vi

mostriate oggi miei avversari? Si può mettere a morte oggi qualcuno in Israele? Non so dunque che oggi divento re

di Israele?". 24Il re disse a Simeì: "Tu non morirai!". E il re glielo giurò.

25Anche Merib-Bàal nipote di Saul scese incontro al re. Non si era curato i piedi e le mani, né la barba intorno alle

labbra e non aveva lavato le vesti dal giorno in cui il re era partito a quello in cui tornava in pace. 26Quando giunse

da Gerusalemme incontro al re, il re gli disse: "Perché non sei venuto con me, Merib-Bàal?". 27Egli rispose: "Re,

mio signore, il mio servo mi ha ingannato! Il tuo servo aveva detto: Io mi farò sellare l'asino, monterò e andrò con il

re, perché il tuo servo è zoppo. 28Ma egli ha calunniato il tuo servo presso il re mio signore. Però il re mio signore è

come un angelo di Dio; fa' dunque ciò che sembrerà bene ai tuoi occhi. 29Perché tutti quelli della casa di mio padre

non avevano meritato dal re mio signore altro che la morte; ma tu avevi posto il tuo servo fra quelli che mangiano

alla tua tavola. E che diritto avrei ancora di implorare presso il re?". 30Il re gli disse: "Non occorre che tu aggiunga

altre parole. Ho deciso: tu e Zibà vi dividerete i campi". 31Merib-Bàal rispose al re: "Se li prenda pure tutti lui, dato

che ormai il re mio signore è tornato in pace a casa!".

32Barzillài il Galaadita era sceso da Roghelìm e aveva passato il Giordano con il re, per congedarsi da lui presso il

Giordano. 33Barzillài era molto vecchio: aveva ottant'anni. Aveva fornito i viveri al re mentre questi si trovava a

Macanàim, perché era un uomo molto facoltoso. 34Il re disse a Barzillài: "Vieni con me; io provvederò al tuo

sostentamento presso di me, a Gerusalemme". 35Ma Barzillài rispose al re: "Quanti sono gli anni che mi restano da

vivere, perché io salga con il re a Gerusalemme? 36Io ho ora ottant'anni; posso forse ancora distinguere ciò che è

buono da ciò che è cattivo? Può il tuo servo gustare ancora ciò che mangia e ciò che beve? Posso udire ancora la

voce dei cantori e delle cantanti? E perché allora il tuo servo dovrebbe essere di peso al re mio signore? 37Solo per

poco tempo il tuo servo verrà con il re oltre il Giordano; perché il re dovrebbe darmi una tale ricompensa? 38Lascia

che il tuo servo torni indietro e che io possa morire nella mia città presso la tomba di mio padre e di mia madre.

Ecco qui mio figlio, il tuo servo Chimàm; venga lui con il re mio signore; fa' per lui quello che ti piacerà". 39Il re

rispose: "Venga dunque con me Chimàm e io farò per lui quello che a te piacerà; farò per te quello che desidererai

da me". 40Poi tutto il popolo passò il Giordano; il re l'aveva già passato. Allora il re baciò Barzillài e lo benedisse;

quegli tornò a casa.

41Così il re passò verso Gàlgala e Chimàm era venuto con lui. Tutta la gente di Giuda e anche metà della gente

d'Israele aveva fatto passare il re.

42Allora tutti gli Israeliti vennero dal re e gli dissero: "Perché i nostri fratelli, gli uomini di Giuda, ti hanno portato

via di nascosto e hanno fatto passare il Giordano al re, alla sua famiglia e a tutta la gente di Davide?". 43Tutti gli

uomini di Giuda risposero agli Israeliti: "Il re è un nostro parente stretto; perché vi adirate per questo? Abbiamo

forse mangiato a spese del re o ci fu portata qualche porzione?". 44Gli Israeliti replicarono agli uomini di Giuda:

"Dieci parti mi spettano sul re; inoltre sono io il primogenito e non tu; perché mi hai disprezzato? Non sono forse

stato il primo a proporre di far tornare il re?". Ma il parlare degli uomini di Giuda fu più violento di quello degli

Israeliti.
20

1Ora si trovava là un uomo iniquo chiamato Sèba, figlio di Bicrì, un Beniaminita, il quale suonò la tromba e disse:

"Non abbiamo alcuna parte con Davide
e non abbiamo un'eredità con il figlio di Iesse.
Ognuno alle proprie tende, Israele!".

2Tutti gli Israeliti si allontanarono da Davide per seguire Sèba, figlio di Bicrì; ma gli uomini di Giuda rimasero

attaccati al loro re e lo accompagnarono dal Giordano fino a Gerusalemme. 3Davide entrò nella reggia a

Gerusalemme. Il re prese le dieci concubine che aveva lasciate a custodia della reggia e le mise in un domicilio

sorvegliato; egli somministrava loro gli alimenti, ma non si accostava loro; rimasero così recluse fino al giorno della

loro morte, in stato di vedovanza perenne. 4Poi il re disse ad Amasà: "Radunami tutti gli uomini di Giuda in tre

giorni; poi vieni qui". 5Amasà dunque partì per adunare gli uomini di Giuda; ma tardò più del tempo fissato. 6Allora

Davide disse ad Abisài: "Sèba figlio di Bicrì ci farà ora più male di Assalonne; prendi i servi del tuo signore e

inseguilo, perché non trovi fortezze e ci sfugga". 7Abisài uscì per la spedizione, seguito dalla gente di Ioab, dai

Cretei, dai Peletei e da tutti i prodi; uscirono da Gerusalemme per inseguire Sèba figlio di Bicrì.

8Si trovavano presso la grande pietra che è in Gàbaon, quando Amasà venne loro incontro. Ioab indossava la veste

militare, sopra la quale portava la cintura con la spada pendente dai fianchi nel fodero; egli la fece uscire e cadere.

9Ioab disse ad Amasà: "Stai bene, fratello mio?" e con la destra prese Amasà per la barba per baciarlo. 10Amasà non

fece attenzione alla spada che Ioab aveva nell'altra mano; Ioab lo colpì al basso ventre e ne sparse le viscere a terra;

non lo colpì una seconda volta perché era già morto. Poi Ioab e Abisài suo fratello inseguirono Sèba, figlio di Bicrì.

11Uno dei giovani di Ioab era rimasto presso Amasà e diceva: "Chi ama Ioab e chi è per Davide segua Ioab!".

12Intanto Amasà si rotolava nel sangue in mezzo alla strada e quell'uomo si accorse che tutto il popolo si fermava.

Allora trascinò Amasà fuori della strada in un campo e gli buttò addosso una veste, perché quanti gli arrivavano

vicino lo vedevano e si fermavano. 13Quando esso fu tolto dalla strada, tutti passarono al seguito di Ioab per dare la

caccia a Sèba, figlio di Bicrì.

14Attraversarono il territorio di tutte le tribù d'Israele fino ad Abel-Bet-Maacà, dove tutti quelli della famiglia di

Bicrì erano stati convocati ed erano entrati al seguito di Sèba. 15Vennero dunque, assediarono Sèba in Abel-Bet-

Maacà e innalzarono contro la città un terrapieno; tutto il popolo che era con Ioab scavava per demolire le mura.

16Allora una donna saggia gridò dalla città: "Ascoltate, ascoltate! Dite a Ioab di avvicinarsi, gli voglio parlare!".

17Quando egli si fu avvicinato, la donna gli chiese: "Sei tu Ioab?". Egli rispose: "Sì". Allora essa gli disse: "Ascolta

la parola della tua schiava". Egli rispose: "Ascolto". 18Riprese: "Una volta si soleva dire: Si interroghi bene ad Abèl

e a Dan per sapere se sono venute meno le costumanze 19stabilite dai fedeli d'Israele. Tu cerchi di far perire una città

che è una madre in Israele. Perché vuoi distruggere l'eredità del Signore?". 20Ioab rispose: "Lungi, lungi da me l'idea

di distruggere e di rovinare. 21La questione è diversa: un uomo delle montagne di Èfraim, chiamato Sèba, figlio di

Bicrì, ha alzato la mano contro il re Davide. Consegnatemi lui solo e io mi allontanerò dalla città". La donna disse a

Ioab: "Ecco, la sua testa ti sarà gettata dall'alto delle mura". 22Allora la donna rientrò in città e parlò a tutto il popolo

con saggezza; così quelli tagliarono la testa a Sèba, figlio di Bicrì, e la gettarono a Ioab. Egli fece suonare la tromba;

tutti si dispersero lontano dalla città e ognuno andò alla propria tenda. Poi Ioab tornò a Gerusalemme presso il re.

23Ioab era a capo di tutto l'esercito d'Israele; Benaià, figlio di Ioiadà, era capo dei Cretei e dei Peletei; 24Adoràm

sovrintendeva ai lavori forzati; Giosafat, figlio di Achilùd, era archivista; 25Seraià era scriba; Zadòk ed Ebiatàr erano

sacerdoti e anche Ira lo Iairita era ministro di Davide.

21

1Al tempo di Davide ci fu una carestia per tre anni; Davide cercò il volto del Signore e il Signore gli disse: "Su Saul

e sulla sua casa pesa un fatto di sangue, perché egli ha fatto morire i Gabaoniti". 2Allora il re chiamò i Gabaoniti e

parlò loro. I Gabaoniti non erano del numero degli Israeliti, ma un resto degli Amorrei, e gli Israeliti avevano giurato

loro; Saul però, nel suo zelo per gli Israeliti e per quelli di Giuda, aveva cercato di sterminarli. 3Davide disse ai

Gabaoniti: "Che devo fare per voi? In che modo espierò, perché voi benediciate l'eredità del Signore?". 4I Gabaoniti

gli risposero: "Fra noi e Saul e la sua casa non è questione d'argento o d'oro, né ci riguarda l'uccidere qualcuno in

Israele". Il re disse: "Quello che voi direte io lo farò per voi". 5Quelli risposero al re: "Di quell'uomo che ci ha

distrutti e aveva fatto il piano di sterminarci, perché più non sopravvivessimo entro alcun confine d'Israele, 6ci siano

consegnati sette uomini tra i suoi figli e noi li impiccheremo davanti al Signore in Gàbaon, sul monte del Signore". Il

re disse: "Ve li consegnerò". 7Il re risparmiò Merib-Bàal figlio di Giònata, figlio di Saul, per il giuramento che

Davide e Giònata, figlio di Saul, si erano fatto davanti al Signore; 8ma il re prese i due figli che Rizpà figlia di Aià

aveva partoriti a Saul, Armonì e Merib-Bàal e i cinque figli che Meràb figlia di Saul aveva partoriti ad Adrièl il

Mecolatita figlio di Barzillài. 9Li consegnò ai Gabaoniti, che li impiccarono sul monte, davanti al Signore. Tutti e

sette perirono insieme. Furono messi a morte nei primi giorni della mietitura, quando si cominciava a mietere l'orzo.

10Allora Rizpà, figlia di Aià, prese il mantello di sacco e lo tese, fissandolo alla roccia, e stette là dal principio della

mietitura dell'orzo finché dal cielo non cadde su di loro la pioggia. Essa non permise agli uccelli del cielo di posarsi

su di essi di giorno e alle bestie selvatiche di accostarsi di notte. 11Fu riferito a Davide quello che Rizpà, figlia di

Aià, concubina di Saul, aveva fatto. 12Davide andò a prendere le ossa di Saul e quelle di Giònata suo figlio presso i

cittadini di Iabès di Gàlaad, i quali le avevano portate via dalla piazza di Beisan, dove i Filistei avevano appeso i

cadaveri quando avevano sconfitto Saul sul Gelboe. 13Egli riportò le ossa di Saul e quelle di Giònata suo figlio; poi

si raccolsero anche le ossa di quelli che erano stati impiccati. 14Le ossa di Saul e di Giònata suo figlio, come anche le

ossa degli impiccati furono sepolte nel paese di Beniamino a Zela, nel sepolcro di Kis, padre di Saul; fu fatto quanto

il re aveva ordinato. Dopo, Dio si mostrò placato verso il paese.

15I Filistei mossero di nuovo guerra ad Israele e Davide scese con i suoi sudditi a combattere contro i Filistei. Davide

era stanco 16e Isbi-Benòb, uno dei figli di Rafa, che aveva una lancia del peso di trecento sicli di rame ed era cinto di

una spada nuova, manifestò il proposito di uccidere Davide; 17ma Abisài, figlio di Zeruià, venne in aiuto al re, colpì

il Filisteo e lo uccise. Allora i ministri di Davide gli giurarono: "Tu non uscirai più con noi a combattere e non

spegnerai la lampada d'Israele".

18Dopo, ci fu un'altra battaglia contro i Filistei, a Gob; allora Sibbecài il Cusatita uccise Saf, uno dei figli di Rafa.

19Ci fu un'altra battaglia contro i Filistei a Gob; Elcanàn, figlio di Iair di Betlemme, uccise il fratello di Golia di Gat:

l'asta della sua lancia era come un subbio di tessitori.

20Ci fu un'altra battaglia a Gat, dove si trovò un uomo di grande statura, che aveva sei dita per mano e per piede, in

tutto ventiquattro dita: anch'egli era nato a Rafa. 21Costui insultò Israele, ma lo uccise Giònata, figlio di Simeà,

fratello di Davide. 22Questi quattro erano nati a Rafa, in Gat. Essi perirono per mano di Davide e per mano dei suoi

ministri.
22

1Davide rivolse al Signore le parole di questo canto, quando il Signore lo liberò dalla mano di tutti i suoi nemici,

specialmente dalla mano di Saul. 2Egli disse:
"Il Signore è la mia roccia,
la mia fortezza, il mio liberatore,
3il mio Dio, la mia rupe in cui mi rifugio,
il mio scudo, la mia salvezza, il mio riparo!
Sei la mia roccaforte che mi salva:
tu mi salvi dalla violenza.
4Invoco il Signore, degno di ogni lode,
e sono liberato dai miei nemici.
5Mi circondavano i flutti della morte,
mi atterrivano torrenti esiziali.
6Mi avviluppavano le funi degli inferi;
mi stavano davanti i lacci della morte.
7Nell'angoscia ho invocato il Signore,
ho gridato al mio Dio,
Egli ha ascoltato dal suo tempio la mia voce;
il mio grido è giunto ai suoi orecchi.
8Si scosse la terra e sobbalzò;
tremarono le fondamenta del cielo;
si scossero, perché egli si era irritato.
9Fumo salì dalle sue narici;
dalla sua bocca uscì un fuoco divoratore;
carboni accesi partirono da lui.
10Egli piegò i cieli e discese;
una nube oscura era sotto i suoi piedi.
11Cavalcò un cherubino e volò;
si librò sulle ali del vento.
12Si avvolse di tenebra tutto intorno;
acque scure e dense nubi erano la sua tenda.
13Per lo splendore che lo precedeva
arsero carboni infuocati.
14Il Signore tuonò nei cieli,
l'Altissimo emise la sua voce.
15Scagliò frecce e li disperse;
vibrò folgori e li mise in fuga.
16Apparvero le profondità marine;
si scoprirono le basi del mondo,
come effetto della tua minaccia, Signore,
del soffio violento della tua ira.
17Dall'alto stese la mano e mi prese;
mi fece uscire dalle grandi acque.
18Mi liberò dai miei robusti avversari,
dai miei nemici più forti di me.
19Mi affrontarono nel giorno della mia rovina,
ma il Signore fu il mio sostegno.
20Egli mi trasse al largo;
mi liberò, perché oggetto della sua benevolenza.

21Il Signore mi ricompensò secondo la mia giustizia,

mi trattò secondo la purità delle mie mani.
22Perché mi sono mantenuto nelle vie del Signore,
non sono stato empio, lontano dal mio Dio,
23perché tutti i suoi decreti mi sono dinanzi
e non ho allontanato da me le sue leggi.
24Sono stato irreprensibile nei suoi riguardi;
mi sono guardato dall'iniquità.
25Il Signore mi trattò secondo la mia giustizia,

secondo la purità delle mie mani alla sua presenza.

26Con il pio ti mostri pio,
con il prode ti mostri integro;
27con il puro ti mostri puro,
con il tortuoso ti mostri astuto.
28Tu salvi la gente umile,
mentre abbassi gli occhi dei superbi.
29Sì, tu sei la mia lucerna, Signore;
il Signore illumina la mia tenebra.
30Sì, con te io posso affrontare una schiera,
con il mio Dio posso slanciarmi sulle mura.
31La via di Dio è perfetta;
la parola del Signore è integra;
egli è scudo per quanti si rifugiano in lui.
32C'è forse un dio come il Signore;
una rupe fuori del nostro Dio?
33Dio mi cinge di forza,
rende sicura la mia via.

34Ha reso simili i miei piedi a quelli delle cerve;

mi ha fatto stare sulle alture.
35Ha addestrato la mia mano alla guerra;
ha posto un arco di bronzo nelle mie braccia.
36Mi hai dato lo scudo della tua salvezza,
la tua sollecitudine mi fa crescere.
37Fai largo davanti ai miei passi;
le mie gambe non vacillano.
38Inseguo e raggiungo i miei nemici,
non desisto finché non siano distrutti.
39Li colpisco ed essi non possono resistere;
cadono sotto i miei piedi.
40Mi cingi di forza per la battaglia;
hai fatto piegare sotto di me i miei avversari.
41Mi mostri i nemici di spalle,
così io distruggo quelli che mi odiano.
42Gridano, ma nessuno li salva,
verso il Signore, che a loro non risponde.
43Li disperdo come polvere della terra,
li calpesto come fango delle piazze.
44Tu mi liberi dalle contese del popolo;
mi poni a capo di nazioni;
un popolo non conosciuto mi serve.
45I figli degli stranieri mi onorano
appena sentono, mi obbediscono.
46I figli degli stranieri vengono meno,
lasciano con spavento i loro nascondigli.
47Viva il Signore! Sia benedetta la mia rupe!
Sia esaltato il Dio della mia salvezza!
48Dio fa vendetta per me
e mi sottomette i popoli.
49Tu mi liberi dai miei nemici,
mi innalzi sopra i miei avversari,
mi liberi dall'uomo violento.
50Perciò ti loderò, Signore,
fra i popoli canterò inni al tuo nome.
51Egli concede una grande vittoria al suo re,
la grazia al suo consacrato,
a Davide e ai suoi discendenti per sempre".
23
1Queste sono le ultime parole di Davide:
"Oracolo di Davide, figlio di Iesse,
oracolo dell'uomo che l'Altissimo ha innalzato,
del consacrato del Dio di Giacobbe,
del soave cantore d'Israele.
2Lo spirito del Signore parla in me,
la sua parola è sulla mia lingua;
3il Dio di Giacobbe ha parlato,
la rupe d'Israele mi ha detto:
Chi governa gli uomini ed è giusto,
chi governa con timore di Dio,
4è come la luce del mattino
al sorgere del sole,
in un mattino senza nubi,
che fa scintillare dopo la pioggia
i germogli della terra.
5Così è stabile la mia casa davanti a Dio,
perché ha stabilito con me un'alleanza eterna,
in tutto regolata e garantita.
Non farà dunque germogliare
quanto mi salva
e quanto mi diletta?
6Ma gli scellerati sono come spine,
che si buttano via a fasci
e non si prendono con la mano;
7chi le tocca usa un ferro o un'asta di lancia
e si bruciano al completo nel fuoco".

8Questi sono i nomi dei prodi di Davide: Is-Bàal il Cacmonita, capo dei Tre. Egli impugnò la lancia contro ottocento

uomini e li trafisse in un solo scontro. 9Dopo di lui veniva Eleàzaro figlio di Dodò l'Acochita, uno dei tre prodi che

erano con Davide, quando sfidarono i Filistei schierati in battaglia, mentre gli Israeliti si ritiravano sulle alture.

10Egli si alzò, percosse i Filistei, finché la sua mano, sfinita, rimase attaccata alla spada. Il Signore concesse in quel

giorno una grande vittoria e il popolo seguì Eleàzaro soltanto per spogliare i cadaveri. 11Dopo di lui veniva Sammà

figlio di Aghè, l'Ararita. I Filistei erano radunati a Lechì; in quel luogo vi era un campo pieno di lenticchie: mentre il

popolo fuggiva dinanzi ai Filistei, 12Sammà si piantò in mezzo al campo, lo difese e sconfisse i Filistei. E il Signore

concesse una grande vittoria.

13Tre dei Trenta scesero al tempo della mietitura e vennero da Davide nella caverna di Adullàm, mentre una schiera

di Filistei era accampata nella valle dei Rèfaim. 14Davide era allora nella fortezza e c'era un appostamento di Filistei

a Betlemme. 15Davide espresse un desiderio e disse: "Se qualcuno mi desse da bere l'acqua del pozzo che è vicino

alla porta di Betlemme!". 16I tre prodi si aprirono un varco attraverso il campo filisteo, attinsero l'acqua dal pozzo di

Betlemme, vicino alla porta, la presero e la presentarono a Davide; il quale però non ne volle bere, ma la sparse

davanti al Signore, 17dicendo: "Lungi da me, Signore, il fare tal cosa! È il sangue di questi uomini, che sono andati là

a rischio della loro vita!". Non la volle bere. Questo fecero quei tre prodi.

18Abisài, fratello di Ioab, figlio di Zeruià, fu il capo dei Trenta. Egli impugnò la lancia contro trecento uomini e li

trafisse; si acquistò fama fra i trenta. 19Fu il più glorioso dei Trenta e perciò fu fatto loro capo, ma non giunse alla

pari dei Tre. 20Poi veniva Benaià, figlio di Ioiadà, uomo valoroso, celebre per le sue prodezze, oriundo da Cabseèl.

Egli uccise i due figli di Arièl, di Moab. Scese anche in mezzo a una cisterna, dove uccise un leone, in un giorno di

neve. 21Uccise anche un Egiziano, uomo d'alta statura, che teneva una lancia in mano; Benaià gli scese contro con un

bastone, strappò di mano all'Egiziano la lancia e lo uccise con la lancia di lui. 22Questo fece Benaià figlio di Ioiadà, e

si acquistò fama tra i trenta prodi. 23Fu il più illustre dei Trenta, ma non giunse alla pari dei Tre. Davide lo ammise

nel suo consiglio. 24Poi vi erano Asaèl fratello di Ioab, uno dei Trenta; Elcanàn figlio di Dodò, di Betlemme.

25Sammà di Caròd; Elikà di Caròd; 26Cèles di Pelèt; Ira figlio di Ikkès, di Tekòa; 27Abièzer di Ànatot; Mebunnài di

Cusà; 28Zalmòn di Acòach; Maharai di Netofà; 29Chèleb figlio di Baanà, di Netofà; Ittài figlio di Ribài, di Gàbaa di

Beniamino; Benaià di Piratòn; 30Iddài di Nahale-Gaàs; 31Abi-Albòn di Arbàt; Azmàvet di Bacurìm; 32Eliacbà di

Saalbòn; Iasèn di Gun; 33Giònata figlio di Sammà, di Aràr; Achiàm figlio di Saràr, di Afàr; 34Elifèlet figlio di

Acasbài, il Maacatita; Eliàm figlio di Achitòfel, di Ghilo; 35Chesrài del Carmelo; Paarài di Aràb; 36Igàl figlio di

Natàn, da Zobà; Banì di Gad; 37Zèlek l'Ammonita; Nacrai da Beeròt, scudiero di Ioab, figlio di Zeruià; 38Irà di Ièter;

Garèb di Ièter; 39Uria l'Hittita. In tutto trentasette.

24

1La collera del Signore si accese di nuovo contro Israele e incitò Davide contro il popolo in questo modo: "Su, fa' il

censimento d'Israele e di Giuda". 2Il re disse a Ioab e ai suoi capi dell'esercito: "Percorri tutte le tribù d'Israele, da

Dan fino a Bersabea, e fate il censimento del popolo, perché io conosca il numero della popolazione". 3Ioab rispose

al re: "Il Signore tuo Dio moltiplichi il popolo cento volte più di quello che è, e gli occhi del re mio signore possano

vederlo! Ma perché il re mio signore desidera questa cosa?". 4Ma l'ordine del re prevalse su Ioab e sui capi

dell'esercito e Ioab e i capi dell'esercito si allontanarono dal re per fare il censimento del popolo d'Israele.

5Passarono il Giordano e cominciarono da Aroer e dalla città che è in mezzo al torrente di Gad e presso Iazer. 6Poi

andarono in Gàlaad e nel paese degli Hittiti a Kades; andarono a Dan. Poi girarono intorno a Sidòne; 7andarono alla

fortezza di Tiro e in tutte le città degli Evei e dei Cananei e finirono nel Negheb di Giuda a Bersabea. 8Percorsero

così tutto il paese e dopo nove mesi e venti giorni tornarono a Gerusalemme. 9Ioab consegnò al re la cifra del

censimento del popolo: c'erano in Israele ottocentomila guerrieri che maneggiavano la spada; in Giuda

cinquecentomila.

10Ma dopo che Davide ebbe fatto il censimento del popolo, si sentì battere il cuore e disse al Signore: "Ho peccato

molto per quanto ho fatto; ma ora, Signore, perdona l'iniquità del tuo servo, poiché io ho commesso una grande

stoltezza". 11Quando Davide si fu alzato il mattino dopo, questa parola del Signore fu rivolta al profeta Gad, il

veggente di David: 12"Va' a riferire a Davide: Dice il Signore: Io ti propongo tre cose: scegline una e quella ti farò".

13Gad venne dunque a Davide, gli riferì questo e disse: "Vuoi tre anni di carestia nel tuo paese o tre mesi di fuga

davanti al nemico che ti insegua oppure tre giorni di peste nel tuo paese? Ora rifletti e vedi che cosa io debba

rispondere a chi mi ha mandato". 14Davide rispose a Gad: "Sono in grande angoscia! Ebbene cadiamo nelle mani del

Signore, perché la sua misericordia è grande, ma che io non cada nelle mani degli uomini!". 15Così il Signore mandò

la peste in Israele, da quella mattina fino al tempo fissato; da Dan a Bersabea morirono settantamila persone del

popolo. 16E quando l'angelo ebbe stesa la mano su Gerusalemme per distruggerla, il Signore si pentì di quel male e

disse all'angelo che distruggeva il popolo: "Basta; ritira ora la mano!".

Ora l'angelo del Signore si trovava presso l'aia di Araunà il Gebuseo. 17Davide, vedendo l'angelo che colpiva il

popolo, disse al Signore: "Io ho peccato; io ho agito da iniquo; ma queste pecore che hanno fatto? La tua mano

venga contro di me e contro la casa di mio padre!".

18Quel giorno Gad venne da Davide e gli disse: "Sali, innalza un altare al Signore sull'aia di Araunà il Gebuseo".

19Davide salì, secondo la parola di Gad, come il Signore aveva comandato. 20Araunà guardò e vide il re e i suoi

ministri dirigersi verso di lui. Araunà uscì e si prostrò davanti al re con la faccia a terra.

21Poi Araunà disse: "Perché il re mio signore viene dal suo servo?". Davide rispose: "Per acquistare da te quest'aia e

innalzarvi un altare al Signore, perché il flagello cessi di colpire il popolo". 22Araunà disse a Davide: "Il re mio

signore prenda e offra quanto gli piacerà! Ecco i buoi per l'olocausto; le trebbie e gli arnesi dei buoi serviranno da

legna. 23Tutte queste cose, re, Araunà te le regala". Poi Araunà disse al re: "Il Signore tuo Dio ti sia propizio!". 24Ma

il re rispose ad Araunà: "No, io acquisterò da te queste cose per il loro prezzo e non offrirò al Signore mio Dio

olocausti che non mi costino nulla". Davide acquistò l'aia e i buoi per cinquanta sicli d'argento; 25edificò in quel

luogo un altare al Signore e offrì olocausti e sacrifici di comunione. Il Signore si mostrò placato verso il paese e il

flagello cessò di colpire il popolo.
Primo libro dei Re
1

1Il re Davide era vecchio e avanzato negli anni e, sebbene lo coprissero, non riusciva a riscaldarsi. 2I suoi ministri gli

suggerirono: "Si cerchi per il re nostro signore una vergine giovinetta, che assista il re e lo curi e dorma con lui; così

il re nostro signore si riscalderà". 3Si cercò in tutto il territorio d'Israele una giovane bella e si trovò Abisag da

Sunem e la condussero al re. 4La giovane era molto bella; essa curava il re e lo serviva, ma il re non si unì a lei.

5Ma Adonia, figlio di Agghìt, insuperbito, diceva: "Sarò io il re". Si procurò carri, cavalli e cinquanta uomini che lo

precedessero. 6Il re suo padre, per non affliggerlo, non gli disse mai: "Perché ti comporti in questo modo?". Adonia

era molto bello; sua madre l'aveva partorito dopo Assalonne. 7Si accordò con Ioab, figlio di Zeruià, e con il

sacerdote Ebiatàr, che stavano dalla sua parte. 8Invece il sacerdote Zadòk, Benaià figlio di Ioiadà, il profeta Natan,

Simei, Rei e il nerbo delle milizie di Davide non si schierarono con Adonia. 9Adonia un giorno immolò pecore e

buoi e vitelli grassi sulla pietra Zochelet, che è vicina alla fonte di Roghèl. Invitò tutti i suoi fratelli, figli del re, e

tutti gli uomini di Giuda al servizio del re. 10Ma non invitò il profeta Natan, né Benaià, né i più valorosi soldati e

neppure Salomone suo fratello.

11Allora Natan disse a Betsabea, madre di Salomone: "Non hai sentito che Adonia, figlio di Agghìt, si è fatto re e

Davide nostro signore non lo sa neppure? 12Ebbene, ti do un consiglio, perché tu salvi la tua vita e quella del tuo

figlio Salomone. 13Va', presentati al re Davide e digli: Re mio signore, non hai forse giurato alla tua schiava che

Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di te, sedendo sul tuo trono? Perché si è fatto re Adonia? 14Ecco, mentre

tu starai ancora lì a parlare al re, io ti seguirò e confermerò le tue parole".

15Betsabea si presentò nella camera del re, che era molto vecchio, e Abisag la Sunammita lo serviva. 16Betsabea si

inginocchiò e si prostrò davanti al re, che le domandò: "Che hai?". 17Essa gli rispose: "Signore, tu hai giurato alla tua

schiava per il Signore tuo Dio che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di te, sedendo sul tuo trono. 18Ora

invece Adonia è divenuto re e tu, re mio signore, non lo sai neppure. 19Ha immolato molti buoi, vitelli grassi e

pecore, ha invitato tutti i figli del re, il sacerdote Ebiatàr e Ioab capo dell'esercito, ma non ha invitato Salomone tuo

servitore. 20Re mio signore, gli occhi di tutto Israele sono su di te, perché annunzi loro chi siederà sul trono del re

mio signore dopo di lui. 21Quando il re mio signore si sarà addormentato con i suoi padri, io e mio figlio Salomone

saremo trattati da colpevoli".

22Mentre Betsabea ancora parlava con il re, arrivò il profeta Natan. 23Fu annunziato al re: "Ecco c'è il profeta Natan".

Questi si presentò al re, davanti al quale si prostrò con la faccia a terra. 24Natan disse: "Re mio signore, tu forse hai

decretato: Adonia regnerà dopo di me e siederà sul mio trono? 25Difatti oggi egli è andato ad immolare molti buoi,

vitelli grassi e pecore e ha invitato tutti i figli del re, i capi dell'esercito e il sacerdote Ebiatàr. Costoro mangiano e

bevono con lui e gridano: Viva il re Adonia! 26Ma non ha invitato me tuo servitore, né il sacerdote Zadòk, né Benaià

figlio di Ioiadà, né Salomone tuo servitore. 27Proprio il re mio signore ha ordinato ciò? Perché non hai indicato ai

tuoi ministri chi siederà sul trono del re mio signore?".

28Il re Davide, presa la parola, disse: "Chiamatemi Betsabea!". Costei si presentò al re e, restando essa alla sua

presenza, 29il re giurò: "Per la vita del Signore che mi ha liberato da ogni angoscia! 30Come ti ho giurato per il

Signore, Dio di Israele, che Salomone tuo figlio avrebbe regnato dopo di me, sedendo sul mio trono al mio posto,

così farò oggi". 31Betsabea si inginocchiò con la faccia a terra, si prostrò davanti al re dicendo: "Viva il mio signore,

il re Davide, per sempre!". 32Il re Davide fece chiamare il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià figlio di Ioiadà.

Costoro si presentarono al re, 33che disse loro: "Prendete con voi la guardia del vostro signore: fate montare

Salomone sulla mia mula e fatelo scendere a Ghicon. 34Ivi il sacerdote Zadòk e il profeta Natan lo ungano re

d'Israele. Voi suonerete la tromba e griderete: Viva il re Salomone! 35Quindi risalirete dietro a lui, che verrà a sedere

sul mio trono e regnerà al mio posto. Poiché io ho designato lui a divenire capo d'Israele e di Giuda". 36Benaià figlio

di Ioiadà rispose al re: "Così sia! Anche il Signore, Dio del re mio signore, decida allo stesso modo! 37Come il

Signore ha assistito il re mio signore, così assista Salomone e renda il suo trono più splendido di quello del re

Davide mio signore".

38Scesero il sacerdote Zadòk, il profeta Natan e Benaià figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei; fecero

montare Salomone sulla mula del re Davide e lo condussero a Ghicon. 39Il sacerdote Zadòk prese il corno dell'olio

dalla tenda e unse Salomone al suono della tromba. Tutti i presenti gridarono: "Viva il re Salomone!". 40Risalirono

tutti dietro a lui, suonando i flauti e mostrando una grandissima gioia e i luoghi rimbombavano delle loro

acclamazioni.

41Li sentirono Adonia e i suoi invitati, che avevano appena finito di mangiare. Ioab, udito il suono della tromba,

chiese: "Che cos'è questo frastuono nella città in tumulto?". 42Mentre parlava ecco giungere Giònata figlio del

sacerdote Ebiatàr, al quale Adonia disse: "Vieni! Tu sei un valoroso e rechi certo buone notizie!". 43"No - rispose

Giònata ad Adonia - il re Davide nostro signore ha nominato re Salomone 44e ha mandato con lui il sacerdote Zadòk,

il profeta Natan e Benaià figlio di Ioiadà, insieme con i Cretei e con i Peletei che l'hanno fatto montare sulla mula

del re. 45Il sacerdote Zadòk e il profeta Natan l'hanno unto re in Ghicon; quindi sono risaliti esultanti, mentre la città

echeggiava di grida. Questo il motivo del frastuono da voi udito. 46Anzi Salomone si è già seduto sul trono del regno

47e i ministri del re sono andati a felicitarsi con il re Davide dicendo: Il tuo Dio renda il nome di Salomone più

celebre del tuo e renda il suo trono più splendido del tuo! Il re si è prostrato sul letto, 48poi ha detto: Sia benedetto il

Signore, Dio di Israele, perché oggi ha concesso che uno sedesse sul mio trono e i miei occhi lo vedessero".

49Tutti gli invitati di Adonia allora spaventati si alzarono e se ne andarono ognuno per la sua strada. 50Adonia, che

temeva Salomone, alzatosi andò ad aggrapparsi ai corni dell'altare. 51Fu riferito a Salomone: "Sappi che Adonia,

avendo paura del re Salomone, ha afferrato i corni dell'altare dicendo: Mi giuri oggi il re Salomone che non farà

morire di spada il suo servitore". 52Salomone disse: "Se si comporterà da uomo leale, neppure un suo capello cadrà a

terra; ma se cadrà in qualche fallo, morirà". 53Il re Salomone ordinò che lo facessero scendere dall'altare; quegli andò

a prostrarsi davanti al re Salomone, che gli disse: "Vattene a casa!".

2

1Sentendo avvicinarsi il giorno della sua morte, Davide fece queste raccomandazioni al figlio Salomone: 2"Io me ne

vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Tu sii forte e mostrati uomo. 3Osserva la legge del Signore tuo Dio,

procedendo nelle sue vie ed eseguendo i suoi statuti, i suoi comandi, i suoi decreti e le sue prescrizioni, come sta

scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in ogni tua impresa e in ogni tuo progetto, 4perché il Signore attui la

promessa che mi ha fatto quando ha detto: Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare davanti a me

con lealtà, con tutto il cuore e con tutta l'anima, sul trono d'Israele siederà sempre uno dei tuoi discendenti.

5Anche tu sai quel che ha fatto a me Ioab, figlio di Zeruià, cioè come egli ha trattato i due capi dell'esercito di

Israele, Abner figlio di Ner e Amasà figlio di Ieter, come li ha uccisi spargendo in tempo di pace il sangue, come si

fa in guerra, e macchiando di sangue innocente la cintura dei suoi fianchi e i sandali dei suoi piedi. 6Tu agirai con

saggezza, ma non permetterai che la sua vecchiaia scenda in pace agli inferi. 7Agirai con bontà verso i figli di

Barzillài il Galaadita, che mangeranno alla tua tavola, perché mi hanno assistito mentre fuggivo da Assalonne tuo

fratello. 8Tu hai accanto a te anche Simèi figlio di Ghera, Beniaminita, di Bacurìm; egli mi maledisse con una

maledizione terribile quando fuggivo verso Macanàim. Ma mi venne incontro al Giordano e gli giurai per il Signore:

Non ti farò morire di spada. 9Ora non lasciare impunito il suo peccato. Sei saggio e sai come trattarlo. Farai scendere

la sua canizie agli inferi con morte violenta".

10Davide si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. 11La durata del regno di Davide su Israele

fu di quaranta anni: sette in Ebron e trentatrè in Gerusalemme.

12Salomone sedette sul trono di Davide suo padre e il suo regno si consolidò molto.

13Adonia figlio di Agghìt si recò da Betsabea, madre di Salomone, che gli chiese: "Vieni con intenzioni pacifiche?".

"Pacifiche", rispose quello, 14e soggiunse: "Ho da dirti una cosa". E quella: "Parla!". 15Egli disse: "Tu sai che il

regno spettava a me e che tutti gli Israeliti si attendevano che io regnassi. Eppure il regno mi è sfuggito ed è passato

a mio fratello, perché gli era stato decretato dal Signore. 16Ora ti rivolgo una domanda; non respingermi". Ed essa:

"Parla!". 17Adonia disse: "Di' al re Salomone - il quale nulla ti può negare - che mi conceda in moglie Abisag la

Sunammita". 18Betsabea rispose: "Bene! Parlerò in tuo favore al re".

19Betsabea si presentò al re Salomone per parlargli in favore di Adonia. Il re si alzò per andarle incontro, si prostrò

davanti a lei, quindi sedette sul trono, facendo collocare un trono per la madre del re. Questa gli sedette alla destra

20e disse: "Ho una piccola grazia da chiederti; non me la negare". Il re le rispose: "Chiedi, madre mia, non ti

respingerò". 21E quella: "Si conceda Abisag la Sunammita in moglie ad Adonia tuo fratello". 22Il re Salomone

rispose alla madre: "Perché tu mi chiedi Abisag la Sunammita per Adonia? Chiedi anche il regno per lui, poiché egli

è mio fratello maggiore e per lui parteggiano il sacerdote Ebiatàr e Ioab figlio di Zeruià". 23Il re Salomone giurò per

il Signore: "Dio mi faccia questo e altro mi aggiunga, se non è vero che Adonia ha manifestato quest'idea a danno

della propria vita. 24Ebbene, per la vita del Signore che mi ha reso saldo, mi ha fatto sedere sul trono di Davide mio

padre e mi ha concesso una casa come aveva promesso, oggi stesso Adonia verrà ucciso". 25Il re Salomone ordinò a

Benaià figlio di Ioiadà, di ucciderlo; così morì Adonia.

26Al sacerdote Ebiatàr il re ordinò: "Vattene in Anatòt, nella tua campagna. Meriteresti la morte, ma oggi non ti

faccio morire perché tu hai portato l'arca del Signore davanti a Davide mio padre e perché hai partecipato a tutte le

traversie di mio padre". 27Così Salomone escluse Ebiatàr dal sacerdozio del Signore, adempiendo la parola che il

Signore aveva pronunziata in Silo riguardo alla casa di Eli.

28Quando la notizia giunse a Ioab - questi era stato dalla parte di Adonia, ma non per Assalonne - Ioab si rifugiò

nella tenda del Signore e si afferrò ai corni dell'altare. 29Fu riferito al re Salomone come Ioab si fosse rifugiato nella

tenda del Signore e si fosse posto al fianco dell'altare. Salomone inviò Benaià figlio di Ioiadà con l'ordine: "Va',

colpiscilo!". 30Benaià andò nella tenda del Signore e disse a Ioab: "Per ordine del re, esci!". Quegli rispose: "No!

Morirò qui". Benaià riferì al re: "Ioab ha parlato così e così mi ha risposto". 31Il re gli disse: "Fa' come egli ha detto;

colpiscilo e seppelliscilo; così allontanerai da me e dalla casa di mio padre il sangue che Ioab ha sparso senza

motivo. 32Il Signore farà ricadere il suo sangue sulla sua testa, perché egli ha colpito due uomini giusti e migliori di

lui e li ha trafitti con la sua spada - senza che Davide mio padre lo sapesse - ossia Abner, figlio di Ner, capo

dell'esercito di Israele e Amasà figlio di Ieter, capo dell'esercito di Giuda. 33Il loro sangue ricada sulla testa di Ioab e

sulla testa della sua discendenza per sempre, mentre su Davide e sulla sua discendenza, sul suo casato e sul suo

trono si riversi per sempre la pace da parte del Signore". 34Benaià figlio di Ioiadà andò, lo assalì e l'uccise; Ioab fu

sepolto nella sua casa, nel deserto. 35Il re lo sostituì, nominando capo dell'esercito Benaià figlio di Ioiadà, mentre

mise il sacerdote Zadòk al posto di Ebiatàr.

36Il re mandò a chiamare Simèi per dirgli: "Costruisciti una casa in Gerusalemme; ivi sia la tua dimora; non ne

uscirai per andartene qua e là. 37Quando ne uscirai, oltrepassando il torrente Cedron - sappilo bene! - sarai degno di

morte; il tuo sangue ricadrà sulla tua testa". 38Simèi disse al re: "L'ordine è giusto! Come ha detto il re mio signore,

così farà il tuo servo". Simèi dimorò in Gerusalemme per molto tempo. 39Dopo tre anni, due schiavi di Simei

fuggirono presso Achis figlio di Maaca, re di Gat. Fu riferito a Simei che i suoi schiavi erano in Gat. 40Simei si alzò,

sellò l'asino e partì per Gat andando da Achis in cerca dei suoi schiavi. Simei vi andò e ricondusse i suoi schiavi da

Gat. 41Fu riferito a Salomone che Simei era andato da Gerusalemme a Gat e che era ritornato. 42Il re, fattolo

chiamare, gli disse: "Non ti avevo forse giurato per il Signore e non ti avevo io testimoniato che, quando tu fossi

uscito per andartene qua e là - lo sapevi bene! - saresti stato degno di morte? Tu mi avevi risposto: L'ordine è giusto!

Ho capito. 43Perché non hai rispettato il giuramento del Signore e il comando che ti avevo impartito?". 44Il re

aggiunse a Simei: "Tu conosci tutto il male che hai fatto a Davide mio padre. Il Signore farà ricadere la tua

malvagità sulla tua testa. 45Invece sia benedetto il re Salomone e il trono di Davide sia saldo per sempre davanti al

Signore". 46Il re diede ordine a Benaià figlio di Ioiadà, di andare ad ucciderlo. E quegli morì.

Il regno si consolidò nelle mani di Salomone.
3

1Salomone si imparentò con il faraone, re di Egitto. Sposò la figlia del faraone, che introdusse nella città di Davide,

ove rimase finché non terminò di costruire la propria casa, il tempio del Signore e le mura di cinta di Gerusalemme.

2Il popolo allora offriva sacrifici sulle alture, perché ancora non era stato costruito un tempio in onore del nome del

Signore. 3Salomone amava il Signore e nella sua condotta seguiva i principï di Davide suo padre; solamente offriva

sacrifici e bruciava incenso sulle alture.

4Il re andò a Gàbaon per offrirvi sacrifici perché ivi sorgeva la più grande altura. Su quell'altare Salomone offrì mille

olocausti. 5In Gàbaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte e gli disse: "Chiedimi ciò che io devo

concederti". 6Salomone disse: "Tu hai trattato il tuo servo Davide mio padre con grande benevolenza, perché egli

aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con cuore retto verso di te. Tu gli hai conservato questa

grande benevolenza e gli hai dato un figlio che sedesse sul suo trono, come avviene oggi. 7Ora, Signore mio Dio, tu

hai fatto regnare il tuo servo al posto di Davide mio padre. Ebbene io sono un ragazzo; non so come regolarmi. 8Il

tuo servo è in mezzo al tuo popolo che ti sei scelto, popolo così numeroso che non si può calcolare né contare.

9Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal

male, perché chi potrebbe governare questo tuo popolo così numeroso?". 10Al Signore piacque che Salomone avesse

domandato la saggezza nel governare. 11Dio gli disse: "Perché hai domandato questa cosa e non hai domandato per

te né una lunga vita, né la ricchezza, né la morte dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento per

ascoltare le cause, 12ecco faccio come tu hai detto. Ecco, ti concedo un cuore saggio e intelligente: come te non ci fu

alcuno prima di te né sorgerà dopo di te. 13Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria

come nessun re ebbe mai. 14Se poi camminerai nelle mie vie osservando i miei decreti e i miei comandi, come ha

fatto Davide tuo padre, prolungherò anche la tua vita". 15Salomone si svegliò; ecco, era stato un sogno. Andò in

Gerusalemme; davanti all'arca dell'alleanza del Signore offrì olocausti, compì sacrifici di comunione e diede un

banchetto per tutti i suoi servi.

16Un giorno andarono dal re due prostitute e si presentarono innanzi a lui. 17Una delle due disse: "Ascoltami,

signore! Io e questa donna abitiamo nella stessa casa; io ho partorito mentre essa sola era in casa. 18Tre giorni dopo

il mio parto, anche questa donna ha partorito; noi stiamo insieme e non c'è nessun estraneo in casa fuori di noi due.

19Il figlio di questa donna è morto durante la notte, perché essa gli si era coricata sopra. 20Essa si è alzata nel cuore

della notte, ha preso il mio figlio dal mio fianco - la tua schiava dormiva - e se lo è messo in seno e sul mio seno ha

messo il figlio morto. 21Al mattino mi sono alzata per allattare mio figlio, ma ecco, era morto. L'ho osservato bene;

ecco, non era il figlio che avevo partorito io". 22L'altra donna disse: "Non è vero! Mio figlio è quello vivo, il tuo è

quello morto". E quella, al contrario, diceva: "Non è vero! Quello morto è tuo figlio, il mio è quello vivo".

Discutevano così alla presenza del re. 23Egli disse: "Costei dice: Mio figlio è quello vivo, il tuo è quello morto e

quella dice: Non è vero! Tuo figlio è quello morto e il mio è quello vivo". 24Allora il re ordinò: "Prendetemi una

spada!". Portarono una spada alla presenza del re. 25Quindi il re aggiunse: "Tagliate in due il figlio vivo e datene una

metà all'una e una metà all'altra". 26La madre del bimbo vivo si rivolse al re, poiché le sue viscere si erano

commosse per il suo figlio, e disse: "Signore, date a lei il bambino vivo; non uccidetelo affatto!". L'altra disse: "Non

sia né mio né tuo; dividetelo in due!". 27Presa la parola, il re disse: "Date alla prima il bambino vivo; non uccidetelo.

Quella è sua madre". 28Tutti gli Israeliti seppero della sentenza pronunziata dal re e concepirono rispetto per il re,

perché avevano constatato che la saggezza di Dio era in lui per render giustizia.

4

1Il re Salomone estendeva il suo dominio su tutto Israele. 2Questi furono i suoi dignitari: Azaria figlio di Zadòk fu

sacerdote. 3Elicoref e Achia, figli di Sisa, scribi. Giòsafat, figlio di Achilùd, archivista. 4Benaià, figlio di Ioiadà,

capo dell'esercito. Zadòk e Ebiatàr, sacerdoti. 5Azaria, figlio di Natan, capo dei prefetti. Zabud, figlio di Natan,

sacerdote, amico del re. 6Achisar maggiordomo. Adoniram, figlio di Abda, sovrintendente ai lavori forzati.

7Salomone aveva dodici prefetti su tutto Israele; costoro provvedevano al re e alla sua famiglia; ognuno aveva

l'incarico di procurare il necessario per un mese all'anno. 8Questi sono i loro nomi: ...figlio di Cur, sulle montagne di

Èfraim; 9...figlio di Deker, a Makaz, a Saalbìm, a Bet-Sèmes, ad Aialon fino a Bet-Canan; 10...figlio di Chesed, in

Arrubôt; a lui appartenevano Soco e tutto il paese di Chefer; 11...figlio di Abinadàb, aveva tutta la costa di Dor (sua

moglie era Tafat, figlia di Salomone); 12Baana, figlio di Achilùd, aveva Tàanach, Meghìddo, sino al di là di

Iakmeam, e tutto Beisan che è sotto Izreèl, da Beisan fino ad Abel-Mecola che è verso Zartan; 13... figlio di Gheber,

in Ramot di Gàlaad; a lui appartenevano i villaggi di Iair figlio di Manàsse in Gàlaad, il distretto di Argob in Basan,

sessanta grandi città con mura e spranghe di bronzo; 14Achinadàb, figlio di Iddo, a Macanàim; 15Achimaaz in néftali

- anche costui aveva preso in moglie una figlia di Salomone, Bosmat -; 16Baana, figlio di Cusai, in Aser e in

Zàbulon; 17Giòsafat, figlio di Paruach, in Issacar; 18Simei, figlio di Ela, in Beniamino; 19Gheber, figlio di Uri, nel

paese di Gad, già terra di Sicon re degli Amorrei e di Og re di Basan. Inoltre c'era un prefetto nel territorio di Giuda.

20Giuda e Israele erano numerosi come la sabbia del mare e mangiavano e bevevano allegramente.

5

1(4,21)Salomone esercitava l'egemonia su tutti i regni, dal fiume alla regione dei Filistei e al confine con l'Egitto. Gli

portavano tributi e servirono Salomone finché visse.

2(22)I viveri di Salomone per un giorno erano trenta kor di fior di farina e sessanta kor di farina comune, 3(23)dieci

buoi grassi, venti buoi da pascolo e cento pecore, senza contare i cervi, le gazzelle, le antilopi e i volatili da stia.

4(24)Egli, infatti, dominava su tutto l'Oltrefiume, da Tipsach a Gaza su tutti i re dell'Oltrefiume, ed era in pace con

tutti i confinanti all'intorno. 5(25)Giuda e Israele erano al sicuro; ognuno stava sotto la propria vite e sotto il proprio

fico - da Dan fino a Bersabea - per tutta la vita di Salomone.

6(26)Salomone possedeva quattromila greppie per i cavalli dei suoi carri e dodicimila cavalli da sella. 7(27)Quei

prefetti, ognuno per il suo mese, provvedevano quanto serviva al re Salomone e a quelli che erano ammessi alla sua

tavola; non facevano mancare nulla. 8(28)Portavano l'orzo e la paglia per i cavalli da tiro e da sella nel luogo ove si

trovava ognuno secondo la propria mansione.

9(29)Dio concesse a Salomone saggezza e intelligenza molto grandi e una mente vasta come la sabbia che è sulla

spiaggia del mare. 10(30)La saggezza di Salomone superò la saggezza di tutti gli orientali e tutta la saggezza

dell'Egitto. 11(31)Egli fu veramente più saggio di tutti, più di Etan l'Ezrachita, di Eman, di Calcol e di Darda, figli di

Macol; il suo nome divenne noto fra tutti i popoli limitrofi. 12(32)Salomone pronunziò tremila proverbi; le sue

poesie furono millecinque. 13(33)Parlò di piante, dal cedro del Libano all'issòpo che sbuca dal muro; parlò di

quadrupedi, di uccelli, di rettili e di pesci. 14(34)Da tutte le nazioni venivano per ascoltare la saggezza di Salomone;

venivano anche i re dei paesi ove si era sparsa la fama della sua saggezza.

15(5,1)Chiram, re di Tiro, mandò i suoi ministri da Salomone, perché aveva sentito che era stato consacrato re al

posto di suo padre; ora Chiram era sempre stato amico di Davide. 16(2)Salomone mandò a dire a Chiram: 17(3)"Tu

sai che Davide mio padre non ha potuto edificare un tempio al nome del Signore suo Dio a causa delle guerre che i

nemici gli mossero da tutte le parti, finché il Signore non li prostrò sotto la pianta dei suoi piedi. 18(4)Ora il Signore

mio Dio mi ha dato pace da ogni parte e non ho né avversari né particolari difficoltà. 19(5)Ecco, ho deciso di

edificare un tempio al nome del Signore mio Dio, come ha detto il Signore a Davide mio padre: Tuo figlio, che io

porrò al tuo posto sul tuo trono, edificherà un tempio al mio nome. 20(6)Ordina, dunque, che si taglino per me cedri

del Libano; i miei servi saranno con i tuoi servi; io ti darò come salario per i tuoi servi quanto fisserai. Tu sai bene,

infatti, che fra di noi nessuno è capace di tagliare il legname come sanno fare quelli di Sidone".

21(7)Quando Chiram udì le parole di Salomone, gioì molto e disse: "Sia benedetto, oggi, il Signore che ha dato a

Davide un figlio saggio per governare questo gran popolo". 22(8)Chiram mandò a dire a Salomone: "Ho ascoltato il

tuo messaggio; farò quanto desideri riguardo al legname di cedro e al legname di abete. 23(9)I miei servi lo caleranno

dal Libano al mare; io lo metterò in mare su zattere fino al punto che mi indicherai. Là lo scaricherò e tu lo

prenderai. Quanto a provvedere al mantenimento della mia famiglia, tu soddisferai il mio desiderio". 24(10)Chiram

fornì a Salomone legname di cedro e legname di abete, quanto ne volle. 25(11)Salomone diede a Chiram ventimila

kor di grano, per il mantenimento della sua famiglia, e venti kor di olio d'olive schiacciate; questo dava Salomone a

Chiram ogni anno.

26(12)Il Signore concesse a Salomone la saggezza come gli aveva promesso. Fra Chiram e Salomone regnò la pace e

i due conclusero un'alleanza.

27(13)Il re Salomone reclutò il lavoro forzato da tutto Israele e il lavoro forzato era di trentamila uomini. 28(14)Ne

mandò a turno nel Libano diecimila al mese: passavano un mese nel Libano e due mesi nelle loro case. Adoniram

sovrintendeva al loro lavoro. 29(15)Salomone aveva settantamila operai addetti al trasporto del materiale e

ottantamila scalpellini a tagliar pietre sui monti, 30(16)senza contare gli incaricati dei prefetti, che erano

tremilatrecento, preposti da Salomone al comando delle persone addette ai lavori.

31(17)Il re diede ordine di estrarre grandi massi, tra i migliori, perché venissero squadrati per le fondamenta del

tempio. 32(18)Gli operai di Salomone, gli operai di Chiram e di Biblos li sgrossavano; furono anche preparati il

legname e le pietre per la costruzione del tempio.

6

1Alla costruzione del tempio del Signore fu dato inizio l'anno quattrocentottanta dopo l'uscita degli Israeliti dal paese

d'Egitto, l'anno quarto del regno di Salomone su Israele, nel mese di Ziv, cioè nel secondo mese. 2Il tempio costruito

dal re Salomone per il Signore, era lungo sessanta cubiti, largo venti, alto trenta. 3Davanti al tempio vi era un atrio

lungo venti cubiti, in base alla larghezza del tempio, ed esteso per dieci cubiti secondo la lunghezza del tempio.

4Fece nel tempio finestre quadrangolari con grate. 5Intorno al muro del tempio fu costruito un edificio a piani, lungo

la navata e la cella. 6Il piano più basso era largo cinque cubiti, quello di mezzo sei e il terzo sette, perché le mura

esterne, intorno, erano state costruite a riseghe, in modo che le travi non poggiassero sulle mura del tempio. 7Per la

sua costruzione si usarono pietre lavorate e intere; durante i lavori nel tempio non si udì rumore di martelli, di

piccone o di altro arnese di ferro. 8La porta del piano più basso era sul lato destro del tempio; per mezzo di una scala

a chiocciola si passava al piano di mezzo e dal piano di mezzo a quello superiore. 9In tal modo Salomone costruì il

tempio; dopo averlo terminato, lo ricoprì con assi e travi di cedro. 10Innalzò anche l'ala laterale intorno al tempio,

alta cinque cubiti per piano; la unì al tempio con travi di cedro. 11E il Signore parlò a Salomone e disse: 12"Riguardo

al tempio che stai edificando, se camminerai secondo i miei decreti, se eseguirai le mie disposizioni e osserverai tutti

i miei comandi, uniformando ad essi la tua condotta, io confermerò a tuo favore le parole dette da me a Davide tuo

padre. 13Io abiterò in mezzo agli Israeliti; non abbandonerò il mio popolo Israele".

14Terminata la costruzione del tempio, 15Salomone rivestì all'interno le pareti del tempio con tavole di cedro dal

pavimento al soffitto; rivestì anche con legno di cedro la parte interna del soffitto e con tavole di cipresso il

pavimento. 16Separò uno spazio di venti cubiti, a partire dal fondo del tempio, con un assito di tavole di cedro che

dal pavimento giungeva al soffitto, e la cella che ne risultò all'interno divenne il santuario, il Santo dei santi. 17La

navata di fronte ad esso era di quaranta cubiti. 18Il cedro all'interno del tempio era scolpito a rosoni e a boccioli di

fiori; tutto era di cedro e non si vedeva una pietra. 19Per l'arca dell'alleanza del Signore fu apprestata una cella nella

parte più segreta del tempio. 20La cella interna era lunga venti cubiti e alta venti. La rivestì d'oro purissimo e vi

eresse un altare di cedro. 21Salomone rivestì l'interno del tempio con oro purissimo e fece passare, davanti alla cella,

un velo che scorreva mediante catenelle d'oro e lo ricoprì d'oro. 22E d'oro fu rivestito tutto l'interno del tempio, e

rivestì d'oro anche tutto l'altare che era nella cella.

23Nella cella fece due cherubini di legno di ulivo, alti dieci cubiti. 24L'ala di un cherubino era di cinque cubiti e di

cinque cubiti era anche l'altra ala del cherubino; c'erano dieci cubiti da una estremità all'altra delle ali. 25Di dieci

cubiti era l'altro cherubino; i due cherubini erano identici nella misura e nella forma. 26L'altezza di un cherubino era

di dieci cubiti, così anche quella dell'altro. 27Pose i cherubini nella parte più riposta del tempio, nel santuario. I

cherubini avevano le ali spiegate; l'ala di uno toccava la parete e l'ala dell'altro toccava l'altra parete; le loro ali si

toccavano in mezzo al tempio, ala contro ala. 28Erano anch'essi rivestiti d'oro.

29Ricoprì le pareti del tempio con sculture e incisioni di cherubini, di palme e di boccioli di fiori, all'interno e

all'esterno. 30Ricoprì d'oro il pavimento del tempio, all'interno e all'esterno.

31Fece costruire la porta della cella con battenti di legno di ulivo; il frontale e gli stipiti formavano un pentagono. 32I

due battenti erano di legno di ulivo. Su di essi fece scolpire cherubini, palme e boccioli di fiori, che ricoprì d'oro,

stendendo lamine d'oro sui cherubini e sulle palme. 33Lo stesso procedimento adottò per la porta della navata, che

aveva stipiti di legno di ulivo a forma quadrangolare. 34I due battenti erano di legno di abete; un battente era

costituito da due pezzi girevoli e così l'altro battente. 35Vi scolpì cherubini, palme e boccioli di fiori, che ricoprì

d'oro lungo le linee dell'incisione.

36Costruì il muro del cortile interno con tre ordini di pietre squadrate e con un ordine di tavole di cedro.

37Nell'anno quarto, nel mese di Ziv, si gettarono le fondamenta del tempio del Signore. 38Nell'anno undecimo, nel

mese di Bul, che è l'ottavo mese, fu terminato il tempio in tutte le sue parti e con tutto l'occorrente. Salomone lo

edificò in sette anni.
7

1Salomone costruì anche la propria reggia e la portò a compimento in tredici anni. 2Costruì il palazzo detto Foresta

del Libano, lungo cento cubiti, largo cinquanta e alto trenta su tre ordini di colonne di cedro e con capitelli di cedro

sulle colonne. 3Un soffitto di cedro si stendeva sopra le stanze che poggiavano sulle colonne; queste erano

quarantacinque, quindici per fila. 4Vi erano tre serie di finestre, che si corrispondevano faccia a faccia tre volte. 5Le

porte e i loro stipiti erano a forma quadrangolare; le finestre erano le une di fronte alle altre per tre volte.

6Costruì il vestibolo delle colonne, lungo cinquanta cubiti e largo trenta. Sul davanti c'era un vestibolo e altre

colonne e davanti ad esse una tettoia. 7Fece anche il vestibolo del trono, ove rendeva giustizia, cioè il vestibolo della

giustizia; era di cedro dal pavimento alle travi.

8La reggia, dove abitava, fu costruita con il medesimo disegno, in un secondo cortile, all'interno rispetto al vestibolo;

nello stile di tale vestibolo fece anche una casa per la figlia del faraone, che Salomone aveva sposata.

9Tutte queste costruzioni erano di pietre pregiate, squadrate secondo misura, segate con la sega sul lato interno ed

esterno, dalle fondamenta ai cornicioni e al di fuori fino al cortile maggiore. 10Le fondamenta erano di pietre

pregiate, pietre grandi dieci o otto cubiti. 11Al di sopra erano pietre pregiate, squadrate a misura, e legno di cedro.

12Il cortile maggiore comprendeva tre ordini di pietre squadrate e un ordine di tavole di cedro; era simile al cortile

interno del tempio e al vestibolo del tempio.

13Salomone fece venire da Tiro Chiram, 14figlio di una vedova della tribù di néftali; suo padre era di Tiro e lavorava

il bronzo. Era dotato di grande capacità tecnica, di intelligenza e di talento, esperto in ogni genere di lavoro in

bronzo. Egli si recò dal re ed eseguì le sue commissioni.

15Fuse due colonne di bronzo, ognuna alta diciotto cubiti e dodici di circonferenza. 16Fece due capitelli, fusi in

bronzo, da collocarsi sulla cima delle colonne; l'uno e l'altro erano alti cinque cubiti.

17Fece due reticolati per coprire i capitelli che erano sopra le colonne, un reticolato per un capitello e un reticolato

per l'altro capitello. 18Fece melagrane su due file intorno al reticolato per coprire i capitelli sopra le colonne; allo

stesso modo fece per il secondo capitello. 19I capitelli sopra le colonne erano a forma di giglio. 20C'erano capitelli

sopra le colonne, applicati alla sporgenza che era al di là del reticolato; essi contenevano duecento melagrane in fila

intorno a ogni capitello. 21Eresse le colonne nel vestibolo del tempio. Eresse la colonna di destra, che chiamò Iachin

ed eresse la colonna di sinistra, che chiamò Boaz. 22Così fu terminato il lavoro delle colonne.

23Fece un bacino di metallo fuso di dieci cubiti da un orlo all'altro, rotondo; la sua altezza era di cinque cubiti e la

sua circonferenza di trenta cubiti. 24Intorno, sotto l'orlo, c'erano cucurbite, dieci per ogni cubito; le cucurbite erano

disposte in due file ed erano state colate insieme con il bacino. 25Questo poggiava su dodici buoi; tre guardavano

verso settentrione, tre verso occidente, tre verso meridione e tre verso oriente. Il bacino poggiava su di essi e le loro

parti posteriori erano rivolte verso l'interno. 26Il suo spessore era di un palmo; il suo orlo fatto come l'orlo di un

calice era a forma di giglio. Conteneva duemila bat.

27Fece dieci basi di bronzo, ciascuna lunga quattro cubiti, larga quattro e alta tre cubiti. 28Ecco come erano fatte le

basi: si componevano di doghe e di traverse incrociate con le doghe. 29Sulle doghe che erano fra le traverse c'erano

leoni, buoi e cherubini; le stesse figure erano sulle traverse. Sopra e sotto i leoni e i buoi c'erano ghirlande a forma di

festoni. 30Ciascuna base aveva quattro ruote di bronzo con gli assi di bronzo; i suoi quattro piedi avevano sporgenze,

sotto il bacino; le sporgenze erano di metallo fuso e situate al di là di ogni ghirlanda. 31L'estremità della base, dalla

parte della sporgenza e sopra, era di un cubito; tale estremità era rotonda, fatta in forma di sostegno, alta un cubito e

mezzo; anche su tale estremità c'erano sculture. Le traverse erano di forma quadrata, non rotonda. 32Le quattro ruote

erano sotto le traverse; gli assi delle ruote erano fissati alla base; l'altezza di ogni ruota era di un cubito e mezzo.

33Le ruote erano lavorate come le ruote di un carro; i loro assi, i loro quarti, i loro raggi e i loro mozzi erano tutti di

metallo fuso. 34Quattro sporgenze erano sui quattro angoli di ciascuna base; la sporgenza e la base erano di un sol

pezzo. 35Alla cima della base c'era un sostegno rotondo, alto mezzo cubito; alla cima della base c'erano i manici; le

traverse e la base erano di un sol pezzo. 36Sulle sue pareti scolpì cherubini, leoni e palme, secondo gli spazi liberi, e

ghirlande intorno. 37Fuse le dieci basi in un medesimo stampo, identiche nella misura e nella forma.

38Fuse poi anche dieci bacini di bronzo; ognuno conteneva quaranta bat ed era di quattro cubiti; un bacino per ogni

base, per le dieci basi. 39Pose cinque delle basi sul lato destro del tempio e cinque su quello sinistro. Pose la vasca

sul lato destro del tempio, a sud-est.

40Chiram preparò inoltre caldaie, palette e vassoi. E terminò tutte le commissioni del re Salomone per il tempio del

Signore, 41cioè le due colonne, i globi dei capitelli che erano sopra le colonne, i due reticolati per coprire i due globi

dei capitelli che erano sopra le colonne, 42le quattrocento melagrane sui due reticolati, due file di melagrane per

ciascun reticolato, 43le dieci basi e i dieci bacini sulle basi, 44il bacino e i dodici buoi sotto il bacino, 45le caldaie, le

palette, i vassoi e tutti quei vasi che Chiram aveva fatti al re Salomone per il tempio del Signore; tutto era di bronzo

rifinito. 46Il re li fece fondere nella valle del Giordano, in suolo argilloso, fra Succot e Zartan. 47Salomone installò

tutti gli arredi in quantità molto grande: non si poteva calcolare il peso del bronzo.

48Salomone fece anche tutti gli arredi del tempio del Signore, l'altare d'oro, le tavole d'oro su cui si ponevano i pani

dell'offerta, 49i cinque candelabri a destra e i cinque a sinistra di fronte alla cella d'oro purissimo, i fiori, le lampade,

gli smoccolatoi d'oro, 50le coppe, i coltelli, gli aspersori, i mortai e i bracieri d'oro purissimo, i cardini per le porte

del tempio interno, cioè per il Santo dei santi, e i battenti d'oro per la navata. 51Fu così terminato tutto il lavoro che il

re Salomone aveva fatto per il tempio. Salomone presentò le offerte fatte da Davide suo padre, cioè l'argento, l'oro e

i vari oggetti; le depositò nei tesori del tempio.

8

1A questo punto Salomone convocò in assemblea a Gerusalemme gli anziani di Israele, tutti i capitribù, i principi dei

casati degli Israeliti, per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion. 2Tutto Israele

si radunò presso il re Salomone per la festa, nel mese di Etanim, cioè il settimo mese. 3Presenti tutti gli anziani di

Israele, l'arca del Signore fu sollevata e i sacerdoti e i leviti la trasportarono 4con la tenda del convegno e con tutti gli

arredi sacri che erano nella tenda. 5Il re Salomone e tutta la comunità di Israele, convenuta presso di lui, immolavano

davanti all'arca pecore e buoi che non si contavano né si calcolavano. 6I sacerdoti introdussero l'arca dell'alleanza del

Signore al suo posto nella cella del tempio, cioè nel Santo dei santi, sotto le ali dei cherubini. 7Difatti i cherubini

stendevano le ali sopra l'arca; essi coprivano l'arca e le sue stanghe dall'alto. 8Le stanghe erano più lunghe, per

questo le loro punte si vedevano dal Santo di fronte alla cella, ma non si vedevano di fuori; tali cose ci sono fino ad

oggi. 9Nell'arca non c'era nulla se non le due tavole di pietra, che vi aveva deposte Mosè sull'Oreb, cioè le tavole

dell'alleanza conclusa dal Signore con gli Israeliti quando uscirono dal paese d'Egitto.

10Appena i sacerdoti furono usciti dal santuario, la nuvola riempì il tempio 11e i sacerdoti non poterono rimanervi per

compiere il servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore riempiva il tempio. 12Allora Salomone disse:

"Il Signore ha deciso di abitare sulla nube.
13Io ti ho costruito una casa potente,
un luogo per la tua dimora perenne".

14Il re si voltò e benedisse tutta l'assemblea di Israele, mentre tutti i presenti stavano in piedi. 15Salomone disse:

"Benedetto il Signore, Dio di Israele, che ha adempiuto con potenza quanto aveva promesso con la sua bocca a

Davide mio padre: 16Da quando ho fatto uscire Israele mio popolo dall'Egitto, io non mi sono scelto una città fra

tutte le tribù di Israele perché mi si costruisse una casa, ove abitasse il mio nome; ora mi sono scelto Gerusalemme

perché vi dimori il mio nome e mi sono scelto Davide perché sia capo del popolo di Israele. 17Davide mio padre

aveva deciso di costruire un tempio al nome del Signore, Dio di Israele, 18ma il Signore gli disse: Tu hai pensato di

edificare un tempio al mio nome; hai fatto bene a formulare tale progetto. 19Non tu costruirai il tempio, ma il figlio

che uscirà dai tuoi fianchi, lui costruirà un tempio al mio nome. 20Il Signore ha attuato la parola che aveva

pronunziata; io ho preso il posto di Davide mio padre, mi sono seduto sul trono di Israele, come aveva preannunziato

il Signore, e ho costruito il tempio al nome del Signore, Dio di Israele. 21In esso ho fissato un posto per l'arca, dove

c'è l'alleanza che il Signore aveva conclusa con i nostri padri quando li fece uscire dal paese di Egitto".

22Poi Salomone si pose davanti all'altare del Signore, di fronte a tutta l'assemblea di Israele, e, stese le mani verso il

cielo, 23disse: "Signore, Dio di Israele, non c'è un Dio come te, né lassù nei cieli né quaggiù sulla terra! Tu mantieni

l'alleanza e la misericordia con i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il cuore. 24Tu hai mantenuto nei

riguardi del tuo servo Davide mio padre quanto gli avevi promesso; quanto avevi detto con la bocca l'hai adempiuto

con potenza, come appare oggi. 25Ora, Signore Dio di Israele, mantieni al tuo servo Davide mio padre quanto gli hai

promesso: Non ti mancherà un discendente che stia davanti a me e sieda sul trono di Israele, purché i tuoi figli

veglino sulla loro condotta camminando davanti a me come vi hai camminato tu. 26Ora, Signore Dio di Israele, si

adempia la parola che tu hai rivolta a Davide mio padre.

27Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno

questa casa che io ho costruita! 28Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore mio Dio; ascolta il

grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te! 29Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa

casa, verso il luogo di cui hai detto: Lì sarà il mio nome! Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo

luogo.

30Ascolta la supplica del tuo servo e di Israele tuo popolo, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali dal luogo

della tua dimora, dal cielo; ascolta e perdona.

31Se uno pecca contro il suo fratello e, perché gli è imposto un giuramento di imprecazione, viene a giurare davanti

al tuo altare in questo tempio, 32tu ascoltalo dal cielo, intervieni e fa' giustizia con i tuoi servi; condanna l'empio,

facendogli ricadere sul capo la sua condotta, e dichiara giusto l'innocente rendendogli quanto merita la sua

innocenza.

33Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto di fronte al nemico perché ha peccato contro di te, se si rivolge a te, se

loda il tuo nome, se ti prega e ti supplica in questo tempio, 34tu ascolta dal cielo, perdona il peccato di Israele tuo

popolo e fallo tornare nel paese che hai dato ai suoi padri.

35Quando si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, se ti pregano in questo luogo,

se lodano il tuo nome e si convertono dal loro peccato perché tu li hai umiliati, 36tu ascolta dal cielo e perdona il

peccato dei tuoi servi e di Israele tuo popolo, ai quali indicherai la strada buona su cui camminare, e concedi la

pioggia alla terra che hai dato in eredità al tuo popolo.

37Quando nella regione ci sarà carestia o peste, carbonchio o ruggine, invasione di locuste o di bruchi; quando il

nemico assedierà il tuo popolo in qualcuna delle sue porte o quando scoppierà un'epidemia o un flagello qualsiasi;

38se uno qualunque oppure tutto Israele tuo popolo, dopo avere provato il rimorso nel cuore, ti prega o supplica con

le mani tese verso questo tempio, 39tu ascoltalo dal cielo, luogo della tua dimora, perdona, intervieni e rendi a

ognuno secondo la sua condotta, tu che conosci il suo cuore - tu solo conosci il cuore di tutti i figli degli uomini -

40perché ti temano durante tutti i giorni della loro vita nel paese che hai dato ai nostri padri.

41Anche lo straniero, che non appartiene a Israele tuo popolo, se viene da un paese lontano a causa del tuo nome

42perché si sarà sentito parlare del tuo grande nome, della tua mano potente e del tuo braccio teso, se egli viene a

pregare in questo tempio, 43tu ascoltalo dal cielo, luogo della tua dimora, e soddisfa tutte le richieste dello straniero,

perché tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come Israele tuo popolo e sappiano che al tuo nome

è stato dedicato questo tempio che io ho costruito.

44Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro il suo nemico, seguendo le vie in cui l'avrai indirizzato, se ti

pregheranno rivolti verso la città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 45ascolta dal cielo

la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia.

46Quando peccheranno contro di te, poiché non c'è nessuno che non pecchi, e tu, adirato contro di loro, li

consegnerai a un nemico e i loro conquistatori li deporteranno in un paese ostile, lontano o vicino, 47se nel paese in

cui saranno deportati rientreranno in se stessi e faranno ritorno a te supplicandoti nel paese della loro prigionia,

dicendo: Abbiamo peccato, abbiamo agito da malvagi e da empi, 48se torneranno a te con tutto il cuore e con tutta

l'anima nel paese dei nemici che li avranno deportati, e ti supplicheranno rivolti verso il paese che tu hai dato ai loro

padri, verso la città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 49tu ascolta dal cielo, luogo

della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia. 50Perdona al tuo popolo, che ha peccato

contro di te, tutte le ribellioni di cui si è reso colpevole verso di te, fa' che i suoi deportatori gli usino misericordia,

51perché si tratta del tuo popolo e della tua eredità, di coloro che hai fatto uscire dall'Egitto, da una fornace per

fondere il ferro.

52Siano attenti i tuoi occhi alla preghiera del tuo servo e del tuo popolo Israele e ascoltali in quanto ti chiedono,

53perché tu li hai separati da tutti i popoli del paese come tua proprietà secondo quanto avevi dichiarato per mezzo di

Mosè tuo servo, mentre facevi uscire, o Signore, i nostri padri dall'Egitto".

54Quando Salomone ebbe finito di rivolgere al Signore questa preghiera e questa supplica, si alzò davanti all'altare

del Signore, dove era inginocchiato con le palme tese verso il cielo, 55si mise in piedi e benedisse tutta l'assemblea di

Israele, a voce alta: 56"Benedetto il Signore, che ha concesso tranquillità a Israele suo popolo, secondo la sua parola.

Non è venuta meno neppure una delle parole buone che aveva pronunziate per mezzo di Mosè suo servo. 57Il

Signore nostro Dio sia con noi come è stato con i nostri padri; non ci abbandoni e non ci respinga, 58ma volga

piuttosto i nostri cuori verso di lui, perché seguiamo tutte le sue vie e osserviamo i comandi, gli statuti e i decreti che

ha imposti ai nostri padri. 59Queste parole, usate da me per supplicare il Signore, siano presenti davanti al Signore

nostro Dio, giorno e notte, perché renda giustizia al suo servo e a Israele suo popolo secondo le necessità di ogni

giorno. 60Allora tutti i popoli della terra sapranno che il Signore è Dio e che non ce n'è altri. 61Il vostro cuore sarà

tutto dedito al Signore nostro Dio, perché cammini secondo i suoi decreti e osservi i suoi comandi, come avviene

oggi".

62Il re e tutto Israele offrirono un sacrificio davanti al Signore. 63Salomone immolò al Signore, in sacrificio di

comunione, ventiduemila buoi e centoventimila pecore; così il re e tutti gli Israeliti dedicarono il tempio al Signore.

64In quel giorno il re consacrò il centro del cortile di fronte al tempio del Signore; infatti ivi offrì l'olocausto,

l'oblazione e il grasso dei sacrifici di comunione, perché l'altare di bronzo, che era davanti al Signore, era troppo

piccolo per contenere l'olocausto, l'oblazione e il grasso dei sacrifici di comunione.

65In quell'occasione Salomone celebrò la festa davanti al Signore nostro Dio per sette giorni: tutto Israele,

dall'ingresso di Amat al torrente d'Egitto, un'assemblea molto grande, era con lui. 66Nel giorno ottavo congedò il

popolo. I convenuti, salutato il re, tornarono alle loro case, contenti e con la gioia nel cuore per tutto il bene

concesso dal Signore a Davide suo servo e a Israele suo popolo.

9

1Quando Salomone ebbe terminato di costruire il tempio del Signore, la reggia e quanto aveva voluto attuare, 2il

Signore apparve per la seconda volta a Salomone, come gli era apparso in Gàbaon. 3Il Signore gli disse: "Ho

ascoltato la preghiera e la supplica che mi hai rivolto; ho santificato questa casa, che tu hai costruita perché io vi

ponga il mio nome per sempre; i miei occhi e il mio cuore saranno rivolti verso di essa per sempre.

4Se tu camminerai davanti a me, come vi camminò tuo padre, con cuore integro e con rettitudine, se adempirai

quanto ti ho comandato e se osserverai i miei statuti e i miei decreti, 5io stabilirò il trono del tuo regno su Israele per

sempre, come ho promesso a Davide tuo padre: Non ti mancherà mai un uomo sul trono di Israele. 6Ma se voi e i

vostri figli vi allontanerete da me, se non osserverete i comandi e i decreti che io vi ho dati, se andrete a servire altri

dèi e a prostrarvi davanti ad essi, 7eliminerò Israele dal paese che ho dato loro, rigetterò da me il tempio che ho

consacrato al mio nome; Israele diventerà la favola e lo zimbello di tutti i popoli. 8Riguardo a questo tempio, già

così eccelso, chiunque vi passerà vicino si stupirà e fischierà, domandandosi: Perché il Signore ha agito così con

questo paese e con questo tempio? 9Si risponderà: Perché hanno abbandonato il Signore loro Dio che aveva fatto

uscire i loro padri dal paese d'Egitto, si sono legati a dèi stranieri, prostrandosi davanti ad essi e servendoli; per

questo il Signore ha fatto piombare su di loro tutta questa sciagura".

10Venti anni dopo che Salomone aveva costruito i due edifici, il tempio del Signore e la reggia, 11poiché Chiram, re

di Tiro, aveva fornito a Salomone legname di cedro e legname di abete e oro a piacere, Salomone diede a Chiram

venti villaggi nella regione della Galilea. 12Chiram partì da Tiro per vedere i villaggi che Salomone gli aveva dati,

ma non gli piacquero. 13Perciò disse: "Sono questi i villaggi che tu mi hai dati, fratello mio?". Li chiamò paese di

Kabul, nome ancora in uso. 14Chiram mandò al re centoventi talenti d'oro.

15Questa è l'occasione del lavoro forzato che reclutò il re Salomone per costruire il tempio, la reggia, il Millo, le

mura di Gerusalemme, Cazor, Meghiddo, Ghezer. 16Il faraone, re d'Egitto, con una spedizione aveva preso Ghezer,

l'aveva data alle fiamme, aveva ucciso i Cananei che abitavano nella città e poi l'aveva assegnata in dote alla figlia,

moglie di Salomone. 17Salomone riedificò Ghezer, Bet-Coròn inferiore, 18Baalat, Tamàr nel deserto del paese 19e

tutte le città di rifornimento che gli appartenevano, le città per i suoi carri, quelle per i suoi cavalli e quanto

Salomone aveva voluto costruire in Gerusalemme, nel Libano e in tutto il territorio del suo dominio. 20Quanti

rimanevano degli Amorrei, degli Hittiti, dei Perizziti, degli Evei e dei Gebusei, che non appartenevano agli Israeliti,

21e cioè i discendenti rimasti dopo di loro nel paese, coloro che gli Israeliti non erano riusciti a sterminare, Salomone

li costrinse ai lavori forzati, e tale è ancora la loro condizione. 22Ma degli Israeliti, Salomone non assoggettò nessuno

alla schiavitù: costoro divennero suoi guerrieri, suoi ministri, suoi ufficiali, suoi scudieri, capi dei suoi carri e dei

suoi cavalieri. 23I capi dei prefetti, che dirigevano i lavori per Salomone, erano cinquecentocinquanta; essi

sovrintendevano alla massa impiegata nei lavori.

24Dopo che la figlia del faraone si trasferì dalla città di Davide alla casa che Salomone le aveva costruita, questi

costruì il Millo.

25Tre volte all'anno Salomone offriva olocausti e sacrifici di comunione sull'altare che aveva costruito per il Signore

e bruciava incenso su quello che era davanti al Signore. Così terminò il tempio.

26Salomone costruì anche una flotta in Ezion-Gheber, cioè in Elat, sulla riva del Mare Rosso nella regione di Edom.

27Chiram inviò sulle navi i suoi servi, marinai che conoscevano il mare, insieme con i servi di Salomone.

28Andarono in Ofir, ove presero oro - quattrocentoventi talenti - e lo portarono al re Salomone.

10

1La regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne per metterlo alla prova con enigmi. 2Venne in Gerusalemme

con ricchezze molto grandi, con cammelli carichi di aromi, d'oro in grande quantità e di pietre preziose. Si presentò

a Salomone e gli disse quanto aveva pensato. 3Salomone rispose a tutte le sue domande, nessuna ve ne fu che non

avesse risposta o che restasse insolubile per Salomone. 4La regina di Saba, quando ebbe ammirato tutta la saggezza

di Salomone, il palazzo che egli aveva costruito, 5i cibi della sua tavola, gli alloggi dei suoi dignitari, l'attività dei

suoi ministri, le loro divise, i suoi coppieri e gli olocausti che egli offriva nel tempio del Signore, rimase senza fiato.

6Allora disse al re: "Era vero, dunque, quanto avevo sentito nel mio paese sul tuo conto e sulla tua saggezza! 7Io non

avevo voluto credere a quanto si diceva, finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non me

n'era stata riferita neppure una metà! Quanto alla saggezza e alla prosperità, superi la fama che io ne ho udita. 8Beati

i tuoi uomini, beati questi tuoi ministri che stanno sempre davanti a te e ascoltano la tua saggezza! 9Sia benedetto il

Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di te sì da collocarti sul trono di Israele. Nel suo amore eterno per Israele il

Signore ti ha stabilito re perché tu eserciti il diritto e la giustizia". 10Essa diede al re centoventi talenti d'oro, aromi in

gran quantità e pietre preziose. Non arrivarono mai tanti aromi quanti ne portò la regina di Saba a Salomone.

11Inoltre, la flotta di Chiram, che caricava oro in Ofir, portò da Ofir legname di sandalo in gran quantità e pietre

preziose. 12Con il legname di sandalo il re fece ringhiere per il tempio e per la reggia, cetre e arpe per i cantori. Mai

più arrivò, né mai più si vide fino ad oggi, tanto legno di sandalo.

13Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto essa desiderava e aveva domandato, oltre quanto le aveva dato con

mano regale. Quindi essa tornò nel suo paese con i suoi servi.

14La quantità d'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti, 15senza contare

quanto ne proveniva dai trafficanti e dai commercianti, da tutti i re dell'Arabia e dai governatori del paese.

16Il re Salomone fece duecento scudi grandi d'oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro, 17e

trecento scudi piccoli d'oro battuto, per ciascuno dei quali adoperò tre mine d'oro, e il re li collocò nel palazzo della

Foresta del Libano.

18Inoltre, il re fece un grande trono d'avorio che rivestì d'oro puro. 19Il trono aveva sei gradini; sullo schienale c'erano

teste di vitello; il sedile aveva due bracci laterali, ai cui fianchi si ergevano due leoni. 20Dodici leoni si ergevano di

qua e di là, sui sei gradini; non ne esistevano di simili in nessun regno.

21Tutti i vasi per le bevande del re Salomone erano d'oro; tutti gli arredi del palazzo della Foresta del Libano erano

d'oro fino; al tempo di Salomone l'argento non si stimava nulla. 22Difatti il re aveva in mare la flotta di Tarsis, oltre

la flotta di Chiram; ogni tre anni la flotta di Tarsis portava carichi d'oro e d'argento, d'avorio, di scimmie e di

babbuini.

23Il re Salomone superò, dunque, per ricchezza e saggezza, tutti i re della terra. 24In ogni parte della terra si

desiderava di avvicinare Salomone per ascoltare la saggezza che Dio aveva messo nel suo cuore. 25Ognuno gli

portava, ogni anno, offerte d'argento e oggetti d'oro, vesti, armi, aromi, cavalli e muli.

26Salomone radunò carri e cavalli; aveva millequattrocento carri e dodicimila cavalli, distribuiti nelle città per i carri

e presso il re in Gerusalemme. 27Fece sì che in Gerusalemme l'argento abbondasse come le pietre e rese il legname

di cedro tanto comune quanto i sicomòri che crescono nella Sefela. 28I cavalli di Salomone provenivano da Muzri e

da Kue; i mercanti del re li compravano in Kue. 29Un carro, importato da Muzri, costava seicento sicli d'argento, un

cavallo centocinquanta. In tal modo tutti i re degli Hittiti e i re di Aram vendevano i loro cavalli.

11

1Ma il re Salomone amò donne straniere, moabite, ammonite, idumee, di Sidòne e hittite, 2appartenenti a popoli, di

cui aveva detto il Signore agli Israeliti: "Non andate da loro ed essi non vengano da voi: perché certo faranno

deviare i vostri cuori dietro i loro dèi". Salomone si legò a loro per amore. 3Aveva settecento principesse per mogli e

trecento concubine; le sue donne gli pervertirono il cuore. 4Quando Salomone fu vecchio, le sue donne l'attirarono

verso dèi stranieri e il suo cuore non restò più tutto con il Signore suo Dio come il cuore di Davide suo padre.

5Salomone seguì Astàrte, dea di quelli di Sidòne, e Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. 6Salomone commise quanto

è male agli occhi del Signore e non fu fedele al Signore come lo era stato Davide suo padre.

7Salomone costruì un'altura in onore di Camos, obbrobrio dei Moabiti, sul monte che è di fronte a Gerusalemme, e

anche in onore di Milcom, obbrobrio degli Ammoniti. 8Allo stesso modo fece per tutte le sue donne straniere, che

offrivano incenso e sacrifici ai loro dèi.

9Il Signore, perciò, si sdegnò con Salomone, perché aveva distolto il cuore dal Signore Dio d'Israele, che gli era

apparso due volte 10e gli aveva comandato di non seguire altri dèi, ma Salomone non osservò quanto gli aveva

comandato il Signore. 11Allora disse a Salomone: "Poiché ti sei comportato così e non hai osservato la mia alleanza

né i decreti che ti avevo impartiti, ti strapperò via il regno e lo consegnerò a un tuo suddito. 12Tuttavia non farò ciò

durante la tua vita per amore di Davide tuo padre; lo strapperò dalla mano di tuo figlio. 13Ma non tutto il regno gli

strapperò; una tribù la darò a tuo figlio per amore di Davide mio servo e per amore di Gerusalemme, città da me

eletta".

14Il Signore suscitò contro Salomone un avversario, l'idumeo Hadàd che era della stirpe regale di Edom. 15Dopo la

disfatta inflitta da Davide a Edom, quando Ioab capo dell'esercito era andato a seppellire i cadaveri e aveva ucciso

tutti i maschi di Edom - 16Ioab e tutto Israele vi si erano fermati sei mesi per sterminare tutti i maschi di Edom -

17Hadàd con alcuni Idumei a servizio del padre fuggì in Egitto. Allora Hadàd era giovinetto. 18Essi partirono da

Madian e andarono in Paran; presero con sé uomini di Paran e andarono in Egitto dal faraone, che ospitò Hadàd, gli

assicurò il mantenimento, parlò con lui e gli assegnò terreni. 19Hadàd trovò grazia agli occhi del faraone, che gli

diede in moglie una sua cognata, la sorella della regina Tafni. 20La sorella di Tafni gli partorì il figlio Ghenubàt, che

Tafni allevò nel palazzo del faraone. Ghenubàt visse nella casa del faraone tra i figli del faraone. 21Quando Hadàd

seppe in Egitto che Davide si era addormentato con i suoi padri e che era morto Ioab capo dell'esercito, disse al

faraone: "Lasciami partire; voglio andare nel mio paese". 22Il faraone gli rispose: "Ti manca forse qualcosa nella mia

casa perché tu cerchi di andare nel tuo paese?". Quegli soggiunse: "No! ma, ti prego, lasciami andare". 25bEcco il

male fatto da Hadàd: fu nemico di Israele e regnò su Edom.

23Dio suscitò contro Salomone un altro avversario, Razòn figlio di Eliada, che era fuggito da Hadad-Èzer re di Zoba,

suo signore. 24Egli adunò gente contro di lui e divenne capo di una banda, quando Davide aveva massacrato gli

Aramei. Quindi egli prese Damasco, vi si stabilì e ne divenne re. 25aFu avversario di Israele per tutta la vita di

Salomone.

26Anche Geroboamo, figlio dell'efraimita Nebàt, di Zereda - sua madre, una vedova, si chiamava Zerua -, mentre era

al servizio di Salomone, insorse contro il re. 27La causa della sua ribellione al re fu la seguente: Salomone costruiva

il Millo e chiudeva la breccia apertasi nella città di Davide suo padre; 28Geroboamo era un uomo di riguardo;

Salomone, visto come il giovane lavorava, lo nominò sorvegliante di tutti gli operai della casa di Giuseppe. 29In quel

tempo Geroboamo, uscito da Gerusalemme, incontrò per strada il profeta Achia di Silo, che indossava un mantello

nuovo; erano loro due soli, in campagna. 30Achia afferrò il mantello nuovo che indossava e lo lacerò in dodici pezzi.

31Quindi disse a Geroboamo: "Prendine dieci pezzi, poiché dice il Signore, Dio di Israele: Ecco lacererò il regno

dalla mano di Salomone e ne darò a te dieci tribù. 32A lui rimarrà una tribù a causa di Davide mio servo e a causa di

Gerusalemme, città da me scelta fra tutte le tribù di Israele. 33Ciò avverrà perché egli mi ha abbandonato, si è

prostrato davanti ad Astàrte dea di quelli di Sidòne, a Camos dio dei Moabiti, e a Milcom dio degli Ammoniti, e non

ha seguito le mie vie compiendo ciò che è retto ai miei occhi, osservando i miei comandi e i miei decreti, come

aveva fatto Davide suo padre. 34Non gli toglierò il regno di mano, perché l'ho stabilito capo per tutti i giorni della

sua vita a causa di Davide, mio servo da me scelto, il quale ha osservato i miei comandi e i miei decreti. 35Toglierò il

regno dalla mano di suo figlio e ne consegnerò a te dieci tribù. 36A suo figlio lascerò una tribù perché a causa di

Davide mio servo ci sia sempre una lampada dinanzi a me in Gerusalemme, città che mi sono scelta per porvi il mio

nome. 37Io prenderò te e tu regnerai su quanto vorrai; sarai re di Israele. 38Se ascolterai quanto ti comanderò, se

seguirai le mie vie e farai quanto è giusto ai miei occhi osservando i miei decreti e i miei comandi, come ha fatto

Davide mio servo, io sarò con te e ti edificherò una casa stabile come l'ho edificata per Davide. Ti consegnerò

Israele; 39umilierò la discendenza di Davide per questo motivo, ma non per sempre".

40Salomone cercò di uccidere Geroboamo, il quale però trovò rifugio in Egitto presso Sisach, re di quella regione.

Geroboamo rimase in Egitto fino alla morte di Salomone.

41Le altre gesta di Salomone, le sue azioni e la sua sapienza, sono descritte nel libro della gesta di Salomone. 42Il

tempo in cui Salomone aveva regnato in Gerusalemme su tutto Israele fu di quaranta anni. 43Salomone si

addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide suo padre; gli succedette nel regno il figlio Roboamo.

12

1Roboamo andò in Sichem, perché tutto Israele era convenuto in Sichem per proclamarlo re. 2Quando lo seppe,

Geroboamo figlio di Nebàt, che era ancora in Egitto ove si era rifugiato per paura del re Salomone, tornò dall'Egitto.

3Lo mandarono a chiamare e Geroboamo venne con tutta l'assemblea di Israele e dissero a Roboamo: 4"Tuo padre ci

ha imposto un pesante giogo; ora tu alleggerisci la dura schiavitù di tuo padre e il giogo pesante che quegli ci ha

imposto e noi ti serviremo". 5Rispose loro: "Ritiratevi per tre giorni; poi tornerete da me". Il popolo se ne andò. 6Il re

Roboamo si consigliò con gli anziani, che erano stati al servizio di Salomone suo padre durante la sua vita,

domandando: "Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo?". 7Gli dissero: "Se oggi ti mostrerai

arrendevole verso questo popolo, se darai loro soddisfazione, se dirai loro parole gentili, essi saranno tuoi servi per

sempre". 8Ma egli trascurò il consiglio che gli anziani gli avevano dato e si consultò con giovani che erano cresciuti

con lui ed erano al suo servizio. 9Domandò loro: "Che cosa mi consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha

chiesto di alleggerire il giogo imposto loro da mio padre?". 10I giovani che erano cresciuti con lui gli dissero: "Così

risponderai a questo popolo, che ti ha chiesto: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, tu alleggeriscilo! così dirai

loro: Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre. 11Ora, se mio padre vi caricò di un giogo pesante, io

renderò ancora più grave il vostro giogo; mio padre vi castigò con fruste, io vi castigherò con flagelli".

12Quando Geroboamo e tutto il popolo si presentarono a Roboamo il terzo giorno, come il re aveva ordinato

affermando: "Ritornate da me il terzo giorno", 13il re rispose duramente al popolo respingendo il consiglio degli

anziani; 14egli disse loro secondo il consiglio dei giovani: "Mio padre vi ha imposto un giogo pesante; io renderò

ancora più grave il vostro giogo. Mio padre vi ha castigati con fruste, io vi castigherò con flagelli". 15Il re non

ascoltò il popolo; ciò accadde per disposizione del Signore, perché si attuasse la parola che il Signore aveva rivolta a

Geroboamo, figlio di Nebàt, per mezzo di Achia di Silo. 16Quando compresero che il re non dava loro ascolto, tutti

gli Israeliti risposero al re:
"Che parte abbiamo con Davide?
Non abbiamo eredità con il figlio di Iesse!
Alle tue tende, Israele!
Ora pensa alla tua casa, Davide!".

Israele andò alle sue tende. 17Sugli Israeliti che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo.

18Il re Roboamo mandò Adoniram, che era sovrintendente ai lavori forzati, ma tutti gli Israeliti lo lapidarono ed egli

morì. Allora il re Roboamo salì in fretta sul carro per fuggire in Gerusalemme. 19Israele si ribellò alla casa di Davide

fino ad oggi.

20Quando tutto Israele seppe che era tornato Geroboamo, lo mandarono a chiamare perché partecipasse

all'assemblea; lo proclamarono re di tutto Israele. Nessuno seguì la casa di Davide, se non la tribù di Giuda.

21Roboamo, giunto in Gerusalemme, convocò tutta la casa di Giuda e la tribù di Beniamino, centottantamila

guerrieri scelti, per combattere contro Israele e per restituire il regno a Roboamo, figlio di Salomone. 22Ma il Signore

disse a Semeia, uomo di Dio: 23"Riferisci a Roboamo figlio di Salomone, re di Giuda, a tutta la casa di Giuda e di

Beniamino e al resto del popolo: 24Dice il Signore: Non marciate per combattere contro i vostri fratelli israeliti;

ognuno ritorni a casa, perché questa situazione è stata voluta da me". Ascoltarono la parola del Signore e tornarono

indietro come aveva ordinato loro il Signore.

25Geroboamo fortificò Sichem sulle montagne di Èfraim e vi pose la residenza. Uscito di lì, fortificò Penuèl.

26Geroboamo pensò: "In questa situazione il regno potrebbe tornare alla casa di Davide. 27Se questo popolo verrà a

Gerusalemme per compiervi sacrifici nel tempio, il cuore di questo popolo si rivolgerà verso il suo signore, verso

Roboamo re di Giuda; mi uccideranno e ritorneranno da Roboamo, re di Giuda". 28Consigliatosi, il re preparò due

vitelli d'oro e disse al popolo: "Siete andati troppo a Gerusalemme! Ecco, Israele, il tuo dio, che ti ha fatto uscire dal

paese d'Egitto". 29Ne collocò uno a Betel e l'altro lo pose in Dan. 30Questo fatto portò al peccato; il popolo, infatti,

andava sino a Dan per prostrarsi davanti a uno di quelli.

31Egli edificò templi sulle alture e costituì sacerdoti, presi qua e là dal popolo, i quali non erano discendenti di Levi.

32Geroboamo istituì una festa nell'ottavo mese, il quindici del mese, simile alla festa che si celebrava in Giuda. Egli

stesso salì sull'altare; così fece a Betel per sacrificare ai vitelli che aveva eretti; a Betel stabilì sacerdoti dei templi da

lui eretti sulle alture. 33Il quindici dell'ottavo mese salì sull'altare che aveva eretto a Betel; istituì una festa per gli

Israeliti e salì sull'altare per offrire incenso.
13

1Un uomo di Dio, per comando del Signore, si portò da Giuda a Betel, mentre Geroboamo stava sull'altare per

offrire incenso. 2Per comando del Signore, quegli gridò verso l'altare: "Altare, altare, così dice il Signore: Ecco

nascerà un figlio nella casa di Davide, chiamato Giosia, il quale immolerà su di te i sacerdoti delle alture che hanno

offerto incenso su di te, e brucerà su di te ossa umane". 3E ne diede una prova, dicendo: "Questa è la prova che il

Signore parla: ecco l'altare si spaccherà e si spanderà la cenere che vi è sopra". 4Appena sentì il messaggio che

l'uomo di Dio aveva proferito contro l'altare di Betel, il re Geroboamo tese la mano dall'altare dicendo:

"Afferratelo!". Ma la sua mano, tesa contro di quello, gli si paralizzò e non la potè ritirare a sé. 5L'altare si spaccò e

si sparse la cenere dell'altare secondo il segno dato dall'uomo di Dio per comando del Signore. 6Presa la parola, il re

disse all'uomo di Dio: "Placa il volto del Signore tuo Dio e prega per me perché mi sia resa la mia mano". L'uomo di

Dio placò il volto del Signore e la mano del re tornò come era prima. 7All'uomo di Dio il re disse: "Vieni a casa con

me per rinfrancarti; ti darò un regalo". 8L'uomo di Dio rispose al re: "Anche se mi dessi metà della tua casa, non

verrei con te e non mangerei né berrei nulla in questo luogo, 9perché mi è stato ordinato per comando del Signore:

Non mangiare e non bere nulla e non tornare per la strada percorsa nell'andata". 10Se ne andò per un'altra strada e

non tornò per quella che aveva percorsa venendo a Betel.

11Ora viveva a Betel un vecchio profeta, al quale i figli andarono a riferire quanto aveva fatto quel giorno l'uomo di

Dio a Betel; essi riferirono al loro padre anche le parole che quegli aveva dette al re. 12Il vecchio profeta domandò

loro: "Quale via ha preso?". I suoi figli gli indicarono la via presa dall'uomo di Dio, che era venuto da Giuda. 13Ed

egli disse ai suoi figli: "Sellatemi l'asino!". Gli sellarono l'asino ed egli vi montò sopra 14per inseguire l'uomo di Dio

che trovò seduto sotto una quercia. Gli domandò: "Sei tu l'uomo di Dio, venuto da Giuda?". Rispose: "Sono io".

15L'altro gli disse: "Vieni a casa con me per mangiare qualcosa". 16Egli rispose: "Non posso venire con te né

mangiare o bere nulla in questo luogo, 17perché ho ricevuto questo comando per ordine del Signore: Non mangiare e

non bere là nulla e non ritornare per la strada percorsa nell'andata". 18Quegli disse: "Anch'io sono profeta come te;

ora un angelo mi ha detto per ordine di Dio: Fallo tornare con te nella tua casa, perché mangi e beva qualcosa". Egli

mentiva a costui, 19che ritornò con lui, mangiò e bevve nella sua casa.

20Mentre essi stavano seduti a tavola, il Signore parlò al profeta che aveva fatto tornare indietro l'altro 21ed egli gridò

all'uomo di Dio che era venuto da Giuda: "Così dice il Signore: Poiché ti sei ribellato all'ordine del Signore, non hai

ascoltato il comando che ti ha dato il Signore tuo Dio, 22sei tornato indietro, hai mangiato e bevuto in questo luogo,

sebbene ti fosse stato prescritto di non mangiarvi o bervi nulla, il tuo cadavere non entrerà nel sepolcro dei tuoi

padri". 23Dopo che ebbero mangiato e bevuto, l'altro sellò l'asino per il profeta che aveva fatto ritornare 24e quegli

partì. Un leone lo trovò per strada e l'uccise; il suo cadavere rimase steso sulla strada, mentre l'asino se ne stava là

vicino e anche il leone stava vicino al cadavere. 25Ora alcuni passanti videro il cadavere steso sulla strada e il leone

che se ne stava vicino al cadavere. Essi andarono e divulgarono il fatto nella città ove dimorava il vecchio profeta.

26Avendolo saputo, il profeta che l'aveva fatto ritornare dalla strada disse: "Quello è un uomo di Dio, che si è

ribellato all'ordine del Signore; per questo il Signore l'ha consegnato al leone, che l'ha abbattuto e ucciso secondo la

parola comunicatagli dal Signore". 27Egli aggiunse ai figli: "Sellatemi l'asino". Quando l'asino fu sellato, 28egli andò

e trovò il cadavere di lui steso sulla strada con l'asino e il leone accanto. Il leone non aveva mangiato il cadavere né

sbranato l'asino. 29Il profeta prese il cadavere dell'uomo di Dio, lo sistemò sull'asino e se lo portò nella città dove

abitava, per piangerlo e seppellirlo. 30Depose il cadavere nel proprio sepolcro e fece il lamento su di lui: "Ohimè,

fratello mio!". 31Dopo averlo sepolto, disse ai figli: "Alla mia morte mi seppellirete nel sepolcro in cui è stato

sepolto l'uomo di Dio; porrete le mie ossa vicino alle sue, 32poiché certo si avvererà la parola che egli gridò, per

ordine del Signore, contro l'altare di Betel e contro tutti i santuari delle alture che sono nelle città di Samaria".

33Dopo questo fatto, Geroboamo non si convertì dalla sua condotta perversa. Egli continuò a prendere qua e là dal

popolo i sacerdoti delle alture e a chiunque lo desiderasse dava l'investitura e quegli diveniva sacerdote delle alture.

34Tale condotta costituì, per la casa di Geroboamo, il peccato che ne provocò la distruzione e lo sterminio dalla terra.

14

1In quel tempo si ammalò Abia, figlio di Geroboamo. 2Geroboamo disse alla moglie: "Alzati, cambia vestito perché

non si sappia che tu sei la moglie di Geroboamo e va' a Silo. Là c'è il profeta Achia, colui che mi disse che avrei

regnato su questo popolo. 3Prendi con te dieci pani, focacce e un vaso di miele; va' da lui. Egli ti rivelerà che cosa

avverrà del ragazzo". 4La moglie di Geroboamo fece così. Si alzò, andò in Silo ed entrò nella casa di Achia, il quale

non poteva vedere, perché i suoi occhi erano offuscati per la vecchiaia.

5Il Signore aveva detto ad Achia: "Ecco, la moglie di Geroboamo viene per chiederti un oracolo sul figlio, che è

malato; tu le dirai questo e questo. Arriva travestita". 6Appena Achia sentì il rumore dei piedi di lei che arrivava alla

porta, disse: "Entra, moglie di Geroboamo. Perché ti sei travestita così? Io ho per te cattive notizie. 7Su, riferisci a

Geroboamo: Dice il Signore, Dio di Israele: Io ti ho innalzato dalla turba del popolo costituendoti capo del popolo di

Israele, 8ho strappato il regno dalla casa di Davide e l'ho consegnato a te. Ma tu non ti sei comportato come il mio

servo Davide, che osservò i miei comandi e mi seguì con tutto il cuore, facendo solo quanto è giusto davanti ai miei

occhi, 9anzi hai agito peggio di tutti i tuoi predecessori e sei andato a fabbricarti altri dèi e immagini fuse per

provocarmi, mentre hai gettato me dietro alle tue spalle. 10Per questo, ecco, manderò la sventura sulla casa di

Geroboamo, distruggerò nella casa di Geroboamo ogni maschio, schiavo o libero in Israele, e spazzerò la casa di

Geroboamo come si spazza lo sterco fino alla sua totale scomparsa. 11I cani divoreranno quanti della casa di

Geroboamo moriranno in città; quelli morti in campagna li divoreranno gli uccelli dell'aria, perché il Signore ha

parlato. 12Ma tu alzati, torna a casa; quando i tuoi piedi raggiungeranno la città, il bambino morirà. 13Ne faranno il

lamento tutti gli Israeliti e lo seppelliranno, perché soltanto costui della famiglia di Geroboamo entrerà in un

sepolcro, perché in lui solo si è trovato qualcosa di buono da parte del Signore Dio di Israele nella famiglia di

Geroboamo. 14Il Signore stabilirà su Israele un suo re, che distruggerà la famiglia di Geroboamo. 15Inoltre il Signore

percuoterà Israele, il cui agitarsi sarà simile all'agitarsi di una canna sull'acqua. Eliminerà Israele da questo ottimo

paese da lui dato ai loro padri e li disperderà oltre il fiume perché si sono eretti i loro pali sacri, provocando così il

Signore. 16Il Signore abbandonerà Israele a causa dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a

Israele".

17La moglie di Geroboamo si alzò e se ne andò a Tirza. Proprio mentre essa entrava nella soglia di casa, il giovinetto

morì. 18Lo seppellirono e tutto Israele ne fece il lamento, secondo la parola del Signore comunicata per mezzo del

suo servo, il profeta Achia.

19Le altre gesta di Geroboamo, le sue guerre e il suo regno, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.

20La durata del regno di Geroboamo fu di ventidue anni; egli si addormentò con i suoi padri e gli succedette nel

regno Nadàb suo figlio.

21Roboamo, figlio di Salomone, regnò in Giuda. Aveva quarantun anni quando divenne re; regnò diciassette anni in

Gerusalemme, città scelta dal Signore fra tutte le tribù di Israele per collocarvi il suo nome. Sua madre, ammonita, si

chiamava Naama. 22Giuda fece ciò che è male agli occhi del Signore; essi provocarono il Signore a gelosia più di

quanto non l'avessero fatto tutti i loro padri, con i loro peccati. 23Anch'essi si costruirono alture, stele e pali sacri su

ogni alto colle e sotto ogni albero verde. 24Inoltre nel paese c'erano prostituti sacri, i quali rinnovarono tutti gli

abomini dei popoli che il Signore aveva scacciati davanti agli Israeliti.

25Nell'anno quinto del re Roboamo, il re di Egitto, Sisach, assalì Gerusalemme. 26Costui depredò i tesori del tempio

e vuotò la reggia dei suoi tesori. Prese anche gli scudi d'oro fatti da Salomone. 27Roboamo li sostituì con scudi di

bronzo, che affidò agli ufficiali delle guardie addette alle porte della reggia. 28Ogni volta che il re andava nel tempio,

le guardie li prendevano, poi li riportavano nella sala delle guardie.

29Le altre gesta di Roboamo, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 30Ci fu

guerra continua fra Roboamo e Geroboamo. 31Roboamo si addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di

Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Abiam.
15

1Nell'anno diciottesimo del re Geroboamo, figlio di Nebàt, divenne re su Giuda Abiam. 2Egli regnò tre anni in

Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Assalonne. 3Egli imitò tutti i peccati che suo padre aveva

commessi prima di lui; il suo cuore non fu sottomesso al Signore suo Dio, come lo era stato il cuore di Davide suo

antenato. 4Ma, per amore di Davide, il Signore suo Dio gli concesse una lampada in Gerusalemme, innalzandone il

figlio dopo di lui e rendendo stabile Gerusalemme, 5perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi del

Signore e non aveva traviato dai comandi che il Signore gli aveva impartiti, durante tutta la sua vita, se si eccettua il

caso di Uria l'Hittita.

6Le altre gesta di Abiam, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 7Ci fu guerra fra

Abiam e Geroboamo. 8Abiam si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide e al suo posto

divenne re suo figlio Asa.

9Nell'anno ventesimo di Geroboamo, re di Israele, divenne re su Giuda Asa. 10Costui regnò quarantun anni in

Gerusalemme. Sua madre si chiamava Maaca, figlia di Assalonne. 11Asa, come Davide suo antenato, fece ciò che è

giusto agli occhi del Signore. 12Eliminò i prostituti sacri dal paese e allontanò tutti gli idoli eretti da suo padre.

13Anche sua madre Maaca egli privò della dignità di regina madre, perché essa aveva eretto un obbrobrio in onore di

Asera; Asa abbattè l'obbrobrio e lo bruciò nella valle del torrente Cedron. 14Ma non scomparvero le alture, anche se

il cuore di Asa si mantenne integro nei riguardi del Signore per tutta la sua vita. 15Fece portare nel tempio le offerte

consacrate da suo padre e quelle consacrate da lui stesso, consistenti in argento, oro e vasi.

16Ci fu guerra fra Asa e Baasa, re di Israele, per tutta la loro vita. 17Baasa, re di Israele, assalì Giuda; egli fortificò

Rama per impedire le comunicazioni con Asa re di Giuda. 18Asa prese tutto l'argento e l'oro depositato nei tesori del

tempio e nei tesori della reggia, li consegnò ai suoi ministri, che li portarono per ordine del re Asa a Ben-Hadàd,

figlio di Tab-Rimmòn, figlio di Chezion, re d'Aram, che risiedeva in Damasco, con la proposta: 19"Ci sia un'alleanza

fra me e te, come ci fu fra mio padre e tuo padre. Ecco ti mando un dono d'argento e d'oro. Su, rompi la tua alleanza

con Baasa, re di Israele, sì che egli si ritiri da me". 20Ben-Hadàd ascoltò il re Asa; mandò contro le città di Israele i

capi delle sue forze armate, occupò Iion, Dan, Abel-Bet-Maaca e l'intera regione di Genèsaret, compreso tutto il

territorio di néftali. 21Quando lo seppe, Baasa smise di fortificare Rama e tornò in Tirza. 22Allora il re Asa convocò

tutti quelli di Giuda, senza esclusione alcuna; costoro presero da Rama le pietre e il legname che Baasa aveva usato

per le costruzioni. Con tale materiale il re Asa fortificò Gheba di Beniamino e Mizpà.

23Le altre gesta di Asa, tutte le sue prodezze e tutte le sue azioni, le città che egli edificò, sono descritte nel libro

delle Cronache dei re di Giuda. Egli nella sua vecchiaia ebbe la podàgra. 24Asa si addormentò con i suoi padri; fu

sepolto nella città di Davide suo antenato e al suo posto divenne re suo figlio Giòsafat.

25Nadàb, figlio di Geroboamo, divenne re d'Israele nell'anno secondo di Asa, re di Giuda, e regnò su Israele tre anni.

26Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di suo padre e il peccato che questi aveva

fatto commettere a Israele. 27Contro di lui congiurò Baasa figlio di Achia, della casa di Ìssacar, e lo assassinò in

Ghibbeton che apparteneva ai Filistei, mentre Nadàb e tutto Israele assediavano Ghibbeton. 28Baasa lo uccise

nell'anno terzo di Asa re di Giuda, e divenne re al suo posto. 29Appena divenuto re, egli distrusse tutta la famiglia di

Geroboamo: non lasciò vivo nessuno di quella stirpe, ma la distrusse tutta, secondo la parola del Signore pronunziata

per mezzo del suo servo Achia di Silo, 30a causa dei peccati di Geroboamo, commessi da lui e fatti commettere a

Israele, e a causa dello sdegno a cui aveva provocato il Signore Dio di Israele.

31Le altre gesta di Nadàb e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 32Ci fu guerra

fra Asa e Baasa, re di Israele, per tutta la loro vita.((16))

33Nell'anno terzo di Asa, re di Giuda, Baasa, figlio di Achia, divenne re d'Israele in Tirza. Regnò ventiquattro anni.

34Fece ciò che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta di Geroboamo e il peccato che questi aveva fatto

commettere a Israele.
16

1La parola del Signore fu rivolta a Ieu figlio di Canàni contro Baasa: 2"Io ti ho innalzato dalla polvere e ti ho

costituito capo del popolo di Israele, ma tu hai imitato la condotta di Geroboamo e hai fatto peccare Israele mio

popolo fino a provocarmi con i loro peccati. 3Ecco, io spazzerò Baasa e la sua casa e renderò la tua casa come la

casa di Geroboamo figlio di Nebàt. 4I cani divoreranno quanti della casa di Baasa moriranno in città; quelli morti in

campagna li divoreranno gli uccelli dell'aria".

5Le altre gesta di Baasa, le sue azioni e le sue prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.

6Baasa si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Tirza e al suo posto regnò suo figlio Ela.

7Attraverso il profeta Ieu figlio di Canàni la parola del Signore fu rivolta a Baasa e alla sua casa. Dio condannò

Baasa per tutto il male che aveva commesso agli occhi del Signore, irritandolo con le sue opere, tanto che la sua casa

era diventata come quella di Geroboamo, e perché egli aveva sterminato quella famiglia.

8Nell'anno ventiseiesimo di Asa re di Giuda, su Israele in Tirza divenne re Ela figlio di Baasa; regnò due anni.

9Contro di lui congiurò un suo ufficiale, Zimri, capo di una metà dei carri. Mentre quegli, in Tirza, beveva e si

ubriacava nella casa di Arza, maggiordomo in Tirza, 10arrivò Zimri, lo sconfisse, l'uccise nell'anno ventisettesimo di

Asa, re di Giuda, e regnò al suo posto. 11Quando divenne re, appena seduto sul suo trono, distrusse tutta la famiglia

di Baasa; non lasciò sopravvivere alcun maschio fra i suoi parenti e amici. 12Zimri distrusse tutta la famiglia di

Baasa secondo la parola che il Signore aveva rivolta contro Baasa per mezzo del profeta Ieu, 13a causa di tutti i

peccati di Baasa e dei peccati di Ela suo figlio, di quelli commessi da loro e di quelli fatti commettere a Israele,

irritando con le loro vanità il Signore Dio di Israele.

14Le altre gesta di Ela e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.

15Nell'anno ventisettesimo di Asa re di Giuda, Zimri divenne re per sette giorni in Tirza, mentre il popolo era

accampato contro Ghibbeton, che apparteneva ai Filistei. 16Quando il popolo accampato colà venne a sapere che

Zimri si era ribellato e aveva ucciso il re, tutto Israele in quello stesso giorno, nell'accampamento, proclamò re di

Israele Omri, capo dell'esercito. 17Omri e tutto Israele, abbandonata Ghibbeton, andarono a Tirza. 18Quando vide che

era stata presa la città, Zimri entrò nella fortezza della reggia, incendiò il palazzo e così morì bruciato. 19Ciò avvenne

a causa del peccato che egli aveva commesso compiendo ciò che è male agli occhi del Signore, imitando la condotta

di Geroboamo e il peccato con cui aveva fatto peccare Israele.

20Le altre gesta di Zimri e la congiura da lui organizzata sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.

21Allora il popolo di Israele si divise in due parti. Una metà parteggiava per Tibni, figlio di Ghinat, con il proposito

di proclamarlo re; l'altra metà parteggiava per Omri. 22Il partito di Omri prevalse su quello di Tibni figlio di Ghinat.

Tibni morì e Omri divenne re.

23Nell'anno trentunesimo di Asa re di Giuda, divenne re di Israele Omri. Regnò dodici anni, di cui sei in Tirza. 24Poi

acquistò il monte Someron da Semer per due talenti d'argento. Costruì sul monte e chiamò la città che ivi edificò

Samaria dal nome di Semer, proprietario del monte. 25Omri fece ciò che è male agli occhi del Signore, peggio di tutti

i suoi predecessori. 26Imitò in tutto la condotta di Geroboamo, figlio di Nebàt, e i peccati che quegli aveva fatto

commettere a Israele, provocando con le loro vanità a sdegno il Signore, Dio di Israele.

27Le altre gesta di Omri, tutte le sue azioni e le sue prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.

28Omri si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto divenne re suo figlio Acab.

29Acab figlio di Omri divenne re su Israele nell'anno trentottesimo di Asa re di Giuda. Acab figlio di Omri regnò su

Israele in Samaria ventidue anni. 30Acab figlio di Omri fece ciò che è male agli occhi del Signore, peggio di tutti i

suoi predecessori. 31Non gli bastò imitare il peccato di Geroboamo figlio di Nebàt; ma prese anche in moglie

Gezabele figlia di Et-Bàal, re di quelli di Sidone, e si mise a servire Baal e a prostrarsi davanti a lui. 32Eresse un

altare a Baal nel tempio di Baal, che egli aveva costruito in Samaria. 33Acab eresse anche un palo sacro e compì

ancora altre cose irritando il Signore Dio di Israele, più di tutti i re di Israele suoi predecessori.

34Nei suoi giorni Chiel di Betel ricostruì Gèrico; gettò le fondamenta sopra Abiram suo primogenito e ne innalzò le

porte sopra Segub suo ultimogenito, secondo la parola pronunziata dal Signore per mezzo di Giosuè, figlio di Nun.

17

1Elia, il Tisbita, uno degli abitanti di Gàlaad, disse ad Acab: "Per la vita del Signore, Dio di Israele, alla cui presenza

io sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo dirò io".

2A lui fu rivolta questa parola del Signore: 3"Vattene di qui, dirigiti verso oriente; nasconditi presso il torrente

Cherit, che è a oriente del Giordano. 4Ivi berrai al torrente e i corvi per mio comando ti porteranno il tuo cibo". 5Egli

eseguì l'ordine del Signore; andò a stabilirsi sul torrente Cherit, che è a oriente del Giordano. 6I corvi gli portavano

pane al mattino e carne alla sera; egli beveva al torrente.

7Dopo alcuni giorni il torrente si seccò, perché non pioveva sulla regione. 8Il Signore parlò a lui e disse:

9"Alzati, va' in Zarepta di Sidòne e ivi stabilisciti. Ecco io ho dato ordine a una vedova di là per il tuo cibo". 10Egli si

alzò e andò a Zarepta. Entrato nella porta della città, ecco una vedova raccoglieva la legna. La chiamò e le disse:

"Prendimi un po' d'acqua in un vaso perché io possa bere". 11Mentre quella andava a prenderla, le gridò: "Prendimi

anche un pezzo di pane". 12Quella rispose: "Per la vita del Signore tuo Dio, non ho nulla di cotto, ma solo un pugno

di farina nella giara e un po' di olio nell'orcio; ora raccolgo due pezzi di legna, dopo andrò a cuocerla per me e per

mio figlio: la mangeremo e poi moriremo". 13Elia le disse: "Non temere; su, fa' come hai detto, ma prepara prima

una piccola focaccia per me e portamela; quindi ne preparerai per te e per tuo figlio, 14poiché dice il Signore: La

farina della giara non si esaurirà e l'orcio dell'olio non si svuoterà finché il Signore non farà piovere sulla terra".

15Quella andò e fece come aveva detto Elia. Mangiarono essa, lui e il figlio di lei per diversi giorni. 16La farina della

giara non venne meno e l'orcio dell'olio non diminuì, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo

di Elia.

17In seguito il figlio della padrona di casa si ammalò. La sua malattia era molto grave, tanto che rimase senza

respiro. 18Essa allora disse a Elia: "Che c'è fra me e te, o uomo di Dio? Sei venuto da me per rinnovare il ricordo

della mia iniquità e per uccidermi il figlio?". 19Elia le disse: "Dammi tuo figlio". Glielo prese dal seno, lo portò al

piano di sopra, dove abitava, e lo stese sul letto. 20Quindi invocò il Signore: "Signore mio Dio, forse farai del male a

questa vedova che mi ospita, tanto da farle morire il figlio?". 21Si distese tre volte sul bambino e invocò il Signore:

"Signore Dio mio, l'anima del fanciullo torni nel suo corpo". 22Il Signore ascoltò il grido di Elia; l'anima del

bambino tornò nel suo corpo e quegli riprese a vivere. 23Elia prese il bambino, lo portò al piano terreno e lo

consegnò alla madre. Elia disse: "Guarda! Tuo figlio vive". 24La donna disse a Elia: "Ora so che tu sei uomo di Dio e

che la vera parola del Signore è sulla tua bocca".

18

1Dopo molto tempo, il Signore disse a Elia, nell'anno terzo: "Su, mostrati ad Acab; io concederò la pioggia alla

terra". 2Elia andò a farsi vedere da Acab.

In Samaria c'era una grande carestia. 3Acab convocò Abdia maggiordomo. Abdia temeva molto Dio; 4quando

Gezabele uccideva i profeti del Signore, Abdia prese cento profeti e ne nascose cinquanta alla volta in una caverna e

procurò loro pane e acqua. 5Acab disse ad Abdia: "Va' nel paese verso tutte le sorgenti e tutti i torrenti della regione;

forse troveremo erba per tenere in vita cavalli e muli e non dovremo uccidere una parte del bestiame". 6Si divisero la

regione da percorrere; Acab andò per una strada e Abdia per un'altra.

7Mentre Abdia era in cammino, ecco farglisi incontro Elia. Quegli lo riconobbe e si prostrò con la faccia a terra

dicendo: "Non sei tu il mio signore Elia?". 8Gli rispose: "Lo sono; su, di' al tuo padrone: C'è qui Elia". 9Quegli disse:

"Che male ho fatto perché tu consegni il tuo servo ad Acab perché egli mi uccida? 10Per la vita del Signore tuo Dio,

non esiste un popolo o un regno in cui il mio padrone non abbia mandato a cercarti. Se gli rispondevano: Non c'è!

egli faceva giurare il popolo o il regno di non averti trovato. 11Ora tu dici: Su, di' al tuo signore: C'è qui Elia!

12Appena sarò partito da te, lo spirito del Signore ti porterà in un luogo a me ignoto. Se io vado a riferirlo ad Acab

egli, non trovandoti, mi ucciderà; ora il tuo servo teme il Signore fin dalla sua giovinezza. 13Non ti hanno forse

riferito, mio signore, ciò che ho fatto quando Gezabele sterminava tutti i profeti del Signore, come io nascosi cento

profeti, cinquanta alla volta, in una caverna e procurai loro pane e acqua? 14E ora tu comandi: Su, di' al tuo signore:

C'è qui Elia? Egli mi ucciderà". 15Elia rispose: "Per la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, oggi

stesso io mi mostrerò a lui".

16Abdia andò incontro ad Acab e gli riferì la cosa. Acab si diresse verso Elia. 17Appena lo vide, Acab disse a Elia:

"Sei tu la rovina di Israele!". 18Quegli rispose: "Io non rovino Israele, ma piuttosto tu insieme con la tua famiglia,

perché avete abbandonato i comandi del Signore e tu hai seguito Baal. 19Su, con un ordine raduna tutto Israele

presso di me sul monte Carmelo insieme con i quattrocentocinquanta profeti di Baal e con i quattrocento profeti di

Asera, che mangiano alla tavola di Gezabele".

20Acab convocò tutti gli Israeliti e radunò i profeti sul monte Carmelo. 21Elia si accostò a tutto il popolo e disse:

"Fino a quando zoppicherete con i due piedi? Se il Signore è Dio, seguitelo! Se invece lo è Baal, seguite lui!". Il

popolo non gli rispose nulla. 22Elia aggiunse al popolo: "Sono rimasto solo, come profeta del Signore, mentre i

profeti di Baal sono quattrocentocinquanta. 23Dateci due giovenchi; essi se ne scelgano uno, lo squartino e lo

pongano sulla legna senza appiccarvi il fuoco. Io preparerò l'altro giovenco e lo porrò sulla legna senza appiccarvi il

fuoco. 24Voi invocherete il nome del vostro dio e io invocherò quello del Signore. La divinità che risponderà

concedendo il fuoco è Dio!". Tutto il popolo rispose: "La proposta è buona!".

25Elia disse ai profeti di Baal: "Sceglietevi il giovenco e cominciate voi perché siete più numerosi. Invocate il nome

del vostro Dio, ma senza appiccare il fuoco". 26Quelli presero il giovenco, lo prepararono e invocarono il nome di

Baal dal mattino fino a mezzogiorno, gridando: "Baal, rispondici!". Ma non si sentiva un alito, né una risposta.

Quelli continuavano a saltare intorno all'altare che avevano eretto. 27Essendo già mezzogiorno, Elia cominciò a

beffarsi di loro dicendo: "Gridate con voce più alta, perché egli è un dio! Forse è soprappensiero oppure indaffarato

o in viaggio; caso mai fosse addormentato, si sveglierà". 28Gridarono a voce più forte e si fecero incisioni, secondo il

loro costume, con spade e lance, fino a bagnarsi tutti di sangue. 29Passato il mezzogiorno, quelli ancora agivano da

invasati ed era venuto il momento in cui si sogliono offrire i sacrifici, ma non si sentiva alcuna voce né una risposta

né un segno di attenzione.

30Elia disse a tutto il popolo: "Avvicinatevi!". Tutti si avvicinarono. Si sistemò di nuovo l'altare del Signore che era

stato demolito. 31Elia prese dodici pietre, secondo il numero delle tribù dei discendenti di Giacobbe, al quale il

Signore aveva detto: "Israele sarà il tuo nome". 32Con le pietre eresse un altare al Signore; scavò intorno un

canaletto, capace di contenere due misure di seme. 33Dispose la legna, squartò il giovenco e lo pose sulla legna.

34Quindi disse: "Riempite quattro brocche d'acqua e versatele sull'olocausto e sulla legna!". Ed essi lo fecero. Egli

disse: "Fatelo di nuovo!". Ed essi ripeterono il gesto. Disse ancora: "Per la terza volta!". Lo fecero per la terza volta.

35L'acqua scorreva intorno all'altare; anche il canaletto si riempì d'acqua. 36Al momento dell'offerta si avvicinò il

profeta Elia e disse: "Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che

io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando. 37Rispondimi, Signore, rispondimi e questo

popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro cuore!". 38Cadde il fuoco del Signore e consumò

l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto. 39A tal vista, tutti si prostrarono a terra

ed esclamarono: "Il Signore è Dio! Il Signore è Dio!". 40Elia disse loro: "Afferrate i profeti di Baal; non ne scappi

uno!". Li afferrarono. Elia li fece scendere nel torrente Kison, ove li scannò.

41Elia disse ad Acab: "Su, mangia e bevi, perché sento un rumore di pioggia torrenziale". 42Acab andò a mangiare e a

bere. Elia si recò alla cima del Carmelo; gettatosi a terra, pose la faccia tra le proprie ginocchia. 43Quindi disse al suo

ragazzo: "Vieni qui, guarda verso il mare". Quegli andò, guardò e disse. "Non c'è nulla!". Elia disse: "Tornaci ancora

per sette volte". 44La settima volta riferì: "Ecco, una nuvoletta, come una mano d'uomo, sale dal mare". Elia gli

disse: "Va' a dire ad Acab: Attacca i cavalli al carro e scendi perché non ti sorprenda la pioggia!". 45Subito il cielo si

oscurò per le nubi e per il vento; la pioggia cadde a dirotto. Acab montò sul carro e se ne andò a Izrèel. 46La mano

del Signore fu sopra Elia che, cintosi i fianchi, corse davanti ad Acab finché giunse a Izrèel.

19

1Acab riferì a Gezabele ciò che Elia aveva fatto e che aveva ucciso di spada tutti i profeti. 2Gezabele inviò un

messaggero a Elia per dirgli: "Gli dèi mi facciano questo e anche di peggio, se domani a quest'ora non avrò reso te

come uno di quelli". 3Elia, impaurito, si alzò e se ne andò per salvarsi. Giunse a Bersabea di Giuda. Là fece sostare il

suo ragazzo. 4Egli si inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto un ginepro. Desideroso di

morire, disse: "Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri". 5Si coricò e si

addormentò sotto il ginepro. Allora, ecco un angelo lo toccò e gli disse: "Alzati e mangia!". 6Egli guardò e vide

vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d'acqua. Mangiò e bevve, quindi tornò a coricarsi.

7Venne di nuovo l'angelo del Signore, lo toccò e gli disse: "Su mangia, perché è troppo lungo per te il cammino". 8Si

alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte

di Dio, l'Oreb.

9Ivi entrò in una caverna per passarvi la notte, quand'ecco il Signore gli disse: "Che fai qui, Elia?". 10Egli rispose:

"Sono pieno di zelo per il Signore degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua alleanza, hanno

demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di togliermi la vita".

11Gli fu detto: "Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore". Ecco, il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso

e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il

vento ci fu un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. 12Dopo il terremoto ci fu un fuoco, ma il Signore non

era nel fuoco. Dopo il fuoco ci fu il mormorio di un vento leggero. 13Come l'udì, Elia si coprì il volto con il

mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna. Ed ecco, sentì una voce che gli diceva: "Che fai qui, Elia?".

14Egli rispose: "Sono pieno di zelo per il Signore, Dio degli eserciti, poiché gli Israeliti hanno abbandonato la tua

alleanza, hanno demolito i tuoi altari, hanno ucciso di spada i tuoi profeti. Sono rimasto solo ed essi tentano di

togliermi la vita".

15Il Signore gli disse: "Su, ritorna sui tuoi passi verso il deserto di Damasco; giunto là, ungerai Hazaèl come re di

Aram. 16Poi ungerai Ieu, figlio di Nimsi, come re di Israele e ungerai Eliseo figlio di Safàt, di Abel-Mecola, come

profeta al tuo posto. 17Se uno scamperà dalla spada di Hazaèl, lo ucciderà Ieu; se uno scamperà dalla spada di Ieu, lo

ucciderà Eliseo. 18Io poi mi sono risparmiato in Israele settemila persone, quanti non hanno piegato le ginocchia a

Baal e quanti non l'hanno baciato con la bocca.

19Partito di lì, Elia incontrò Eliseo figlio di Safàt. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli

stesso guidava il decimosecondo. Elia, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello. 20Quegli lasciò i buoi e

corse dietro a Elia, dicendogli: "Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò". Elia disse: "Va' e torna,

perché sai bene che cosa ho fatto di te". 21Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con gli

attrezzi per arare ne fece cuocere la carne e la diede alla gente, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elia,

entrando al suo servizio.
20

1Ben-Hadàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito; con lui c'erano trentadue re con cavalli e carri. Egli marciò

contro Samaria per cingerla d'assedio ed espugnarla. 2Inviò messaggeri in città ad Acab, re di Israele, 3per dirgli:

"Dice Ben-Hadàd: Il tuo argento e il tuo oro appartiene a me e le tue donne e i tuoi figli minori sono per me". 4Il re

di Israele rispose: "Sia come dici tu, signore re; io e quanto ho siamo tuoi". 5Ma i messaggeri tornarono di nuovo e

dissero: "Dice Ben-Hadàd, il quale ci manda a te: Mi consegnerai il tuo argento, il tuo oro, le tue donne e i tuoi figli.

6Domani, dunque, a quest'ora, manderò i miei servi che perquisiranno la tua casa e le case dei tuoi servi; essi

prenderanno e asporteranno quanto sarà prezioso ai loro occhi". 7Il re di Israele convocò tutti gli anziani della

regione, ai quali disse: "Sappiate e vedete come costui ci voglia far del male. Difatti mi ha mandato a chiedere anche

le mie donne e i miei figli, dopo che io non gli avevo rifiutato il mio argento e il mio oro". 8Tutti gli anziani e tutto il

popolo dissero: "Non ascoltarlo e non consentire!". 9Egli disse ai messaggeri di Ben-Hadàd: "Dite al re vostro

signore: Quanto hai imposto prima al tuo servo lo farò, ma la nuova richiesta non posso soddisfarla". I messaggeri

andarono a riferire la risposta. 10Ben-Hadàd allora gli mandò a dire: "Gli dèi mi facciano questo e anche di peggio,

se la polvere di Samaria basterà per riempire il pugno di coloro che mi seguono". 11Il re di Israele rispose:

"Riferitegli: Chi cinge le armi non si vanti come chi le depone". 12Nell'udire questa risposta - egli stava insieme con i

re a bere sotto le tende - disse ai suoi ufficiali: "Circondate la città!". Ed essi la circondarono.

13Ed ecco un profeta si avvicinò ad Acab, re di Israele, per dirgli: "Così dice il Signore: Vedi tutta questa moltitudine

immensa? Ebbene oggi la metto in tuo potere; saprai che io sono il Signore". 14Acab disse: "Per mezzo di chi?".

Quegli rispose: "Così dice il Signore: Per mezzo dei giovani dei capi delle province". Domandò: "Chi attaccherà la

battaglia?". Rispose: "Tu!". 15Acab ispezionò i giovani dei capi delle province; erano duecentotrentadue. Dopo di

loro ispezionò tutto il popolo, tutti gli Israeliti: erano settemila. 16A mezzogiorno fecero una sortita. Ben-Hadàd

stava bevendo sotto le tende insieme con i trentadue re suoi alleati. 17Per primi uscirono i giovani dei capi delle

province. Fu mandato ad avvertire Ben-Hadàd: "Alcuni uomini sono usciti da Samaria!". 18Quegli disse: "Se sono

usciti con intenzioni pacifiche, catturateli vivi; se sono usciti per combattere, catturateli ugualmente vivi". 19Usciti

dunque quelli dalla città, cioè i giovani dei capi delle province e l'esercito che li seguiva, 20ognuno di loro uccise chi

gli si fece davanti. Gli Aramei fuggirono, inseguiti da Israele. Ben-Hadàd, re di Aram, scampò a cavallo insieme con

alcuni cavalieri. 21Uscì quindi il re di Israele, che si impadronì dei cavalli e dei carri e inflisse ad Aram una grande

sconfitta.

22Allora il profeta si avvicinò al re di Israele e gli disse: "Su, sii forte; sappi e vedi quanto dovrai fare, perché l'anno

prossimo il re di Aram muoverà contro di te".

23Ma i servi del re di Aram dissero a lui: "Il loro Dio è un Dio dei monti; per questo ci sono stati superiori; forse se li

attaccassimo in pianura, saremmo superiori a loro. 24Eseguisci questo progetto: ritira i re, ognuno dal suo luogo, e

sostituiscili con governatori. 25Tu prepara un esercito come quello che hai perduto: cavalli come quei cavalli e carri

come quei carri; quindi li attaccheremo in pianura e senza dubbio li batteremo". Egli ascoltò la loro proposta e agì in

tal modo.

26L'anno dopo, Ben-Hadàd ispezionò gli Aramei, quindi andò ad Afek per attaccare gli Israeliti. 27Gli Israeliti,

organizzati e approvvigionati, mossero loro incontro, accampandosi di fronte; sembravano due greggi di capre,

mentre gli Aramei inondavano il paese.

28Un uomo di Dio si avvicinò al re d'Israele e gli disse: "Così dice il Signore: Poiché gli Aramei hanno affermato: Il

Signore è Dio dei monti e non Dio delle valli, io metterò in tuo potere tutta questa moltitudine immensa; così saprai

che io sono il Signore". 29Per sette giorni stettero accampati gli uni di fronte agli altri. Al settimo giorno si attaccò

battaglia. Gli Israeliti in un giorno uccisero centomila fanti aramei. 30I superstiti fuggirono in Afek, nella città, le cui

mura caddero sui ventisettemila superstiti.

Ben-Hadàd fuggì; entrato in una casa, per nascondersi passava da una stanza all'altra. 31I suoi ministri gli dissero:

"Ecco, abbiamo sentito che i re di Israele sono re clementi. Indossiamo sacchi ai fianchi e mettiamoci corde sulla

testa e usciamo incontro al re di Israele. Forse ti lascerà in vita". 32Si legarono sacchi ai fianchi e corde sulla testa,

quindi si presentarono al re di Israele e dissero: "Il tuo servo Ben-Hadàd dice: Su, lasciami in vita!". Quegli

domandò: "È ancora vivo? Egli è mio fratello!". 33Gli uomini vi scorsero un buon auspicio, si affrettarono a cercarne

una conferma da lui. Dissero: "Ben-Hadàd è tuo fratello!". Quegli soggiunse: "Andate a prenderlo". Ben-Hadàd si

recò da lui, che lo fece salire sul carro. 34Ben-Hadàd gli disse: "Restituirò le città che mio padre ha prese a tuo padre;

tu potrai disporre di mercati in Damasco come mio padre ne aveva in Samaria". Ed egli: "Io a questo patto ti lascerò

andare". E concluse con lui l'alleanza e lo lasciò andare.

35Allora uno dei figli dei profeti disse al compagno per ordine del Signore: "Picchiami!". L'uomo si rifiutò di

picchiarlo. 36Quegli disse: "Poiché non hai obbedito alla voce del Signore, appena ti sarai separato da me, un leone ti

ucciderà". Mentre si allontanava, incontrò un leone che l'uccise. 37Quegli, incontrato un altro uomo, gli disse:

"Picchiami!". E quegli lo percosse a sangue. 38Il profeta andò ad attendere il re sulla strada, dopo essersi reso

irriconoscibile con una benda agli occhi. 39Quando passò il re, gli gridò: "Il tuo servo era nel cuore della battaglia,

quando un uomo si staccò e mi portò un individuo dicendomi: Fa' la guardia a quest'uomo! Se ti scappa, la tua vita

pagherà per la sua oppure dovrai sborsare un talento d'argento. 40Mentre il tuo servo era occupato qua e là, quegli

scomparve". Il re di Israele disse a lui: "La tua condanna è giusta; l'hai proferita tu stesso!". 41Ma quegli

immediatamente si tolse la benda dagli occhi e il re di Israele riconobbe che era uno dei profeti. 42Costui gli disse:

"Così dice il Signore: Perché hai lasciato andare libero quell'uomo da me votato allo sterminio, la tua vita pagherà

per la sua, il tuo popolo per il suo popolo". 43Il re di Israele se ne andò a casa amareggiato e irritato ed entrò in

Samaria.
21

1In seguito avvenne il seguente episodio. Nabot di Izreèl possedeva una vigna vicino al palazzo di Acab re di

Samaria. 2Acab disse a Nabot: "Cedimi la tua vigna; siccome è vicina alla mia casa, ne farei un orto. In cambio ti

darò una vigna migliore oppure, se preferisci, te la pagherò in denaro al prezzo che vale". 3Nabot rispose ad Acab:

"Mi guardi il Signore dal cederti l'eredità dei miei padri".

4Acab se ne andò a casa amareggiato e sdegnato per le parole dettegli da Nabot di Izreèl, che aveva affermato: "Non

ti cederò l'eredità dei miei padri". Si coricò sul letto, si girò verso la parete e non volle mangiare. 5Entrò da lui la

moglie Gezabele e gli domandò: "Perché mai il tuo spirito è tanto amareggiato e perché non vuoi mangiare?". 6Le

rispose: "Perché ho detto a Nabot di Izreèl: Cedimi la tua vigna per denaro o, se preferisci, te la cambierò con

un'altra vigna ed egli mi ha risposto: Non cederò la mia vigna!". 7Allora sua moglie Gezabele gli disse: "Tu ora

eserciti il regno su Israele? Alzati, mangia e il tuo cuore gioisca. Te la darò io la vigna di Nabot di Izreèl!".

8Essa scrisse lettere con il nome di Acab, le sigillò con il suo sigillo, quindi le spedì agli anziani e ai capi, che

abitavano nella città di Nabot. 9Nelle lettere scrisse: "Bandite un digiuno e fate sedere Nabot in prima fila tra il

popolo. 10Di fronte a lui fate sedere due uomini iniqui, i quali l'accusino: Hai maledetto Dio e il re! Quindi

conducetelo fuori e lapidatelo ed egli muoia". 11Gli uomini della città di Nabot, gli anziani e i capi che abitavano

nella sua città, fecero come aveva ordinato loro Gezabele, ossia come era scritto nelle lettere che aveva loro spedite.

12Bandirono il digiuno e fecero sedere Nabot in prima fila tra il popolo. 13Vennero due uomini iniqui, che si

sedettero di fronte a lui. Costoro accusarono Nabot davanti al popolo affermando: "Nabot ha maledetto Dio e il re".

Lo condussero fuori della città e lo uccisero lapidandolo. 14Quindi mandarono a dire a Gezabele: "Nabot è stato

lapidato ed è morto". 15Appena sentì che Nabot era stato lapidato e che era morto, disse ad Acab: "Su, impadronisciti

della vigna di Nabot di Izreèl, il quale ha rifiutato di vendertela, perché Nabot non vive più, è morto". 16Quando

sentì che Nabot era morto, Acab si mosse per scendere nella vigna di Nabot di Izreèl a prenderla in possesso.

17Allora il Signore disse a Elia il Tisbita: 18"Su, recati da Acab, re di Israele, che abita in Samaria; ecco è nella vigna

di Nabot, ove è sceso a prenderla in possesso. 19Gli riferirai: Così dice il Signore: Hai assassinato e ora usurpi! Per

questo dice il Signore: Nel punto ove lambirono il sangue di Nabot, i cani lambiranno anche il tuo sangue". 20Acab

disse a Elia: "Mi hai dunque colto in fallo, o mio nemico!". Quegli soggiunse: "Sì, perché ti sei venduto per fare ciò

che è male agli occhi del Signore. 21Ecco ti farò piombare addosso una sciagura; ti spazzerò via. Sterminerò, nella

casa di Acab, ogni maschio, schiavo o libero in Israele. 22Renderò la tua casa come la casa di Geroboamo, figlio di

Nebàt, e come la casa di Baasa, figlio di Achia, perché tu mi hai irritato e hai fatto peccare Israele. 23Riguardo poi a

Gezabele il Signore dice: I cani divoreranno Gezabele nel campo di Izreèl. 24Quanti della famiglia di Acab

moriranno in città li divoreranno i cani; quanti moriranno in campagna li divoreranno gli uccelli dell'aria".

25In realtà nessuno si è mai venduto a fare il male agli occhi del Signore come Acab, istigato dalla propria moglie

Gezabele. 26Commise molti abomini, seguendo gli idoli, come avevano fatto gli Amorrei, che il Signore aveva

distrutto davanti ai figli d'Israele.

27Quando sentì tali parole, Acab si strappò le vesti, indossò un sacco sulla carne e digiunò; si coricava con il sacco e

camminava a testa bassa. 28Il Signore disse a Elia, il Tisbita: 29"Hai visto come Acab si è umiliato davanti a me?

Poiché si è umiliato davanti a me, non farò piombare la sciagura durante la sua vita, ma la farò scendere sulla sua

casa durante la vita del figlio".
22

1Trascorsero tre anni senza guerra fra Aram e Israele. 2Nel terzo anno Giòsafat re di Giuda fece visita al re di Israele.

3Ora il re di Israele aveva detto ai suoi ufficiali: "Non sapete che Ramot di Gàlaad è nostra? Eppure noi ce ne stiamo

inerti, senza riprenderla dalle mani di Aram". 4Disse a Giòsafat: "Verresti con me a combattere per Ramot di

Gàlaad?". Giòsafat rispose al re di Israele: "Conta su di me come su te stesso, sul mio popolo come sul tuo, sui miei

cavalli come sui tuoi".

5Giòsafat disse al re di Israele: "Consulta oggi stesso la parola del Signore". 6Il re di Israele radunò i profeti, in

numero di circa quattrocento, e domandò loro: "Devo muovere contro Ramot di Gàlaad oppure devo rinunziarvi?".

Risposero: "Attaccala; il Signore la metterà nelle mani del re". 7Giòsafat disse: "Non c'è più nessun altro profeta del

Signore da consultare?". 8Il re di Israele rispose a Giòsafat: "Ci sarebbe ancora un uomo, attraverso il quale si

potrebbe consultare il Signore, ma io lo detesto perché non mi predice altro che male, mai qualcosa di buono. Si

tratta di Michea, figlio di Imla". Giòsafat disse: "Il re non parli così!". 9Il re di Israele, chiamato un eunuco, gli

ordinò: "Convoca subito Michea, figlio di Imla".

10Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda sedevano ognuno sul suo trono, vestiti dei loro mantelli, nell'aia di fronte alla

porta di Samaria; tutti i profeti predicevano davanti a loro. 11Sedecìa, figlio di Chenaana, che si era fatte corna di

ferro, affermava: "Dice il Signore: Con queste cozzerai contro gli Aramei fino al loro sterminio". 12Tutti i profeti

predicevano allo stesso modo: "Assali Ramot di Gàlaad, riuscirai. Il Signore la metterà nelle mani del re".

13Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse: "Ecco, le parole dei profeti sono concordi nel predire il

successo del re; ora la tua parola sia identica alla loro; preannunzia il successo". 14Michea rispose: "Per la vita del

Signore, comunicherò quanto il Signore mi dirà". 15Si presentò al re che gli domandò: "Michea, dobbiamo muovere

contro Ramot di Gàlaad oppure dobbiamo rinunziarvi?". Gli rispose: "Attaccala, riuscirai; il Signore la metterà nelle

mani del re". 16Il re gli disse: "Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi se non la verità nel nome del Signore?".

17Quegli disse:
"Vedo tutti gli Israeliti
vagare sui monti
come pecore senza pastore.

Il Signore dice: Non hanno padroni; ognuno torni a casa in pace".

18Il re di Israele disse a Giòsafat: "Non te l'avevo forse detto che non mi avrebbe profetizzato nulla di buono, ma

solo il male?". 19Michea disse: "Per questo, ascolta la parola del Signore. Io ho visto il Signore seduto sul trono;

tutto l'esercito del cielo gli stava intorno, a destra e a sinistra. 20Il Signore ha domandato: Chi ingannerà Acab perché

muova contro Ramot di Gàlaad e vi perisca? Chi ha risposto in un modo e chi in un altro. 21Si è fatto avanti uno

spirito che - postosi davanti al Signore - ha detto: Lo ingannerò io. Il Signore gli ha domandato: Come? 22Ha

risposto: Andrò e diventerò spirito di menzogna sulla bocca di tutti i suoi profeti. Quegli ha detto: Lo ingannerai

senz'altro; ci riuscirai; va' e fa' così. 23Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna sulla bocca di tutti

questi tuoi profeti; ma il Signore a tuo riguardo preannunzia una sciagura".

24Allora Sedecìa, figlio di Chenaana, si avvicinò e percosse Michea sulla guancia dicendo: "Per quale via lo spirito

del Signore è passato quando è uscito da me per parlare a te?". 25Michea rispose: "Ecco, lo vedrai quando passerai di

stanza in stanza per nasconderti". 26Il re di Israele disse: "Prendi Michea e conducilo da Amon governatore della

città e da Ioas figlio del re. 27Dirai loro: Il re ordina: Mettetelo in prigione e mantenetelo con il minimo

indispensabile di pane e di acqua finché tornerò sano e salvo". 28Michea disse: "Se tornerai in pace, il Signore non ha

parlato per mio mezzo".

29Il re di Israele marciò, insieme con Giòsafat re di Giuda, contro Ramot di Gàlaad. 30Il re di Israele disse a Giòsafat:

"Io per combattere mi travestirò: tu resta con i tuoi abiti". Il re di Israele si travestì ed entrò in battaglia. 31Il re di

Aram aveva ordinato ai capi dei suoi carri - erano trentadue -: "Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, se

non contro il re di Israele". 32Appena videro Giòsafat, i capi dei carri dissero: "Certo, questi è il re di Israele". Si

volsero contro di lui per investirlo. Giòsafat lanciò un grido 33e allora i capi dei carri si accorsero che egli non era il

re di Israele e si allontanarono da lui.

34Ma un uomo tese a caso l'arco e colpì il re di Israele fra le maglie dell'armatura e la corazza. Il re disse al suo

cocchiere: "Gira, portami fuori della mischia, perché sono ferito". 35La battaglia infuriò per tutto quel giorno; il re se

ne stava sul suo carro di fronte agli Aramei. Alla sera morì; il sangue della sua ferita era colato sul fondo del carro.

36Al tramonto un grido si diffuse per l'accampamento: "Ognuno alla sua città e ognuno alla sua tenda! 37Il re è

morto!". Lo portarono in Samaria e là lo seppellirono. 38Il carro fu lavato nella piscina di Samaria dove si lavavano

le prostitute e i cani leccarono il suo sangue, secondo la parola pronunziata dal Signore.

39Le altre gesta di Acab, tutte le sue azioni, la costruzione della casa d'avorio e delle città da lui erette, sono descritte

nel libro delle Cronache dei re di Israele. 40Acab si addormentò con i suoi padri. Al suo posto divenne re suo figlio

Acazia.

41Giòsafat figlio di Asa divenne re su Giuda l'anno quarto di Acab, re di Israele. 42Quando divenne re, Giòsafat

aveva trentacinque anni; regnò venticinque anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Azuba figlia di Silchi.

43Imitò in tutto la condotta di Asa suo padre, senza deviazioni, facendo ciò che è giusto agli occhi del Signore. 44Ma

non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. 45Giòsafat fu in pace con il re

di Israele.

46Le altre gesta di Giòsafat, le prodezze compiute da lui e le sue guerre sono descritte nel libro delle Cronache dei re

di Giuda. 47Egli spazzò via dalla regione il resto dei prostituti sacri, che esistevano al tempo di suo padre Asa.

48Allora non c'era re in Edom; lo sostituiva un governatore. 49Giòsafat costruì navi di Tarsis per andare a cercare

l'oro in Ofir; ma non ci andò, perché le navi si sfasciarono in Ezion-Gheber. 50Allora Acazia, figlio di Acab, disse a

Giòsafat: "I miei servi si uniscano ai tuoi per costituire gli equipaggi delle navi". Ma Giòsafat non accettò.

51Giòsafat si addormentò con i suoi padri, con i quali fu sepolto nella città di Davide suo antenato e al suo posto

divenne re suo figlio Ioram.

52Acazia, figlio di Acab, divenne re d'Israele in Samaria nell'anno diciassette di Giòsafat, re di Giuda; regnò due anni

su Israele. 53Fece ciò che è male agli occhi del Signore; imitò la condotta di suo padre, quella di sua madre e quella

di Geroboamo, figlio di Nebàt, che aveva fatto peccare Israele. 54Venerò Baal e si prostrò davanti a lui irritando il

Signore, Dio di Israele, proprio come aveva fatto suo padre.

Secondo libro dei Re
1
1Dopo la morte di Acab Moab si ribellò a Israele.

2Acazia cadde dalla finestra del piano di sopra in Samaria e rimase ferito. Allora inviò messaggeri con quest'ordine:

"Andate e interrogate Baal-Zebub, dio di Ekròn, per sapere se guarirò da questa infermità". 3Ora l'angelo del Signore

disse a Elia il Tisbita: "Su, va' incontro ai messaggeri del re di Samaria. Di' loro: Non c'è forse un Dio in Israele,

perché andiate a interrogare Baal-Zebub, dio di Ekròn? 4Pertanto così dice il Signore: Dal letto, in cui sei salito, non

scenderai, ma di certo morirai". Ed Elia se ne andò.

5I messaggeri ritornarono dal re, che domandò loro: "Perché siete tornati?". 6Gli dissero: "Ci è venuto incontro un

uomo, che ci ha detto: Su, tornate dal re che vi ha inviati e ditegli: Così dice il Signore: Non c'è forse un Dio in

Israele, perché tu mandi a interrogare Baal-Zebub, dio di Ekròn? Pertanto, dal letto, in cui sei salito, non scenderai,

ma di certo morirai". 7Domandò loro: "Com'era l'uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto simili parole?".

8Risposero: "Era un uomo peloso; una cintura di cuoio gli cingeva i fianchi". Egli disse: "Quello è Elia il Tisbita!".

9Allora gli mandò il capo di una cinquantina con i suoi cinquanta uomini. Questi andò da lui, che era seduto sulla

cima del monte, e gli disse: "Uomo di Dio, il re ti ordina di scendere!". 10Elia rispose al capo della cinquantina: "Se

sono uomo di Dio, scenda il fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta". Scese un fuoco dal cielo e divorò quello

con i suoi cinquanta. 11Il re mandò da lui ancora un altro capo di una cinquantina con i suoi cinquanta uomini. Questi

andò da lui e gli disse: "Uomo di Dio, il re ti ordina di scendere subito". 12Elia rispose: "Se sono uomo di Dio,

scenda un fuoco dal cielo e divori te e i tuoi cinquanta". Scese un fuoco dal cielo e divorò quello con i suoi

cinquanta. 13Il re mandò ancora un terzo capo con i suoi cinquanta uomini. Questo terzo capo di una cinquantina

andò, si inginocchiò davanti ad Elia e supplicò: "Uomo di Dio, valgano qualche cosa ai tuoi occhi la mia vita e la

vita di questi tuoi cinquanta servi. 14Ecco è sceso il fuoco dal cielo e ha divorato i due altri capi di cinquantina con i

loro uomini. Ora la mia vita valga qualche cosa ai tuoi occhi".

15L'angelo del Signore disse a Elia: "Scendi con lui e non aver paura di lui". Si alzò e scese con lui dal re 16e gli

disse: "Così dice il Signore: Poiché hai mandato messaggeri a consultare Baal-Zebub, dio di Ekròn, come se in

Israele ci fosse, fuori di me, un Dio da interrogare, per questo, dal letto, su cui sei salito, non scenderai, ma

certamente morirai". 17Difatti morì, secondo la predizione fatta dal Signore per mezzo di Elia e al suo posto divenne

re suo fratello Ioram, nell'anno secondo di Ioram figlio di Giòsafat, re di Giuda, perché egli non aveva figli.

18Le altre gesta di Acazia, le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.

2

1Poi, volendo Dio rapire in cielo in un turbine Elia, questi partì da Gàlgala con Eliseo. 2Elia disse a Eliseo: "Rimani

qui, perché il Signore mi manda fino a Betel". Eliseo rispose: "Per la vita del Signore e per la tua stessa vita, non ti

lascerò". Scesero fino a Betel. 3I figli dei profeti che erano a Betel andarono incontro a Eliseo e gli dissero: "Non sai

tu che oggi il Signore ti toglierà il tuo padrone?". Ed egli rispose: "Lo so anch'io, ma non lo dite". 4Elia gli disse:

"Eliseo, rimani qui, perché il Signore mi manda a Gèrico". Quegli rispose: "Per la vita del Signore e per la tua stessa

vita, non ti lascerò". Andarono a Gèrico. 5I figli dei profeti che erano in Gèrico si avvicinarono a Eliseo e gli dissero:

"Non sai tu che oggi il Signore ti toglierà il tuo padrone?". Rispose: "Lo so anch'io, ma non lo dite". 6Elia gli disse:

"Rimani qui, perché il Signore mi manda al Giordano". Quegli rispose: "Per la vita del Signore e per la tua stessa

vita, non ti lascerò". E tutti e due si incamminarono.

7Cinquanta uomini, tra i figli dei profeti, li seguirono e si fermarono a distanza; loro due si fermarono sul Giordano.

8Elia prese il mantello, l'avvolse e percosse con esso le acque, che si divisero di qua e di là; i due passarono

sull'asciutto. 9Mentre passavano, Elia disse a Eliseo: "Domanda che cosa io debba fare per te prima che sia rapito

lontano da te". Eliseo rispose: "Due terzi del tuo spirito diventino miei". 10Quegli soggiunse: "Sei stato esigente nel

domandare. Tuttavia, se mi vedrai quando sarò rapito lontano da te, ciò ti sarà concesso; in caso contrario non ti sarà

concesso". 11Mentre camminavano conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due.

Elia salì nel turbine verso il cielo. 12Eliseo guardava e gridava: "Padre mio, padre mio, cocchio d'Israele e suo

cocchiere". E non lo vide più. Allora afferrò le proprie vesti e le lacerò in due pezzi. 13Quindi raccolse il mantello,

che era caduto a Elia, e tornò indietro, fermandosi sulla riva del Giordano.

14Prese il mantello, che era caduto a Elia, e colpì con esso le acque, dicendo: "Dove è il Signore, Dio di Elia?".

Quando ebbe percosso le acque, queste si separarono di qua e di là; così Eliseo passò dall'altra parte. 15Vistolo da

una certa distanza, i figli dei profeti di Gèrico dissero: "Lo spirito di Elia si è posato su Eliseo". Gli andarono

incontro e si prostrarono a terra davanti a lui. 16Gli dissero: "Ecco, fra i tuoi servi ci sono cinquanta uomini di valore;

vadano a cercare il tuo padrone nel caso che lo spirito del Signore l'avesse preso e gettato su qualche monte o in

qualche valle". Egli disse: "Non mandateli!". 17Ma essi insistettero tanto che egli confuso disse: "Mandateli!".

Mandarono cinquanta uomini che cercarono per tre giorni, ma non lo trovarono. 18Tornarono da Eliseo, che stava in

Gèrico. Egli disse loro: "Non vi avevo forse detto: Non andate?".

19Gli abitanti della città dissero a Eliseo: "Ecco è bello soggiornare in questa città, come tu stesso puoi constatare,

signore, ma l'acqua è cattiva e la terra è sterile". 20Ed egli disse: "Prendetemi una pentola nuova e mettetevi del sale".

Gliela portarono. 21Eliseo si recò alla sorgente dell'acqua e vi versò il sale, pronunziando queste parole: "Dice il

Signore: Rendo sane queste acque; da esse non si diffonderanno più morte e sterilità". 22Le acque rimasero sane fino

ad oggi, secondo la parola pronunziata da Eliseo.

23Di lì Eliseo andò a Betel. Mentre egli camminava per strada, uscirono dalla città alcuni ragazzetti che si burlarono

di lui dicendo: "Vieni su, pelato; vieni su, calvo!". 24Egli si voltò, li guardò e li maledisse nel nome del Signore.

Allora uscirono dalla foresta due orse, che sbranarono quarantadue di quei fanciulli. 25Di là egli andò al monte

Carmelo e quindi tornò a Samaria.
3

1Ioram figlio di Acab divenne re d'Israele in Samaria l'anno diciotto di Giòsafat, re di Giuda. Ioram regnò dodici

anni. 2Fece ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come suo padre e sua madre. Egli allontanò la stele di

Baal, eretta dal padre. 3Ma restò legato, senza allontanarsene, al peccato che Geroboamo, figlio di Nebàt, aveva fatto

commettere a Israele.

4Mesa re di Moab era un allevatore di pecore. Egli inviava al re di Israele centomila agnelli e la lana di centomila

arieti. 5Ma alla morte di Acab, Mesa si ribellò al re di Israele. 6Allora il re Ioram uscì da Samaria e passò in rassegna

tutto Israele. 7Si mosse e mandò a dire a Giòsafat re di Giuda: "Il re di Moab si è ribellato contro di me; vuoi

partecipare con me alla guerra contro Moab?". Quegli rispose: "Ci verrò; conta su di me come su di te, sul mio

popolo come sul tuo, sui miei cavalli come sui tuoi". 8"Per quale strada muoveremo?", domandò Giòsafat. L'altro

rispose: "Per la strada del deserto di Edom". 9Allora si misero in marcia il re di Israele, il re di Giuda e il re di Edom.

Girarono per sette giorni. Non c'era acqua per l'esercito né per le bestie che lo seguivano. 10Il re di Israele disse: "Ah,

il Signore ha chiamato questi tre re per metterli nelle mani di Moab". 11Giòsafat disse: "Non c'è qui un profeta del

Signore, per mezzo del quale possiamo consultare il Signore?". Rispose uno dei ministri del re di Israele: "C'è qui

Eliseo, figlio di Safat, che versava l'acqua sulle mani di Elia". 12Giòsafat disse: "La parola del Signore è in lui".

Scesero da costui il re di Israele, Giòsafat e il re di Edom.

13Eliseo disse al re di Israele: "Che c'è fra me e te? Va' dai profeti di tuo padre e dai profeti di tua madre!". Il re di

Israele gli disse: "No, perché il Signore ha chiamato noi tre re per metterci nelle mani di Moab". 14Eliseo disse: "Per

la vita del Signore degli eserciti, alla cui presenza io sto, se non fosse per il rispetto che provo verso Giòsafat re di

Giuda, a te non avrei neppure badato, né ti avrei guardato. 15Ora cercatemi un suonatore di cetra". Mentre il

suonatore arpeggiava, cantando, la mano del Signore fu sopra Eliseo. 16Egli annunziò: "Dice il Signore: Scavate

molte fosse in questa valle, 17perché dice il Signore: Voi non sentirete il vento né vedrete la pioggia, eppure questa

valle si riempirà d'acqua; berrete voi, la vostra truppa e le vostre bestie da soma. 18Ciò è poca cosa agli occhi del

Signore; egli metterà anche Moab nelle vostre mani. 19Voi distruggerete tutte le fortezze e tutte le città più

importanti; abbatterete ogni albero e ostruirete tutte le sorgenti d'acqua; rovinerete ogni campo fertile riempiendolo

di pietre". 20Al mattino, nell'ora dell'offerta, ecco scorrere l'acqua dalla direzione di Edom; la zona ne fu inondata.

21Tutti i Moabiti, saputo che erano venuti i re per fare loro guerra, arruolarono tutti gli uomini in età di maneggiare

le armi e si schierarono sulla frontiera. 22Alzatisi presto al mattino, quando il sole splendeva sulle acque, i Moabiti

videro da lontano le acque rosse come sangue. 23Esclamarono: "Questo è sangue! I re si sono azzuffati e l'uno ha

ucciso l'altro. Ebbene, Moab, alla preda!". 24Andarono dunque nell'accampamento di Israele. Ma gli Israeliti si

alzarono e sconfissero i Moabiti, che fuggirono davanti a loro. I vincitori si inoltrarono nel paese, incalzando e

uccidendo i Moabiti. 25Ne demolirono le città; su tutti i campi fertili ognuno gettò una pietra e li riempirono;

otturarono tutte le sorgenti d'acqua e tagliarono tutti gli alberi utili. Rimase soltanto Kir Careset; i frombolieri

l'aggirarono e l'assalirono. 26Il re di Moab, visto che la guerra era insostenibile per lui, prese con sé settecento

uomini che maneggiavano la spada per aprirsi un passaggio verso il re di Edom, ma non ci riuscì. 27Allora prese il

figlio primogenito, che doveva regnare al suo posto, e l'offrì in olocausto sulle mura. Si scatenò una grande ira

contro gli Israeliti, che si allontanarono da lui e tornarono nella loro regione.

4

1Una donna, moglie di uno dei profeti, gridò a Eliseo: "Mio marito, tuo servo, è morto; tu sai che il tuo servo temeva

il Signore. Ora è venuto il suo creditore per prendersi come schiavi i due miei figli". 2Eliseo le disse: "Che posso

fare io per te? Dimmi che cosa hai in casa". Quella rispose: "In casa la tua serva non ha altro che un orcio di olio".

3Le disse: "Su, chiedi in prestito vasi da tutti i tuoi vicini, vasi vuoti, nel numero maggiore possibile. 4Poi entra in

casa e chiudi la porta dietro a te e ai tuoi figli; versa olio in tutti quei vasi; i pieni mettili da parte". 5Si allontanò da

lui e chiuse la porta dietro a sé e ai suoi figli; questi porgevano ed essa versava. 6Quando i vasi furono pieni, disse a

un figlio: "Porgimi ancora un vaso". Le rispose: "Non ce ne sono più". L'olio cessò. 7Essa andò a riferire la cosa

all'uomo di Dio, che le disse: "Va', vendi l'olio e accontenta i tuoi creditori; tu e i tuoi figli vivete con quanto ne

resterà".

8Un giorno Eliseo passava per Sunem, ove c'era una donna facoltosa, che l'invitò con insistenza a tavola. In seguito,

tutte le volte che passava, si fermava a mangiare da lei. 9Essa disse al marito: "Io so che è un uomo di Dio, un santo,

colui che passa sempre da noi. 10Prepariamogli una piccola camera al piano di sopra, in muratura, mettiamoci un

letto, un tavolo, una sedia e una lampada, sì che, venendo da noi, vi si possa ritirare". 11Recatosi egli un giorno là, si

ritirò nella camera e vi si coricò. 12Egli disse a Ghecazi suo servo: "Chiama questa Sunammita". La chiamò ed essa

si presentò a lui. 13Eliseo disse al suo servo: "Dille tu: Ecco hai avuto per noi tutta questa premura; che cosa

possiamo fare per te? C'è forse bisogno di intervenire in tuo favore presso il re oppure presso il capo dell'esercito?".

Essa rispose: "Io sto in mezzo al mio popolo". 14Eliseo replicò: "Che cosa si può fare per lei?". Ghecazi disse:

"Purtroppo essa non ha figli e suo marito è vecchio". 15Eliseo disse: "Chiamala!". La chiamò; essa si fermò sulla

porta. 16Allora disse: "L'anno prossimo, in questa stessa stagione, tu terrai in braccio un figlio". Essa rispose: "No,

mio signore, uomo di Dio, non mentire con la tua serva". 17Ora la donna rimase incinta e partorì un figlio, proprio

alla data indicata da Eliseo.

18Il bambino crebbe e un giorno uscì per andare dal padre fra i mietitori. 19Egli disse al padre: "La mia testa, la mia

testa!". Il padre ordinò a un servo: "Portalo dalla mamma". 20Questi lo prese e lo portò da sua madre. Il bambino

stette sulle ginocchia di costei fino a mezzogiorno, poi morì. 21Essa salì a stenderlo sul letto dell'uomo di Dio; chiuse

la porta e uscì. 22Chiamò il marito e gli disse: "Su, mandami uno dei servi e un'asina; voglio correre dall'uomo di

Dio; tornerò subito". 23Quegli domandò: "Perché vuoi andare oggi? Non è il novilunio né sabato". Ma essa rispose:

"Addio". 24Fece sellare l'asina e disse al proprio servo: "Conducimi, cammina, non fermarmi durante il tragitto, a

meno che non te l'ordini io". 25Si incamminò; giunse dall'uomo di Dio sul monte Carmelo. Quando l'uomo di Dio la

vide da lontano, disse a Ghecazi suo servo: "Ecco la Sunammita! 26Su, corrile incontro e domandale: Stai bene? Tuo

marito sta bene? E tuo figlio sta bene?". Quella rispose: "Bene!". 27Giunta presso l'uomo di Dio sul monte, gli

afferrò le ginocchia. Ghecazi si avvicinò per tirarla indietro, ma l'uomo di Dio disse: "Lasciala stare, perché la sua

anima è amareggiata e il Signore me ne ha nascosto il motivo; non me l'ha rivelato". 28Essa disse: "Avevo forse

domandato io un figlio al mio signore? Non ti dissi forse: Non mi ingannare?".

29Eliseo disse a Ghecazi: "Cingi i tuoi fianchi, prendi il mio bastone e parti. Se incontrerai qualcuno, non salutarlo;

se qualcuno ti saluta, non rispondergli. Metterai il mio bastone sulla faccia del ragazzo". 30La madre del ragazzo

disse: "Per la vita del Signore e per la tua vita, non ti lascerò". Allora quegli si alzò e la seguì. 31Ghecazi li aveva

preceduti; aveva posto il bastone sulla faccia del ragazzo, ma non c'era stato un gemito né altro segno di vita. Egli

tornò verso Eliseo e gli riferì: "Il ragazzo non si è svegliato". 32Eliseo entrò in casa. Il ragazzo era morto, steso sul

letto. 33Egli entrò, chiuse la porta dietro a loro due e pregò il Signore. 34Quindi salì, si distese sul ragazzo; pose la

bocca sulla bocca di lui, gli occhi sugli occhi di lui, le mani nelle mani di lui e si curvò su di lui. Il corpo del

bambino riprese calore. 35Quindi si alzò e girò qua e là per la casa; tornò a curvarsi su di lui; il ragazzo starnutì sette

volte, poi aprì gli occhi. 36Eliseo chiamò Ghecazi e gli disse: "Chiama questa Sunammita!". La chiamò e, quando

essa gli giunse vicino, le disse: "Prendi tuo figlio!". 37Quella entrò, cadde ai piedi di lui, gli si prostrò davanti, prese

il figlio e uscì.

38Eliseo tornò in Gàlgala. Nella regione imperversava la carestia. Mentre i figli dei profeti stavano seduti davanti a

lui, egli disse al suo servo: "Metti la pentola grande e cuoci una minestra per i figli dei profeti". 39Uno di essi andò in

campagna per cogliere erbe selvatiche e trovò una specie di vite selvatica: da essa colse zucche agresti e se ne riempì

il mantello. Ritornò e gettò i frutti a pezzi nella pentola della minestra, non sapendo cosa fossero. 40Si versò da

mangiare agli uomini, che appena assaggiata la minestra gridarono: "Nella pentola c'è la morte, uomo di Dio!". Non

ne potevano mangiare. 41Allora Eliseo ordinò: "Portatemi della farina". Versatala nella pentola, disse: "Danne da

mangiare alla gente". Non c'era più nulla di cattivo nella pentola.

42Da Baal-Salisa venne un individuo, che offrì primizie all'uomo di Dio, venti pani d'orzo e farro che aveva nella

bisaccia. Eliseo disse: "Dallo da mangiare alla gente". 43Ma colui che serviva disse: "Come posso mettere questo

davanti a cento persone?". Quegli replicò: "Dallo da mangiare alla gente. Poiché così dice il Signore: Ne

mangeranno e ne avanzerà anche". 44Lo pose davanti a quelli, che mangiarono, e ne avanzò, secondo la parola del

Signore.
5

1Nàaman, capo dell'esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per

suo mezzo il Signore aveva concesso la vittoria agli Aramei. Ma questo uomo prode era lebbroso. 2Ora bande

aramee in una razzia avevano rapito dal paese di Israele una giovinetta, che era finita al servizio della moglie di

Nàaman. 3Essa disse alla padrona: "Se il mio signore si rivolgesse al profeta che è in Samaria, certo lo libererebbe

dalla lebbra". 4Nàaman andò a riferire al suo signore: "La giovane che proviene dal paese di Israele ha detto così e

così". 5Il re di Aram gli disse: "Vacci! Io invierò una lettera al re di Israele". Quegli partì, prendendo con sé dieci

talenti d'argento, seimila sicli d'oro e dieci vestiti. 6Portò la lettera al re di Israele, nella quale si diceva: "Ebbene,

insieme con questa lettera ho mandato da te Nàaman, mio ministro, perché tu lo curi dalla lebbra". 7Letta la lettera, il

re di Israele si stracciò le vesti dicendo: "Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi mandi un

lebbroso da guarire? Sì, ora potete constatare chiaramente che egli cerca pretesti contro di me".

8Quando Eliseo, uomo di Dio, seppe che il re si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: "Perché ti sei stracciate le

vesti? Quell'uomo venga da me e saprà che c'è un profeta in Israele". 9Nàaman arrivò con i suoi cavalli e con il suo

carro e si fermò alla porta della casa di Eliseo. 10Eliseo gli mandò un messaggero per dirgli: "Va', bagnati sette volte

nel Giordano: la tua carne tornerà sana e tu sarai guarito". 11Nàaman si sdegnò e se ne andò protestando: "Ecco, io

pensavo: Certo, verrà fuori, si fermerà, invocherà il nome del Signore suo Dio, toccando con la mano la parte malata

e sparirà la lebbra. 12Forse l'Abana e il Parpar, fiumi di Damasco, non sono migliori di tutte le acque di Israele? Non

potrei bagnarmi in quelli per essere guarito?". Si voltò e se ne partì adirato. 13Gli si avvicinarono i suoi servi e gli

dissero: "Se il profeta ti avesse ingiunto una cosa gravosa, non l'avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto:

bagnati e sarai guarito". 14Egli, allora, scese e si lavò nel Giordano sette volte, secondo la parola dell'uomo di Dio, e

la sua carne ridivenne come la carne di un giovinetto; egli era guarito.

15Tornò con tutto il seguito dall'uomo di Dio; entrò e si presentò a lui dicendo: "Ebbene, ora so che non c'è Dio su

tutta la terra se non in Israele". Ora accetta un dono dal tuo servo". 16Quegli disse: "Per la vita del Signore, alla cui

presenza io sto, non lo prenderò". Nàaman insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò. 17Allora Nàaman disse: "Se è

no, almeno sia permesso al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne portano due muli, perché il tuo servo non

intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore. 18Tuttavia il Signore perdoni il tuo

servo se, quando il mio signore entra nel tempio di Rimmòn per prostrarsi, si appoggia al mio braccio e se anche io

mi prostro nel tempio di Rimmòn, durante la sua adorazione nel tempio di Rimmòn; il Signore perdoni il tuo servo

per questa azione". 19Quegli disse: "Va' in pace". Partì da lui e fece un bel tratto di strada.

20Ghecazi, servo dell'uomo di Dio Eliseo, disse fra sé: "Ecco, il mio signore è stato tanto generoso con questo

Nàaman arameo da non prendere quanto egli aveva portato; per la vita del Signore, gli correrò dietro e prenderò

qualche cosa da lui". 21Ghecazi inseguì Nàaman. Questi, vedendolo correre verso di sé, scese dal carro per andargli

incontro e gli domandò: "Tutto bene?". 22Quegli rispose: "Tutto bene. Il mio signore mi ha mandato a dirti: Ecco,

proprio ora, sono giunti da me due giovani dalle montagne di Èfraim, da parte dei figli dei profeti. Dammi per essi

un talento d'argento e due vestiti". 23Nàaman disse: "È meglio che tu prenda due talenti" e insistette con lui. Legò

due talenti d'argento in due sacchi insieme con due vestiti e li diede a due dei suoi giovani, che li portarono davanti a

Ghecazi. 24Giunto all'Ofel, questi prese dalle loro mani il tutto e lo depose in casa, quindi rimandò gli uomini, che se

ne andarono. 25Poi egli andò a presentarsi al suo padrone. Eliseo gli domandò: "Ghecazi, da dove vieni?". Rispose:

"Il tuo servo non è andato in nessun luogo". 26Quegli disse: "Non era forse presente il mio spirito quando quell'uomo

si voltò dal suo carro per venirti incontro? Era forse il tempo di accettare denaro e di accettare abiti, oliveti, vigne,

bestiame minuto e grosso, schiavi e schiave? 27Ma la lebbra di Nàaman si attaccherà a te e alla tua discendenza per

sempre". Egli si allontanò da Eliseo, bianco come la neve per la lebbra.

6

1I figli dei profeti dissero a Eliseo: "Ecco, il luogo in cui ci raduniamo alla tua presenza è troppo stretto per noi.

2Andiamo fino al Giordano; là prenderemo una trave per ciascuno e ci costruiremo una residenza". Quegli rispose:

"Andate!". 3Uno disse: "Degnati di venire anche tu con i tuoi servi". Egli rispose: "Ci verrò". 4E andò con loro.

Giunti al Giordano, tagliarono alcuni alberi. 5Ora, mentre uno abbatteva un tronco, il ferro dell'ascia gli cadde in

acqua. Egli gridò: "Oh, mio signore! Era stato preso in prestito!". 6L'uomo di Dio domandò: "Dove è caduto?". Gli

mostrò il posto. Eliseo, allora, tagliò un legno e lo gettò in quel punto e il ferro venne a galla. 7Disse: "Prendilo!".

Quegli stese la mano e lo prese.

8Mentre il re di Aram era in guerra contro Israele, in un consiglio con i suoi ufficiali disse: "In quel tal posto sarà il

mio accampamento". 9L'uomo di Dio mandò a dire al re di Israele: "Guardati dal passare per quel punto, perché là

stanno scendendo gli Aramei". 10Il re di Israele mandò a esplorare il punto indicatogli dall'uomo di Dio. Questi

l'avvertiva e il re si metteva in guardia; ciò accadde non una volta o due soltanto. 11Molto turbato in cuor suo per

questo fatto, il re di Aram convocò i suoi ufficiali e disse loro: "Non mi potreste indicare chi dei nostri è per il re di

Israele?". 12Uno degli ufficiali rispose: "No, re mio signore, perché Eliseo profeta di Israele riferisce al re di Israele

quanto tu dici nella tua camera da letto". 13Quegli disse: "Andate, informatevi dove sia costui; io manderò a

prenderlo". Gli fu riferito: "Ecco, sta in Dotan". 14Egli mandò là cavalli, carri e un bel numero di soldati; vi giunsero

di notte e circondarono la città.

15Il giorno dopo, l'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, uscì. Ecco, un esercito circondava la città con cavalli e

carri. Il suo servo disse: "Ohimè, mio signore, come faremo?". 16Quegli rispose: "Non temere, perché i nostri sono

più numerosi dei loro". 17Eliseo pregò così: "Signore, apri i suoi occhi; egli veda". Il Signore aprì gli occhi del servo,

che vide. Ecco, il monte era pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo.

18Poiché gli Aramei scendevano verso di lui, Eliseo pregò il Signore: "Oh, colpisci questa gente di cecità!". E il

Signore li colpì di cecità secondo la parola di Eliseo. 19Disse loro Eliseo: "Non è questa la strada e non è questa la

città. Seguitemi e io vi condurrò dall'uomo che cercate". Egli li condusse in Samaria. 20Quando giunsero in Samaria,

Eliseo disse: "Signore, apri i loro occhi; essi vedano!". Il Signore aprì i loro occhi ed essi videro. Erano in mezzo a

Samaria!

21Il re di Israele quando li vide, disse a Eliseo: "Li devo uccidere, padre mio?". 22Quegli rispose: "Non ucciderli.

Forse uccidi uno che hai fatto prigioniero con la spada e con l'arco? Piuttosto metti davanti a loro pane e acqua;

mangino e bevano, poi se ne vadano dal loro padrone". 23Fu imbandito loro un gran banchetto. Dopo che ebbero

mangiato e bevuto, li congedò ed essi se ne andarono dal loro padrone. Le bande aramee non penetrarono più nel

paese di Israele.

24Dopo tali cose Ben-Hadàd, re di Aram, radunò tutto il suo esercito e venne ad assediare Samaria. 25Ci fu una

carestia eccezionale in Samaria, mentre l'assedio si faceva più duro, tanto che una testa d'asino si vendeva ottanta

sicli d'argento e un quarto di qab di tuberi cinque sicli. 26Mentre il re di Israele passava sulle mura, una donna gli

gridò contro: "Aiuto, mio signore re!". 27Rispose: "Non ti aiuta neppure il Signore! Come potrei aiutarti io? Forse

con il prodotto dell'aia o con quello del torchio?". 28Il re aggiunse: "Che hai?". Quella rispose: "Questa donna mi ha

detto: Dammi tuo figlio; mangiamocelo oggi. Mio figlio ce lo mangeremo domani. 29Abbiamo cotto mio figlio e ce

lo siamo mangiato. Il giorno dopo io le ho detto: Dammi tuo figlio; mangiamocelo, ma essa ha nascosto suo figlio".

30Quando udì le parole della donna, il re si stracciò le vesti. Mentre egli passava sulle mura, lo vide il popolo; ecco,

aveva un sacco di sotto, sulla carne. 31Egli disse: "Dio mi faccia questo e anche di peggio, se oggi la testa di Eliseo,

figlio di Safat, resterà sulle sue spalle".

32Eliseo stava seduto in casa; con lui sedevano gli anziani. Il re si fece precedere da un uomo. Prima che arrivasse il

messaggero, quegli disse agli anziani: "Avete visto? Quel figlio di assassino ordina che mi si tolga la vita. Fate

attenzione! Quando arriva il messaggero, chiudete la porta; tenetelo fermo sulla porta. Forse dietro non si sente il

rumore dei piedi del suo padrone?". 33Stava ancora parlando con loro, quando il re scese da lui e gli disse: "Tu vedi

quanto male ci viene dal Signore; che aspetterò più io dal Signore?".

7

1Ma Eliseo disse: "Ascolta la parola del Signore: Dice il Signore: A quest'ora, domani, alla porta di Samaria una sea

di farina costerà un siclo e anche due sea di orzo costeranno un siclo". 2Ma lo scudiero, al cui braccio il re si

appoggiava, rispose all'uomo di Dio: "Già, il Signore apre le finestre in cielo! Avverrà mai una cosa simile?". Quegli

disse: "Ecco, tu lo vedrai con gli occhi, ma non ne mangerai".

3Ora c'erano quattro lebbrosi davanti alla porta. Essi dicevano fra di loro: "Perché stiamo seduti qui ad attendere la

morte? 4Se risolviamo di andare in città, in città c'è la fame e vi moriremo. Se stiamo qui, moriremo ugualmente.

Ora, su, andiamo all'accampamento degli Aramei; se ci lasceranno in vita, vivremo; se ci uccideranno, moriremo".

5Si alzarono al crepuscolo per andare all'accampamento degli Aramei e giunsero fino al limite del loro campo.

Ebbene, là non c'era nessuno. 6Il Signore aveva fatto udire nell'accampamento degli Aramei rumore di carri,

scalpitio di cavalli e chiasso di un grande esercito. Essi si erano detti l'un l'altro: "Ecco, il re di Israele ha assoldato

contro di noi i re degli Hittiti e i re dell'Egitto per assalirci". 7Alzatisi all'imbrunire, erano fuggiti, lasciando le loro

tende, i loro cavalli e i loro asini e il campo come si trovava; erano fuggiti per mettersi in salvo. 8Quei lebbrosi,

giunti al limite del campo, entrarono in una tenda e, dopo aver mangiato e bevuto, portarono via argento, oro e vesti,

che andarono a nascondere. Ritornati, entrarono in un'altra tenda; portarono via tutto e andarono a nasconderlo.

9Si dissero: "Non è giusto quello che facciamo; oggi è giorno di buone notizie, mentre noi ce ne stiamo zitti. Se

attendiamo fino all'alba di domani, potrebbe sopraggiungerci un castigo. Andiamo ora, entriamo in città e

annunziamolo alla reggia". 10Vi andarono; chiamarono le guardie della città e riferirono loro: "Siamo andati nel

campo degli Aramei; ecco, non c'era nessuno né si sentiva voce umana. C'erano cavalli e asini legati e le tende

intatte". 11Le guardie allora gridarono e la notizia fu portata dentro la reggia.

12Il re si alzò di notte e disse ai suoi ufficiali: "Vi dirò quello che hanno fatto con noi gli Aramei. Sapendo che siamo

affamati, hanno abbandonato il campo per nascondersi in campagna, dicendo: Appena usciranno dalla città, li

prenderemo vivi e poi entreremo in città". 13Uno dei suoi ufficiali rispose: "Si prendano i cinque cavalli che sono

rimasti in questa città, caso mai capiterà loro come alla moltitudine di Israele, e mandiamo a vedere". 14Presero

allora due carri con i cavalli; il re li mandò a seguire l'esercito degli Aramei, dicendo: "Andate e vedete". 15Li

seguirono fino al Giordano; ecco tutta la strada era piena di abiti e di oggetti che gli Aramei avevano gettato via

nella fretta. I messaggeri tornarono e riferirono al re.

16Allora uscirono tutti e saccheggiarono il campo degli Aramei. Una sea di farina si vendette per un siclo, così pure

due sea di orzo si vendettero per un siclo, secondo la parola del Signore. 17Il re aveva messo a guardia della porta lo

scudiero, al cui braccio egli si appoggiava. Calpestato dalla folla presso la porta, quegli morì come aveva predetto

l'uomo di Dio quando parlò al re che era sceso da lui. 18Difatti, dopo che l'uomo di Dio aveva detto al re: "A

quest'ora, domani, alla porta di Samaria due sea di orzo costeranno un siclo e anche una sea di farina costerà un

siclo", 19lo scudiero aveva risposto all'uomo di Dio: "Già, Dio apre le finestre in cielo! Avverrà mai una cosa

simile?". E quegli aveva detto: "Ecco, tu lo vedrai con gli occhi, ma non ne mangerai". 20A lui capitò proprio questo:

lo calpestò la folla alla porta ed egli morì.
8

1Eliseo aveva detto alla donna a cui aveva risuscitato il figlio: "Alzati e vattene con la tua famiglia; dimora fuori del

tuo paese, dovunque troverai da star bene, perché il Signore ha chiamato la carestia, che verrà sul paese per sette

anni". 2La donna si era alzata e aveva fatto come aveva detto l'uomo di Dio. Se ne era andata con la sua famiglia nel

paese dei Filistei, per sette anni. 3Al termine dei sette anni, la donna tornò dal paese dei Filistei e andò dal re a

reclamare la sua casa e il suo campo. 4Il re stava parlando con Ghecazi, servo dell'uomo di Dio, e diceva: "Narrami

tutte le meraviglie compiute da Eliseo". 5Costui stava narrando al re come aveva risuscitato il morto, quand'ecco si

presenta al re la donna a cui aveva risuscitato il figlio, per riavere la sua casa e il suo campo. Ghecazi disse: "Re,

mio signore, questa è la donna e questo è il figlio risuscitato da Eliseo". 6Il re interrogò la donna, che gli narrò il

fatto. Il re l'affidò a un funzionario dicendo: "Restituiscile quanto le appartiene e la rendita intera del campo, dal

giorno del suo abbandono del paese fino ad ora".

7Eliseo andò a Damasco. A Ben-Hadàd, re di Aram, che era ammalato, fu riferito: "L'uomo di Dio è venuto fin qui".

8Il re disse a Cazaèl: "Prendi un dono e va' incontro all'uomo di Dio e per suo mezzo interroga il Signore, per sapere

se guarirò o no da questa malattia". 9Cazaèl gli andò incontro prendendo con sé, in regalo, tutte le cose più squisite

di Damasco, con cui caricò quaranta cammelli. Arrivato, si fermò davanti a lui e gli disse: "Tuo figlio, Ben-Hadàd,

re di Aram, mi ha mandato da te con la domanda: Guarirò o no da questa malattia?". 10Eliseo gli disse: "Va' a dirgli:

Tu guarirai; ma il Signore mi ha mostrato che egli certamente morirà". 11Poi, con sguardo fisso, si irrigidì a lungo;

alla fine l'uomo di Dio si mise a piangere. 12Cazaèl disse: "Signor mio, perché piangi?". Quegli rispose: "Perché so

quanto male farai agli Israeliti: brucerai le loro fortezze, ucciderai di spada i loro giovani, sfracellerai i loro bambini,

sventrerai le loro donne incinte". 13Cazaèl disse: "Ma che sono io tuo servo? Un cane potrebbe attuare questa grande

predizione?". Eliseo rispose: "Il Signore mi ha mostrato che tu diventerai re di Aram". 14Quegli si separò da Eliseo e

ritornò dal suo padrone, che gli domandò: "Che ti ha detto Eliseo?". Rispose: "Mi ha detto: Certo guarirai". 15Il

giorno dopo costui prese una coperta, l'immerse nell'acqua e poi la stese sulla faccia del re che morì. Al suo posto

divenne re Cazaèl.

16Nell'anno quinto di Ioram figlio di Acab, re di Israele, divenne re Ioram figlio di Giòsafat re di Giuda. 17Quando

divenne re aveva trentadue anni; regnò otto anni in Gerusalemme. 18Camminò per la strada dei re di Israele, come

aveva fatto la famiglia di Acab, perché sua moglie era figlia di Acab. Fece ciò che è male agli occhi del Signore. 19Il

Signore, però, non volle distruggere Giuda a causa di Davide suo servo, secondo la promessa fattagli di lasciargli

sempre una lampada per lui e per i suoi figli. 20Durante il suo regno Edom si ribellò al potere di Giuda e si elesse un

re. 21Allora Ioram passò a Zeira con tutti i suoi carri. Egli si mosse di notte e sconfisse gli Idumei che l'avevano

accerchiato, insieme con gli ufficiali dei carri; così il popolo fuggì nelle tende. 22Edom, ribellatosi al potere di

Giuda, ancora oggi è indipendente. In quel tempo anche Libna si ribellò.

23Le altre gesta di Ioram, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 24Ioram si

addormentò con i suoi padri e fu sepolto con essi nella città di Davide, e al suo posto divenne re suo figlio Acazia.

25Nell'anno decimosecondo di Ioram figlio di Acab, re di Israele, divenne re Acazia figlio di Ioram, re di Giuda.

26Quando divenne re, Acazia aveva ventidue anni; regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Atalia,

figlia di Omri re di Israele. 27Imitò la condotta della casa di Acab; fece ciò che è male agli occhi del Signore, come

aveva fatto la casa di Acab, perché era imparentato con la casa di Acab. 28Egli con Ioram figlio di Acab andò in

guerra contro Cazaèl re di Aram, in Ramot di Gàlaad; ma gli Aramei ferirono Ioram. 29Allora il re Ioram andò a

curarsi in Izrèel per le ferite ricevute dagli Aramei in Ramot, mentre combatteva contro Cazaèl re di Aram. Acazia

figlio di Ioram, re di Giuda, scese a visitare Ioram figlio di Acab in Izreèl, perché costui era malato.

9

1Il profeta Eliseo chiamò uno dei figli dei profeti e gli disse: "Cingiti i fianchi, prendi in mano questo vasetto d'olio e

va' in Ramot di Gàlaad. 2Appena giunto, cerca Ieu figlio di Giòsafat, figlio di Nimsi. Entrato in casa, lo farai alzare

dal gruppo dei suoi compagni e lo condurrai in una camera interna. 3Prenderai il vasetto dell'olio e lo verserai sulla

sua testa, dicendo: Dice il Signore: Ti ungo re su Israele. Poi aprirai la porta e fuggirai senza indugio". 4Il giovane

andò a Ramot di Gàlaad. 5Appena giunto, trovò i capi dell'esercito seduti insieme. Egli disse: "Ho un messaggio per

te, o capo". Ieu disse: "Per chi fra tutti noi?". Ed egli rispose: "Per te, o capo". 6Ieu si alzò ed entrò in una camera;

quegli gli versò l'olio sulla testa dicendogli: "Dice il Signore, Dio di Israele: Ti ungo re sul popolo del Signore, su

Israele. 7Tu demolirai la casa di Acab tuo signore; io vendicherò il sangue dei miei servi i profeti e il sangue di tutti i

servi del Signore sparso da Gezabele. 8Tutta la casa di Acab perirà; io eliminerò nella famiglia di Acab ogni

maschio, schiavo o libero in Israele. 9Renderò la casa di Acab come la casa di Geroboamo figlio di Nebàt, e come la

casa di Baasa figlio di Achia. 10La stessa Gezabele sarà divorata dai cani nella campagna di Izreèl; nessuno la

seppellirà". Quindi aprì la porta e fuggì.

11Quando Ieu si presentò agli ufficiali del suo padrone, costoro gli domandarono: "Va tutto bene? Perché questo

pazzo è venuto da te?". Egli disse loro: "Voi conoscete l'uomo e le sue chiacchiere". 12Gli dissero: "Baie! Su,

raccontacelo!". Egli disse: "Mi ha parlato così e così, affermando: Dice il Signore: Ti ungo re su Israele". 13Tutti

presero in fretta i propri vestiti e li stesero sotto di lui sugli stessi gradini, suonarono la tromba e gridarono: "Ieu è

re".

14Ieu figlio di Giòsafat, figlio di Nimsi, congiurò contro Ioram. (Ioram aveva difeso con tutto Israele Ramot di

Gàlaad di fronte a Cazaèl, re di Aram, 15poi Ioram era tornato a curarsi in Izreèl le ferite ricevute dagli Aramei nella

guerra contro Cazaèl, re di Aram). Ieu disse: "Se tale è il vostro sentimento, nessuno esca o fugga dalla città per

andare ad annunziarlo in Izreèl". 16Ieu salì su un carro e partì per Izreèl, perché là giaceva malato Ioram e Acazia re

di Giuda era sceso per visitarlo.

17La sentinella che stava sulla torre di Izreèl vide la truppa di Ieu che avanzava e disse: "Vedo una truppa". Ioram

disse: "Prendi un cavaliere e mandalo loro incontro per domandare: Tutto bene?". 18Uno a cavallo andò loro incontro

e disse: "Il re domanda: Tutto bene?". Ieu disse: "Che importa a te come vada? Passa dietro a me e seguimi". La

sentinella riferì: "Il messaggero è arrivato da quelli, ma non torna indietro". 19Il re mandò un altro cavaliere che,

giunto da quelli, disse: "Il re domanda: Tutto bene?". Ma Ieu disse: "Che importa a te come vada? Passa dietro a me

e seguimi". 20La sentinella riferì: "È arrivato da quelli, ma non torna indietro. Il modo di guidare è quello di Ieu

figlio di Nimsi; difatti guida all'impazzata".

21Ioram disse: "Attacca i cavalli". Appena fu pronto il suo carro, Ioram re di Israele, e Acazia re di Giuda, partirono,

ognuno sul proprio carro. Andarono incontro a Ieu, che raggiunsero nel campo di Nabòt di Izreèl.

22Quando Ioram vide Ieu, gli domandò: "Tutto bene, Ieu?". Rispose: "Sì, tutto bene, finché durano le prostituzioni di

Gezabele tua madre e le sue numerose magie". 23Allora Ioram si volse indietro e fuggì, dicendo ad Acazia: "Siamo

traditi, Acazia!". 24Ieu, impugnato l'arco, colpì Ioram nel mezzo delle spalle. La freccia gli attraversò il cuore ed egli

si accasciò sul carro. 25Ieu disse a Bidkar suo scudiero: "Sollevalo, gettalo nel campo che appartenne a Nabòt di

Izreèl; mi ricordo che una volta, mentre io e te eravamo sullo stesso carro al seguito di suo padre Acab, il Signore

proferì su di lui questo oracolo: 26Non ho forse visto ieri il sangue di Nabòt e il sangue dei suoi figli? Oracolo del

Signore. Ti ripagherò in questo stesso campo. Oracolo del Signore. Sollevalo e gettalo nel campo secondo la parola

del Signore".

27Visto ciò, Acazia re di Giuda fuggì per la strada di Bet-Gan; Ieu l'inseguì e ordinò: "Colpite anche costui". Lo

colpirono sul carro nella salita di Gur, nelle vicinanze di Ibleam. Egli fuggì a Meghìddo, ove morì. 28I suoi ufficiali

lo portarono a Gerusalemme su un carro e lo seppellirono nel suo sepolcro, vicino ai suoi padri, nella città di Davide.

29Acazia era divenuto re di Giuda nell'anno undecimo di Ioram, figlio di Acab.

30Ieu arrivò in Izreèl. Appena lo seppe, Gezabele si truccò gli occhi con stibio, si acconciò la capigliatura e si mise

alla finestra. 31Mentre Ieu entrava per la porta, gli domando: "Tutto bene, o Zimri, assassino del suo padrone?". 32Ieu

alzò lo sguardo alla finestra e disse: "Chi è con me? Chi?". Due o tre eunuchi si affacciarono a guardarlo. 33Egli

disse: "Gettatela giù". La gettarono giù. Il suo sangue schizzò sul muro e sui cavalli. Ieu passò sul suo corpo, 34poi

entrò, mangiò e bevve; alla fine ordinò: "Andate a vedere quella maledetta e seppellitela, perché era figlia di re".

35Andati per seppellirla, non trovarono altro che il cranio, i piedi e le palme delle mani. 36Tornati, riferirono il fatto a

Ieu, che disse: "Si è avverata così la parola che il Signore aveva detta per mezzo del suo servo Elia il Tisbita: Nel

campo di Izreèl i cani divoreranno la carne di Gezabele. 37E il cadavere di Gezabele nella campagna sarà come

letame, perché non si possa dire: Questa è Gezabele".

10

1In Samaria c'erano settanta figli di Acab. Ieu scrisse lettere e le inviò in Samaria ai capi della città, agli anziani e ai

tutori dei figli di Acab. In esse diceva: 2"Ora, quando giungerà a voi questa lettera - voi, infatti, avete con voi i figli

del vostro signore, i carri, i cavalli, le fortezze e le armi - 3scegliete il figlio migliore e più capace del vostro signore

e ponetelo sul trono del padre; combattete per la casa del vostro signore". 4Quelli ebbero una grande paura e dissero:

"Ecco, due re non hanno potuto resistergli; come potremmo resistergli noi?". 5Il maggiordomo, il prefetto della città,

gli anziani e i tutori mandarono a Ieu questo messaggio: "Noi siamo tuoi servi; noi faremo quanto ci ordinerai. Non

nomineremo un re; fa' quanto ti piace".

6Ieu scrisse loro quest'altra lettera: "Se siete dalla mia parte e se obbedite alla mia parola, prendete le teste dei figli

del vostro signore e presentatevi a me domani a quest'ora in Izreèl". I figli del re erano settanta; vivevano con i

grandi della città, che li allevavano. 7Ricevuta la lettera, quelli presero i figli del re e li uccisero - erano settanta -;

quindi posero le loro teste in panieri e le mandarono da lui in Izreèl. 8Si presentò un messaggero che riferì a Ieu:

"Hanno portato le teste dei figli del re". Egli disse: "Ponetele in due mucchi alla porta della città e ci restino fino a

domani mattina". 9Il mattino dopo uscì, si fermò e disse a tutto il popolo: "Voi siete innocenti; ecco io ho congiurato

contro il mio signore e l'ho ucciso. Ma chi ha colpito tutti questi? 10Constatate come neppure una parola che il

Signore ha annunziato per mezzo del suo servo Elia, sia venuta meno; il Signore ha attuato quanto aveva predetto

per mezzo di Elia, suo servo". 11Ieu uccise poi tutti i superstiti della famiglia di Acab in Izreèl, tutti i suoi grandi, i

suoi amici e i suoi sacerdoti, fino a non lasciarne neppure uno.

12Quindi si alzò e partì per Samaria. Passando per Bet-Eked dei pastori, 13Ieu trovò i fratelli di Acazia, re di Giuda.

Egli domandò: "Voi, chi siete?". Risposero: "Siamo fratelli di Acazia; siamo scesi per salutare i figli del re e i figli

della regina". 14Egli ordinò: "Prendeteli vivi". Li presero vivi, li uccisero e li gettarono nel pozzo di Bet-Eked; erano

quarantadue e non ne rimase neppure uno.

15Partito di lì, si imbattè in Ionadàb, figlio di Recàb, che gli veniva incontro; Ieu lo salutò e gli disse: "Il tuo cuore è

retto verso di me, come il mio nei tuoi riguardi?". Ionadàb rispose: "Sì". "Se sì, dammi la mano". Ionadàb gliela

diede. Ieu allora lo fece salire sul carro vicino a sé 16e gli disse: "Vieni con me e vedrai il mio zelo per il Signore".

Lo portò con sé sul carro. 17Entrò in Samaria, ove uccise tutti i superstiti della casa di Acab fino ad annientarla,

secondo la parola che il Signore aveva comunicata a Elia.

18Ieu radunò tutto il popolo e gli disse: "Acab ha servito Baal un poco; Ieu lo servirà molto. 19Ora convocatemi tutti i

profeti di Baal, tutti i suoi fedeli e tutti i suoi sacerdoti; non ne manchi neppure uno, perché intendo offrire un grande

sacrificio a Baal. Chi mancherà non sarà lasciato in vita". Ieu agiva con astuzia, per distruggere tutti i fedeli di Baal.

20Ieu disse: "Convocate una festa solenne per Baal". La convocarono. 21Ieu inviò messaggeri per tutto Israele; si

presentarono tutti i fedeli di Baal - nessuno si astenne dal viaggio - e si radunarono nel tempio di Baal, che ne risultò

pieno da un'estremità all'altra. 22Ieu disse al guardarobiere: "Tira fuori le vesti per tutti i fedeli di Baal". Ed egli le

tirò fuori. 23Ieu, accompagnato da Ionadàb figlio di Recàb, entrò nel tempio di Baal e disse ai fedeli di Baal: "Badate

bene che non ci sia fra di voi nessuno dei fedeli del Signore, ma solo fedeli di Baal".

24Mentre quelli si accingevano a compiere sacrifici e olocausti, Ieu fece uscire ottanta suoi uomini con la minaccia:

"Se qualcuno farà fuggire uno degli uomini che io oggi metto nelle vostre mani, pagherà con la sua vita la vita di

lui". 25Quando ebbe finito di compiere l'olocausto, Ieu disse alle guardie e agli scudieri: "Entrate, uccideteli.

Nessuno scappi". Le guardie e gli scudieri li passarono a fil di spada e li gettarono perfino nella cella del tempio di

Baal. 26Penetrati in essa, portarono fuori il palo sacro del tempio di Baal e lo bruciarono. 27Fecero a pezzi la stele di

Baal, demolirono il tempio di Baal e lo ridussero un immondezzaio fino ad oggi.

28Ieu fece scomparire Baal da Israele. 29Ma Ieu non si allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva

fatto commettere a Israele e non abbandonò i vitelli d'oro che erano a Betel e in Dan.

30Il Signore disse a Ieu: "Perché ti sei compiaciuto di fare ciò che è giusto ai miei occhi e hai compiuto per la casa di

Acab quanto era nella mia intenzione, i tuoi figli - fino alla quarta generazione - siederanno sul trono di Israele".

31Ma Ieu non si preoccupò di seguire la legge del Signore Dio di Israele con tutto il cuore; non si allontanò dai

peccati che Geroboamo aveva fatto commettere a Israele.

32In quel tempo il Signore cominciò a ridurre il territorio di Israele; Cazaèl sconfisse gli Israeliti in tutti i loro

confini: 33dal Giordano, verso oriente, occupò tutta la regione di Gàlaad, dei Gaditi, dei Rubeniti e dei Manassiti, da

Aroer, che è presso il torrente Arnon, a Gàlaad e a Basan.

34Le altre gesta di Ieu, tutte le sue azioni e le sue prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.

35Ieu si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono in Samaria. Al suo posto divenne re suo figlio Ioacaz. 36La

durata del regno di Ieu su Israele, in Samaria, fu di ventotto anni.

11

1Atalia madre di Acazia, visto che era morto suo figlio, si propose di sterminare tutta la discendenza regale. 2Ma

Ioseba, figlia del re Ioram e sorella di Acazia, sottrasse Ioas figlio di Acazia dal gruppo dei figli del re destinati alla

morte e lo portò con la nutrice nella camera dei letti; lo nascose così ad Atalia ed egli non fu messo a morte. 3Rimase

sei anni nascosto presso di lei nel tempio; intanto Atalia regnava sul paese.

4Il settimo anno Ioiada convocò i capi di centinaia dei Carii e delle guardie e li fece venire nel tempio. Egli concluse

con loro un'alleanza, facendoli giurare nel tempio; quindi mostrò loro il figlio del re. 5Diede loro le seguenti

disposizioni: "Questo farete: un terzo di quelli che fra di voi iniziano il servizio di sabato per fare la guardia alla

reggia, 6un altro terzo alla porta di Sur e un terzo alla porta dietro i cursori; voi farete invece la guardia alla casa di

Massach, 7gli altri due gruppi di voi, ossia quanti smontano il sabato, faranno la guardia al tempio. 8Circonderete il

re, ognuno con la sua arma in pugno e chi tenta di penetrare nello schieramento sia messo a morte. Accompagnerete

il re ovunque egli vada". 9I capi di centinaia fecero quanto aveva disposto il sacerdote Ioiada. Ognuno prese i suoi

uomini, quelli che entravano in servizio e quelli che smontavano il sabato, e andarono dal sacerdote Ioiada. 10Il

sacerdote consegnò ai capi di centinaia lance e scudi del re Davide, che erano nel deposito del tempio. 11Le guardie,

ognuno con l'arma in pugno, si disposero dall'angolo meridionale del tempio fino all'angolo settentrionale, davanti

all'altare e al tempio e intorno al re. 12Allora Ioiada fece uscire il figlio del re, gli impose il diadema e le insegne; lo

proclamò re e lo unse. Gli astanti batterono le mani ed esclamarono: "Viva il re!".

13Atalia, sentito il clamore delle guardie e del popolo, si diresse verso la moltitudine nel tempio. 14Guardò: ecco, il re

stava presso la colonna secondo l'usanza; i capi e i trombettieri erano intorno al re, mentre tutto il popolo del paese

esultava e suonava le trombe. Atalia si stracciò le vesti e gridò: "Tradimento, tradimento!".

15Il sacerdote Ioiada ordinò ai capi dell'esercito: "Fatela uscire tra le file e chiunque la segua sia ucciso di spada". Il

sacerdote infatti aveva stabilito che non venisse uccisa nel tempio del Signore. 16Le misero le mani addosso ed essa

raggiunse la reggia attraverso l'ingresso dei Cavalli e là fu uccisa.

17Ioiada concluse un'alleanza fra il Signore, il re e il popolo, con cui questi si impegnò a essere il popolo del Signore;

ci fu anche un'alleanza fra il re e il popolo. 18Tutto il popolo del paese penetrò nel tempio di Baal e lo demolì,

frantumandone gli altari e le immagini: uccisero dinanzi agli altari lo stesso Mattan, sacerdote di Baal.

Il sacerdote Ioiada mise guardie intorno al tempio. 19Egli prese i capi di centinaia dei Carii e delle guardie e tutto il

popolo del paese; costoro fecero scendere il re dal tempio e attraverso la porta delle Guardie lo condussero nella

reggia, ove egli sedette sul trono regale. 20Tutto il popolo del paese fu in festa; la città restò tranquilla. Atalia fu

uccisa con la spada nella reggia.
12

1Quando divenne re, Ioas aveva sette anni. 2Divenne re nell'anno settimo di Ieu e regnò quarant'anni in

Gerusalemme. Sua madre, di Bersabea, si chiamava Sibia. 3Ioas fece ciò che è giusto agli occhi del Signore per tutta

la sua vita, perché era stato educato dal sacerdote Ioiada. 4Ma non scomparvero le alture, infatti il popolo tuttora

sacrificava e offriva incenso sulle alture.

5Ioas disse ai sacerdoti: "Tutto il denaro delle rendite sacre, che viene portato nel tempio del Signore, il denaro che

uno versa per il proprio riscatto e tutto il denaro offerto spontaneamente al tempio, 6lo prendano i sacerdoti, ognuno

dalla mano del proprio conoscente; con esso eseguiscano le riparazioni del tempio, ovunque appaiano necessarie".

7Ora nell'anno ventitrè del re Ioas i sacerdoti non avevano ancora eseguito le riparazioni nel tempio. 8Il re Ioas

convocò il sacerdote Ioiada e gli altri sacerdoti e disse loro: "Perché non avete restaurato il tempio? D'ora innanzi

non ritirerete più il denaro dai vostri conoscenti, ma lo consegnerete per il restauro del tempio". 9I sacerdoti

acconsentirono a non ricevere più il denaro dal popolo e a non curare il restauro del tempio.

10Il sacerdote Ioiada prese una cassa, vi fece un buco nel coperchio e la pose a lato dell'altare, a destra di chi entra

nel tempio. I sacerdoti custodi della soglia depositavano ivi tutto il denaro portato al tempio. 11Quando vedevano che

nella cassa c'era molto denaro, veniva il segretario del re, insieme con il sommo sacerdote, che riducevano in verghe

e contavano il denaro trovato nel tempio. 12Consegnavano il denaro controllato nelle mani degli esecutori dei lavori

nel tempio. Costoro lo distribuivano ai falegnami e ai muratori, che lavoravano nel tempio, 13ai muratori, ai

tagliapietre, ai fornitori del legname e delle pietre da taglio per il restauro dei danni nel tempio, insomma per quanto

era necessario per riparare il tempio. 14Ma con il denaro portato al tempio del Signore non si dovevano fare né coppe

d'argento, né strumenti musicali, né coltelli, né vassoi, né trombe, insomma nessun oggetto d'oro o d'argento. 15Esso

era consegnato solo agli esecutori dei lavori, che l'usavano per restaurare il tempio. 16Coloro nelle cui mani si

rimetteva il denaro perché lo dessero agli esecutori dei lavori non dovevano renderne conto, perché la loro condotta

ispirava fiducia. 17Il denaro dei sacrifici per il delitto e per il peccato non era destinato al tempio, ma era lasciato ai

sacerdoti.

18In quel tempo Cazaèl re di Aram mosse guerra contro Gat e la conquistò. Allora Cazaèl si preparò ad assalire

Gerusalemme. 19Ioas re di Giuda prese tutti gli oggetti consacrati da Giòsafat, da Ioram e da Acazia, suoi antenati, re

di Giuda, e quelli consacrati da lui stesso, insieme con tutto l'oro trovato nei tesori del tempio e della reggia; egli

mandò tutto ciò a Cazaèl re di Aram, che si allontanò da Gerusalemme.

20Le altre gesta di Ioas e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 21I suoi ufficiali si

sollevarono organizzando una congiura; uccisero Ioas a Bet-Millo, nella discesa verso Silla. 22Iozabàd figlio di

Simeat e Iozabàd figlio di Somer, suoi ufficiali, lo colpirono ed egli morì. Lo seppellirono con i suoi padri nella città

di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Amazia.

13

1Nell'anno ventitrè di Ioas figlio di Acazia, re di Giuda, su Israele in Samaria divenne re Ioacaz figlio di Ieu, che

regnò diciassette anni. 2Fece ciò che è male agli occhi del Signore; imitò il peccato con cui Geroboamo figlio di

Nebàt aveva fatto peccare Israele, né mai se ne allontanò. 3L'ira del Signore divampò contro Israele e li mise nelle

mani di Cazaèl re di Aram e di Ben-Hadàd figlio di Cazaèl, per tutto quel tempo. 4Ma Ioacaz placò il volto del

Signore. Il Signore lo ascoltò, perché aveva visto come il re di Aram opprimeva gli Israeliti. 5Il Signore concesse un

liberatore a Israele. Essi sfuggirono al potere di Aram; gli Israeliti poterono abitare nelle loro tende come prima. 6Ma

essi non si allontanarono dal peccato che la casa di Geroboamo aveva fatto commettere a Israele; anzi lo ripeterono.

Perfino il palo sacro rimase in piedi in Samaria. 7Pertanto, di tutte le truppe di Ioacaz il Signore lasciò soltanto

cinquanta cavalli, dieci carri e diecimila fanti, perché li aveva distrutti il re di Aram, riducendoli come la polvere che

si calpesta.

8Le altre gesta di Ioacaz, tutte le sue azioni e prodezze, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.

9Ioacaz si addormentò con i suoi padri e fu sepolto in Samaria. Al suo posto divenne re suo figlio Ioas.

10Nell'anno trentasette di Ioas re di Giuda, su Israele in Samaria divenne re Ioas, figlio di Ioacaz, che regnò sedici

anni. 11Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da tutti i peccati che Geroboamo figlio di Nebàt

aveva fatto commettere a Israele, ma li ripetè.

12Le altre gesta di Ioas, tutte le sue azioni e prodezze, le guerre combattute con Amazia re di Giuda, sono descritte

nel libro delle Cronache dei re di Israele. 13Ioas si addormentò con i suoi padri e sul suo trono salì Geroboamo. Ioas

fu sepolto in Samaria insieme con i re di Israele.

14Quando Eliseo si ammalò della malattia di cui morì, Ioas re di Israele, sceso a visitarlo, scoppiò in pianto davanti a

lui, dicendo: "Padre mio, padre mio, carro di Israele e sua cavalleria". 15Eliseo gli disse: "Prendi arco e frecce". Egli

prese arco e frecce. 16Aggiunse al re di Israele: "Impugna l'arco". Quando il re l'ebbe impugnato, Eliseo mise la

mano sulla mano del re, 17quindi disse: "Apri la finestra verso oriente". Aperta che fu la finestra, Eliseo disse:

"Tira!". Ioas tirò. Eliseo disse: "Freccia vittoriosa per il Signore, freccia vittoriosa su Aram. Tu sconfiggerai, fino

allo sterminio, gli Aramei in Afek". 18Eliseo disse: "Prendi le frecce". E quando quegli le ebbe prese, disse al re di

Israele: "Percuoti con le tue frecce la terra" ed egli la percosse tre volte, poi si fermò. 19L'uomo di Dio s'indignò

contro di lui e disse: "Avresti dovuto colpire cinque o sei volte; allora avresti sconfitto l'Aram fino allo sterminio;

ora, invece, sconfiggerai l'Aram solo tre volte".

20Eliseo morì; lo seppellirono. All'inizio dell'anno nuovo irruppero nel paese alcune bande di Moab. 21Mentre

seppellivano un uomo, alcuni, visto un gruppo di razziatori, gettarono il cadavere sul sepolcro di Eliseo e se ne

andarono. L'uomo, venuto a contatto con le ossa di Eliseo, risuscitò e si alzò in piedi.

22Cazaèl re di Aram oppresse gli Israeliti finché visse Ioacaz. 23Alla fine il Signore si mostrò benevolo, ne ebbe

compassione e tornò a favorirli a causa della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe; per questo non volle

distruggerli né scacciarli davanti a sé, fino ad oggi. 24Cazaèl re di Aram morì. Al suo posto divenne re suo figlio

Ben-Hadàd. 25Allora Ioas figlio di Ioacaz riprese a Ben-Hadàd, figlio di Cazaèl le città che Cazaèl aveva tolte con le

armi a suo padre Ioacaz. Ioas lo sconfisse tre volte; così riconquistò le città di Israele.

14

1Nell'anno secondo di Ioas figlio di Ioacaz, re di Israele, divenne re Amazia figlio di Ioas, re di Giuda. 2Quando

divenne re aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre era di Gerusalemme e si

chiamava Ioaddain. 3Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore, ma non come Davide suo antenato: agì in tutto

come suo padre Ioas. 4Solo non scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incensi sulle alture.

5Quando il regno fu saldo nelle sue mani, uccise gli ufficiali che avevano assassinato il re suo padre. 6Ma non uccise

i figli degli assassini, secondo quanto è scritto nel libro della legge di Mosè, ove il Signore prescrive: "I padri non

moriranno per i figli né i figli per i padri, perché ognuno morirà per il suo peccato". 7Egli sconfisse gli Idumei nella

Valle del sale, uccidendone diecimila. In tale guerra occupò Sela e la chiamò Iokteèl, come è chiamata fino ad oggi.

8Allora Amazia mandò messaggeri a Ioas figlio di Ioacaz, figlio di Ieu, re di Israele, per dirgli: "Su, guardiamoci in

faccia". 9Ioas re di Israele fece rispondere ad Amazia re di Giuda: "Il cardo del Libano mandò a dire al cedro del

Libano: Da' in moglie tua figlia a mio figlio. Ora passò una bestia selvatica del Libano e calpestò il cardo. 10Tu hai

sconfitto Edom, per questo il tuo cuore ti ha reso altero. Sii glorioso, ma resta nella tua casa. Perché provocare una

calamità? Potresti precipitare tu e Giuda con te". 11Amazia non lo ascoltò. Allora Ioas re di Israele si mise in marcia;

si guardarono in faccia, lui e Amazia re di Giuda, in Bet-Sèmes, che appartiene a Giuda. 12Giuda fu sconfitto di

fronte a Israele e ognuno fuggì nella propria tenda. 13Ioas re di Israele in Bet-Sèmes fece prigioniero Amazia re di

Giuda figlio di Ioas, figlio di Acazia. Quindi, andato in Gerusalemme, ne demolì le mura dalla porta di Èfraim fino

alla porta dell'Angolo per quattrocento cubiti. 14Prese tutto l'oro e l'argento e tutti gli oggetti trovati nel tempio e nei

tesori della reggia, insieme con gli ostaggi, e tornò in Samaria.

15Le altre gesta di Ioas, le sue azioni, le sue prodezze e le sue guerre con Amazia re di Giuda sono descritte nel libro

delle Cronache dei re di Israele. 16Ioas si addormentò con i suoi padri; fu sepolto in Samaria vicino ai re di Israele.

Al suo posto divenne re suo figlio Geroboamo.

17Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, dopo la morte di Ioas figlio di Ioacaz, re di Israele, visse quindici anni.

18Le altre gesta di Amazia sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 19Contro di lui si ordì una congiura

in Gerusalemme. Egli fuggì a Lachis; lo fecero inseguire fino a Lachis e là l'uccisero. 20Trasportato su dei cavalli, fu

sepolto con i suoi padri nella città di Davide. 21Tutto il popolo di Giuda prese Azaria, che aveva sedici anni, e lo

proclamò re al posto di suo padre Amazia. 22Egli fortificò Elat, da lui riconquistata a Giuda dopo che il re si era

addormentato con i suoi padri.

23Nell'anno quindici di Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, in Samaria divenne re Geroboamo figlio di Ioas, re di

Israele, per quarantun anni. 24Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò da nessuno dei peccati

che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele. 25Egli ristabilì i confini di Israele dall'ingresso di

Amat fino al mare dell'Araba secondo la parola del Signore Dio di Israele, pronunziata per mezzo del suo servo il

profeta Giona figlio di Amittai, di Gat-Chefer, 26perché il Signore aveva visto l'estrema miseria di Israele, in cui non

c'era più né schiavo né libero, né chi lo potesse soccorrere. 27Egli che aveva deciso di non far scomparire il nome di

Israele sotto il cielo, li liberò per mezzo di Geroboamo figlio di Ioas.

28Le altre gesta di Geroboamo, le sue azioni e le sue prodezze in guerra, la sua riconquista di Damasco e di Amat in

favore di Israele, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 29Geroboamo si addormentò con i suoi

padri; fu sepolto in Samaria con i re di Israele. Al suo posto divenne re suo figlio Zaccaria.

15

1Nell'anno ventisette di Geroboamo re di Israele, divenne re Azaria figlio di Amazia, re di Giuda. 2Quando divenne

re aveva sedici anni; regnò in Gerusalemme cinquantadue anni. Sua madre era di Gerusalemme e si chiamava

Iecolia. 3Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, secondo quanto fece Amazia sua padre. 4Ma non scomparvero le

alture. Il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. 5Il Signore colpì con la lebbra il re, che rimase

lebbroso fino al giorno della sua morte in una casa appartata. Iotam figlio del re dirigeva la reggia e governava il

popolo del paese.

6Le altre gesta di Azaria, tutte le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 7Azaria si

addormentò con i suoi padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Iotam.

8Nell'anno trentotto di Azaria re di Giuda, in Samaria divenne re d'Israele per sei mesi Zaccaria, figlio di

Geroboamo. 9Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come l'avevano fatto i suoi padri; non si allontanò dai

peccati che Geroboamo figlio di Nebàt aveva fatto commettere a Israele. 10Ma Sallùm figlio di Iabes congiurò contro

di lui, lo assalì in Ibleam, lo uccise e regnò al suo posto.

11Le altre gesta di Zaccaria, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele. 12Così si avverò la parola

che il Signore aveva predetta a Ieu quando disse: "I tuoi figli siederanno sul trono di Israele fino alla quarta

generazione". E avvenne proprio così.

13Sallùm figlio di Iabes divenne re nell'anno trentanove di Ozia re di Giuda; regnò un mese in Samaria. 14Da Tirza

avanzò Menachem figlio di Gadi, entrò in Samaria e sconfisse Sallùm, figlio di Iabes, l'uccise e divenne re al suo

posto.

15Le altre gesta di Sallùm e la congiura da lui organizzata, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di

Israele. 16In quel tempo Menachem, venendo da Tirza, espugnò Tifsach, uccise tutti i suoi abitanti e devastò tutto il

suo territorio, perché non gli avevano aperto le porte e fece sventrare tutte le donne incinte.

17Nell'anno trentanove di Azaria re di Giuda, Menachem figlio di Gadi divenne re d'Israele e regnò dieci anni in

Samaria. 18Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt

aveva fatto commettere a Israele. Durante il suo regno 19Pul re d'Assiria invase il paese. Menachem diede a Pul mille

talenti d'argento perché l'aiutasse a consolidare la regalità. 20Menachem impose una tassa, per quel denaro, su

Israele, sulle persone facoltose, sì da poterlo dare al re d'Assiria; da ognuno richiese cinquanta sicli. Così il re

d'Assiria se ne andò e non rimase là nel paese.

21Le altre gesta di Menachem e tutte le sue azioni, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.

22Menachem si addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Pekachia.

23Nell'anno cinquanta di Azaria re di Giuda, divenne re Pekachia figlio di Menachem su Israele in Samaria; regnò

due anni. 24Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo, figlio di Nebàt,

aveva fatto commettere a Israele. 25Contro di lui congiurò Pekach figlio di Romelia, suo scudiero. L'uccise in

Samaria nella torre della reggia insieme ad Argob e ad Arie e aveva con sé cinquanta uomini di Gàlaad; l'uccise e si

proclamò re al suo posto.

26Le altre gesta di Pekachia e tutte le sue azioni, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.

27Nell'anno cinquanta di Azaria re di Giuda, divenne re Pekach figlio di Romelia su Israele in Samaria; regnò

vent'anni. 28Fece ciò che è male agli occhi del Signore; non si allontanò dai peccati che Geroboamo figlio di Nebàt

aveva fatto commettere a Israele.

29Al tempo di Pekach re di Israele, venne Tiglat-Pilèzer re di Assiria, che occupò Ijjon, Abel-Bet-Maaca, Ianoach,

Kedes, Cazor, Gàlaad e la Galilea e tutto il territorio di néftali, deportandone la popolazione in Assiria. 30Contro

Pekach figlio di Romelia ordì una congiura Osea figlio di Ela, che lo assalì e lo uccise, divenendo re al suo posto,

nell'anno venti di Iotam figlio di Ozia.

31Le altre gesta di Pekach e tutte le sue azioni, ecco sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Israele.

32Nell'anno secondo di Pekach figlio di Romelia, re di Israele, divenne re Iotam figlio di Ozia, re di Giuda. 33Quando

divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Ierusa figlia di

Zadòk. 34Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, imitando in tutto la condotta di Ozia suo padre. 35Ma non

scomparvero le alture; il popolo ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture. Egli costruì la porta superiore del

tempio.

36Le altre gesta di Iotam, le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.

37In quel tempo il Signore cominciò a mandare contro Giuda Rezin re di Aram e Pekach figlio di Romelia. 38Iotam si

addormentò con i suoi padri, fu sepolto con essi nella città di Davide suo antenato e al suo posto divenne re suo

figlio Acaz.
16

1Nell'anno diciassette di Pekach figlio di Romelia, divenne re Acaz figlio di Iotam, re di Giuda. 2Quando divenne re,

aveva vent'anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Non fece ciò che è retto agli occhi del Signore suo Dio, come

Davide suo antenato. 3Camminò sulla strada dei re di Israele; fece perfino passare per il fuoco suo figlio, secondo gli

abomini dei popoli che il Signore aveva scacciati di fronte agli Israeliti. 4Sacrificava e bruciava incenso sulle alture,

sui colli e sotto ogni albero verde.

5In quel tempo marciarono contro Gerusalemme Rezin re di Aram, e Pekach figlio di Romelia, re di Israele;

l'assediarono, ma non riuscirono a espugnarla. 6Ma il re di Edom approfittò di quella occasione per riconquistare

Elat e unirla al suo regno; ne scacciò i Giudei e tornarono ad abitarvi gli Idumei fino ad oggi.

7Acaz mandò messaggeri a Tiglat-Pilèzer re di Assiria, per dirgli: "Io sono tuo servo e tuo figlio; vieni, liberami

dalla mano del re di Aram e dalla mano del re di Israele, che sono insorti contro di me". 8Acaz, preso l'argento e l'oro

che si trovava nel tempio e nei tesori della reggia, lo mandò in dono al re di Assiria. 9Il re di Assur lo ascoltò e assalì

Damasco e la prese, ne deportò la popolazione a Kir e uccise Rezin.

10Il re Acaz andò incontro a Tiglat-Pilèzer re di Assiria in Damasco e, visto l'altare che si trovava in Damasco, il re

Acaz mandò al sacerdote Uria il disegno dell'altare e il suo piano secondo il lavoro. 11Il sacerdote Uria costruì

l'altare, prima che il re Acaz tornasse da Damasco, facendolo proprio identico a quello che il re Acaz gli aveva

mandato da Damasco. 12Tornato da Damasco, il re vide l'altare, vi si avvicinò, vi salì, 13vi bruciò l'olocausto e

l'offerta, vi versò la libazione e vi sparse il sangue dei sacrifici di comunione collocati sull'altare. 14Separò l'altare di

bronzo, che era di fronte al Signore, dalla fronte del tempio, ossia dal punto fra l'altare e il tempio, e lo pose al

fianco del nuovo altare verso settentrione. 15Il re Acaz ordinò al sacerdote Uria: "Sull'altare grande brucerai

l'olocausto del mattino, l'offerta della sera, l'olocausto del re e la sua offerta, l'olocausto di tutto il popolo del paese,

la sua offerta e le sue libazioni, vi verserai sopra tutto il sangue dell'olocausto e tutto il sangue dei sacrifici di

comunione; circa l'altare di bronzo io deciderò". 16Il sacerdote Uria eseguì a puntino l'ordine di Acaz.

17Il re Acaz smontò le basi, da cui rimosse le doghe e tolse i bacini. Fece scendere il grande bacino dai buoi di

bronzo che lo sostenevano e lo collocò sul pavimento di pietre. 18In considerazione del re d'Assiria egli eliminò

anche il portico del sabato, che era stato costruito nel tempio, e l'ingresso esterno del re.

19Le altre gesta di Acaz, le sue azioni, ecco, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 20Acaz si

addormentò con i suoi padri; fu sepolto nella città di Davide e al suo posto divenne re suo figlio Ezechia.

17

1Nell'anno decimosecondo di Acaz re di Giuda divenne re in Samaria su Israele Osea figlio di Ela, il quale regnò

nove anni. 2Fece ciò che è male agli occhi del Signore, ma non come i re di Israele che erano stati prima di lui.

3Contro di lui marciò Salmanassar re d'Assiria; Osea divenne suo vassallo e gli pagò un tributo. 4Poi però il re

d'Assiria scoprì una congiura di Osea, che aveva inviato messaggeri a So re d'Egitto e non spediva più il tributo al re

d'Assiria, come faceva prima, ogni anno. Perciò il re d'Assiria lo fece imprigionare e lo chiuse in carcere.

5Il re d'Assiria invase tutto il paese, andò in Samaria e l'assediò per tre anni. 6Nell'anno nono di Osea il re d'Assiria

occupò Samaria, deportò gli Israeliti in Assiria, destinandoli a Chelach, alla zona intorno a Cabor, fiume del Gozan,

e alle città della Media.

7Ciò avvenne perché gli Israeliti avevano peccato contro il Signore loro Dio, che li aveva fatti uscire dal paese

d'Egitto, liberandoli dal potere del faraone re d'Egitto; essi avevano temuto altri dèi. 8Avevano seguito le pratiche

delle popolazioni distrutte dal Signore all'arrivo degli Israeliti e quelle introdotte dai re di Israele. 9Gli Israeliti

avevano proferito contro il Signore loro Dio cose non giuste e si erano costruiti alture in tutte le loro città, dai più

piccoli villaggi alle fortezze. 10Avevano eretto stele e pali sacri su ogni alto colle e sotto ogni albero verde. 11Ivi

avevano bruciato incenso, come le popolazioni che il Signore aveva disperso alla loro venuta; avevano compiuto

azioni cattive, irritando il Signore. 12Avevano servito gli idoli, dei quali il Signore aveva detto: "Non farete una cosa

simile!".

13Eppure il Signore, per mezzo di tutti i suoi profeti e dei veggenti, aveva ordinato a Israele e a Giuda: "Convertitevi

dalle vostre vie malvage e osservate i miei comandi e i miei decreti secondo ogni legge, che io ho imposta ai vostri

padri e che ho fatto dire a voi per mezzo dei miei servi, i profeti". 14Ma essi non ascoltarono, anzi indurirono la nuca

rendendola simile a quella dei loro padri, i quali non avevano creduto al Signore loro Dio. 15Rigettarono i suoi

decreti e le alleanze che aveva concluse con i loro padri, e le testimonianze che aveva loro date; seguirono le vanità

e diventarono anch'essi fatui, a imitazione dei popoli loro vicini, dei quali il Signore aveva comandato di non imitare

i costumi. 16Abbandonarono tutti i comandi del Signore loro Dio; si eressero i due vitelli in metallo fuso, si

prepararono un palo sacro, si prostrarono davanti a tutta la milizia celeste e venerarono Baal. 17Fecero passare i loro

figli e le loro figlie per il fuoco; praticarono la divinazione e gli incantesimi; si vendettero per compiere ciò che è

male agli occhi del Signore, provocandolo a sdegno. 18Per questo il Signore si adirò molto contro Israele e lo

allontanò dalla sua presenza e non rimase se non la sola tribù di Giuda. 19Ma neppure quelli di Giuda osservarono i

comandi del Signore loro Dio, ma piuttosto seguirono le usanze fissate da Israele. 20Il Signore, perciò, rigettò tutta la

discendenza di Israele; li umiliò e li mise in balìa di briganti, finché non li scacciò dalla sua presenza. 21Difatti,

quando Israele fu strappato dalla casa di Davide, e proclamò re Geroboamo, figlio di Nebàt, questi allontanò Israele

dal seguire il Signore e gli fece commettere un grande peccato. 22Gli Israeliti imitarono in tutto il peccato commesso

da Geroboamo; non se ne allontanarono, 23finché il Signore allontanò Israele dalla sua presenza, come aveva

preannunziato per mezzo di tutti i suoi servi, i profeti; fece deportare Israele dal suo paese in Assiria, dove è fino ad

oggi.

24Il re d'Assiria mandò gente da Bábilonia, da Cuta, da Avva, da Amat e da Sefarvàim e la sistemò nelle città della

Samaria invece degli Israeliti. E quelli presero possesso della Samaria e si stabilirono nelle sue città. 25All'inizio del

loro insediamento non temevano il Signore ed Egli inviò contro di loro dei leoni, che ne fecero strage. 26Allora

dissero al re d'Assiria: "Le genti che tu hai trasferite e insediate nelle città della Samaria non conoscono la religione

del Dio del paese ed Egli ha mandato contro di loro dei leoni, i quali ne fanno strage, perché quelle non conoscono

la religione del Dio del paese". 27Il re d'Assiria ordinò: "Mandatevi qualcuno dei sacerdoti che avete deportati di lì:

vada, vi si stabilisca e insegni la religione del Dio del paese". 28Venne uno dei sacerdoti deportati da Samaria che si

stabilì a Betel e insegnò loro come temere il Signore.

29Tuttavia ciascuna nazione si fabbricò i suoi dèi e li mise nei templi delle alture costruite dai Samaritani, ognuna

nella città ove dimorava. 30Gli uomini di Bábilonia si fabbricarono Succot-Benòt; gli uomini di Cuta si fabbricarono

Nergal; gli uomini di Amat si fabbricarono Asima. 31Quelli di Avva si fabbricarono Nibcaz e Tartach; quelli di

Sefarvàim bruciavano nel fuoco i propri figli in onore di Adram-Mèlech e di Anam-Mèlech, dèi di Sefarvàim.

32Venerarono anche il Signore; si scelsero i sacerdoti delle alture, presi qua e là, e li collocavano nei templi delle

alture. 33Temevano il Signore e servivano i loro dèi secondo gli usi delle popolazioni, dalle quali provenivano i

deportati. 34Fino ad oggi essi seguono questi usi antichi: non venerano il Signore e non agiscono secondo i suoi

statuti e i suoi decreti né secondo la legge e il comando che il Signore ha dato ai figli di Giacobbe, che chiamò

Israele. 35Il Signore aveva concluso con loro un'alleanza e aveva loro ordinato: "Non venerate altri dèi, non

prostratevi davanti a loro, non serviteli e non sacrificate a loro, 36ma temete il Signore, che vi ha fatti uscire dal

paese d'Egitto con grande potenza e con braccio teso: davanti a lui solo prostratevi e a lui offrite sacrifici.

37Osserverete gli statuti, i decreti, la legge e il comando che egli vi ha prescritti, mettendoli in pratica sempre; non

venererete divinità straniere. 38Non vi dimenticherete dell'alleanza conclusa con voi e non venererete divinità

straniere, 39ma venererete soltanto il Signore vostro Dio, che vi libererà dal potere di tutti i vostri nemici". 40Essi

però non ascoltarono: agirono sempre secondo i loro antichi costumi.

41Così quelle genti temevano il Signore e servivano i loro idoli; i loro figli e nipoti continuano a fare oggi come

hanno fatto i loro padri.
18

1Nell'anno terzo di Osea figlio di Ela, re di Israele, divenne re Ezechia figlio di Acaz, re di Giuda. 2Quando egli

divenne re, aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abi, figlia di

Zaccaria. 3Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto Davide suo antenato. 4Egli eliminò

le alture e frantumò le stele, abbattè il palo sacro e fece a pezzi il serpente di bronzo, eretto da Mosè; difatti fino a

quel tempo gli Israeliti gli bruciavano incenso e lo chiamavano Necustan. 5Egli confidò nel Signore, Dio di Israele.

Fra tutti i re di Giuda nessuno fu simile a lui, né fra i suoi successori né fra i suoi predecessori. 6Attaccato al

Signore, non se ne allontanò; osservò i decreti che il Signore aveva dati a Mosè. 7Il Signore fu con Ezechia e questi

riuscì in tutte le iniziative. Egli si ribellò al re d'Assiria e non gli fu sottomesso. 8Sconfisse i Filistei fino a Gaza e ai

suoi confini, dal più piccolo villaggio fino alle fortezze.

9Nell'anno quarto del re Ezechia, cioè l'anno settimo di Osea figlio di Ela, re di Israele, Salmanassar re di Assiria

marciò contro Samaria e la assediò. 10Dopo tre anni la prese; nell'anno sesto di Ezechia, cioè l'anno nono di Osea re

di Israele, Samaria fu presa. 11Il re d'Assiria deportò gli Israeliti in Assiria, destinandoli a Chelach, al Cabor, fiume

del Gozan, e alle città della Media. 12Ciò accadde perché quelli non avevano ascoltato la voce del Signore loro Dio e

ne avevano trasgredito l'alleanza e non avevano ascoltato né messo in pratica quanto aveva loro comandato Mosè,

servo di Dio.

13Nell'anno quattordici del re Ezechia, Sennàcherib re di Assiria assalì e prese tutte le fortezze di Giuda. 14Ezechia,

re di Giuda, mandò a dire al re d'Assiria in Lachis: "Ho peccato; allontànati da me e io sopporterò quanto mi

imporrai". Il re di Assiria impose a Ezechia re di Giuda trecento talenti d'argento e trenta talenti d'oro. 15Ezechia

consegnò tutto il denaro che si trovava nel tempio e nei tesori della reggia. 16In quel tempo Ezechia staccò dalle

porte del tempio del Signore e dagli stipiti l'oro, di cui egli stesso re di Giuda li aveva rivestiti, e lo diede al re

d'Assiria.

17Il re d'Assiria mandò il tartan, il capo delle guardie e il gran coppiere da Lachis a Gerusalemme, al re Ezechia, con

un grande esercito. Costoro salirono e giunsero a Gerusalemme; si fermarono al canale della piscina superiore, sulla

strada del campo del lavandaio.

18Essi chiesero del re e incontro a loro vennero Eliakìm figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Ioach

figlio di Asaf, l'archivista. 19Il gran coppiere disse loro: "Riferite a Ezechia: Dice il gran re, il re d'Assiria: Che

fiducia è quella su cui ti appoggi? 20Pensi forse che la semplice parola possa sostituire il consiglio e la forza nella

guerra? Ora, in chi confidi ribellandoti a me? 21Ecco, tu confidi su questo sostegno di canna spezzata, che è l'Egitto,

che penetra nella mano, forandola, a chi vi si appoggia; tale è il faraone re di Egitto per chiunque confida in lui. 22Se

mi dite: Noi confidiamo nel Signore nostro Dio, non è forse quello stesso del quale Ezechia distrusse le alture e gli

altari, ordinando alla gente di Giuda e di Gerusalemme: Vi prostrerete soltanto davanti a questo altare in

Gerusalemme? 23Ora vieni al mio signore, re d'Assiria; io ti darò duemila cavalli, se potrai procurarti cavalieri per

essi. 24Come potresti fare retrocedere uno solo dei più piccoli servi del mio signore? Eppure tu confidi nell'Egitto per

i carri e i cavalieri. 25Ora, non è forse secondo il volere del Signore che io sono venuto contro questo paese per

distruggerlo? Il Signore mi ha detto: Va' contro questo paese e distruggilo".

26Eliakìm figlio di Chelkia, Sebna e Ioach risposero al gran coppiere: "Parla, ti prego, ai tuoi servi in aramaico,

perché noi lo comprendiamo; non parlare in ebraico, mentre il popolo che è sulle mura ascolta". 27Il gran coppiere

replicò: "Forse io sono stato inviato al tuo signore e a te dal mio signore per pronunziare tali parole e non piuttosto

agli uomini che stanno sulle mura, i quali saranno ridotti a mangiare i loro escrementi e a bere la loro urina con

voi?". 28Il gran coppiere allora si alzò e gridò a gran voce in ebraico: "Udite la parola del gran re, del re d'Assiria:

29Dice il re: Non vi inganni Ezechia, poiché non potrà liberarvi dalla mia mano. 30Ezechia non vi induca a confidare

nel Signore, dicendo: Certo, il Signore ci libererà, questa città non sarà messa nelle mani del re d'Assiria. 31Non

ascoltate Ezechia, poiché dice il re d'Assiria: Fate la pace con me e arrendetevi; allora ognuno potrà mangiare i frutti

della sua vigna e dei suoi fichi, ognuno potrà bere l'acqua della sua cisterna, 32finché io non venga per condurvi in un

paese come il vostro, in un paese che produce frumento e mosto, in un paese ricco di pane e di vigne, in un paese di

ulivi e di miele; voi vivrete e non morirete. Non ascoltate Ezechia che vi inganna, dicendovi: Il Signore ci libererà!

33Forse gli dèi delle nazioni hanno liberato ognuno il proprio paese dalla mano del re d'Assiria? 34Dove sono gli dèi

di Amat e di Arpad? Dove sono gli dèi di Sefarvàim, di Ena e di Ivva? Hanno essi forse liberato Samaria dalla mia

mano? 35Quali mai, fra tutti gli dèi di quelle nazioni, hanno liberato il loro paese dalla mia mano? Potrà forse il

Signore liberare Gerusalemme dalla mia mano?".

36Quelli tacquero e non gli risposero neppure una parola, perché l'ordine del re era: "Non rispondete loro".

37Eliakìm figlio di Chelkia, il maggiordomo, Sebna lo scriba e Ioach figlio di Asaf, l'archivista, si presentarono a

Ezechia con le vesti stracciate e gli riferirono le parole del gran coppiere.

19

1Quando udì, il re Ezechia si lacerò le vesti, si coprì di sacco e andò nel tempio. 2Quindi mandò Eliadìm, il

maggiordomo, Sebna lo scriba e gli anziani dei sacerdoti coperti di sacco dal profeta Isaia figlio di Amoz, 3perché

gli dicessero: "Dice Ezechia: Giorno di angoscia, di castigo e di vergogna è questo, poiché i bambini giungono al

punto di venire alla luce, ma manca alla partoriente la forza di partorire. 4Forse il Signore tuo Dio ha udito le parole

del gran coppiere, che il re d'Assiria suo signore ha inviato a insultare il Dio vivente e lo castigherà per le parole che

il Signore tuo Dio ha udito. Innalza ora una preghiera per quelli che ancora sopravvivono".

5Così i ministri del re Ezechia andarono da Isaia. 6Disse loro Isaia: "Riferite al vostro padrone: Dice il Signore: Non

temere le cose che hai udite e con le quali i servitori del re d'Assiria mi hanno ingiuriato. 7Ecco io manderò in lui

uno spirito tale che egli, appena avrà udito una notizia, ritornerà nel suo paese e nel suo paese io lo farò perire di

spada".

8Il gran coppiere ritornò e trovò il re d'Assiria che assaliva Libna, poiché aveva saputo che si era allontanato da

Lachis. 9Appena Sennàcherib seppe che Tiraca re di Etiopia era uscito per muovergli guerra, inviò di nuovo

messaggeri a Ezechia per dirgli:

10"Direte a Ezechia, re di Giuda: Non ti inganni il Dio in cui confidi, dicendoti: Gerusalemme non sarà consegnata

nelle mani del re d'Assiria. 11Ecco, tu sai ciò che hanno fatto i re di Assiria in tutti i paesi che votarono allo

sterminio. Soltanto tu ti salveresti? 12Gli dèi delle nazioni che i miei padri distrussero hanno forse salvato quelli di

Gozan, di Carran, di Rezef e le genti di Eden in Telassàr? 13Dove sono il re di Amat e il re di Arpad e il re della città

di Sefarvàim, di Ena e di Ivva?".

14Ezechia prese la lettera dalle mani dei messaggeri e la lesse, poi salì al tempio e, svolgendo lo scritto davanti al

Signore, 15pregò: "Signore Dio di Israele, che siedi sui cherubini, tu solo sei Dio per tutti i regni della terra; tu hai

fatto il cielo e la terra. 16Porgi, Signore, l'orecchio e ascolta; apri, Signore, gli occhi e vedi; ascolta tutte le parole che

Sennàcherib ha fatto dire per insultare il Dio vivente. 17È vero, o Signore, che i re d'Assiria hanno devastato tutte le

nazioni e i loro territori; 18hanno gettato i loro dèi nel fuoco; quelli però, non erano dèi, ma solo opera delle mani

d'uomo, legno e pietra; perciò li hanno distrutti. 19Ora, Signore nostro Dio, liberaci dalla sua mano, perché sappiano

tutti i regni della terra che tu sei il Signore, il solo Dio".

20Allora Isaia figlio di Amoz mandò a dire a Ezechia: "Dice il Signore, Dio di Israele: Ho udito quanto hai chiesto

nella tua preghiera riguardo a Sennàcherib re d'Assiria. 21Questa è la parola che il Signore ha pronunziato contro di

lui:
Ti disprezza, ti deride
la vergine figlia di Sion.
Dietro a te scuote il capo
la figlia di Gerusalemme.
22Chi hai insultato e schernito?
Contro chi hai alzato la voce
e hai elevato, superbo, i tuoi occhi?
Contro il Santo di Israele!

23Per mezzo dei tuoi messaggeri hai insultato il Signore

e hai detto: Con i miei carri numerosi
sono salito in cima ai monti,
sugli estremi gioghi del Libano:
ne ho tagliato i cedri più alti,
i suoi cipressi più belli;
sono penetrato nel suo angolo più remoto,
nella sua foresta lussureggiante.
24Io ho scavato e bevuto
acque straniere;
ho fatto inaridire con la pianta dei miei piedi
tutti i torrenti d'Egitto.
25Non hai forse udito? Da tempo
ho preparato questo;
da giorni remoti io l'ho progettato;
ora lo eseguisco.
Era deciso che tu riducessi un cumulo di rovine
le città fortificate;
26i loro abitanti impotenti
erano spaventati e confusi,
erano come l'erba dei campi,
come una giovane pianta verde,
come l'erba dei tetti,
bruciata dal vento d'oriente.
27Ti sieda, esca
o rientri, io ti conosco.
28Siccome infuri contro di me
e la tua arroganza è salita ai miei orecchi,
ti porrò il mio anello alle narici
e il mio morso alle labbra;
ti farò tornare per la strada,
per la quale sei venuto.
29Questo ti serva come segno:
si mangi quest'anno il frutto dei semi caduti,
nell'anno prossimo ciò che nasce da sé,
nel terzo anno semineranno e mieteranno,
pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto.
30Il resto della casa di Giuda che scamperà
continuerà a mettere radici di sotto
e a dar frutto in alto.
31Poiché da Gerusalemme uscirà il resto,
dal monte Sion il residuo.
Lo zelo del Signore farà ciò.
32Perciò dice il Signore contro il re d'Assiria:
Non entrerà in questa città
e non vi lancerà una freccia,
non l'affronterà con scudi
e non vi costruirà terrapieno.
33Ritornerà per la strada per cui è venuto;
non entrerà in questa città.
Oracolo del Signore.
34Proteggerò questa città per salvarla,
per amore di me e di Davide mio servo".

35Ora in quella notte l'angelo del Signore scese e percosse nell'accampamento degli Assiri centottantacinquemila

uomini. Quando i superstiti si alzarono al mattino, ecco, quelli erano tutti morti.

36Sennàcherib re d'Assiria levò le tende, fece ritorno e rimase a Ninive. 37Mentre pregava nel tempio di Nisroch suo

dio, Adram-Mèlech e Sarèzer suoi figli l'uccisero di spada, mettendosi quindi al sicuro nel paese di Ararat. Al suo

posto divenne re suo figlio Assarhàddon.
20

1In quei giorni Ezechia si ammalò mortalmente. Il profeta Isaia figlio di Amoz si recò da lui e gli parlò: "Dice il

Signore: Da' disposizioni per la tua casa, perché morirai e non guarirai". 2Ezechia allora voltò la faccia verso la

parete e pregò il Signore: 3"Su, Signore, ricordati che ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro e ho

compiuto ciò che a te sembra bene". Ed Ezechia fece un gran pianto.

4Prima che Isaia uscisse dal cortile centrale, il Signore gli disse: 5"Torna indietro e riferisci a Ezechia, principe del

mio popolo: Dice il Signore, Dio di Davide tuo padre: Ho udito la tua preghiera e visto le tue lacrime; ecco io ti

guarirò; il terzo giorno salirai al tempio. 6Aggiungerò alla durata della tua vita quindici anni. Libererò te e questa

città dalla mano del re d'Assiria; proteggerò questa città per amore di me e di Davide mio servo". 7Isaia disse:

"Prendete un impiastro di fichi". Lo presero e lo posero sull'ulcera e il re guarì.

8Ezechia disse a Isaia: "Qual è il segno che il Signore mi guarirà e che, il terzo giorno, salirò al tempio?". 9Isaia

rispose: "Da parte del Signore questo ti sia come segno che il Signore manterrà la promessa, fatta a te: Vuoi che

l'ombra avanzi di dieci gradi oppure che retroceda di dieci gradi?". 10Ezechia disse: "È facile che l'ombra si allunghi

di dieci gradi, non però che torni indietro di dieci gradi". 11Il profeta Isaia invocò il Signore e l'ombra tornò indietro

per i dieci gradi che essa aveva già scorsi sulla meridiana di Acaz.

12In quel tempo Merodak-Baladan figlio di Baladan, re di Bábilonia, mandò lettere e doni a Ezechia, perché aveva

saputo che Ezechia era stato malato. 13Ezechia gioì al loro arrivo. Egli mostrò agli inviati tutta la camera del suo

tesoro, l'argento e l'oro, gli aromi e l'olio fino, il suo arsenale e quanto si trovava nei suoi magazzini; non ci fu nulla

che Ezechia non mostrasse nella reggia e in tutto il suo regno.

14Allora il profeta Isaia si presentò al re Ezechia e gli domandò: "Che hanno detto quegli uomini e da dove sono

venuti a te?". Ezechia rispose: "Sono venuti da una regione lontana, da Bábilonia". 15Quegli soggiunse: "Che cosa

han visto nella tua reggia?". Ezechia rispose: "Hanno visto quanto si trova nella mia reggia; non c'è nulla nei miei

magazzini che io non abbia mostrato loro".

16Allora Isaia disse a Ezechia: "Ascolta la parola del Signore! 17Ecco giorni verranno in cui quanto si trova nella tua

reggia e quanto hanno accumulato i tuoi antenati fino ad oggi verrà portato in Bábilonia; non vi resterà nulla, dice il

Signore. 18Dei figli, che da te saranno nati e che tu avrai generato, alcuni saranno presi e saranno eunuchi nella

reggia di Bábilonia". 19Ezechia disse a Isaia: "Buona è la parola del Signore, che mi hai riferita". Egli pensava:

"Perché no? Almeno vi saranno pace e sicurezza durante la mia vita".

20Le altre gesta di Ezechia, tutte le sue prodezze, la costruzione della piscina e del canale, con cui portò l'acqua nella

città, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 21Ezechia si addormentò con i suoi padri. Al suo posto

divenne re suo figlio Manàsse.
21

1Quando divenne re, Manàsse aveva dodici anni; regnò cinquantacinque anni in Gerusalemme; sua madre si

chiamava Chefziba. 2Fece ciò che è male agli occhi del Signore, imitando gli abomini delle popolazioni sterminate

già dal Signore all'arrivo degli Israeliti. 3Ricostruì le alture demolite dal padre Ezechia, eresse altari a Baal, innalzò

un palo sacro, come l'aveva fatto Acab, re di Israele. Si prostrò davanti a tutta la milizia del cielo e la servì. 4Costruì

altari nel tempio riguardo al quale il Signore aveva detto: "In Gerusalemme porrò il mio nome". 5Costruì altari a

tutta la milizia del cielo nei due cortili del tempio. 6Fece passare suo figlio per il fuoco, praticò la divinazione e la

magìa, istituì i negromanti e gli indovini. Compì in tante maniere ciò che è male agli occhi del Signore, da provocare

il suo sdegno. 7Collocò l'immagine di Asera, da lui fatta fare, nel tempio, riguardo al quale il Signore aveva detto a

Davide e al figlio Salomone: "In questo tempio e in Gerusalemme, che mi sono scelta fra tutte le tribù di Israele,

porrò il mio nome per sempre. 8Non sopporterò più che il piede degli Israeliti vada errando lontano dal paese che io

ho dato ai loro padri, purché procurino di eseguire quanto ho comandato loro e tutta la legge, che ha imposto loro il

mio servo Mosè". 9Ma essi non ascoltarono. Manàsse li spinse ad agire peggio delle popolazioni sterminate dal

Signore alla venuta degli Israeliti.

10Allora il Signore disse per mezzo dei suoi servi i profeti: 11"Poiché Manàsse re di Giuda ha compiuto tali abomini,

peggiori di tutti quelli commessi dagli Amorrei prima di lui, e ha indotto a peccare anche Giuda per mezzo dei suoi

idoli, 12per questo dice il Signore Dio di Israele: Eccomi, mando su Gerusalemme e su Giuda una tale sventura da far

rintronare gli orecchi di chi l'udrà. 13Stenderò su Gerusalemme la cordicella di Samaria e il piombino della casa di

Acab; asciugherò Gerusalemme come si asciuga un piatto, che si asciuga e si rovescia. 14Rigetterò il resto della mia

eredità; li metterò nelle mani dei loro nemici; diventeranno preda e bottino di tutti i loro nemici, 15perché hanno fatto

ciò che è male ai miei occhi e mi hanno provocato a sdegno da quando i loro padri uscirono dall'Egitto fino ad oggi".

16Manàsse versò anche sangue innocente in grande quantità fino a riempirne Gerusalemme da un'estremità all'altra,

oltre i peccati che aveva fatto commettere a Giuda, facendo ciò che è male agli occhi del Signore.

17Le altre gesta di Manàsse, tutte le sue azioni e le colpe commesse, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di

Giuda. 18Manàsse si addormentò con i suoi padri; fu sepolto nel giardino di casa sua, nel giardino di Uzza. Al suo

posto divenne re suo figlio Amon.

19Quando divenne re, Amon aveva ventidue anni; regnò due anni in Gerusalemme. Sua madre, di Iotba, si chiamava

Meshullemet figlia di Caruz. 20Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come l'aveva fatto il padre Manàsse.

21Camminò su tutte le strade su cui aveva camminato il padre e servì gli idoli che suo padre aveva servito e si

prostrò davanti ad essi. 22Abbandonò il Signore, Dio dei suoi padri, e non seguì la via del Signore.

23Contro Amon congiurarono i suoi ufficiali, che uccisero il re nel suo palazzo. 24Ma il popolo del paese uccise

quanti avevano congiurato contro il re Amon. Il medesimo popolo proclamò re al suo posto il figlio Giosia.

25Le altre gesta di Amon, le sue azioni, sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 26Lo seppellirono nel

suo sepolcro, nel giardino di Uzza. Al suo posto divenne re suo figlio Giosia.

22

1Quando divenne re, Giosia aveva otto anni; regnò trentun anni in Gerusalemme. Sua madre, di Boscat, si chiamava

Iedida figlia di Adaia. 2Fece ciò che è retto agli occhi del Signore, imitando in tutto la condotta di Davide, suo

antenato, senza deviare né a destra né a sinistra.

3Nell'anno diciotto del suo regno, Giosia mandò Safàn figlio di Asalia, figlio di Mesullàm, scriba, nel tempio

dicendogli: 4"Va' da Chelkia sommo sacerdote; egli raccolga il denaro portato nel tempio, che i custodi della soglia

hanno raccolto dal popolo. 5Lo consegni agli esecutori dei lavori, addetti al tempio; costoro lo diano a quanti

compiono le riparazioni del tempio, 6ossia ai falegnami, ai costruttori e ai muratori e l'usino per acquistare legname e

pietre da taglio occorrenti per il restauro del tempio. 7Non c'è bisogno di controllare il denaro consegnato nelle mani

di costoro, perché la loro condotta ispira fiducia".

8Il sommo sacerdote Chelkia disse allo scriba Safàn: "Ho trovato nel tempio il libro della legge". Chelkia diede il

libro a Safàn, che lo lesse. 9Lo scriba Safàn quindi andò dal re e gli riferì: "I tuoi servitori hanno versato il denaro

trovato nel tempio e l'hanno consegnato agli esecutori dei lavori, addetti al tempio". 10Inoltre lo scriba Safàn riferì al

re: "Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro". Safàn lo lesse davanti al re.

11Udite le parole del libro della legge, il re si lacerò le vesti. 12Egli comandò al sacerdote Chelkia, ad Achikam figlio

di Safàn, ad Acbor figlio di Michea, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re: 13"Andate, consultate il Signore per

me, per il popolo e per tutto Giuda, intorno alle parole di questo libro ora trovato; difatti grande è la collera del

Signore, che si è accesa contro di noi perché i nostri padri non hanno ascoltato le parole di questo libro e nelle loro

azioni non si sono ispirati a quanto è stato scritto per noi".

14Il sacerdote Chelkia insieme con Achikam, Acbor, Safàn e Asaia andarono dalla profetessa Culda moglie di

Sallùm, figlio di Tikva, figlio di Carcas, guardarobiere; essa abitava in Gerusalemme nel secondo quartiere.

15L'interrogarono ed essa rispose loro: "Dice il Signore Dio di Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me:

16Così parla il Signore: Eccomi, io faccio piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, attuando tutte le

parole del libro lette dal re di Giuda, 17perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dèi per

provocarmi a sdegno con tutte le opere delle loro mani; la mia collera divamperà contro questo luogo e non si

spegnerà! 18Al re di Giuda, che vi ha inviati a consultare il Signore, riferirete: Queste cose dice il Signore Dio

d'Israele: Quanto alle parole che hai udito,... 19poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti al Signore,

udendo le mie parole contro questo luogo e contro i suoi abitanti, che cioè diverranno una desolazione e una

maledizione, ti sei lacerate le vesti e hai pianto davanti a me, anch'io ti ho ascoltato. Oracolo del Signore. 20Per

questo, ecco, io ti riunirò ai tuoi padri; sarai composto nel tuo sepolcro in pace; i tuoi occhi non vedranno tutta la

sciagura che io farò piombare su questo luogo". Quelli riferirono il messaggio al re.

23

1Per suo ordine si radunarono presso il re tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 2Il re salì al tempio del

Signore insieme con tutti gli uomini di Giuda e con tutti gli abitanti di Gerusalemme, con i sacerdoti, con i profeti e

con tutto il popolo, dal più piccolo al più grande. Ivi fece leggere alla loro presenza le parole del libro dell'alleanza,

trovato nel tempio. 3Il re, in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti al Signore, impegnandosi a seguire

il Signore e a osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l'anima, mettendo in pratica le

parole dell'alleanza scritte in quel libro. Tutto il popolo aderì all'alleanza.

4Il re comandò al sommo sacerdote Chelkia, ai sacerdoti del secondo ordine e ai custodi della soglia di condurre

fuori del tempio tutti gli oggetti fatti in onore di Baal, di Asera e di tutta la milizia del cielo; li bruciò fuori di

Gerusalemme, nei campi del Cedron, e ne portò la cenere a Betel. 5Destituì i sacerdoti, creati dai re di Giuda per

offrire incenso sulle alture delle città di Giuda e dei dintorni di Gerusalemme, e quanti offrivano incenso a Baal, al

sole e alla luna, alle stelle e a tutta la milizia del cielo. 6Fece portare il palo sacro dal tempio fuori di Gerusalemme,

nel torrente Cedron, e là lo bruciò e ne fece gettar la cenere nel sepolcro dei figli del popolo. 7Demolì le case dei

prostituti sacri, che erano nel tempio, e nelle quali le donne tessevano tende per Asera. 8Fece venire tutti i sacerdoti

dalle città di Giuda, profanò le alture, dove i sacerdoti offrivano incenso, da Gheba a Bersabea; demolì l'altura dei

satiri, che era davanti alla porta di Giosuè governatore della città, a sinistra di chi entra per la porta della città.

9Però i sacerdoti delle alture non salirono più all'altare del Signore in Gerusalemme, anche se mangiavano pane

azzimo in mezzo ai loro fratelli. 10Giosia profanò il Tofet, che si trovava nella valle di Ben-Hinnòn, perché nessuno

vi facesse passare ancora il proprio figlio o la propria figlia per il fuoco in onore di Moloch. 11Fece scomparire i

cavalli che i re di Giuda avevano consacrati al sole all'ingresso del tempio, nel locale dell'eunuco Netan-Mèlech, che

era nei cortili, e diede alle fiamme i carri del sole. 12Demolì gli altari sulla terrazza del piano di sopra di Acaz, eretti

dai re di Giuda, e gli altari eretti da Manàsse nei due cortili del tempio, li frantumò e ne gettò la polvere nel torrente

Cedron. 13Il re profanò le alture che erano di fronte a Gerusalemme, a sud del monte della perdizione, erette da

Salomone, re di Israele, in onore di Astàrte, obbrobrio di quelli di Sidòne, di Càmos, obbrobrio dei Moabiti, e di

Milcom, abominio degli Ammoniti. 14Fece a pezzi le stele e tagliò i pali sacri, riempiendone il posto con ossa

umane.

15Demolì anche l'altare di Betel e l'altura eretta da Geroboamo figlio di Nebàt, che aveva fatto commettere peccati a

Israele; demolì quest'altare e l'altura; di quest'ultima frantumò le pietre, rendendole polvere; bruciò anche il palo

sacro.

16Volgendo Giosia lo sguardo intorno vide i sepolcri che erano sul monte; egli mandò a prendere le ossa dai sepolcri

e le bruciò sull'altare profanandolo secondo le parole del Signore pronunziate dall'uomo di Dio quando Geroboamo

durante la festa stava presso l'altare. Quindi si voltò; alzato lo sguardo verso il sepolcro dell'uomo di Dio che aveva

preannunziato queste cose, 17Giosia domandò: "Che è quel monumento che io vedo?". Gli uomini della città gli

dissero: "È il sepolcro dell'uomo di Dio che, partito da Giuda, preannunziò quanto tu hai fatto contro l'altare di

Betel". 18Egli disse: "Lasciatelo in pace; nessuno rimuova le sue ossa". Le ossa di lui in tal modo furono risparmiate,

insieme con le ossa del profeta venuto da Samaria.

19Giosia eliminò anche tutti i templi delle alture, costruiti dai re di Israele nelle città della Samaria per provocare a

sdegno il Signore. In essi ripetè quanto aveva fatto a Betel. 20Immolò sugli altari tutti i sacerdoti delle alture locali e

vi bruciò sopra ossa umane. Quindi ritornò in Gerusalemme.

21Il re ordinò a tutto il popolo: "Celebrate la pasqua per il Signore vostro Dio, con il rito descritto nel libro di questa

alleanza". 22Difatti una pasqua simile non era mai stata celebrata dal tempo dei Giudici, che governarono Israele,

ossia per tutto il periodo dei re di Israele e dei re di Giuda. 23In realtà, tale pasqua fu celebrata per il Signore, in

Gerusalemme, solo nell'anno diciotto di Giosia.

24Giosia fece poi scomparire anche i negromanti, gli indovini, i terafim, gli idoli e tutti gli abomini, che erano nel

paese di Giuda e in Gerusalemme, per mettere in pratica le parole della legge scritte nel libro trovato dal sacerdote

Chelkia nel tempio. 25Prima di lui non era esistito un re che come lui si fosse convertito al Signore con tutto il cuore

e con tutta l'anima e con tutta la forza, secondo tutta la legge di Mosè; dopo di lui non ne sorse un altro simile.

26Tuttavia il Signore non attenuò l'ardore della sua grande ira, che era divampata contro Giuda a causa di tutte le

provocazioni di Manàsse. 27Perciò il Signore disse: "Anche Giuda allontanerò dalla mia presenza, come ho

allontanato Israele; respingerò questa città, Gerusalemme, che mi ero scelta, e il tempio di cui avevo detto: Ivi sarà il

mio nome".

28Le altre gesta di Giosia e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda.

29Durante il suo regno, il faraone Necao re di Egitto si mosse per soccorrere il re d'Assiria sul fiume Eufrate. Il re

Giosia gli andò incontro, ma Necao l'uccise in Meghiddo al primo urto. 30I suoi ufficiali portarono su un carro il

morto da Meghiddo a Gerusalemme e lo seppellirono nel suo sepolcro. Il popolo del paese prese Ioacaz figlio di

Giosia, lo unse e lo proclamò re al posto di suo padre.

31Quando divenne re, Ioacaz aveva ventitrè anni; regnò tre mesi in Gerusalemme. Sua madre, di Libna, si chiamava

Camutàl, figlia di Geremia. 32Egli fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto avevano fatto i suoi

padri.

33Il faraone Necao l'imprigionò a Ribla, nel paese di Amat, per non farlo regnare in Gerusalemme; al paese egli

impose un gravame di cento talenti d'argento e di un talento d'oro. 34Il faraone Necao nominò re Eliakìm figlio di

Giosia, al posto di Giosia suo padre, cambiandogli il nome in Ioiakìm. Quindi prese Ioacaz e lo deportò in Egitto,

ove morì. 35Ioiakìm consegnò l'argento e l'oro al faraone, avendo tassato il paese per pagare il denaro secondo la

disposizione del faraone. Con una tassa individuale, proporzionata ai beni, egli riscosse l'argento e l'oro dal popolo

del paese per consegnarlo al faraone Necao.

36Quando divenne re, Ioiakìm aveva venticinque anni; regnò undici anni in Gerusalemme. Sua madre, di Ruma, si

chiamava Zebida, figlia di Pedaia. 37Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto avevano fatto i suoi

padri.
24

1Durante il suo regno, Nabucodónosor re di Bábilonia gli mosse guerra; Ioiakìm gli fu sottomesso per tre anni, poi

gli si ribellò. 2Il Signore mandò contro di lui bande armate di Caldei, di Aramei, di Moabiti e di Ammoniti; le mandò

in Giuda per annientarlo, secondo la parola che il Signore aveva pronunziata per mezzo dei suoi servi, i profeti. 3Ciò

avvenne in Giuda solo per volere del Signore, che volle allontanarlo dalla sua presenza a causa del peccato di

Manàsse, per tutto ciò che aveva fatto, 4e anche a causa del sangue innocente versato quando aveva riempito di

sangue innocente Gerusalemme; per questo il Signore non volle placarsi.

5Le altre gesta di Ioiakìm e tutte le sue azioni sono descritte nel libro delle Cronache dei re di Giuda. 6Ioiakìm si

addormentò con i suoi padri e al suo posto divenne re suo figlio Ioiachìn.

7Il re d'Egitto non uscì più dal suo paese, perché il re di Bábilonia, dal torrente di Egitto sino al fiume Eufrate, aveva

conquistato quanto una volta apparteneva al re d'Egitto.

8Ioiachìn aveva diciotto anni, quando divenne re; regnò tre mesi in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme, si

chiamava Necusta, figlia di Elnatàn. 9Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto suo

padre.

10In quel tempo gli ufficiali di Nabucodònosor re di Bábilonia marciarono contro Gerusalemme; la città subì

l'assedio. 11Nabucodònosor re di Bábilonia giunse presso la città, mentre i suoi ufficiali l'assediavano. 12Ioiachìn re

di Giuda si presentò con sua madre, i suoi ministri, i suoi capi e i suoi eunuchi, al re di Bábilonia; questi, nell'anno

ottavo del suo regno, lo fece prigioniero. 13Il re di Bábilonia portò via di là tutti i tesori del tempio e i tesori della

reggia; fece a pezzi tutti gli oggetti d'oro, che Salomone re di Israele aveva posti nel tempio. Così si adempì la parola

del Signore. 14Deportò tutta Gerusalemme, cioè tutti i capi, tutti i prodi, in numero di diecimila, tutti i falegnami e i

fabbri; rimase solo la gente povera del paese. 15Deportò in Bábilonia Ioiachìn, la madre del re, le mogli del re, i suoi

eunuchi e le guide del paese, conducendoli in esilio da Gerusalemme in Bábilonia. 16Tutti gli uomini di valore, in

numero di settemila, i falegnami e i fabbri, in numero di mille, e tutti i guerrieri più prodi furono condotti in esilio a

Babilonia dal re di Bábilonia. 17Il re di Bábilonia nominò re, al posto di Ioiachìn, Mattania suo zio, cambiandogli il

nome in Sedecìa.

18Quando divenne re, Sedecìa aveva ventun anni; regnò undici anni in Gerusalemme. Sua madre, di Libna, si

chiamava Camutàl, figlia di Geremia. 19Fece ciò che è male agli occhi del Signore, secondo quanto aveva fatto

Ioiakìm. 20Ciò accadde in Gerusalemme e in Giuda a causa dell'ira del Signore, tanto che infine li allontanò da sé.

Sedecìa poi si ribellò al re di Bábilonia.
25

1Nell'anno nono del suo regno, nel decimo mese, il dieci del mese, Nabucodònosor re di Bábilonia, con tutto

l'esercito, marciò contro Gerusalemme, la circondò da tutte le parti e le costruì intorno opere d'assedio. 2La città

rimase assediata fino all'undecimo anno del re Sedecìa. 3Al nono giorno del quarto mese, quando la fame dominava

la città e non c'era più pane per la popolazione, 4fu aperta una breccia nelle mura della città. Allora tutti i soldati

fuggirono, uscendo dalla città di notte per la via della porta fra le due mura, presso il giardino del re e, mentre i

Caldei erano tutt'intorno alla città, presero la via dell'Araba.

5I soldati dei Caldei inseguirono il re nelle steppe di Gèrico, mentre tutto il suo esercito si disperse abbandonandolo.

6Il re fu preso e condotto dal re di Bábilonia a Ribla ove fu pronunziata contro di lui la sentenza. 7Furono uccisi alla

presenza di Sedecìa i suoi figli e a lui Nabucodònosor fece cavare gli occhi, l'incatenò e lo condusse a Bábilonia.

8Il settimo giorno del quinto mese - era l'anno decimonono del re Nabucodònosor re di Bábilonia - Nabuzardàn, capo

delle guardie, ufficiale del re di Bábilonia, entrò in Gerusalemme, 9bruciò il tempio, la reggia e tutte le case di

Gerusalemme, dando alle fiamme tutte le case di lusso. 10Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capo delle

guardie, demolì il muro intorno a Gerusalemme. 11Nabuzardàn capo delle guardie deportò il resto del popolo che era

stato lasciato in città, quanti erano passati disertori al re di Bábilonia e il resto della moltitudine. 12Il capo delle

guardie lasciò alcuni fra i più poveri del paese come vignaioli e come campagnoli. 13I Caldei fecero a pezzi le

colonne di bronzo che erano nel tempio, le basi e il bacino grande di bronzo, che erano ivi, e asportarono tutto il loro

bronzo in Bábilonia. 14Essi presero ancora le caldaie, le palette, i coltelli, le coppe e tutte le suppellettili di bronzo

che servivano al culto. 15Il capo delle guardie prese ancora i bracieri e i bacini, quanto era d'oro puro e quanto era

d'argento puro. 16Quanto alle due colonne, al grande bacino e alle basi, tutto opera di Salomone per il tempio, non si

poteva calcolare il peso del loro bronzo, cioè di tutti questi oggetti. 17Delle colonne, poi, ciascuna era alta diciotto

cubiti ed era sormontata da un capitello di bronzo, la cui altezza era di cinque cubiti; tutto intorno al capitello c'erano

un reticolato e melagrane, tutto di bronzo; così pure era l'altra colonna.

18Il capo delle guardie prese Seraià, sacerdote capo, e Zofonia, sacerdote del secondo ordine, insieme con tre custodi

della soglia. 19Dalla città egli prese un funzionario, che era a capo dei guerrieri, cinque uomini fra gli intimi del re,

che furono trovati in città, il segretario del capo dell'esercito, che arruolava il popolo del paese, e sessanta uomini del

popolo del paese, che si trovavano in città. 20Nabuzardàn capo delle guardie li prese e li condusse al re di Bábilonia,

a Ribla. 21Il re di Bábilonia li fece uccidere a Ribla, nel paese di Amat. Così fu deportato Giuda dal suo paese.

22Quanto al popolo che restava nel paese di Giuda, lasciatovi da Nabucodònosor re di Bábilonia, gli fu posto a loro

capo Godolia figlio di Achikam, figlio di Safàn. 23Quando tutti i capi delle bande armate e i loro uomini seppero che

il re di Bábilonia aveva fatto governatore Godolia, si presentarono a costui in Mizpà. Essi erano: Ismaele figlio di

Netania, Giovanni figlio di Kareach, Seraia figlio di Tancumet, il Netofatita e Iaazania figlio del Maacateo, insieme

con i loro uomini. 24Godolia giurò a loro e ai loro uomini: "Non temete da parte degli ufficiali dei Caldei; rimanete

nel paese e servite il re di Bábilonia; sarà per il vostro meglio".

25Nel settimo mese venne Ismaele figlio di Netania, figlio di Elisama, di stirpe regale, con dieci uomini; costoro

colpirono a morte Godolia, i Giudei e i Caldei che erano con lui in Mizpà. 26Tutti, dal più piccolo al più grande, e

tutti i capi delle bande armate si mossero per andare in Egitto, perché temevano da parte dei Caldei.

27Ora nell'anno trentasette della deportazione di Ioiachìn, re di Giuda, nel decimosecondo mese, il ventisette del

mese, Evil-Merodach re di Bábilonia, nell'anno in cui divenne re, fece grazia a Ioiachìn re di Giuda e lo fece uscire

dalla prigione. 28Gli parlò con benevolenza, gli assegnò un seggio superiore ai seggi dei re che si trovavano con lui

in Bábilonia 29e gli fece cambiare le vesti che aveva portato nella prigione. Ioiachìn mangiò sempre dalla tavola del

re per tutto il resto della sua vita. 30Il suo vitto quotidiano gli fu assicurato sempre dal re di Bábilonia, finché visse.

Primo libro delle Cronache
1

1Adamo, Set, Enos, 2Kenan, Maalaleèl, Iared, 3Enoch, Matusalemme, Lamech, 4Noè, Sem, Cam e Iafet.

5Figli di Iafet: Gomer, Magòg, Media, Grecia, Tubal, Mesech e Tiras.

6Figli di Gomer: Ascanàz, Rifat e Togarmà. 7Figli di Grecia: Elisà, Tarsìs, quelli di Cipro e quelli di Rodi.

8Figli di Cam: Etiopia, Egitto, Put e Canaan. 9Figli di Etiopia: Seba, Avila, Sabta, Raemà e Sabtecà. Figli di Raemà:

Saba e Dedan.

10Etiopia generò Nimròd, che fu il primo eroe sulla terra. 11Egitto generò i Ludi, gli Anamiti, i Leabiti, i Naftuchiti,

12i Patrositi, i Casluchiti e i Caftoriti, dai quali derivarono i Filistei. 13Canaan generò Sidòne suo primogenito, Chet,

14il Gebuseo, l'Amorreo, il Gergeseo, 15l'Eveo, l'Archita, il Sineo, 16l'Arvadeo, lo Zemareo e l'Amateo.

17Figli di Sem: Elam, Assur, Arpacsàd, Lud e Aram. Figli di Aram: Uz, Cul, Gheter e Mesech. 18Arpacsàd generò

Selàch; Selàch generò Eber. 19A Eber nacquero due figli, uno si chiamava Peleg, perché ai suoi tempi si divise la

terra, e suo fratello si chiamava Ioktàn. 20Ioktàn generò Almodàd, Salef, Cazarmàvet, Ièrach, 21Adoràm, Uzàl, Diklà,

22Ebàl, Abimaèl, Saba, 23Ofir, Avila e Iobàb; tutti costoro erano figli di Ioktàn.

24Sem, Arpacsàd, Selàch, 25Eber, Peleg, Reu, 26Serug, Nacor, Terach, 27Abram, cioè Abramo.

28Figli di Abramo: Isacco e Ismaele.
29Ecco la loro discendenza:

Primogenito di Ismaele fu Nebaiòt; altri suoi figli: Kedàr, Adbeèl, Mibsàm, 30Mismà, Duma, Massa, Cadàd, Tema,

31Ietur, Nafis e Kedma; questi furono discendenti di Ismaele.

32Figli di Keturà, concubina di Abramo: essa partorì Zimràn, Ioksàn, Medan, Madian, Isbak e Suach. Figli di Ioksàn:

Saba e Dedan. 33Figli di Madian: Efa, Efer, Enoch, Abibà ed Eldaà; tutti questi furono discendenti di Keturà.

34Abramo generò Isacco. Figli di Isacco: Esaù e Israele. 35Figli di Esaù: Elifàz, Reuèl, Ieus, Ialam e Core. 36Figli di

Elifàz: Teman, Omar, Zefi, Gatam, Kenaz, Timna e Àmalek. 37Figli di Reuèl: Nacat, Zerach, Sammà e Mizza.

38Figli di Seir: Lotàn, Sobàl, Zibeòn, Ana, Dison, Eser e Disan. 39Figli di Lotàn: Corì e Omàm. Sorella di Lotàn:

Timna. 40Figli di Sobàl: Alvan, Manàcat, Ebal, Sefi e Onam. Figli di Zibeòn: Aia e Ana. 41Figli di Ana: Dison. Figli

di Dison: Camràn, Esban, Itràn e Cheràn.

42Figli di Eser: Bilàn, Zaavàn, Iaakàn. Figli di Dison: Uz e Aran.

43Ecco i re che regnarono nel paese di Edom, prima che gli Israeliti avessero un re: Bela, figlio di Beòr; la sua città si

chiamava Dinàba. 44Morto Bela, divenne re al suo posto Iobàb, figlio di Zerach di Bozra. 45Morto Iobàb, divenne re

al suo posto Cusàm della regione dei Temaniti. 46Morto Cusàm, divenne re al suo posto Hadàd figlio di Bedàd, il

quale sconfisse i Madianiti nei campi di Moab; la sua città si chiamava Avit. 47Morto Hadàd, divenne re al suo posto

Saul di Recobòt sul fiume. 49Morto Saul, divenne re al suo posto Baal-Canàn, figlio di Acbòr. 50Morto Baal-Canàn,

divenne re al suo posto Hadàd; la sua città si chiamava Pai; sua moglie si chiamava Mechetabèl, figlia di Matred,

figlia di Mezaàb.

51Morto Hadàd, in Edom ci furono capi: il capo di Timna, il capo di Alva, il capo di Ietet, 52il capo di Oolibamà, il

capo di Ela, il capo di Pinon, 53il capo di Kenaz, il capo di Teman, il capo di Mibzar, 54il capo di Magdièl, il capo di

Iram. Questi furono i capi di Edom.
2

1Questi sono i figli di Israele: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Ìssacar, Zàbulon, 2Dan, Giuseppe, Beniamino, Nèftali,

Gad e Aser.

3Figli di Giuda: Er, Onan, Sela; i tre gli nacquero dalla figlia di Sua la Cananea. Er, primogenito di Giuda, era

malvagio agli occhi del Signore, che perciò lo fece morire. 4Tamàr sua nuora gli partorì Perez e Zerach. Totale dei

figli di Giuda: cinque.
5Figli di Perez: Chezròn e Camùl.

6Figli di Zerach: Zimri, Etan, Eman, Calcol e Darda; in tutto: cinque.

7Figli di Carmì: Acar, che provocò una disgrazia in Israele con la trasgressione dello sterminio. 8Figli di Etan:

Azaria.

9Figli che nacquero a Chezròn: Ieracmèl, Ram e Chelubài. 10Ram generò Amminadàb; Amminadàb generò Nacsòn,

capo dei figli di Giuda. 11Nacsòn generò Salmà; Salmà generò Booz. 12Booz generò Obed; Obed generò Iesse.

13Iesse generò Eliàb il primogenito, Abinadàb, secondo, Simèa, terzo, 14Netaneèl, quarto, Raddài, quinto, 15Ozem,

sesto, Davide, settimo. 16Loro sorelle furono: Zeruià e Abigàil. Figli di Zeruià furono Abisài, Ioab e Asaèl: tre.

17Abigàil partorì Amasà, il cui padre fu Ieter l'Ismaelita.

18Caleb, figlio di Chezròn, dalla moglie Azubà ebbe Ieriòt. Questi sono i figli di lei: Ieser, Sobàb e Ardon. 19Morta

Azubà, Caleb prese in moglie Efrat, che gli partorì Cur. 20Cur generò Uri; Uri generò Bezaleèl. 21Dopo Chezròn si

unì alla figlia di Machir, padre di Gàlaad; egli la sposò a sessant'anni ed essa gli partorì Segùb.

22Segùb generò Iair, cui appartennero ventitrè città nella regione di Gàlaad. 23Ghesur e Aram presero loro i villaggi

di Iair con Kenat e le dipendenze: sessanta città. Tutti questi furono figli di Machir, padre di Gàlaad. 24Dopo la

morte di Chezròn, Caleb si unì a Efrata, moglie di suo padre Chezròn, la quale gli partorì Ascùr, padre di Tekòa.

25I figli di Ieracmèl, primogenito di Chezròn, furono Ram il primogenito, Buna, Oren, Achia. 26Ieracmèl ebbe una

seconda moglie che si chiamava Atara e fu madre di Onam.

27I figli di Ram, primogenita di Ieracmèl, furono Maas, Iamin ed Eker.

28I figli di Onam furono Sammài e Iada. Figli di Sammài: Nadàb e Abisùr. 29La moglie di Abisùr si chiamava Abiàil

e gli partorì Acbàn e Molìd. 30Figli di Nadàb furono Seled ed Èfraim. Seled morì senza figli. 31Figli di Èfraim: Isèi;

figli di Isèi: Sesan; figli di Sesan: Aclài. 32Figli di Iada, fratello di Sammài: Ieter e Giònata. Ieter morì senza figli.

33Figli di Giònata: Pelet e Zaza. Questi furono i discendenti di Ieracmèl.

34Sesan non ebbe figli, ma solo figlie; egli aveva uno schiavo egiziano chiamato Iarcà. 35Sesan diede in moglie allo

schiavo Iarcà una figlia, che gli partorì Attài. 36Attài generò Natàn; Natàn generò Zabad; 37Zabad generò Eflal; Eflal

generò Obed; 38Obed generò Ieu; Ieu generò Azaria; 39Azaria generò Chelez; Chelez generò Eleasà; 40Eleasà generò

Sismài; Sismài generò Sallùm; 41Sallùm generò Iekamià; Iekamià generò Elisamà.

42Figli di Caleb, fratello di Ieracmèl, furono Mesa, suo primogenito, che fu padre di Zif; il figlio di Maresà fu padre

di Ebron. 43Figli di Ebron: Core, Tappùach, Rekem e Samài. 44Samài generò Ràcam, padre di Iorkoàm; Rekem

generò Sammài. 45Figlio di Sammài: Maòn, che fu padre di Bet-Zur.

46Efa, concubina di Caleb, partorì Caràn, Moza e Gazez; Caran generò Gazez. 47Figli di Iadài: Reghem, Iotam,

Ghesan, Pelet, Efa e Saàf. 48Maaca, concubina di Caleb, partorì Seber e Tircanà; 49partorì anche Saàf, padre di

Madmannà, e Seva, padre di Macbenà e padre di Gàbaa. Figlia di Caleb fu Acsa.

50Questi furono i figli di Caleb.

Ben-Cur, primogenito di Efrata, Sobal, padre di Kiriat-Iearìm, 51Salma, padre di Betlemme, Haref, padre di Bet-

Gader. 52Sobal, padre di Kiriat-Iearìm, ebbe come figli Reaia, Cazi e Manacàt. 53Le famiglie di Kiriat-Iearìm sono

quelle di Ieter, di Put, di Suma e di Masra. Da costoro derivarono quelli di Zorea e di Estaòl.

54Figli di Salma: Betlemme, i Netofatiti, Atarot-Bet-Ioab e metà dei Manactei e degli Zoreatei. 55Le famiglie degli

scribi che abitavano in Iabèz: i Tireatei, Simeatei e i Sucatei. Questi erano Keniti, discendenti da Cammat della

famiglia di Recàb.
3

1Questi sono i figli che nacquero a Davide in Ebron: il primogenito Amnòn, nato da Achinoàm di Izreèl; Daniele

secondo, nato da Abigàil del Carmelo; 2Assalonne terzo, figlio di Maaca figlia di Talmài, re di Ghesur; Adonia

quarto, figlio di Agghìt; 3Sefatìa quinto, nato da Abitàl; Itràm sesto, figlio della moglie Egla. 4Sei gli nacquero in

Ebron, ove egli regnò sette anni e sei mesi, mentre regnò trentatrè anni in Gerusalemme. 5I seguenti gli nacquero in

Gerusalemme: Simèa, Sobàb, Natàn e Salomone, ossia quattro figli natigli da Betsabea, figlia di Ammièl; 6inoltre

Ibcàr, Elisàma, Elifèlet, 7Noga, Nefeg, Iafia, 8Elisamà, Eliadà ed Elifèlet, ossia nove figli. 9Tutti costoro furono figli

di Davide, senza contare i figli delle sue concubine. Tamàr era loro sorella.

10Figli di Salomone: Roboamo, di cui fu figlio Abia, di cui fu figlio Asa, di cui fu figlio Giòsafat, 11di cui fu figlio

Ioram, di cui fu figlio Acazia, di cui fu figlio Ioas, 12di cui fu figlio Amazia, di cui fu figlio Azaria, di cui fu figlio

Iotam, 13di cui fu figlio Acaz, di cui fu figlio Ezechia, di cui fu figlio Manàsse, 14di cui fu figlio Amòn, di cui fu

figlio Giosia. 15Figli di Giosia: Giovanni primogenito, Ioakìm secondo, Sedecìa terzo, Sallùm quarto. 16Figli di

Ioakìm: Ieconia, di cui fu figlio Sedecìa.

17Figli di Ieconia, il prigioniero: Sealtièl, 18Malchiràm, Pedaià, Seneazzàr, Iekamià, Hosamà e Nedabia. 19Figli di

Pedaià: Zorobabele e Simei. Figli di Zorobabele: Mesullàm e Anania e Selomìt, loro sorella. 20Figli di Mesullàm:

Casubà, Oel, Berechia, Casadia, Iusab-chésed: cinque figli. 21Figli di Anania: Pelatia, di cui fu figlio Isaia, di cui fu

figlio Refaià, di cui fu figlio Arnan, di cui fu figlio Abdia, di cui fu figlio Secania. 22Figli di Secania: Semaià, Cattùs,

Igheal, Barìach, Naaria e Safàt: sei. 23Figli di Naaria: Elioenài, Ezechia e Azrikàm: tre. 24Figli di Elioenài: Odavià,

Eliasìb, Pelaià, Akub, Giovanni, Delaià e Anani: sette.

4

1Figli di Giuda: Perez, Chezròn, Carmì, Cur e Sobal. 2Reaia figlio di Sobal generò Iacat; Iacat generò Acumài e

Laad. Queste sono le famiglie degli Zoreatei.

3Questi furono i figli del padre di Etam: Izreèl, Isma e Ibdas; la loro sorella si chiamava Azlelpòni. 4Penuel fu padre

di Ghedor; Ezer fu padre di Cusa. Questi furono i figli di Cur il primogenito di Èfrata padre di Betlemme.

5Ascùr padre di Tekòa aveva due mogli, Chelea e Naara. 6Naara gli partorì Acuzzàm, Chefer, il Temanita e

l'Acastarita; questi furono figli di Naara. 7Figli di Chelea: Zeret, Zocar, Etnan e Koz.

8Koz generò Anub, Azzobebà e le famiglie di Acarché, figlio di Arum. 9Iabez fu più onorato dei suoi fratelli; sua

madre l'aveva chiamato Iabez poiché diceva: "Io l'ho partorito con dolore". 10Iabez invocò il Dio di Israele dicendo:

"Se tu mi benedicessi e allargassi i miei confini e la tua mano fosse con me e mi tenessi lontano dal male sì che io

non soffra!". Dio gli concesse quanto aveva chiesto.

11Chelub, fratello di Sucà, generò Mechir, che fu padre di Eston. 12Eston generò Bet-Rafa, Paseach e Techinna,

padre di Ir-Nacàs. Questi sono gli uomini di Reca.

13Figli di Kenaz: Otniel e Seraià; figli di Otniel: Catat e Meonotài. 14Meonotài generò Ofra; Seraià generò Ioab,

padre della valle degli artigiani, poiché erano artigiani. 15Figli di Caleb, figlio di Iefunne: Ir, Ela e Naam. Figli di

Ela: Kenaz.

16Figli di Ieallelèl: Zif, Zifa, Tiria e Asarèl. 17Figli di Ezra: Ieter, Mered, Efer e Ialon. Partorì Miriam, Sammài e

Isbach, padre di Estemoà. 18Sua moglie, la Giudea, partorì Ieter padre di Ghedor, Cheber padre di Soco e Iekutièl

padre di Zanòach. Questi invece sono i figli di Bitia, figlia del faraone, che Mered aveva presa in moglie.

19Figli della moglie Odaia, sorella di Nacam, padre di Keilà il Garmita e di Estemoà il Maacateo. 20Figli di Simone:

Ammòn, Rinna, Ben-Canan e Tilon. Figli di Iseì: Zochet e Ben-Zochet.

21Figli di Sela, figlio di Giuda: Er padre di Leca, Laadà padre di Maresà, e le famiglie dei lavoratori del bisso in Bet-

Asbèa, 22Iokim e la gente di Cozeba, Ioas e Saraf, che dominarono in Moab e poi tornarono in Betlemme. Ma si

tratta di fatti antichi. 23Erano vasai e abitavano a Netàim e a Ghederà; abitavano là con il re, al suo servizio.

24Figli di Simeone: Nemuèl, Iamin, Iarib, Zerach, Saul, 25di cui fu figlio Sallùm, di cui fu figlio Mibsàm, di cui fu

figlio Misma. 26Figli di Misma: Cammuèl, di cui fu figlio Zaccur, di cui fu figlio Simei. 27Simei ebbe sedici figli e

sei figlie, ma i suoi fratelli ebbero pochi figli; le loro famiglie non si moltiplicarono come quelle dei discendenti di

Giuda. 28Si stabilirono in Bersabea, in Molada, in Cazar-Sual, 29in Bila, in Ezem, in Tolad, 30in Betuel, in Corma, in

Ziklàg, 31in Bet-Marcabòt, in Cazar-Susìm, in Bet-Bireì e in Saaràim. Queste furono le loro città fino al regno di

Davide. 32Loro villaggi erano Etam, Ain, Rimmòn, Tochen e Asan: cinque città 33e tutti i villaggi dei loro dintorni

fino a Baal. Questa era la loro sede e questi i loro nomi nei registri genealogici.

34Mesobàb, Iamlech, Iosa figlio di Amasia, 35Gioele, Ieu figlio di Iosibià, figlio di Seraià, figlio di Asièl, 36Elioenài,

Iaakòba, Iesocàia, Asaia, Adièl, Iesimièl, Benaià, 37Ziza figlio di Sifei, figlio di Allon, figlio di Iedaià, figlio di

Simrì, figlio di Semaià. 38Questi, elencati per nome, erano capi nelle loro famiglie; i loro casati si estesero molto.

39Andarono verso l'ingresso di Ghedor fino a oriente della valle in cerca di pascoli per i greggi. 40Trovarono pascoli

pingui e buoni; la regione era estesa, tranquilla e quieta.

Prima vi abitavano i discendenti di Cam. 41Ma gli uomini di cui sono stati elencati i nomi, al tempo di Ezechia, re di

Giuda, assalirono e sbaragliarono le tende di Cam e i Meuniti, che si trovavano là; li votarono allo sterminio, che è

durato fino ad oggi, e ne occuparono il posto poiché era ricco di pascoli per i greggi.

42Alcuni di loro, fra i discendenti di Simeone, andarono sulle montagne di Seir: cinquecento uomini, guidati da

Pelatià, Nearia, Refaia e Uzzièl, figli di Iseì. 43Eliminarono i superstiti degli Amaleciti e si stabilirono là fino ad

oggi.
5

1Figli di Ruben, primogenito di Israele. Egli era il primogenito, ma, poiché aveva profanato il letto del padre, la

primogenitura fu assegnata ai figli di Giuseppe, figlio d'Israele. Ma nella registrazione non si tenne conto della

primogenitura, 2perché Giuda ebbe il sopravvento sui fratelli, essendo il capo un suo discendente; tuttavia la

primogenitura appartiene a Giuseppe.

3Figli di Ruben, primogenito di Israele: Enoch, Pallu, Chezròn e Carmi.

4Figli di Gioele: Semaià, di cui fu figlio Gog, di cui fu figlio Simei, 5di cui fu figlio Mica, di cui fu figlio Reaia, di

cui fu figlio Baal, 6di cui fu figlio Beera, che fu deportato nella deportazione di Tiglat-Pilèzer, re d'Assiria; egli era il

capo dei Rubeniti.

7Suoi fratelli, secondo le loro famiglie, come sono iscritti nelle genealogie, furono: primo Ieiel, quindi Zaccaria 8e

Bela figlio di Azaz, figlio di Sema, figlio di Gioele, che dimorava in Aroer e fino al Nebo e a Baal-Meòn. 9A oriente

si estendevano fra l'inizio del deserto che va dal fiume Eufrate in qua, perché i loro greggi erano numerosi nel paese

di Gàlaad. 10Al tempo di Saul mossero guerra agli Agarèni; caduti questi nelle loro mani, essi si stabilirono nelle

loro tende su tutta la parte orientale di Gàlaad.

11I figli di Gad dimoravano di fronte nella regione di Basàn fino a Salca. 12Gioele, il capo, Safàm, secondo, quindi

Iaanài e Safat in Basàn. 13Loro fratelli, secondo i loro casati, furono Michele, Mesullàm, Seba, Iorài, Iaacàn, Zia ed

Eber: sette. 14Costoro erano figli di Abicàil, figlio di Curì, figlio di Iaròach, figlio di Gàlaad, figlio di Michele, figlio

di Iesisài, figlio di Iacdo, figlio di Buz. 15Achì, figlio di Abdièl, figlio di Guni, era il capo del loro casato.

16Dimoravano in Gàlaad e in Basàn e nelle loro dipendenze e in tutti i pascoli di Saron fino ai loro estremi confini.

17Tutti costoro furono registrati negli elenchi genealogici di Iotam re di Giuda e al tempo di Geroboamo, re di

Israele.

18I figli di Ruben, i Gaditi e metà della tribù di Manàsse, gente valorosa, armata di scudo e di spada, tiratori di arco

ed esperti della guerra, potevano uscire in campo in quarantaquattromilasettecentosessanta. 19Essi attaccarono gli

Agarèni, Ietur, Nafis e Nodab. 20Essi furono aiutati contro costoro, perché durante l'assalto si erano rivolti a Dio, che

li aiutò per la loro fiducia in lui e così gli Agarèni e tutti i loro alleati furono consegnati nelle loro mani. 21Essi

razziarono il bestiame degli Agarèni: cinquantamila cammelli, duecentocinquantamila pecore, duemila asini e

centomila persone, 22poiché numerosi furono i feriti a morte, dato che la guerra era voluta da Dio. I vincitori si

stabilirono nei territori dei vinti fino alla deportazione.

23I figli di metà della tribù di Manàsse abitavano dalla regione di Basàn a Baal-Ermon, a Senir e al monte Ermon;

essi erano numerosi. 24Questi sono i capi dei loro casati: Efer, Isèi, Elièl, Azrièl, Geremia, Odavìa e Iacdièl, uomini

valorosi e famosi, capi dei loro casati.

25Ma furono infedeli al Dio dei loro padri, prostituendosi agli dèi delle popolazioni indigene, che Dio aveva distrutte

davanti a essi. 26Il Dio di Israele eccitò lo spirito di Pul re d'Assiria, cioè lo spirito di Tiglat-Pilèzer re d'Assiria, che

deportò i Rubeniti, i Gaditi e metà della tribù di Manàsse; li condusse in Chelàch, presso Cabòr, fiume del Gozan,

ove rimangono ancora.

27(6,1)Figli di Levi: Gherson, Keat e Merari. 28(2)Figli di Keat: Amram, Isear, Ebron e Uzzièl. 29(3)Figli di Amram:

Aronne, Mosè e Maria. Figli di Aronne: Nadàb, Abìu, Eleàzaro e Itamar. 30(4)Eleàzaro generò Pincas; Pincas generò

Abisuà; 31(5)Abisuà generò Bukki; Bukki generò Uzzi; 32(6)Uzzi generò Zerachia; Zerachia generò Meraiòt;

33(7)Meraiòt generò Amaria; Amaria generò Achitòb; 34(8)Achitòb generò Zadòk; Zadòk generò Achimàaz;

35(9)Achimàaz generò Azaria; Azaria generò Giovanni; 36(10)Giovanni generò Azaria, che fu sacerdote nel tempio

costruito da Salomone in Gerusalemme. 37(11)Azaria generò Amaria; Amaria generò Achitòb; 38(12)Achitòb generò

Zadòk; Zadòk generò Sallùm; 39(13)Sallùm generò Chelkia; Chelkia generò Azaria; 40(14)Azaria generò Seraià;

Seraià generò Iozadàk. 41(15)Iozadàk partì quando il Signore, per mezzo di Nabucodònosor, fece deportare Giuda e

Gerusalemme.
6

1(16)Figli di Levi: Gherson, Keat e Merari. 2(17)Questi sono i nomi dei figli di Gherson: Libni e Simei. 3(18)Figli di

Keat: Amram, Izear, Ebron e Uzzièl. 4(19)Figli di Merari: Macli e Musi; queste sono le famiglie di Levi secondo i

loro casati.

5(20)Gherson ebbe per figlio Libni, di cui fu figlio Iacàt, di cui fu figlio Zimma, 6(21)di cui fu figlio Ioach, di cui fu

figlio Iddo, di cui fu figlio Zerach, di cui fu figlio Ieotrai.

7(22)Figli di Keat: Amminadàb, di cui fu figlio Core, di cui fu figlio Assir, 8(23)di cui fu figlio Elkana, di cui fu

figlio Abiasaf, di cui fu figlio Assir, 9(24)di cui fu figlio Tacat, di cui fu figlio Urièl, di cui fu figlio Ozia, di cui fu

figlio Saul. 10(25)Figli di Elkana: Amasai e Achimòt, 11(26)di cui fu figlio Elkana, di cui fu figlio Sufai, di cui fu

figlio Nacat, 12(27)di cui fu figlio Eliàb, di cui fu figlio Ierocàm, di cui fu figlio Elkana. 13(28)Figli di Samuele:

Gioele primogenito e Abia secondo.

14(29)Figli di Merari: Macli, di cui fu figlio Libni, di cui fu figlio Simei, di cui fu figlio Uzza, 15(30)di cui fu figlio

Simeà, di cui fu figlio Agghìa, di cui fu figlio Asaià.

16(31)Ecco coloro ai quali Davide affidò la direzione del canto nel tempio dopo che l'arca aveva trovato una

sistemazione. 17(32)Essi esercitarono l'ufficio di cantori davanti alla Dimora della tenda del convegno finché

Salomone non costruì il tempio in Gerusalemme. Nel servizio si attenevano alla regola fissata per loro.

18(33)Questi furono gli incaricati e questi i loro figli. Dei Keatiti: Eman il cantore, figlio di Gioele, figlio di Samuele,

19(34)figlio di Elkana, figlio di Ierocàm, figlio di Elièl, figlio di Toach, 20(35)figlio di Zuf, figlio di Elkana, figlio di

Macat, figlio di Amasài, 21(36)figlio di Elkana, figlio di Gioele, figlio di Azaria, figlio di Sofonia, 22(37)figlio di

Tacat, figlio di Assir, figlio di Abiasaf, figlio di Core, 23(38)figlio di Izear, figlio di Keat, figlio di Levi, figlio di

Israele.

24(39)Suo collega era Asaf, che stava alla sua destra: Asaf, figlio di Berechia, figlio di Simeà, 25(40)figlio di

Michele, figlio di Baasea, figlio di Malchia, 26(41)figlio di Etni, figlio di Zerach, figlio di Adaià, 27(42)figlio di Etan,

figlio di Zimma, figlio di Simei, 28(43)figlio di Iacat, figlio di Gherson, figlio di Levi.

29(44)I figli di Merari, loro colleghi, che stavano alla sinistra, erano Etan, figlio di Kisi, figlio di Abdi, figlio di

Malluch, 30(45)figlio di Casabià, figlio di Amasia, figlio di Chilkia, 31(46)figlio di Amsi, figlio di Bani, figlio di

Semer, 32(47)figlio di Macli, figlio di Musi, figlio di Merari, figlio di Levi.

33(48)I loro colleghi leviti, erano addetti a ogni servizio della Dimora nel tempio. 34(49)Aronne e i suoi figli

presentavano le offerte sull'altare dell'olocausto e sull'altare dell'incenso, curavano tutto il servizio nel Santo dei

santi e compivano il sacrificio espiatorio per Israele secondo quanto aveva comandato Mosè, servo di Dio.

35(50)Questi sono i figli di Aronne: Eleàzaro, di cui fu figlio Pincas, di cui fu figlio Abisuà, 36(51)di cui fu figlio

Bukki, di cui fu figlio Uzzi, di cui fu figlio Zerachia, 37(52)di cui fu figlio Meraiòt, di cui fu figlio Amaria, di cui fu

figlio Achitòb, 38(53)di cui fu figlio Zadòk, di cui fu figlio Achimàaz.

39(54)Queste sono le loro residenze, secondo le loro circoscrizioni nei loro territori. Ai figli di Aronne della famiglia

dei Keatiti, che furono sorteggiati per primi, 40(55)fu assegnata Ebron nel paese di Giuda con i pascoli vicini,

41(56)ma il territorio della città e i suoi villaggi furono assegnati a Caleb, figlio di Iefunne. 42(57)Ai figli di Aronne

furono assegnate Ebron, città di rifugio, Libna con i pascoli, Iattir, Estemoà con i pascoli, 43(58)Chilez con i pascoli,

Debir con i pascoli, 44(59)Asan con i pascoli, Bet-Sèmes con i pascoli 45(60)e, nella tribù di Beniamino, Gheba con i

pascoli, Alèmet con i pascoli, Anatòt con i pascoli. Totale: tredici città con i loro pascoli.

46(61)Agli altri figli di Keat, secondo le loro famiglie, furono assegnate in sorte dieci città prese dalla tribù di

Èfraim, dalla tribù di Dan e da metà della tribù di Manàsse. 47(62)Ai figli di Gherson, secondo le loro famiglie,

furono assegnate tredici città prese dalla tribù di Ìssacar, dalla tribù di Aser, dalla tribù di Nèftali e dalla tribù di

Manàsse in Basàn. 48(63)Ai figli di Merari, secondo le loro famiglie, furono assegnate in sorte dodici città prese

dalla tribù di Ruben, dalla tribù di Gad e dalla tribù di Zàbulon.

49(64)Gli Israeliti assegnarono ai leviti queste città con i pascoli. 50(65)Le suddette città prese dalle tribù dei figli di

Giuda, dei figli di Simeone e dei figli di Beniamino, le assegnarono in sorte dando loro il relativo nome.

51(66)Alle famiglie dei figli di Keat furono assegnate in sorte città appartenenti alla tribù di Èfraim.

52(67)Assegnarono loro Sichem città di rifugio, con i suoi pascoli, sulle montagne di Èfraim, Ghezer con i pascoli,

53(68)Iokmeàm con i pascoli, Bet-Coròn con i pascoli, 54(69)Aialòn con i pascoli, Gat-Rimmòn con i pascoli 55(70)e,

da metà della tribù di Manàsse, Taanach con i pascoli, Ibleàm con i pascoli. Le suddette città erano per la famiglia

degli altri figli di Keat.

56(71)Ai figli di Gherson, secondo le loro famiglie assegnarono in sorte dalla metà della tribù di Manàsse: Golan in

Basàn con i pascoli e Asaròt con i pascoli; 57(72)dalla tribù di Ìssacar: Kedes con i pascoli, Daberat con i pascoli,

58(73)Iarmut con i pascoli e Anem con i pascoli; 59(74)dalla tribù di Aser: Masal con i pascoli, Abdon con i pascoli,

60(75)Cukok con i pascoli e Recob con i pascoli; 61(76)dalla tribù di Nèftali: Kedes di Galilea con i pascoli, Cammòn

con i pascoli e Kiriatàim con i pascoli.

62(77)Agli altri figli di Merari della tribù di Zàbulon furono assegnate: Rimmòn con i pascoli e Tabor con i pascoli;

63(78)oltre il Giordano di Gèrico, a oriente del Giordano, dalla tribù di Ruben: Bezer nel deserto con i pascoli, Iaza

con i pascoli, 64(79)Kedemòt con i pascoli, Mefaàt con i pascoli; 65(80)della tribù di Gad: Ramot di Gàlaad con i

pascoli, Macanàim con i pascoli, 66(81)Chesbon con i pascoli e Iazer con i pascoli.

7

1Figli di Ìssacar: Tola, Pua, Iasub, Simron: quattro. 2Figli di Tola: Uzzi, Refaià, Ierièl. Iacmài, Ibsam, Samuele, capi

dei casati di Tola, uomini valorosi. Nel censimento al tempo di Davide il loro numero era di ventiduemilaseicento.

3Figli di Uzzi: Izrachia. Figli di Izrachia: Michele, Abdia, Gioele... Issia: cinque, tutti capi. 4Secondo il censimento,

eseguito per casati, avevano trentaseimila uomini nelle loro schiere armate per la guerra, poiché abbondavano di

mogli e di figli. 5I loro fratelli, appartenenti a tutti i clan di Ìssacar, uomini valorosi, nel censimento erano

ottantasettemila in tutto.

6Figli di Beniamino: Bela, Beker e Iedaièl; tre. 7Figli di Bela: Ezbon, Uzzi, Uzzièl, Ierimòt, Iri, cinque capi dei loro

casati, uomini valorosi; ne furono censiti ventiduemilatrentaquattro. 8Figli di Beker: Zemira, Ioas, Eliezer, Elioenài,

Omri, Ieremòt, Abia, Anatòt e Alèmet; tutti costoro erano figli di Beker. 9Il loro censimento, eseguito secondo le

loro genealogie in base ai capi dei loro casati, indicò ventimiladuecento uomini valorosi. 10Figli di Iedaièl: Bilan.

Figli di Bilan: Ieus, Beniamino, Eud, Kenaana, Zetan, Tarsìs e Achisàcar. 11Tutti questi erano figli di Iedaièl, capi

dei loro casati, uomini valorosi, in numero di diciassettemiladuecento, pronti per una spedizione militare e per

combattere.

12Suppim e Cuppim, figli di Ir; Cusim, figlio di Acher.

13Figli di Nèftali: Iacazièl, Guni, Iezer e Sallùm, figli di Bila.

14Figli di Manàsse: Asrièl..., quelli che gli aveva partoriti la concubina aramea: Machir, padre di Gàlaad. 15Machir

prese una moglie per Cuppim e Suppim; sua sorella si chiamava Maaca. Il secondo figlio si chiamava Zelofcàd;

Zelofcàd aveva figlie. 16Maaca, moglie di Machir, partorì un figlio che chiamò Peres, mentre suo fratello si

chiamava Seres; suoi figli erano Ulam e Rekem. 17Figli di Ulam: Bedan. Questi furono i figli di Gàlaad, figlio di

Machir, figlio di Manàsse. 18La sua sorella Ammolèket partorì Iseod, Abièzer e Macla. 19Figli di Semidà furono

Achian, Seken, Likchi e Aniam.

20Figli di Èfraim: Sutèlach, di cui fu figlio Bered, di cui fu figlio Tacat, di cui fu figlio Eleadà, di cui fu figlio Tacat,

21di cui fu figlio Zabad, di cui furono figli Sutèlach, Ezer ed Elead, uccisi dagli uomini di Gat, indigeni della

regione, perché erano scesi a razziarne il bestiame. 22Il loro padre Èfraim li pianse per molti giorni e i suoi fratelli

vennero per consolarlo. 23Quindi si unì alla moglie che rimase incinta e partorì un figlio che il padre chiamò Beria,

perché nato con la sventura in casa. 24Figlia di Èfraim fu Seera, la quale edificò Bet-Coròn inferiore e superiore e

Uzen-Seera. 25Suo figlio fu anche Refach, di cui fu figlio Resef, di cui fu figlio Telach, di cui fu figlio Tacan, 26di

cui fu figlio Laadan, di cui fu figlio Amiùd, di cui fu figlio Elisamà, 27di cui fu figlio Nun, di cui fu figlio Giosuè.

28Loro proprietà e loro domicilio furono Betel con le dipendenze, a oriente Naaran, a occidente Ghezer con le

dipendenze, Sichem con le dipendenze fino ad Aiia con le dipendenze. 29Appartenevano ai figli di Manàsse: Beisan

con le dipendenze, Tàanach con le dipendenze e Dor con le dipendenze. In queste località abitavano i figli di

Giuseppe, figlio di Israele.

30Figli di Aser: Imna, Isva, Isvi, Beria e Serach loro sorella. 31Figli di Beria: Cheber e Malchiel, padre di Birzait.

32Cheber generò Iaflet, Semer, Cotam e Suà loro sorella. 33Figli di Iaflet: Pasach, Bimeàl e Asvat; questi furono i

figli di Iaflet. 34Figli di Semer suo fratello: Roga, Cubba e Aram. 35Figli di Chelem suo fratello: Zofach, Imna, Seles

e Amal. 36Figli di Zofach: Such, Carnefer, Sual, Beri, Imra, 37Bezer, Od, Sammà, Silsa, Itran e Beera. 38Figli di Ieter:

Iefunne, Pispa e Ara. 39Figli di Ulla: Arach, Caniel e Rizia. 40Tutti costoro furono figli di Aser, capi di casati, uomini

scelti e valorosi, capi tra i principi. Nel loro censimento, eseguito in base alla capacità militare, risultò il numero

ventiseimila.
8

1Beniamino generò Bela suo primogenito, Asbel secondo, Achiràm terzo, 2Noca quarto e Rafa quinto. 3Bela ebbe i

figli Addar, Ghera padre di Ecud, 4Abisua, Naaman, Acoach, 5Ghera, Sepufàn e Curam.

6Questi furono i figli di Ecud, che erano capi di casati fra gli abitanti di Gheba e che furono deportati in Manàcat.

7Naaman, Achia e Ghera, che li deportò e generò Uzza e Achiud.

8Sacaràim ebbe figli nei campi di Moab, dopo aver ripudiato le mogli Cusim e Baara. 9Da Codes, sua moglie, generò

Iobab, Zibia, Mesa, Melcam, 10Jeus, Sachia e Mirma. Questi furono i suoi figli, capi di casati.

11Da Cusim generò Abitùb ed Elpaal. 12Figli di Elpaal: Eber, Miseam e Semed, che costruì Ono e Lidda con le

dipendenze.

13Beria e Sema, che furono capi di casati fra gli abitanti di Aialon, misero in fuga gli abitanti di Gat. 14Loro fratelli:

Sasak e Ieremòt.

15Zebadia, Arad, Ader, 16Michele, Ispa e Ioca erano figli di Beria. 17Zebadia, Mesullàm, Chizki, Cheber, 18Ismerai,

Izlia e Iobab erano figli di Elpaal. 19Iakim, Zikri, Zabdi, 20Elienài, Silletài, Elièl, 21Adaià, Beraià e Simrat erano figli

di Simei. 22Ispan, Eber, Eliel, 23Abdon, Zikri, Canàn, 24Anania, Elam, Antotia, 25Ifdia e Penuèl erano figli di Sasak.

26Samserài, Secaria, Atalia, 27Iaaresia, Elia e Zikri erano figli di Ierocàm. 28Questi erano capi di casati, secondo le

loro genealogie; essi abitavano in Gerusalemme.

29In Gàbaon abitava il padre di Gàbaon; sua moglie si chiamava Maaca; 30il primogenito era Abdon, poi Zur, Kis,

Baal, Ner, Nadàb, 31Ghedor, Achio, Zeker e Miklòt. 32Miklòt generò Simeà. Anche costoro abitavano in

Gerusalemme accanto ai fratelli.

33Ner generò Kis; Kis generò Saul; Saul generò Giònata, Malkisùa, Abinadàb e Is-Bàal. 34Figlio di Giònata fu

Merib-Bàal; Merib-Bàal generò Mica. 35Figli di Mica: Piton, Melech, Tarea e Acaz. 36Acaz generò Ioadda; Ioadda

generò Alèmet, Azmàvet e Zimrì; Zimrì generò Moza. 37Moza generò Binea, di cui fu figlio Refaia, di cui fu figlio

Eleasà, di cui fu figlio Azel. 38Azel ebbe sei figli, che si chiamavano Azrikàm, Bocru, Ismaele, Searia, Abdia e

Canan; tutti questi erano figli di Azel. 39Figli di Esek suo fratello: Ulam suo primogenito, Ieus secondo, Elifèlet

terzo. 40I figli di Ulam erano uomini valorosi e tiratori di arco. Ebbero numerosi figli e nipoti: centocinquanta. Tutti

questi erano discendenti di Beniamino.
9

1Tutti gli Israeliti furono registrati per genealogie e iscritti nel libro dei re di Israele e di Giuda; per le loro colpe

furono deportati in Bábilonia. 2I primi abitanti che si erano ristabiliti nelle loro proprietà, nelle loro città, erano

Israeliti, sacerdoti, leviti e oblati.

3In Gerusalemme abitavano figli di Giuda, di Beniamino, di Èfraim e di Manàsse. 4Figli di Giuda: Utai, figlio di

Ammiud, figlio di Omri, figlio di Imri, figlio di Bani dei figli di Perez, figlio di Giuda. 5Dei Siloniti: Asaia il

primogenito e i suoi figli. 6Dei figli di Zerach: Ieuèl e seicentonovanta suoi fratelli.

7Dei figli di Beniamino: Sallu figlio di Mesullàm, figlio di Odavia, figlio di Assenua, 8Ibnia, figlio di Ierocam, Ela,

figlio di Uzzi, figlio di Micri, e Mesullàm, figlio di Sefatia, figlio di Reuel, figlio di Ibnia. 9I loro fratelli, secondo le

loro genealogie, erano novecentocinquantasei; tutti costoro erano capi delle loro famiglie.

10Dei sacerdoti: Iedaia, Ioarib, Iachin 11e Azaria, figlio di Chelkia, figlio di Mesullàm, figlio di Zadòk, figlio di

Meraiòt, figlio di Achitùb, capo del tempio, 12Adaia, figlio di Ierocam, figlio di Pascur, figlio di Malchia, e Maasai,

figlio di Adièl, figlio di Iaczèra, figlio di Mesullàm, figlio di Mesillemìt, figlio di Immer. 13I loro fratelli, capi dei

loro casati, erano millesettecentosessanta, uomini abili in ogni lavoro per il servizio del tempio.

14Dei Leviti: Semaia, figlio di Cassub, figlio di Azrikam, figlio di Casabià dei figli di Merari, 15Bakbakar, Cheresh,

Galal, Mattania, figlio di Mica, figlio di Zikri, figlio di Asaf, 16Abdia, figlio di Semaia, figlio di Galal, figlio di

Idutun, e Berechia, figlio di Asa, figlio di Elkana, che abitava nei villaggi dei Netofatiti.

17Dei portieri: Sallùm, Akkub, Talmon, Achiman e i loro fratelli. Sallùm era il capo 18e sta fino ad oggi alla porta del

re a oriente. Costoro erano i portieri degli accampamenti dei figli di Levi: 19Sallùm figlio di Kore, figlio di Ebiasàf,

figlio di Korach, e i suoi fratelli, i Korachiti, della casa di suo padre, attendevano al servizio liturgico; erano custodi

della soglia della tenda; i loro padri custodivano l'ingresso nell'accampamento del Signore. 20Pincas, figlio di

Eleàzaro, prima era loro capo - il Signore sia con lui! -. 21Zaccaria, figlio di Meselemia, custodiva la porta della

tenda del convegno. 22Tutti costoro, scelti come custodi della soglia, erano duecentododici; erano iscritti nelle

genealogie nei loro villaggi. Li avevano stabiliti nell'ufficio per la loro fedeltà Davide e il veggente Samuele. 23Essi

e i loro figli avevano la responsabilità delle porte nel tempio, cioè nella casa della tenda. 24C'erano portieri ai quattro

lati: oriente, occidente, settentrione e meridione. 25I loro fratelli, che abitavano nei loro villaggi, talvolta dovevano

andare con loro per sette giorni. 26Poiché erano sempre in funzione, quei quattro capiportieri - essi erano leviti -

controllavano le stanze e i tesori del tempio. 27Alloggiavano intorno al tempio, perché a loro incombeva la sua

custodia e la sua apertura ogni mattina. 28Di essi alcuni controllavano gli arredi liturgici, che contavano quando li

portavano dentro e quando li riportavano fuori. 29Alcuni erano incaricati degli arredi, di tutti gli oggetti del

santuario, della farina, del vino, dell'olio e degli aromi. 30Alcuni figli dei sacerdoti preparavano le sostanze

aromatiche per i profumi.

31Il levita Mattatia, primogenito di Sallùm il Korachita, per la sua fedeltà era incaricato di ciò che si preparava nei

tegami. 32Tra i figli dei Keatiti, alcuni loro fratelli badavano ai pani dell'offerta da disporre ogni sabato.

33Questi erano i cantori, capi di casati levitici; liberi da altri compiti, abitavano nelle stanze del tempio, perché

giorno e notte erano in attività. 34Questi erano i capi delle famiglie levitiche secondo le loro genealogie; essi

abitavano in Gerusalemme.

35In Gàbaon abitavano il padre di Gàbaon, Ieiel, la cui moglie si chiamava Maaca. 36Suo figlio primogenito era

Abdon, quindi Zur, Kis, Baal, Ner, Nadàb, 37Ghedor, Achio, Zaccaria e Miklòt. 38Miklòt generò Simeàm. Anch'essi

abitavano in Gerusalemme con i fratelli, di fronte a loro. 39Ner generò Kis; Kis generò Saul; Saul generò Giònata,

Malchisùa, Abinadàb e Is-Bàal. 40Figlio di Giònata: Merib-Bàal; Merib-Bàal generò Mica. 41Figli di Mica: Piton,

Melek e Tacrea. 42Acaz generò Iaara; Iaara generò Alèmet, Azmàvet e Zimrì; Zimrì generò Moza. 43Moza generò

Binea, di cui fu figlio Refaia, di cui fu figlio Eleasa, di cui fu figlio Azel. 44Azel ebbe sei figli, che si chiamavano

Azrikam, Bocru, Ismaele, Searia, Abdia e Canan; questi erano figli di Azel.

10

1I Filistei attaccarono Israele; gli Israeliti fuggirono davanti ai Filistei e caddero, colpiti a morte, sul monte Gelboe.

2I Filistei inseguirono molto da vicino Saul e i suoi figli e uccisero Giònata, Abinadàb e Malchisùa, figli di Saul. 3La

battaglia si riversò tutta su Saul; sorpreso dagli arcieri, fu ferito da tali tiratori. 4Allora Saul disse al suo scudiero:

"Prendi la spada e trafiggimi; altrimenti verranno quei non circoncisi e infieriranno contro di me". Ma lo scudiero, in

preda a forte paura, non volle. Saul allora, presa la spada, vi si gettò sopra. 5Anche lo scudiero, visto che Saul era

morto, si gettò sulla spada e morì. 6Così finì Saul con i tre figli; tutta la sua famiglia perì insieme. 7Quando tutti gli

Israeliti della valle constatarono che i loro erano fuggiti e che erano morti Saul e i suoi figli, abbandonarono le loro

città e fuggirono. Vennero i Filistei e vi si insediarono.

8Il giorno dopo i Filistei andarono a spogliare i cadaveri e trovarono Saul e i suoi figli che giacevano sul monte

Gelboe. 9Lo spogliarono asportandogli il capo e le armi; quindi inviarono per tutto il paese filisteo ad annunziare la

vittoria ai loro idoli e al popolo. 10Depositarono le sue armi nel tempio del loro dio; il teschio l'inchiodarono nel

tempio di Dagon.

11Quando gli abitanti di Iabes vennero a sapere ciò che i Filistei avevano fatto a Saul, 12tutti i loro guerrieri andarono

a prelevare il cadavere di Saul e i cadaveri dei suoi figli e li portarono in Iabes; seppellirono le loro ossa sotto la

quercia in Iabes, quindi digiunarono per sette giorni.

13Così Saul morì a causa della sua infedeltà al Signore, perché non ne aveva ascoltato la parola e perché aveva

evocato uno spirito per consultarlo. 14Non aveva consultato il Signore; per questo il Signore lo fece morire e trasferì

il regno a Davide figlio di Iesse.
11

1Tutti gli Israeliti si raccolsero intorno a Davide in Ebron e gli dissero: "Ecco noi siamo tue ossa e tua carne. 2Anche

prima, quando regnava Saul, tu guidavi nei movimenti le truppe di Israele. Inoltre il Signore tuo Dio ti ha detto: Tu

pascerai il mio popolo, Israele; tu sarai capo del mio popolo Israele". 3Tutti gli anziani di Israele si presentarono al re

in Ebron. Davide concluse con loro un'alleanza in Ebron davanti al Signore. Con l'unzione consacrarono Davide re

su Israele, secondo la parola pronunziata dal Signore per mezzo di Samuele.

4Davide con tutto Israele marciò contro Gerusalemme, cioè Gebus, ove c'erano i Gebusei, abitanti del paese. 5Ma gli

abitanti di Gebus dissero a Davide: "Tu qui non entrerai". Ma Davide prese la cittadella di Sion, che è la città di

Davide. 6Davide aveva detto: "Chi colpirà per primo i Gebusei diventerà capo e principe". Salì per primo Ioab, figlio

di Zeruià, che divenne così capo. 7Davide si stabilì nella cittadella, che perciò fu chiamata città di Davide. 8Egli

fortificò la città tutt'intorno, dal Millo per tutto il suo perimetro; Ioab restaurò il resto della città. 9Davide cresceva

sempre più in potenza e il Signore degli eserciti era con lui.

10Questi sono i capi dei prodi di Davide, che si erano affermati con il valore nel suo regno e che, insieme con tutto

Israele, lo avevano costituito re, secondo la parola del Signore nei riguardi di Israele. 11Ecco l'elenco dei prodi di

Davide: Iasobeam figlio di un Cacmonita, capo dei Tre; egli brandì la lancia su trecento vittime in una sola volta.

12Dopo di lui c'era Eleàzaro figlio di Dodo, l'Acochita; era uno dei tre prodi. 13Egli fu con Davide in Pas-Dammim. I

Filistei vi si erano riuniti per combattere; c'era un campo pieno di orzo. La truppa fuggì di fronte ai Filistei. 14Egli

allora si appostò in mezzo al campo, lo difese e sconfisse i Filistei; così il Signore operò una grande vittoria.

15Scesero tre dei trenta capi sulla roccia presso Davide, nella fortezza di Adullàm; il campo dei Filistei si estendeva

nella valle di Rèfaim. 16Davide era nella fortezza, mentre un presidio di Filistei era in Betlemme. 17Davide ebbe un

desiderio che espresse a parole: "Potessi bere l'acqua della cisterna che sta alla porta di Betlemme!". 18I tre

attraversarono il campo dei Filistei, attinsero l'acqua dalla cisterna che era alla porta di Betlemme e la portarono a

Davide, ma egli non volle berla; la versò in libazione al Signore. 19Egli disse: "Mi guardi il mio Dio dal compiere

una cosa simile. Dovrei bere il sangue di quegli uomini insieme con la loro vita? Difatti l'hanno portata a rischio

della propria vita". Non volle berla. Tali gesta compirono i tre prodi.

20Abisài fratello di Ioab era capo dei Trenta. Egli brandì la lancia contro trecento vittime e così divenne famoso fra i

Trenta. 21Fu stimato doppiamente fra i Trenta; divenne loro capo, ma non giunse ad eguagliare i Tre.

22Benaià, da Kabzeèl, era figlio di Ioiadà, uomo valoroso e pieno di prodezze. Egli uccise i due figli di Arièl di

Moab; inoltre, sceso in una cisterna in un giorno di neve, vi uccise un leone. 23Egli uccise anche un Egiziano alto

cinque cubiti, il quale aveva in mano una lancia come un subbio di tessitore; gli andò incontro con un bastone,

strappò la lancia dalla mano dell'Egiziano e lo uccise con la stessa lancia. 24Tale gesta compì Benaià, figlio di Ioiadà;

egli divenne famoso fra i trenta prodi. 25Fra i Trenta fu molto stimato, ma non giunse a eguagliare i Tre. Davide lo

mise a capo della sua guardia del corpo.

26Ecco i prodi valorosi: Asaèl fratello di Ioab, Elcanan figlio di Dodo, di Betlemme, 27Sammòt di Charod, Chelez di

Pelet, 28Ira figlio di Ikkes di Tekòa, Abièzer di Anatòt, 29Sibbekai di Cusa, Ilai di Acoch, 30Macrai di Netofa, Cheled

figlio di Baana, di Netofa, 31Itai figlio di Ribai, di Gàbaa dei figli di Beniamino, Benaià di Piraton, 32Curai di

Nacale-Gaas, Abiel di Arbot, 33Azmàvet di Bacurìm, Eliacba di Saalbon, 34Iasen di Gun, Giònata figlio di Saghe, di

Charar, 35Achiam figlio di Sacar, di Carar, Elifèlet figlio di Ur, 36Efer di Mechera, Achia di Pelon, 37Chezro del

Carmelo, Naarai figlio di Ezbai, 38Gioele fratello di Natàn, Mibcar figlio di Agri, 39Zelek l'Ammonita, Nacrai di

Berot, scudiero di Ioab figlio di Zeruià, 40Ira di Ieter, Gareb di Ieter, 41Uria l'Hittita, Zabad figlio di Aclai, 42Adina

figlio di Zisa il Rubenita, capo dei Rubeniti, e con lui altri trenta, 43Canan, figlio di Maaca, Giòsafat di Meten,

44Uzzia di Astarot, Sama e Ieiel, figli di Cotam di Aroer, 45Iediael figlio di Simri e Ioca suo fratello, di Tisi, 46Eliel di

Macavim, Ieribài e Osea, figli di Elnaam, Itma il Moabita, 47Elièl, Obed e Iaasièl di Zoba.

12

1Questi sono gli uomini che raggiunsero Davide in Ziklàg, quando ancora fuggiva di fronte a Saul, figlio di Kis. Essi

erano i prodi che l'aiutarono in guerra. 2Erano armati d'arco e sapevano tirare frecce e sassi con la destra e con la

sinistra; erano della tribù di Beniamino, fratelli di Saul: 3Achièzer, il capo, e Ioas figli di Semaa, di Gàbaa; Ieziel e

Pelet figli di Azmàvet; Beraca e Ieu di Anatòt; 4Ismaia di Gàbaon, prode fra i Trenta e capo dei Trenta; 5Geremia,

Iacaziel, Giovanni e Iozabàd di Ghedera; 6Eleuzai, Ierimòt, Bealia, Semaria, Sefatia di Carif; 7Elkana, Issia, Azarel,

Ioezer, Iosgibeam, Korachiti; 8Oela e Zebadia figli di Ierocam, di Ghedor.

9Dei Gaditi alcuni uomini passarono a Davide nella fortezza del deserto; erano uomini valorosi, guerrieri pronti a

combattere, abili nell'uso dello scudo e della lancia; sembravano leoni ed erano agili come gazzelle sui monti: 10Ezer

era il capo, Abdia il secondo, Eliàb il terzo, 11Mismanna il quarto, Geremia il quinto, 12Attài il sesto, Eliel il settimo,

13Giovanni l'ottavo, Elzabàd il nono, 14Geremia il decimo, Makbannai l'undecimo. 15Costoro erano discendenti di

Gad, capi dell'esercito; il più piccolo ne comandava cento e il più grande mille. 16Questi attraversarono il Giordano

nel primo mese dell'anno, mentre era in piena su tutte le rive, e misero in fuga tutti gli abitanti della valle a oriente e

a occidente.

17Alcuni dei figli di Beniamino e di Giuda andarono da Davide fino alla sua fortezza. 18Davide uscì loro incontro e

presa la parola disse loro: "Se siete venuti da me con intenzioni pacifiche per aiutarmi, sono disposto a unirmi a voi;

ma se venite per tradirmi e consegnarmi ai miei avversari, mentre io non mi abbandono affatto alla violenza, il Dio

dei nostri padri veda e punisca". 19Allora lo spirito invase Amasài, capo dei Trenta:

"Siamo tuoi, Davide;
con te, figlio di Iesse!
Pace, pace a te,
pace a chi ti aiuta,
perché il tuo Dio ti aiuta".
Davide li accolse e li costituì capi di schiere.

20Anche da Manàsse passarono a Davide, mentre insieme con i Filistei marciava in guerra contro Saul. Egli però non

li aiutò perché nel consiglio i capi dei Filistei lo rimandarono dicendo: "A scapito delle nostre teste, egli passerebbe

a Saul suo signore". 21Mentre erano diretto a Ziklàg, passarono dalla sua parte i manassiti Adnach, Iozabàd, Iediaèl,

Michele, Iozabàd, Eliu e Zilletai, capi di migliaia nella tribù di Manàsse. 22Essi aiutarono Davide contro i razziatori,

perché erano tutti valorosi, e divennero capi dell'esercito. 23In verità ogni giorno passavano dalla parte di Davide per

aiutarlo e così il suo divenne un accampamento enorme.

24Ecco le cifre dei capi armati che passarono a Davide in Ebron per effettuare, secondo l'ordine del Signore, il

trasferimento del regno da Saul a lui.

25Dei figli di Giuda, che portavano scudo e lancia: seimilaottocento armati.

26Dei figli di Simeone, uomini valorosi in guerra: settemilacento.

27Dei figli di Levi: quattromilaseicento, 28Inoltre Ioiadà, capo della famiglia di Aronne, e con lui tremilasettecento

29e Zadòk, giovane molto valoroso, e il casato con i ventidue capi.

30Dei figli di Beniamino, fratelli di Saul: tremila, perché in massima parte essi rimasero al servizio della casa di

Saul.

31Dei figli di Èfraim: ventimilaottocento uomini valorosi, celebri nei loro casati.

32Di metà della tribù di Manàsse: diciottomila, scelti singolarmente per partecipare alla nomina di Davide a re.

33Dei figli di Ìssacar, che conoscevano bene i vari tempi sì da sapere che dovesse fare Israele nei singoli casi:

duecento capi e tutti i loro fratelli alle loro dipendenze.

34Di Zàbulon: cinquantamila, arruolati in un esercito, pronti per la battaglia con tutte le armi da guerra, disposti ad

aiutare senza doppiezza.

35Di Nèftali: mille capi e con loro trentasettemila dotati di scudo e di lancia.

36Dei Daniti: ventottomilaseicento, armati per la guerra.

37Di Aser: quarantamila guerrieri, pronti per la battaglia.

38Dalla Transgiordania, ossia dei Rubeniti, dei Gaditi e di metà della tribù di Manàsse: centoventimila con tutte le

armi di guerra.

39Tutti costoro, guerrieri pronti a marciare, con cuore leale si presentarono in Ebron per proclamare Davide re su

tutto Israele; anche il resto di Israele era concorde nel proclamare re Davide. 40Rimasero lì con Davide tre giorni

mangiando e bevendo quanto i fratelli avevano preparato per loro. 41Anche i loro vicini e perfino da Ìssacar, da

Zàbulon e da Nèftali avevano portato cibarie con asini, cammelli, muli e buoi: farina, schiacciate di fichi, uva passa,

vino, olio, buoi e pecore in gran quantità, perché c'era allegria in Israele.

13

1Davide si consigliò con i capi di migliaia e di centinaia e con tutti i prìncipi. 2A tutta l'assemblea d'Israele Davide

disse: "Se vi piace e se il Signore nostro Dio lo consente, comunichiamo ai nostri fratelli rimasti in tutte le regioni di

Israele, ai sacerdoti e ai leviti nelle città dei loro pascoli, di radunarsi presso di noi. 3Così riporteremo l'arca del

nostro Dio qui presso di noi, perché non ce ne siamo più curati dal tempo di Saul". 4Tutti i partecipanti all'assemblea

approvarono che si facesse così, perché la proposta parve giusta agli occhi di tutto il popolo.

5Davide convocò tutto Israele, da Sicor d'Egitto fino al passo di Amat, per trasportare l'arca di Dio da Kiriat-Iearìm.

6Davide con tutto Israele salì a Baala, in Kiriat-Iearìm, che apparteneva a Giuda, per prendere di là l'arca di Dio,

chiamata: Il Signore seduto sui cherubini. 7Dalla casa di Abinadàb trasportarono l'arca di Dio su un carro nuovo;

Uzza e Achio guidavano il carro. 8Davide e tutto Israele danzavano con tutte le forze davanti a Dio, cantando e

suonando cetre, arpe, timpani, cembali e trombe. 9Giunti all'aia di Chidon, Uzza stese la mano per trattenere l'arca,

perché i buoi la facevano barcollare. 10Ma l'ira del Signore divampò contro Uzza e lo colpì perché aveva steso la

mano sull'arca. Così egli morì lì davanti a Dio. 11Davide si rattristò, perché il Signore era sceso con ira contro Uzza e

chiamò quel luogo Perez-Uzza, nome ancora in uso.

12In quel giorno Davide ebbe paura di Dio e pensò: "Come potrei condurre presso di me l'arca di Dio?". 13Così

Davide non portò l'arca presso di sé nella città di Davide, ma la diresse verso la casa di Obed-Èdom di Gat. 14L'arca

di Dio rimase nella casa di Obed-Èdom tre mesi. Il Signore benedisse la casa di Obed-Èdom e quanto gli

apparteneva.
14

1Chiram, re di Tiro, mandò messaggeri a Davide con legno di cedro, muratori e falegnami per costruirgli una casa.

2Davide allora riconobbe che il Signore l'aveva confermato re su Israele e che il suo regno era molto esaltato a causa

del suo popolo Israele.

3Davide prese altre mogli in Gerusalemme e generò figli e figlie. 4I figli che gli erano nati in Gerusalemme si

chiamavano Sammua, Sobab, Natàn, Salomone, 5Ibcar, Elisua, Elipelet, 6Noga, Nefeg, Iafia, 7Elisamà, Beeliada ed

Elifèlet.

8Quando i Filistei seppero che Davide era stato unto re su tutto Israele, vennero tutti per impadronirsi di lui. Appena

ne fu informato, Davide uscì loro incontro. 9I Filistei giunsero e si sparsero per la valle di Rèfaim. 10Davide consultò

Dio: "Se marcio contro i Filistei, li metterai nelle mie mani?". Il Signore rispose: "Marcia; li metterò nelle tue mani".

11Quelli vennero a Baal-Perazìm e là Davide li sconfisse. Questi disse: "Dio ha aperto per mio mezzo una breccia fra

i miei nemici, come una breccia prodotta dall'acqua"; per questo il luogo fu chiamato Baal-Perazìm. 12I Filistei vi

abbandonarono i loro idoli e Davide ordinò: "Brucino tra le fiamme!".

13Di nuovo i Filistei tornarono a invadere la valle. 14Davide consultò ancora Dio, che gli rispose: "Non seguirli;

aggirali e raggiungili dalla parte di Becoim. 15Quando sentirai rumore di passi fra le cime degli alberi, allora uscirai

a combattere, perché Dio ti precederà per colpire l'accampamento dei Filistei". 16Davide fece come Dio gli aveva

comandato. Sbaragliò l'esercito dei Filistei da Gàbaon fino a Ghezer. 17La fama di Davide si diffuse in tutti i paesi,

mentre il Signore lo rendeva terribile fra tutte le genti.

15

1Egli si costruì edifici nella città di Davide, preparò il posto per l'arca di Dio ed eresse per essa una tenda. 2Allora

Davide disse: "Nessuno, se non i leviti, porti l'arca di Dio, perché Dio li ha scelti come portatori dell'arca e come

suoi ministri per sempre".

3Davide convocò tutto Israele in Gerusalemme per trasportare l'arca del Signore nel posto che le aveva preparato.

4Davide radunò i figli di Aronne e i leviti. 5Dei figli di Keat: Urièl il capo con i centoventi fratelli; 6dei figli di

Merari: Asaia il capo con i duecentoventi fratelli; 7dei figli di Gherson: Gioele il capo con i centotrenta fratelli; 8dei

figli di Elisafan: Semaia il capo con i duecento fratelli; 9dei figli di Ebron: Eliel il capo con gli ottanta fratelli; 10dei

figli di Uzziel: Amminadàb il capo con i centodieci fratelli.

11Davide chiamò i sacerdoti Zadòk ed Ebiatàr e i leviti Urièl, Asaia, Gioele, Semaia, Eliel e Amminadàb 12e disse

loro: "Voi siete i capi dei casati levitici. Santificatevi, voi e i vostri fratelli. Quindi trasportate l'arca del Signore, Dio

di Israele, nel posto che io le ho preparato. 13Poiché la prima volta voi non c'eravate, il Signore nostro Dio si irritò

con noi; non c'eravamo infatti rivolti a voi, come conveniva".

14I sacerdoti e i leviti si santificarono per trasportare l'arca del Signore Dio di Israele. 15I figli dei leviti sollevarono

l'arca di Dio sulle loro spalle per mezzo di stanghe, come aveva prescritto Mosè sulla parola del Signore. 16Davide

disse ai capi dei leviti di mandare i loro fratelli, i cantori con gli strumenti musicali, arpe, cetre e cembali, perché,

levando la loro voce, facessero udire i suoni di gioia. 17I leviti destinarono Eman figlio di Gioele, Asaf uno dei suoi

fratelli, figlio di Berechia, e, fra i figli di Merari, loro fratelli, Etan figlio di Kusaia. 18Con loro c'erano i loro fratelli

di secondo grado: Zaccaria, Uzziel, Semiramot, Iechièl, Unni, Eliel, Benaià, Maaseia, Mattatia, Elifel, Micneia,

Obed-Èdom e Ieièl portieri. 19I cantori Eman, Asaf ed Etan usavano cembali di bronzo per il loro suono squillante.

20Zaccaria, Uzziel, Semiramot, Iechièl, Unni, Eliàb, Maaseia e Benaià suonavano arpe in sordina. 21Mattatia, Elifel,

Micneia, Obed-Èdom, Ieièl, Azaria suonavano sull'ottava per dare il tono. 22Chenania, capo dei leviti, dirigeva

l'esecuzione, perché era esperto. 23Berechia ed Elkana facevano da portieri presso l'arca. 24I sacerdoti Sebania,

Giòsafat, Netaneèl, Amasài, Zaccaria, Benaià, Eliezer suonavano le trombe davanti all'arca di Dio; Obed-Èdom e

Iechièl facevano da portieri presso l'arca.

25Davide, gli anziani di Israele e i capi di migliaia procedettero con gioia al trasporto dell'arca dell'alleanza del

Signore dalla casa di Obed-Èdom. 26Poiché Dio assisteva i leviti che portavano l'arca dell'alleanza del Signore, si

sacrificarono sette giovenchi e sette arieti. 27Davide indossava un manto di bisso, come pure tutti i leviti che

portavano l'arca, i cantori e Chenania che dirigeva l'esecuzione. Davide aveva inoltre un efod di lino. 28Tutto Israele

accompagnava l'arca dell'alleanza del Signore con grida, con suoni di corno, con trombe e con cembali, suonando

arpe e cetre. 29Quando l'arca dell'alleanza del Signore giunse alla città di Davide, Mical, figlia di Saul, guardando

dalla finestra, vide il re danzare e saltare; lo disprezzò in cuor suo.

16

1Così introdussero e collocarono l'arca di Dio al centro della tenda eretta per essa da Davide; offrirono olocausti e

sacrifici di comunione a Dio. 2Terminati gli olocausti e i sacrifici di comunione, Davide benedisse il popolo in nome

del Signore. 3Distribuì a tutti gli Israeliti, uomini e donne, una pagnotta, una porzione di carne e una schiacciata

d'uva.

4Egli stabilì che alcuni leviti stessero davanti all'arca del Signore come ministri per celebrare, ringraziare e lodare il

Signore, Dio di Israele. 5Erano Asaf il capo, Zaccaria il suo secondo, Uzzièl, Semiramot, Iechièl, Mattatia, Eliàb,

Benaià, Obed-Èdom e Ieièl, che suonavano strumenti musicali, arpe e cetre; Asaf suonava i cembali. 6I sacerdoti

Benaià e Iacazièl con le trombe erano sempre davanti all'arca dell'alleanza di Dio. 7Proprio in quel giorno Davide

per la prima volta affidò ad Asaf e ai suoi fratelli questa lode al Signore:

8Lodate il Signore, acclamate il suo nome;
manifestate ai popoli le sue gesta.
9Cantate in suo onore, inneggiate a lui,
ripetete tutti i suoi prodigi.
10Gloriatevi sul suo santo nome;
gioisca il cuore di quanti ricercano il Signore.
11Cercate il Signore e la sua forza,
ricercate sempre il suo volto.
12Ricordate i prodigi che egli ha compiuti,
i suoi miracoli e i giudizi della sua bocca.
13Stirpe di Israele suo servo,
figli di Giacobbe, suoi eletti,
14egli, il Signore, è il nostro Dio;
in tutta la terra fanno legge i suoi giudizi.
15Si ricorda sempre dell'alleanza,
della parola data a mille generazioni,
16dell'alleanza conclusa con Abramo,
del giuramento fatto a Isacco,
17confermato a Giacobbe come statuto,
a Israele come alleanza perenne:
18"A te darò il paese di Canaan,
come tua parte di eredità".
19Eppure costituivano un piccolo numero;
erano pochi e per di più stranieri nel paese.
20Passarono dall'una all'altra nazione,
da un regno a un altro popolo.
21Egli non tollerò che alcuno li opprimesse;
per essi egli castigò i re:
22"Non toccate i miei consacrati,
non maltrattate i miei profeti".
23Cantate al Signore, abitanti di tutta la terra;
annunziate ogni giorno la sua salvezza.
24Proclamate fra i popoli la sua gloria,
fra tutte le nazioni i suoi prodigi.
25Difatti grande è il Signore, degnissimo di lode
e tremendo sopra tutti gli dèi.

26Tutti gli dèi venerati dai popoli sono un nulla;

il Signore, invece, ha formato il cielo.
27Splendore e maestà stanno davanti a lui;
potenza e bellezza nel suo santuario.
28Date per il Signore, stirpi dei popoli,
date per il Signore gloria e onore.
29Date per il Signore gloria al suo nome;
con offerte presentatevi a lui.
Prostratevi al Signore in sacri ornamenti.

30Tremate davanti a lui, abitanti di tutta la terra;

egli fissò il mondo sì che non crolli.
31Gioiscano i cieli ed esulti la terra;
si dica fra i popoli: "Il Signore regna".
32Frema il mare con quanto contiene;
tripudi la campagna con quanto è in essa.
33Gridino di giubilo gli alberi della foresta
di fronte al Signore, perché viene
per giudicare la terra.
34Lodate il Signore, perché è buono,
perché la sua grazia dura sempre.
35Dite: "Salvaci, Dio della nostra salvezza;
raccoglici, liberaci dalle genti
sì che possiamo celebrare il tuo santo nome,
gloriarci della tua lode.
36Sia benedetto il Signore, Dio di Israele,
di secolo in secolo".
E tutto il popolo disse: "Amen, alleluia".

37Quindi Davide lasciò Asaf e i suoi fratelli davanti all'arca dell'alleanza del Signore, perché officiassero davanti

all'arca secondo il rituale quotidiano; 38lasciò Obed-Èdom figlio di Idutun, e Cosà, insieme con sessantotto fratelli,

come portieri. 39Egli incaricò della Dimora del Signore che era sull'altura di Gàbaon il sacerdote Zadòk e i suoi

fratelli, 40perché offrissero olocausti al Signore sull'altare degli olocausti per sempre, al mattino e alla sera, e

compissero quanto è scritto nella legge che il Signore aveva imposta a Israele. 41Con loro erano Eman, Idutun e tutti

gli altri scelti e designati per nome perché lodassero il Signore, perché la sua grazia dura sempre. 42Con loro

avevano trombe e cembali per suonare e altri strumenti per il canto divino. I figli di Idutun erano incaricati della

porta. 43Infine tutto il popolo andò a casa e Davide tornò per salutare la sua famiglia.

17

1Una volta stabilitosi in casa, Davide disse al profeta Natan: "Ecco, io abito una casa di cedro mentre l'arca

dell'alleanza del Signore sta sotto una tenda". 2Natan rispose a Davide: "Fa' quanto desideri in cuor tuo, perché Dio è

con te".

3Ora in quella medesima notte questa parola di Dio fu rivolta a Natan: 4"Va' a riferire a Davide mio servo: Dice il

Signore: Tu non mi costruirai la casa per la mia dimora. 5Difatti io non ho mai abitato in una casa da quando feci

uscire Israele dall'Egitto fino ad oggi. Io passai da una tenda all'altra e da una dimora all'altra. 6Durante tutto il

tempo in cui ho camminato insieme con tutto Israele non ho mai detto a qualcuno dei Giudici, ai quali avevo

ordinato di pascere il mio popolo: Perché non mi avete costruito una casa di cedro? 7Ora, riferirai al mio servo

Davide: Dice il Signore degli eserciti: Io ti ho preso dal pascolo, mentre seguivi il gregge, per costituirti principe sul

mio popolo Israele. 8Sono stato con te in tutte le tue imprese; ho distrutto tutti i tuoi nemici davanti a te; renderò il

tuo nome come quello dei più grandi personaggi sulla terra. 9Destinerò un posto per il mio popolo Israele; ivi lo

pianterò perché vi si stabilisca e non debba vivere ancora nell'instabilità e i malvagi non continuino ad angariarlo

come una volta, 10come quando misi i Giudici a capo di Israele. Umilierò tutti i tuoi nemici, mentre ingrandirò te. Il

Signore ha intenzione di costruire a te una casa. 11Quando i tuoi giorni saranno finiti e te ne andrai con i tuoi padri,

susciterò un discendente dopo di te, uno dei tuoi figli, e gli renderò saldo il regno. 12Costui mi costruirà una casa e io

gli assicurerò il trono per sempre. 13Io sarò per lui un padre e lui sarà per me un figlio; non ritirerò da lui il mio

favore come l'ho ritirato dal tuo predecessore. 14Io lo farò star saldo nella mia casa, nel mio regno; il suo trono sarà

sempre stabile".

15Natan riferì a Davide tutte queste parole e tutta la presente visione.

16Allora il re Davide, presentatosi al Signore disse: "Chi sono io, Signore Dio, e che cos'è la mia casa perché tu mi

abbia condotto fin qui? 17E, quasi fosse poco ciò per i tuoi occhi, o Dio, ora parli della casa del tuo servo nel lontano

avvenire; mi hai fatto contemplare come una successione di uomini in ascesa, Signore Dio! 18Come può pretendere

Davide di aggiungere qualcosa alla tua gloria? Tu conosci il tuo servo. 19Signore, per amore del tuo servo e secondo

il tuo cuore hai compiuto quest'opera straordinaria per manifestare tutte le tue meraviglie. 20Signore, non esiste uno

simile a te e non c'è Dio fuori di te, come abbiamo sentito con i nostri orecchi. 21E chi è come il tuo popolo, Israele,

l'unico popolo sulla terra che Dio sia andato a riscattare per farne un suo popolo e per procurarsi un nome grande e

stabile? Tu hai scacciato le nazioni davanti al tuo popolo, che tu hai riscattato dall'Egitto. 22Hai deciso che il tuo

popolo Israele sia tuo popolo per sempre. Tu, Signore, sei stato il loro Dio. 23Ora, Signore, la parola che hai

pronunciata sul tuo servo e sulla sua famiglia resti sempre verace; fa' come hai detto. 24Sia saldo e sia sempre

magnificato il tuo nome! Si possa dire: Il Signore degli eserciti è Dio per Israele! La casa di Davide tuo servo sarà

stabile davanti a te. 25Tu, Dio mio, hai rivelato al tuo servo l'intenzione di costruirgli una casa, per questo il tuo servo

ha trovato l'ardire di pregare alla tua presenza. 26Ora tu, Signore, sei Dio; tu hai promesso al tuo servo tanto bene.

27Pertanto ti piaccia di benedire la casa del tuo servo perché sussista per sempre davanti a te, poiché quanto tu

benedici è sempre benedetto".
18

1In seguito Davide sconfisse i Filistei, li piegò e tolse loro Gat con le dipendenze. 2Quindi sconfisse i Moabiti, che

divennero sudditi e tributari di Davide. 3Davide sconfisse anche Hadad-Èzer, re di Zoba, verso Amat, nella sua

marcia verso il fiume Eufrate per stabilirvi il suo dominio. 4Davide gli prese mille carri, settemila cavalieri e

ventimila fanti. Davide poi fece tagliare i garretti a tutti i cavalli, risparmiandone un centinaio.

5Gli Aramei di Damasco andarono in aiuto di Hadad-Èzer, re di Zoba, ma Davide ne uccise ventiduemila. 6Davide

mise guarnigioni in Aram di Damasco; gli Aramei divennero sudditi e tributari di Davide. Il Signore rese vittorioso

Davide in ogni sua impresa. 7Davide prese gli scudi d'oro agli ufficiali di Hadad-Èzer e li portò in Gerusalemme.

8Da Tibcat e da Cun, città di Hadad-Èzer, Davide asportò una grande quantità di bronzo, con cui Salomone costruì il

bacino di bronzo, le colonne e i vari arredi di bronzo.

9Tou re di Amat, saputo che Davide aveva sconfitto tutto l'esercito di Hadad-Èzer re di Zoba, 10mandò Adoram suo

figlio per salutare il re Davide e per felicitarsi con lui d'avere assalito e vinto Hadad-Èzer, poiché Tou era sempre in

guerra con Hadad-Èzer; Adoram portava con sé oggetti d'oro, d'argento e di bronzo. 11Anche tali oggetti il re Davide

li consacrò al Signore insieme con l'argento e l'oro che aveva preso da tutti gli altri popoli, ossia da Edom, da Moab,

dagli Ammoniti, dai Filistei e dagli Amaleciti.

12Abisai figlio di Zeruià sconfisse nella Valle del sale diciottomila Idumei. 13Pose guarnigioni in Edom; tutti gli

Idumei divennero sudditi di Davide. Il Signore rendeva vittorioso Davide in ogni sua impresa.

14Davide regnò su tutto Israele e rese giustizia con retti giudizi a tutto il popolo.

15Ioab figlio di Zeruià comandava l'esercito; Giòsafat figlio di Achilud era archivista. 16Zadòk figlio di Achitùb e

Abimèlech figlio di Ebiatàr erano sacerdoti; Savsa era scriba. 17Benaià figli di Ioiadà comandava i Cretei e i Peletei;

i figli di Davide erano i primi al fianco del re.
19

1Dopo, morì Nacas re degli Ammoniti; al suo posto divenne re suo figlio. 2Davide disse: "Userò benevolenza con

Canun figlio di Nacas, perché anche suo padre è stato benevolo con me". Davide mandò messaggeri per consolarlo

della morte di suo padre. I ministri di Davide andarono nella regione degli Ammoniti da Canun per consolarlo. 3Ma i

capi degli Ammoniti dissero a Canun: "Forse Davide intende onorare tuo padre ai tuoi occhi mandandoti

consolatori? Questi suoi ministri non sono venuti forse da te per spiare, per informarsi e per esplorare la regione?".

4Canun allora prese i ministri di Davide, li fece radere, tagliò a metà le loro vesti fino alle natiche e li rimandò.

5Alcuni vennero a riferire a Davide la sorte di quegli uomini. Poiché costoro si vergognavano moltissimo, il re

mandò ad incontrarli con questo messaggio: "Rimanete in Gèrico finché non sia cresciuta la vostra barba; allora

ritornerete".

6Gli Ammoniti, accortisi di essersi inimicati Davide, mandarono, essi e Canun, mille talenti d'argento per assoldare

carri e cavalieri nel paese dei due fiumi, in Aram Maaca e in Zoba. 7Assoldarono trentaduemila carri e il re di Maaca

con le sue truppe. Questi vennero e si accamparono di fronte a Màdaba; frattanto gli Ammoniti si erano radunati

dalle loro città e si erano mossi per la guerra.

8Quando Davide lo venne a sapere, mandò Ioab con tutto il gruppo dei prodi. 9Gli Ammoniti uscirono per disporsi a

battaglia davanti alla città mentre i re alleati stavano da parte nella campagna. 10Ioab si accorse che la battaglia gli si

profilava di fronte e alle spalle. Egli scelse i migliori di Israele e li schierò contro gli Aramei. 11Affidò il resto

dell'esercito ad Abisài suo fratello che lo schierò contro gli Ammoniti. 12E gli disse: "Se gli Aramei prevarranno su

di me, mi verrai in aiuto; se invece gli Ammoniti prevarranno su di te, io ti verrò in aiuto. 13Coraggio, dimostriamoci

forti per il nostro popolo e per le città del nostro Dio; il Signore faccia ciò che gli piacerà". 14Ioab con i suoi mosse

verso gli Aramei per combatterli, ma essi fuggirono davanti a lui. 15Anche gli Ammoniti, visto che gli Aramei si

erano dati alla fuga, fuggirono di fronte ad Abisài fratello di Ioab, rientrando in città. Ioab allora tornò in

Gerusalemme.

16Gli Aramei, visto che erano stati battuti dagli Israeliti, mandarono messaggeri e fecero venire gli Aramei

d'Oltrefiume; li comandava Sofach, capo dell'esercito di Hadad-Èzer.

17Quando ciò fu riferito a Davide, egli radunò tutto Israele e attraversò il Giordano. Li raggiunse e si schierò davanti

a loro; Davide si dispose per la battaglia contro gli Aramei, che l'attaccarono. 18Gli Aramei fuggirono di fronte agli

Israeliti. Davide uccise, degli Aramei, settemila cavalieri e quarantamila fanti; uccise anche Sofach capo

dell'esercito. 19Gli uomini di Hadad-Èzer, visto che erano stati battuti dagli Israeliti, fecero la pace con Davide e si

sottomisero a lui. Gli Aramei non vollero più recare aiuto agli Ammoniti.

20

1All'inizio dell'anno successivo, quando i re sono soliti andare in guerra, Ioab, alla testa di un forte esercito, devastò

la regione degli Ammoniti, quindi andò ad assediare Rabbà, mentre Davide se ne stava in Gerusalemme. Ioab

occupò e distrusse Rabbà. 2Davide prese dalla testa di Milcom il diadema; trovò che pesava un talento d'oro; in esso

era incastonata una pietra preziosa. Il diadema fu posto sulla testa di Davide. Egli asportò dalla città un grande

bottino. 3Ne fece uscire anche gli abitanti, che destinò ai lavori con seghe, picconi di ferro e asce. Allo stesso modo

Davide trattò tutte le città degli Ammoniti. Quindi Davide con tutti i suoi tornò in Gerusalemme.

4Dopo, ci fu una guerra in Ghezer con i Filistei. Allora Sibbekài di Cusa uccise Sippai dei discendenti dei Refaim. I

Filistei furono soggiogati.

5Ci fu un'altra guerra con i Filistei, nella quale Elcanan figlio di Iair uccise Lacmi, fratello di Golia di Gat, l'asta

della cui lancia era come un subbio di tessitore.

6Ci fu un'altra guerra in Gat, durante la quale un uomo molto alto, con le dita a sei a sei, - in totale ventiquattro -

anch'egli era della stirpe di Rafa - 7ingiuriò Israele; Giònata figlio di Simeà, fratello di Davide, l'uccise. 8Questi

uomini erano discendenti di Rafa in Gat; essi caddero colpiti da Davide e dai suoi uomini.

21

1Satana insorse contro Israele. Egli spinse Davide a censire gli Israeliti. 2Davide disse a Ioab e ai capi del popolo:

"Andate, contate gli Israeliti da Bersabea a Dan; quindi portatemene il conto sì che io conosca il loro numero". 3Ioab

disse a Davide: "Il Signore aumenti il suo popolo sì da renderlo cento volte tanto! Ma, mio signore, essi non sono

tutti sudditi del mio signore? Perché il mio signore vuole questa inchiesta? Perché dovrebbe cadere tale colpa su

Israele?". 4Ma l'opinione del re si impose a Ioab. Questi percorse tutto Israele, quindi tornò a Gerusalemme. 5Ioab

consegnò a Davide il numero del censimento del popolo. In tutto Israele risultarono un milione e centomila uomini

atti alle armi; in Giuda risultarono quattrocentosettantamila uomini atti alle armi. 6Fra costoro Ioab non censì i leviti

né la tribù di Beniamino, perché l'ordine del re gli appariva un abominio.

7Il fatto dispiacque agli occhi di Dio, che perciò colpì Israele. 8Davide disse a Dio: "Facendo una cosa simile, ho

peccato gravemente. Perdona, ti prego, l'iniquità del tuo servo, perché ho commesso una vera follia".

9Il Signore disse a Gad, veggente di Davide: 10"Va', riferisci a Davide: Dice il Signore: Ti pongo davanti tre cose,

scegline una e io te la concederò". 11Gad andò da Davide e gli riferì: "Dice il Signore: Scegli 12fra tre anni di

carestia, tre mesi di fuga per te di fronte ai tuoi avversari, sotto l'incubo della spada dei tuoi nemici, e tre giorni della

spada del Signore con la peste che si diffonde sul paese e l'angelo del Signore che porta lo sterminio in tutto il

territorio di Israele. Ora decidi che cosa io debba riferire a chi mi ha inviato". 13Davide disse a Gad: "Sono in

un'angoscia terribile. Ebbene, io cada nelle mani del Signore, perché la sua misericordia è molto grande, ma io non

cada nelle mani degli uomini". 14Così il Signore mandò la peste in Israele; morirono settantamila Israeliti. 15Dio

mandò un angelo in Gerusalemme per distruggerla. Ma, come questi stava distruggendola, il Signore volse lo

sguardo e si astenne dal male minacciato. Egli disse all'angelo sterminatore: "Ora basta! Ritira la mano".

L'angelo del Signore stava in piedi presso l'aia di Ornan il Gebuseo. 16Davide, alzati gli occhi, vide l'angelo del

Signore che stava fra terra e cielo con la spada sguainata in mano, tesa verso Gerusalemme. Allora Davide e gli

anziani, coperti di sacco, si prostrarono con la faccia a terra. 17Davide disse a Dio: "Non sono forse stato io a

ordinare il censimento del popolo? Io ho peccato e ho commesso il male; costoro, il gregge, che cosa hanno fatto?

Signore Dio mio, sì, la tua mano infierisca su di me e sul mio casato, ma non colpisca il tuo popolo".

18L'angelo del Signore ordinò a Gad di riferire a Davide che salisse ad erigere un altare al Signore nell'aia di Ornan il

Gebuseo. 19Davide vi andò secondo l'ordine di Gad, comunicatogli a nome del Signore. 20Ornan si volse e vide

l'angelo; i suoi quattro figli, che erano con lui, si nascosero. Ornan stava trebbiando il grano, 21quando gli si avvicinò

Davide. Ornan guardò e, riconosciuto Davide, uscì dall'aia, prostrandosi con la faccia a terra davanti a Davide.

22Davide disse a Ornan: "Cedimi il terreno dell'aia, perché io vi costruisca un altare al Signore; cedimelo per tutto il

suo valore, così che il flagello cessi di infierire sul popolo". 23Ornan rispose a Davide: "Prenditelo; il re mio signore

ne faccia quello che vuole. Vedi, io ti dò anche i buoi per gli olocausti, le trebbie per la legna e il grano per l'offerta;

tutto io ti offro". 24Ma il re Davide disse a Ornan: "No! Lo voglio acquistare per tutto il suo valore; non presenterò al

Signore una cosa che appartiene a te offrendo così un olocausto gratuitamente". 25E così Davide diede a Ornan

seicento sicli d'oro per il terreno.

26Quindi Davide vi eresse un altare per il Signore e vi offrì olocausti e sacrifici di comunione. Invocò il Signore, che

gli rispose con il fuoco sceso dal cielo sull'altare dell'olocausto.

27Il Signore ordinò all'angelo e questi ripose la spada nel fodero. 28Allora, visto che il Signore l'aveva ascoltato

sull'aia di Ornan il Gebuseo, Davide offrì là un sacrificio. 29La Dimora del Signore, eretta da Mosè nel deserto, e

l'altare dell'olocausto in quel tempo stavano sull'altura che era in Gàbaon; 30ma Davide non osava recarsi là a

consultare Dio perché si era molto spaventato di fronte alla spada dell'angelo del Signore.

22

1Davide disse: "Questa è la casa del Signore Dio e questo è l'altare per gli olocausti di Israele".

2Davide ordinò di radunare gli stranieri che erano nel paese di Israele. Quindi diede incarico agli scalpellini perché

squadrassero pietre per la costruzione del tempio. 3Davide preparò ferro per i chiodi dei battenti delle porte e per le

spranghe di ferro e anche molto bronzo in quantità incalcolabile. 4Il legno di cedro non si contava, poiché quelli di

Sidòne e di Tiro avevano portato a Davide molto legno di cedro. 5Davide pensava: "Mio figlio Salomone è ancora

giovane e inesperto, mentre la costruzione da erigersi per il Signore deve essere straordinariamente grande, tale da

suscitare fama e ammirazione in tutti i paesi; per questo ne farò i preparativi io". Davide, prima di morire, effettuò

preparativi imponenti. 6Poi chiamò Salomone suo figlio e gli comandò di costruire un tempio al Signore Dio di

Israele.

7Davide disse a Salomone: "Figlio mio, io avevo deciso di costruire un tempio al nome del Signore mio Dio. 8Ma mi

fu rivolta questa parola del Signore: Tu hai versato troppo sangue e hai fatto grandi guerre; per questo non costruirai

il tempio al mio nome, perché hai versato troppo sangue sulla terra davanti a me. 9Ecco ti nascerà un figlio, che sarà

uomo di pace; io gli concederò la tranquillità da parte di tutti i suoi nemici che lo circondano. Egli si chiamerà

Salomone. Nei suoi giorni io concederò pace e tranquillità a Israele. 10Egli costruirà un tempio al mio nome; egli

sarà figlio per me e io sarò padre per lui. Stabilirò il trono del suo regno su Israele per sempre. 11Ora, figlio mio, il

Signore sia con te perché tu riesca a costruire un tempio al Signore tuo Dio, come ti ha promesso. 12Ebbene, il

Signore ti conceda senno e intelligenza, ti costituisca re di Israele per osservare la legge del Signore tuo Dio. 13Certo

riuscirai, se cercherai di praticare gli statuti e i decreti che il Signore ha prescritti a Mosè per Israele. Sii forte,

coraggio; non temere e non abbatterti. 14Ecco, anche in mezzo alle angosce, ho preparato per il tempio centomila

talenti d'oro, un milione di talenti d'argento, bronzo e ferro in quantità incalcolabile. Inoltre ho preparato legname e

pietre; tu ve ne aggiungerai ancora. 15Ti assisteranno molti operai, scalpellini e lavoratori della pietra e del legno e

tecnici di ogni sorta per qualsiasi lavoro. 16L'oro, l'argento, il bronzo e il ferro non si calcolano; su, mettiti al lavoro e

il Signore ti assista".

17Davide comandò a tutti i capi di Israele di aiutare Salomone suo figlio. 18Disse: "Il Signore vostro Dio non è forse

con voi e non vi ha concesso tranquillità all'intorno? Difatti ha già messo nelle mie mani gli abitanti della regione; il

paese si è assoggetato davanti al Signore e davanti al suo popolo. 19Ora perciò dedicatevi con tutto il cuore e con

tutta l'anima alla ricerca del Signore vostro Dio. Su, costruite il santuario del Signore vostro Dio, per introdurre

l'arca dell'alleanza del Signore e gli oggetti consacrati a Dio nel tempio che sarà eretto al nome del Signore".

23

1Davide, ormai vecchio e sazio di giorni, nominò re su Israele suo figlio Salomone. 2Egli radunò tutti i capi di

Israele, i sacerdoti e i leviti. 3Si contarono i leviti, dai trent'anni in su; censiti, uno per uno, risultarono trentottomila.

4"Di costoro ventiquattromila dirigano l'attività del tempio, seimila siano magistrati e giudici, 5quattromila portieri e

quattromila lodino il Signore con tutti gli strumenti inventati da me per lodarlo". 6Davide divise in classi i figli di

Levi: Gherson, Keat e Merari.

7Dei Ghersoniti: Ladan e Simei. 8Figli di Ladan: Iechièl, primo, Zetan e Gioele; tre. 9Figli di Simei: Selomìt, Cazièl,

Aran; tre. Costoro sono i capi dei casati di Ladan. 10Figli di Simei: Iacat, Ziza, Ieus, Beria; questi sono i quattro figli

di Simei. 11Iacat era il capo e Ziza il secondo. Ieus e Beria non ebbero molti figli; riguardo al censimento furono

considerati come unico casato.

12Figli di Keat: Amram, Isear, Ebron e Uzziel; quattro. 13Figli di Amram: Aronne e Mosè. Aronne fu scelto per

consacrare le cose sacrosante, egli e i suoi figli, per sempre, perché offrisse incenso davanti al Signore, lo servisse e

benedicesse in suo nome per sempre. 14Riguardo a Mosè, uomo di Dio, i suoi figli furono contati nella tribù di Levi.

15Figli di Mosè: Gherson ed Eliezèr. 16Figli di Gerson: Sebuèl, il primo. 17I figli di Eliezèr furono Recabia, il primo.

Eliezèr non ebbe altri figli, mentre i figli di Recabia furono moltissimi. 18Figli di Isear: Selomìt, il primo. 19Figli di

Ebron: Ieria il primo, Amaria secondo, Iacaziel terzo, Iekameàm quarto. 20Figli di Uzziel: Mica il primo, Icasia

secondo.

21Figli di Merari: Macli e Musi. Figli di Macli: Eleàzaro e Kis. 22Eleàzaro morì senza figli, avendo soltanto figlie; le

sposarono i figli di Kis, loro fratelli. 23Figli di Musi: Macli, Eder e Ieremòt; tre.

24Questi sono i figli di Levi secondo i loro casati, i capifamiglia secondo il censimento, contati nominalmente, uno

per uno, incaricati dei lavori per il servizio del tempio, dai venti anni in su. 25Poiché Davide aveva detto: "Il Signore,

Dio di Israele, ha concesso la tranquillità al suo popolo; egli si è stabilito in Gerusalemme per sempre, 26anche i

leviti non avranno più da trasportare la Dimora e tutti i suoi oggetti per il suo servizio". 27Secondo le ultime

disposizioni di Davide, il censimento dei figli di Levi si fece dai venti anni in su. 28Dipendevano dai figli di Aronne

per il servizio del tempio; presiedevano ai cortili, alle stanze, alla purificazione di ogni cosa sacra e all'attività per il

servizio del tempio, 29al pane dell'offerta, alla farina, all'offerta, alle focacce non lievitate, alle cose da cuocere sulle

graticole e da friggere e a tutte le misure di capacità e di lunghezza. 30Dovevano presentarsi ogni mattina per

celebrare e lodare il Signore, così pure alla sera. 31Presiedevano a tutti gli olocausti da offrire al Signore nei sabati,

nei noviluni, nelle feste fisse, secondo un numero preciso e secondo le loro regole, sempre davanti al Signore.

32Pensavano anche al servizio della tenda del convegno e al servizio del santuario e stavano agli ordini dei figli di

Aronne, loro fratelli, per il servizio del tempio.

24

1Classi dei figli di Aronne. Figli di Aronne: Nadàb, Abiu, Ebiatàr, Eleàzaro e Itamar. 2Nadàb e Abiu morirono prima

del padre e non lasciarono discendenti. Esercitarono il sacerdozio Eleàzaro e Itamar.

3Davide, insieme con Zadòk dei figli di Eleàzaro e con Achimèlech dei figli di Itamar, li divise in classi secondo il

loro servizio. 4Poiché risultò che i figli di Eleàzaro, relativamente alla somma dei maschi, erano più numerosi dei

figli di Itamar, furono così classificati: sedici capi di casati per i figli di Eleàzaro, otto per i figli di Itamar. 5Li

divisero a sorte, questi come quelli, perché c'erano principi del santuario e principi di Dio sia tra i figli di Eleàzaro

che tra i figli di Itamar. 6Lo scriba Semaia figlio di Netaneèl, dei figli di Levi, ne fece il catalogo alla presenza del re,

dei capi, del sacerdote Zadòk, di Achimèlech figlio di Ebiàtar, dei capi dei casati sacerdotali e levitici; si

registravano due casati per Eleàzaro e uno per Itamar.

7La prima sorte toccò a Ioarib, la seconda a Iedaia, 8la terza a Carim, la quarta a Seorim, 9la quinta a Malchia, la

sesta a Miamin, 10la settimana a Akkoz, l'ottava ad Abia, 11la nona a Giosuè, la decima a Secania, 12l'undecima a

Eliasib, la dodicesima a Iakim, 13la tredicesima a Cuppa, la quattordicesima a Is-Bàal, 14la quindicesima a Bilga, la

sedicesima a Immer, 15la diciassettesima a Chezir, la diciottesima a Happizzès, 16la diciannovesima a Petachia, la

ventesima a Ezechiele, 17la ventunesima a Iachin, la ventiduesima a Gamul, 18la ventitreesima a Delaia, la

ventiquattresima a Maazia. 19Questi furono i turni per il loro servizio; a turno entravano nel tempio secondo la regola

stabilita dal loro antenato Aronne, come gli aveva ordinato il Signore, Dio di Israele.

20Quanto agli altri figli di Levi, per i figli di Amram c'era Subaèl, per i figli di Subaèl Iecdia. 21Quanto a Recabia, il

capo dei figli di Recabia era Issia. 22Per gli Iseariti, Selomòt; per i figli di Selomòt, Iacat. 23Figli di Ebron: Ieria il

primo, Amaria secondo, Iacaziel terzo, Iekameam quarto. 24Figli di Uzziel: Mica; per i figli di Mica, Samir; 25fratello

di Mica era Issia; per i figli di Issia, Zaccaria. 26Figli di Merari: Macli e Musi; per i figli di Iaazia suo figlio. 27Figli

di Merari nella linea di Iaazia suo figlio: Soam, Zaccur e Ibri. 28Per Macli: Eleàzaro, che non ebbe figli. 29Per Kis i

figli di Kis: Ieracmèl. 30Figli di Musi: Macli, Eder e Ierimòt. Questi sono i figli dei leviti secondo i loro casati.

31Anch'essi, come i loro fratelli, figli di Aronne, furono sorteggiati alla presenza del re Davide, di Zadòk, di

Achimèlech, dei casati sacerdotali e levitici, il casato del primogenito come quello del fratello minore.

25

1Quindi Davide, insieme con i capi dell'esercito, separò per il servizio i figli di Asaf, di Eman e di Idutun, che

eseguivano la musica sacra con cetre, arpe e cembali. Il numero di questi uomini incaricati di tale attività fu:

2Per i figli di Asaf: Zaccur, Giuseppe, Natania, Asareela; i figli di Asaf erano sotto la direzione di Asaf, che eseguiva

la musica secondo le istruzioni del re.

3Per Idutun i figli di Idutun: Ghedalia, Seri, Isaia, Casabià, Simei, Mattatia: sei sotto la direzione del loro padre

Idutun, che cantava con cetre per celebrare e lodare il Signore.

4Per Eman i figli di Eman: Bukkia, Mattania, Uzziel, Sebuel, Ierimòt, Anania, Anani, Eliata, Ghiddalti, Romamti-

Èzer, Iosbekasa, Malloti, Cotir, Macaziot. 5Tutti costoro erano figli di Eman, veggente del re riguardo alle parole di

Dio; per esaltare la sua potenza Dio concesse a Eman quattordici figli e tre figlie. 6Tutti costoro, sotto la direzione

del padre, cioè di Asaf, di Idutun e di Eman, cantavano nel tempio con cembali, arpe e cetre, per il servizio del

tempio, agli ordini del re. 7Il numero di costoro, insieme con i fratelli, esperti nel canto del Signore, cioè tutti

veramente capaci, era di duecentottantotto. 8Per i loro turni di servizio furono sorteggiati i piccoli come i grandi, i

maestri come i discepoli.

9La prima sorte toccò a Giuseppe, con i fratelli e figli: dodici; la seconda a Ghedalia, con i fratelli e figli: dodici; 10la

terza a Zaccur, con i figli e fratelli: dodici; 11la quarta a Isri, con i figli e fratelli: dodici; 12la quinta a Natania, con i

figli e fratelli: dodici; 13la sesta a Bukkia, con i figli e fratelli: dodici; 14la settima a Iesareela, con i figli e fratelli:

dodici; 15l'ottava a Isaia, con i figli e fratelli: dodici; 16la nona a Mattania, con i figli e fratelli: dodici; 17la decima a

Simei, con i figli e fratelli: dodici; 18l'undecima ad Azarel, con i figli e fratelli: dodici; 19la dodicesima a Casabià, con

i figli e fratelli: dodici; 20la tredicesima a Subaèl, con i figli e fratelli: dodici; 21la quattordicesima a Mattatia, con i

figli e fratelli: dodici; 22la quindicesima a Ieremòt, con i figli e fratelli: dodici; 23la sedicesima ad Anania, con i figli

e fratelli: dodici; 24la diciassettesima a Iosbecasa, con i figli e fratelli: dodici; 25la diciottesima ad Anani, con i figli e

fratelli: dodici; 26la diciannovesima a Malloti, con i figli e fratelli: dodici; 27la ventesima a Eliata, con i figli e fratelli:

dodici; 28la ventunesima a Cotir, con i figli e fratelli: dodici; 29la ventiduesima a Ghiddalti, con i figli e fratelli:

dodici; 30la ventitreesima a Macaziot, con i figli e fratelli: dodici; 31la ventiquattresima a Romamti-Èzer, con i figli e

fratelli: dodici.
26

1Per le classi dei portieri. Dei Coriti: Meselemia, figlio di Core, dei discendenti di Ebiasaf. 2Figli di Meselemia:

Zaccaria il primogenito, Iediael il secondo, Zebadia il terzo, Iatnièl il quarto, 3Elam il quinto, Giovanni il sesto,

Elioènai il settimo. 4Figli di Obed-Èdom: Semaia il primogenito, Iozabàd il secondo, Iaoch il terzo, Sacar il quarto,

Netaneèl il quinto, 5Ammièl il sesto, Ìssacar il settimo, Peulletài l'ottavo, poiché Dio aveva benedetto Obed-Èdom.

6A Semaia suo figlio nacquero figli, che signoreggiavano nel loro casato perché erano uomini valorosi. 7Figli di

Semaia: Otni, Raffaele, Obed, Elzabàd con i fratelli, uomini valorosi, Eliu e Semachia. 8Tutti costoro erano

discendenti di Obed-Èdom. Essi e i figli e i fratelli, uomini valorosi, erano adattissimi per il servizio. Per Obed-

Èdom: sessantadue in tutto. 9Meselemia ne aveva diciotto tra figli e fratelli, tutti uomini valorosi. 10Figli di Cosà, dei

discendenti di Merari: Simri, il primo; non era primogenito ma suo padre lo aveva costituito capo. 11Chelkia era il

secondo, Tebalia il terzo, Zaccaria il quarto. Totale dei figli e fratelli di Cosà: tredici.

12Queste classi di portieri, cioè i capigruppo, avevano l'incarico, come i loro fratelli, di servire nel tempio.

13Gettarono le sorti, il piccolo come il grande, secondo i loro casati, per ciascuna porta.

14Per il lato orientale la sorte toccò a Selemia; a Zaccaria suo figlio, consigliere assennato, in seguito a sorteggio

toccò il lato settentrionale, 15a Obed-Èdom quello meridionale, ai suoi figli toccarono i magazzini. 16Il lato

occidentale con la porta Sallèchet, sulla via della salita, toccò a Suppim e a Cosà. Un posto di guardia era

proporzionato all'altro. 17Per il lato orientale erano incaricati sei uomini ogni giorno; per il lato settentrionale quattro

al giorno; per quello meridionale quattro al giorno, per ogni magazzino due. 18Al Parbàr a occidente, ce n'erano

quattro per la strada e due per il Parbàr. 19Queste le classi dei portieri discendenti di Core, figli di Merari.

20I leviti loro fratelli, addetti alla sorveglianza sui tesori del tempio e sui tesori delle cose consacrate, 21erano figli di

Ladan, ghersoniti secondo la linea di Ladan. Capi dei casati di Ladan il Ghersonita erano gli Iechieliti. 22Gli

Iechieliti Zetan e Gioele, suo fratello, erano addetti ai tesori del tempio.

23Fra i discendenti di Amram, di Isear, di Ebron e di Uzziel: 24Subaèl figlio di Gherson, figlio di Mosè, era

sovrintendente dei tesori. 25Tra i suoi fratelli, nella linea di Eliezer: suo figlio Recabia, di cui fu figlio Isaia, di cui fu

figlio Ioram, di cui fu figlio Zikri, di cui fu figlio Selomìt. 26Questo Selomìt con i fratelli era addetto ai tesori delle

cose consacrate, che il re Davide, i capi dei casati, i capi di migliaia e di centinaia e i capi dell'esercito 27avevano

consacrate, prendendole dal bottino di guerra e da altre prede, per la manutenzione del tempio. 28Inoltre c'erano tutte

le cose consacrate dal veggente Samuele, da Saul figlio di Kis, da Abner figlio di Ner, e da Ioab figlio di Zeruià; tutti

questi oggetti consacrati dipendevano da Selomìt e dai suoi fratelli.

29Fra i discendenti di Isear: Chenania e i suoi figli erano addetti agli affari esterni di Israele come magistrati e

giudici. 30Fra i discendenti di Ebron: Casabià e i suoi fratelli, uomini valorosi, in numero di millesettecento, erano

addetti alla sorveglianza di Israele, dalla Transgiordania all'occidente, riguardo a ogni cosa relativa al culto del

Signore e al servizio del re. 31Fra i discendenti di Ebron c'era Ieria, il capo degli Ebroniti divisi secondo le loro

genealogie; nell'anno quarantesimo del regno di Davide si effettuarono ricerche sugli Ebroniti; fra di loro c'erano

uomini valorosi in Iazer di Gàlaad. 32Tra i fratelli di Ieria, uomini valorosi, c'erano duemilasettecento capi di casati.

Il re Davide diede a costoro autorità sui Rubeniti, sui Gaditi e su metà della tribù di Manàsse per ogni questione

riguardante Dio o il re.
27

1Ecco i figli di Israele, secondo il loro numero, i capi dei casati, i capi di migliaia e di centinaia, i loro ufficiali al

servizio del re, secondo le loro classi, delle quali una entrava e l'altra usciva, ogni mese, per tutti i mesi dell'anno.

Ogni classe comprendeva ventiquattromila individui.

2Alla prima classe, in funzione nel primo mese, presiedeva Iasobeam figlio di Zabdiel; la sua classe era di

ventiquattromila. 3Egli era dei discendenti di Perez ed era il capo di tutti gli ufficiali dell'esercito, per il primo mese.

4Alla classe del secondo mese presiedeva Dodo di Acoch; la sua classe era di ventiquattromila.

5Al terzo gruppo, per il terzo mese, presiedeva Benaià figlio di Ioiadà, sommo sacerdote; la sua classe era di

ventiquattromila. 6Questo Benaià era un prode fra i Trenta e aveva il comando dei Trenta e della sua classe. Suo

figlio era Ammizabàd.

7Quarto, per il quarto mese, era Asaèl fratello di Ioab e, dopo di lui, Zebadia suo figlio; la sua classe era di

ventiquattromila.

8Quinto, per il quinto mese, era l'ufficiale Samehut di Zerach; la sua classe era di ventiquattromila.

9Sesto, per il sesto mese, Ira, figlio di Ikkes di Tekoà; la sua classe era di ventiquattromila.

10Settimo, per il settimo mese, era Chelez di Pelon, dei discendenti di Èfraim; la sua classe era di ventiquattromila.

11Ottavo, per l'ottavo mese, era Sibbecài di Cusa, della famiglia degli Zerachiti; la sua classe era di ventiquattromila.

12Nono, per il nono mese, era Abièzer, il Beniaminita; la sua classe era di ventiquattromila.

13Decimo, per il decimo mese, era Marai di Netofa, appartenente agli Zerachiti; la sua classe era di ventiquattromila.

14Undecimo, per l'undecimo mese, era Benaià di Piraton, dei discendenti di Èfraim; la sua classe era di

ventiquattromila.

15Dodicesimo, per il dodicesimo mese, era Cheldai di Netofa, della stirpe di Otniel; la sua classe era di

ventiquattromila.

16Riguardo alle tribù di Israele: sui Rubeniti presiedeva Elièzer figlio di Zikri; sulla tribù di Simeone, Sefatia figlio

di Maaca; 17su quella di Levi, Casabia figlio di Kemuel; sugli Aronnidi, Zadòk; 18su quella di Giuda, Eliu, dei fratelli

di Davide; su quella di Ìssacar, Omri figlio di Michele; 19su quella di Zàbulon, Ismaia figlio di Abdia; su quella di

Nèftali, Ierimòt figlio di Azrièl; 20sugli Efraimiti, Osea figlio di Azazia; su metà della tribù di Manàsse, Gioele figlio

di Pedaia; 21su metà della tribù di Manàsse in Gàlaad, Iddo figlio di Zaccaria; su quella di Beniamino, Iaasiel figlio

di Abner; 22su quella di Dan, Azarel figlio di Ierocam. Questi furono i capi delle tribù di Israele.

23Davide non fece il censimento di quelli al di sotto dei vent'anni, perché il Signore aveva detto che avrebbe

moltiplicato Israele come le stelle del cielo. 24Ioab figlio di Zeruià aveva cominciato il censimento, ma non lo

terminò; proprio per esso si scatenò l'ira su Israele. Questo censimento non fu registrato nel libro delle Cronache del

re Davide.

25Sui tesori del re presiedeva Azmàvet figlio di Adiel; sui tesori che erano nella campagna, nelle città, nei villaggi e

nelle torri presiedeva Giònata figlio di Uzzia. 26Sugli operai agricoli, per la lavorazione del suolo, c'era Ezri figlio di

Chelub.

27Alle vigne era addetto Simei di Rama; ai prodotti delle vigne depositati nelle cantine era addetto Zabdai di Sefàm.

28Agli oliveti e ai sicomòri, che erano nella Sefela, era addetto Baal-Canan di Ghedera; ai depositi di olio Ioas.

29Agli armenti che pascolavano nella pianura di Saron era addetto il Saronita Sitri; agli armenti che pascolavano in

altre valli Safat figlio di Adlai. 30Ai cammelli era addetto Obil, l'Ismaelita; alle asine Iecdaia di Meronot; 31alle

pecore Iaziu l'Agareno. Tutti costoro erano amministratori dei beni del re Davide.

32Giònata, zio di Davide, era consigliere; uomo intelligente e scriba, egli insieme con Iechiel figlio di Cakmonì, si

occupava dei figli del re. 33Achitofel era consigliere del re; Cusai l'Arkita era amico del re. 34Ad Achitofel

successero Ioiadà figlio di Benaià ed Ebiatàr; capo dell'esercito del re era Ioab.

28

1Davide convocò tutti gli ufficiali di Israele, i capitribù e i capi delle varie classi al servizio del re, i capi di migliaia,

i capi di centinaia, gli amministratori di tutti i beni e di tutto il bestiame del re e dei suoi figli, insieme con i

consiglieri, i prodi e ogni soldato valoroso in Israele. 2Davide si alzò in piedi e disse:

"Ascoltatemi, miei fratelli e mio popolo! Io avevo deciso di costruire una dimora tranquilla per l'arca dell'alleanza

del Signore, per lo sgabello dei piedi del nostro Dio. Avevo fatto i preparativi per la costruzione, 3ma Dio mi disse:

Non costruirai un tempio al mio nome, perché tu sei stato un guerriero e hai versato sangue. 4Il Signore Dio di

Israele scelse me fra tutta la famiglia di mio padre perché divenissi per sempre re su Israele; difatti egli si è scelto

Giuda come capo e fra la discendenza di Giuda ha scelto il casato di mio padre e, fra i figli di mio padre, si è

compiaciuto di me per costituirmi re su Israele. 5Fra tutti i miei figli, poiché il Signore mi ha dato molti figli, ha

scelto il mio figlio Salomone per farlo sedere sul trono del regno del Signore su Israele. 6Egli infatti mi ha detto:

Salomone tuo figlio costruirà il mio tempio e i miei cortili, perché io mi sono scelto lui come figlio e intendo

essergli padre. 7Renderò saldo il suo regno per sempre, se egli persevererà nel compiere i miei comandi e i miei

decreti, come fa oggi. 8Ora, davanti a tutto Israele, assemblea del Signore, e davanti al nostro Dio che ascolta, vi

scongiuro: osservate e praticate tutti i decreti del Signore vostro Dio, perché possediate questo buon paese e lo

passiate in eredità ai vostri figli dopo di voi, per sempre.

9Tu, Salomone figlio mio, riconosci il Dio di tuo padre, servilo con cuore perfetto e con animo volenteroso, perché il

Signore scruta i cuori e penetra ogni intimo pensiero; se lo ricercherai, ti si farà trovare; se invece l'abbandonerai,

egli ti rigetterà per sempre. 10Vedi: ora il Signore ti ha scelto perché tu gli costruisca una casa come santuario; sii

forte e mettiti al lavoro".

11Davide diede a Salomone suo figlio il modello del vestibolo e degli edifici, delle stanze per i tesori, dei piani di

sopra e delle camere interne e del luogo per il propiziatorio, 12inoltre la descrizione di quanto aveva in animo

riguardo ai cortili del tempio, a tutte le stanze laterali, ai tesori del tempio e ai tesori delle cose consacrate, 13alle

classi dei sacerdoti e dei leviti e a tutta l'attività per il servizio del tempio e a tutti gli arredi usati nel tempio.

14Relativamente a tutti gli oggetti d'oro, gli consegnò l'oro, indicando il peso dell'oro di ciascun oggetto destinato al

culto e il peso dell'argento di ciascun oggetto destinato al culto. 15Gli consegnò anche l'oro destinato ai candelabri e

alle loro lampade, indicando il peso dei singoli candelabri e delle loro lampade, e l'argento destinato ai candelabri,

indicando il peso dei candelabri e delle loro lampade, secondo l'uso di ogni candelabro. 16Gli indicò il quantitativo

dell'oro per le tavole dell'offerta, per ogni tavola, e dell'argento per le tavole d'argento, 17dell'oro puro per i ganci, i

vassoi e le brocche. Gli indicò il quantitativo dell'oro per le coppe, per ogni coppa d'oro, e quello dell'argento, per

ogni coppa d'argento. 18Gli diede l'oro puro per l'altare dei profumi, indicandone il peso. Gli consegnò il modello del

carro d'oro dei cherubini, che stendevano le ali e coprivano l'arca dell'alleanza del Signore. 19"Tutto ciò - disse - era

in uno scritto da parte del Signore per farmi comprendere tutti i particolari del modello".

20Davide disse a Salomone suo figlio: "Sii forte, coraggio; mettiti al lavoro, non temere e non abbatterti, perché il

Signore Dio, mio Dio, è con te. Non ti lascerà e non ti abbandonerà finché tu non abbia terminato tutto il lavoro per

il tempio. 21Ecco le classi dei sacerdoti e dei leviti per ogni servizio nel tempio. Presso di te, per ogni lavoro, ci sono

esperti in qualsiasi attività e ci sono capi e tutto il popolo, pronti a tutti i tuoi ordini".

29

1Il re Davide disse a tutta l'assemblea: "Salomone mio figlio, il solo che Dio ha scelto, è ancora giovane e debole,

mentre l'impresa è grandiosa, perché la Dimora non è destinata a un uomo ma al Signore Dio. 2Secondo tutta la mia

possibilità ho fatto preparativi per il tempio del mio Dio; ho preparato oro su oro, argento su argento, bronzo su

bronzo, ferro su ferro, legname su legname, ònici, brillanti, topàzi, pietre di vario valore e pietre preziose e marmo

bianco in quantità. 3Inoltre, per il mio amore per la casa del mio Dio, quanto possiedo in oro e in argento dò per il

tempio del mio Dio, oltre quanto ho preparato per il santuario: 4tremila talenti d'oro, d'oro di Ofir, e settemila talenti

d'argento raffinato per rivestire le pareti interne, 5l'oro per gli oggetti in oro, l'argento per quelli in argento e per tutti

i lavori da eseguirsi dagli artisti. Ora, chi vuole essere generoso oggi per il Signore?". 6Si dimostrarono volenterosi i

capifamiglia, i capitribù di Israele, i capi di migliaia e di centinaia e i dirigenti degli affari del re. 7Essi diedero per

l'opera del tempio cinquemila talenti d'oro, diecimila darìci, diecimila talenti d'argento, diciottomila talenti di bronzo

e centomila talenti di ferro. 8Quanti si ritrovarono pietre preziose le diedero a Iechièl il Ghersonita, perché fossero

depositate nel tesoro del tempio. 9Il popolo gioì per la loro generosità, perché le offerte erano fatte al Signore con

cuore sincero; anche il re Davide gioì vivamente.

10Davide benedisse il Signore davanti a tutta l'assemblea. Davide disse: "Sii benedetto, Signore Dio di Israele, nostro

padre, ora e sempre. 11Tua, Signore, è la grandezza, la potenza, la gloria, lo splendore e la maestà, perché tutto, nei

cieli e sulla terra, è tuo. Signore, tuo è il regno; tu ti innalzi sovrano su ogni cosa. 12Da te provengono la ricchezza e

la gloria; tu domini tutto; nella tua mano c'è forza e potenza; dalla tua mano ogni grandezza e potere. 13Ora, nostro

Dio, ti ringraziamo e lodiamo il tuo nome glorioso. 14E chi sono io e chi è il mio popolo, per essere in grado di

offrirti tutto questo spontaneamente? Ora tutto proviene da te; noi, dopo averlo ricevuto dalla tua mano, te l'abbiamo

ridato. 15Noi siamo stranieri davanti a te e pellegrini come tutti i nostri padri. Come un'ombra sono i nostri giorni

sulla terra e non c'è speranza. 16Signore nostro Dio, quanto noi abbiamo preparato per costruire una casa al tuo santo

nome proviene da te, è tutto tuo. 17So, mio Dio, che tu provi i cuori e ti compiaci della rettitudine. Io, con cuore

retto, ho offerto spontaneamente tutte queste cose. Ora io vedo il tuo popolo qui presente portarti offerte con gioia.

18Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Israele, nostri padri, custodisci questo sentimento per sempre nell'intimo del

cuore del tuo popolo. Dirigi i loro cuori verso di te. 19A Salomone mio figlio concedi un cuore sincero perché

custodisca i tuoi comandi, le tue disposizioni e i tuoi decreti, perché eseguisca tutto ciò e costruisca l'edificio, per il

quale io ho eseguito i preparativi".

20Davide disse a tutta l'assemblea: "Su, benedite il Signore vostro Dio!". Tutta l'assemblea benedisse il Signore, Dio

dei suoi padri; si inginocchiarono e si prostrarono davanti al Signore e al re.

21Offrirono sacrifici al Signore e gli bruciarono olocausti il giorno dopo: mille giovenchi, mille arieti, mille agnelli

con le relative libazioni, oltre numerosi sacrifici per tutto Israele. 22Mangiarono e bevvero alla presenza del Signore

in quel giorno con manifestazioni di grande gioia. Di nuovo proclamarono re Salomone, figlio di Davide, lo unsero,

consacrando lui al Signore come capo e Zadòk come sacerdote.

23Salomone sedette sul trono del Signore come re al posto di Davide suo padre; prosperò e tutto Israele gli fu

sottomesso. 24Tutti gli ufficiali, i prodi e anche tutti i figli del re Davide si sottomisero al re Salomone. 25Il Signore

rese grande Salomone di fronte a tutto Israele e gli diede uno splendore di regno, che nessun predecessore in Israele

aveva avuto.

26Davide, figlio di Iesse, aveva regnato su tutto Israele. 27La durata del suo regno su Israele era stata di quarant'anni;

in Ebron aveva regnato sette anni e in Gerusalemme trentatrè. 28Morì molto vecchio, sazio di anni, di ricchezza e di

gloria. Al suo posto divenne re il figlio Salomone.

29Le gesta del re Davide, le prime come le ultime, ecco sono descritte nei libri del veggente Samuele, nel libro del

profeta Natan e nel libro del veggente Gad, 30con tutta la storia del suo regno, della sua potenza e di quanto avvenne

in quei tempi durante la sua vita, in Israele e in tutti i regni degli altri paesi.

Secondo libro delle Cronache
1

1Salomone figlio di Davide si affermò nel regno. Il Signore suo Dio era con lui e lo rese molto grande.

2Salomone mandò ordini a tutto Israele, ai capi di migliaia e di centinaia, ai magistrati, a tutti i principi di tutto

Israele e ai capifamiglia. 3Poi Salomone e tutto Israele con lui si recarono all'altura di Gàbaon, perché là si trovava la

tenda del convegno di Dio, eretta da Mosè, servo di Dio, nel deserto. 4Ma l'arca di Dio Davide l'aveva trasportata da

Kiriat-Iearìm nel luogo che aveva preparato per essa, perché egli aveva innalzato per essa una tenda in

Gerusalemme. 5L'altare di bronzo, opera di Bezalèel figlio di Uri, figlio di Cur, era là davanti alla Dimora del

Signore. Salomone e l'assemblea vi andarono per consultare il Signore. 6Salomone salì all'altare di bronzo davanti al

Signore nella tenda del convegno e vi offrì sopra mille olocausti.

7In quella notte Dio apparve a Salomone e gli disse: "Chiedimi ciò che vuoi che io ti conceda". 8Salomone disse a

Dio: "Tu hai trattato mio padre Davide con grande benevolenza e mi hai fatto regnare al suo posto. 9Ora, Signore

Dio, si avveri la tua parola a Davide mio padre, perché mi hai costituito re su un popolo numeroso come la polvere

della terra. 10Ora concedimi saggezza e scienza e che io possa guidare questo popolo; perché chi potrebbe mai

governare questo tuo grande popolo?".

11Dio disse a Salomone: "Poiché ti sta a cuore una cosa simile e poiché non hai domandato né ricchezze, né beni, né

gloria, né la vita dei tuoi nemici e neppure una lunga vita, ma hai domandato piuttosto saggezza e scienza per

governare il mio popolo, su cui ti ho costituito re, 12saggezza e scienza ti saranno concesse. Inoltre io ti darò

ricchezze, beni e gloria, quali non ebbero mai i re tuoi predecessori e non avranno mai i tuoi successori". 13Salomone

poi dall'altura, che si trovava in Gàbaon, tornò a Gerusalemme, lontano dalla tenda del convegno, e regnò su Israele.

14Salomone radunò carri e cavalli; aveva millequattrocento carri e dodicimila cavalli, distribuiti nelle città dei carri e

presso il re in Gerusalemme. 15Il re fece in modo che in Gerusalemme l'argento e l'oro abbondassero come i sassi e i

cedri fossero numerosi come i sicomòri nella Sefela. 16I cavalli di Salomone provenivano da Muzri e da Kue; i

mercanti del re li acquistavano in Kue. 17Essi facevano venire e importavano da Muzri un carro per seicento sicli

d'argento, un cavallo per centocinquanta. In tal modo ne importavano per fornirli a tutti i re degli Hittiti e ai re di

Aram.

18Salomone decise di costruire un tempio al nome del Signore e una reggia per sé.

2

1Salomone ingaggiò settantamila portatori, ottantamila scalpellini per lavorare in montagna e tremilaseicento

sorveglianti.

2Salomone mandò a dire a Chiram, re di Tiro: "Come hai fatto con mio padre Davide, al quale avevi spedito legno di

cedro per la costruzione della sua dimora, fa' anche con me. 3Ecco ho deciso di costruire un tempio al nome del

Signore mio Dio, per consacrarlo a lui sì che io possa bruciare profumi fragranti davanti a lui, esporre sempre i pani

dell'offerta e presentare olocausti mattina e sera, nei sabati, nei noviluni e nelle feste del Signore nostro Dio. Per

Israele questo è un obbligo perenne. 4Il tempio, che io intendo costruire, deve essere grande, perché il nostro Dio è

più grande di tutti gli dèi. 5Ma chi avrà la capacità di costruirgli un tempio, quando i cieli e i cieli dei cieli non

bastano per contenerlo? E chi sono io perché gli costruisca un tempio, anche solo per bruciare incenso alla sua

presenza? 6Ora mandami un uomo esperto nel lavorare l'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, filati di porpora, di cremisi

e di violetto e che sappia eseguire intagli di ogni genere; egli lavorerà con gli altri artigiani che io ho in

Gerusalemme e in Giuda, preparati da mio padre Davide. 7Mandami legno di cedro, di abete e di sandalo dal Libano.

Io so, infatti, che i tuoi uomini sono abili nel tagliare gli alberi del Libano. Ora i miei uomini si uniranno ai tuoi 8per

prepararmi legno in grande quantità, perché il tempio che intendo costruire deve essere grande e stupendo. 9Ecco, a

quanti abbatteranno e taglieranno gli alberi io darò grano per vettovagliamento; ai tuoi uomini darò ventimila kor di

grano, ventimila kor d'orzo, ventimila bat di vino e ventimila bat d'olio".

10Chiram re di Tiro mandò per iscritto a Salomone questo messaggio: "Per l'amore che il Signore porta al suo

popolo, ti ha costituito re su di esso". 11Quindi Chiram diceva: "Sia benedetto il Signore Dio di Israele, che ha fatto il

cielo e la terra, che ha concesso al re Davide un figlio saggio, pieno di senno e di intelligenza, il quale costruirà un

tempio al Signore e una reggia per sé. 12Ora ti mando un uomo esperto, pieno di saggezza, Curam-Abi, 13figlio di

una donna della tribù di Dan e di un padre di Tiro. Egli sa lavorare l'oro, l'argento, il bronzo, il ferro, le pietre, il

legno, i filati di porpora, di violetto, di bisso e di cremisi; sa eseguire ogni intaglio e concretare genialmente ogni

progetto gli venga sottoposto. Egli lavorerà con i tuoi artigiani e con gli artigiani del mio signore Davide tuo padre.

14Ora il mio Signore mandi ai suoi uomini il grano, l'orzo, l'olio e il vino promessi. 15Noi taglieremo nel Libano il

legname, quanto te ne occorrerà, e te lo porteremo per mare su zattere fino a Giaffa e tu lo farai salire a

Gerusalemme".

16Salomone censì tutti gli stranieri che erano nel paese di Israele: un nuovo censimento dopo quello effettuato dal

padre Davide. Ne furono trovati centocinquantatremilaseicento. 17Ne prese settantamila come portatori, ottantamila

come scalpellini perché lavorassero sulle montagne e tremilaseicento come sorveglianti perché facessero lavorare

quella gente.
3

1Salomone cominciò a costruire il tempio del Signore in Gerusalemme sul monte Moria dove il Signore era apparso

a Davide suo padre, nel luogo preparato da Davide sull'aia di Ornan il Gebuseo. 2Incominciò a costruire nel secondo

mese dell'anno quarto del suo regno. 3Queste sono le misure delle fondamenta poste da Salomone per edificare il

tempio: lunghezza, in cubiti dell'antica misura, sessanta cubiti; larghezza venti cubiti. 4Il vestibolo, che era di fronte

al tempio nel senso della larghezza del tempio, era di venti cubiti; la sua altezza era di centoventi cubiti. Egli ricoprì

l'interno di oro purissimo. 5Ricoprì con legno di abete il vano maggiore e lo rivestì d'oro fino; sopra vi scolpì palme

e catenelle. 6Rivestì l'aula con pietre preziose per ornamento. L'oro era oro di Parvàim.

7Rivestì d'oro la navata, cioè le travi, le soglie, le pareti e le porte; sulle pareti scolpì cherubini.

8Costruì la cella del Santo dei santi, lunga, nel senso della larghezza della navata, venti cubiti e larga venti cubiti. La

rivestì di oro fino, impiegandone seicento talenti. 9Il peso dei chiodi era di cinquanta sicli d'oro; anche i piani di

sopra rivestì d'oro. 10Nella cella del Santo dei santi eresse due cherubini, lavoro di scultura e li rivestì d'oro. 11Le ali

dei cherubini erano lunghe venti cubiti. Un'ala del primo cherubino, lunga cinque cubiti, toccava la parete della

cella; l'altra, lunga cinque cubiti, toccava l'ala del secondo cherubino. 12Un'ala del secondo cherubino, di cinque

cubiti, toccava la parete della cella; l'altra, di cinque cubiti, toccava l'ala del primo cherubino.

13Queste ali dei cherubini, spiegate, misuravano venti cubiti; essi stavano in piedi, voltati verso l'interno.

14Salomone fece la cortina di stoffa di violetto, di porpora, di cremisi e di bisso; sopra vi fece ricamare cherubini.

15Di fronte al tempio eresse due colonne, alte trentacinque cubiti; il capitello sulla cima di ciascuna era di cinque

cubiti. 16Fece ghirlande e le pose sulla cima delle colonne. Fece anche cento melagrane e le collocò fra le ghirlande.

17Eresse le colonne di fronte alla navata, una a destra e una a sinistra; quella a destra la chiamò Iachin e quella a

sinistra Boaz.
4

1Salomone fece l'altare di bronzo lungo venticinque cubiti, largo venticinque e alto dieci. 2Fece la vasca di metallo

fuso del diametro di dieci cubiti, rotonda, alta cinque cubiti; ci voleva una corda di trenta cubiti per cingerla. 3Sotto

l'orlo, per l'intera circonferenza, la circondavano animali dalle sembianze di buoi, dieci per cubito, disposti in due

file e fusi insieme con la vasca. 4Questa poggiava su dodici buoi: tre guardavano verso settentrione, tre verso

occidente, tre verso meridione e tre verso oriente. La vasca vi poggiava sopra e le loro parti posteriori erano rivolte

verso l'interno. 5Il suo spessore era di un palmo; il suo orlo era come l'orlo di un calice a forma di giglio. Conteneva

tremila bat.

6Fece anche dieci recipienti per la purificazione ponendone cinque a destra e cinque a sinistra; in essi si lavava

quanto si adoperava per l'olocausto. La vasca serviva alle abluzioni dei sacerdoti.

7Fece dieci candelabri d'oro, secondo la forma prescritta, e li pose nella navata: cinque a destra e cinque a sinistra.

8Fece dieci tavoli e li collocò nella navata, cinque a destra e cinque a sinistra.

9Fece il cortile dei sacerdoti, il gran cortile e le porte di detto cortile, che rivestì di bronzo. 10Collocò la vasca dal lato

destro, a sud-est.

11Curam fece le caldaie, le palette e gli aspersori. Egli portò a termine il lavoro, eseguito nel tempio per il re

Salomone: 12le due colonne, i due globi dei capitelli sopra le colonne, i due reticolati per coprire i globi dei capitelli

sopra le colonne, 13le quattrocento melagrane per i due reticolati, due file di melagrane per ogni reticolato per coprire

i due globi dei capitelli sopra le colonne, 14le dieci basi e i dieci recipienti sulle basi, 15l'unica vasca e i dodici buoi

sotto di essa, 16le caldaie, le palette, i forchettoni e tutti gli accessori che Curam-Abi fece di bronzo splendido per il

re Salomone per il tempio. 17Il re li fece fondere nella valle del Giordano, nella fonderia, fra Succot e Zereda.

18Salomone fece tutti questi oggetti in grande quantità da non potersi calcolare il peso del bronzo.

19Salomone fece tutti gli oggetti destinati al tempio: l'altare d'oro e le tavole, su cui si ponevano i pani dell'offerta, 20i

candelabri e le lampade d'oro da accendersi, come era prescritto, di fronte alla cella, 21i fiori, le lampade e gli

spegnitoi d'oro, di quello più raffinato, 22i coltelli, gli aspersori, le coppe e i bracieri d'oro fino. Quanto alle porte del

tempio, i battenti interni verso il Santo dei santi e i battenti della navata del tempio erano d'oro.

5

1Fu ultimato così quanto Salomone aveva disposto per il tempio. Allora Salomone fece portare gli oggetti consacrati

da Davide suo padre e depositò l'argento, l'oro e ogni arredo nel tesoro del tempio.

2Salomone allora convocò in assemblea a Gerusalemme gli anziani di Israele e tutti i capitribù, i principi dei casati

israeliti, per trasportare l'arca dell'alleanza del Signore dalla città di Davide, cioè da Sion. 3Si radunarono presso il re

tutti gli Israeliti per la festa che cadeva nel settimo mese. 4Quando furono giunti tutti gli anziani di Israele, i leviti

sollevarono l'arca. 5Trasportarono l'arca e la tenda del convegno e tutti gli oggetti sacri che erano nella tenda; li

trasportarono i sacerdoti e i leviti. 6Il re Salomone e tutta la comunità di Israele, convenuta presso di lui,

immolavano davanti all'arca pecore e buoi, da non potersi contare né calcolare per il gran numero. 7I sacerdoti

introdussero l'arca dell'alleanza del Signore al suo posto nella cella del tempio, nel Santo dei santi, sotto le ali dei

cherubini. 8Difatti i cherubini stendevano le ali sopra l'arca; essi coprivano l'arca e le sue stanghe dall'alto. 9Le

stanghe erano più lunghe, per questo le loro punte si prolungavano oltre l'arca verso la cella, ma non si vedevano di

fuori; così è fino ad oggi. 10Nell'arca non c'era nulla se non le due tavole, che Mosè vi pose sull'Oreb, le tavole

dell'alleanza conclusa dal Signore con gli Israeliti quando uscirono dall'Egitto.

11Ora avvenne che, usciti i sacerdoti dal Santo - tutti i sacerdoti presenti infatti si erano santificati senza badare alle

classi - 12mentre tutti i leviti cantori, cioè Asaf, Eman, Idutun e i loro figli e fratelli, vestiti di bisso, con cembali,

arpe e cetre stavano in piedi a oriente dell'altare e mentre presso di loro centoventi sacerdoti suonavano le trombe,

13avvenne che, quando i suonatori e i cantori fecero udire all'unisono la voce per lodare e celebrare il Signore e il

suono delle trombe, dei cembali e degli altri strumenti si levò per lodare il Signore perché è buono, perché la sua

grazia dura sempre, allora il tempio si riempì di una nube, cioè della gloria del Signore. 14I sacerdoti non riuscivano

a rimanervi per il loro servizio a causa della nube, perché la gloria del Signore aveva riempito il tempio di Dio.

6
1Allora Salomone disse:
"Il Signore ha deciso di abitare nella nube.
2Ora io ti ho costruito una casa sublime,

un luogo ove tu possa porre per sempre la dimora".

3Il re poi si voltò e benedisse tutta l'assemblea di Israele, mentre tutta l'assemblea di Israele stava in piedi 4e disse:

"Benedetto il Signore Dio di Israele, che ha adempiuto con potenza quanto aveva predetto di sua bocca a Davide,

mio padre: 5Da quando feci uscire il mio popolo dal paese d'Egitto non mi sono scelto una città fra tutte le tribù di

Israele perché mi si costruisse un tempio ove abitasse il mio nome e non mi sono scelto nessuno perché fosse guida

del mio popolo Israele; 6ora mi sono scelto Gerusalemme perché vi dimori il mio nome e mi sono scelto Davide

perché governi il mio popolo Israele. 7Davide mio padre aveva deciso di costruire un tempio al nome del Signore,

Dio di Israele, 8ma il Signore disse a Davide mio padre: Hai deciso di costruire un tempio al mio nome; hai fatto

bene a formulare tale progetto; 9solo che tu non costruirai il tempio, ma tuo figlio, generato da te, costruirà un

tempio al mio nome. 10Il Signore ha attuato la sua parola; sono succeduto infatti a Davide mio padre e siedo sul

trono di Israele, come aveva preannunziato il Signore e ho costruito il tempio al nome del Signore, Dio di Israele.

11Vi ho collocato l'arca dell'alleanza che il Signore aveva conclusa con gli Israeliti".

12Egli si pose poi davanti all'altare del Signore, di fronte a tutta l'assemblea di Israele, e stese le mani. 13Salomone,

infatti, aveva eretto una tribuna di bronzo e l'aveva collocata in mezzo al grande cortile; era lunga cinque cubiti,

larga cinque e alta tre. Egli vi salì e si inginocchiò di fronte a tutta l'assemblea di Israele. Stese le mani verso il cielo

e 14disse: "Signore, Dio di Israele, non c'è Dio simile a te in cielo e sulla terra. Tu mantieni l'alleanza e la

misericordia verso i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il cuore. 15Tu hai mantenuto, nei riguardi del tuo

servo Davide mio padre, quanto gli avevi promesso; quanto avevi pronunziato con la bocca l'hai adempiuto con

potenza, come appare oggi. 16Ora, Signore Dio di Israele, mantieni, nei riguardi del tuo servo Davide mio padre

quanto gli hai promesso: Non ti mancherà mai un discendente, il quale stia davanti a me e sieda sul trono di Israele,

purché i tuoi figli vigilino sulla loro condotta, secondo la mia legge, come hai fatto tu con me. 17Ora, Signore Dio di

Israele, si adempia la parola che tu hai rivolta al tuo servo Davide!

18Ma è proprio vero che Dio abita con gli uomini sulla terra? Ecco i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti,

tanto meno questa casa che ti ho costruita! 19Tuttavia volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore

mio Dio; ascolta il grido e la preghiera che il tuo servo innalza a te. 20Siano i tuoi occhi aperti verso questa casa,

giorno e notte, verso il luogo dove hai promesso di porre il tuo nome, per ascoltare la preghiera che il tuo servo

innalza in questo luogo.

21Ascolta le suppliche del tuo servo e del tuo popolo Israele, quando pregheranno in questo luogo. Tu ascoltali dai

cieli, dal luogo della tua dimora; ascolta e perdona!

22Se uno pecca contro il suo prossimo e, perché gli è imposta una maledizione, viene a giurare davanti al tuo altare

in questo tempio, 23tu ascoltalo dal cielo, intervieni e fa' giustizia fra i tuoi servi; condanna l'empio, facendogli

ricadere sul capo la sua condotta, e dichiara giusto l'innocente, rendendogli quanto merita la sua innocenza.

24Quando il tuo popolo Israele sarà sconfitto dal nemico perché ha peccato contro di te, se si convertirà e loderà il

tuo nome, pregherà e supplicherà davanti a te, in questo tempio, 25tu ascolta dal cielo, perdona il peccato del tuo

popolo Israele e fallo tornare nel paese che hai concesso loro e ai loro padri.

26Quando si chiuderà il cielo e non ci sarà pioggia perché hanno peccato contro di te, se ti pregheranno in questo

luogo, loderanno il tuo nome e si convertiranno dal loro peccato perché tu li avrai umiliati, 27tu ascolta dal cielo e

perdona il peccato dei tuoi servi e del tuo popolo Israele, ai quali indicherai la strada buona su cui camminare, e

concedi la pioggia alla terra, che hai dato in eredità al tuo popolo.

28Quando nella regione ci sarà carestia o peste, carbonchio o ruggine, invasione di cavallette o di bruchi, quando il

nemico assedierà il tuo popolo nella sua terra o nelle sue città, quando scoppierà un'epidemia o un flagello qualsiasi,

29ogni preghiera e ogni supplica fatta da un individuo o da tutto il tuo popolo Israele, in seguito alla prova del

castigo e del dolore, con le mani tese verso questo tempio, 30tu ascoltala dal cielo, luogo della tua dimora e perdona,

rendendo a ciascuno secondo la sua condotta, tu che conosci il cuore di ognuno, poiché solo tu conosci il cuore dei

figli dell'uomo. 31Fa' sì che ti temano e camminino nelle tue vie per tutti i giorni della loro vita nel paese che hai dato

ai nostri padri.

32Anche lo straniero, che non appartiene al tuo popolo Israele, se viene da un paese lontano a causa del tuo grande

nome, della tua mano potente e del tuo braccio teso, a pregare in questo tempio, 33tu ascolta dal cielo, luogo della tua

dimora, e soddisfa tutte le richieste dello straniero e tutti i popoli della terra conoscano il tuo nome, ti temano come

il tuo popolo Israele e sappiano che il tuo nome è stato invocato su questo tempio, che io ho costruito.

34Quando il tuo popolo uscirà in guerra contro i suoi nemici, seguendo la via per la quale l'avrai indirizzato, se ti

pregheranno rivolti verso questa città che ti sei scelta, e verso il tempio che ho costruito al tuo nome, 35ascolta dal

cielo la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia.

36Quando peccheranno contro di te - non c'è, infatti, nessuno senza peccato - e tu, adirato contro di loro, li

consegnerai a un nemico e i loro conquistatori li deporteranno in un paese lontano o vicino, 37se, nel paese in cui

saranno stati deportati, rientrando in se stessi, si convertiranno a te supplicandoti nel paese della loro prigionia

dicendo: Abbiamo peccato, abbiamo agito da malvagi e da empi, 38se faranno ritorno a te con tutto il cuore e con

tutta l'anima, nel paese della loro prigionia ove li avranno deportati e ti supplicheranno rivolti verso il paese che tu

hai concesso ai loro padri, verso la città che ti sei scelta e verso il tempio che io ho costruito al tuo nome, 39tu ascolta

dal cielo, luogo della tua dimora, la loro preghiera e la loro supplica e rendi loro giustizia. Perdona al tuo popolo che

ha peccato contro di te.

40Ora, mio Dio, i tuoi occhi siano aperti e le tue orecchie attente alla preghiera innalzata in questo luogo. 41Ora,

alzati, Signore Dio, vieni al luogo del tuo riposo, tu e l'arca tua potente. Siano i tuoi sacerdoti, Signore Dio, rivestiti

di salvezza e i tuoi fedeli esultino nel benessere. 42Signore Dio, non rigettare il tuo consacrato; ricordati i favori fatti

a Davide tuo servo".
7

1Appena Salomone ebbe finito di pregare, cadde dal cielo il fuoco, che consumò l'olocausto e le altre vittime, mentre

la gloria del Signore riempiva il tempio. 2I sacerdoti non potevano entrare nel tempio, perché la gloria del Signore lo

riempiva. 3Tutti gli Israeliti, quando videro scendere il fuoco e la gloria del Signore sul tempio, si prostrarono con la

faccia a terra sul pavimento, adorarono e celebrarono il Signore perché è buono, perché la sua grazia dura sempre.

4Il re e tutto il popolo sacrificarono vittime al Signore. 5Il re Salomone offrì in sacrificio ventiduemila buoi e

centoventimila pecore; così il re e tutto il popolo dedicarono il tempio. 6I sacerdoti attendevano al servizio; i leviti

con tutti gli strumenti musicali, fatti dal re Davide, celebravano il Signore, perché la sua grazia dura sempre,

eseguendo le laudi composte da Davide. I sacerdoti suonavano le trombe di fronte ai leviti, mentre tutti gli Israeliti

stavano in piedi.

7Salomone consacrò il centro del cortile di fronte al tempio; infatti ivi offrì gli olocausti e il grasso dei sacrifici di

comunione, poiché l'altare di bronzo, eretto da Salomone, non poteva contenere gli olocausti, le offerte e i grassi. 8In

quel tempo Salomone celebrò la festa per sette giorni; tutto Israele, dall'ingresso di Amat al torrente di Egitto,

un'assemblea grandissima, era con lui. 9Nel giorno ottavo ci fu una riunione solenne, essendo durata la dedicazione

dell'altare sette giorni e sette giorni anche la festa. 10Il ventitrè del settimo mese Salomone congedò il popolo perché

tornasse alle sue case contento e con la gioia nel cuore per il bene concesso dal Signore a Davide, a Salomone e a

Israele suo popolo.

11Salomone terminò il tempio e la reggia; attuò quanto aveva deciso di fare nella casa del Signore e nella propria. 12Il

Signore apparve di notte a Salomone e gli disse: "Ho ascoltato la tua preghiera; mi sono scelto questo luogo come

casa di sacrificio. 13Se chiuderò il cielo e non ci sarà più pioggia, se comanderò alle cavallette di divorare la

campagna e se invierò la peste in mezzo al mio popolo, 14se il mio popolo, sul quale è stato invocato il mio nome, si

umilierà, pregherà e ricercherà il mio volto, perdonerò il suo peccato e risanerò il suo paese. 15Ora i miei occhi sono

aperti e i miei orecchi attenti alla preghiera fatta in questo luogo. 16Ora io mi sono scelto e ho santificato questo

tempio perché la mia presenza vi resti sempre; e lì saranno sempre i miei occhi e il mio cuore. 17Se tu camminerai

davanti a me come ha camminato Davide tuo padre, facendo quanto ti ho comandato, e osserverai i miei statuti e

decreti, 18consoliderò il trono del tuo regno come ho promesso a Davide tuo padre dicendogli: Non mancherà per te

un successore che regni in Israele. 19Ma se voi devierete e abbandonerete i decreti e i comandi, che io ho posto

innanzi a voi e andrete a servire dèi stranieri e a prostrarvi a loro, 20vi sterminerò dal paese che vi ho concesso, e

ripudierò questo tempio, che ho consacrato al mio nome, lo renderò la favola e l'oggetto di scherno di tutti i popoli.

21Riguardo a questo tempio, già così eccelso, chiunque vi passerà vicino stupirà e dirà: Perché il Signore ha agito

così con questo paese e con questo tempio? 22Si risponderà: Perché hanno abbandonato il Signore Dio dei loro padri,

che li aveva fatti uscire dal paese d'Egitto, e si sono legati a dèi stranieri, prostrandosi davanti a loro e servendoli.

Per questo egli ha mandato su di loro tutte queste sciagure".

8

1Passati i vent'anni durante i quali aveva edificato il tempio e la reggia, 2Salomone ricostruì le città che Curam gli

aveva dato e vi stabilì gli Israeliti. 3Salomone andò ad Amat di Zoba e l'occupò. 4Egli ricostruì Palmira nel deserto e

tutte le città di rifornimento, che aveva costruito in Amat. 5Ricostruì Bet-Coròn superiore e Bet-Coròn inferiore,

fortezze con mura, battenti e catenacci. 6Lo stesso fece con Baalat, con tutte le città di rifornimento di sua proprietà e

con tutte le città dei carri e dei cavalli; insomma eseguì tutto ciò che gli piacque di costruire in Gerusalemme, nel

Libano e in tutto il territorio del suo dominio.

7Quanti rimanevano degli Hittiti, degli Amorrei, dei Perizziti, degli Evei e dei Gebusei, che non erano Israeliti, 8cioè

i loro discendenti, sopravvissuti dopo di loro nel paese, quanti non erano stati sterminati dagli Israeliti, Salomone li

rese tributari, come lo sono fino ad oggi. 9Ma degli Israeliti Salomone non impiegò nessuno come schiavo per i suoi

lavori, perché essi erano guerrieri, capi dei suoi scudieri, capi dei suoi carri e dei suoi cavalieri. 10Questi capi di

prefetti, eletti dal re Salomone, erano duecentocinquanta e avevano la sorveglianza sul popolo.

11Salomone trasferì la figlia del faraone dalla città di Davide alla casa che aveva costruita per lei, perché aveva

stabilito: "Una donna non deve abitare per me nella casa di Davide, re di Israele, perché è sacro ogni luogo in cui ha

sostato l'arca del Signore".

12In quel tempo Salomone offrì olocausti al Signore sull'altare del Signore, che aveva costruito di fronte al vestibolo.

13Ogni giorno offriva olocausti secondo il comando di Mosè, nei sabati, nei noviluni e nelle tre feste dell'anno, cioè

nella festa degli azzimi, nella festa delle settimane e nella festa delle capanne. 14Secondo le disposizioni di Davide

suo padre, stabilì le classi dei sacerdoti per il loro servizio; anche per i leviti dispose che nel loro ufficio lodassero

Dio e assistessero i sacerdoti ogni giorno; ai portieri nelle loro classi assegnò le singole porte, perché così aveva

comandato Davide, uomo di Dio. 15Non si allontanarono in nulla dalle disposizioni del re Davide riguardo ai

sacerdoti e ai leviti; lo stesso avvenne riguardo ai tesori. 16Così fu realizzata tutta l'opera di Salomone da quando si

gettarono le fondamenta del tempio fino al suo compimento definitivo.

17Allora Salomone andò ad Ezion-Ghèber e ad Elat sulla riva del mare, nella regione di Edom. 18Curam gli mandò

alcune navi con propri equipaggi e uomini esperti del mare. Costoro, insieme con i marinai di Salomone, andarono

in Ofir e di là presero quattrocentocinquanta talenti d'oro e li portarono al re Salomone.

9

1La regina di Saba, sentita la fama di Salomone, venne a Gerusalemme per metterlo alla prova mediante enigmi.

Arrivò con un corteo molto numeroso e con cammelli carichi di aromi, d'oro in grande quantità e di pietre preziose.

Si presentò a Salomone e gli disse quanto aveva in mente. 2Salomone rispose a tutte le sue domande; nessuna risultò

occulta per Salomone tanto da non poterle rispondere. 3La regina di Saba, quando ebbe ammirato la sapienza di

Salomone, la reggia che egli aveva costruito, 4i cibi della sua tavola, gli alloggi dei suoi servitori, l'attività dei suoi

ministri e le loro divise, i suoi coppieri e le loro vesti, gli olocausti che egli offriva nel tempio, ne rimase incantata.

5Quindi disse al re: "Era vero, dunque, quanto avevo sentito dire nel mio paese sul tuo conto e sulla tua sapienza. 6Io

non avevo voluto credere a quanto si diceva finché non sono giunta qui e i miei occhi non hanno visto; ebbene non

mi era stata riferita neppure una metà della grandezza della tua sapienza; tu superi la fama che avevo sentito su di te.

7Beati i tuoi uomini e beati questi tuoi ministri, che stanno sempre alla tua presenza e ascoltano la tua sapienza! 8Sia

benedetto il Signore tuo Dio, che si è compiaciuto di te e ti ha costituito, sul suo trono, re per il Signore Dio tuo.

Poiché il tuo Dio ama Israele e intende renderlo stabile per sempre, ti ha costituito suo re perché tu eserciti il diritto e

la giustizia". 9Essa diede al re centoventi talenti d'oro, aromi in gran quantità e pietre preziose. Non ci furono mai

tanti aromi come quelli che la regina di Saba diede al re Salomone.

10Gli uomini di Curam e quelli di Salomone, che caricavano oro da Ofir, portarono legno di sandalo e pietre

preziose. 11Con il legno di sandalo il re fece le scale del tempio e della reggia, cetre e arpe per i cantori; strumenti

simili non erano mai stati visti nel paese di Giuda.

12Il re Salomone diede alla regina di Saba quanto ella aveva mostrato di gradire, oltre l'equivalente di quanto ella

aveva portato al re. Ella poi tornò nel suo paese con i suoi uomini.

13Il peso dell'oro che affluiva nelle casse di Salomone ogni anno era di seicentosessantasei talenti d'oro, 14senza

contare quanto ne proveniva dai trafficanti e dai commercianti; tutti i re dell'Arabia e i governatori del paese

portavano a Salomone oro e argento.

15Il re Salomone fece duecento scudi grandi d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò seicento sicli d'oro, 16e

trecento scudi piccoli d'oro battuto, per ognuno dei quali adoperò trecento sicli d'oro. Il re li pose nel palazzo della

foresta del Libano.

17Il re fece un grande trono d'avorio, che rivestì d'oro puro. 18Il trono aveva sei gradini e uno sgabello d'oro connessi

fra loro. Ai due lati del sedile c'erano due bracci, vicino ai quali si ergevano due leoni. 19Dodici leoni si ergevano, di

qua e di là, sui sei gradini; non ne esistevano di simili in nessun regno. 20Tutto il vasellame per bere del re Salomone

era d'oro; tutti gli arredi del palazzo della foresta del Libano erano d'oro fino; al tempo di Salomone l'argento non

valeva nulla. 21Difatti le navi del re andavano a Tarsìs, guidate dai marinai di Curam; ogni tre anni tornavano le navi

di Tarsìs cariche d'oro, d'argento, di avorio, di scimmie e di Bábbuini.

22Il re Salomone superò, per ricchezza e sapienza, tutti i re della terra. 23Tutti i re della terra desideravano avvicinare

Salomone per ascoltare la sapienza che Dio gli aveva infusa. 24Ognuno di essi gli portava ogni anno il proprio

tributo, oggetti d'oro e oggetti d'argento, vesti, armi, aromi, cavalli e muli. 25Salomone aveva quattromila stalle per i

suoi cavalli e i suoi carri e dodicimila cavalli, distribuiti nelle città dei carri e presso il re in Gerusalemme. 26Egli

dominava su tutti i re, dal fiume fino alla regione dei Filistei e fino al confine dell'Egitto.

27Il re fece sì che in Gerusalemme l'argento fosse comune come i sassi, i cedri numerosi come i sicomòri nella

Sefela. 28Da Muzri e da tutti i paesi si importavano cavalli per Salomone.

29Le altre gesta di Salomone, dalle prime alle ultime, sono descritte negli atti del profeta Natan, nella profezia di

Achia di Silo e nelle visioni del veggente Iedò riguardo a Geroboamo figlio di Nebàt. 30Salomone regnò in

Gerusalemme su Israele quarant'anni. 31Salomone si addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di

Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Roboamo.

10

1Roboamo andò a Sichem, perché tutti gli Israeliti erano convenuti in Sichem per proclamarlo re. 2Quando lo seppe,

Geroboamo figlio di Nebàt, che era in Egitto dove era fuggito per paura del re Salomone, tornò dall'Egitto. 3Lo

avevano mandato a chiamare e perciò Geroboamo si presentò con tutto Israele e dissero a Roboamo: 4"Tuo padre ha

reso pesante il nostro giogo, ora tu alleggerisci la dura schiavitù di tuo padre e il giogo gravoso, che quegli ci ha

imposto, e noi ti serviremo". 5Rispose loro: "Tornate da me fra tre giorni". Il popolo se ne andò.

6Il re Roboamo si consigliò con gli anziani, che erano stati al servizio di Salomone suo padre durante la sua vita e

domandò: "Che mi consigliate di rispondere a questo popolo?". 7Gli dissero: "Se oggi ti mostrerai benevolo verso

questo popolo, se l'accontenterai e se dirai loro parole gentili, essi saranno tuoi docili sudditi per sempre". 8Ma

quegli trascurò il consiglio datogli dagli anziani e si consultò con i giovani, che erano cresciuti con lui ed erano al

suo servizio. 9Domandò loro: "Che mi consigliate di rispondere a questo popolo che mi ha chiesto: Alleggerisci il

giogo impostoci da tuo padre?". 10I giovani, che erano cresciuti con lui, gli dissero: "Al popolo che si è rivolto a te

dicendo: Tuo padre ha reso pesante il nostro giogo, tu alleggeriscilo! annunzierai:

Il mio mignolo è più grosso dei fianchi di mio padre.

11Ora, se mio padre vi ha caricati di un giogo pesante,

io renderò ancora più grave il vostro giogo.
Mio padre vi ha castigati con fruste,
io vi castigherò con flagelli".

12Geroboamo e tutto il popolo si presentarono a Roboamo il terzo giorno, come aveva ordinato il re quando affermò:

"Tornate da me il terzo giorno". 13Il re rispose loro duramente. Il re Roboamo, respinto il consiglio degli anziani,

14disse loro secondo il consiglio dei giovani:
"Mio padre vi ha imposto un giogo pesante,
io lo renderò ancora più grave.
Mio padre vi ha castigati con fruste,
io vi castigherò con flagelli".

15Il re non ascoltò il popolo, poiché era disposizione divina che il Signore attuasse la parola che aveva rivolta a

Geroboamo, figlio di Nebàt, per mezzo di Achia di Silo. 16Tutto Israele, visto che il re non li ascoltava, rispose al re:

"Che c'è fra noi e Davide?
Nulla in comune con il figlio di Iesse!
Ognuno alle proprie tende, Israele!
Ora pensa alla tua casa, Davide".

Tutto Israele se ne andò alle sue tende. 17Sugli Israeliti che abitavano nelle città di Giuda regnò Roboamo. 18Il re

Roboamo mandò Adoram, sovrintendente ai lavori forzati, ma gli Israeliti lo lapidarono ed egli morì. Il re Roboamo

allora salì in fretta sul suo carro e fuggì in Gerusalemme. 19Così Israele si ribellò alla casa di Davide; tale situazione

dura fino ad oggi.
11

1Roboamo, giunto in Gerusalemme, vi convocò le tribù di Giuda e di Beniamino, centottantamila guerrieri scelti, per

combattere contro Israele allo scopo di riconquistare il regno a Roboamo. 2Ma questa parola del Signore fu rivolta a

Semaia: 3"Annunzia a Roboamo figlio di Salomone, re di Giuda, e a tutti gli Israeliti che sono in Giuda e in

Beniamino: 4Dice il Signore: Non andate a combattere contro i vostri fratelli. Ognuno torni a casa, perché questa

situazione è stata voluta da me". Ascoltarono le parole del Signore e rinunziarono a marciare contro Geroboamo.

5Roboamo abitò in Gerusalemme. Egli trasformò in fortezze alcune città di Giuda. 6Ricostruì Betlemme, Etam,

Tekòa, 7Bet-Zur, Soco, Adullam, 8Gat, Maresa, Zif, 9Adoràim, Lachis, Azeka, 10Zorea, Aialon ed Ebron; queste

fortezze erano in Giuda e in Beniamino. 11Egli rafforzò queste fortezze, vi prepose comandanti e vi stabilì depositi di

cibarie, di olio e di vino. 12In ogni città depositò scudi e lance, rendendole fortissime.

Rimasero fedeli Giuda e Beniamino.

13I sacerdoti e i leviti, che erano in tutto Israele, si radunarono da tutto il loro territorio per passare dalla sua parte.

14Sì, i leviti lasciarono i pascoli, le proprietà e andarono in Giuda e in Gerusalemme, perché Geroboamo e i suoi figli

li avevano esclusi dal sacerdozio del Signore. 15Geroboamo aveva stabilito suoi sacerdoti per le alture, per i demoni

e per i vitelli che aveva eretti. 16Dopo, da tutto Israele quanti avevano determinato in cuor loro di rimanere fedeli al

Signore, Dio di Israele, andarono in Gerusalemme per sacrificare al Signore, Dio dei loro padri. 17Così rafforzarono

il regno di Giuda e sostennero Roboamo figlio di Salomone, per tre anni, perché per tre anni egli imitò la condotta di

Davide e di Salomone.

18Roboamo si prese in moglie Macalat figlia di Ierimot, figlio di Davide, e di Abiàil figlia di Eliàb, figlio di Iesse.

19Essa gli partorì i figli Ieus, Semaria e Zaam. 20Dopo di lei prese Maaca figlia di Assalonne, che gli partorì Abia,

Attài, Ziza e Selomìt. 21Roboamo amò Maaca figlia di Assalonne più di tutte le altre mogli e concubine; egli prese

diciotto mogli e sessanta concubine e generò ventotto figli e sessanta figlie. 22Roboamo costituì Abia figlio di Maaca

capo, ossia principe tra i suoi fratelli, perché pensava di farlo re. 23Con astuzia egli sparse in tutte le contrade di

Giuda e di Beniamino, in tutte le fortezze, alcuni suoi figli. Diede loro viveri in abbondanza e li provvide di mogli.

12

1Quando il regno fu consolidato ed egli si sentì forte, Roboamo abbandonò la legge del Signore e tutto Israele lo

seguì.

2Nell'anno quinto del re Roboamo, Sisach re d'Egitto marciò contro Gerusalemme, perché i suoi abitanti si erano

ribellati al Signore. 3Egli aveva milleduecento carri, sessantamila cavalli. Coloro che erano venuti con lui dall'Egitto

non si contavano: Libi, Succhei ed Etiopi. 4Egli prese le fortezze di Giuda e giunse fino a Gerusalemme. 5Il profeta

Semaia si presentò a Roboamo e agli ufficiali di Giuda, che si erano raccolti in Gerusalemme per paura di Sisach, e

disse loro: "Dice il Signore: Voi mi avete abbandonato, perciò anch'io vi ho abbandonati nelle mani di Sisach".

6Allora i capi di Israele e il re si umiliarono e dissero: "Giusto è il Signore!". 7Poiché si erano umiliati, il Signore

parlò a Semaia: "Si sono umiliati e io non li distruggerò. Anzi concederò loro la liberazione fra poco; la mia ira non

si rovescerà su Gerusalemme per mezzo di Sisach. 8Tuttavia essi saranno a lui sottomessi; così conosceranno la

differenza fra la sottomissione a me e quella ai regni delle nazioni".

9Sisach, re d'Egitto, venne a Gerusalemme e prese i tesori del tempio e i tesori della reggia, li vuotò. Prese anche gli

scudi d'oro fatti da Salomone. 10Il re Roboamo li sostituì con scudi di bronzo, che affidò agli ufficiali delle guardie

addette alla reggia. 11Ogni volta che il re andava nel tempio, le guardie li prendevano, quindi li riportavano nella sala

delle guardie. 12Perché Roboamo si era umiliato, lo sdegno del Signore si ritirò da lui e non lo distrusse del tutto.

Anzi in Giuda ci furono avvenimenti felici.

13Il re Roboamo si consolidò in Gerusalemme e regnò. Quando divenne re, Roboamo aveva quarantun anni; regnò

diciassette anni in Gerusalemme, città scelta dal Signore fra tutte le tribù di Israele per porvi il suo nome. Sua madre,

ammonita, si chiamava Naama. 14Egli fece il male, perché non aveva applicato il cuore alla ricerca del Signore.

15Le gesta di Roboamo, le prime e le ultime, sono descritte negli atti del profeta Semaia e del veggente Iddo,

secondo le genealogie. Ci furono guerre continue fra Roboamo e Geroboamo. 16Roboamo si addormentò con i suoi

padri e fu sepolto nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Abia.

13

1Nell'anno diciottesimo del re Geroboamo divenne re di Giuda Abia. 2Regnò tre anni in Gerusalemme; sua madre, di

Gàbaa, si chiamava Maaca, figlia di Urièl. Ci fu guerra fra Abia e Geroboamo. 3Abia attaccò battaglia con un

esercito di valorosi, quattrocentomila uomini scelti. Geroboamo si schierò in battaglia contro di lui con

ottocentomila uomini scelti.

4Abia si pose sul monte Semaraim, che è sulle montagne di Èfraim e gridò: "Ascoltatemi, Geroboamo e tutto Israele!

5Non sapete forse che il Signore, Dio di Israele, ha concesso il regno a Davide su Israele per sempre, a lui e ai suoi

figli con un'alleanza inviolabile?

6Geroboamo figlio di Nebàt, ministro di Salomone figlio di Davide, è sorto e si è ribellato contro il suo padrone.

7Presso di lui si sono radunati uomini sfaccendati e iniqui; essi si fecero forti contro Roboamo figlio di Salomone.

Roboamo era giovane, timido di carattere; non fu abbastanza forte di fronte a loro. 8Ora voi pensate di imporvi sul

regno del Signore, che è nelle mani dei figli di Davide, perché siete una grande moltitudine e con voi sono i vitelli

d'oro, che Geroboamo vi ha fatti come dèi. 9Non avete forse voi scacciato i sacerdoti del Signore, figli di Aronne, e i

leviti e non vi siete costituiti sacerdoti come i popoli degli altri paesi? Chiunque si è presentato con un giovenco di

armento e con sette arieti a farsi consacrare è divenuto sacerdote di chi non è Dio.

10Quanto a noi, il Signore è nostro Dio; non l'abbiamo abbandonato. I sacerdoti, che prestano servizio al Signore,

sono figli di Aronne e leviti sono gli addetti alle funzioni. 11Essi offrono al Signore olocausti ogni mattina e ogni

sera, il profumo fragrante, i pani dell'offerta su una tavola monda, dispongono i candelabri d'oro con le lampade da

accendersi ogni sera, perché noi osserviamo i comandi del Signore nostro Dio, mentre voi lo avete abbandonato.

12Ecco noi abbiamo, alla nostra testa, Dio con noi; i suoi sacerdoti e le trombe squillanti stanno per suonare la carica

contro di voi. Israeliti, non combattete contro il Signore, Dio dei vostri padri, perché non avrete successo".

13Geroboamo li aggirò con un agguato per assalirli alle spalle. Le truppe stavano di fronte a Giuda, mentre coloro

che erano in agguato si trovavano alle spalle. 14Quelli di Giuda si volsero. Avendo da combattere di fronte e alle

spalle, gridarono al Signore e i sacerdoti suonarono le trombe. 15Tutti quelli di Giuda alzarono grida. Mentre quelli

di Giuda emettevano grida, Dio sconfisse Geroboamo e tutto Israele di fronte ad Abia e a Giuda. 16Gli Israeliti

fuggirono di fronte a Giuda; Dio li aveva messi in potere di costoro. 17Abia e la sua truppa inflissero loro una grave

sconfitta; fra gli Israeliti caddero morti cinquecentomila uomini scelti. 18In quel tempo furono umiliati gli Israeliti,

mentre si rafforzarono quelli di Giuda, perché avevano confidato nel Signore, Dio dei loro padri.

19Abia inseguì Geroboamo; gli prese le seguenti città: Betel con le dipendenze, Iesana con le dipendenze ed Efron

con le dipendenze. 20Durante la vita di Abia Geroboamo non ebbe più forza alcuna; il Signore lo colpì ed egli morì.

21Abia, invece, si rafforzò; egli prese quattordici mogli e generò ventidue figli e sedici figlie.

22Le altre gesta di Abia, le sue azioni e le sue parole, sono descritte nella memoria del profeta Iddo. 23Abia si

addormentò con i suoi padri; lo seppellirono nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Asa.

Ai suoi tempi il paese restò tranquillo per dieci anni.

14

1Asa fece ciò che è bene e giusto agli occhi del Signore suo Dio. 2Allontanò gli altari stranieri e le alture; spezzò le

stele ed eliminò i pali sacri. 3Egli ordinò a Giuda di ricercare il Signore, Dio dei loro padri, e di eseguirne la legge e i

comandi. 4Da tutte le città di Giuda allontanò le alture e gli altari per l'incenso. Il regno fu tranquillo sotto di lui.

5Ricostruì le fortezze in Giuda, poiché il paese era tranquillo e in quegli anni non si trovava in guerra; il Signore gli

aveva concesso pace.

6Egli disse a Giuda: "Ricostruiamo quelle città circondandole di mura e di torri con porte e sbarre, mentre il paese è

ancora in nostro potere perché abbiamo ricercato il Signore nostro Dio; noi l'abbiamo ricercato ed egli ci ha

concesso la pace alle frontiere". Ricostruirono e prosperarono.

7Asa aveva un esercito di trecentomila uomini di Giuda con grandi scudi e lance e di duecentottantamila Beniaminiti

con piccoli scudi e archi. Tutti costoro erano uomini valorosi.

8Contro di loro marciò Zerach l'Etiope con un esercito di un milione di uomini e con trecento carri; egli giunse fino a

Maresa. 9Asa gli andò incontro; si schierarono a battaglia nella valle di Sefata presso Maresa. 10Asa domandò al

Signore, suo Dio: "Signore, fuori di te, nessuno può soccorrere nella lotta fra il potente e chi è senza forza;

soccorrici, Signore nostro Dio, perché noi confidiamo in te e nel tuo nome marciamo contro questa moltitudine;

Signore, tu sei nostro Dio; un uomo non prevalga su di te!".

11Il Signore sconfisse gli Etiopi di fronte ad Asa e di fronte a Giuda. Gli Etiopi si diedero alla fuga. 12Asa e quanti

erano con lui li inseguirono fino a Gherar. Degli Etiopi ne caddero tanti da non restarne uno vivo, perché fatti a

pezzi di fronte al Signore e al suo esercito. Quelli riportarono molto bottino. 13Conquistarono anche tutte le città

intorno a Gherar, poiché lo spavento del Signore si era diffuso in esse; saccheggiarono tutte le città, nelle quali c'era

grande bottino. 14Si abbatterono anche sulle tende dei pastori, facendo razzie di pecore e di cammelli in grande

quantità, quindi tornarono a Gerusalemme.
15

1Lo spirito di Dio investì Azaria, figlio di Obed. 2Costui, uscito incontro ad Asa, gli disse: "Asa e voi tutti di Giuda e

di Beniamino, ascoltatemi! Il Signore sarà con voi, se voi sarete con lui; se lo ricercherete, si lascerà trovare da voi,

ma se lo abbandonerete, vi abbandonerà. 3Per lungo tempo in Israele non c'era il vero Dio, né un sacerdote che

insegnasse, né una legge. 4Ma, nella miseria, egli fece ritorno al Signore, Dio di Israele; lo ricercarono ed Egli si

lasciò trovare da loro. 5In quei tempi non c'era pace per nessuno, perché grandi perturbazioni c'erano fra gli abitanti

dei vari paesi. 6Una nazione cozzava contro l'altra, una città contro l'altra, perché Dio li affliggeva con tribolazioni di

ogni genere. 7Ma voi siate forti e le vostre mani non crollino, perché ci sarà un salario per il vostro lavoro".

8Quando Asa ebbe udito queste parole e la profezia, riprese animo. Eliminò gli idoli da tutto il paese di Giuda e di

Beniamino e dalle città che egli aveva conquistate sulle montagne di Èfraim; rinnovò l'altare del Signore, che si

trovava di fronte al vestibolo del Signore. 9Radunò tutti gli abitanti di Giuda e di Beniamino e quanti, provenienti da

Èfraim, da Manàsse e da Simeone, abitavano in mezzo a loro come stranieri; difatti da Israele erano venuti da lui in

grande numero, avendo constatato che il Signore era con lui.

10Si radunarono in Gerusalemme nel terzo mese dell'anno quindicesimo del regno di Asa. 11In quel giorno

sacrificarono al Signore parte della preda che avevano riportata: settecento buoi e settemila pecore. 12Si obbligarono

con un'alleanza a ricercare il Signore, Dio dei loro padri, con tutto il cuore e con tutta l'anima. 13Per chiunque,

grande o piccolo, uomo o donna, non avesse ricercato il Signore, Dio di Israele, c'era la morte. 14Giurarono al

Signore a voce alta e con acclamazioni, fra suoni di trombe e di corni. 15Tutto Giuda gioì per il giuramento, perché

avevano giurato con tutto il cuore e avevano ricercato il Signore con tutto l'ardore e questi si era lasciato trovare da

loro e aveva concesso la pace alle frontiere.

16Il re destituì dalla sua dignità di regina Maaca, madre di Asa, perché aveva eretto un abominio in onore di Asera.

Asa demolì questo abominio, lo fece a pezzi e lo bruciò nel torrente Cedron. 17Ma non scomparvero le alture da

Israele, anche se il cuore di Asa si mantenne integro per tutta la vita. 18Egli fece portare nel tempio le cose

consacrate da suo padre e quelle consacrate da lui stesso, consistenti in argento, oro e vasellame. 19Non ci fu guerra

fino all'anno trentacinquesimo del regno di Asa.
16

1Nell'anno trentaseiesimo del regno di Asa il re di Israele Baasa marciò contro Giuda. Egli fortificò Rama per

impedire le comunicazioni con Asa re di Giuda. 2Asa tirò fuori dai tesori del tempio e della reggia argento e oro e li

mandò a Ben-Hadàd, re di Aram residente in Damasco, con questa proposta: 3"Ci sia alleanza fra me e te, come c'era

fra mio padre e tuo padre. Ecco ti mando argento e oro. Su, rompi l'alleanza con Baasa re di Israele ed egli si ritiri da

me". 4Ben-Hadàd ascoltò il re Asa; mandò contro le città di Israele i suoi capi delle forze armate, che occuparono

Iion, Dan, Abel-Maim e tutte le città di approvvigionamento di Nèftali. 5Quando lo seppe, Baasa cessò di fortificare

Rama, desistette dalla sua impresa. 6Il re Asa convocò tutti quelli di Giuda, che andarono a prendere le pietre e il

legname con cui Baasa stava fortificando Rama e con questo materiale egli fortificò Gheba e Mizpà.

7In quel tempo il veggente Canàni si presentò ad Asa re di Giuda e gli disse: "Poiché ti sei appoggiato al re di Aram

e non al Signore tuo Dio, l'esercito del re di Aram è sfuggito al tuo potere. 8Etiopi e Libi non costituivano forse un

grande esercito, con numerosissimi carri e cavalli? Poiché ti appoggiasti al Signore, egli non li consegnò forse in tuo

potere? 9Difatti il Signore con gli occhi scruta tutta la terra per mostrare la sua potenza a favore di chi si comporta

con lui con cuore sincero. Tu in ciò hai agito da stolto; per questo d'ora in poi avrai guerre". 10Asa si sdegnò contro il

veggente e lo mise in prigione, essendo adirato con lui per tali parole. In quel tempo Asa oppresse anche parte del

popolo.

11Ecco le gesta di Asa, le prime come le ultime, sono descritte nel libro dei re di Giuda e di Israele.

12Nell'anno trentanovesimo del suo regno, Asa si ammalò gravemente ai piedi. Neppure nell'infermità egli ricercò il

Signore, ricorrendo solo ai medici. 13Asa si addormentò con i suoi padri; morì nell'anno quarantunesimo del suo

regno. 14Lo seppellirono nel sepolcro che egli si era scavato nella città di Davide. Lo stesero su un letto pieno di

aromi e profumi lavorati da un esperto di profumeria; ne bruciarono per lui una quantità immensa.

17

1Al suo posto divenne re suo figlio Giòsafat, che si fortificò contro Israele. 2Egli mise guarnigioni militari in tutte le

fortezze di Giuda; nominò governatori per le città di Giuda e per le città di Èfraim occupate dal padre Asa.

3Il Signore fu con Giòsafat, perché egli seguì la primitiva condotta di suo padre e non ricercò i Baal, 4ma piuttosto

ricercò il Dio di suo padre e ne seguì i comandi, senza imitare Israele. 5Il Signore consolidò il regno nelle mani di

Giòsafat e tutto Giuda gli portava offerte. Egli ebbe ricchezze e gloria in quantità. 6Il suo cuore divenne forte nel

seguire il Signore; eliminò anche le alture e i pali sacri da Giuda.

7Nell'anno terzo del suo regno mandò i suoi ufficiali Ben-Cail, Abdia, Zaccaria, Netaneèl e Michea a insegnare nelle

città di Giuda. 8Con essi c'erano i leviti Semaia, Natania, Zebadia, Asael, Semiraimot, Giònata, Adonia e Tobia e i

sacerdoti Elisama e Ioram. 9Insegnarono in Giuda; avevano con sé il libro della legge del Signore e percorsero tutte

le città di Giuda, istruendo il popolo.

10Il terrore del Signore si diffuse per tutti i regni che circondavano Giuda e così essi non fecero guerra a Giòsafat.

11Da parte dei Filistei si portavano a Giòsafat tributi e argento in dono; anche gli Arabi gli portavano bestiame

minuto: settemilasettecento arieti e settemilasettecento capri.

12Giòsafat cresceva sempre in potenza. Egli costruì in Giuda castelli e città di approvvigionamento.

13Disponeva di molta manodopera nelle città di Giuda. In Gerusalemme risiedevano i suoi guerrieri, uomini valorosi.

14Ecco il loro censimento secondo i casati: per Giuda, capi di migliaia: Adna il capo, e con lui trecentomila uomini

valorosi. 15Alle sue dipendenze c'era il comandante Giovanni e con lui duecentottantamila uomini. 16Alle sue

dipendenze c'era Amasia figlio di Zicrì, votato al Signore, e con lui duecentomila uomini valorosi; 17per Beniamino,

Eliada, uomo valoroso, e con lui duecentomila armati di arco e di scudo. 18Alle sue dipendenze c'era Iozabad e con

lui centottantamila uomini in assetto di guerra.

19Tutti costoro erano al servizio del re, oltre quelli che il re aveva stabiliti nelle fortezze in tutto Giuda.

18

1Giòsafat, che aveva ricchezza e gloria in abbondanza, si imparentò con Acab. 2Dopo alcuni anni scese da Acab in

Samaria e Acab uccise per lui e per la gente del suo seguito pecore e buoi in quantità e lo persuase ad attaccare con

lui Ramot di Gàlaad. 3Acab re di Israele disse a Giòsafat re di Giuda: "Vuoi venire con me contro Ramot di

Gàlaad?". Gli rispose: "Conta su di me come su di te, sul mio popolo come sul tuo; sarò con te in battaglia".

4Allora Giòsafat disse al re di Israele: "Consulta oggi stesso l'oracolo del Signore". 5Il re di Israele radunò i profeti,

quattrocento circa, e domandò loro: "Devo marciare contro Ramot di Gàlaad o devo rinunziarvi?". Gli risposero:

"Attacca; Dio la metterà nelle mani del re". 6Giòsafat disse: "Non c'è qui nessun profeta del Signore da consultare?".

7Il re di Israele rispose a Giòsafat: "Ci sarebbe un uomo con cui consultare il Signore, ma io lo detesto perché non

mi predice il bene ma sempre il male. Si tratta di Michea figlio di Imla". Giòsafat disse: "Il re mio signore non parli

così". 8Il re di Israele, chiamato un consigliere, gli ordinò: "Convoca subito Michea figlio di Imla!".

9Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda, seduti ognuno sul suo trono, vestiti dei loro mantelli sedevano nell'aia di

fronte alla porta di Samaria e tutti i profeti predicevano davanti a loro. 10Sedecia, figlio di Chenaana, che si era fatto

corna di ferro, affermava: "Così dice il Signore: Con queste cozzerai contro gli Aramei sino ad annientarli". 11Tutti i

profeti predicevano allo stesso modo: "Assali Ramot di Gàlaad, avrai successo; il Signore la metterà nelle mani del

re".

12Il messaggero, che era andato a chiamare Michea, gli disse: "Ecco le parole dei profeti sono concordi nel predire il

successo del re; ora la tua parola sia identica alle loro; predici il successo". 13Michea rispose: "Per la vita del

Signore, io annunzierò solo quanto mi dirà il mio Dio". 14Si presentò al re, che gli domandò: "Michea, dobbiamo

marciare contro Ramot di Gàlaad oppure dobbiamo rinunziarvi?". Quegli rispose: "Attaccatela, avrete successo; i

suoi abitanti saranno messi nelle vostre mani". 15Il re gli disse: "Quante volte ti devo scongiurare di non dirmi altro

che la verità in nome del Signore?". 16Allora egli disse:

"Ho visto tutti gli Israeliti
vagare sui monti
come pecore senza pastore.

Il Signore dice: Non hanno padroni; ognuno torni a casa in pace!".

17Il re di Israele disse a Giòsafat: "Non te l'avevo forse detto che non mi avrebbe predetto nulla di buono, ma solo il

male?".

18Michea disse: "Pertanto, ascoltate la parola del Signore. Io ho visto il Signore seduto sul trono; tutto l'esercito

celeste stava alla sua destra e alla sua sinistra. 19Il Signore domandò: Chi ingannerà Acab re di Israele, perché marci

contro Ramot di Gàlaad e vi perisca? Chi rispose in un modo e chi in un altro. 20Si fece avanti uno spirito che -

presentatosi al Signore - disse: Io lo ingannerò. Il Signore gli domandò: Come? 21Rispose: Andrò e diventerò uno

spirito di menzogna sulla bocca di tutti i suoi profeti. Quegli disse: Lo ingannerai; certo riuscirai; va' e fa' così.

22Ecco, dunque, il Signore ha messo uno spirito di menzogna nella bocca di tutti questi tuoi profeti, ma il Signore a

tuo riguardo preannunzia una sciagura".

23Allora Sedecia figlio di Chenaana si avvicinò e percosse Michea sulla guancia dicendo: "Per quale via lo spirito

del Signore è passato da me per venire a parlare in te?". 24Michea rispose: "Ecco lo vedrai quando passerai di stanza

in stanza per nasconderti". 25Il re di Israele disse: "Prendete Michea e conducetelo ad Amon capo della città e a Ioas

figlio del re. 26Riferite loro: Il re ordina: Mettetelo in prigione e mantenetelo con il minimo di pane e di acqua finché

tornerò in pace". 27Michea disse: "Se tu tornerai in pace, il Signore non ha parlato per mezzo mio".

28Il re di Israele e Giòsafat re di Giuda marciarono su Ramot di Gàlaad. 29Il re di Israele disse a Giòsafat: "Io mi

travestirò per andare in battaglia. Tu resta con i tuoi abiti". Il re di Israele si travestì ed entrarono in battaglia. 30Il re

di Aram aveva ordinato ai suoi capi dei carri: "Non combattete contro nessuno, piccolo o grande, ma unicamente

contro il re di Israele!". 31Quando i capi dei carri videro Giòsafat dissero: "È il re di Israele!". Lo circondarono per

assalirlo; Giòsafat gridò e il Signore gli venne in aiuto e Dio li allontanò dalla sua persona. 32Quando si accorsero

che non era il re di Israele, i capi dei carri si allontanarono da lui. 33Ma uno, teso a caso l'arco, colpì il re di Israele

fra le maglie dell'armatura e la corazza. Il re disse al suo cocchiere: "Gira, portami fuori dalla mischia, perché sono

ferito". 34La battaglia infuriò per tutto quel giorno; il re di Israele stette sul carro di fronte agli Aramei sino alla sera

e morì al tramonto del sole.
19

1Giòsafat, re di Giuda, tornò in pace a casa in Gerusalemme.

2Il veggente Ieu, figlio di Canàni, gli andò incontro e disse a Giòsafat: "Si doveva forse recare aiuto a un empio?

Potevi dunque amare coloro che odiano il Signore? Per questo lo sdegno del Signore è contro di te. 3Tuttavia in te si

sono trovate cose buone, perché hai bruciato i pali sacri nella regione e hai rivolto il tuo cuore alla ricerca di Dio".

4Giòsafat, dopo un soggiorno in Gerusalemme, si recò di nuovo fra il suo popolo da Bersabea alle montagne di

Èfraim, riportandolo al Signore, Dio dei loro padri. 5Egli stabilì giudici nella regione, in tutte le fortezze di Giuda,

città per città. 6Ai giudici egli raccomandò: "Guardate a quello che fate, perché non giudicate per gli uomini, ma per

il Signore, il quale sarà con voi quando pronunzierete la sentenza. 7Ora il timore del Signore sia con voi; nell'agire

badate che nel Signore nostro Dio non c'è nessuna iniquità; egli non ha preferenze personali né accetta doni".

8Anche in Gerusalemme Giòsafat costituì alcuni leviti, sacerdoti e capifamiglia di Israele, per dirimere le questioni

degli abitanti di Gerusalemme. 9Egli comandò loro: "Voi agirete nel timore del Signore, con fedeltà e con cuore

integro. 10Su ogni causa che vi verrà presentata da parte dei vostri fratelli che abitano nelle loro città - si tratti di

omicidio o di una questione che riguarda la legge o un comando, gli statuti o i decreti - istruiteli in modo che non si

rendano colpevoli davanti al Signore e il suo sdegno non si riversi su di voi e sui vostri fratelli. Agite così e non

diventerete colpevoli. 11Ecco Amaria sommo sacerdote vi guiderà in ogni questione religiosa, mentre Zebadia figlio

di Ismaele, capo della casa di Giuda, vi guiderà in ogni questione che riguarda il re; in qualità di scribi sono a vostra

disposizioni i leviti. Coraggio, mettetevi al lavoro. Il Signore sarà con il buono".

20

1In seguito i Moabiti e gli Ammoniti, aiutati dai Meuniti, mossero guerra a Giòsafat. 2Andarono ad annunziare a

Giòsafat: "Una grande moltitudine è venuta contro di te da oltre il mare, da Edom. Ecco sono in Cazezon-Tamàr,

cioè in Engàddi". 3Nella paura Giòsafat si rivolse al Signore; per questo indisse un digiuno per tutto Giuda. 4Quelli

di Giuda si radunarono per implorare aiuto dal Signore; vennero da tutte le città di Giuda per implorare aiuto dal

Signore.

5Giòsafat stette in piedi in mezzo all'assemblea di Giuda e di Gerusalemme nel tempio, di fronte al nuovo cortile.

6Egli disse: "Signore, Dio dei nostri padri, non sei forse tu il Dio che è in cielo? Tu domini su tutti i regni dei popoli.

Nelle tue mani sono la forza e la potenza; nessuno può opporsi a te. 7Non hai scacciato tu, nostro Dio, gli abitanti di

questa regione di fronte al tuo popolo Israele e non hai consegnato il paese per sempre alla discendenza del tuo

amico Abramo? 8Gli Israeliti lo hanno abitato e vi hanno costruito un santuario al tuo nome dicendo: 9Se ci

piomberà addosso una sciagura, una spada punitrice, una peste o una carestia, noi ci presenteremo a te in questo

tempio, poiché il tuo nome è in questo tempio, e grideremo a te dalla nostra sciagura e tu ci ascolterai e ci aiuterai.

10Ora, ecco gli Ammoniti, i Moabiti e quelli delle montagne di Seir, nelle cui terre non hai permesso agli Israeliti di

entrare, quando venivano dal paese d'Egitto, e perciò si sono tenuti lontani da quelli e non li hanno distrutti, 11ecco,

ora ci ricompensano venendoci a scacciare dalla eredità che tu hai acquistata per noi. 12Dio nostro, non ci vorrai

rendere giustizia nei loro riguardi, poiché noi non abbiamo la forza di opporci a una moltitudine così grande

piombataci addosso? Non sappiamo che cosa fare; perciò i nostri occhi sono rivolti a te".

13Tutti gli abitanti di Giuda stavano in piedi davanti al Signore, con i loro bambini, le loro mogli e i loro figli.

14Allora lo spirito del Signore, in mezzo all'assemblea, fu su Iacazièl, figlio di Zaccaria, figlio di Benaià, figlio di

Ieièl, figlio di Mattania, levita dei figli di Asaf. 15Egli disse: "Porgete l'orecchio, voi tutti di Giuda, abitanti di

Gerusalemme e tu, re Giòsafat. Vi dice il Signore: Non temete e non spaventatevi davanti a questa moltitudine

immensa perché la guerra non è diretta contro di voi, ma contro Dio. 16Domani, scendete contro di loro; ecco,

saliranno per la salita di Ziz. Voi li sorprenderete al termine della valle di fronte al deserto di Ieruel. 17Non toccherà

a voi combattere in tale momento; fermatevi bene ordinati e vedrete la salvezza che il Signore opererà per voi, o

Giuda e Gerusalemme. Non temete e non abbattetevi. Domani, uscite loro incontro; il Signore sarà con voi".

18Giòsafat si inginocchiò con la faccia a terra; tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme si prostrarono davanti al

Signore per adorarlo. 19I leviti, dei figli dei Keatiti e dei figli dei Korachiti, si alzarono a lodare il Signore, Dio di

Israele, a piena voce.

20La mattina dopo si alzarono presto e partirono per il deserto di Tekòa. Mentre si muovevano, Giòsafat si fermò e

disse: "Ascoltatemi, Giuda e abitanti di Gerusalemme! Credete nel Signore vostro Dio e sarete saldi; credete nei suoi

profeti e riuscirete". 21Quindi, consigliatosi con il popolo, mise i cantori del Signore, vestiti con paramenti sacri,

davanti agli uomini in armi, perché lodassero il Signore dicendo:

Lodate il Signore,
perché la sua grazia dura sempre.

22Appena cominciarono i loro canti di esultanza e di lode, il Signore tese un agguato contro gli Ammoniti, i Moabiti

e quelli delle montagne di Seir, venuti contro Giuda e furono sconfitti. 23Gli Ammoniti e i Moabiti insorsero contro

gli abitanti delle montagne di Seir per votarli allo sterminio e distruggerli. Quando ebbero finito con gli abitanti delle

montagne di Seir, contribuirono a distruggersi a vicenda.

24Quando quelli di Giuda raggiunsero la collina da dove si vedeva il deserto, si voltarono verso la moltitudine, ed

ecco non c'erano che cadaveri gettati per terra, senza alcun superstite. 25Giòsafat e la sua gente andarono a

raccogliere la loro preda. Vi trovarono in abbondanza bestiame, ricchezze, vesti e oggetti preziosi. Ne presero più di

quanto ne potessero portare. Passarono tre giorni a raccogliere il bottino, perché esso era molto abbondante. 26Il

quarto giorno si radunarono nella valle di Beracà; poiché là benedissero il Signore, chiamarono quel luogo valle

della Benedizione, nome ancora in uso. 27Quindi tutto Giuda e tutti quelli di Gerusalemme, con Giòsafat alla testa,

partirono per tornare in Gerusalemme, pieni di gioia perché il Signore li aveva riempiti di letizia a spese dei loro

nemici. 28Entrarono in Gerusalemme diretti al tempio, fra suoni di arpe, di cetre e di trombe. 29Quando si seppe che

il Signore aveva combattuto contro i nemici di Israele, il terrore di Dio si diffuse su tutti i regni dei vari paesi. 30Il

regno di Giòsafat fu tranquillo; Dio gli aveva concesso la pace su tutte le frontiere.

31Giòsafat regnò su Giuda. Aveva trentacinque anni quando divenne re; regnò venticinque anni in Gerusalemme.

Sua madre si chiamava Azuba figlia di Silchi. 32Seguì la strada di suo padre, senza allontanarsi, per fare ciò che è

retto agli occhi del Signore. 33Ma non scomparvero le alture; il popolo non aveva ancora rafforzato il cuore nella

ricerca del Dio dei suoi padri.

34Le altre gesta di Giòsafat, le prime come le ultime, ecco sono descritte negli atti di Ieu, figlio di Canàni, inseriti nel

libro dei re di Israele.

35In seguito Giòsafat, re di Giuda, si alleò con Acazia re di Israele che agiva con empietà. 36Egli si associò a lui per

costruire navi capaci di raggiungere Tarsis. Allestirono le navi in Ezion-Ghèber. 37Ma Elièzer figlio di Dodava, di

Maresa, predisse contro Giòsafat: "Perché ti sei alleato con Acazia, il Signore ha aperto una breccia nei tuoi lavori".

Le navi si sfasciarono e non poterono salpare per Tarsis.

21

1Giòsafat si addormentò con i suoi padri e fu sepolto con loro nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo

figlio Ioram.

2I suoi fratelli, figli di Giòsafat, erano Azaria, Iechièl, Zaccaria, Azariau, Michele e Sefatia; tutti costoro erano figli

di Giòsafat re di Israele. 3Il padre aveva dato loro ricchi doni: argento, oro e oggetti preziosi insieme con fortezze in

Giuda; il regno però l'aveva assegnato a Ioram, perché era il primogenito.

4Ioram prese in possesso il regno di suo padre e quando si fu rafforzato, uccise di spada tutti i suoi fratelli e, con

loro, anche alcuni ufficiali di Israele. 5Quando divenne re, Ioram aveva trentadue anni; regnò in Gerusalemme otto

anni. 6Seguì la strada dei re di Israele, come aveva fatto la casa di Acab, perché sua moglie era figlia di Acab. Egli

fece ciò che è male agli occhi del Signore, 7ma il Signore non volle distruggere la casa di Davide a causa

dell'alleanza che aveva conclusa con Davide e della promessa fattagli di lasciargli sempre una lampada, per lui e per

i suoi figli.

8Durante il suo regno Edom si ribellò a Giuda e si elesse un re. 9Ioram con i suoi ufficiali e con tutti i carri passò la

frontiera e, assalendoli di notte, sconfisse gli Idumei che l'avevano accerchiato, insieme con gli ufficiali dei suoi

carri. 10Ma Edom, ribellatosi a Giuda, ancora oggi è indipendente. In quel tempo anche Libna si ribellò al suo

dominio, perché Ioram aveva abbandonato il Signore, Dio dei suoi padri. 11Egli inoltre eresse alture nelle città di

Giuda, spinse alla idolatria gli abitanti di Gerusalemme e fece traviare Giuda.

12Gli giunse da parte del profeta Elia uno scritto che diceva: "Dice il Signore, Dio di Davide tuo padre: Perché non

hai seguito la condotta di Giòsafat tuo padre, né la condotta di Asa re di Giuda, 13ma hai seguito piuttosto la condotta

dei re di Israele, hai spinto alla idolatria Giuda e gli abitanti di Gerusalemme, come ha fatto la casa di Acab, e inoltre

hai ucciso i tuoi fratelli, cioè la famiglia di tuo padre, uomini migliori di te, 14ecco, il Signore farà cadere un grave

disastro sul tuo popolo, sui tuoi figli, sulle tue mogli e su tutti i tuoi beni. 15Tu soffrirai gravi malattie, una malattia

intestinale tale che per essa le tue viscere ti usciranno nel giro di due anni".

16Il Signore risvegliò contro Ioram l'ostilità dei Filistei e degli Arabi che abitano al fianco degli Etiopi. 17Costoro

attaccarono Giuda, vi penetrarono e razziarono tutti i beni della reggia, asportando anche i figli e le mogli del re.

Non gli rimase nessun figlio, se non Ioacaz il più piccolo. 18Dopo tutto questo, il Signore lo colpì con una malattia

intestinale inguaribile. 19Andò avanti per più di un anno; verso la fine del secondo anno, gli uscirono le viscere per la

gravità della malattia e così morì fra dolori atroci. E per lui il popolo non bruciò aromi, come si erano bruciati per i

suoi padri.

20Quando divenne re, egli aveva trentadue anni; regnò otto anni in Gerusalemme. Se ne andò senza lasciare

rimpianti; lo seppellirono nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re.

22

1Gli abitanti di Gerusalemme proclamarono re al suo posto Acazia, il minore dei figli, perché tutti quelli più anziani

erano stati uccisi dalla banda che era penetrata con gli Arabi nell'accampamento. Così divenne re Acazia figlio di

Ioram, re di Giuda. 2Quando divenne re, Acazia aveva ventidue anni; regnò un anno in Gerusalemme. Sua madre si

chiamava Atalia ed era figlia di Omri. 3Anch'egli imitò la condotta della casa di Acab, perché sua madre lo

consigliava ad agire da empio. 4Fece ciò che è male agli occhi del Signore, come facevano quelli della famiglia di

Acab, perché dopo la morte di suo padre costoro, per sua rovina, erano i suoi consiglieri. 5Su consiglio di costoro

entrò anche in guerra con Ioram figlio di Acab, re di Israele e contro Cazaèl re di Aram, in Ramot di Gàlaad. Gli

Aramei ferirono Ioram, 6che tornò a curarsi in Izreèl per le ferite ricevute in Ramot di Gàlaad mentre combatteva

con Cazaèl re di Aram. Acazia figlio di Ioram, re di Giuda, scese per visitare Ioram figlio di Acab, in Izreèl perché

costui era malato. 7Fu volontà di Dio che Acazia, per sua rovina, andasse da Ioram. Difatti, quando giunse, uscì con

Ioram incontro a Ieu figlio di Nimsi, che il Signore aveva consacrato perché distruggesse la casa di Acab. 8Mentre

faceva giustizia della casa di Acab, Ieu trovò i capi di Giuda e i nipoti di Acazia, suoi servi, e li uccise. 9Egli fece

ricercare Acazia e lo catturarono mentre era nascosto in Samaria; lo condussero da Ieu, che lo uccise. Ma lo

seppellirono, perché dicevano: "È figlio di Giòsafat, che ha ricercato il Signore con tutto il cuore".

Nella casa di Acazia nessuno era in grado di regnare.

10Atalia, madre di Acazia, visto che era morto il figlio, si propose di sterminare tutta la discendenza regale della casa

di Giuda. 11Ma Iosabeat figlia del re, prese Ioas figlio di Acazia, e lo nascose, togliendolo dal gruppo dei figli del re

destinati alla morte. Essa lo introdusse insieme con la nutrice in una camera da letto e così Iosabeat, figlia del re

Ioram e moglie del sacerdote Ioiadà - era anche sorella di Acazia - sottrasse Ioas ad Atalia, che perciò non lo mise a

morte. 12Egli rimase nascosto presso di lei nel tempio di Dio per sei anni; intanto Atalia regnava sul paese.

23

1Nell'anno settimo Ioiadà, sentendosi sicuro, prese i capi di centurie, cioè Azaria, figlio di Ierocam, Ismaele figlio di

Giovanni, Azaria figlio di Obed, Maaseia figlio di Adaia, ed Elisafàt figlio di Zicrì, e concluse un'alleanza con loro.

2Percorsero Giuda e radunarono i leviti da tutte le città di Giuda e i capi dei casati di Israele; essi vennero in

Gerusalemme. 3Tutta l'assemblea concluse un'alleanza con il re nel tempio di Dio. Ioiadà disse loro: "Ecco il figlio

del re. Deve regnare come ha promesso il Signore ai figli di Davide. 4Questo è ciò che dovrete fare: un terzo fra

quelli di voi che prendono servizio il sabato, sacerdoti e leviti, monterà la guardia alle porte; 5un altro terzo starà

nella reggia e un terzo alla porta di Iesod, mentre tutto il popolo starà nei cortili del tempio. 6Nessuno entri nel

tempio, se non i sacerdoti e i leviti di servizio; costoro vi entreranno, perché essi sono santificati; tutto il popolo

osserverà l'ordine del Signore. 7I leviti circonderanno il re, ognuno con l'arma in pugno; chiunque tenti di entrare nel

tempio sia messo a morte. Essi staranno vicino al re seguendolo in ogni movimento".

8I leviti e tutti quelli di Giuda fecero quanto aveva comandato il sacerdote Ioiadà. Ognuno prese i suoi uomini, quelli

che entravano in servizio di sabato come quelli che smontavano di sabato, perché il sacerdote Ioiadà non aveva

licenziato le classi uscenti. 9Il sacerdote Ioiadà diede ai capi delle centurie lance, scudi grandi e piccoli, già

appartenenti al re Davide e allora depositati nel tempio di Dio. 10Mise tutto il popolo, ognuno con l'arma in pugno,

nel lato meridionale e nel lato settentrionale del tempio, lungo l'altare e l'edificio, in modo da circondare il re. 11Si

fece uscire il figlio del re e gli si impose il diadema con le insegne. Lo si proclamò re; Ioiadà e i suoi figli lo unsero e

poi gridarono: "Viva il re!".

12Quando sentì le grida del popolo che acclamando correva verso il re, Atalia si presentò al popolo nel tempio.

13Guardò ed ecco, il re stava sul suo seggio all'ingresso; gli ufficiali e i trombettieri circondavano il re; tutto il

popolo del paese gioiva a suon di trombe; i cantori, con gli strumenti musicali, intonavano i canti di lode. Atalia si

strappò le vesti e gridò: "Tradimento, tradimento!".

14Il sacerdote Ioiadà ordinò ai capi delle centurie, che comandavano la truppa: "Fatela uscire attraverso le file! Chi la

segue sia ucciso di spada". Infatti il sacerdote aveva detto: "Non uccidetela nel tempio". 15Le aprirono un passaggio

con le mani; essa raggiunse la reggia per l'ingresso della porta dei Cavalli e là essi l'uccisero.

16Ioiadà concluse un'alleanza tra sé, il popolo tutto e il re, che il popolo fosse cioè il popolo del Signore. 17Tutti

andarono nel tempio di Baal e lo demolirono; fecero a pezzi i suoi altari e le sue statue e uccisero Mattan, sacerdote

di Baal, davanti agli altari.

18Ioiadà affidò la sorveglianza del tempio ai sacerdoti e ai leviti, che Davide aveva divisi in classi per il tempio,

perché offrissero olocausti al Signore, come sta scritto nella legge di Mosè, fra gioia e canti, secondo le disposizioni

di Davide. 19Stabilì i portieri alle porte del tempio perché non vi entrasse alcun immondo per nessun motivo. 20Prese

i capi di centinaia, i notabili e quanti avevano autorità in mezzo al popolo del paese e fece scendere il re dal tempio.

Attraverso la porta Superiore lo condussero nella reggia e lo fecero sedere sul trono regale. 21Tutto il popolo fu in

festa e la città restò tranquilla benché Atalia fosse stata uccisa a fil di spada.

24

1Quando Ioas divenne re aveva sette anni; regnò quarant'anni in Gerusalemme. Sua madre, di Bersabea, si chiamava

Sibia. 2Ioas fece ciò che è retto agli occhi del Signore finché visse il sacerdote Ioiadà.

3Ioiadà gli diede due mogli ed egli generò figli e figlie.

4In seguito, Ioas decise di restaurare il tempio. 5Radunò i sacerdoti e i leviti e disse loro: "Andate nelle città di Giuda

e raccogliete ogni anno da tutti gli Israeliti denaro per restaurare il tempio del vostro Dio. Cercate di sollecitare il

lavoro". Ma i leviti non mostrarono nessuna fretta. 6Allora il re convocò Ioiadà loro capo e gli disse: "Perché non hai

richiesto dai leviti che portassero da Giuda e da Gerusalemme la tassa prescritta da Mosè servo del Signore e fissata

dall'assemblea di Israele per la tenda della testimonianza? 7L'empia Atalia, infatti, e i suoi adepti hanno dilapidato il

tempio di Dio; perfino tutte le cose consacrate del tempio hanno adoperato per i Baal".

8Per ordine del re fecero una cassa, che posero davanti alla porta del tempio. 9Quindi fecero un proclama in Giuda e

in Gerusalemme perché si portasse al Signore la tassa imposta da Mosè servo di Dio a Israele nel deserto. 10Tutti i

capi e tutto il popolo si rallegrarono e portarono il denaro che misero nella cassa fino a riempirla. 11Quando la cassa

veniva portata per l'ispezione reale affidata ai leviti ed essi vedevano che c'era molto denaro, allora veniva lo scriba

del re e l'ispettore nominato dal sommo sacerdote, vuotavano la cassa, quindi la prendevano e la ricollocavano al suo

posto. Facevano così ogni giorno e così misero insieme molto denaro. 12Il re e Ioiadà lo diedero ai dirigenti dei

lavori addetti al tempio ed essi impegnarono scalpellini e falegnami per le riparazioni del tempio; anche lavoratori

del ferro e del bronzo si misero al lavoro per riparare il tempio. 13I dirigenti dei lavori si mostrarono molto attivi; per

la loro opera le riparazioni progredirono; essi riportarono il tempio di Dio allo stato di una volta e lo consolidarono.

14Quando ebbero finito, portarono davanti al re e a Ioiadà il resto del denaro e con esso fecero arredi per il tempio:

vasi per il servizio liturgico e per gli olocausti, coppe e altri oggetti d'oro e d'argento.

Finché visse Ioiadà, si offrirono sempre olocausti nel tempio. 15Ma Ioiadà, divenuto vecchio e sazio di anni, morì a

centotrenta anni. 16Lo seppellirono nella città di Davide con i re, perché aveva agito bene in Israele per il servizio del

Signore e per il suo tempio.

17Dopo la morte di Ioiadà, i capi di Giuda andarono a prostrarsi davanti al re, che allora diede loro ascolto. 18Costoro

trascurarono il tempio del Signore Dio dei loro padri, per venerare i pali sacri e gli idoli. Per questa loro colpa si

scatenò l'ira di Dio su Giuda e su Gerusalemme. 19Il Signore mandò loro profeti perché li facessero ritornare a lui.

Essi comunicarono loro il proprio messaggio, ma non furono ascoltati. 20Allora lo spirito di Dio investì Zaccaria,

figlio del sacerdote Ioiadà, che si alzò in mezzo al popolo e disse: "Dice Dio: perché trasgredite i comandi del

Signore? Per questo non avete successo; poiché avete abbandonato il Signore, anch'egli vi abbandona". 21Ma

congiurarono contro di lui e per ordine del re lo lapidarono nel cortile del tempio. 22Il re Ioas non si ricordò del

favore fattogli da Ioiadà padre di Zaccaria, ma ne uccise il figlio, che morendo disse: "Il Signore lo veda e ne chieda

conto!".

23All'inizio dell'anno successivo, marciò contro Ioas l'esercito degli Aramei. Essi vennero in Giuda e in

Gerusalemme, sterminarono fra il popolo tutti i capi e inviarono l'intero bottino al re di Damasco. 24L'esercito degli

Aramei era venuto con pochi uomini, ma il Signore mise nelle loro mani un grande esercito, perché essi avevano

abbandonato il Signore Dio dei loro padri. Gli Aramei fecero giustizia di Ioas. 25Quando furono partiti, lasciandolo

gravemente malato, i suoi ministri ordirono una congiura contro di lui per vendicare il figlio del sacerdote Ioiadà e

lo uccisero nel suo letto. Così egli morì e lo seppellirono nella città di Davide, ma non nei sepolcri dei re.

26Questi furono i congiurati contro di lui: Zabàd figlio di Simeat, l'Ammonita, e Iozabàd figlio di Simrit, il Moabita.

27Quanto riguarda i suoi figli, la quantità dei tributi da lui riscossi, il restauro del tempio di Dio, ecco tali cose sono

descritte nella memoria del libro dei re. Al suo posto divenne re suo figlio Amazia.

25

1Quando divenne re, Amazia aveva venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre, di

Gerusalemme, si chiamava Ioaddan. 2Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore, ma non con cuore perfetto.

3Quando il regno si fu rafforzato nelle sue mani, egli uccise gli ufficiali che avevano assassinato il re suo padre. 4Ma

non uccise i loro figli, perché sta scritto nel libro della legge di Mosè il comando del Signore: "I padri non

moriranno per i figli, né i figli per i padri, ma ognuno morirà per il suo peccato".

5Amazia riunì quelli di Giuda e li distribuì, secondo i casati, sotto capi di migliaia e sotto capi di centinaia, per tutto

Giuda e Beniamino. Fece un censimento di tutti gli abitanti dai vent'anni in su e trovò che c'erano trecentomila

uomini atti alla guerra, armati di lancia e di scudo. 6Egli assoldò da Israele centomila uomini valorosi per cento

talenti d'argento.

7Gli si presentò un uomo di Dio che gli disse: "O re, non si unisca a te l'esercito di Israele, perché il Signore non è

con Israele, né con alcuno dei figli di Èfraim. 8Ma se tu vuoi marciare con loro, fa' pure. Raffòrzati pure per la

battaglia; Dio ti farà stramazzare davanti al nemico, poiché Dio ha la forza per aiutare e per abbattere". 9Amazia

rispose all'uomo di Dio: "Che ne sarà dei cento talenti che ho dato per la schiera di Israele?". L'uomo di Dio rispose:

"Il Signore può darti molto più di questo". 10Amazia congedò la schiera venuta a lui da Èfraim perché se ne tornasse

a casa; ma la loro ira divampò contro Giuda; tornarono a casa loro pieni di sdegno.

11Amazia, fattosi animo, andò a capo del suo esercito nella Valle del sale, ove sconfisse diecimila figli di Seir.

12Quelli di Giuda ne catturarono diecimila vivi e, condottili sulla cima della Roccia, li precipitarono giù; tutti si

sfracellarono. 13I componenti della schiera, che Amazia aveva congedato perché non andassero con lui, assalirono le

città di Giuda, da Samaria a Bet-Coròn, uccidendo in esse tremila persone e facendo un immenso bottino.

14Tornato dalla vittoria sugli Idumei, Amazia fece portare le divinità dei figli di Seir e le costituì suoi dèi e si prostrò

davanti a loro e offrì loro incenso. 15Perciò l'ira del Signore divampò contro Amazia; gli mandò un profeta che gli

disse: "Perché ti sei rivolto a dèi che non sono stati capace di liberare il loro popolo dalla tua mano?". 16Mentre

costui lo apostrofava, il re lo interruppe: "Forse ti abbiamo costituito consigliere del re? Smettila! Perché vuoi farti

uccidere?". Il profeta cessò, ma disse: "Vedo che Dio ha deciso di distruggerti, perché hai fatto una cosa simile e non

hai dato retta al mio consiglio".

17Consigliatosi, Amazia re di Giuda mandò a dire a Ioas figlio di Ioacaz, figlio di Ieu, re di Israele: "Su, misuriamoci

in guerra!". 18Ioas re di Israele fece rispondere ad Amazia re di Giuda: "Il cardo del Libano mandò a dire al cedro del

Libano: Da' in moglie tua figlia a mio figlio. Ma una bestia selvatica del Libano passò e calpestò il cardo. 19Tu ripeti:

Ecco ho sconfitto Edom! E il tuo cuore si è inorgoglito esaltandosi. Ma stattene a casa! Perché provocare una

calamità e precipitare tu e Giuda con te?".

20Ma Amazia non diede ascolto. Era volontà di Dio che fossero consegnati nelle mani del nemico, perché si erano

rivolti agli dèi di Edom. 21Allora si mosse Ioas re di Israele; si sfidarono a battaglia, lui e Amazia re di Giuda, in

Bet-Sèmes che appartiene a Giuda. 22Giuda fu sconfitto di fronte a Israele e ognuno fuggì nella sua tenda. 23Ioas re

di Israele in Bet-Sèmes fece prigioniero Amazia re di Giuda, figlio di Ioas, figlio di Ioacaz. Condottolo in

Gerusalemme, demolì una parte delle mura cittadine, dalla porta di Èfraim fino alla porta dell'Angolo, per

quattrocento cubiti. 24Prese tutto l'oro, l'argento e tutti gli oggetti trovati nel tempio di Dio, che erano affidati a

Obed-Èdom, i tesori della reggia e alcuni ostaggi e poi tornò a Samaria.

25Amazia figlio di Ioas, re di Giuda, visse ancora quindici anni dopo la morte di Ioas figlio di Ioacaz, re di Israele.

26Le altre gesta di Amazia, le prime come le ultime, sono descritte nel libro dei re di Giuda e di Israele.

27Dopo che Amazia si fu allontanato dal Signore, fu ordita una congiura contro di lui in Gerusalemme. Egli fuggì in

Lachis, ma lo fecero inseguire fino a Lachis e là l'uccisero. 28Lo caricarono su cavalli e lo seppellirono con i suoi

padri nella città di Davide.
26

1Tutto il popolo di Giuda prese Ozia che aveva sedici anni e lo proclamò re al posto del padre Amazia. 2Egli

ricostruì Elat e la ricondusse sotto il dominio di Giuda, dopo che il re si era addormentato con i suoi padri.

3Ozia aveva sedici anni quando divenne re; regnò cinquantadue anni in Gerusalemme. Sua madre, di Gerusalemme,

si chiamava Iecolia. 4Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore come aveva fatto Amazia suo padre. 5Egli

ricercò Dio finché visse Zaccaria, che l'aveva istruito nel timore di Dio, e finché egli ricercò il Signore, Dio lo fece

prosperare.

6Uscito in guerra contro i Filistei, smantellò le mura di Gat, di Iabne e di Asdòd; costruì piazzeforti nel territorio di

Asdòd e in quello dei Filistei. 7Dio lo aiutò contro i Filistei, contro gli Arabi abitanti in Gur-Baal e contro i Meuniti.

8Gli Ammoniti pagavano un tributo a Ozia, la cui fama giunse sino alla frontiera egiziana, perché egli era divenuto

molto potente.

9Ozia costruì torri in Gerusalemme alla porta dell'Angolo e alla porta della Valle e sul Cantone e le fortificò.

10Costruì anche torri nella steppa e scavò molte cisterne perché possedeva numeroso bestiame nella pianura e

nell'altipiano; aveva campagnoli e vignaioli sui monti e sulle colline, perché egli amava l'agricoltura.

11Ozia possedeva un esercito agguerrito e pronto per combattere, diviso in schiere, registrate sotto la sorveglianze

dello scriba Ieiel e di Maaseia, commissario agli ordini di Anania, uno degli ufficiali del re. 12Tutti i capi dei casati

di quei prodi ammontavano a duemilaseicento. 13Da loro dipendeva un esercito di trecentosettemilacinquecento

guerrieri di grande valore, pronti per aiutare il re contro il nemico. 14A loro, cioè a tutto l'esercito, Ozia fornì scudi e

lance, elmi, corazze, archi e pietre per le fionde. 15In Gerusalemme aveva fatto costruire macchine, inventate da un

esperto, che collocò sulle torri e sugli angoli per scagliare frecce e grandi pietre. La fama di Ozia giunse in regioni

lontane; divenne potente perché fu molto assistito.

16Ma in seguito a tanta potenza si insuperbì il suo cuore fino a rovinarsi. Difatti si mostrò infedele al Signore suo

Dio. Penetrò nel tempio per bruciare incenso sull'altare. 17Dietro a lui entrò il sacerdote Azaria con ottanta sacerdoti

del Signore, uomini virtuosi. 18Questi si opposero al re Ozia, dicendogli: "Non tocca a te, Ozia, offrire l'incenso, ma

ai sacerdoti figli di Aronne che sono stati consacrati per offrire l'incenso. Esci dal santuario, perché hai commesso

un'infrazione alla legge. Non hai diritto alla gloria che viene dal Signore Dio". 19Ozia, che teneva in mano il braciere

per offrire l'incenso, si adirò. Mentre sfogava la sua collera contro i sacerdoti, gli spuntò la lebbra sulla fronte

davanti ai sacerdoti nel tempio presso l'altare dell'incenso. 20Azaria sommo sacerdote, e tutti i sacerdoti si voltarono

verso di lui, che apparve con la lebbra sulla fronte. Lo fecero uscire in fretta di lì; anch'egli si precipitò per uscire,

poiché il Signore l'aveva colpito. 21Il re Ozia rimase lebbroso fino al giorno della morte. Egli abitò in una casa di

isolamento, come lebbroso, escluso dal tempio. Suo figlio Iotam dirigeva la reggia e governava il popolo del paese.

22Le altre gesta di Ozia, le prime come le ultime, le ha descritte il profeta Isaia, figlio di Amoz. 23Ozia si addormentò

con i suoi padri con i quali fu sepolto nel campo presso le tombe reali, perché si diceva: "È un lebbroso". Al suo

posto divenne re suo figlio Iotam.
27

1Quando Iotam divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava

Ierusa figlia di Zadòk. 2Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore come agì Ozia suo padre, ma non entrò nel

tempio e il popolo continuava a pervertirsi. 3Egli restaurò la porta Superiore del tempio; lavorò molto anche per le

mura dell'Ofel. 4Ricostruì città sulle montagne di Giuda; costruì castelli e torri nelle zone boscose. 5Attaccò il re

degli Ammoniti, vincendolo. Gli Ammoniti gli diedero in quell'anno - e anche nel secondo e terzo anno - cento

talenti d'argento, diecimila kor di grano e altrettanti di orzo; questo gli consegnarono gli Ammoniti. 6Iotam divenne

potente, perché aveva sempre camminato davanti al Signore suo Dio.

7Le altre gesta di Iotam, tutte le sue guerre e la sua condotta, ecco sono descritte nel libro dei re di Israele e di Giuda.

8Quando divenne re, aveva venticinque anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. 9Iotam si addormentò con i suoi

padri; lo seppellirono nella città di Davide. Al suo posto divenne re suo figlio Acaz.

28

1Quando Acaz divenne re, aveva vent'anni; regnò sedici anni in Gerusalemme. Non fece ciò che è retto agli occhi del

Signore, come Davide suo antenato. 2Seguì le strade dei re di Israele; fece perfino fondere statue per i Baal. 3Egli

bruciò incenso nella valle di Ben-Hinnòn; bruciò i suoi figli nel fuoco, imitando gli abomini delle popolazioni che il

Signore aveva scacciate davanti agli Israeliti. 4Sacrificava e bruciava incenso sulle alture, sui colli e sotto ogni

albero verde.

5Ma il Signore suo Dio lo mise nelle mani del re degli Aramei, i quali lo vinsero e gli presero un gran numero di

prigionieri, che condussero in Damasco. Fu consegnato anche nelle mani del re di Israele, che gli aveva inflitto una

grande sconfitta. 6Pekach, figlio di Romelia, in un giorno uccise centomila uomini in Giuda, tutti uomini valorosi,

perché avevano abbandonato il Signore Dio dei loro padri. 7Zicri, un eroe di Èfraim, uccise Maaseia figlio del re e

Azrikam maggiordomo, ed Elkana luogotenente del re. 8Gli Israeliti condussero in prigionia, bottino preso ai propri

fratelli, duecentomila persone fra donne, figli e figlie; essi raccolsero anche una preda abbondante che portarono in

Samaria.

9C'era là un profeta del Signore, di nome Oded. Costui uscì incontro all'esercito che giungeva in Samaria e disse:

"Ecco, a causa dello sdegno contro Giuda, il Signore, Dio dei vostri padri, li ha messi nelle vostre mani; ma voi li

avete massacrati con un furore tale che è giunto fino al cielo. 10Ora voi dite di soggiogare, come vostri schiavi e

schiave, gli abitanti di Giuda e di Gerusalemme. Ma non siete anche voi colpevoli nei confronti del Signore vostro

Dio? 11Ora ascoltatemi e rimandate i prigionieri, che avete catturati in mezzo ai vostri fratelli, perché altrimenti l'ira

ardente del Signore ricadrà su di voi".

12Alcuni capi tra gli efraimiti, cioè Azaria figlio di Giovanni, Berechia figlio di Mesillemòt, Ezechia figlio di

Sallùm, e Amasa figlio di Caldài si alzarono contro quanti tornavano dalla guerra, 13dicendo loro: "Non portate qui i

prigionieri, perché su di noi pesa già una colpa nei riguardi del Signore. Voi intendete aumentare il numero dei

nostri peccati e delle nostre colpe, mentre la nostra colpa è già grande e su Israele incombe un'ira ardente".

14I soldati allora rilasciarono i prigionieri e la preda davanti ai capi e a tutta l'assemblea. 15Alcuni uomini, designati

per nome, si misero a rifocillare i prigionieri; quanti erano nudi li rivestirono e li calzarono con capi di vestiario

presi dal bottino; diedero loro da mangiare e da bere, li medicarono con unzioni; quindi, trasportando su asini gli

inabili a marciare, li condussero in Gèrico, città delle palme, presso i loro fratelli. Poi tornarono in Samaria.

16In quel tempo il re Acaz mandò a chiedere aiuto al re di Assiria. 17Gli Idumei erano venuti ancora una volta e

avevano sconfitto Giuda e fatto prigionieri. 18Anche i Filistei si erano sparsi per le città della Sefela e del Negheb di

Giuda, occupando Bet-Sèmes, Aialon, Ghederot, Soco con le dipendenze, Timna con le dipendenze e Ghimzo con le

dipendenze, vi si erano insediati. 19Poiché il Signore aveva umiliato Giuda a causa di Acaz re di Giuda, che aveva

fomentato l'immoralità in Giuda ed era stato infedele al Signore.

20Anche Tiglat-Pilèzer, re d'Assiria, venne contro di lui e lo oppresse anziché aiutarlo. 21Acaz spogliò il tempio, il

palazzo del re e dei principi e consegnò tutto all'Assiria, ma non ne ricevette alcun aiuto.

22Anche quando si trovava alle strette, questo re Acaz continuava a essere infedele al Signore. 23Sacrificò agli dèi di

Damasco, che lo avevano sconfitto, dicendo: "Poiché gli dèi dei re di Aram aiutano i loro fedeli, io sacrificherò loro

ed essi mi aiuteranno". In realtà, essi provocarono la sua caduta e quella di tutto Israele. 24Acaz radunò gli arredi del

tempio e li fece a pezzi; chiuse le porte del tempio, mentre eresse altari in tutti i crocicchi di Gerusalemme. 25In tutte

le città di Giuda eresse alture per bruciare incenso ad altri dèi, provocando così lo sdegno del Signore Dio dei suoi

padri.

26Le altre gesta di lui e tutte le sue azioni, le prime come le ultime, ecco, sono descritte nel libro dei re di Giuda e di

Israele. 27Acaz si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono in città, in Gerusalemme, ma non lo collocarono nei

sepolcri dei re di Israele. Al suo posto divenne re suo figlio Ezechia.

29

1Ezechia divenne re a venticinque anni; regnò ventinove anni in Gerusalemme. Sua madre si chiamava Abia, figlia

di Zaccaria. 2Egli fece ciò che è retto agli occhi del Signore come aveva fatto Davide suo antenato.

3Nel primo anno del suo regno, nel primo mese, aprì le porte del tempio e le restaurò. 4Fece venire i sacerdoti e i

leviti, ai quali, dopo averli radunati nella piazza d'oriente, 5disse: "Ascoltatemi, leviti! Ora purificatevi e poi

purificate il tempio del Signore Dio dei vostri padri, e portate fuori l'impurità dal santuario. 6I nostri padri sono stati

infedeli e hanno commesso ciò che è male agli occhi del Signore nostro Dio, che essi avevano abbandonato,

distogliendo lo sguardo dalla dimora del Signore e voltandole le spalle. 7Han chiuso perfino le porte del vestibolo,

spento le lampade, non hanno offerto più incenso né olocausti nel santuario al Dio di Israele. 8Perciò l'ira del Signore

si è riversata su Giuda e su Gerusalemme ed egli ha reso gli abitanti oggetto di terrore, di stupore e di scherno, come

potete constatare con i vostri occhi. 9Ora ecco, i nostri padri sono caduti di spada; i nostri figli, le nostre figlie e le

nostre mogli sono andati per questo in prigionia. 10Ora io ho deciso di concludere un'alleanza con il Signore, Dio di

Israele, perché si allontani da noi la sua ira ardente. 11Figli miei, non siate negligenti perché il Signore ha scelto voi

per stare alla sua presenza, per servirlo, per essere suoi ministri e per offrirgli incenso".

12Si alzarono allora i leviti Macat figlio di Amasai, Gioele figlio di Azaria, dei Keatiti; dei figli di Merari: Kis figlio

di Abdi, e Azaria figlio di Ieallelel; dei Ghersoniti: Ioach figlio di Zimma, ed Eden figlio di Ioach; 13dei figli di

Elizafan, Simri e Ieiel; dei figli di Asaf, Zaccaria e Mattania; 14dei figli di Eman, Iechièl e Simei; dei figli di Idutun,

Semaia e Uzziel. 15Essi riunirono i fratelli e si purificarono; quindi entrarono, secondo il comando del re e le

prescrizioni del Signore, per purificare il tempio. 16I sacerdoti entrarono nell'interno del tempio per purificarlo;

portarono fuori, nel cortile del tempio, ogni immondezza trovata nella navata. I leviti l'ammucchiarono per portarla

fuori nel torrente Cedron. 17Il primo mese cominciarono la purificazione; nel giorno ottavo del mese entrarono nel

vestibolo del Signore, purificarono il tempio in otto giorni; finirono il sedici del primo mese.

18Quindi entrarono negli appartamenti reali di Ezechia e gli dissero: "Abbiamo purificato il tempio, l'altare degli

olocausti con tutti gli accessori e la tavola dei pani dell'offerta con tutti gli accessori. 19Abbiamo rinnovato e

consacrato tutti gli oggetti che il re Acaz con empietà aveva messo da parte durante il suo regno. Ecco stanno

davanti all'altare del Signore". 20Allora il re Ezechia, alzatosi subito, riunì i capi della città e salì al tempio.

21Portarono sette giovenchi, sette arieti, sette agnelli e sette capri per offrirli in sacrificio espiatorio per la casa reale,

per il santuario e per Giuda. Il re ordinò ai sacerdoti, figli di Aronne, di offrirli in olocausto sull'altare del Signore.

22Scannarono i giovenchi, quindi i sacerdoti ne raccolsero il sangue e lo sparsero sull'altare. Scannarono gli arieti e

ne sparsero il sangue sull'altare. Scannarono gli agnelli e ne sparsero il sangue sull'altare. 23Quindi fecero avvicinare

i capri per il sacrificio espiatorio, davanti al re e all'assemblea, che imposero loro le mani. 24I sacerdoti li scannarono

e ne sparsero il sangue - sacrificio per il peccato - sull'altare in espiazione per tutto Israele, perché il re aveva

ordinato l'olocausto e il sacrificio espiatorio per tutto Israele.

25Il re assegnò il loro posto ai leviti nel tempio con cembali, arpe e cetre, secondo le disposizioni di Davide, di Gad

veggente del re, e del profeta Natan, poiché si trattava di un comando del Signore dato per mezzo dei suoi profeti.

26Quando i leviti ebbero preso posto con gli strumenti musicali di Davide e i sacerdoti con le loro trombe, 27Ezechia

ordinò di offrire gli olocausti sull'altare. Quando iniziò l'olocausto, cominciarono anche i canti del Signore al suono

delle trombe e con l'accompagnamento degli strumenti di Davide re di Israele. 28Tutta l'assemblea si prostrò, mentre

si cantavano inni e si suonavano le trombe; tutto questo durò fino alla fine dell'olocausto.

29Terminato l'olocausto, il re e tutti i presenti si inginocchiarono e si prostrarono. 30Il re Ezechia e i suoi capi

ordinarono ai leviti di lodare il Signore con le parole di Davide e del veggente Asaf; lo lodarono fino all'entusiasmo,

poi si inchinarono e adorarono.

31Allora Ezechia presa la parola, disse: "Ora siete incaricati ufficialmente del servizio del Signore. Avvicinatevi e

portate qui le vittime e i sacrifici di lode nel tempio". L'assemblea portò le vittime e i sacrifici di lode, mentre quelli

dal cuore generoso offrirono olocausti. 32Il numero degli olocausti offerti dall'assemblea fu: settanta buoi, cento

arieti, duecento agnelli, tutti per l'olocausto in onore del Signore. 33Si consacrarono anche seicento buoi e tremila

pecore. 34I sacerdoti erano troppo pochi e non bastavano a scuoiare tutti gli olocausti, perciò i loro fratelli i leviti li

aiutarono finché non terminò il lavoro e finché i sacerdoti non si furono purificati; difatti i leviti erano stati più

zelanti dei sacerdoti nel purificarsi. 35Ci fu anche un abbondante olocausto del grasso dei sacrifici di comunione e

delle libazioni connesse con l'olocausto. Così fu ristabilito il culto nel tempio. 36Ezechia con tutto il popolo gioì

perché Dio aveva ben disposto il popolo; tutto infatti si fece senza esitazioni.

30

1Ezechia mandò messaggeri per tutto Israele e Giuda e scrisse anche lettere a Èfraim e a Manàsse per convocare tutti

nel tempio in Gerusalemme a celebrare la pasqua per il Signore Dio di Israele. 2Il re, i suoi ufficiali e tutta

l'assemblea di Gerusalemme decisero di celebrare la pasqua nel secondo mese, 3perché non avevano potuto

celebrarla nel tempo fissato per il fatto che i sacerdoti non si erano purificati in numero sufficiente e il popolo non si

era radunato in Gerusalemme. 4La proposta piacque al re e a tutta l'assemblea. 5Stabilirono di proclamare con bando

in tutto Israele, da Bersabea a Dan, che tutti venissero a celebrare in Gerusalemme la pasqua per il Signore Dio di

Israele, perché molti non avevano osservato le norme prescritte. 6Partirono i corrieri con lettere da parte del re e dei

suoi ufficiali per recarsi in tutto Israele e Giuda. Secondo l'ordine del re dicevano: "Israeliti, fate ritorno al Signore

Dio di Abramo, di Isacco e di Israele, ed egli ritornerà a quanti fra voi sono scampati dal pugno dei re d'Assiria.

7Non siate come i vostri padri e i vostri fratelli, infedeli al Signore Dio dei loro padri, che perciò li ha abbandonati

alla desolazione, come potete constatare. 8Ora non siate di dura cervice come i vostri padri, date la mano al Signore,

venite nel santuario che egli ha santificato per sempre. Servite il Signore vostro Dio e si allontanerà da voi la sua ira

ardente. 9Difatti, se fate ritorno al Signore, i vostri fratelli e i vostri figli troveranno compassione presso coloro che li

hanno deportati; ritorneranno in questo paese, poiché il Signore vostro Dio è clemente e misericordioso e non

distoglierà lo sguardo da voi, se voi farete ritorno a lui".

10I corrieri passarono di città in città nel paese di Èfraim e di Manàsse fino a Zàbulon, ma la gente li derideva e si

faceva beffe di loro. 11Solo alcuni di Aser, di Manàsse e di Zàbulon si umiliarono e vennero a Gerusalemme. 12In

Giuda invece si manifestò la mano di Dio e generò negli uomini un pentimento concorde per eseguire il comando

del re e degli ufficiali secondo la parola del Signore. 13Si riunì in Gerusalemme una grande folla per celebrare la

festa degli azzimi nel secondo mese; fu un'assemblea molto numerosa. 14Cominciarono a eliminare gli altari che si

trovavano in Gerusalemme; eliminarono anche tutti gli altari dei profumi e li gettarono nel torrente Cedron.

15Essi immolarono la pasqua il quattordici del secondo mese; i sacerdoti e i leviti, pieni di confusione, si

purificarono e quindi presentarono gli olocausti nel tempio. 16Occuparono il proprio posto, secondo le regole fissate

per loro nella legge di Mosè, uomo di Dio. I sacerdoti facevano aspersioni con il sangue che ricevevano dai leviti

17perché molti dell'assemblea non si erano purificati. I leviti si occupavano dell'uccisione degli agnelli pasquali per

quanti non avevano la purità richiesta per consacrarli al Signore. 18In realtà la maggioranza della gente, fra cui molti

provenienti da Èfraim, da Manàsse, da Ìssacar e da Zàbulon, non si era purificata; mangiarono la pasqua senza fare

quanto è prescritto. Ezechia pregò per loro: "Il Signore che è buono perdoni 19chiunque abbia il cuore disposto a

ricercare Dio, ossia il Signore Dio dei suoi padri, anche senza la purificazione necessaria per il santuario". 20Il

Signore esaudì Ezechia e risparmiò il popolo.

21Così gli Israeliti che si trovavano in Gerusalemme celebrarono la festa degli azzimi per sette giorni con grande

gioia, mentre i sacerdoti e i leviti lodavano ogni giorno il Signore con gli strumenti che risuonavano in suo onore.

22Ezechia parlò al cuore di tutti i leviti, che avevano dimostrato un profondo senso del Signore; per sette giorni

parteciparono al banchetto solenne, offrirono sacrifici di comunione e lodarono il Signore, Dio dei loro padri.

23Tutta l'assemblea decise di festeggiare altri sette giorni; così passarono ancora sette giorni di gioia. 24Difatti il re

Ezechia aveva donato alla moltitudine mille giovenchi e settemila pecore; anche i capi avevano donato alla

moltitudine mille giovenchi e diecimila pecore. I sacerdoti si purificarono in gran numero. 25Tutta l'assemblea di

Giuda, i sacerdoti e i leviti, tutto il gruppo venuto da Israele, gli stranieri venuti dal paese di Israele e gli abitanti di

Giuda furono in festa. 26Ci fu una gioia straordinaria in Gerusalemme, perché dal tempo di Salomone figlio di

Davide, re di Israele, non c'era mai stata una cosa simile in Gerusalemme.

27I sacerdoti e i leviti si levarono a benedire il popolo; la loro voce fu ascoltata e la loro preghiera raggiunse la santa

dimora di Dio nel cielo.
31

1Quando tutto fu finito, gli Israeliti presenti andarono tutti nelle città di Giuda a infrangere le stele, a tagliare i pali

sacri e a distruggere completamente le alture e gli altari in tutto Giuda, nel territorio di Beniamino, di Èfraim e di

Manàsse. Poi gli Israeliti tornarono nelle loro città, ognuno nella sua proprietà.

2Ezechia ricostituì le classi dei sacerdoti e dei leviti secondo le loro funzioni, assegnando a ognuno, ai sacerdoti e ai

leviti, il proprio servizio riguardo all'olocausto e ai sacrifici di comunione per celebrare e lodare con inni e per

servire alle porte degli accampamenti del Signore. 3Il re determinò quanto dei suoi beni dovesse essere destinato agli

olocausti del mattino e della sera, agli olocausti dei sabati, dei noviluni e delle feste, come sta scritto nella legge del

Signore. 4Egli ordinò al popolo, agli abitanti di Gerusalemme, di consegnare ai sacerdoti e ai leviti la loro parte

perché questi potessero attendere alla legge del Signore. 5Appena si diffuse quest'ordine, gli Israeliti offrirono in

abbondanza le primizie del grano, del mosto, dell'olio, del miele e di ogni altro prodotto agricolo e la decima

abbondante di ogni cosa. 6Anche gli Israeliti e i Giudei, che abitavano nelle città di Giuda, portarono la decima degli

armenti e dei greggi; portarono la decima dei doni consacrati al Signore loro Dio, facendone grandi ammassi.

7Nel terzo mese si cominciò a fare gli ammassi, che furono completati nel settimo mese. 8Vennero Ezechia e i capi;

visti gli ammassi, benedissero il Signore e il popolo di Israele. 9Ezechia interrogò i sacerdoti e i leviti riguardo agli

ammassi 10e il sommo sacerdote Azaria della casa di Zadòk gli rispose: "Da quando si è cominciato a portare

l'offerta nel tempio, noi abbiamo mangiato e ci siamo saziati, ma ne è rimasto in abbondanza, perché il Signore ha

benedetto il suo popolo; ne è rimasta questa grande quantità". 11Ezechia allora ordinò che si preparassero stanze nel

tempio; le prepararono. 12Vi depositarono scrupolosamente le offerte, le decime e le cose consacrate. A tali cose

presiedeva il levita Conania, alle cui dipendenze era il fratello Simei. 13Iechièl, Azaria, Nacat, Asaèl, Ierimòt,

Iozabàd, Eliel, Ismachia, Macat e Benaià erano impiegati sotto la direzione di Conania e di suo fratello Simei per

ordine del re Ezechia e di Azaria preposto al tempio. 14Kore figlio di Imna, levita custode della porta d'oriente, si

occupava delle offerte spontanee fatte a Dio; egli distribuiva quanto si prelevava per l'offerta al Signore e le cose

santissime. 15Da lui dipendevano Eden, Miniàmin, Giosuè, Semaia, Amaria e Secania nelle città sacerdotali come

distributori fedeli tra i loro fratelli, grandi e piccoli, secondo le loro classi, 16oltre ai maschi registrati dai tre anni in

su; questi entravano ogni giorno nel tempio per il loro servizio, secondo le loro funzioni e secondo le loro classi.

17La registrazione dei sacerdoti era fatta secondo i loro casati; quella dei leviti, dai vent'anni in su, secondo le loro

funzioni e secondo le loro classi. 18Erano registrati con tutti i bambini, le mogli, i figli e le figlie di tutta la comunità,

poiché dovevano consacrarsi con fedeltà a ciò che è sacro. 19Per i figli di Aronne, ossia per i sacerdoti residenti in

campagna, nelle zone attorno alle loro città, in ogni città c'erano uomini designati nominalmente per distribuire la

parte dovuta a ogni maschio fra i sacerdoti e a ogni registrato fra i leviti.

20Ezechia fece lo stesso in tutto Giuda; egli fece ciò che è buono e retto davanti al Signore suo Dio. 21Quanto aveva

intrapreso per il servizio del tempio, per la legge e per i comandi, lo fece cercando il suo Dio con tutto il cuore; per

questo ebbe successo.
32

1Dopo questi fatti e queste prove di fedeltà, ci fu l'invasione di Sennàcherib re d'Assiria. Penetrato in Giuda, assediò

le città fortificate per forzarne le mura. 2Ezechia vide l'avanzata di Sennàcherib, che si dirigeva verso Gerusalemme

per assediarla. 3Egli decise con i suoi ufficiali e con i suoi prodi di ostruire le acque sorgive, che erano fuori della

città. Essi l'aiutarono. 4Si radunò un popolo numeroso per ostruire tutte le sorgenti e il torrente che attraversava il

centro del paese, dicendo: "Perché dovrebbero venire i re d'Assiria e trovare acqua in abbondanza?". 5Ezechia si

rafforzò; ricostruì tutta la parte diroccata delle mura, vi innalzò torri, costruì un secondo muro, fortificò il Millo della

città di Davide e preparò armi in abbondanza e scudi. 6Designò capi militari sopra il popolo; li radunò presso di sé

nella piazza della porta della città e così parlò al loro cuore: 7"Siate forti e coraggiosi! Non temete e non abbattetevi

davanti al re d'Assiria e davanti a tutta la moltitudine che l'accompagna, perché con noi c'è uno più grande di chi è

con lui. 8Con lui c'è un braccio di carne, con noi c'è il Signore nostro Dio per aiutarci e per combattere le nostre

battaglie". Il popolo rimase rassicurato dalle parole di Ezechia, re di Giuda.

9In seguito Sennàcherib, re d'Assiria, mandò i suoi ministri a Gerusalemme, mentre egli con tutte le forze assaliva

Lachis, per dire a Ezechia re di Giuda e a tutti quelli di Giuda che erano in Gerusalemme: 10"Dice Sennàcherib re

d'Assiria: Di chi avete fiducia voi per restare in Gerusalemme assediata? 11Ezechia non vi inganna forse per farvi

morire di fame e di sete quando asserisce: Il Signore nostro Dio ci libererà dalle mani del re di Assiria? 12Egli non è

forse lo stesso Ezechia che ha eliminato le sue alture e i suoi altari dicendo a Giuda e a Gerusalemme: Vi prostrerete

davanti a un solo altare e su di esso soltanto offrirete incenso? 13Non sapete che cosa abbiamo fatto io e i miei padri

a tutti i popoli di tutti i paesi? Forse gli dèi dei popoli di quei paesi hanno potuto liberare i loro paesi dalla mia

mano? 14Quale, fra tutti gli dèi dei popoli di quei paesi che i miei padri avevano votato allo sterminio, ha potuto

liberare il suo popolo dalla mia mano? Potrà il vostro Dio liberarvi dalla mia mano? 15Ora, non vi inganni Ezechia e

non vi seduca in questa maniera! Non credetegli, perché nessun dio di qualsiasi popolo o regno ha potuto liberare il

suo popolo dalla mia mano e dalle mani dei miei padri. Nemmeno i vostri dèi vi libereranno dalla mia mano!".

16Parlarono ancora i suoi ministri contro il Signore Dio e contro Ezechia suo servo. 17Sennàcherib aveva scritto

anche lettere insultando il Signore Dio di Israele e sparlando di lui in questi termini: "Come gli dèi dei popoli di quei

paesi non hanno potuto liberare i loro popoli dalla mia mano, così il Dio di Ezechia non libererà dalla mia mano il

suo popolo".

18Gli inviati gridarono a gran voce in ebraico al popolo di Gerusalemme che stava sulle mura, per spaventarlo e

atterrirlo al fine di occuparne la città. 19Essi parlarono del Dio di Gerusalemme come di uno degli dèi degli altri

popoli della terra, opera di mani d'uomo.

20Allora il re Ezechia e il profeta Isaia figlio di Amoz, pregarono a questo fine e gridarono al Cielo. 21Il Signore

mandò un angelo, che sterminò tutti i guerrieri valorosi, ogni capo e ogni ufficiale, nel campo del re d'Assiria.

Questi se ne tornò, con la vergogna sul volto, nel suo paese. Entrò nel tempio del suo dio, dove alcuni suoi figli, nati

dalle sue viscere, l'uccisero di spada. 22Così il Signore liberò Ezechia e gli abitanti di Gerusalemme dalla mano di

Sennàcherib re d'Assiria e dalla mano di tutti gli altri e concesse loro la pace alle frontiere. 23Allora molti portarono

offerte al Signore in Gerusalemme e oggetti preziosi a Ezechia re di Giuda, che, dopo simili cose, aumentò in

prestigio agli occhi di tutti i popoli.

24In quei giorni Ezechia si ammalò di malattia mortale. Egli pregò il Signore, che l'esaudì e operò un prodigio per

lui. 25Ma la riconoscenza di Ezechia non fu proporzionata al beneficio, perché il suo cuore si era insuperbito; per

questo su di lui, su Giuda e su Gerusalemme si riversò l'ira divina. 26Tuttavia Ezechia si umiliò della superbia del

suo cuore e a lui si associarono gli abitanti di Gerusalemme; per questo l'ira del Signore non si abbattè su di essi

finché Ezechia restò in vita.

27Ezechia ebbe ricchezze e gloria in abbondanza. Egli si costruì depositi per l'argento, l'oro, le pietre preziose, gli

aromi, gli scudi e per qualsiasi cosa pregevole, 28magazzini per i prodotti del grano, del mosto e dell'olio, stalle per

ogni genere di bestiame, ovili per le pecore. 29Si edificò città; ebbe molto bestiame minuto e grosso, perché Dio gli

aveva concesso beni molto grandi.

30Ezechia chiuse l'apertura superiore delle acque del Ghicon, convogliandole in basso attraverso il lato occidentale

nella città di Davide. Ezechia riuscì in ogni sua impresa. 31Ma quando i capi di Bábilonia gli inviarono messaggeri

per informarsi sul prodigio avvenuto nel paese, Dio l'abbandonò per metterlo alla prova e conoscerne

completamente il cuore.

32Le altre gesta di Ezechia e le sue opere di pietà ecco sono descritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amoz, e

nel libro dei re di Giuda e di Israele. 33Ezechia si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono nella salita dei

sepolcri dei figli di Davide. Alla sua morte gli resero omaggio tutto Giuda e gli abitanti di Gerusalemme. Al suo

posto divenne re suo figlio Manàsse.
33

1Quando Manàsse divenne re, aveva dodici anni; regnò cinquantacinque anni in Gerusalemme. 2Egli fece ciò che è

male agli occhi del Signore, secondo gli abomini dei popoli che il Signore aveva scacciato di fronte agli Israeliti.

3Ricostruì le alture demolite da suo padre Ezechia, eresse altari ai Baal, piantò pali sacri, si prostrò davanti a tutta la

milizia del cielo e la servì. 4Costruì altari nel tempio, del quale il Signore aveva detto: "In Gerusalemme sarà il mio

nome per sempre". 5Eresse altari a tutta la milizia del cielo nei due cortili del tempio. 6Fece passare i suoi figli per il

fuoco nella Valle di Ben-Hinnòn. Praticò la magia, gli incantesimi e la stregoneria; istituì negromanti e indovini.

Compì in molte maniere ciò che è male agli occhi del Signore provocando il suo sdegno. 7E collocò la statua

dell'idolo che aveva fatto, nel tempio, di cui Dio aveva detto a Davide e al figlio Salomone: "In questo tempio e in

Gerusalemme, che mi sono scelta fra tutte le tribù di Israele, porrò il mio nome per sempre. 8Non lascerò più che il

piede degli Israeliti si allontani dal paese che io ho concesso ai loro padri, purché procurino di eseguire quanto ho

comandato loro nell'intera legge, ossia negli statuti e nei decreti dati loro per mezzo di Mosè". 9Manàsse fece

traviare Giuda e gli abitanti di Gerusalemme spingendoli ad agire peggio delle popolazioni che il Signore aveva

sterminate di fronte agli Israeliti.

10Il Signore parlò a Manàsse e al suo popolo, ma non gli badarono.

11Allora il Signore mandò contro di loro i capi dell'esercito del re assiro; essi presero Manàsse con uncini, lo

legarono con catene di bronzo e lo condussero in Bábilonia.

12Ridotto in tale miseria, egli placò il volto del Signore suo Dio e si umiliò molto di fronte al Dio dei suoi padri.

13Egli lo pregò e Dio si lasciò commuovere, esaudì la sua supplica e lo fece tornare in Gerusalemme nel suo regno;

così Manàsse riconobbe che solo il Signore è Dio.

14In seguito, egli costruì il muro esteriore della città di Davide, a occidente del Ghicon, nella valle fino alla porta dei

Pesci, che circondava l'Ofel; Manàsse lo tirò su a notevole altezza. In tutte le fortezze di Giuda egli pose capi

militari. 15Rimosse gli dèi stranieri e l'idolo dal tempio insieme con tutti gli altari che egli aveva costruito sul monte

del tempio e in Gerusalemme e gettò tutto fuori della città. 16Restaurò l'altare del Signore e vi offrì sacrifici di

comunione e di lode e comandò a Giuda di servire il Signore, Dio di Israele. 17Tuttavia il popolo continuava a

sacrificare sulle alture, anche se lo faceva per il Signore.

18Le altre gesta di Manàsse, la sua preghiera a Dio e le parole che i veggenti gli comunicarono a nome del Signore

Dio di Israele, ecco sono descritte nelle gesta dei re di Israele. 19La sua preghiera e come fu esaudito, tutta la sua

colpa e la sua infedeltà, le località ove costruì alture, eresse pali sacri e statue prima della sua umiliazione, ecco sono

descritte negli atti di Cozai. 20Manàsse si addormentò con i suoi padri e lo seppellirono nel suo palazzo. Al suo posto

divenne re suo figlio Amòn.

21Quando Amòn divenne re, aveva ventidue anni; regnò due anni in Gerusalemme. 22Egli fece ciò che è male agli

occhi del Signore, come l'aveva fatto Manàsse suo padre. Amòn offrì sacrifici a tutti gli idoli eretti da Manàsse suo

padre e li servì. 23Non si umiliò davanti al Signore, come si era umiliato Manàsse suo padre; anzi Amòn aumentò le

sue colpe. 24I suoi ministri ordirono una congiura contro di lui e l'uccisero nella reggia, 25ma il popolo del paese

uccise quanti avevano congiurato contro Amòn. Lo stesso popolo del paese proclamò re, al posto di lui, suo figlio

Giosia.
34

1Quando Giosia divenne re, aveva otto anni; regnò trentun anni in Gerusalemme. 2Egli fece ciò che è retto agli occhi

del Signore e seguì le strade di Davide suo antenato, senza fuorviare in nulla.

3Nell'anno ottavo del suo regno, era ancora un ragazzo, cominciò a ricercare il Dio di Davide suo padre. Nell'anno

decimosecondo cominciò a purificare Giuda e Gerusalemme, eliminando le alture, i pali sacri e gli idoli scolpiti o

fusi. 4Sotto i suoi occhi furono demoliti gli altari di Baal; infranse gli altari per l'incenso, che vi erano sopra;

distrusse i pali sacri e gli idoli scolpiti o fusi, riducendoli in polvere che sparse sui sepolcri di coloro che avevano

sacrificato a tali cose. 5Le ossa dei sacerdoti le bruciò sui loro altari; così purificò Giuda e Gerusalemme. 6Lo stesso

fece nella città di Manàsse, di Efraim e di Simeone fino a Nèftali, nei loro villaggi devastati. 7Demolì gli altari; fece

a pezzi i pali sacri e gli idoli in modo da ridurli in polvere; demolì tutti gli altari per l'incenso in tutto il paese di

Israele; poi fece ritorno a Gerusalemme.

8Nell'anno decimottavo del suo regno, dopo aver purificato il paese e il tempio, affidò a Safàn figlio di Asalia, a

Maaseia governatore della città, e a Ioach figlio di Ioacaz, archivista, il restauro del tempio del Signore suo Dio.

9Costoro si presentarono al sommo sacerdote Chelkia e gli consegnarono il denaro depositato nel tempio; l'avevano

raccolto i leviti custodi della soglia da Manàsse, da Èfraim e da tutto il resto di Israele, da tutto Giuda, da Beniamino

e dagli abitanti di Gerusalemme. 10Lo misero in mano ai direttori dei lavori che sovraintendevano al tempio ed essi

l'utilizzarono per gli operai che lavoravano nel tempio per restaurarlo e rafforzarlo. 11Lo diedero ai falegnami e ai

muratori per l'acquisto di pietre da taglio e di legname per l'armatura e la travatura dei locali lasciati rovinare dai re

di Giuda.

12Quegli uomini lavoravano con fedeltà; erano stati loro preposti per la direzione Iacat e Abdia, leviti dei figli di

Merari, Zaccaria e Mesullàm, Keatiti. Leviti esperti di strumenti musicali 13sorvegliavano i portatori e dirigevano

quanti compivano lavori di qualsiasi genere; altri leviti erano scribi, ispettori e portieri.

14Mentre si prelevava il denaro depositato nel tempio, il sacerdote Chelkia trovò il libro della legge del Signore, data

per mezzo di Mosè. 15Chelkia prese la parola e disse allo scriba Safàn: "Ho trovato nel tempio il libro della legge".

Chelkia diede il libro a Safàn. 16Safàn portò il libro dal re; egli inoltre riferì al re: "Quanto è stato ordinato, i tuoi

servitori lo eseguiscono. 17Hanno versato il denaro trovato nel tempio e l'hanno consegnato ai sorveglianti e ai

direttori dei lavori". 18Poi lo scriba Safàn annunziò al re: "Il sacerdote Chelkia mi ha dato un libro". Safàn ne lesse

una parte alla presenza del re. 19Udite le parole della legge, il re si strappò le vesti 20e comandò a Chelkia, ad

Achikam figlio di Safàn, ad Abdon figlio di Mica, allo scriba Safàn e ad Asaia ministro del re: 21"Andate, consultate

il Signore per me e per quanti sono rimasti in Israele e in Giuda riguardo alle parole di questo libro ora trovato;

grande infatti è la collera del Signore, che si è accesa contro di noi, poiché i nostri padri non hanno ascoltato le

parole del Signore facendo quanto sta scritto in questo libro".

22Chelkia insieme con coloro che il re aveva designati si recò dalla profetessa Culda moglie di Sallùm, figlio di

Tokat, figlio di Casra, il guardarobiere; essa abitava nel secondo quartiere di Gerusalemme. Le parlarono in tal senso

23ed essa rispose loro: "Dice il Signore Dio di Israele: Riferite all'uomo che vi ha inviati da me: 24Dice il Signore:

Ecco, io farò piombare una sciagura su questo luogo e sui suoi abitanti, tutte le maledizioni scritte nel libro letto

davanti al re di Giuda, 25perché hanno abbandonato me e hanno bruciato incenso ad altri dèi provocandomi a sdegno

con tutte le opere delle loro mani. La mia collera si accenderà contro questo luogo e non si potrà spegnere. 26Al re di

Giuda, che vi ha inviati a consultare il Signore, riferirete: Dice il Signore, Dio di Israele: A proposito delle parole

che hai udito, 27poiché il tuo cuore si è intenerito e ti sei umiliato davanti a Dio, udendo le mie parole contro questo

luogo e contro i suoi abitanti; poiché ti sei umiliato davanti a me, ti sei strappate le vesti e hai pianto davanti a me,

anch'io ho ascoltato. Oracolo del Signore! 28Ecco, io ti riunirò con i tuoi padri e sarai deposto nel tuo sepolcro in

pace. I tuoi occhi non vedranno tutta la sciagura che io farò piombare su questo luogo e sui suoi abitanti". Quelli

riferirono il messaggio al re.

29Allora il re inviò dei messi e radunò tutti gli anziani di Giuda e di Gerusalemme. 30Il re, insieme con tutti gli

uomini di Giuda, con gli abitanti di Gerusalemme, i sacerdoti, i leviti e tutto il popolo, dal più grande al più piccolo,

salì al tempio. Egli fece leggere ai loro orecchi tutte le parole del libro dell'alleanza, trovato nel tempio. 31Il re,

stando in piedi presso la colonna, concluse un'alleanza davanti al Signore, impegnandosi a seguire il Signore, a

osservarne i comandi, le leggi e i decreti con tutto il cuore e con tutta l'anima, eseguendo le parole dell'alleanza

scritte in quel libro. 32Fece impegnare quanti si trovavano in Gerusalemme e in Beniamino. Gli abitanti di

Gerusalemme agirono secondo l'alleanza di Dio, del Dio dei loro padri. 33Giosia rimosse tutti gli abomini da tutti i

territori appartenenti agli Israeliti; costrinse quanti si trovavano in Israele a servire il Signore loro Dio. Finché egli

visse non desistettero dal seguire il Signore, Dio dei loro padri.

35

1Giosia celebrò in Gerusalemme la pasqua per il Signore. Gli agnelli pasquali furono immolati il quattordici del

primo mese. 2Il re ristabilì i sacerdoti nei loro uffici e li incoraggiò al servizio del tempio. 3Egli disse ai leviti che

ammaestravano tutto Israele e che si erano consacrati al Signore: "Collocate l'arca santa nel tempio costruito da

Salomone figlio di Davide, re di Israele; essa non costituirà più un peso per le vostre spalle. Ora servite il Signore

vostro Dio e il suo popolo Israele. 4Disponetevi, secondo i vostri casati, secondo le vostre classi, in base alla

prescrizione di Davide, re di Israele, e alla prescrizione di Salomone suo figlio. 5State nel santuario a disposizione

dei casati dei vostri fratelli, dei figli del popolo; per i leviti ci sarà una parte nei singoli casati. 6Immolate gli agnelli

pasquali, purificatevi e mettetevi a disposizione dei vostri fratelli, secondo la parola del Signore comunicata per

mezzo di Mosè".

7Giosia diede ai figli del popolo, a quanti erano lì presenti, del bestiame minuto, cioè tremila agnelli e capretti come

vittime pasquali, e in più tremila buoi. Tutto questo bestiame era di proprietà del re. 8I suoi ufficiali fecero offerte

spontanee per il popolo, per i sacerdoti e per i leviti. Chelkia, Zaccaria, Iechièl, preposti al tempio, diedero ai

sacerdoti, per i sacrifici pasquali, duemilaseicento agnelli e capretti, oltre trecento buoi. 9Conania, Semaia e

Netaneèl suoi fratelli, Casabia, Iechièl e Iozabàd capi dei leviti, diedero ai leviti, per i sacrifici pasquali, cinquemila

agnelli e capretti, oltre cinquecento buoi. 10Così tutto fu pronto per il servizio; i sacerdoti si misero al loro posto, così

anche i leviti secondo le loro classi, secondo il comando del re. 11Immolarono gli agnelli pasquali: i sacerdoti

spargevano il sangue, mentre i leviti scuoiavano. 12Misero da parte l'olocausto da distribuire ai figli del popolo,

secondo le divisioni dei vari casati, perché lo presentassero al Signore, come sta scritto nel libro di Mosè. Lo stesso

fecero per i buoi. 13Secondo l'usanza arrostirono l'agnello pasquale sul fuoco; le parti consacrate le cossero in

pentole, in caldaie e tegami e le distribuirono sollecitamente a tutto il popolo. 14Dopo, prepararono la pasqua per se

stessi e per i sacerdoti, poiché i sacerdoti, figli di Aronne, furono occupati fino a notte nell'offrire gli olocausti e le

parti grasse; per questo i leviti prepararono per se stessi e per i sacerdoti figli di Aronne. 15I cantori, figli di Asaf,

occupavano il loro posto, secondo le prescrizioni di Davide, di Asaf, di Eman e di Idutun veggente del re; i portieri

erano alle varie porte. Costoro non dovettero allontanarsi dal loro posto, perché i leviti loro fratelli prepararono tutto

per loro.

16Così in quel giorno fu disposto tutto il servizio del Signore per celebrare la pasqua e per offrire gli olocausti

sull'altare del Signore, secondo l'ordine del re Giosia. 17Gli Israeliti presenti celebrarono allora la pasqua e la festa

degli azzimi per sette giorni. 18Dal tempo del profeta Samuele non era stata celebrata una pasqua simile in Israele;

nessuno dei re di Israele aveva celebrato una pasqua come questa celebrata da Giosia, insieme con i sacerdoti, i

leviti, tutti quelli di Giuda, i convenuti da Israele e gli abitanti di Gerusalemme.

19Questa pasqua fu celebrata nel decimottavo anno del regno di Giosia.

20Dopo tutto ciò, dopo che Giosia aveva riorganizzato il tempio, Necao re d'Egitto andò a combattere in Carchemis

sull'Eufrate. Giosia marciò contro di lui. 21Quegli mandò messaggeri a dirgli: "Che c'è fra me e te, o re di Giuda? Io

non vengo contro di te, ma contro un'altra casa sono in guerra e Dio mi ha imposto di affrettarmi. Pertanto non

opporti a Dio che è con me affinché egli non ti distrugga". 22Ma Giosia non si ritirò. Deciso ad affrontarlo, non

ascoltò le parole di Necao, che venivano dalla bocca di Dio, e attaccò battaglia nella valle di Meghiddo.

23Gli arcieri tirarono sul re Giosia. Il re diede l'ordine ai suoi ufficiali: "Portatemi via, perché sono ferito

gravemente". 24I suoi ufficiali lo tolsero dal suo carro, lo misero in un altro carro e lo riportarono in Gerusalemme,

ove morì. Fu sepolto nei sepolcri dei suoi padri. Tutti quelli di Giuda e di Gerusalemme fecero lutto per Giosia.

25Geremia compose un lamento su Giosia; tutti i cantori e le cantanti lo ripetono ancora nei lamenti su Giosia; è

diventata una tradizione in Israele. Esso è inserito fra i lamenti.

26Le altre gesta di Giosia, le sue opere di pietà secondo le prescrizioni della legge del Signore, 27le sue gesta, le

prime come le ultime, ecco sono descritte nel libro dei re di Israele e di Giuda.

36

1Il popolo del paese prese Ioacaz figlio di Giosia e lo proclamò re, al posto del padre, in Gerusalemme. 2Quando

Ioacaz divenne re, aveva ventitrè anni; regnò tre mesi in Gerusalemme. 3Lo spodestò in Gerusalemme il re d'Egitto,

che impose al paese un'indennità di cento talenti d'argento e di un talento d'oro. 4Il re d'Egitto nominò re su Giuda e

Gerusalemme il fratello Eliakìm, cambiandogli il nome in Ioiakìm. Quanto al fratello di Ioacaz, Necao lo prese e lo

deportò in Egitto.

5Quando Ioiakìm divenne re, aveva venticinque anni; regnò undici anni in Gerusalemme. Egli fece ciò che è male

agli occhi del Signore suo Dio. 6Contro di lui marciò Nabucodònosor re di Bábilonia, che lo legò con catene di

bronzo per deportarlo in Bábilonia. 7Nabucodònosor portò in Bábilonia parte degli oggetti del tempio, che depose in

Babilonia nella sua reggia.

8Le altre gesta di Ioiakìm, gli abomini da lui commessi e le colpe che risultarono sul suo conto, ecco sono descritti

nel libro dei re di Israele e di Giuda. Al suo posto divenne re suo figlio Ioiachìn.

9Quando Ioiachìn divenne re, aveva diciotto anni; regnò tre mesi e dieci giorni in Gerusalemme. Egli fece ciò che è

male agli occhi del Signore. 10All'inizio del nuovo anno il re Nabucodònosor mandò a imprigionarlo per deportarlo

in Bábilonia con gli oggetti più preziosi del tempio. Egli nominò re su Giuda e Gerusalemme il fratello di suo padre

Sedecìa.

11Quando Sedecìa divenne re, aveva ventun anni; regnò undici anni in Gerusalemme. 12Egli fece ciò che è male agli

occhi del Signore suo Dio. Non si umiliò davanti al profeta Geremia che gli parlava a nome del Signore. 13Si ribellò

anche al re Nabucodònosor, che gli aveva fatto giurare fedeltà in nome di Dio. Egli si ostinò e decise fermamente in

cuor suo di non far ritorno al Signore Dio di Israele.

14Anche tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltà, imitando in tutto gli abomini

degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato in Gerusalemme.

15Il Signore Dio dei loro padri mandò premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perché

amava il suo popolo e la sua dimora. 16Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e

schernirono i suoi profeti al punto che l'ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza più rimedio.

17Allora il Signore fece marciare contro di loro il re dei Caldei, che uccise di spada i loro uomini migliori nel

santuario, senza pietà per i giovani, per le fanciulle, per gli anziani e per le persone canute. Il Signore mise tutti nelle

sue mani. 18Quegli portò in Bábilonia tutti gli oggetti del tempio, grandi e piccoli, i tesori del tempio e i tesori del re

e dei suoi ufficiali. 19Quindi incendiarono il tempio, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti

i suoi palazzi e distrussero tutte le sue case più eleganti.

20Il re deportò in Bábilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino all'avvento del

regno persiano, 21attuandosi così la parola del Signore, predetta per bocca di Geremia: "Finché il paese non abbia

scontato i suoi sabati, esso riposerà per tutto il tempo nella desolazione fino al compiersi di settanta anni".

22Nell'anno primo di Ciro, re di Persia, a compimento della parola del Signore predetta per bocca di Geremia, il

Signore suscitò lo spirito di Ciro re di Persia, che fece proclamare per tutto il regno, a voce e per iscritto: 23"Dice

Ciro re di Persia: Il Signore, Dio dei cieli, mi ha consegnato tutti i regni della terra. Egli mi ha comandato di

costruirgli un tempio in Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il suo Dio sia con

lui e parta!".
Esdra
1

1Nell'anno primo del regno di Ciro, re di Persia, perché si adempisse la parola che il Signore aveva detto per bocca

di Geremia, il Signore destò lo spirito di Ciro re di Persia, il quale fece passare quest'ordine in tutto il suo regno,

anche con lettera: 2"Così dice Ciro re di Persia: Il Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra; egli

mi ha incaricato di costruirgli un tempio in Gerusalemme, che è in Giudea. 3Chi di voi proviene dal popolo di lui? Il

suo Dio sia con lui; torni a Gerusalemme, che è in Giudea, e ricostruisca il tempio del Signore Dio d'Israele: egli è il

Dio che dimora a Gerusalemme. 4Ogni superstite in qualsiasi luogo sia immigrato, riceverà dalla gente di quel luogo

argento e oro, beni e bestiame con offerte generose per il tempio di Dio che è in Gerusalemme".

5Allora si misero in cammino i capifamiglia di Giuda e di Beniamino e i sacerdoti e i leviti, quanti Dio aveva

animato a tornare per ricostruire il tempio del Signore in Gerusalemme. 6Tutti i loro vicini li aiutarono validamente

con oggetti d'argento e d'oro, con beni e bestiame e con oggetti preziosi, e inoltre quello che ciascuno offrì

volontariamente.

7Anche il re Ciro fece trarre fuori gli arredi del tempio, che Nabucodònosor aveva asportato da Gerusalemme e

aveva deposto nel tempio del suo dio. 8Ciro, re di Persia, li fece trarre fuori per mano di Mitridate il tesoriere, che li

consegnò a Sesbassar, principe di Giuda. 9Questo è il loro computo:

Bacili d'oro: trenta;
bacili d'argento: mille;
coltelli: ventinove;
10coppe d'oro: trenta,

coppe d'argento di second'ordine: quattrocentodieci;

altri arredi: mille.

11Tutti gli oggetti d'oro e d'argento erano cinquemilaquattrocento.

Sesbassar li riportò da Bábilonia a Gerusalemme, in occasione del ritorno degli esuli.

2

1Questi sono gli abitanti della provincia che ritornarono dall'esilio, i deportati che Nabucodònosor re di Bábilonia

aveva condotti in esilio a Bábilonia.

Essi tornarono a Gerusalemme e in Giudea, ognuno alla sua città; 2vennero con Zorobabèle, Giosuè, Neemia, Seraia,

Reelaia, Mardocheo, Bilsan, Mispar, Bigvai, Recun, Baana.

Computo degli uomini del popolo d'Israele:
3Figli di Paros: duemilacentosettantadue.
4Figli di Sefatia: trecentosettantadue.
5Figli di Arach: settecentosettantacinque.

6Figli di Pacat-Moab, cioè i figli di Giosuè e di Ioab: duemilaottocentodieci.

7Figli di Elam: milleduecentocinquantaquattro.
8Figli di Zattu: novecentoquarantacinque.
9Figli di Zaccai: settecentosessanta.
10Figli di Bani: seicentoquarantadue.
11Figli di Bebai: seicentoventitrè.
12Figli di Azgad: milleduecentoventidue.
13Figli di Adonikam: seicentosettantasei.
14Figli di Bigvai: duemilacinquantasei.
15Figli di Adin: quattrocentocinquantaquattro.
16Figli di Ater, cioè di Ezechia: novantotto.
17Figli di Bezài: trecentoventitrè.
18Figli di Iora: centododici.
19Figli di Casum: duecentoventitrè.
20Figli di Ghibbar: novantacinque.
21Figli di Betlemme: centoventitrè.
22Uomini di Netofa: cinquantasei.
23Uomini di Anatòt: centoventotto.
24Figli di Azmàvet: quarantadue.

25Figli di Kiriat-Iearìm, di Chefira e di Beeròt: settecentoquarantatrè.

26Figli di Rama e di Gheba: seicentoventuno.
27Uomini di Micmas: centoventidue.
28Uomini di Betel e di Ai: duecentoventitrè.
29Figli di Nebo: cinquantadue.
30Figli di Magbis: centocinquantasei.

31Figli di un altro Elam: milleduecentocinquantaquattro.

32Figli di Carim: trecentoventi.

33Figli di Lod, Cadid e Ono: settecentoventicinque.

34Figli di Gèrico: trecentoquarantacinque.
35Figli di Senaa: tremilaseicentotrenta.
36I sacerdoti:

Figli di Iedaia della casa di Giosuè: novecentosettantatrè.

37Figli di Immer: millecinquantadue.
38Figli di Pascur: milleduecentoquarantasette.
39Figli di Carìm: millediciassette.
40I leviti:

Figli di Giosuè e di Kadmiel, di Binnui e di Odavia: settantaquattro.

41I cantori:
Figli di Asaf: centoventotto.
42I portieri:

Figli di Sallùm, figli di Ater, figli di Talmon, figli di Akkub, figli di Catita, figli di Sobài: in tutto centotrentanove.

43Gli oblati:
Figli di Zica, figli di Casufa,
figli di Tabbaot, 44figli di Keros,
figli di Siaà, figli di Padon,
45figli di Lebana, figli di Cagabà,
figli di Akkub, 46figli di Cagàb,
figli di Samlai, figli di Canan,
47figli di Ghiddel, figli di Gacar,
figli di Reaia, 48figli di Rezin,
figli di Nekoda, figli di Gazzam,
49figli di Uzza, figli di Paseach,
figli di Besai, 50figli di Asna,
figli di Meunim, figli dei Nefisim,
51figli di Bakbuk, figli di Cakufa,
figli di Carcur, 52figli di Bazlut,
figli di Mechida, figli di Carsa,
53figli di Barkos, figli di Sisara,
figli di Temach, 54figli di Nesiach,
figli di Catifa.
55Figli dei servi di Salomone:
Figli di Sotai, figli di Assofèret,
figli di Peruda, 56figli di Iaalà,
figli di Darkon, figli di Ghiddel,
57figli di Sefatia, figli di Cattil,
figli di Pochéret Azzebàim, figli di Ami.

58Totale degli oblati e dei figli dei servi di Salomone: trecentonovantadue.

59I seguenti rimpatriati da Tel-Melach, Tel-Carsa, Cherub-Addàn, Immer, non potevano dimostrare se il loro casato

e la loro discendenza fossero d'Israele:

60figli di Delaia, figli di Tobia, figli di Nekodà: seicentoquarantadue.

61Tra i sacerdoti i seguenti:

figli di Cobaià, figli di Akkoz, figli di Barzillài, il quale aveva preso in moglie una delle figlie di Barzillài il

Galaadita e aveva assunto il suo nome, 62cercarono il loro registro genealogico, ma non lo trovarono; allora furono

esclusi dal sacerdozio. 63Il governatore ordinò loro che non mangiassero le cose santissime, finché non si presentasse

un sacerdote con Urim e Tummim.

64Tutta la comunità così radunata era di quarantaduemilatrecentosessanta persone; 65inoltre vi erano i loro schiavi e

le loro schiave: questi erano settemilatrecentotrentasette; poi vi erano i cantori e le cantanti: duecento.

66I loro cavalli: settecentotrentasei.
I loro muli: duecentoquarantacinque.
67I loro cammelli: quattrocentotrentacinque.
I loro asini: seimilasettecentoventi.

68Alcuni capifamiglia al loro arrivo al tempio che è in Gerusalemme, fecero offerte volontarie per il tempio, perché

fosse ripristinato nel suo stato. 69Secondo le loro forze diedero al tesoro della fabbrica: oro: dramme sessantunmila;

argento: mine cinquemila; tuniche da sacerdoti: cento.

70Poi i sacerdoti, i leviti, alcuni del popolo, i cantori, i portieri e gli oblati si stabilirono nelle rispettive città e tutti gli

Israeliti nelle loro città.
3

1Giunse il settimo mese e gli Israeliti si erano ormai insediati nelle loro città.

Il popolo si radunò come un solo uomo a Gerusalemme. 2Allora Giosuè figlio di Iozadàk con i fratelli, i sacerdoti, e

Zorobabele figlio di Sealtiel con i suoi fratelli, si misero al lavoro per ricostruire l'altare del Dio d'Israele, per offrirvi

olocausti, come è scritto nella legge di Mosè uomo di Dio. 3Ristabilirono l'altare al suo posto, pur angustiati dal

timore delle popolazioni locali, e vi offrirono sopra olocausti al Signore, gli olocausti del mattino e della sera.

4Celebrarono la festa delle capanne secondo il rituale e offrirono olocausti quotidiani nel numero stabilito dal

regolamento per ogni giorno. 5In seguito continuarono ad offrire l'olocausto perenne e i sacrifici dei giorni di

novilunio e di tutte le solennità consacrate al Signore, più tutte le offerte volontarie al Signore.

6Cominciarono a offrire olocausti al Signore dal primo giorno del mese settimo, benché del suo tempio non fossero

ancora poste le fondamenta.

7Allora diedero denaro ai tagliapietre e ai falegnami; e alimenti, bevande e olio alla gente di Sidòne e di Tiro, perché

trasportassero il legname di cedro dal Libano per mare fino a Giaffa: ciò secondo la concessione loro fatta da Ciro re

di Persia.

8Nel secondo anno dal loro arrivo al tempio di Dio in Gerusalemme, nel secondo mese, diedero inizio ai lavori

Zorobabele figlio di Sealtiel, e Giosuè figlio di Iozadàk, con gli altri fratelli sacerdoti e leviti e quanti erano tornati

dall'esilio a Gerusalemme. Essi incaricarono i leviti dai vent'anni in su di dirigere i lavori del tempio.

9Giosuè, i suoi figli e i suoi fratelli, Kadmiel, Binnui e Odavia si misero come un solo uomo a dirigere i lavoratori

dell'impresa riguardante il tempio. Così pure i figli di Chenadàd con i loro figli e fratelli, leviti.

10Quando i costruttori ebbero gettato le fondamenta del tempio, invitarono a presenziare i sacerdoti con i loro

paramenti e le trombe e i leviti, figli di Asaf, con i cembali per lodare il Signore con i canti di Davide re d'Israele.

11Essi cantavano a cori alterni lodi e ringraziamenti al Signore perché è buono, perché la sua grazia dura sempre

verso Israele. Tutto il popolo faceva risuonare il grido della grande acclamazione, lodando così il Signore perché

erano state gettate le fondamenta del tempio.

12Tuttavia molti tra i sacerdoti e i leviti e i capifamiglia anziani, che avevano visto il tempio di prima, mentre si

gettavano le nuove fondamenta di questo tempio sotto i loro occhi piangevano ad alta voce, ma i più continuavano

ad alzare la voce con il grido dell'acclamazione e della gioia. 13Così non si poteva distinguere il grido

dell'acclamazione di gioia dal grido del pianto del popolo, perché il popolo faceva echeggiare la grande

acclamazione e la voce si sentiva lontano.
4

1Quando i nemici di Giuda e di Beniamino vennero a sapere che gli esuli rimpatriati stavano ricostruendo il tempio

del Signore Dio d'Israele, 2si presentarono a Zorobabele e ai capifamiglia e dissero: "Vogliamo costruire anche noi

insieme con voi, perché anche noi, come voi, cerchiamo il vostro Dio; a lui noi facciamo sacrifici dal tempo di

Assaràddon re di Assiria, che ci ha fatti immigrare in questo paese".

3Ma Zorobabele, Giosuè e gli altri capifamiglia d'Israele dissero loro: "Non conviene che costruiamo insieme la casa

del nostro Dio; ma noi soltanto la ricostruiremo al Signore Dio d'Israele, come Ciro re di Persia ci ha ordinato".

4Allora la popolazione indigena si mise a scoraggiare il popolo dei Giudei e a molestarlo per impedirgli di costruire.

5Inoltre sobillarono contro di loro alcuni funzionari per mandar fallito il loro piano; ciò per tutto il tempo di Ciro re

di Persia fino al regno di Dario re di Persia.

6Durante il regno di Serse, al principio del suo regno, essi presentarono una denunzia contro gli abitanti di Giuda a

Gerusalemme. 7Poi al tempo di Artaserse re di Persia, Bislam, Mitridate, Tabeèl e gli altri loro colleghi scrissero ad

Artaserse re di Persia: il testo del documento era in caratteri aramaici e redatto in aramaico.

8Recum governatore e Simsai scriba scrissero questa lettera contro Gerusalemme al re Artaserse: 9"Recum

governatore e Simsai scriba e gli altri loro colleghi giudici, legati, sovrintendenti e funzionari, uomini di Uruk, di

Babilonia e di Susa, cioè di Elam, 10e degli altri popoli che il grande e illustre Asnappàr deportò e stabilì nella città

di Samaria e nel resto della regione d'Oltrefiume. - 11Questa è la copia della lettera che gli mandarono. -

Al re Artaserse i tuoi servi, uomini della regione d'Oltrefiume. 12Sia reso noto al re che i Giudei, partiti da te e venuti

presso di noi, a Gerusalemme, stanno ricostruendo la città ribelle e malvagia, ne rialzano le mura e ne restaurano le

fondamenta. 13Ora sia noto al re che, se questa città sarà ricostruita e saranno rialzate le sue mura, tributi, imposte e

diritti di passaggio non saranno più pagati e i diritti dei re saranno lesi. 14Ora, poiché noi mangiamo il sale della

reggia e non possiamo tollerare l'insulto al re, perciò mandiamo a lui queste informazioni, 15perché si facciano

ricerche nel libro delle memorie dei tuoi padri: tu troverai in questo libro di memorie e constaterai che questa città è

ribelle, causa di guai per i re e le province, e le ribellioni vi sono avvenute dai tempi antichi. Per tali ragioni questa

città è stata distrutta. 16Noi informiamo il re che, se questa città sarà ricostruita e saranno rialzate le sue mura, ben

presto nella regione d'Oltrefiume non avrai più alcun possesso".

17Il re inviò questa risposta: "A Recum governatore e Simsai scriba e agli altri loro colleghi, che risiedono in

Samaria e altrove nella regione d'Oltrefiume, salute! Ora: 18il documento che mi avete mandato è stato letto davanti

a me accuratamente. 19Dietro mio ordine si sono fatte ricerche, e si è trovato che questa città fin dai tempi antichi si è

sollevata contro i re e in essa sono avvenute rivolte e sedizioni. 20A Gerusalemme vi sono stati re potenti che

comandavano su tutto il territorio d'Oltrefiume; a loro si pagavano tributi, imposte e diritti di passaggio. 21Date

perciò ordine che quegli uomini interrompano i lavori e che quella città non sia ricostruita, fino a nuovo mio ordine.

22Badate di non essere negligenti in questo, perché non ne venga maggior danno al re".

23Appena il testo del documento del re Artaserse fu letto davanti a Recum e a Simsai scriba e ai loro colleghi, questi

andarono in gran fretta a Gerusalemme dai Giudei e fecero loro interrompere i lavori con la forza delle armi.

24Così fu sospeso il lavoro per il tempio in Gerusalemme e rimase sospeso fino all'anno secondo del regno di Dario

re di Persia.
5

1Ma i profeti Aggeo e Zaccaria figlio di Iddo si rivolsero ai Giudei che erano in Giuda e a Gerusalemme, profetando

in nome del Dio d'Israele, che li ispirava. 2Allora Zorobabele figlio di Sealtiel, e Giosuè figlio di Iozadàk subito

ripresero a costruire il tempio di Gerusalemme; con essi erano i profeti di Dio, che li incoraggiavano. 3In quel tempo

Tattènai, governatore della regione d'Oltrefiume, Setar-Boznai e i loro colleghi vennero da loro e dissero: "Chi vi ha

dato ordine di ricostruire questa casa e di rialzare questa cinta di mura? 4Chi sono e come si chiamano gli uomini che

costruiscono questo edificio?". 5Ma l'occhio vigile del loro Dio era sugli anziani dei Giudei: quelli non li costrinsero

a desistere dai lavori in attesa che fosse portata a Dario una interpellanza e ne venisse in risposta un decreto su

questo affare.

6Copia della lettera che Tattènai, governatore dell'Oltrefiume, Setar-Boznai e i loro colleghi, funzionari

dell'Oltrefiume, mandarono al re Dario. 7Gli mandarono un rapporto in cui era scritto: "Al re Dario salute perfetta!

8Sia noto al re che siamo andati nella provincia della Giudea, al tempio del grande Dio: esso viene ricostruito con

blocchi di pietra; si mette legname nelle pareti; questo lavoro viene fatto con diligenza e progredisce nelle loro mani.

9Allora abbiamo interrogato quegli anziani e abbiamo loro detto: Chi ha dato ordine di ricostruire questo tempio e di

rialzare questa cinta di mura? 10Inoltre abbiamo domandato i loro nomi, per farteli conoscere; così abbiamo scritto il

nome degli uomini che stanno loro a capo. 11Essi hanno risposto: Noi siamo servitori del Dio del cielo e della terra e

ricostruiamo il tempio che fu costruito una volta, or sono molti anni. Un grande re d'Israele lo ha costruito e lo ha

portato a termine. 12Ma poiché i nostri padri hanno provocato all'ira il Dio del cielo, egli li ha messi nelle mani di

Nabucodònosor re di Bábilonia, il Caldeo, che distrusse questo tempio e deportò a Bábilonia il popolo. 13Ma nel

primo anno di Ciro re di Bábilonia, il re Ciro ha dato ordine di ricostruire questo tempio; 14inoltre gli arredi del

tempio, d'oro e d'argento, che Nabucodònosor aveva portato via dal tempio di Gerusalemme e trasferito al tempio di

Babilonia, il re Ciro li ha fatti togliere dal tempio di Bábilonia e li ha fatti consegnare a un tale di nome Sesbassar,

che egli aveva costituito governatore. 15Ciro gli disse: Prendi questi arredi, portali nel tempio di Gerusalemme e fa'

in modo che il tempio sia ricostruito al suo posto. 16Allora questo Sesbassar venne, gettò le fondamenta del tempio

in Gerusalemme e da allora fino ad oggi esso è in costruzione, ma non è ancora finito. 17Ora, se piace al re, si cerchi

negli archivi del re in Bábilonia se vi è un decreto emanato dal re Ciro per ricostruire questo tempio in

Gerusalemme: e ci si mandi la decisione del re".
6

1Allora il re Dario ordinò che si facessero ricerche nell'archivio, là dove si conservano i tesori a Bábilonia, 2e a

Ecbàtana, la fortezza che è nella provincia di Media, si trovò un rotolo in cui era scritto:

"Promemoria.

3Nell'anno primo del re Ciro, il re Ciro prese questa decisione riguardo al tempio in Gerusalemme: la casa sia

ricostruita come luogo in cui si facciano sacrifici; le sue fondamenta siano salde, la sua altezza sia di sessanta cubiti,

la sua larghezza di sessanta cubiti. 4Vi siano nei muri tre spessori di blocchi di pietra e uno di legno. La spesa sia

pagata dalla reggia. 5Inoltre gli arredi del tempio fatti d'oro e d'argento, che Nabucodònosor ha portato via dal

tempio di Gerusalemme e trasferito a Bábilonia, siano restituiti e rimessi al loro posto nel tempio di Gerusalemme e

ricollocati nella casa di Dio".

6"Quindi voi Tattènai, governatore d'Oltrefiume e Setar-Boznai, con i vostri colleghi funzionari residenti

nell'Oltrefiume, tenetevi in disparte. 7Lasciate che lavorino a quella casa di Dio il governatore dei Giudei e i loro

anziani. Essi ricostruiscano questo tempio al suo posto. 8Ecco i miei ordini sull'atteggiamento che dovete tenere con

questi anziani dei Giudei per la ricostruzione del tempio: dalle entrate del re, cioè dalla imposta dell'Oltrefiume,

saranno rimborsate puntualmente le spese a quegli uomini, senza interruzione. 9Ciò che loro occorre, giovenchi,

arieti e agnelli, per gli olocausti al Dio del cielo, come anche grano, sale, vino e olio, siano loro forniti ogni giorno

senza esitazione, secondo le indicazioni dei sacerdoti di Gerusalemme, 10perché si facciano offerte di odore soave al

Dio del cielo e si preghi per la vita del re e dei suoi figli. 11Ordino ancora: se qualcuno trasgredisce questo decreto, si

tolga una trave dalla sua casa, la si rizzi ed egli vi sia impiccato. Poi la sua casa sia ridotta a letamaio. 12Il Dio che ha

fatto risiedere là il suo nome disperda qualsiasi re o popolo che presuma trasgredire il mio ordine, distruggendo

questo tempio che è a Gerusalemme. Io Dario ho emanato questo ordine: sia eseguito alla lettera".

13Allora Tattènai, governatore dell'Oltrefiume, Setar-Boznai e i loro colleghi eseguirono alla lettera quel che aveva

comandato il re Dario. 14Quanto agli anziani dei Giudei, essi continuarono a costruire e fecero progressi con

l'incoraggiamento delle parole ispirate del profeta Aggeo e di Zaccaria figlio di Iddo. Portarono a compimento la

costruzione secondo il comando del Dio d'Israele e secondo il decreto di Ciro, di Dario e di Artaserse re di Persia.

15Si terminò la costruzione di questo tempio il giorno tre del mese di Adar nell'anno sesto del regno del re Dario.

16Allora gli Israeliti, i sacerdoti, i leviti e gli altri rimpatriati celebrarono con gioia la dedicazione di questa casa di

Dio; 17offrirono per la dedicazione di questa casa di Dio cento tori, duecento arieti, quattrocento agnelli; inoltre

dodici capri come sacrifici espiatori per tutto Israele, secondo il numero delle tribù d'Israele. 18Inoltre stabilirono i

sacerdoti divisi secondo le loro classi e i leviti secondo i loro turni per il servizio di Dio a Gerusalemme, come è

scritto nel libro di Mosè.

19I rimpatriati celebrarono la pasqua il quattordici del primo mese, 20poiché i sacerdoti e i leviti si erano purificati

tutti insieme come un sol uomo: tutti erano mondi. Così immolarono la pasqua per tutti i rimpatriati, per i loro

fratelli sacerdoti e per se stessi. 21Mangiarono la pasqua gli Israeliti che erano tornati dall'esilio e quanti si erano

separati dalla contaminazione del popolo del paese e si erano uniti a loro per aderire al Signore Dio d'Israele.

22Celebrarono con gioia la festa degli azzimi per sette giorni poiché il Signore li aveva colmati di gioia, avendo

piegato a loro favore il cuore del re di Assiria, per rafforzare le loro mani nel lavoro per il tempio del Dio d'Israele.

7

1Dopo questi avvenimenti, sotto il regno di Artaserse, re di Persia, Esdra,

figlio di Seraia,
figlio di Azaria,
figlio di Chelkia,
2figlio di Sallùm,
figlio di Zadòk,
figlio di Achitùb,
3figlio di Amaria,
figlio di Azaria,
figlio di Meraiòt,
4figlio di Zerachia,
figlio di Uzzi,
figlio di Bukki,
5figlio di Abisua,
figlio di Pincas,
figlio di Eleàzaro,

figlio di Aronne sommo sacerdote: 6questo Esdra, partì da Bábilonia. Egli era uno scriba abile nella legge di Mosè,

data dal Signore Dio d'Israele e, poiché la mano del Signore suo Dio era su di lui, il re aveva aderito a ogni sua

richiesta. 7Nel settimo anno del re Artaserse anche un gruppo di Israeliti, sacerdoti, leviti, cantori, portieri e oblati

partirono per Gerusalemme. 8Egli arrivò a Gerusalemme nel quinto mese: era l'anno settimo del re. 9Egli aveva

stabilito la partenza da Bábilonia per il primo giorno del primo mese e il primo del quinto mese arrivò a

Gerusalemme, poiché la mano benevola del suo Dio era con lui. 10Infatti Esdra si era dedicato con tutto il cuore a

studiare la legge del Signore e a praticarla e ad insegnare in Israele la legge e il diritto.

11Questa è la copia del documento che il re Artaserse consegnò a Esdra sacerdote, scriba esperto nei comandi del

Signore e nei suoi statuti dati a Israele:

12"Artaserse, re dei re, al sacerdote Esdra, scriba della legge del Dio del cielo, salute perfetta. Ora: 13da me è dato

questo decreto. Chiunque nel mio regno degli appartenenti al popolo d'Israele, dei sacerdoti e dei leviti ha deciso

liberamente di andare a Gerusalemme, può venire con te; 14infatti da parte del re e dei suoi sette consiglieri tu sei

inviato a fare inchiesta in Giudea e a Gerusalemme intorno all'osservanza della legge del tuo Dio, che hai nelle

mani, 15e a portare l'argento e l'oro che il re e i suoi consiglieri inviano come offerta volontaria per devozione al Dio

d'Israele che è in Gerusalemme, 16e tutto l'argento e l'oro che troverai in tutte le province di Bábilonia insieme con le

offerte volontarie che il popolo e i sacerdoti offriranno per la casa del loro Dio a Gerusalemme.

17Perciò con questo argento ti prenderai cura di acquistare tori, arieti, agnelli e ciò che occorre per le offerte e

libazioni che vi si uniscono e li offrirai sull'altare della casa del vostro Dio che è in Gerusalemme. 18Quanto al resto

dell'argento e dell'oro farete come sembrerà bene a te e ai tuoi fratelli, secondo la volontà del vostro Dio. 19Gli arredi

che ti sono stati consegnati per il culto del tuo Dio, rimettili davanti al Dio di Gerusalemme. 20Per il resto di quanto

occorre per la casa del tuo Dio e che spetta a te di procurare, lo procurerai a spese del tesoro reale. 21Io, il re

Artaserse, ordino a tutti i tesorieri dell'Oltrefiume:

Tutto ciò che Esdra, sacerdote e scriba della legge del Dio del cielo, vi domanderà, dateglielo puntualmente, 22fino a

cento talenti d'argento, cento kor di grano, cento bat di vino, cento bat di olio e sale a volontà. 23Quanto è secondo la

volontà del Dio del cielo sia fatto con precisione per la casa del Dio del cielo, perché non venga l'ira sul regno del re

e dei suoi figli. 24Vi rendiamo poi noto che non è permesso riscuotere tributi e diritti di pedaggio su tutti i sacerdoti,

leviti, cantori, portieri, oblati e inservienti di questa casa di Dio.

25Quanto a te, Esdra, con la sapienza del tuo Dio, che ti è stata data, stabilisci magistrati e giudici, ai quali sia

affidata l'amministrazione della giustizia per tutto il popolo dell'Oltrefiume, cioè per quanti conoscono la legge del

tuo Dio, e istruisci quelli che non la conoscono. 26A riguardo di chiunque non osserverà la legge del tuo Dio e la

legge del re, sia fatta prontamente giustizia o con la morte o con il bando o con ammenda in denaro o con il carcere".

27Benedetto il Signore, Dio dei padri nostri, che ha disposto il cuore del re a glorificare la casa del Signore che è a

Gerusalemme, 28e ha volto verso di me la benevolenza del re, dei suoi consiglieri e di tutti i potenti principi reali.

Allora io mi sono sentito incoraggiato, perché la mano del Signore mio Dio era su di me e ho radunato alcuni capi

d'Israele, perché partissero con me.
8

1Questi sono, con le loro indicazioni genealogiche, i capifamiglia che sono partiti con me da Bábilonia, sotto il regno

del re Artaserse.
2dei figli di Pincas: Ghersom;
dei figli di Itamar: Daniele;
dei figli di Davide: Cattus 3figlio di Secania;

dei figli di Paros: Zaccaria; con lui furono registrati centocinquanta maschi;

4dei figli di Pacat-Moab: Elioenai figlio di Zerachia, e con lui duecento maschi;

5dei figli di Zattu: Secania figlio di Iacaziel e con lui trecento maschi;

6dei figli di Adin: Ebed figlio di Giònata e con lui cinquanta maschi;

7dei figli di Elam: Isaia figlio di Atalia e con lui settanta maschi;

8dei figli di Sefatia: Zebadia figlio di Michele e con lui ottanta maschi;

9dei figli di Ioab: Obadia figlio di Iechièl e con lui duecentodiciotto maschi;

10dei figli di Bani: Selomìt figlio di Iosifia e con lui centosessanta maschi;

11dei figli di Bebai: Zaccaria figlio di Bebai e con lui ventotto maschi;

12dei figli di Azgad: Giovanni figlio di Akkatan e con lui centodieci maschi;

13dei figli di Adonikam: gli ultimi, di cui ecco i nomi: Elifèlet, Ieièl e Semaia e con loro sessanta maschi;

14dei figli di Bigvai: Utai figlio di Zaccur e con lui settanta maschi.

15Io li ho radunati presso il canale che scorre verso Aava. Là siamo stati accampati per tre giorni. Ho fatto una

rassegna tra il popolo e i sacerdoti e non ho trovato nessun levita. 16Allora ho mandato a chiamare i capi Elièzer,

Arièl, Semaia, Elnatàn, Iarib, Natàn, Zaccaria, Mesullàm e gli istruttori Ioiarib ed Elnatàn 17e ho ordinato loro di

andare da Iddo, capo nella località di Casifià, e ho messo loro in bocca le parole da dire a Iddo e ai suoi fratelli oblati

nella località di Casifià: di mandarci cioè inservienti per il tempio del nostro Dio. 18Poiché la mano benefica del

nostro Dio era su di noi, ci hanno mandato un uomo assennato, dei figli di Macli, figlio di Levi, figlio d'Israele, cioè

Serebia, con i suoi figli e fratelli: diciotto persone; 19inoltre Casabià e con lui Isaia, dei figli di Merari suo fratello e i

loro figli: venti persone. 20Degli oblati, che Davide e i principi avevano assegnato al servizio dei leviti:

duecentoventi oblati. Furono registrati per nome. 21Là, presso il canale Aavà, ho indetto un digiuno, per umiliarci

davanti al Dio nostro e implorare da lui un felice viaggio per noi, i nostri bambini e tutti i nostri averi. 22Avevo

infatti vergogna di domandare al re soldati e cavalieri per difenderci lungo il cammino da un eventuale nemico; anzi,

avevamo detto al re: "La mano del nostro Dio è su quanti lo cercano, per il loro bene; invece la sua potenza e la sua

ira su quanti lo abbandonano". 23Così abbiamo digiunato e implorato da Dio questo favore ed egli ci è venuto in

aiuto. 24Quindi ho scelto dodici tra i capi dei sacerdoti: Serebia e Casabià e i dieci loro fratelli con essi: 25ho pesato

loro l'argento, l'oro e gli arredi, che costituivano l'offerta per il tempio del nostro Dio fatta dal re, dai suoi

consiglieri, dai suoi principi e da tutti gli Israeliti che si trovavano da quelle parti. 26Ho pesato dunque e consegnato

nelle loro mani:
argento: seicentocinquanta talenti;

arredi d'argento: cento, del peso di altrettanti talenti;

oro: cento talenti.
27Inoltre:
coppe d'oro venti: di mille darici;

vasi di bronzo pregiato e lucente: due, preziosi come l'oro.

28Ho detto loro: "Voi siete consacrati al Signore; questi arredi sono cosa sacra; l'argento e l'oro sono offerta

volontaria al Signore, Dio dei nostri padri. 29Sorvegliateli e custoditeli, finché non possiate pesarli davanti ai capi dei

sacerdoti, ai leviti e ai capifamiglia d'Israele a Gerusalemme, nelle stanze del tempio". 30Allora i sacerdoti e i leviti

presero in consegna il carico dell'argento e dell'oro e dei vasi, per portarli a Gerusalemme nel tempio del nostro Dio.

31Il dodici del primo mese siamo partiti dal fiume Aava per andare a Gerusalemme e la mano del nostro Dio era su

di noi: egli ci ha liberati dagli assalti dei nemici e dei briganti lungo il cammino. 32Siamo arrivati a Gerusalemme e

ci siamo riposati tre giorni. 33Il quarto giorno sono stati pesati l'argento, l'oro e gli arredi nella casa del nostro Dio

nelle mani del sacerdote Meremòt, figlio di Uria, con cui vi era Eleàzaro figlio di Pincas e con essi i leviti Iozabàd

figlio di Giosuè e Noadia figlio di Binnui; 34ogni cosa era secondo il numero e il peso e si mise per iscritto il peso

totale.

In quel tempo 35quelli che venivano dall'esilio, cioè i deportati, vollero offrire olocausti al Dio d'Israele:

tori: dodici per tutto Israele,
arieti: novantasei,
agnelli: settantasette,
capri di espiazione: dodici,
tutto come olocausto al Signore.

36Hanno consegnato i decreti del re ai satrapi del re e al governatore dell'Oltrefiume, i quali sono venuti in aiuto al

popolo e al tempio.
9

1Terminate queste cose, sono venuti a trovarmi i capi per dirmi: "Il popolo d'Israele, i sacerdoti e i leviti non si sono

separati dalle popolazioni locali, nonostante i loro abomini, cioè dai Cananei, Hittiti, Perizziti, Gebusei, Ammoniti,

Moabiti, Egiziani, Amorrei, 2ma hanno preso in moglie le loro figlie per sé e per i loro figli: così hanno profanato la

stirpe santa con le popolazioni locali; anzi i capi e i magistrati sono stati i primi a darsi a questa infedeltà". 3Udito

ciò, ho lacerato il mio vestito e il mio mantello, mi sono strappato i capelli e i peli della barba e mi sono seduto

costernato. 4Quanti tremavano per i giudizi del Dio d'Israele su questa infedeltà dei rimpatriati, si radunarono presso

di me. Ma io restai seduto costernato, fino all'offerta della sera. 5All'offerta della sera mi sono alzato dal mio stato di

prostrazione e con il vestito e il mantello laceri sono caduto in ginocchio e ho steso le mani al mio Signore, 6e ho

detto:

"Mio Dio, sono confuso, ho vergogna di alzare, Dio mio, la faccia verso di te, poiché le nostre colpe si sono

moltiplicate fin sopra la nostra testa; la nostra colpevolezza è aumentata fino al cielo. 7Dai giorni dei nostri padri

fino ad oggi noi siamo stati molto colpevoli e per le nostre colpe, noi, i nostri re e i nostri sacerdoti, siamo stati dati

nelle mani dei re stranieri; siamo stati consegnati alla spada, alla prigionia, alla rapina, all'insulto fino ad oggi. 8Ora,

da poco, il nostro Dio ci ha fatto una grazia: ha liberato un resto di noi, dandoci un asilo nel suo luogo santo, e così il

nostro Dio ha fatto brillare i nostri occhi e ci ha dato un pò di sollievo nella nostra schiavitù. 9Perché noi siamo

schiavi; ma nella nostra schiavitù il nostro Dio non ci ha abbandonati: ci ha resi graditi ai re di Persia; ci ha fatti

rivivere, perché rialzassimo la casa del nostro Dio e restaurassimo le sue rovine e ci ha concesso di avere un riparo

in Giuda e in Gerusalemme. 10Ma ora, che dire, Dio nostro, dopo questo? Poiché abbiamo abbandonato i tuoi

comandi 11che tu avevi dato per mezzo dei tuoi servi, i profeti, dicendo: Il paese di cui voi andate a prendere il

possesso è un paese immondo, per l'immondezza dei popoli indigeni, per le nefandezze di cui l'hanno colmato da un

capo all'altro con le loro impurità. 12Per questo non dovete dare le vostre figlie ai loro figli, né prendere le loro figlie

per i vostri figli; non dovrete mai contribuire alla loro prosperità e al loro benessere, così diventerete forti voi e

potrete mangiare i beni del paese e lasciare un'eredità ai vostri figli per sempre. 13Dopo ciò che è venuto su di noi a

causa delle nostre cattive azioni e per la nostra grande colpevolezza, benché tu, Dio nostro, ci abbia punito meno di

quanto meritavano le nostre colpe e ci abbia concesso di formare questo gruppo di superstiti, 14potremmo forse noi

tornare a violare i tuoi comandi e a imparentarci con questi popoli abominevoli? Non ti adireresti contro di noi fino a

sterminarci, senza lasciare resto né superstite? 15Signore, Dio di Israele, per la tua bontà è rimasto di noi oggi un

gruppo di superstiti: eccoci davanti a te con la nostra colpevolezza. Ma a causa di essa non possiamo resistere alla

tua presenza!".
10

1Mentre Esdra pregava e faceva questa confessione piangendo, prostrato davanti alla casa di Dio, si riunì intorno a

lui un'assemblea molto numerosa d'Israeliti, uomini, donne e fanciulli, e il popolo piangeva dirottamente. 2Allora

Secania, figlio di Iechièl, uno dei figli di Elam, prese la parola e disse a Esdra: "Noi siamo stati infedeli verso il

nostro Dio, sposando donne straniere, prese dalle popolazioni del luogo. Orbene: c'è ancora una speranza per Israele

nonostante ciò. 3Ora noi facciamo questa alleanza davanti al nostro Dio: rimanderemo tutte queste donne e i figli

nati da esse, secondo il tuo consiglio, mio signore, e il consiglio di quelli che tremano davanti al comando del nostro

Dio. Si farà secondo la legge! 4Alzati, perché a te è affidato questo compito; noi saremo con te; sii forte e mettiti

all'opera!". 5Allora Esdra si alzò e fece giurare ai capi dei sacerdoti e dei leviti e a tutto Israele che avrebbero agito

secondo quelle parole; essi giurarono. 6Esdra allora, alzatosi davanti alla casa di Dio, andò nella camera di Giovanni,

figlio di Eliasib. Là egli passò la notte, senza prendere cibo né bere acqua, perché era in lutto a causa dell'infedeltà

dei rimpatriati. 7Poi fu fatta passare la voce in Giuda e Gerusalemme a tutti i rimpatriati che si radunassero in

Gerusalemme: 8a chiunque non fosse venuto entro tre giorni - così disponeva il consiglio dei capi e degli anziani -

sarebbero stati votati allo sterminio tutti i beni ed egli stesso sarebbe stato escluso dalla comunità dei rimpatriati.

9Allora tutti gli uomini di Giuda e di Beniamino si radunarono a Gerusalemme entro tre giorni; si era al nono mese,

il venti del mese. Tutto il popolo stava nella piazza del tempio, tremante per questo evento e per gli scrosci della

pioggia.

10Allora il sacerdote Esdra si alzò e disse loro: "Voi avete commesso un atto d'infedeltà, sposando donne straniere:

così avete accresciuto la colpevolezza d'Israele. 11Ma ora rendete lode al Signore, Dio dei vostri padri, e fate la sua

volontà, separandovi dalle popolazioni del paese e dalle donne straniere".

12Tutta l'assemblea rispose a gran voce: "Sì, dobbiamo fare secondo la tua parola. 13Ma il popolo è numeroso e

siamo al tempo delle piogge; non è possibile restare all'aperto. D'altra parte non è lavoro di un giorno o di due,

perché siamo in molti ad aver peccato in questa materia. 14I nostri capi stiano a rappresentare tutta l'assemblea; e

tutti quelli delle nostre città che hanno sposato donne straniere vengano in date determinate e accompagnati dagli

anziani della rispettiva città e dai loro giudici, finché non abbiano allontanato da noi l'ira ardente del nostro Dio per

questa causa".

15Soltanto Giònata figlio di Asaèl e Iaczeia figlio di Tikva si opposero, appoggiati da Mesullàm e dal levita Sabbetài.

16I rimpatriati fecero come era stato proposto: il sacerdote Esdra si scelse alcuni uomini, capifamiglia, uno per

casato, tutti designati per nome. Essi iniziarono le sedute il primo giorno del decimo mese per esaminare la

questione 17e terminarono di esaminare tutti gli uomini che avevano sposato donne straniere il primo giorno del

primo mese.

18Tra gli appartenenti ai sacerdoti, che avevano sposato donne straniere, c'erano:

dei figli di Giosuè figlio di Iozadàk e tra i suoi fratelli: Maaseia, Elièzer, Iarib e Godolia.

19Essi hanno promesso con giuramento di rimandare le loro donne e hanno offerto un ariete in espiazione della loro

colpa. 20Dei figli di Immer: Canàni e Zebadia.

21Dei figli di Carim: Maaseia, Elia, Semaia, Iechièl e Uzzia. 22Dei figli di Pascur: Elioènai, Maaseia, Ismaele,

Natanaele, Iozabàd ed Eleasà.

23Degli appartenenti ai leviti: Iozabàd, Simei, Chelaia, chiamato il Chelita, Petachia, Giuda ed Elièzer.

24Dei cantori: Eliasib.
Dei portinai: Sallùm, Telem e Uri.

25Tra gli Israeliti: dei figli di Paros: Ramia, Izzia, Malchia, Miamin, Eleàzaro, Malchia e Benaià.

26Dei figli di Elam: Mattania, Zaccaria, Iechièl, Abdi, Ieremòt ed Elia.

27Dei figli di Zattu: Elioenài, Eliasib, Mattania, Ieremòt, Zabad e Aziza.

28Dei figli di Bebai: Giovanni, Anania, Zabbai e Atlai.

29Dei figli di Bani: Mesullàm, Malluch, Adaia, Iasub, Seal e Ieramòt.

30Dei figli di Pacat-Moab: Adna, Kelal, Benaià, Maaseia, Mattania, Bezaleèl, Binnui e Manàsse.

31Dei figli di Carim: Elièzer, Ishshia, Malchia, Semaia, Simeone, 32Beniamino, Malluch, Semaria.

33Dei figli di Casum: Mattenai, Mattatta, Zabad, Elifèlet, Ieremai, Manàsse e Simei.

34Dei figli di Bani: Maadai, Amram, Uel, 35Benaià, Bedia, Cheluu, 36Vania, Meremòt, Eliasib, 37Mattenai, Iaasai.

38Dei figli di Binnui: Simei, 39Selemia, Natàn, Adaia.

40Dei figli di Azzur: Sasai, Sàrai, 41Azareèl, Selemia, Semaria, 42Sallùm, Amaria, Giuseppe.

43Dei figli di Nebo: Ieièl, Mattitia, Zabad, Zebina, Iaddai, Gioele, Benaià.

44Tutti questi avevano sposato donne straniere e rimandarono le donne insieme con i figli che avevano avuti da esse.

Neemia
1

1Parole di Neemia figlio di Akalià. Nel mese di Casleu dell'anno ventesimo, mentre ero nella cittadella di Susa,

2Canàni, uno dei miei fratelli, e alcuni altri uomini arrivarono dalla Giudea. Li interrogai riguardo ai Giudei che

erano rimpatriati, superstiti della deportazione, e riguardo a Gerusalemme. 3Essi mi dissero: "I superstiti della

deportazione sono là, nella provincia, in grande miseria e abbattimento; le mura di Gerusalemme restano piene di

brecce e le sue porte consumate dal fuoco". 4Udite queste parole, mi sedetti e piansi; feci lutto per parecchi giorni,

digiunando e pregando davanti al Dio del cielo. 5E dissi: "Signore, Dio del cielo, Dio grande e tremendo, che

mantieni l'alleanza e la misericordia con quelli che ti amano e osservano i tuoi comandi, 6siano i tuoi orecchi attenti,

i tuoi occhi aperti per ascoltare la preghiera del tuo servo; io prego ora davanti a te giorno e notte per gli Israeliti,

tuoi servi, confessando i peccati, che noi Israeliti abbiamo commesso contro di te; anch'io e la casa di mio padre

abbiamo peccato. 7Ci siamo comportati male con te e non abbiamo osservato i comandi, le leggi e le decisioni che tu

hai dato a Mosè tuo servo. 8Ricordati della parola che hai affidato a Mosè tuo servo: Se sarete infedeli, io vi

disperderò fra i popoli; 9ma se tornerete a me e osserverete i miei comandi e li eseguirete, anche se i vostri esiliati si

trovassero all'estremità dell'orizzonte, io di là li raccoglierò e li ricondurrò al luogo che ho scelto per farvi dimorare

il mio nome. 10Ora questi sono tuoi servi e tuo popolo; tu li hai redenti con grande potenza e con mano forte.

11Signore, siano i tuoi orecchi attenti alla preghiera del tuo servo e alla preghiera dei tuoi servi, che desiderano

temere il tuo nome; concedi oggi buon successo al tuo servo e fagli trovare benevolenza davanti a questo uomo".

Io allora ero coppiere del re.
2

1Nel mese di Nisan dell'anno ventesimo del re Artaserse, appena il vino fu pronto davanti al re, io presi il vino e

glielo versai. Ora io non ero mai stato triste in sua presenza. 2Perciò il re mi disse: "Perché hai l'aspetto triste?

Eppure non sei malato; non può esser altro che un'afflizione del cuore". Allora io ebbi grande timore 3e dissi al re:

"Viva il re per sempre! Come potrebbe il mio aspetto non esser triste quando la città dove sono i sepolcri dei miei

padri è in rovina e le sue porte sono consumate dal fuoco?". 4Il re mi disse: "Che cosa domandi?". Allora io pregai il

Dio del cielo, 5e poi risposi al re: "Se piace al re e se il tuo servo ha trovato grazia ai suoi occhi, mandami in Giudea,

nella città dove sono i sepolcri dei miei padri, perché io possa ricostruirla". 6Il re, che aveva la regina seduta al suo

fianco, mi disse: "Quanto durerà il tuo viaggio? Quando ritornerai?". Io gli indicai un termine di tempo. La cosa

piacque al re; mi lasciò andare. 7Poi dissi al re: "Se piace al re, mi si diano le lettere per i governatori

dell'Oltrefiume, perché mi lascino passare ed entrare in Giudea, 8e una lettera per Asaf, guardiano del parco del re,

perché mi dia il legname per costruire le porte della cittadella presso il tempio, per le mura della città e per la casa

che io abiterò". Il re mi diede le lettere perché la mano benefica del mio Dio era su di me.

9Giunsi presso i governatori dell'Oltrefiume e diedi loro le lettere del re. Il re aveva mandato con me una scorta di

capi dell'esercito e di cavalieri. 10Ma quando Sanballàt il Coronita e Tobia lo schiavo ammonita furono informati del

mio arrivo, ebbero gran dispiacere che fosse venuto un uomo a procurare il bene degli Israeliti.

11Giunto a Gerusalemme, vi rimasi tre giorni. 12Poi mi alzai di notte e presi con me pochi uomini senza dir nulla ad

alcuno di quello che Dio mi aveva messo in cuore di fare per Gerusalemme e senza aver altro giumento oltre quello

che io cavalcavo. 13Uscii di notte per la porta della Valle e andai verso la fonte del Drago e alla porta del Letame,

osservando le mura di Gerusalemme, come erano piene di brecce e come le sue porte erano consumate dal fuoco.

14Mi spinsi verso la porta della Fonte e la piscina del re, ma non vi era posto per cui potesse passare il giumento che

cavalcavo. 15Allora risalii di notte la valle, sempre osservando le mura; poi, rientrato per la porta della Valle, tornai a

casa.

16I magistrati non sapevano né dove io fossi andato né che cosa facessi. Fino a quel momento non avevo detto nulla

né ai Giudei né ai sacerdoti, né ai notabili, né ai magistrati né ad alcuno di quelli che si occupavano dei lavori.

17Allora io dissi loro: "Voi vedete la miseria nella quale ci troviamo; Gerusalemme è in rovina e le sue porte sono

consumate dal fuoco. Venite, ricostruiamo le mura di Gerusalemme e non saremo più insultati!". 18Narrai loro come

la mano benefica del mio Dio era stata su di me e anche le parole che il re mi aveva dette. Quelli dissero: "Alziamoci

e costruiamo!". E misero mano vigorosamente alla buona impresa.

19Ma quando Sanballàt il Coronita e Tobia lo schiavo ammonita, e Ghesem l'Arabo seppero la cosa, ci schernirono e

ci derisero dicendo: "Che state facendo? Volete forse ribellarvi al re?". 20Allora io risposi loro: "Il Dio del cielo ci

darà successo. Noi, suoi servi, ci metteremo a costruire; ma voi non avete né parte né diritto né ricordo in

Gerusalemme".
3

1Eliasìb, sommo sacerdote, con i suoi fratelli sacerdoti si misero a costruire la porta delle Pecore; la consacrarono e

vi misero i battenti; continuarono a costruire fino alla torre di Mea, che poi consacrarono, e fino alla torre di

Cananeèl. 2Accanto a Eliasìb lavoravano gli uomini di Gèrico e accanto a loro lavorava Zaccùr figlio di Imri. 3I figli

di Senaà costruirono la porta dei Pesci, ne fecero l'intelaiatura e vi posero i battenti, le serrature e le sbarre. 4Accanto

a loro lavorava alle riparazioni Meremòt figlio di Uria, figlio di Akkoz; accanto a loro lavorava alle riparazioni

Mesullàm, figlio di Berechia figlio di Mesezabèel; accanto a loro lavorava alle riparazioni Zadòk figlio di Baana;

5accanto a loro lavoravano alle riparazioni quelli di Tekòa; ma i loro notabili non piegarono il collo a lavorare

all'opera del loro Signore. 6Ioiadà figlio di Pasèach e Mesullàm figlio di Besodia, restaurarono la porta Vecchia; ne

fecero l'intelaiatura e vi posero i battenti, le serrature e le sbarre. 7Accanto a loro lavoravano alle riparazioni Melatia

il Gabaonita, Iadon il Meronotita, e gli uomini di Gàbaon e di Mizpà, alle dipendenze della sede del governatore

dell'Oltrefiume; 8accanto a loro lavorava alle riparazioni Uzzièl figlio di Caraia tra gli orefici e accanto a lui

lavorava Anania tra i profumieri. Essi hanno rinforzato Gerusalemme fino al Muro Largo; 9accanto a loro lavorava

alle riparazioni Refaia figlio di Cur, capo della metà del distretto di Gerusalemme. 10Accanto a loro lavorava alle

riparazioni, di fronte alla sua casa, Iedaia figlio di Carumaf e accanto a lui lavorava Cattus figlio di Casabnià.

11Malchia figlio di Carim e Cassùb figlio di Pacat-Moab restaurarono la parte successiva di mura e la torre dei Forni.

12Accanto a loro lavorava alle riparazioni insieme con le figlie, Sallùm figlio di Allòches, capo della metà del

distretto di Gerusalemme. 13Canun e gli abitanti di Zanòach restaurarono la porta della Valle; la ricostruirono, vi

posero i battenti, le serrature e le sbarre. Fecero inoltre mille cubiti di muro fino alla porta del Letame. 14Malchia

figlio di Recàb, capo del distretto di Bet-Kerem, restaurò la porta del Letame; la ricostruì, vi pose i battenti, le

serrature e le sbarre. 15Sallùm figlio di Col-Coze, capo del distretto di Mizpà, restaurò la porta della Fonte; la

ricostruì, la coprì, vi pose i battenti, le serrature e le sbarre. Fece inoltre il muro della piscina di Siloe, presso il

giardino del re, fino alla scalinata per cui si scende dalla città di Davide. 16Dopo di lui Neemia figlio di Azbuk, capo

della metà del distretto di Bet-Zur, lavorò alle riparazioni fin davanti alle tombe di Davide, fino alla piscina

artificiale e fino alla casa dei Prodi. 17Dopo di lui lavoravano alle riparazioni i leviti, sotto Recum figlio di Bani;

accanto a lui lavorava per il suo distretto Casabià, capo della metà del distretto di Keilà. 18Dopo di lui lavoravano

alle riparazioni i loro fratelli, sotto Binnui figlio di Chenadàd, capo dell'altra metà del distretto di Keilà; 19accanto a

lui Ezer figlio di Giosuè, capo di Mizpà, restaurava un'altra parte delle mura, di fronte alla salita dell'arsenale,

all'angolo. 20Dopo di lui Baruch figlio di Zaccai ne restaurava con ardore un'altra parte dall'angolo fino alla porta

della casa di Eliasìb sommo sacerdote. 21Dopo di lui Meremòt figlio di Uria, figlio di Akkoz, ne restaurava un'altra

parte, dalla porta della casa di Eliasìb fino all'estremità della casa di Eliasìb. 22Dopo di lui lavoravano i sacerdoti che

abitavano la periferia. 23Dopo di loro Beniamino e Cassùb lavoravano di fronte alla loro casa. Dopo di loro Azaria

figlio di Maaseia, figlio di Anania, lavorava presso la sua casa. 24Dopo di lui Binnui figlio di Chenadàd restaurò

un'altra parte delle mura, dalla casa di Azaria fino alla svolta, cioè all'angolo. 25Palal figlio di Uzai lavorò di fronte

alla svolta e alla torre sporgente dal piano di sopra della reggia, che dà sul cortile della prigione dopo di lui lavorava

Pedaia figlio di Pareos. 26Gli oblati che abitavano sull'Ofel, lavoravano fin davanti alla porta delle Acque, verso

oriente, e di fronte alla torre sporgente. 27Dopo di loro quelli di Tekòa ne restaurarono un'altra parte, di fronte alla

gran torre sporgente e fino al muro dell'Ofel. 28I sacerdoti lavoravano alle riparazioni sopra la porta dei Cavalli,

ciascuno di fronte alla sua casa. 29Dopo di loro Zadòk figlio di Immer lavorava di fronte alla sua casa. Dopo di lui

lavorava Semaia figlio di Secania, custode della porta d'oriente. 30Dopo di lui Anania figlio di Selemia e Canun sesto

figlio di Zalaf restaurarono un'altra parte delle mura. Dopo di loro Mesullàm figlio di Berechia lavorava di fronte

alla sua stanza. 31Dopo di lui Malchia, uno degli orefici, lavorava fino alla casa degli oblati e dei mercanti, di fronte

alla porta della Rassegna e fino al piano di sopra dell'angolo. 32Gli orefici e i mercanti lavorarono alle riparazioni fra

il piano di sopra dell'angolo e la porta delle Pecore.

33Quando Sanballàt seppe che noi edificavamo le mura, si adirò, si indignò molto, si fece beffe dei Giudei 34e disse

in presenza dei suoi fratelli e dei soldati di Samaria: "Che vogliono fare questi miserabili Giudei? Rifarsi le mura e

farvi subito sacrifici? Vogliono finire in un giorno? Vogliono far rivivere pietre sepolte sotto mucchi di polvere e

consumate dal fuoco?". 35Tobia l'Ammonita, che gli stava accanto, disse: "Edifichino pure! Se una volpe vi salta su,

farà crollare il loro muro di pietra!".

36Ascolta, Dio nostro, come siamo disprezzati! Fa' ricadere sul loro capo il loro dileggio e abbandonali al saccheggio

in un paese di schiavitù! 37Non coprire la loro iniquità e non sia cancellato dalla tua vista il loro peccato, perché

hanno offeso i costruttori.

38Noi dunque andavamo ricostruendo le mura che furono dappertutto portate fino a metà altezza; il popolo aveva

preso a cuore il lavoro.
4

1Ma quando Sanballàt, Tobia, gli Arabi, gli Ammoniti e gli Asdoditi seppero che la riparazione delle mura di

Gerusalemme progrediva e che le brecce cominciavano a chiudersi, si adirarono molto 2e tutti assieme congiurarono

di venire ad attaccare Gerusalemme e crearvi confusione. 3Allora noi pregammo il nostro Dio e contro di loro

mettemmo sentinelle di giorno e di notte per difenderci dai loro attacchi. 4Quelli di Giuda dicevano: "Le forze dei

portatori vengono meno e le macerie sono molte; noi non potremo costruire le mura!". 5I nostri avversari dicevano:

"Senza che s'accorgano di nulla, noi piomberemo in mezzo a loro, li uccideremo e faremo cessare i lavori". 6Poiché i

Giudei che dimoravano vicino a loro vennero a riferirci dieci volte: "Da tutti i luoghi ai quali vi volgete, essi saranno

contro di noi", 7io, nelle parti sottostanti a ciascun posto oltre le mura, in luoghi scoperti, disposi il popolo per

famiglie, con le loro spade, le loro lance, i loro archi. 8Dopo aver considerato la cosa, mi alzai e dissi ai notabili, ai

magistrati e al resto del popolo: "Non li temete! Ricordatevi del Signore grande e tremendo; combattete per i vostri

fratelli, per i vostri figli e le vostre figlie, per le vostre mogli e per le vostre case!". 9Quando i nostri nemici vennero

a sapere che eravamo informati della cosa, Dio fece fallire il loro disegno e noi tutti tornammo alle mura, ognuno al

suo lavoro. 10Da quel giorno la metà dei miei giovani lavorava e l'altra metà stava armata di lance, di scudi, di archi,

di corazze; i capi erano dietro tutta la casa di Giuda. 11Quelli che costruivano le mura e quelli che portavano o

caricavano i pesi, con una mano lavoravano e con l'altra tenevano la loro arma; 12tutti i costruttori, lavorando,

portavano ciascuno la spada cinta ai fianchi. Il trombettiere stava accanto a me. 13Dissi allora ai notabili, ai

magistrati e al resto del popolo: "L'opera è grande ed estesa e noi siamo sparsi sulle mura e distanti l'uno dall'altro.

14Dovunque udirete il suono della tromba, raccoglietevi presso di noi; il nostro Dio combatterà per noi". 15Così

continuavamo i lavori, mentre la metà della mia gente teneva impugnata la lancia, dall'apparire dell'alba allo spuntar

delle stelle. 16Anche in quell'occasione dissi al popolo: "Ognuno con il suo aiutante passi la notte dentro

Gerusalemme, per far con noi la guardia durante la notte e riprendere il lavoro di giorno". 17Io poi, i miei fratelli, i

miei servi e gli uomini di guardia che mi seguivano, non ci togliemmo mai le vesti; ognuno teneva l'arma a portata

di mano.
5

1Si alzò un gran lamento da parte della gente del popolo e delle loro mogli contro i loro fratelli Giudei. 2Alcuni

dicevano: "Noi, i nostri figli e le nostre figlie siamo numerosi; ci si dia il grano perché possiamo mangiare e

vivere!". 3Altri dicevano: "Dobbiamo impegnare i nostri campi, le nostre vigne e le nostre case per assicurarci il

grano durante la carestia!". 4Altri ancora dicevano: "Abbiamo preso denaro a prestito sui nostri campi e sulle nostre

vigne per pagare il tributo del re. 5La nostra carne è come la carne dei nostri fratelli, i nostri figli sono come i loro

figli; ecco dobbiamo sottoporre i nostri figli e le nostre figlie alla schiavitù e alcune delle nostre figlie sono già state

ridotte schiave; noi non abbiamo via d'uscita, perché i nostri campi e le nostre vigne sono in mano d'altri". 6Quando

udii i loro lamenti e queste parole, ne fui molto indignato. 7Dopo aver riflettuto dentro di me, ripresi duramente i

notabili e i magistrati e dissi loro: "Dunque voi esigete un interesse da usuraio dai nostri fratelli?". Convocai contro

di loro una grande assemblea 8e dissi loro: "Noi, secondo la nostra possibilità, abbiamo riscattato i nostri fratelli

Giudei che si erano venduti agli stranieri e voi stessi vendereste i vostri fratelli ed essi si venderebbero a noi?".

Allora quelli tacquero e non seppero che rispondere. 9Io dissi: "Quello che voi fate non è ben fatto. Non dovreste voi

camminare nel timore del nostro Dio per non essere scherniti dagli stranieri nostri nemici? 10Anch'io, i miei fratelli e

i miei servi abbiamo dato loro in prestito denaro e grano. Ebbene, condoniamo loro questo debito! 11Rendete loro

oggi stesso i loro campi, le loro vigne, i loro oliveti e le loro case e l'interesse del denaro del grano, del vino e

dell'olio di cui siete creditori nei loro riguardi". 12Quelli risposero: "Restituiremo e non esigeremo più nulla da loro;

faremo come tu dici". Allora chiamai i sacerdoti e in loro presenza li feci giurare che avrebbero mantenuto la

promessa. 13Poi scossi la piega anteriore del mio mantello e dissi: "Così Dio scuota dalla sua casa e dai suoi beni

chiunque non avrà mantenuto questa promessa e così sia egli scosso e vuotato di tutto!". Tutta l'assemblea disse:

"Amen" e lodarono il Signore. Il popolo mantenne la promessa.

14Di più, da quando il re mi aveva stabilito loro governatore nel paese di Giuda, dal ventesimo anno fino al

trentaduesimo anno del re Artaserse, durante dodici anni, né io né i miei fratelli mangiammo la provvista assegnata

al governatore. 15I governatori che mi avevano preceduto, avevano gravato il popolo, ricevendone pane e vino, oltre

a quaranta sicli d'argento; perfino i loro servi angariavano il popolo, ma io non ho fatto così, poiché ho avuto timore

di Dio. 16Anzi ho messo mano ai lavori di queste mura e non abbiamo comperato alcun podere. Tutti i miei giovani

erano raccolti là a lavorare. 17Avevo alla mia tavola centocinquanta uomini, Giudei e magistrati, oltre a quelli che

venivano a noi dalle nazioni vicine. 18Quel che si preparava a mie spese ogni giorno era un bue, sei capi scelti di

bestiame minuto e cacciagione; ogni dieci giorni vino per tutti in abbondanza. Tuttavia non ho mai chiesto la

provvista assegnata al governatore, perché il popolo era già gravato abbastanza a causa dei lavori. 19Mio Dio,

ricordati in mio favore per quanto ho fatto a questo popolo.

6

1Quando Sanballàt e Tobia e Ghesem l'Arabo e gli altri nostri nemici seppero che io avevo riedificato le mura e che

non vi era più rimasta alcuna breccia, sebbene ancora io non avessi messo i battenti alle porte, 2Sanballàt e Ghesem

mi mandarono a dire: "Vieni e troviamoci insieme a Chefirim, nella valle di Oni". Essi pensavano di farmi del male.

3Ma io inviai loro messaggeri a dire: "Sto facendo un gran lavoro e non posso scendere: perché dovrebbe

interrompersi il lavoro, mentre io lo lascio per scendere da voi?". 4Essi mandarono quattro volte a dirmi la stessa

cosa e io risposi nello stesso modo.

5Allora Sanballàt mi mandò a dire la stessa cosa la quinta volta per mezzo del suo servo che aveva in mano una

lettera aperta, 6nella quale stava scritto: "Si sente dire fra queste nazioni, e Gasmù lo afferma, che tu e i Giudei

meditate di ribellarvi e perciò tu ricostruisci le mura e, secondo queste voci, tu diventeresti loro re 7e avresti inoltre

stabilito profeti per far questa proclamazione a Gerusalemme: Vi è un re in Giuda! Or questi discorsi saranno riferiti

al re. Vieni dunque e consultiamoci assieme". 8Ma io gli feci rispondere: "Le cose non stanno come tu dici, ma tu

inventi!". 9Tutta quella gente infatti ci voleva impaurire e diceva: "Le loro mani desisteranno e il lavoro non si farà".

Ora invece si sono irrobustite le mie mani!

10Io andai a casa di Semaia figlio di Delaia, figlio di Meetabèel, che si era rinchiuso là dentro; egli mi disse:

"Troviamoci insieme nel tempio, dentro il santuario, e chiudiamo le porte del santuario, perché verranno ad

ucciderti, di notte verranno ad ucciderti". 11Ma io risposi: "Un uomo come me può darsi alla fuga? Un uomo della

mia condizione potrebbe entrare nel santuario per salvare la vita? No, io non entrerò". 12Compresi che non era

mandato da Dio, ma aveva pronunziato quella profezia a mio danno, perché Tobia e Sanballàt l'avevano prezzolato.

13Era stato pagato per impaurirmi e indurmi ad agire in quel modo e a peccare, per farmi una cattiva fama ed

espormi al disonore. 14Mio Dio, ricordati di Tobia e di Sanballàt, per queste loro opere; anche della profetessa

Noadia e degli altri profeti che cercavano di spaventarmi!

15Le mura furono condotte a termine il venticinquesimo giorno di Elul, in cinquantadue giorni. 16Quando tutti i

nostri nemici lo seppero, tutte le nazioni che stavano intorno a noi furono prese da timore e restarono molto sorprese

alla vista e dovettero riconoscere che quest'opera si era compiuta per l'intervento del nostro Dio. 17In quei giorni i

notabili di Giuda mandavano frequenti lettere a Tobia e da Tobia ne ricevevano; 18infatti molti in Giuda erano suoi

alleati, perché egli era genero di Secania figlio di Arach e suo figlio Giovanni aveva sposato la figlia di Mesullàm

figlio di Berechia. 19Anche in mia presenza parlavano bene di lui e gli riferivano le mie parole. Anche Tobia

mandava lettere per intimorirmi.
7

1Quando le mura furono riedificate e io ebbi messo a posto le porte e i portinai, i cantori e i leviti furono stabiliti nei

loro uffici, 2diedi il governo di Gerusalemme a Canàni mio fratello e ad Anania comandante della cittadella, perché

era un uomo fedele e temeva Dio più di tanti altri. 3Ordinai loro: "Le porte di Gerusalemme non si aprano finché il

sole non comincia a scaldare e si chiudano e si sbarrino le porte mentre i cittadini sono ancora in piedi; si

stabiliscano delle guardie prese fra gli abitanti di Gerusalemme, ognuno al suo turno e ognuno davanti alla propria

casa".

4La città era spaziosa e grande; ma dentro vi era poca gente e non si costruivano case. 5Il mio Dio mi ispirò di

radunare i notabili, i magistrati e il popolo, per farne il censimento.

Trovai il registro genealogico di quelli che erano tornati dall'esilio la prima volta e vi trovai scritto quanto segue:

6Questi sono gli abitanti della provincia che sono tornati dall'esilio: quelli che Nabucodònosor re di Bábilonia aveva

deportati e che erano tornati in Gerusalemme e in Giudea, ognuno nella sua città. 7Essi erano tornati con Zorobabele,

Giosuè, Neemia, Azaria, Raamia, Nahamani, Mardocheo, Bilsan, Mispèret, Bigvai, Necum e Baana.

Computo degli uomini del popolo d'Israele:
8Figli di Pareos: duemilacentosettantadue.
9Figli di Sefatia: trecentosettantadue.
10Figli di Arach: seicentocinquantadue.

11Figli di Paat-Moab, cioè i figli di Giosuè e di Ioab: duemilaottocentodiciotto.

12Figli di Elam: milleduecentocinquantaquattro.
13Figli di Zattu: ottocentoquarantacinque.
14Figli di Zaccai: settecentosessanta.
15Figli di Binnui: seicentoquarantotto.
16Figli di Bebai: seicentoventotto.
17Figli di Azgad: duemilatrecentoventidue.
18Figli di Adonikam: seicentosessantasette.
19Figli di Bigvai: duemilasessantasette.
20Figli di Adin: seicentocinquantacinque.
21Figli di Ater, cioè di Ezechia: novantotto.
22Figli di Casum: trecentoventotto.
23Figli di Bezai: trecentoventiquattro.
24Figli di Carif: centododici.
25Figli di Gàbaon: novantacinque.
26Uomini di Betlemme e di Netofa: centottantotto.
27Uomini di Anatòt: centoventotto.
28Uomini di Bet-Azmàvet: quarantadue.

29Uomini di Kiriat-Iearìm, di Chefira e di Beeròt: settecentoquarantatrè.

30Uomini di Rama e di Gheba: seicentoventuno.
31Uomini di Micmas: centoventidue.
32Uomini di Betel e di Ai: centoventitrè.
33Uomini di un altro Nebo: cinquantadue.

34Figli di un altro Elam: milleduecentocinquantaquattro.

35Figli di Carim: trecentoventi.
36Figli di Gèrico: trecentoquarantacinque.

37Figli di Lod, di Cadid e di Ono: settecentoventuno.

38Figli di Senaà: tremilanovecentotrenta.

39I sacerdoti: figli di Iedaia della casa di Giosuè: novecentosessantatrè.

40Figli di Immer: millecinquantadue.
41Figli di Pascur: milleduecentoquarantasette.
42Figli di Carim: millediciassette.

43I leviti: figli di Giosuè, cioè di Kadmiel, di Binnui e di Odevà: settantaquattro.

44I cantori: figli di Asaf: centoquarantotto.

45I portieri: figli di Ater, figli di Talmon, figli di Akkub, figli di Catità, figli di Sobai: centotrentotto.

46Gli oblati: figli di Zica, figli di Casufa,
figli di Tabbaot, 47figli di Keros,
figli di Sia, figli di Padon,
48figli di Lebana, figli di Agabà,
figli di Salmai, 49figli di Canan,
figli di Ghiddel, figli di Gacar,
50figli di Reaia, figli di Rezin,
figli di Nekoda, 51figli di Gazzam,
figli di Uzza, figli di Pasèach,

52figli di Besai, figli dei Meunim, figli dei Nefisesim,

53figli di Bakbuk, figli di Cakufa.
figli di Carcur, 54figli di Baslit,
figli di Mechida, figli di Carsa,
55figli di Barkos, figli di Sisara,
figli di Temach, 56figli di Neziach,
figli di Catifa.

57Discendenti dei servi di Salomone: figli di Sotai, figli di Sofèret, figli di Perida, 58figli di Iaala, figli di Darkon,

figli di Ghiddel, 59figli di Sefatia, figli di Cattil, figli di Pochéret-Azzebàim, figli di Amòn.

60Totale degli oblati e dei discendenti dei servi di Salomone: trecentonovantadue.

61Ecco quelli che tornarono da Tel-Melach, da Tel-Carsa, da Cherub-Addòn e da Immer e che non avevano potuto

stabilire il loro casato per dimostrare che erano della stirpe di Israele: 62figli di Delaia, figli di Tobia, figli di Nekoda:

seicentoquarantadue.

63Tra i sacerdoti: figli di Cobaia, figli di Akkos, figli di Barzillài, il quale aveva sposato una delle figlie di Barzillài il

Galaadita e fu chiamato con il loro nome. 64Questi cercarono il loro registro genealogico, ma non lo trovarono e

furono quindi esclusi dal sacerdozio; 65il governatore ordinò loro di non mangiare cose santissime finché non si

presentasse un sacerdote con Urim e Tummim.

66La comunità nel suo totale era di quarantaduemilatrecentosessanta persone, 67oltre ai loro schiavi e alle loro

schiave in numero di settemilatrecentotrentasette. Avevano anche duecentoquarantacinque cantori e cantanti.

68Avevano settecentotrentasei cavalli, duecentoquarantacinque muli, 69quattrocentotrentacinque cammelli,

seimilasettecentoventi asini. 70Alcuni dei capifamiglia offrirono doni per la fabbrica. Il governatore diede al tesoro

mille dracme d'oro, cinquanta coppe, cinquecentotrenta vesti sacerdotali. 71Alcuni capifamiglia diedero al tesoro

della fabbrica ventimila dracme d'oro e duemiladuecento mine d'argento. 72Il resto del popolo diede ventimila

dracme d'oro, duemila mine d'argento e sessantanove vesti sacerdotali. 73aI sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori,

alcuni del popolo, gli oblati e tutti gli Israeliti si stabilirono nelle loro città.

73bCome giunse il settimo mese, gli Israeliti erano nelle loro città.

8

1Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo

scriba di portare il libro della legge di Mosè che il Signore aveva dato a Israele. 2Il primo giorno del settimo mese, il

sacerdote Esdra portò la legge davanti all'assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere.

3Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza

degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l'orecchio a sentire il libro

della legge. 4Esdra lo scriba stava sopra una tribuna di legno, che avevano costruito per l'occorrenza e accanto a lui

stavano, a destra Mattitia, Sema, Anaia, Uria, Chelkia e Maaseia; a sinistra Pedaia, Misael, Malchia, Casum,

Casbaddàna, Zaccaria e Mesullàm.

5Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutto il popolo; come ebbe aperto il libro,

tutto il popolo si alzò in piedi. 6Esdra benedisse il Signore Dio grande e tutto il popolo rispose: "Amen, amen",

alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore. 7Giosuè, Bani, Serebia,

Iamin, Akkub, Sabbetài, Odia, Maaseia, Kelita, Azaria, Iozabàd, Canàn, Pelaia, leviti, spiegavano la legge al popolo

e il popolo stava in piedi al suo posto.

8Essi leggevano nel libro della legge di Dio a brani distinti e con spiegazioni del senso e così facevano comprendere

la lettura. 9Neemia, che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a

tutto il popolo: "Questo giorno è consacrato al Signore vostro Dio; non fate lutto e non piangete!". Perché tutto il

popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. 10Poi Neemia disse loro: "Andate, mangiate carni grasse e

bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al

Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza". 11I leviti calmavano tutto il popolo

dicendo: "Tacete, perché questo giorno è santo; non vi rattristate!". 12Tutto il popolo andò a mangiare, a bere, a

mandare porzioni ai poveri e a far festa, perché avevano compreso le parole che erano state loro proclamate.

13Il secondo giorno i capifamiglia di tutto il popolo, i sacerdoti e i leviti si radunarono presso Esdra lo scriba per

esaminare le parole della legge. 14Trovarono scritto nella legge data dal Signore per mezzo di Mosè, che gli Israeliti

dovevano dimorare in capanne durante la festa del settimo mese. 15Allora fecero sapere la cosa e pubblicarono

questo bando in tutte le loro città e in Gerusalemme: "Andate al monte e portatene rami di ulivo, rami di olivastro,

rami di mirto, rami di palma e rami di alberi ombrosi, per fare capanne, come sta scritto". 16Allora il popolo andò

fuori, portò i rami e si fece ciascuno la sua capanna sul tetto della propria casa, nei loro cortili, nei cortili della casa

di Dio, sulla piazza della porta delle Acque e sulla piazza della porta di Èfraim. 17Così tutta la comunità di coloro

che erano tornati dalla deportazione si fece capanne e dimorò nelle capanne. Dal tempo di Giosuè figlio di Nun fino

a quel giorno, gli Israeliti non avevano più fatto nulla di simile. Vi fu gioia molto grande. 18Esdra fece la lettura del

libro della legge di Dio ogni giorno, dal primo all'ultimo; la festa si celebrò durante sette giorni e l'ottavo vi fu una

solenne assemblea secondo il rito.
9

1Il ventiquattro dello stesso mese, gli Israeliti si radunarono per un digiuno, vestiti di sacco e coperti di polvere.

2Quelli che appartenevano alla stirpe d'Israele si separarono da tutti gli stranieri, si presentarono dinanzi a Dio e

confessarono i loro peccati e le iniquità dei loro padri. 3Poi si alzarono in piedi nel posto dove si trovavano e fu fatta

la lettura del libro della legge del Signore loro Dio, per un quarto della giornata; per un altro quarto essi fecero la

confessione dei peccati e si prostrarono davanti al Signore loro Dio. 4Giosuè, Bani, Kadmiel, Sebania, Bunni,

Serebia, Bani e Kenani si alzarono sulla pedana dei leviti e invocarono a gran voce il Signore loro Dio. 5I leviti

Giosuè, Kadmiel, Bani, Casabnia, Serebia, Odia, Sebania e Petachia dissero: "Alzatevi e benedite il Signore vostro

Dio ora e sempre! Si benedica il tuo nome glorioso che è esaltato al di sopra di ogni benedizione e di ogni lode! 6Tu,

tu solo sei il Signore, tu hai fatto i cieli, i cieli dei cieli e tutte le loro schiere, la terra e quanto sta su di essa, i mari e

quanto è in essi; tu fai vivere tutte queste cose e l'esercito dei cieli ti adora. 7Tu sei il Signore, il Dio che hai scelto

Abram, lo hai fatto uscire da Ur dei Caldei e lo hai chiamato Abramo. 8Tu hai trovato il suo cuore fedele davanti a te

e hai stabilito con lui un'alleanza, promettendogli di dare alla sua discendenza il paese dei Cananei, degli Hittiti,

degli Amorrei, dei Perizziti, dei Gebusei e dei Gergesei; tu hai mantenuto la tua parola, perché sei giusto. 9Tu hai

visto l'afflizione dei nostri padri in Egitto e hai ascoltato il loro grido presso il Mare Rosso; 10hai operato segni e

prodigi contro il faraone, contro tutti i suoi servi, contro tutto il popolo del suo paese, perché sapevi che essi avevano

trattato i nostri padri con durezza; ti sei fatto un nome fino ad oggi. 11Hai aperto il mare davanti a loro, ed essi sono

passati in mezzo al mare sull'asciutto; quelli che li inseguivano tu li hai precipitati nell'abisso, come una pietra in

fondo alle acque impetuose.

12Li hai guidati di giorno con una colonna di nube e di notte con una colonna di fuoco, per rischiarare loro la strada

su cui camminare. 13Sei sceso sul monte Sinai e hai parlato con loro dal cielo e hai dato loro decreti giusti e leggi di

verità, buoni statuti e buoni comandi; 14hai fatto loro conoscere il tuo santo sabato e hai dato loro comandi, decreti e

una legge per mezzo di Mosè tuo servo. 15Hai dato loro pane del cielo quando erano affamati e hai fatto scaturire

acqua dalla rupe quando erano assetati e hai comandato loro che andassero a prendere in possesso il paese che avevi

giurato di dare loro.

16Ma essi, i nostri padri, si sono comportati con superbia, hanno indurito la loro cervice e non hanno obbedito ai tuoi

comandi; 17si sono rifiutati di obbedire e non si sono ricordati dei miracoli che tu avevi operato in loro favore; hanno

indurito la loro cervice e nella loro ribellione si sono dati un capo per tornare alla loro schiavitù. Ma tu sei un Dio

pronto a perdonare, pietoso e misericordioso, lento all'ira e di grande benevolenza e non li hai abbandonati. 18Anche

quando si sono fatti un vitello di metallo fuso e hanno detto: Ecco il tuo Dio che ti ha fatto uscire dall'Egitto! e ti

hanno insultato gravemente, 19tu nella tua misericordia non li hai abbandonati nel deserto: la colonna di nube che

stava su di loro non ha cessato di guidarli durante il giorno per il loro cammino e la colonna di fuoco non ha cessato

di rischiarar loro la strada su cui camminavano di notte. 20Hai concesso loro il tuo spirito buono per istruirli e non

hai rifiutato la tua manna alle loro bocche e hai dato loro l'acqua quando erano assetati. 21Per quarant'anni li hai

nutriti nel deserto e non è mancato loro nulla; le loro vesti non si sono logorate e i loro piedi non si sono gonfiati.

22Poi hai dato loro regni e popoli e li hai spartiti fra di loro come un sovrappiù; essi hanno posseduto il paese di

Sicon, cioè il paese del re di Chesbòn e il paese di Og re di Basan.

23Hai moltiplicato i loro figli come le stelle del cielo e li hai introdotti nel paese in cui avevi promesso ai loro padri

di farli entrare per possederlo. 24I loro figli vi sono entrati e hanno preso in possesso il paese; tu hai umiliato dinanzi

a loro i Cananei che abitavano il paese e li hai messi nelle loro mani con i loro re e con i popoli del paese, perché ne

disponessero a loro piacere. 25Essi si sono impadroniti di fortezze, di una terra grassa, e hanno posseduto case piene

d'ogni bene, cisterne scavate, vigne, oliveti, alberi da frutto in abbondanza; hanno mangiato e si sono saziati e si

sono ingrassati e hanno vissuto in delizie per la tua grande bontà. 26Ma poi sono stati disobbedienti, si sono ribellati

contro di te, si sono gettati la tua legge dietro le spalle, hanno ucciso i tuoi profeti che li scongiuravano di tornare a

te, e ti hanno offeso gravemente. 27Perciò tu li hai messi nelle mani dei loro nemici, che li hanno oppressi. Ma al

tempo della loro angoscia essi hanno gridato a te e tu li hai ascoltati dal cielo e, nella tua grande misericordia, tu hai

dato loro liberatori, che li hanno strappati dalle mani dei loro nemici. 28Ma quando avevano pace, ritornavano a fare

il male dinanzi a te, perciò tu li abbandonavi nelle mani dei loro nemici, che li opprimevano; poi quando

ricominciavano a gridare a te, tu li esaudivi dal cielo; così nella tua misericordia più volte li hai salvati. 29Tu li

ammonivi per farli tornare alla tua legge; ma essi si mostravano superbi e non obbedivano ai tuoi comandi;

peccavano contro i tuoi decreti, che fanno vivere chi li mette in pratica; la loro spalla rifiutava il giogo, indurivano la

loro cervice e non obbedivano. 30Hai pazientato con loro molti anni e li hai scongiurati per mezzo del tuo spirito e

per bocca dei tuoi profeti; ma essi non hanno voluto prestare orecchio. Allora li hai messi nelle mani dei popoli dei

paesi stranieri. 31Però nella tua molteplice compassione, tu non li hai sterminati del tutto e non li hai abbandonati

perché sei un Dio clemente e misericordioso. 32Ora, Dio nostro, Dio grande, potente e tremendo, che mantieni

l'alleanza e la misericordia, non sembri poca cosa ai tuoi occhi tutta la sventura che è piombata su di noi, sui nostri

re, sui nostri capi, sui nostri sacerdoti, sui nostri profeti, sui nostri padri, su tutto il tuo popolo, dal tempo dei re

d'Assiria fino ad oggi.

33Tu sei stato giusto in tutto quello che ci è avvenuto, poiché tu hai agito fedelmente, mentre noi ci siamo comportati

con empietà. 34I nostri re, i nostri capi, i nostri sacerdoti, i nostri padri non hanno messo in pratica la tua legge e non

hanno obbedito né ai comandi né agli ammonimenti con i quali tu li scongiuravi. 35Essi mentre godevano del loro

regno, del grande benessere che tu largivi loro e del paese vasto e fertile che tu avevi messo a loro disposizione, non

ti hanno servito e non hanno abbandonato le loro azioni malvage. 36Oggi eccoci schiavi nel paese che tu hai

concesso ai nostri padri perché ne mangiassero i frutti e ne godessero i beni. I suoi prodotti abbondanti sono dei re ai

quali tu ci hai sottoposti a causa dei nostri peccati e che sono padroni dei nostri corpi e del nostro bestiame a loro

piacere, e noi siamo in grande angoscia".
10

1"A causa di tutto questo noi vogliamo sancire un impegno stabile e lo mettiamo in iscritto. Sul documento sigillato

vi siano le firme dei nostri capi, dei nostri leviti e dei nostri sacerdoti".

2Sul documento sigillato firmarono Neemia il governatore, figlio di Akalià, e Sedecìa, 3Seraia, Azaria, Geremia,

4Pascur, Amaria, Malchia, 5Cattus, Sebania, Malluch, 6Carim, Meremòt, Abdia, 7Daniele, Ghinneton, Baruch,

8Mesullàm, Abia, Miamin, 9Maazia, Bilgai, Semaia; questi sono i sacerdoti. 10Leviti: Giosuè, figlio di Azania,

Binnui dei figli di Chenadàd, Kadmiel, 11e i loro fratelli Sebania, Odia, Kelita, Pelaia, Canàn, 12Mica, Recob,

Casaoià, 13Zaccur, Serebia, Sebania, 14Odia, Bani, Beninu. 15Capi del popolo: Pareos, Pacat-Moab, Elam, Zattu,

Bani, 16Bunni, Azgad, Bebai, 17Adonia, Bigvai, Adin, 18Ater, Ezechia, Azzur, 19Odia, Casum, Bezai, 20Carif, Anatòt,

Nebai, 21Magpias, Mesullàm, Chezìr, 22Mesezabeèl, Zadòk, Iaddua, 23Pelatia, Canan, Anaia, 24Osea, Anania, Cassùb,

25Alloches, Pilca, Sobek, 26Recum, Casabna, Maaseia, 27Achia, Canàn, Anan, 28Malluch, Carim, Baana.

29Il resto del popolo, i sacerdoti, i leviti, i portieri, i cantori, gli oblati e quanti si erano preparati dai popoli dei paesi

stranieri per aderire alla legge di Dio, le loro mogli, i loro figli e le loro figlie, quanti avevano conoscenza e

intelligenza, 30si unirono ai loro fratelli più ragguardevoli e si impegnarono con giuramento a camminare nella legge

di Dio, data per mezzo di Mosè, servo di Dio, ad osservare e mettere in pratica tutti i comandi del Signore, Dio

nostro, le sue decisioni e le sue leggi. 31E in particolare: a non dare le nostre figlie agli abitanti del paese e a non

prendere le loro figlie per i nostri figli; 32a non comprar nulla in giorno di sabato o in altro giorno sacro dai popoli

che portassero a vendere in giorno di sabato qualunque genere di merci o di derrate; a lasciare in riposo la terra ogni

settimo anno e a rinunziare a ogni credito. 33Ci siamo anche imposto per legge di dare ogni anno il terzo di un siclo

per il servizio della casa del nostro Dio: 34per i pani dell'offerta, per il sacrificio continuo, per l'olocausto perenne,

per i sacrifici dei sabati, dei noviluni, delle feste, per le offerte sacre, per i sacrifici espiatori in favore di Israele e per

ogni lavoro della casa del nostro Dio. 35Tirando a sorte, noi sacerdoti, leviti e popolo abbiamo deciso circa l'offerta

della legna da portare alla casa del nostro Dio, secondo i nostri casati paterni, a tempi fissi, anno per anno, perché sia

bruciata sull'altare del Signore nostro Dio, come sta scritto nella legge. 36Ci siamo impegnati a portare ogni anno nel

tempio le primizie del nostro suolo e le primizie di ogni frutto di qualunque pianta, 37come anche i primogeniti dei

nostri figli e del nostro bestiame, secondo quanto sta scritto nella legge, e i primi parti del nostro bestiame grosso e

minuto, per presentarli nella casa del nostro Dio ai sacerdoti che prestano servizio nella casa del nostro Dio. 38Ci

siamo anche impegnati a portare ai sacerdoti nelle stanze della casa del nostro Dio le primizie della nostra pasta, le

nostre offerte prelevate, cioè le primizie dei frutti di qualunque albero, del vino e dell'olio, e a dare la decima delle

rendite del nostro suolo ai leviti. I leviti stessi preleveranno queste decime in tutti i luoghi da noi coltivati. 39Un

sacerdote, figlio di Aronne, sarà con i leviti quando preleveranno le decime; i leviti porteranno un decimo della

decima alla casa del nostro Dio nelle stanze del tesoro; 40perché in quelle stanze i figli d'Israele e i figli di Levi

devono portare l'offerta prelevata sul frumento, sul vino e sull'olio; in quel luogo stanno gli arredi del santuario, i

sacerdoti che prestano il servizio, i portieri e i cantori. Ci siamo impegnati così a non trascurare la casa del nostro

Dio.
11

1I capi del popolo si sono stabiliti a Gerusalemme; il resto del popolo ha tirato a sorte per far venire uno su dieci a

popolare Gerusalemme, la città santa; gli altri nove potevano rimanere nelle altre città. 2Il popolo benedisse quanti si

erano offerti spontaneamente per abitare in Gerusalemme. 3Ecco i capi della provincia che si sono stabiliti a

Gerusalemme, mentre nelle città di Giuda ognuno si è stabilito nella sua proprietà, nella sua città: Israeliti, sacerdoti,

leviti, oblati e i discendenti dei servi di Salomone.

4A Gerusalemme si sono stabiliti i figli di Giuda e i figli di Beniamino.

Dei figli di Giuda: Ataia, figlio di Uzzia, figlio di Zaccaria, figlio di Amaria, figlio di Sefatia, figlio di Macalalèel,

dei figli di Perez: 5Maaseia figlio di Baruch, figlio di Col-Coze, figlio di Cazaia, figlio di Adaia, figlio di Ioiarib,

figlio di Zaccaria, figlio della famiglia Selanita. 6Totale dei figli di Perez che si sono stabiliti a Gerusalemme:

quattrocentosessantotto uomini valorosi.

7Questi sono i figli di Beniamino: Sallu figlio di Mesullàm, figlio di Ioed, figlio di Pedaia, figlio di Kolaia, figlio di

Maaseia, figlio di Itiel, figlio di Isaia; 8dopo di lui, Gabbai, Sallai: in tutto, novecentoventotto. 9Gioele figlio di Zicrì;

era loro capo e Giuda figlio di Assenùa era il secondo capo della città.

10Dei sacerdoti: Iedaia, Ioiarìb, Iachin, 11Seraia figlio di Chelkia, figlio di Mesullàm, figlio di Zadòk, figlio di

Meraiòt, figlio di Achitùb, capo del tempio, 12e i loro fratelli addetti al lavoro del tempio, in numero di

ottocentoventidue; Adaia figlio di Ierocam, figlio di Pelalia, figlio di Amsi, figlio di Zaccaria, figlio di Pascur, figlio

di Malchia, 13e i suoi fratelli, capi delle casate, in numero di duecentoquarantadue; Amasai figlio di Azareèl, figlio di

Aczai, figlio di Mesillemòt, figlio di Immer, 14e i loro fratelli uomini valorosi, in numero di centoventotto; Zabdiel

figlio di Ghedolìm era loro capo.

15Dei leviti: Semaia figlio di Cassùb, figlio di Azrikam, figlio di Casabià, figlio di Bunni; 16Sabbetài e Iozabàd,

preposti al servizio esterno del tempio, fra i capi dei leviti; 17Mattania figlio di Mica, figlio di Zabdi, figlio di Asaf, il

capo della salmodia, che intonava le lodi durante la preghiera; Bakbukia che gli veniva secondo tra i suoi fratelli;

Abda figlio di Sammua, figlio di Galal, figlio di Ieditun. 18Totale dei leviti nella città santa: duecentottantaquattro.

19I portieri: Akkub, Talmon e i loro fratelli, custodi delle porte: centosettantadue.

20Il resto d'Israele, dei sacerdoti e dei leviti si è stabilito in tutte le città di Giuda, ognuno nella sua proprietà.

21Gli oblati si sono stabiliti sull'Ofel e Zica e Ghispa erano a capo degli oblati. 22Il capo dei leviti a Gerusalemme era

Uzzi figlio di Bani, figlio di Casabià, figlio di Mattania, figlio di Mica, dei figli di Asaf, che erano i cantori addetti al

servizio del tempio; 23poiché vi era un ordine del re che riguardava i cantori e vi era una provvista assicurata loro

ogni giorno.

24Petachia figlio di Mesezabeel, dei figli di Zerach, figlio di Giuda, suppliva il re per tutti gli affari del popolo.

25Quanto ai villaggi con le loro campagne, alcuni figli di Giuda si sono stabiliti in Kiriat-Arba e nei villaggi

dipendenti, in Dibon e nei suoi villaggi, in Iekabseèl e nei suoi villaggi, 26in Iesuà, in Molada, in Bet-Pelet, 27in

Cazar-Sual, in Bersabea e nei suoi villaggi, 28in Ziklàg, in Mecona e nei suoi villaggi, 29in En-Rimmòn, in Zorea, in

Iarmut, 30in Zanoach, in Adullam e nei suoi villaggi, in Lachis e nei suoi villaggi, in Azeka e nei suoi villaggi. Si

sono stabiliti da Bersabea fino alla valle di Hinnòm. 31I figli di Beniamino si sono stabiliti a Gheba, Micmas, Ai,

Betel e nei luoghi che ne dipendevano; 32ad Anatòt, Nob, Anania, 33a Cazòr, Rama, Ghittàim, 34Cadid, Zeboim,

Neballat, 35e Lod e Ono, nella valle degli Artigiani. 36Dei leviti parte si è stabilita con Giuda, parte con Beniamino.

12

1Questi sono i sacerdoti e i leviti che sono tornati con Zorobabèle figlio di Sealtiel, e con Giosuè: Seraia, Geremia,

Esdra, 2Amaria, Malluch, Cattus, 3Secania, Recum, Meremòt, 4Iddo, Ghinneton, Abia, 5Miamin, Maadia, Bilga,

6Semaia, Ioiarìb, Iedaia, 7Sallu, Amok, Chelkia, Iedaia. Questi erano i capi dei sacerdoti e dei loro fratelli al tempo

di Giosuè.

8Leviti: Giosuè, Binnui, Kadmiel, Serebia, Giuda, Mattania, che con i suoi fratelli era preposto al canto degli inni di

lode. 9Bakbukia e Unni, loro fratelli, stavano di fronte a loro secondo i loro turni di servizio.

10Giosuè generò Ioiachìm; Ioiachìm generò Eliasìb; Eliasìb generò Ioiadà; 11Ioiadà generò Giònata; Giònata generò

Iaddua.

12Al tempo di Ioiachìm i sacerdoti che erano i capi delle casate sacerdotali erano i seguenti: del casato di Seraia,

Meraia; di quello di Geremia, Anania; 13di quello di Esdra, Mesullàm; di quello di Amaria, Giovanni; 14di quello di

Malluk, Giònata; di quello di Sebania, Giuseppe; 15di quello di Carim, Adna; di quello di Meraiòt, Chelkài; 16di

quello di Iddo, Zaccaria; di quello di Ghinneton, Mesullàm; 17di quello di Abia, Zicrì; di quello di Miniamìn...; di

quello di Moadia, Piltai; 18di quello di Bilga, Sammua; di quello di Semaia, Giònata; 19di quello di Ioiarìb, Mattenai;

di quello di Iedaia, Uzzi; 20di quello di Sallu, Kallài; di quello di Amok, Eber; 21di quello di Chelkia, Casabià; di

quello di Iedaia, Netaneèl. 22I leviti furono registrati, quanto ai capi casato, al tempo di Eliasìb, di Ioiadà, di

Giovanni e di Iaddua; e i sacerdoti sotto il regno di Dario, il Persiano. 23I capi dei casati levitici sono registrati nel

libro delle Cronache fino al tempo di Giovanni, figlio di Eliasìb. 24I capi dei leviti Casabià, Serebia, Giosuè, figlio di

Kadmiel, insieme con i loro fratelli, che stavano di fronte a loro, dovevano cantare inni e lodi a turni alternati,

secondo l'ordine di Davide, uomo di Dio. 25Mattania, Bakbukia, Abdia, Mesullàm, Talmon, Akkub erano portieri e

facevano la guardia ai magazzini delle porte. 26Questi vivevano al tempo di Ioiachìm figlio di Giosuè, figlio di

Iozadàk e al tempo di Neemia il governatore e di Esdra sacerdote e scriba.

27Per la dedicazione delle mura di Gerusalemme si mandarono a cercare i leviti da tutti i luoghi dove si trovavano,

per farli venire a Gerusalemme, perché la dedicazione si celebrasse con gioia, con inni e cantici e suono di cembali,

saltèri e cetre. 28Gli appartenenti al corpo dei cantori si radunarono dal distretto intorno a Gerusalemme, dai villaggi

dei Netofatiti, 29da Bet-Gàlgala e dal territorio di Gheba e d'Azmàvet; poiché i cantori si erano edificati villaggi nei

dintorni di Gerusalemme. 30I sacerdoti e i leviti si purificarono e purificarono il popolo, le porte e le mura. 31Allora

io feci salire sulle mura i capi di Giuda e formai due grandi cori. Il primo s'incamminò dal lato destro, sulle mura,

verso la porta del Letame; 32dietro questo coro camminavano Osea, metà dei capi di Giuda, 33Azaria, Esdra,

Mesullàm, 34Giuda, Beniamino, Semaia, Geremia, 35appartenenti al coro dei sacerdoti con le trombe; Zaccaria figlio

di Giònata, figlio di Semaia, figlio di Mattania, figlio di Michea, figlio di Zaccur, figlio di Asaf, 36e i suoi fratelli

Semaia, Azareèl, Milalài, Ghilalài, Maài, Netaneèl, Giuda, Canàni, con gli strumenti musicali di Davide, uomo di

Dio; Esdra lo scriba camminava alla loro testa. 37Giunti alla porta della Fonte, salirono davanti a loro per la scalinata

della città di Davide sulle mura in salita, oltre la casa di Davide, fino alla porta delle Acque, a oriente. 38Il secondo

coro si incamminò a sinistra e io lo seguivo, con l'altra metà del popolo, sopra le mura. Passando oltre la torre dei

Forni, esso andò fino al muro Largo, 39poi oltre la porta di Èfraim, la porta Vecchia, la porta dei Pesci, la torre di

Cananeèl, la torre di Mea, giunse fino alla porta delle Pecore; il coro si fermò alla porta della Prigione. 40I due cori si

fermarono nella casa di Dio; così feci io, con la metà dei magistrati che si trovavano con me, 41e i sacerdoti Eliakìm,

Maaseia, Miniamin, Michea, Elioenai, Zaccaria, Anania con le trombe 42e Maaseia, Semaia, Eleàzaro, Uzzi,

Giovanni, Malchia, Elam, Ezer. I cantori facevano sentire la voce e Izrachia ne era il direttore. 43In quel giorno il

popolo offrì numerosi sacrifici e si allietò, perché Dio gli aveva concesso una grande gioia. Anche le donne e i

fanciulli si rallegrarono e la gioia di Gerusalemme si sentiva di lontano.

44In quel tempo, alcuni uomini furono preposti alle stanze che servivano da magazzini delle offerte, delle primizie,

delle decime, perché vi raccogliessero dalle campagne dipendenti dalla città le parti assegnate dalla legge ai

sacerdoti e ai leviti; perché i Giudei gioivano vedendo i sacerdoti e i leviti ai loro posti. 45Questi osservavano ciò che

si riferiva al servizio del loro Dio e alle purificazioni; come facevano, dal canto loro, i cantori e i portieri, secondo

l'ordine di Davide e di Salomone suo figlio. 46Poiché già anticamente, al tempo di Davide e di Asaf, vi erano capi

cantori e venivano innalzati canti di lode e di ringraziamento a Dio. 47Tutto Israele, al tempo di Zorobabele e di

Neemia, dava ogni giorno le porzioni assegnate ai cantori e ai portieri; dava ai leviti le cose consacrate e i leviti

davano ai figli di Aronne le cose consacrate che loro spettavano.

13

1In quel tempo si lesse in presenza del popolo il libro di Mosè e vi si trovò scritto che l'Ammonita e il Moabita non

dovevano mai entrare nella comunità di Dio, 2perché non erano venuti incontro agli Israeliti con il pane e l'acqua e

perché avevano prezzolato contro di loro Balaam per maledirli, sebbene il nostro Dio avesse mutato la maledizione

in benedizione. 3Quando ebbero udito la legge, separarono da Israele tutto l'elemento straniero che vi si trovava

mescolato.

4Prima di questo il sacerdote Eliasìb, che era preposto alle stanze della casa del nostro Dio ed era parente di Tobia,

5aveva messo a disposizione di quest'ultimo una camera grande dove, prima di allora, si riponevano le offerte,

l'incenso, gli arredi, la decima del grano, del vino e dell'olio, quanto spettava per legge ai leviti, ai cantori, ai

portieri, e la parte che se ne prelevava per i sacerdoti. 6Quando si faceva tutto questo, io non ero a Gerusalemme,

perché nell'anno trentaduesimo di Artaserse re di Bábilonia ero tornato presso il re; ma dopo qualche tempo, ottenuta

una licenza dal re, 7tornai a Gerusalemme e mi accorsi del male che Eliasìb aveva fatto in favore di Tobia, mettendo

a sua disposizione una stanza nei cortili del tempio. 8La cosa mi dispiacque molto e feci gettare fuori dalla stanza

tutte le masserizie appartenenti a Tobia; 9poi ordinai che si purificassero quelle camere e vi feci ricollocare gli arredi

del tempio, le offerte e l'incenso.

10Seppi anche che le porzioni dovute ai leviti non erano state date e che i leviti e i cantori, incaricati del servizio,

erano fuggiti ognuno al suo paese. 11Allora rimproverai i magistrati e dissi loro: "Perché la casa di Dio è stata

abbandonata?". Poi radunai i leviti e i cantori e li ristabilii nei loro uffici. 12Allora tutto Giuda portò ai magazzini le

decime del frumento, del vino e dell'olio; 13affidai la sorveglianza dei magazzini al sacerdote Selemia, allo scriba

Zadòk, e a Pedaia, uno dei leviti; ai quali aggiunsi Canan figlio di Zaccur, figlio di Mattania, perché erano reputati

uomini fedeli. Il loro ufficio era di fare le ripartizioni tra i loro fratelli.

14Ricordati per questo di me, Dio mio, e non cancellare le opere di pietà che ho fatte per la casa del mio Dio e per il

suo servizio!

15In quei giorni osservai in Giuda alcuni che pigiavano nei tini in giorno di sabato, altri che trasportavano i covoni e

li caricavano sugli asini, e anche vino, uva, fichi e ogni sorta di carichi, che introducevano a Gerusalemme in giorno

di sabato; io protestai a causa del giorno in cui vendevano le derrate. 16C'erano anche alcuni di Tiro stabiliti a

Gerusalemme che importavano pesce e ogni sorta di merci e le vendevano ai figli di Giuda in giorno di sabato e in

Gerusalemme. 17Allora io rimproverai i notabili di Giuda e dissi loro: "Che cosa è mai questo male che fate,

profanando il giorno di sabato? 18I nostri padri non hanno fatto così? Il nostro Dio per questo ha fatto cadere su noi e

su questa città tutti questi mali. Voi accrescete l'ira accesa contro Israele, profanando il sabato!". 19Non appena le

porte di Gerusalemme cominciarono a essere nell'ombra della sera, prima del sabato, io ordinai che le porte fossero

chiuse e che non si riaprissero fino dopo il sabato; collocai alcuni miei servi alle porte, perché nessun carico entrasse

in città durante il sabato. 20Così i mercanti e i venditori di ogni merce una o due volte passarono la notte fuori di

Gerusalemme. 21Allora io protestai contro di loro e dissi: "Perché passate la notte davanti alle mura? Se lo farete

un'altra volta, vi farò arrestare". Da quel momento non vennero più in giorno di sabato. 22Ordinai ai leviti che si

purificassero e venissero a custodire le porte per santificare il giorno del sabato.

Anche per questo ricordati di me, mio Dio, e abbi pietà di me secondo la tua grande misericordia!

23In quei giorni vidi anche che alcuni Giudei si erano ammogliati con donne di Asdòd, di Ammòn e di Moab; 24la

metà dei loro figli parlava l'asdodeo, conosceva soltanto la lingua di questo o quest'altro popolo, non sapeva parlare

giudaico. 25Io li rimproverai, li maledissi, ne picchiai alcuni, strappai loro i capelli e li feci giurare nel nome di Dio

che non avrebbero dato le loro figlie ai figli di costoro e non avrebbero preso come mogli le figlie di quelli per i loro

figli né per se stessi. 26Dissi: "Salomone, re d'Israele, non ha forse peccato appunto in questo? Certo fra le molte

nazioni non ci fu un re simile a lui; era amato dal suo Dio e Dio l'aveva fatto re di tutto Israele; eppure le donne

straniere fecero peccare anche lui. 27Si dovrà dunque dire di voi che commettete questo grande male, che siete

infedeli al nostro Dio, prendendo mogli straniere?". 28Uno dei figli di Ioiadà figlio di Eliasìb, il sommo sacerdote,

era genero di Sanballàt il Coronita; io lo cacciai via da me. 29Ricordati di loro, mio Dio, poiché hanno profanato il

sacerdozio e l'alleanza dei sacerdoti e dei leviti. 30Così li purificai da ogni consuetudine straniera e ristabilii i servizi

dei sacerdoti e dei leviti, assegnando a ciascuno il suo lavoro. 31Diedi anche disposizioni circa l'offerta della legna ai

tempi stabiliti, e circa le primizie.
32Ricordati di me, mio Dio, per il mio bene!
Tobia
1

1Libro della storia di Tobi, figlio di Tòbiel, figlio di Anàniel, figlio di Àduel, figlio di Gàbael, della discendenza di

Àsiel, della tribù di Nèftali. 2Al tempo di Salmanàssar, re degli Assiri, egli fu condotto prigioniero da Tisbe, che sta

a sud di Kades di Nèftali, nell'alta Galilea, sopra Casor, verso occidente, a nord di Sefet.

3Io, Tobi, passavo i giorni della mia vita seguendo le vie della verità e della giustizia. Ai miei fratelli e ai miei

compatrioti, che erano stati condotti con me in prigionia a Ninive, nel paese degli Assiri, facevo molte elemosine.

4Mi trovavo ancora al mio paese, la terra d'Israele, ed ero ancora giovane, quando la tribù del mio antenato Nèftali

abbandonò la casa di Davide e si staccò da Gerusalemme, la sola città fra tutte le tribù d'Israele scelta per i sacrifici.

In essa era stato edificato il tempio, dove abita Dio, ed era stato consacrato per tutte le generazioni future. 5Tutti i

miei fratelli e quelli della tribù del mio antenato Nèftali facevano sacrifici sui monti della Galilea al vitello che

Geroboàmo re d'Israele aveva fabbricato in Dan. 6Io ero il solo che spesso mi recavo a Gerusalemme nelle feste, per

obbedienza ad una legge perenne prescritta a tutto Israele. Correvo a Gerusalemme con le primizie dei frutti e degli

animali, con le decime del bestiame e con la prima lana che tosavo alle mie pecore. 7Consegnavo tutto ai sacerdoti,

figli di Aronne, per l'altare. Davo anche ai leviti che allora erano in funzione a Gerusalemme le decime del grano,

del vino, dell'olio, delle melagrane, dei fichi e degli altri frutti. Per sei anni consecutivi convertivo in danaro la

seconda decima e la spendevo ogni anno a Gerusalemme. 8La terza decima poi era per gli orfani, le vedove e i

forestieri che si trovavano con gli Israeliti. La portavo loro ogni tre anni e la si consumava insieme, come vuole la

legge di Mosè e secondo le raccomandazioni di Debora moglie di Anàniel, la madre di nostro padre, poiché mio

padre, morendo, mi aveva lasciato orfano. 9Quando divenni adulto, sposai Anna, una donna della mia parentela, e da

essa ebbi un figlio che chiamai Tobia. 10Dopo la deportazione in Assiria, quando fui condotto prigioniero e arrivai a

Ninive, tutti i miei fratelli e quelli della mia gente mangiavano i cibi dei pagani; 11ma io mi guardai bene dal farlo.

12Poiché restai fedele a Dio con tutto il cuore, 13l'Altissimo mi fece trovare il favore di Salmanàssar, del quale presi a

trattare gli affari. 14Venni così nella Media, dove, finché egli visse, conclusi affari per conto suo. Fu allora che a

Rage di Media, presso Gabael, un mio parente figlio di Gabri, depositai in sacchetti la somma di dieci talenti

d'argento. 15Quando Salmanàssar morì, gli successe il figlio Sennàcherib. Allora le strade della Media divennero

impraticabili e non potei più tornarvi. 16Al tempo di Salmanàssar facevo spesso l'elemosina a quelli della mia gente;

17donavo il pane agli affamati, gli abiti agli ignudi e, se vedevo qualcuno dei miei connazionali morto e gettato

dietro le mura di Ninive, io lo seppellivo. 18Seppellii anche quelli che aveva uccisi Sennàcherib, quando tornò

fuggendo dalla Giudea, al tempo del castigo mandato dal re del cielo sui bestemmiatori. Nella sua collera egli ne

uccise molti; io sottraevo i loro corpi per la sepoltura e Sennàcherib invano li cercava. 19Ma un cittadino di Ninive

andò ad informare il re che io li seppellivo di nascosto. Quando seppi che il re conosceva il fatto e che mi si cercava

per essere messo a morte, colto da paura, mi diedi alla fuga. 20I miei beni furono confiscati e passarono tutti al tesoro

del re. Mi restò solo la moglie Anna con il figlio Tobia. 21Neanche quaranta giorni dopo, il re fu ucciso da due suoi

figli, i quali poi fuggirono sui monti dell'Ararat. Gli successe allora il figlio Assarhaddon. Egli nominò Achikar,

figlio di mio fratello Ànael, incaricato della contabilità del regno ed ebbe la direzione generale degli affari. 22Allora

Achikar prese a cuore la mia causa e potei così ritornare a Ninive. Al tempo di Sennàcherib re degli Assiri, Achikar

era stato gran coppiere, ministro della giustizia, amministratore e sovrintendente della contabilità e Assarhaddon

l'aveva mantenuto in carica. Egli era mio nipote e uno della mia parentela.

2

1Sotto il regno di Assarhaddon ritornai dunque a casa mia e mi fu restituita la compagnia della moglie Anna e del

figlio Tobia. Per la nostra festa di pentecoste, cioè la festa delle settimane, avevo fatto preparare un buon pranzo e

mi posi a tavola: 2la tavola era imbandita di molte vivande. Dissi al figlio Tobia: "Figlio mio, va', e se trovi tra i

nostri fratelli deportati a Ninive qualche povero, che sia però di cuore fedele, portalo a pranzo insieme con noi. Io

resto ad aspettare che tu ritorni". 3Tobia uscì in cerca di un povero tra i nostri fratelli. Di ritorno disse: "Padre!". Gli

risposi: "Ebbene, figlio mio". "Padre - riprese - uno della nostra gente è stato strangolato e gettato nella piazza, dove

ancora si trova". 4Io allora mi alzai, lasciando intatto il pranzo; tolsi l'uomo dalla piazza e lo posi in una camera in

attesa del tramonto del sole, per poterlo seppellire. 5Ritornai e, lavatomi, presi il pasto con tristezza, 6ricordando le

parole del profeta Amos su Betel:

"Si cambieranno le vostre feste in lutto, tutti i vostri canti in lamento". 7E piansi. Quando poi calò il sole, andai a

scavare una fossa e ve lo seppellii. 8I miei vicini mi deridevano dicendo: "Non ha più paura! Proprio per questo

motivo è già stato ricercato per essere ucciso. È dovuto fuggire ed ora eccolo di nuovo a seppellire i morti". 9Quella

notte, dopo aver seppellito il morto, mi lavai, entrai nel mio cortile e mi addormentai sotto il muro del cortile. Per il

caldo che c'era tenevo la faccia scoperta, 10ignorando che sopra di me, nel muro, stavano dei passeri. Caddero sui

miei occhi i loro escrementi ancora caldi, che mi produssero macchie bianche, e dovetti andare dai medici per la

cura. Più essi però mi applicavano farmachi, più mi si oscuravano gli occhi per le macchie bianche, finché divenni

cieco del tutto. Per quattro anni fui cieco e ne soffersero tutti i miei fratelli. Achikar, nei due anni che precedettero la

sua partenza per l'Elimaide, provvide al mio sostentamento.

11In quel tempo mia moglie Anna lavorava nelle sue stanze a pagamento, 12tessendo la lana che rimandava poi ai

padroni e ricevendone la paga. Ora nel settimo giorno del mese di Distro, quando essa tagliò il pezzo che aveva

tessuto e lo mandò ai padroni, essi, oltre la mercede completa, le fecero dono di un capretto per il desinare.

13Quando il capretto entrò in casa mia, si mise a belare. Chiamai allora mia moglie e le dissi: "Da dove viene questo

capretto? Non sarà stato rubato? Restituiscilo ai padroni, poiché non abbiamo il diritto di mangiare cosa alcuna

rubata". 14Ella mi disse: "Mi è stato dato in più del salario". Ma io non le credevo e le ripetevo di restituirlo ai

padroni e a causa di ciò arrossivo di lei. Allora per tutta risposta mi disse: "Dove sono le tue elemosine? Dove sono

le tue buone opere? Ecco, lo si vede bene dal come sei ridotto!".

3

1Con l'animo affranto dal dolore, sospirai e piansi. Poi presi a dire questa preghiera di lamento: 2"Tu sei giusto,

Signore, e giuste sono tutte le tue opere. Ogni tua via è misericordia e verità. Tu sei il giudice del mondo. 3Ora,

Signore, ricordati di me e guardami. Non punirmi per i miei peccati e per gli errori miei e dei miei padri. 4Violando i

tuoi comandi, abbiamo peccato davanti a te. Tu hai lasciato che ci spogliassero dei beni; ci hai abbandonati alla

prigionia, alla morte e ad essere la favola, lo scherno, il disprezzo di tutte le genti, tra le quali ci hai dispersi. 5Ora,

nel trattarmi secondo le colpe mie e dei miei padri, veri sono tutti i tuoi giudizi, perché non abbiamo osservato i tuoi

decreti, camminando davanti a te nella verità. 6Agisci pure ora come meglio ti piace; da' ordine che venga presa la

mia vita, in modo che io sia tolto dalla terra e divenga terra, poiché per me è preferibile la morte alla vita. I

rimproveri che mi tocca sentire destano in me grande dolore. Signore, comanda che sia tolto da questa prova; fa' che

io parta verso l'eterno soggiorno; Signore, non distogliere da me il volto. Per me infatti è meglio morire che vedermi

davanti questa grande angoscia e così non sentirmi più insultare!".

7Nello stesso giorno capitò a Sara figlia di Raguele, abitante di Ecbàtana, nella Media, di sentire insulti da parte di

una serva di suo padre. 8Bisogna sapere che essa era stata data in moglie a sette uomini e che Asmodeo, il cattivo

demonio, glieli aveva uccisi, prima che potessero unirsi con lei come si fa con le mogli. A lei appunto disse la serva:

"Sei proprio tu che uccidi i tuoi mariti. Ecco, sei già stata data a sette mariti e neppure di uno hai potuto godere.

9Perché vuoi battere noi, se i tuoi mariti sono morti? Vattene con loro e che da te non abbiamo mai a vedere né figlio

né figlia". 10In quel giorno dunque essa soffrì molto, pianse e salì nella stanza del padre con l'intenzione di

impiccarsi. Ma tornando a riflettere pensava: "Che non abbiano ad insultare mio padre e non gli dicano: La sola

figlia che avevi, a te assai cara, si è impiccata per le sue sventure. Così farei precipitare la vecchiaia di mio padre

con angoscia negli inferi. Farò meglio a non impiccarmi e a supplicare il Signore che mi sia concesso di morire, in

modo da non sentire più insulti nella mia vita". 11In quel momento stese le mani verso la finestra e pregò: "Benedetto

sei tu, Dio misericordioso, e benedetto è il tuo nome nei secoli. Ti benedicano tutte le tue opere per sempre. 12Ora a

te alzo la faccia e gli occhi. 13Di' che io sia tolta dalla terra, perché non abbia a sentire più insulti. 14Tu sai, Signore,

che sono pura da ogni disonestà con uomo 15e che non ho disonorato il mio nome, né quello di mio padre nella terra

dell'esilio. Io sono l'unica figlia di mio padre. Egli non ha altri figli che possano ereditare, né un fratello vicino, né

un parente, per il quale io possa serbarmi come sposa. Già sette mariti ho perduto: perché dovrei vivere ancora? Se

tu non vuoi che io muoia, guardami con benevolenza: che io non senta più insulti".

16In quel medesimo momento la preghiera di tutti e due fu accolta davanti alla gloria di Dio 17e fu mandato Raffaele

a guarire i due: a togliere le macchie bianche dagli occhi di Tobi, perché con gli occhi vedesse la luce di Dio; a dare

Sara, figlia di Raguele, in sposa a Tobia, figlio di Tobi, e a liberarla dal cattivo demonio Asmodeo. Di diritto, infatti,

spettava a Tobia di sposarla, prima che a tutti gli altri pretendenti. Proprio allora Tobi rientrava dal cortile in casa e

Sara, figlia di Raguele, stava scendendo dalla camera.

4

1In quel giorno Tobi si ricordò del denaro che aveva depositato presso Gabael in Rage di Media 2e pensò: "Ho

invocato la morte. Perché dunque non dovrei chiamare mio figlio Tobia e informarlo, prima di morire, di questa

somma di denaro?". 3Chiamò il figlio e gli disse: "Qualora io muoia, dammi una sepoltura decorosa; onora tua

madre e non abbandonarla per tutti i giorni della sua vita; fa' ciò che è di suo gradimento e non procurarle nessun

motivo di tristezza. 4Ricordati, figlio, che ha corso tanti pericoli per te, quando eri nel suo seno. Quando morirà,

dalle sepoltura presso di me in una medesima tomba. 5Ogni giorno, o figlio, ricordati del Signore; non peccare né

trasgredire i suoi comandi. Compi opere buone in tutti i giorni della tua vita e non metterti per la strada

dell'ingiustizia. 6Se agirai con rettitudine, riusciranno le tue azioni, come quelle di chiunque pratichi la giustizia.

7Dei tuoi beni fa' elemosina. Non distogliere mai lo sguardo dal povero, così non si leverà da te lo sguardo di Dio.

8La tua elemosina sia proporzionata ai beni che possiedi: se hai molto, da' molto; se poco, non esitare a dare secondo

quel poco. 9Così ti preparerai un bel tesoro per il giorno del bisogno, 10poiché l'elemosina libera dalla morte e salva

dall'andare tra le tenebre. 11Per tutti quelli che la compiono, l'elemosina è un dono prezioso davanti all'Altissimo.

12Guardati, o figlio, da ogni sorta di fornicazione; anzitutto prenditi una moglie dalla stirpe dei tuoi padri e non una

donna straniera, che cioè non sia della stirpe di tuo padre, perché noi siamo figli di profeti. Ricordati di Noè, di

Abramo, di Isacco e di Giacobbe, nostri padri fin da principio. Essi sposarono tutti una donna della loro parentela e

furono benedetti nei loro figli e la loro discendenza avrà in eredità la terra. 13Ama, o figlio, i tuoi fratelli; nel tuo

cuore non concepire disprezzo per i tuoi fratelli, figli e figlie del tuo popolo, e tra di loro scegliti la moglie.

L'orgoglio infatti è causa di rovina e di grande inquietudine. Nella pigrizia vi è povertà e miseria, perché l'ignavia è

madre della fame. 14Non rimandare la paga di chi lavora per te, ma a lui consegnala subito; se così avrai servito Dio,

ti sarà data la ricompensa. Poni attenzione, o figlio, in quanto fai e sii ben educato in ogni tuo comportamento. 15Non

fare a nessuno ciò che non piace a te. Non bere vino fino all'ebbrezza e non avere per compagna del tuo viaggio

l'ubriachezza. 16Da' il tuo pane a chi ha fame e fa' parte dei tuoi vestiti agli ignudi. Da' in elemosina quanto ti

sopravanza e il tuo occhio non guardi con malevolenza, quando fai l'elemosina. 17Versa il tuo vino e deponi il tuo

pane sulla tomba dei giusti, non darne invece ai peccatori. 18Chiedi il parere ad ogni persona che sia saggia e non

disprezzare nessun buon consiglio. 19In ogni circostanza benedici il Signore e domanda che ti sia guida nelle tue vie

e che i tuoi sentieri e i tuoi desideri giungano a buon fine, poiché nessun popolo possiede la saggezza, ma è il

Signore che elargisce ogni bene. Il Signore esalta o umilia chi vuole fino nella regione sotterranea. Infine, o figlio,

conserva nella mente questi comandamenti, non lasciare che si cancellino dal tuo cuore.

20Ora, figlio, ti faccio sapere che ho depositato dieci talenti d'argento presso Gabael figlio di Gabri, a Rage di Media.

21Non temere se siamo diventati poveri. Tu avrai una grande ricchezza se avrai il timor di Dio, se rifuggirai da ogni

peccato e farai ciò che piace al Signore Dio tuo".

5

1Allora Tobia rispose al padre: "Quanto mi hai comandato io farò, o padre. 2Ma come potrò riprendere la somma, dal

momento che lui non conosce me, né io conosco lui? Che segno posso dargli, perché mi riconosca, mi creda e mi

consegni il denaro? Inoltre non sono pratico delle strade della Media per andarvi". 3Rispose Tobi al figlio: "Mi ha

dato un documento autografo e anch'io gli ho consegnato un documento scritto; lo divisi in due parti e ne

prendemmo ciascuno una parte; l'altra parte la lasciai presso di lui con il denaro. Sono ora vent'anni da quando ho

depositato quella somma. Cercati dunque, o figlio, un uomo di fiducia che ti faccia da guida. Lo pagheremo per tutto

il tempo fino al tuo ritorno. Va' dunque da Gabael a ritirare il denaro".

4Uscì Tobia in cerca di uno pratico della strada che lo accompagnasse nella Media. Uscì e si trovò davanti l'angelo

Raffaele, non sospettando minimamente che fosse un angelo di Dio. 5Gli disse: "Di dove sei, o giovane?". Rispose:

"Sono uno dei tuoi fratelli Israeliti, venuto a cercare lavoro". Riprese Tobia: "Conosci la strada per andare nella

Media?". 6Gli disse: "Certo, parecchie volte sono stato là e conosco bene tutte le strade. Spesso mi recai nella Media

e alloggiai presso Gabael, un nostro fratello che abita a Rage di Media. Ci sono due giorni di cammino da Ecbàtana

a Rage. Rage è sulle montagne ed Ecbàtana è nella pianura". 7E Tobia a lui: "Aspetta, o giovane, che vada ad

avvertire mio padre. Ho bisogno che tu venga con me e ti pagherò il tuo salario". 8Gli rispose: "Ecco, ti attendo;

soltanto non tardare". 9Tobia andò ad informare suo padre Tobi dicendogli: "Ecco, ho trovato un uomo tra i nostri

fratelli Israeliti". Gli rispose: "Chiamalo, perché io sappia di che famiglia e di che tribù è e se è persona fidata per

venire con te, o figlio". 10Tobia uscì a chiamarlo: "Quel giovane, mio padre ti chiama". Entrò da lui. Tobi lo salutò

per primo e l'altro gli disse: "Possa tu avere molta gioia!". Tobi rispose: "Che gioia posso ancora avere? Sono un

uomo cieco; non vedo la luce del cielo; mi trovo nella oscurità come i morti che non contemplano più la luce. Anche

se vivo, dimoro con i morti; sento la voce degli uomini, ma non li vedo". Gli rispose: "Fatti coraggio, Dio non

tarderà a guarirti, coraggio!". E Tobi: "Mio figlio Tobia vuole andare nella Media. Non potresti accompagnarlo? Io

ti pagherò, fratello!". Rispose: "Sì, posso accompagnarlo; conosco tutte le strade. Mi sono recato spesso nella Media.

Ho attraversato tutte le sue pianure e i suoi monti e ne conosco tutte le strade". 11Tobi a lui: "Fratello, di che famiglia

e di che tribù sei? Indicamelo, fratello". 12Ed egli: "Che ti serve la famiglia e la tribù? Cerchi una famiglia e una

tribù o un mercenario che accompagni tuo figlio nel viaggio?". L'altro gli disse: "Voglio sapere con verità di chi tu

sei figlio e il tuo vero nome". 13Rispose: "Sono Azaria, figlio di Anania il grande, uno dei tuoi fratelli". 14Gli disse

allora: "Sii benvenuto e in buona salute, o fratello! Non avertene a male, fratello, se ho voluto sapere la verità sulla

tua famiglia. Tu dunque sei mio parente, di bella e buona discendenza! Conoscevo Anania e Natan, i due figli di

Semeia il grande. Venivano con me a Gerusalemme e là facevano adorazione insieme con me; non hanno

abbandonato la retta via. I tuoi fratelli sono brava gente; tu sei di buona radice: sii benvenuto!". 15Continuò: "Ti dò

una dramma al giorno, oltre quello che occorre a te e a mio figlio insieme. Fa' dunque il viaggio con mio figlio e poi

ti darò ancora di più". 16Gli disse: "Farò il viaggio con lui. Non temere; partiremo sani e sani ritorneremo, perché la

strada è sicura". 17Tobi gli disse: "Sia con te la benedizione, o fratello!". Si rivolse poi al figlio e gli disse: "Figlio,

prepara quanto occorre per il viaggio e parti con questo tuo fratello. Dio, che è nei cieli, vi conservi sani fin là e vi

restituisca a me sani e salvi; il suo angelo vi accompagni con la sua protezione, o figliuolo!".

18Tobia si preparò per il viaggio e, uscito per mettersi in cammino, baciò il padre e la madre. E Tobi gli disse: "Fa'

buon viaggio!". 19Allora la madre si mise a piangere e disse a Tobi: "Perché hai voluto che mio figlio partisse? Non

è lui il bastone della nostra mano, lui, la guida dei nostri passi? Si lasci perdere il denaro e vada in cambio di nostro

figlio. 20Quel genere di vita che ci è stato dato dal Signore è abbastanza per noi". 21Le disse: "Non stare in pensiero:

nostro figlio farà buon viaggio e tornerà in buona salute da noi. I tuoi occhi lo vedranno il giorno in cui tornerà sano

e salvo da te. 22Non stare in pensiero, non temere per loro, o sorella. Un buon angelo infatti lo accompagnerà,

riuscirà bene il suo viaggio e tornerà sano e salvo". 23Essa cessò di piangere.

6

1Il giovane partì insieme con l'angelo e anche il cane li seguì e s'avviò con loro. Camminarono insieme finché li

sorprese la prima sera; allora si fermarono a passare la notte sul fiume Tigri. 2Il giovane scese nel fiume per lavarsi i

piedi, quand'ecco un grosso pesce balzò dall'acqua e tentò di divorare il piede del ragazzo, che si mise a gridare. 3Ma

l'angelo gli disse: "Afferra il pesce e non lasciarlo fuggire". Il ragazzo riuscì ad afferrare il pesce e a tirarlo a riva.

4Gli disse allora l'angelo: "Aprilo e togline il fiele, il cuore e il fegato; mettili in disparte e getta via invece gli

intestini. Il fiele, il cuore e il fegato possono essere utili medicamenti". 5Il ragazzo squartò il pesce, ne tolse il fiele, il

cuore e il fegato; arrostì una porzione del pesce e la mangiò; l'altra parte la mise in serbo dopo averla salata. 6Poi

tutti e due insieme ripresero il viaggio, finché non furono vicini alla Media. 7Allora il ragazzo rivolse all'angelo

questa domanda: "Azaria, fratello, che rimedio può esserci nel cuore, nel fegato e nel fiele del pesce?". 8Gli rispose:

"Quanto al cuore e al fegato, ne puoi fare suffumigi in presenza di una persona, uomo o donna, invasata dal demonio

o da uno spirito cattivo e cesserà in essa ogni vessazione e non ne resterà più traccia alcuna. 9Il fiele invece serve per

spalmarlo sugli occhi di uno affetto da albugine; si soffia su quelle macchie e gli occhi guariscono".

10Erano entrati nella Media e già erano vicini a Ecbàtana, 11quando Raffaele disse al ragazzo: "Fratello Tobia!". Gli

rispose: "Eccomi". Riprese: "Questa notte dobbiamo alloggiare presso Raguele, che è tuo parente. Egli ha una figlia

chiamata Sara 12e all'infuori di Sara nessun altro figlio o figlia. Tu, come il parente più stretto, hai diritto di sposarla

più di qualunque altro uomo e di avere in eredità i beni di suo padre. È una ragazza seria, coraggiosa, molto graziosa

e suo padre è una brava persona". 13E aggiunse: "Tu hai il diritto di sposarla. Ascoltami, fratello; io parlerò della

fanciulla al padre questa sera, perché la serbi come tua fidanzata. Quando torneremo da Rage, faremo il matrimonio.

So che Raguele non potrà rifiutarla a te o prometterla ad altri; egli incorrerebbe nella morte secondo la prescrizione

della legge di Mosè, poiché egli sa che prima di ogni altro spetta a te avere sua figlia. Ascoltami, dunque, fratello.

Questa sera parleremo della fanciulla e ne domanderemo la mano. Al nostro ritorno da Rage la prenderemo e la

condurremo con noi a casa tua". 14Allora Tobia rispose a Raffaele: "Fratello Azaria, ho sentito dire che essa è già

stata data in moglie a sette uomini ed essi sono morti nella stanza nuziale la notte stessa in cui dovevano unirsi a lei.

Ho sentito inoltre dire che un demonio le uccide i mariti. 15Per questo ho paura: il demonio è geloso di lei, a lei non

fa del male, ma se qualcuno le si vuole accostare, egli lo uccide. Io sono l'unico figlio di mio padre. Ho paura di

morire e di condurre così alla tomba la vita di mio padre e di mia madre per l'angoscia della mia perdita. Non hanno

un altro figlio che li possa seppellire". 16Ma quello gli disse: "Hai forse dimenticato i moniti di tuo padre, che ti ha

raccomandato di prendere in moglie una donna del tuo casato? Ascoltami, dunque, o fratello: non preoccuparti di

questo demonio e sposala. Sono certo che questa sera ti verrà data in moglie. 17Quando però entri nella camera

nuziale, prendi il cuore e il fegato del pesce e mettine un poco sulla brace degli incensi. L'odore si spanderà, il

demonio lo dovrà annusare e fuggirà e non comparirà più intorno a lei. 18Poi, prima di unirti con essa, alzatevi tutti e

due a pregare. Supplicate il Signore del cielo perché venga su di voi la sua grazia e la sua salvezza. Non temere: essa

ti è stata destinata fin dall'eternità. Sarai tu a salvarla. Ti seguirà e penso che da lei avrai figli che saranno per te

come fratelli. Non stare in pensiero". 19Quando Tobia sentì le parole di Raffaele e seppe che Sara era sua

consanguinea della stirpe della famiglia di suo padre, l'amò al punto da non saper più distogliere il cuore da lei.

7

1Quando fu entrato in Ecbàtana, Tobia disse: "Fratello Azaria, conducimi diritto da nostro fratello Raguele". Egli lo

condusse alla casa di Raguele, che trovarono seduto presso la porta del cortile. Lo salutarono per primi ed egli

rispose: "Salute fratelli, siate i benvenuti!". Li fece entrare in casa. 2Disse alla moglie Edna: "Quanto somiglia

questo giovane a mio fratello Tobi!". 3Edna domandò loro: "Di dove siete, fratelli?", ed essi risposero: "Siamo dei

figli di Nèftali, deportati a Ninive". 4Disse allora: "Conoscete nostro fratello Tobi?". Le dissero: "Lo conosciamo".

Riprese: "Come sta?". 5Risposero: "Vive e sta bene". E Tobia aggiunse: "È mio padre". 6Raguele allora balzò in

piedi, l'abbracciò e pianse. Poi gli disse: "Sii benedetto, figliolo! Sei il figlio di un ottimo padre. Che sventura per un

uomo giusto e largo di elemosine essere diventato cieco!". Si gettò al collo del parente Tobia e pianse. 7Pianse anche

la moglie Edna e pianse anche la loro figlia Sara. 8Poi egli macellò un montone del gregge e fece loro una calorosa

accoglienza. 9Si lavarono, fecero le abluzioni e, quando si furono messi a tavola, Tobia disse a Raffaele: "Fratello

Azaria, domanda a Raguele che mi dia in moglie mia cugina Sara". 10Raguele udì queste parole e disse al giovane:

"Mangia, bevi e sta' allegro per questa sera, poiché nessuno all'infuori di te, mio parente, ha il diritto di prendere mia

figlia Sara, come del resto neppure io ho la facoltà di darla ad un altro uomo all'infuori di te, poiché tu sei il mio

parente più stretto. Però, figlio, vogliono dirti con franchezza la verità. 11L'ho data a sette mariti, scelti tra i nostri

fratelli, e tutti sono morti la notte stessa delle nozze. Ora mangia e bevi, figliolo; il Signore provvederà". 12Ma Tobia

disse: "Non mangerò affatto né berrò, prima che tu abbia preso una decisione a mio riguardo". Rispose Raguele: "Lo

farò! Essa ti viene data secondo il decreto del libro di Mosè e come dal cielo è stato stabilito che ti sia data. Prendi

dunque tua cugina, d'ora in poi tu sei suo fratello e lei tua sorella. Ti viene concessa da oggi per sempre. Il Signore

del cielo vi assista questa notte, figlio mio, e vi conceda la sua misericordia e la sua pace".

13Raguele chiamò la figlia Sara e quando essa venne la prese per mano e l'affidò a Tobia con queste parole:

"Prendila; secondo la legge e il decreto scritto nel libro di Mosè ti viene concessa in moglie. Tienila e sana e salva

conducila da tuo padre. Il Dio del cielo vi assista con la sua pace". 14Chiamò poi la madre di lei e le disse di portare

un foglio e stese il documento di matrimonio, secondo il quale concedeva in moglie a Tobia la propria figlia, in base

al decreto della legge di Mosè. Dopo di ciò cominciarono a mangiare e a bere. 15Poi Raguele chiamò la moglie Edna

e le disse: "Sorella mia, prepara l'altra camera e conducila dentro". 16Essa andò a preparare il letto della camera,

come le aveva ordinato, e vi condusse la figlia. Pianse per lei, poi si asciugò le lacrime e disse: 17"Coraggio, figlia, il

Signore del cielo cambi in gioia il tuo dolore. Coraggio, figlia!". E uscì.

8

1Quando ebbero finito di mangiare e di bere, decisero di andare a dormire. Accompagnarono il giovane e lo

introdussero nella camera da letto. 2Tobia allora si ricordò delle parole di Raffaele: prese dal suo sacco il fegato e il

cuore del pesce e li pose sulla brace dell'incenso. 3L'odore del pesce respinse il demonio, che fuggì nelle regioni

dell'alto Egitto. Raffaele vi si recò all'istante e in quel luogo lo incatenò e lo mise in ceppi. 4Gli altri intanto erano

usciti e avevano chiuso la porta della camera. Tobia si alzò dal letto e disse a Sara: "Sorella, alzati! Preghiamo e

domandiamo al Signore che ci dia grazia e salvezza". 5Essa si alzò e si misero a pregare e a chiedere che venisse su

di loro la salvezza, dicendo: "Benedetto sei tu, Dio dei nostri padri, e benedetto per tutte le generazioni è il tuo

nome! Ti benedicano i cieli e tutte le creature per tutti i secoli! 6Tu hai creato Adamo e hai creato Eva sua moglie,

perché gli fosse di aiuto e di sostegno. Da loro due nacque tutto il genere umano. Tu hai detto: non è cosa buona che

l'uomo resti solo; facciamogli un aiuto simile a lui. 7Ora non per lussuria io prendo questa mia parente, ma con

rettitudine d'intenzione. Dègnati di aver misericordia di me e di lei e di farci giungere insieme alla vecchiaia". 8E

dissero insieme: "Amen, amen!". 9Poi dormirono per tutta la notte.

10Ma Raguele si alzò; chiamò i servi e andò con loro a scavare una fossa. Diceva infatti: "Caso mai sia morto, non

abbiamo a diventare oggetto di scherno e di ribrezzo". 11Quando ebbero terminato di scavare la tomba, Raguele

tornò in casa; chiamò la moglie 12e le disse: "Manda in camera una delle serve a vedere se è vivo; così, se è morto, lo

seppelliremo senza che nessuno lo sappia". 13Mandarono avanti la serva, accesero la lampada e aprirono la porta;

essa entrò e li trovò che dormivano insieme, immersi in un sonno profondo. 14La serva uscì e riferì loro che era vivo

e che non era successo nulla di male. 15Benedissero allora il Dio del cielo: "Tu sei benedetto, o Dio, con ogni pura

benedizione. Ti benedicano per tutti i secoli! 16Tu sei benedetto, perché mi hai rallegrato e non è avvenuto ciò che

temevo, ma ci hai trattato secondo la tua grande misericordia. 17Tu sei benedetto, perché hai avuto compassione dei

due figli unici. Concedi loro, Signore, grazia e salvezza e falli giungere fino al termine della loro vita in mezzo alla

gioia e alla grazia". 18Allora ordinò ai servi di riempire la fossa prima che si facesse giorno.

19Raguele ordinò alla moglie di fare il pane in abbondanza; andò a prendere dalla mandria due vitelli e quattro

montoni; li fece macellare e cominciarono così a preparare il banchetto.

20Poi chiamò Tobia e sotto giuramento gli disse: "Per quattordici giorni non te ne andrai di qui, ma ti fermerai da me

a mangiare e a bere e così allieterai l'anima già tanto afflitta di mia figlia. 21Di quanto possiedo prenditi la metà e

torna sano e salvo da tuo padre. Quando io e mia moglie saremo morti, anche l'altra metà sarà vostra. Coraggio,

figlio! Io sono tuo padre ed Edna è tua madre; noi apparteniamo a te come a questa tua sorella da ora per sempre.

Coraggio, figlio!".
9

1Allora Tobia chiamò Raffaele e gli disse: 2"Fratello Azaria, prendi con te quattro servi e due cammelli e mettiti in

viaggio per Rage. 3Va' da Gabael, consegnagli il documento, riporta il denaro e conduci anche lui con te alle feste

nuziali. 4Tu sai infatti che mio padre starà a contare i giorni e, se tarderò anche di un solo giorno, lo farò soffrire

troppo. Vedi bene che cosa ha giurato Raguele e io non posso trasgredire il suo giuramento". 5Partì dunque Raffaele

per Rage di Media con quattro servi e due cammelli. Alloggiarono da Gabael. Raffaele gli presentò il documento e

insieme lo informò che Tobia, figlio di Tobi, aveva preso moglie e lo invitava alle nozze. Gabael andò subito a

prendere i sacchetti, ancora con i loro sigilli e li contò in sua presenza; poi li caricarono sui cammelli. 6Partirono

insieme di buon mattino per andare alle nozze. Giunti da Raguele, trovarono Tobia adagiato a tavola. Egli saltò in

piedi a salutarlo e Gabael pianse e lo benedisse: "Figlio ottimo di un uomo ottimo, giusto e largo di elemosine,

conceda il Signore la benedizione del cielo a te, a tua moglie, al padre e alla madre di tua moglie. Benedetto Dio,

poiché ho visto mio cugino Tobi, vedendo te che tanto gli somigli!".

10

1Ogni giorno intanto Tobi contava le giornate, quante erano necessarie all'andata e quante al ritorno. Quando poi i

giorni furono al termine e il figlio non era ancora tornato, 2pensò: "Forse sarà stato trattenuto là? O sarà morto

Gabael e nessuno gli darà il denaro?". 3Cominciò così a rattristarsi. 4La moglie Anna diceva: "Mio figlio è perito e

non è più tra i vivi, perché troppo è il ritardo". 5E cominciò a piangere e a lamentarsi sul proprio figlio dicendo:

"Ahimè, figlio, perché ho lasciato partire te che eri la luce dei miei occhi!". 6Le rispondeva Tobi: "Taci, non stare in

pensiero, sorella; egli sta bene. Certo li trattiene là qualche fatto imprevisto. Del resto l'uomo che lo accompagnava è

sicuro ed è uno dei nostri fratelli. Non affliggerti per lui, sorella; tra poco sarà qui". 7Ma essa replicava: "Lasciami

stare e non ingannarmi! Mio figlio è perito". E subito usciva e osservava la strada per la quale era partito il figlio;

così faceva ogni giorno senza lasciarsi persuadere da nessuno. Quando il sole era tramontato, rientrava a piangere e

a lamentarsi per tutta la notte e non prendeva sonno.

8Compiutisi i quattordici giorni delle feste nuziali, che Raguele con giuramento aveva stabilito di fare per la propria

figlia, Tobia andò da lui e gli disse: "Lasciami partire. Sono certo che mio padre e mia madre non hanno più

speranza di rivedermi. Ti prego dunque, o padre, di volermi congedare: possa così tornare da mio padre. Già ti ho

spiegato in quale condizione l'ho lasciato". 9Rispose Raguele a Tobia: "Resta figlio, resta con me. Manderò

messaggeri a tuo padre Tobi, perché lo informino sul tuo conto". Ma quegli disse: "No, ti prego di lasciarmi andare

da mio padre". 10Allora Raguele, alzatosi, consegnò a Tobia la sposa Sara con metà dei suoi beni, servi e serve, buoi

e pecore, asini e cammelli, vesti, denaro e masserizie. 11Li congedò in buona salute. A lui poi rivolse questo saluto:

"Sta' sano, o figlio, e fa' buon viaggio! Il Signore del cielo assista te e Sara tua moglie e possa io vedere i vostri figli

prima di morire". 12Poi abbracciò Sara sua figlia e disse: "Onora tuo suocero e tua suocera, poiché da questo

momento essi sono i tuoi genitori, come coloro che ti hanno dato la vita. Va' in pace, figlia, e possa sentire buone

notizie a tuo riguardo, finché sarò in vita". Dopo averli salutati, li congedò. 13Da parte sua Edna disse a Tobia:

"Figlio e fratello carissimo, il Signore ti riconduca a casa e possa io vedere i figli tuoi e di Sara mia figlia prima di

morire, per gioire davanti al Signore. Ti affido mia figlia in custodia. Non farla soffrire in nessun giorno della tua

vita. Figlio, va' in pace. D'ora in avanti io sono tua madre e Sara è tua sorella. Possiamo tutti insieme avere buona

fortuna per tutti i giorni della nostra vita". Li baciò tutti e due e li congedò in buona salute. 14Allora Tobia partì da

Raguele in buona salute e lieto, benedicendo il Signore del cielo e della terra, il re dell'universo, perché aveva dato

buon esito al suo viaggio. Benedisse Raguele ed Edna sua moglie con quest'augurio: "Possa io avere la fortuna di

onorarvi tutti i giorni della vostra vita".
11

1Quando furono nei pressi di Kaserin, di fronte a Ninive, disse Raffaele: 2"Tu sai in quale condizione abbiamo

lasciato tuo padre. 3Corriamo avanti, prima di tua moglie, e prepariamo la casa, mentre gli altri vengono". 4Allora

s'incamminarono tutti e due insieme. Poi Raffaele gli disse: "Prendi in mano il fiele". Il cane li seguiva. 5Anna

intanto sedeva a scrutare la strada per la quale era partito il figlio. 6Le parve di vederlo venire e disse al padre di lui:

"Ecco viene tuo figlio con l'uomo che l'accompagnava". 7Raffaele disse a Tobia prima di avvicinarsi al padre: "Io so

che i suoi occhi si apriranno. 8Spalma il fiele del pesce sui suoi occhi; il farmaco intaccherà e asporterà come scaglie

le macchie bianche dai suoi occhi. Così tuo padre riavrà la vista e vedrà la luce". 9Anna corse avanti e si gettò al

collo del figlio dicendogli: "Ti rivedo, o figlio. Ora posso morire!". E pianse. 10Tobi si alzò e, incespicando, uscì

dalla porta del cortile. 11Tobia gli andò incontro, tenendo in mano il fiele del pesce. Soffiò sui suoi occhi e lo trasse

vicino, dicendo: "Coraggio, padre!". Spalmò il farmaco che operò come un morso, 12poi distaccò con le mani le

scaglie bianche dai margini degli occhi. 13Tobi gli si buttò al collo e pianse, dicendo: "Ti vedo, figlio, luce dei miei

occhi!". 14E aggiunse: "Benedetto Dio! Benedetto il suo grande nome! Benedetti tutti i suoi angeli santi! Benedetto il

suo grande nome su di noi e benedetti i suoi angeli per tutti i secoli. Perché egli mi ha colpito ma poi ha avuto pietà

ed ecco, ora io contemplo mio figlio Tobia". 15Tobia entrò in casa lieto, benedicendo Dio con quanta voce aveva. Poi

Tobia informò suo padre del viaggio che aveva compiuto felicemente, del denaro che aveva riportato, di Sara figlia

di Raguele, che aveva presa in moglie e che stava venendo e che si trovava ormai vicina, alla porta di Ninive.

16Allora Tobi uscì verso la porta di Ninive incontro alla sposa di lui, lieto e benedicendo Dio. Quando la gente di

Ninive lo vide passare e camminare con tutto il vigore di un tempo, senza che alcuno lo conducesse per mano, fu

presa da meraviglia; Tobi proclamava davanti a loro che Dio aveva avuto pietà di lui e che gli aveva aperto gli

occhi. 17Tobi si avvicinò poi a Sara, la sposa di suo figlio Tobia, e la benedisse: "Sii la benvenuta, figlia! Benedetto

sia il tuo Dio, perché ti ha condotta da noi, figlia! Benedetto sia tuo padre, benedetto mio figlio Tobia e benedetta tu,

o figlia! Entra nella casa che è tua in buona salute e benedizione e gioia; entra, o figlia!". 18In quel giorno ci fu una

grande festa per tutti i Giudei di Ninive 19e Achikar e Nadab suoi cugini vennero a congratularsi con Tobi. 20E si

festeggiarono le nozze di Tobia con gioia per sette giorni.

12

1Quando furon terminate le feste nuziali, Tobi chiamò il figlio Tobia e gli disse: "Figlio mio, pensa a dare la

ricompensa dovuta a colui che ti ha accompagnato e ad aggiungere qualcosa d'altro alla somma pattuita". 2Gli disse

Tobia: "Padre, quanto potrò dargli come salario? Anche se gli lasciassi la metà dei beni che egli ha portati con me,

io non ci perderei. 3Egli mi ha condotto sano e salvo, mi ha guarito la moglie, è andato a prendere per me il denaro e

infine ha guarito te! Quanto posso ancora dargli come salario?". 4Tobi rispose: "È giusto ch'egli riceva la metà di

tutti i beni che ha riportati". 5Fece dunque venire l'angelo e gli disse: "Prendi come tuo salario la metà di tutti i beni

che tu hai portati e va' in pace". 6Allora Raffaele li chiamò tutti e due in disparte e disse loro: "Benedite Dio e

proclamate davanti a tutti i viventi il bene che vi ha fatto, perché sia benedetto e celebrato il suo nome. Fate

conoscere a tutti gli uomini le opere di Dio, come è giusto, e non trascurate di ringraziarlo. 7È bene tener nascosto il

segreto del re, ma è cosa gloriosa rivelare e manifestare le opere di Dio. Fate ciò che è bene e non vi colpirà alcun

male. 8Buona cosa è la preghiera con il digiuno e l'elemosina con la giustizia. Meglio il poco con giustizia che la

ricchezza con ingiustizia. Meglio è praticare l'elemosina che mettere da parte oro. 9L'elemosina salva dalla morte e

purifica da ogni peccato. Coloro che fanno l'elemosina godranno lunga vita. 10Coloro che commettono il peccato e

l'ingiustizia sono nemici della propria vita. 11Io vi voglio manifestare tutta la verità, senza nulla nascondervi: vi ho

già insegnato che è bene nascondere il segreto del re, mentre è cosa gloriosa rivelare le opere di Dio. 12Sappiate

dunque che, quando tu e Sara eravate in preghiera, io presentavo l'attestato della vostra preghiera davanti alla gloria

del Signore. Così anche quando tu seppellivi i morti. 13Quando poi tu non hai esitato ad alzarti e ad abbandonare il

tuo pranzo e sei andato a curare la sepoltura di quel morto, allora io sono stato inviato per provare la tua fede, 14ma

Dio mi ha inviato nel medesimo tempo per guarire te e Sara tua nuora. 15Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che

sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore". 16Allora furono riempiti di terrore tutti e due;

si prostrarono con la faccia a terra ed ebbero una grande paura. 17Ma l'angelo disse loro: "Non temete; la pace sia

con voi. Benedite Dio per tutti i secoli. 18Quando ero con voi, io non stavo con voi per mia iniziativa, ma per la

volontà di Dio: lui dovete benedire sempre, a lui cantate inni. 19A voi sembrava di vedermi mangiare, ma io non

mangiavo nulla: ciò che vedevate era solo apparenza. 20Ora benedite il Signore sulla terra e rendete grazie a Dio. Io

ritorno a colui che mi ha mandato. Scrivete tutte queste cose che vi sono accadute". E salì in alto. 21Essi si

rialzarono, ma non poterono più vederlo. 22Allora andavano benedicendo e celebrando Dio e lo ringraziavano per

queste grandi opere, perché era loro apparso l'angelo di Dio.

13

1Allora Tobi scrisse questa preghiera di esultanza e disse:

"2Benedetto Dio che vive in eterno
il suo regno dura per tutti i secoli;
Egli castiga e usa misericordia,
fa scendere negli abissi della terra,
fa risalire dalla grande Perdizione
e nulla sfugge alla sua mano.
3Lodatelo, figli d'Israele, davanti alle genti;
Egli vi ha disperso in mezzo ad esse
4per proclamare la sua grandezza.
Esaltatelo davanti ad ogni vivente;
è lui il Signore, il nostro Dio,
lui il nostro Padre, il Dio per tutti i secoli.
5Vi castiga per le vostre ingiustizie,
ma userà misericordia a tutti voi.
Vi raduna da tutte le genti,
fra le quali siete stati dispersi.

6Convertitevi a lui con tutto il cuore e con tutta l'anima,

per fare la giustizia davanti a Lui,
allora Egli si convertirà a voi
e non vi nasconderà il suo volto.
7Ora contemplate ciò che ha operato con voi
e ringraziatelo con tutta la voce;
benedite il Signore della giustizia
ed esaltate il re dei secoli.
8Io gli do lode nel paese del mio esilio
e manifesto la sua forza e grandezza
a un popolo di peccatori.
Convertitevi, o peccatori,
e operate la giustizia davanti a lui;
chi sa che non torni ad amarvi
e vi usi misericordia?
9Io esalto il mio Dio e celebro il re del cielo
ed esulto per la sua grandezza.
10Tutti ne parlino
e diano lode a lui in Gerusalemme.
Gerusalemme, città santa,
ti ha castigata per le opere dei tuoi figli,
e avrà ancora pietà per i figli dei giusti.
11Da' lode degnamente al Signore
e benedici il re dei secoli;
egli ricostruirà in te il suo tempio con gioia,
12per allietare in te tutti i deportati,
per far contenti in te tutti gli sventurati,
per tutte le generazioni dei secoli.

13Come luce splendida brillerai sino ai confini della terra;

nazioni numerose verranno a te da lontano;
gli abitanti di tutti i confini della terra
verranno verso la dimora del tuo santo nome,
portando in mano i doni per il re del cielo.

Generazioni e generazioni esprimeranno in te l'esultanza

e il nome della città eletta durerà nei secoli.
14Maledetti coloro che ti malediranno,
maledetti saranno quanti ti distruggono,
demoliscono le tue mura,
rovinano le tue torri
e incendiano le tue abitazioni!
Ma benedetti sempre quelli che ti ricostruiranno.
15Sorgi ed esulta per i figli dei giusti,
tutti presso di te si raduneranno
e benediranno il Signore dei secoli.
Beati coloro che ti amano
beati coloro che gioiscono per la tua pace.

16Beati coloro che avranno pianto per le tue sventure:

gioiranno per te e vedranno tutta la tua gioia per sempre.

Anima mia, benedici il Signore, il gran re,
17Gerusalemme sarà ricostruita
come città della sua residenza per sempre.

Beato sarò io, se rimarrà un resto della mia discendenza

per vedere la tua gloria e dar lode al re del cielo.

Le porte di Gerusalemme
saranno ricostruite di zaffiro e di smeraldo
e tutte le sue mura di pietre preziose.
Le torri di Gerusalemme si costruiranno con l'oro
e i loro baluardi con oro finissimo.
Le strade di Gerusalemme saranno lastricate
con turchese e pietra di Ofir.

18Le porte di Gerusalemme risuoneranno di canti di esultanza,

e in tutte le sue case canteranno: "Alleluia!
Benedetto il Dio d'Israele

e benedetti coloro che benedicono il suo santo nome

per sempre e nei secoli!".
14
1Qui finirono le parole del canto di Tobi.

2Tobi morì in pace all'età di centododici anni e fu sepolto con onore a Ninive. Egli aveva sessantadue anni quando

divenne cieco; dopo la sua guarigione visse nella felicità, praticò l'elemosina e continuò sempre a benedire Dio e a

celebrare la sua grandezza. 3Quando stava per morire, fece venire il figlio Tobia e gli diede queste istruzioni:

4"Figlio, porta via i tuoi figli e rifugiati in Media, perché io credo alla parola di Dio, che Nahum ha pronunziato su

Ninive. Tutto dovrà accadere, tutto si realizzerà sull'Assiria e su Ninive, come hanno predetto i profeti d'Israele, che

Dio ha inviati; non una delle loro parole cadrà. Ogni cosa capiterà a suo tempo. Vi sarà maggior sicurezza in Media

che in Assiria o in Bábilonia. Perché io so e credo che quanto Dio ha detto si compirà e avverrà e non cadrà una sola

parola delle profezie. I nostri fratelli che abitano il paese d'Israele saranno tutti dispersi e deportati lontano dal loro

bel paese e tutto il paese d'Israele sarà ridotto a un deserto. Anche Samaria e Gerusalemme diventeranno un deserto

e il tempio di Dio sarà nell'afflizione e resterà bruciato fino ad un certo tempo. 5Poi di nuovo Dio avrà pietà di loro e

li ricondurrà nel paese d'Israele. Essi ricostruiranno il tempio, ma non uguale al primo, finché sarà completo il

computo dei tempi. Dopo, torneranno tutti dall'esilio e ricostruiranno Gerusalemme nella sua magnificenza e il

tempio di Dio sarà ricostruito, come hanno preannunziato i profeti di Israele. 6Tutte le genti che si trovano su tutta la

terra si convertiranno e temeranno Dio nella verità. Tutti abbandoneranno i loro idoli, che li hanno fatti errare nella

menzogna, e benediranno il Dio dei secoli nella giustizia. 7Tutti gli Israeliti che saranno scampati in quei giorni e si

ricorderanno di Dio con sincerità, si raduneranno e verranno a Gerusalemme e per sempre abiteranno tranquilli il

paese di Abramo, che sarà dato in loro possesso. Coloro che amano Dio nella verità gioiranno; coloro invece che

commettono il peccato e l'ingiustizia spariranno da tutta la terra. 8Ora, figli, vi comando: servite Dio nella verità e

fate ciò che a lui piace. Anche ai vostri figli insegnate l'obbligo di fare la giustizia e l'elemosina, di ricordarsi di Dio,

di benedire il suo nome sempre, nella verità e con tutte le forze. 9Tu dunque, figlio, parti da Ninive, non restare più

qui. Dopo aver sepolto tua madre presso di me, quel giorno stesso non devi più restare entro i confini di Ninive.

Vedo infatti trionfare in essa molta ingiustizia e grande perfidia e neppure se ne vergognano. 10Vedi, figlio, quanto

ha fatto Nadab al padre adottivo Achikar. Non è stato egli costretto a scendere vivente sotto terra? Ma Dio ha

rigettato l'infamia in faccia al colpevole: Achikar ritornò alla luce mentre invece Nadab entrò nelle tenebre eterne,

perché aveva cercato di far morire Achikar. Per aver praticato l'elemosina, Achikar sfuggì al laccio mortale che gli

aveva teso Nadab, Nadab invece cadde in quel laccio, che lo fece perire. 11Così, figli miei, vedete dove conduce

l'elemosina e dove conduce l'iniquità: essa conduce alla morte. Ma ecco, mi sfugge il respiro!". Essi lo distesero sul

letto; morì e fu sepolto con onore.

12Quando morì la madre, Tobia la seppellì vicino al padre, poi partì per la Media con la moglie e i figli. Abitò in

Ecbàtana, presso Raguele suo suocero. 13Curò con onore i suoceri nella loro vecchiaia e li seppellì a Ecbàtana in

Media. 14Tobia ereditò il patrimonio di Raguele come ereditò quello del padre Tobi. Morì da tutti stimato all'età di

centodiciassette anni. 15Prima di morire sentì parlare della rovina di Ninive e vide i prigionieri che venivano

deportati in Media per opera di Achiacar re della Media. Benedisse allora Dio per quanto aveva fatto nei confronti

degli abitanti di Ninive e dell'Assiria. Prima di morire potè dunque gioire della sorte di Ninive e benedisse il Signore

Dio nei secoli dei secoli.
Giuditta
1

1Nell'anno decimosecondo del regno di Nabucodònosor, che regnava sugli Assiri nella grande città di Ninive,

Arpacsàd regnava sui Medi in Ecbàtana. 2Questi edificò intorno a Ecbàtana mura con pietre tagliate nella misura di

tre cubiti di larghezza e sei cubiti di lunghezza, portando l'altezza del muro a settanta cubiti e la larghezza a

cinquanta cubiti. 3Costruì alle porte della città le torri murali alte cento cubiti e larghe alla base sessanta cubiti;

4costruì le porte portandole fino all'altezza di settanta cubiti: la larghezza di ciascuna era di quaranta cubiti, per il

passaggio dell'esercito dei suoi forti e l'uscita in parata dei suoi fanti. 5In quel periodo di tempo il re Nabucodònosor

mosse guerra al re Arpacsàd nella grande pianura, cioè nella piana che si trova nel territorio di Ragau. 6Ma si

schierarono a fianco di costui tutti gli abitanti delle montagne e quelli della zona dell'Eufrate, del Tigri e dell'Idaspe

e gli abitanti della pianura di Arioch, re degli Elamiti. Così molte genti si trovarono adunate in aiuto ai figli di

Cheleud. 7Allora Nabucodònosor re degli Assiri spedì messaggeri a tutti gli abitanti della Persia e a tutti gli abitanti

delle regioni occidentali: a quelli della Cilicia e di Damasco, del Libano e dell'Antilibano e a tutti gli abitanti della

fascia litoranea 8e a quelli che appartenevano alle popolazioni del Carmelo e di Gàlaad, della Galilea superiore e

della grande pianura di Esdrelon; 9a tutti gli abitanti della Samaria e delle sue città, a quelli che stavano oltre il

Giordano fino a Gerusalemme, Batane, Chelus e Cades e al torrente d'Egitto, nonché a Tafni, a Ramesse e a tutto il

paese di Gessen, 10fino a comprendere la regione al di sopra di Tanis e Menfi, e ancora a tutti gli abitanti dell'Egitto

sino ai confini dell'Etiopia. 11Ma gli abitanti di tutte queste regioni disprezzarono l'invito di Nabucodònosor re degli

Assiri e non lo seguirono nella guerra, perché non avevano alcun timore di lui, che agli occhi loro era come un uomo

qualunque. Essi respinsero i suoi messaggeri a mani vuote e con disonore. 12Allora Nabucodònosor si accese di

sdegno terribile contro tutte queste regioni e giurò per il suo trono e per il suo regno che avrebbe fatto sicura

vendetta, devastando con la spada i paesi della Cilicia, di Damasco e della Siria, tutte le popolazioni della terra di

Moab, gli Ammoniti, tutta la Giudea e tutti gli abitanti dell'Egitto fino al limite dei due mari.

13Quindi marciò con l'esercito contro il re Arpacsàd nel diciassettesimo anno, e prevalse su di lui in battaglia,

travolgendo l'esercito di Arpacsàd con tutta la sua cavalleria e tutti i suoi carri. 14S'impadronì delle sue città, giunse

fino a Ecbàtana e ne espugnò le torri, ne saccheggiò le piazze e ne mutò lo splendore in ludibrio. 15Poi sorprese

Arpacsàd sui monti di Ragau, lo trafisse con le sue lance e lo tolse di mezzo in quel giorno. 16Fece quindi ritorno a

Ninive con tutto l'esercito eterogeneo, che era una moltitudine infinita di guerrieri e si fermò là, egli e il suo esercito,

per centoventi giorni dandosi a divertimenti e banchetti.

2

1Nell'anno decimottavo, il giorno ventidue del primo mese, nel palazzo di Nabucodònosor re degli Assiri, fu

discusso un piano di vendetta contro tutta la terra, come aveva annunziato. 2Radunò tutti i suoi ministri e i suoi

dignitari, tenne con loro consiglio segreto ed espose compiutamente con la sua parola tutta la perfidia di quelle

regioni. 3Essi decisero che si dovesse punire con la distruzione chiunque non si era allineato con l'ordine da lui

emanato. 4Quando ebbe finito la consultazione, Nabucodònosor re degli Assiri chiamò Oloferne, generale supremo

del suo esercito, che teneva il secondo posto dopo di lui, e gli disse: 5"Questo dice il gran re, il signore di tutta la

terra: Ecco tu uscirai come mio luogotenente e prenderai con te uomini valorosi: centoventimila fanti e un

contingente di dodicimila cavalli con i loro cavalieri; 6quindi muoverai contro tutti i paesi di occidente, perché

quelle regioni hanno disobbedito al mio comando. 7A costoro ordinerai di preparare la terra e l'acqua, perché con

collera piomberò su di loro e coprirò la terra con i piedi del mio esercito e li metterò in suo potere per il saccheggio.

8Quelli di loro che cadranno colpiti riempiranno le loro valli e ogni torrente e fiume sarà pieno dei loro cadaveri fino

a straripare; 9i loro prigionieri li spingerò fino agli estremi di tutta la terra. 10Tu dunque va' e occupa per me tutto il

loro paese e, quando si saranno arresi a te, li terrai a mia disposizione fino al giorno del loro castigo. 11Quanto ai

ribelli, non abbia il tuo occhio compassione di destinarli alla morte e alla devastazione in tutto il territorio. 12Come è

vero che vivo io e vive la potenza del mio regno, questo ho detto e questo farò di mia mano. 13Da parte tua bada di

non trasgredire alcuna parola del tuo signore, ma eseguisci esattamente ciò che ti ho comandato e non indugiare a

tradurre in atto i comandi". 14Oloferne uscì dalla corte del suo signore e convocò i comandanti, gli strateghi e gli

ufficiali dell'esercito assiro; 15quindi scelse e contò gli uomini per le sue formazioni, come gli aveva comandato il

suo signore, in numero di centoventimila, più dodicimila arcieri a cavallo, 16e li ordinò come si usa inquadrare la

truppa per la guerra. 17Prese poi cammelli e asini e muli in dotazione alle truppe, in numero grandissimo, e ancora

pecore e buoi e capre in quantità innumerevole per il loro vettovagliamento. 18Provvide ancora razioni in

abbondanza per ciascun uomo e gran rifornimento d'oro e d'argento dal tesoro del re. 19Partirono dunque lui e tutte le

sue truppe per iniziare la spedizione e precedere il re Nabucodònosor e ricoprire la terra occidentale con i loro carri e

i cavalieri e la fanteria scelta. 20Si unì anche a loro una moltitudine varia, numerosa come le cavallette e come la

polvere del suolo, che non si poteva affatto contare per la grande quantità.

21Mossero da Ninive camminando tre giorni in direzione della pianura di Bectilet e si accamparono a distanza di

Bectilet vicino al monte che sta sulla sinistra della Cilicia superiore. 22Di là, muovendo tutto il suo esercito, fanti e

cavalli e carri, Oloferne si diresse verso la montagna. 23Quindi devastò Fud e Lud e depredò i figli di Rassis e gli

Ismaeliti, che abitavano lungo il deserto a mezzogiorno di Cheleon. 24In seguito passò l'Eufrate, attraversò la

Mesopotamia e demolì le città che s'innalzavano sul torrente Abrona e nel territorio fino al mare. 25Poi invase i paesi

della Cilicia, sterminò quanti gli si opponevano e venne nella regione di Iafet verso mezzogiorno alle frontiere

dell'Arabia. 26Accerchiò anche tutti i Madianiti e appiccò il fuoco ai loro attendamenti e depredò il loro bestiame.

27Proseguendo, scese verso la pianura di Damasco nei giorni della mietitura del grano, diede fuoco a tutti i loro

campi e votò allo sterminio i loro greggi e armenti, saccheggiò le loro città, devastò le loro campagne e passò a fil di

spada tutti i giovani. 28Allora si sparse la paura e il terrore di lui fra tutte le popolazioni della costa, su quelle che si

trovavano in Sidòne e in Tiro, fra gli abitanti di Sur e Okina, su tutte le genti di Iemnaan, e anche gli abitanti di

Asdòd e Àscalon ne ebbero grande terrore.
3

1Perciò gli inviarono messaggeri con proposte di pace: 2"Ecco, ci mettiamo davanti a te noi, figli del gran re

Nabucodònosor; fa' di noi quanto ti piacerà. 3Ecco le nostre case e tutto il nostro territorio e tutti i campi di grano, i

greggi e gli armenti e tutto il bestiame dei nostri attendamenti sono a tua disposizione perché tu ne faccia quel che

vuoi. 4Anche le nostre città e quanti vi abitano, ecco sono tuoi servi, vieni e trattale come ti piacerà". 5Si

presentarono di fatto ad Oloferne quegli uomini e si espressero con lui su questo tono. 6Egli scese allora con il suo

esercito lungo la costa e pose presidï nelle fortezze, poi prelevò da esse uomini scelti come ausiliari. 7Quelle

popolazioni con tutto il paese circostante lo accolsero con corone e danze e suono di timpani. 8Ma egli demolì tutti i

loro templi e tagliò i boschi sacri, perché aveva ordine di distruggere tutti gli dèi della terra, in modo che tutti i

popoli adorassero solo Nabucodònosor e tutte le lingue e le tribù lo acclamassero come dio. 9Poi giunse in vista di

Esdrelon, vicino a Dotain, che è di fronte alle grandi montagne della Giudea. 10Essi si accamparono fra Gebe e

Scitopoli e Oloferne rimase là un mese intero per raccogliere tutto il bottino delle sue truppe.

4

1Quando gli Israeliti che abitavano in tutta la Giudea sentirono per fama quanto Oloferne, il comandante supremo di

Nabucodònosor, aveva fatto agli altri popoli e come aveva messo a sacco tutti i loro templi e li aveva votati allo

sterminio, 2furono presi da indescrivibile terrore all'avanzarsi di lui e furono costernati a causa di Gerusalemme e del

tempio del Signore, loro Dio. 3Oltre tutto, essi erano tornati da poco dalla prigionia e di recente tutto il popolo si era

radunato in Giudea; erano stati consacrati gli arredi sacri e l'altare e il tempio dopo la profanazione. 4Perciò

spedirono messaggeri in tutto il territorio della Samaria, a Kona, a Bet-Coron, a Belmain, a Gèrico e ancora a

Choba, ad Aisora e alle strette di Salem, 5e disposero di occupare in anticipo le cime dei monti più alti, di circondare

di mura i villaggi di quelle zone e di raccogliere vettovaglie in preparazione alla guerra, tanto più che nelle loro

campagne era appena terminata la mietitura. 6Inoltre Ioakìm, sommo sacerdote in Gerusalemme in quel periodo di

tempo, scrisse agli abitanti di Betulia e Betomestaim, situata di fronte a Esdrelon all'imbocco della pianura che si

stende vicino a Dotain, 7ordinando loro di occupare i valichi dei monti, perché di là si apriva la via d'ingresso alla

Giudea e sarebbe stato facile arrestarli al valico, dove erano obbligati per la strettezza del passaggio a procedere tutti

a due a due. 8Gli Israeliti fecero come aveva loro ordinato il sommo sacerdote Ioakìm e il consiglio degli anziani di

tutto il popolo d'Israele, che si trovava a Gerusalemme.

9Nello stesso tempo ogni Israelita levò il suo grido a Dio con fervida insistenza e tutti si umiliarono con grande

impegno. 10Essi con le mogli e i bambini, i loro armenti e ogni ospite e mercenario e i loro schiavi si cinsero di sacco

i fianchi. 11Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio

e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore. 12Ricoprirono di sacco anche

l'altare e alzarono il loro grido al Dio di Israele tutt'insieme senza interruzione, supplicando che i loro figli non

venissero abbandonati allo sterminio, le loro mogli alla schiavitù, le città di loro eredità alla distruzione, il santuario

alla profanazione e al ludibrio in mano alle genti. 13Il Signore porse l'orecchio al loro grido e volse lo sguardo alla

loro tribolazione, mentre il popolo digiunava da molti giorni in tutta la Giudea e in Gerusalemme davanti al

santuario del Signore onnipotente. 14Ioakìm sommo sacerdote e tutti gli altri sacerdoti che stavano davanti al Signore

e tutti i ministri del culto divino, con i fianchi cinti di sacco, offrivano l'olocausto perenne, i sacrifici votivi e le

offerte volontarie del popolo. 15Avevano cosparso di cenere i loro turbanti e invocavano a piena voce il Signore,

perché provvedesse benignamente a tutta la casa di Israele.

5

1Fu riferito intanto ad Oloferne, comandante supremo dell'esercito di Assur, che gli Israeliti si preparavano alla

guerra e avevano bloccato i passi montani, avevano fortificato tutte le sommità dei monti e avevano disposto

ostacoli nelle pianure. 2Egli montò in gran furore e convocò tutti i capi di Moab e gli strateghi di Ammon e tutti i

satrapi delle regioni marittime, 3e disse loro: "Spiegatemi un pò, voi figli di Canaan, che popolo è questo che dimora

sui monti e come sono le città che egli abita, quanti sono gli effettivi del suo esercito, dove risiede la loro forza e il

loro vigore, chi si è messo alla loro testa come re e condottiero del loro esercito 4e perché hanno rifiutato di venire

incontro a me a differenza di tutte le popolazioni dell'occidente".

5Gli rispose Achior, condottiero di tutti gli Ammoniti: "Ascolti bene il mio signore la risposta dalle labbra del suo

servo: io riferirò la verità sul conto di questo popolo, che sta su queste montagne vicino al luogo ove risiedi, né

uscirà menzogna dalla bocca del suo servo. 6Questo popolo si compone di discendenti dei Caldei. 7Essi si

trasferirono dapprima nella Mesopotamia, perché non vollero seguire gli dèi dei loro padri che si trovavano nel

paese dei Caldei. 8Essi avevano abbandonato la tradizione dei loro padri e avevano adorato il Dio del cielo, quel Dio

che essi avevano conosciuto; perciò li avevano scacciati dalla presenza dei loro dèi ed essi si erano rifugiati in

Mesopotamia e furono là per molto tempo. 9Ma il loro Dio comandò loro di uscire dal paese che li ospitava e venire

nel paese di Canaan. Qui infatti si stabilirono e si arricchirono di oro e di argento e di bestiame in gran numero. 10Poi

scesero in Egitto, perché la fame aveva invaso tutto il paese di Canaan, e vi rimasero come stranieri finché trovarono

da vivere. Là divennero anche una moltitudine imponente, tanto che non si poteva contare la loro discendenza. 11Ma

si alzò contro di loro il re dell'Egitto che li sfruttò nella preparazione dei mattoni e perciò furono umiliati e trattati

come schiavi. 12Essi alzarono suppliche al loro Dio e questi percosse tutto il paese d'Egitto con castighi ai quali non

c'era rimedio. Perciò gli Egiziani li mandarono via dal loro paese. 13Dio asciugò il Mare Rosso davanti a loro 14e li

guidò per la via del Sinai e di Cadesbarne; essi eliminarono quanti risiedevano nel deserto. 15Poi dimorarono nel

paese degli Amorrei e sterminarono con la loro forza gli abitanti di Esebon; quindi passarono il Giordano e si

insediarono in tutte quelle montagne. 16Scacciarono davanti a loro il Cananeo, il Perizzita, il Gebuseo, Sichem e tutti

i Gergesei e abitarono nel loro territorio per molti anni. 17In realtà fin quando non peccavano contro il loro Dio erano

nella prosperità, perché il Dio che è con loro odia il male. 18Quando invece si allontanarono dagli ordinamenti che

egli aveva loro imposti, furono terribilmente sconfitti in molte guerre e condotti prigionieri in paese straniero, il

tempio del loro Dio fu raso al suolo e le loro città caddero in potere dei loro nemici. 19Ora appunto, riconciliati con il

loro Dio, hanno fatto ritorno dai luoghi dove erano stati dispersi, hanno ripreso possesso di Gerusalemme, dove è il

loro santuario, e si sono stabiliti sulle montagne, che prima erano deserte. 20Ora, mio sovrano e signore, se vi è

qualche aberrazione in questo popolo perché ha peccato contro il suo Dio, se cioè ci accorgiamo che c'è in mezzo a

loro questo inciampo, avanziamo e diamo loro battaglia. 21Se invece non c'è alcuna trasgressione nella loro gente, il

mio signore passi oltre, perché il Signore, che è il loro Dio, non si faccia loro scudo e noi diveniamo oggetto di

scherno davanti a tutta la terra". 22Ecco, appena Achior cessò di pronunziare queste parole, tutta la turba che

circondava la tenda e stazionava intorno, alzò un mormorio, mentre gli ufficiali di Oloferne e tutti gli abitanti della

costa e i Moabiti proponevano di ucciderlo. 23"Non avremo certo paura degli Israeliti, dicevano; vedete che è un

popolo nel quale non ci sono esercito né forze armate per un valido schieramento. 24Dunque avanziamo presto e

saranno pascolo di tutto il tuo esercito, o sovrano Oloferne".

6

1Quando si fu calmata l'agitazione degli uomini che presenziavano tutt'intorno al convegno, parlò Oloferne,

comandante supremo dell'esercito di Assur, rivolgendosi ad Achior alla presenza di tutta quell'assemblea di stranieri

e a tutti i Moabiti: 2"Chi sei tu, Achior, e i mercenari di Èfraim, per profetare in mezzo a noi come hai fatto oggi e

suggerire di non combattere il popolo d'Israele, perché il loro Dio li proteggerà dall'alto? E che altro dio c'è se non

Nabucodònosor? Questi invierà la sua forza e li sterminerà dalla terra, né servirà il loro Dio a liberarli. 3Saremo noi

suoi servi a spazzarli via come un sol uomo, perché non potranno sostenere l'impeto dei nostri cavalli. 4Li bruceremo

in casa loro, i loro monti s'inebrieranno del loro sangue, i loro campi si colmeranno dei loro cadaveri, né potrà

resistere la pianta dei loro piedi davanti a noi, ma saranno tutti distrutti. Questo dice Nabucodònosor, il signore di

tutta la terra: così ha parlato e le sue parole non potranno essere smentite. 5Quanto a te, Achior, mercenario di

Ammon, che hai detto queste cose nel giorno della tua sventura, non vedrai più la mia faccia da oggi fino a quando

farò vendetta di questa razza che viene dall'Egitto. 6Allora il ferro dei miei soldati e la numerosa schiera dei miei

ministri trapasserà i tuoi fianchi e tu cadrai fra i loro cadaveri, quando io tornerò a vederti. 7I miei servi ora ti

esporranno sulla montagna e ti porranno in una delle città sul percorso; 8non morirai finché non sarai sterminato con

loro. 9Ma se speri in cuor tuo che essi non saranno presi, non sia il tuo aspetto così depresso. Ho detto: nessuna mia

parola andrà a vuoto".

10Allora Oloferne diede ordine ai suoi servi, che erano di turno nella sua tenda, di prendere Achior, di esporlo vicino

a Betulia e di abbandonarlo nelle mani degli Israeliti. 11I suoi servi lo presero e lo condussero fuori

dell'accampamento in aperta campagna, lo menarono dal mezzo della pianura verso la montagna e si trovarono

presso le fonti che erano sotto Betulia. 12Quando gli uomini della città li scorsero sulla cresta del monte, presero le

armi e uscirono dalla città dirigendosi verso la cresta. Tutti i frombolieri occuparono i sentieri di accesso e si misero

a lanciare pietre su di loro. 13Quelli ridiscesero al riparo del monte, legarono Achior e lo abbandonarono gettandolo

a terra alle falde del monte, quindi fecero ritorno al loro signore. 14Gli Israeliti scesero dalla loro città, si

avvicinarono a lui, lo slegarono, lo condussero in Betulia e lo presentarono ai capi della città, 15che in quel tempo

erano Ozia figlio di Mica della tribù di Simeone, Cabri figlio di Gotonièl e Carmi figlio di Melchièl. 16Radunarono

subito tutti gli anziani della città e tutti i giovani e le donne accorsero al luogo del raduno. Posero Achior in mezzo a

tutta quell'adunanza e Ozia lo interrogò sull'accaduto. 17Quegli riferì loro le parole del consiglio di Oloferne e tutto il

discorso che Oloferne aveva pronunziato in mezzo ai capi degli Assiri e quanto aveva detto superbamente contro il

popolo d'Israele. 18Allora tutto il popolo si prostrò ad adorare Dio e alzò queste suppliche: 19"Signore, Dio del cielo,

guarda la loro superbia, abbi pietà dell'umiliazione della nostra stirpe e accogli benigno in questo giorno la presenza

di coloro che sono consacrati a te". 20Poi confortarono Achior e gli rivolsero parole di gran lode; 21Ozia da parte sua

lo accolse dopo l'adunanza nella sua casa e offrì un banchetto a tutti gli anziani; per tutta quella notte invocarono

l'aiuto del Dio d'Israele.
7

1Il giorno dopo, Oloferne diede ordine a tutto l'esercito e a tutta la moltitudine di coloro che erano venuti come suoi

alleati, di iniziare l'azione contro Betulia, occupando le vie d'accesso alla montagna e attaccando battaglia contro gli

Israeliti. 2In quel giorno effettivamente ogni uomo valido fra loro si pose in marcia. Il loro esercito si componeva di

centosettantamila fanti e dodicimila cavalieri, senza contare gli addetti ai servizi e molti altri uomini che erano a

piedi con loro, in numero ingente. 3Essi si accamparono nella valle vicina a Betulia oltre la sorgente, allargandosi

dalla zona sopra Dotain fino a Belbaim ed estendendosi da Betulia fino a Kiamon, che è di fronte a Esdrelon. 4Gli

Israeliti, quando videro la loro moltitudine, rimasero molto costernati e si dicevano l'un l'altro: "Ora costoro

inghiottiranno tutta la terra, né i monti più alti, né le valli profonde, né i colli potranno resistere al loro peso".

5Ognuno prese la sua armatura e, accesi i fuochi sulle torri, stettero in guardia tutta quella notte. 6Il giorno seguente

Oloferne fece uscire tutta la cavalleria contro il fronte degli Israeliti che erano in Betulia, 7osservò le vie di accesso

alla loro città, ispezionò le sorgenti d'acqua e le occupò e, dopo avervi posto attorno guarnigioni di uomini armati,

fece ritorno tra la sua gente. 8Allora gli si avvicinarono tutti gli Idumei e tutti i capi del popolo di Moab e gli

strateghi della costa e gli dissero: 9"Voglia ascoltare il signor nostro una parola, perché siano evitati inconvenienti

nel tuo esercito. 10Questo popolo non si affida alle sue lance, ma all'altezza dei monti, sui quali essi si sono

appostati, e certo non è facile arrivare sulle creste dei loro monti. 11Quindi, signore, non attaccare costoro come si

usa nella battaglia campale e non cadrà un sol uomo del tuo esercito. 12Rimani fermo nel tuo accampamento avendo

buona cura di ogni uomo del tuo esercito: intanto i tuoi gregari vadano ad occupare la sorgente dell'acqua che sgorga

alla radice del monte, 13perché di là attingono tutti gli abitanti di Betulia; vedrai che la sete li farà morire e verranno

alla resa della loro città. Noi e la nostra gente saliremo sulle vicine alture dei monti e ci apposteremo su di esse e

staremo a guardia per non lasciare uscire dalla città alcun uomo. 14Così cadranno sfiniti dalla fame essi, le loro

donne, i loro figli e, prima che la spada arrivi su di loro, saranno stesi sulle piazze fra le loro case. 15Avrai così reso

loro un terribile contraccambio perché si sono ribellati e non hanno voluto venire incontro a te con intenzioni

pacifiche". 16Piacque questo discorso ad Oloferne e a tutti i suoi ministri e diede ordine che si facesse come avevano

proposto. 17Si mosse quindi il reparto dei Moabiti e cinquemila Assiri con loro, si accamparono nella valle e

occuparono gli acquedotti e le sorgenti d'acqua degli Israeliti. 18A loro volta gli Idumei e gli Ammoniti, con

dodicimila Assiri, salirono e si appostarono sulla montagna di fronte a Dotain. Spinsero anche contingenti dei loro a

meridione e a oriente di fronte a Egrebel, che si trova vicino a Chus, situata sul torrente Mochmur. Il rimanente

esercito degli Assiri restò accampato nella pianura ricoprendo tutta l'estensione del terreno. Le tende e gli

equipaggiamenti costituivano una massa imponente, perché essi erano in realtà una turba immensa.

19Allora gli Israeliti alzarono suppliche al Signore loro Dio, con l'animo in preda all'abbattimento, perché da ogni

parte li avevano circondati i nemici e non c'era modo di passare in mezzo a loro. 20Il campo degli Assiri al completo,

fanti, carri e cavalli, rimase fermo tutt'attorno per trentaquattro giorni e venne a mancare a tutti gli abitanti di Betulia

ogni riserva d'acqua. 21Anche le cisterne erano vuote e non potevano più bere a sazietà un giorno solo, perché

distribuivano da bere in quantità razionata. 22Incominciarono i bambini a cadere sfiniti, le donne e i ragazzi venivano

meno per la sete e cadevano nelle piazze della città e nei passaggi delle porte e ormai non rimaneva più in loro

alcuna energia. 23Allora tutto il popolo si radunò presso Ozia e i capi della città, con giovani, donne e fanciulli, e

alzarono grida e dissero davanti a tutti gli anziani: 24"Sia giudice il Signore tra voi e noi, perché voi ci avete recato

un grave danno rifiutando di proporre la pace agli Assiri. 25Ora non c'è più nessuno che ci possa aiutare, perché Dio

ci ha venduti in balìa di costoro per essere abbattuti davanti a loro dalla sete e da terribili mali. 26Ormai chiamateli e

consegnate la città intera per il saccheggio al popolo di Oloferne e a tutto il suo esercito. 27È meglio per noi esser

loro preda; diventeremo certo loro schiavi, ma potremo vivere e non vedremo con i nostri occhi la morte dei nostri

bambini, né le donne e i nostri figli esalare l'ultimo respiro. 28Chiamiamo a testimonio contro di voi il cielo e la terra

e il nostro Dio, il Signore dei nostri padri, che ci punisce per la nostra iniquità e per le colpe dei nostri padri, perché

non ci lasci più in una situazione come questa in cui siamo oggi". 29Successe allora un pianto generale in mezzo

all'adunanza e gridarono suppliche a gran voce al Signore loro Dio. 30Ozia rispose loro: "Coraggio, fratelli,

resistiamo ancora cinque giorni e in questo tempo il Signore Dio nostro rivolgerà di nuovo la misericordia su di noi;

non è possibile che egli ci abbandoni fino all'ultimo. 31Ma se proprio passeranno questi giorni e non ci arriverà alcun

aiuto, farò secondo le vostre richieste". 32Così rimandò il popolo ciascuno al proprio posto ed essi tornarono sulle

mura e sulle torri della città e rimandarono le donne e i figli alle loro case; ma tutti nella città erano in grande

abbattimento.
8

1In quei giorni venne a conoscenza della situazione Giuditta figlia di Merari, figlio di Oks, figlio di Giuseppe, figlio

di Oziel, figlio di Elkia, figlio di Anania, figlio di Gedeone, figlio di Rafain, figlio di Achitob, figlio di Elia, figlio di

Chelkia, figlio di Eliàb, figlio di Natanaèl, figlio di Salamiel, figlio di Sarasadai, figlio di Israele. 2Suo marito era

stato Manàsse, della stessa tribù e famiglia di lei; egli era morto al tempo della mietitura dell'orzo. 3Mentre stava

sorvegliando quelli che legavano i covoni nella campagna, il suo capo fu colpito da insolazione. Dovette mettersi a

letto e morì in Betulia sua città e lo seppellirono con i suoi padri nel campo che sta tra Dotain e Balamon. 4Giuditta

era rimasta nella sua casa in stato di vedovanza ed erano passati già tre anni e quattro mesi. 5Si era fatta preparare

una tenda sul terrazzo della sua casa, si era cinta i fianchi di sacco e portava le vesti delle vedove. 6Da quando era

vedova digiunava tutti i giorni, eccetto le vigilie dei sabati e i sabati, le vigilie dei noviluni e i noviluni, le feste e i

giorni di gioia per Israele. 7Era bella d'aspetto e molto avvenente nella persona; inoltre suo marito Manàsse le aveva

lasciato oro e argento, schiavi e schiave, armenti e terreni ed essa era rimasta padrona di tutto. 8Nè alcuno poteva

dire una parola maligna a suo riguardo, perché temeva molto Dio.

9Venne dunque a sapere le parole esasperate rivolte dal popolo alle autorità, perché erano demoralizzati per la

mancanza d'acqua, e anche Giuditta seppe di tutte le risposte che aveva date loro Ozia e come avesse giurato loro di

consegnare la città agli Assiri dopo cinque giorni. 10Subito mandò la sua ancella particolare che aveva in cura tutte le

sue sostanze a chiamare Cabri e Carmi, che erano gli anziani della sua città. 11Vennero da lei ed essa disse loro:

"Ascoltatemi bene, voi capi dei cittadini di Betulia. Non è stato affatto conveniente il discorso che oggi avete tenuto

al popolo, aggiungendo il giuramento che avete pronunziato e interposto tra voi e Dio, di mettere la città in mano ai

nostri nemici, se nel frattempo il Signore non vi avrà mandato aiuto. 12Chi siete voi dunque che avete tentato Dio in

questo giorno e vi siete posti al di sopra di lui, mentre non siete che uomini? 13Certo, voi volete mettere alla prova il

Signore onnipotente, ma non ci capirete niente, né ora né mai. 14Se non siete capaci di scorgere il fondo del cuore

dell'uomo né di afferrare i pensieri della sua mente, come potrete scrutare il Signore, che ha fatto tutte queste cose, e

conoscere i suoi pensieri o comprendere i suoi disegni? No, fratelli, non vogliate irritare il Signore nostro Dio. 15Se

non vorrà aiutarci in questi cinque giorni, egli ha pieno potere di difenderci nei giorni che vuole o anche di farci

distruggere da parte dei nostri nemici. 16E voi non pretendete di impegnare i piani del Signore Dio nostro, perché

Dio non è come un uomo che gli si possan fare minacce e pressioni come ad uno degli uomini. 17Perciò attendiamo

fiduciosi la salvezza che viene da lui, supplichiamolo che venga in nostro aiuto e ascolterà il nostro grido se a lui

piacerà. 18Realmente in questa nostra generazione non c'è mai stata, né esiste oggi una tribù o famiglia o popolo o

città tra di noi, che adori gli dèi fatti da mano d'uomo, come è avvenuto nei tempi passati. 19Per questo motivo i

nostri padri furono abbandonati alla spada e alla devastazione e caddero rovinosamente davanti ai loro nemici. 20Noi

invece non riconosciamo altro Dio fuori di lui e per questo speriamo che egli non trascurerà noi e neppure la nostra

nazione. 21Perché se noi saremo presi, resterà presa anche tutta la Giudea e sarà saccheggiato il nostro santuario e

Dio chiederà ragione di quella profanazione al nostro sangue. 22L'uccisione dei nostri fratelli, l'asservimento della

patria, la devastazione della nostra eredità Dio la farà ricadere sul nostro capo in mezzo ai popoli pagani tra i quali ci

capiterà di essere schiavi e saremo così motivo di scandalo e di disprezzo di fronte ai nostri padroni. 23La nostra

schiavitù non ci guadagnerà alcun favore, perché la porrà a nostro disonore il Signore Dio nostro. 24Dunque, fratelli,

dimostriamo ai nostri fratelli che la loro vita dipende da noi, che i nostri sacri pegni, il tempio e l'altare, poggiano su

di noi. 25Oltre tutto ringraziamo il Signore Dio nostro che ci mette alla prova, come ha già fatto con i nostri padri.

26Ricordatevi quanto ha fatto con Abramo, quali prove ha fatto passare ad Isacco e quanto è avvenuto a Giacobbe in

Mesopotamia di Siria, quando pascolava i greggi di Làbano suo zio materno. 27Certo, come ha passato al crogiuolo

costoro non altrimenti che per saggiare il loro cuore, così ora non vuol far vendetta di noi, ma è a fine di correzione

che il Signore castiga coloro che gli stanno vicino". 28Allora rispose a lei Ozia: "Quanto hai detto, l'hai proferito con

cuore retto e nessuno può contraddire alle tue parole. 29Poiché non da oggi è manifesta la tua saggezza, ma

dall'inizio dei tuoi giorni tutto il popolo conosce la tua prudenza, così come l'ottima indole del tuo cuore. 30Ma il

popolo soffriva terribilmente la sete e ci ha costretti a comportarci come abbiamo fatto, parlando loro a quel modo e

addossandoci un giuramento che non potremo trasgredire. 31Ma ora prega per noi tu che sei donna pia e il Signore

invierà la pioggia a riempire le nostre cisterne e non continueremo a venir meno". 32Giuditta rispose loro: "Sentite,

voglio compiere un'impresa che passerà di generazione in generazione ai figli del nostro popolo. 33Voi starete di

guardia alla porta della città questa notte: io uscirò con la mia ancella ed entro quei giorni dopo i quali avete deciso

di consegnare la città ai nostri nemici, il Signore per mia mano provvederà a Israele. 34Voi però non indagate sul mio

piano: non vi dirò niente finché non sarà compiuto quel che voglio fare". 35Le risposero Ozia e i capi: "Va' in pace e

il Signore Dio sia con te per far vendetta dei nostri nemici". 36Se ne andarono quindi dalla sua tenda e si recarono ai

loro posti.
9

1Allora Giuditta cadde con la faccia a terra e sparse cenere sul capo e mise allo scoperto il sacco di cui sotto era

rivestita e, nell'ora in cui veniva offerto nel tempio di Dio in Gerusalemme l'incenso della sera, Giuditta supplicò a

gran voce il Signore: 2"Signore, Dio del padre mio Simeone, tu hai messo nella sua mano la spada della vendetta

contro gli stranieri, contro coloro che avevano sciolto a ignominia la cintura d'una vergine, ne avevano denudato i

fianchi a vergogna e ne avevano contaminato il grembo a infamia. Tu avevi detto: non si deve fare tal cosa! ma essi

l'hanno fatta. 3Per questo hai consegnato alla morte i loro capi e al sangue quel loro giaciglio, macchiato del loro

inganno, ripagato con l'inganno; hai abbattuto i servi con i loro capi e i capi sui loro troni. 4Hai destinato le loro

mogli alla preda, le loro figlie alla schiavitù, tutte le loro spoglie alla divisione tra i tuoi figli diletti, perché costoro,

accesi del tuo zelo, erano rimasti inorriditi della profanazione del loro sangue e a te avevano gridato chiamandoti in

aiuto. Dio, Dio mio, ascolta anche me che sono vedova. 5Tu hai preordinato ciò che precedette quei fatti e i fatti

stessi e ciò che seguì. Tu hai disposto le cose presenti e le future e quello che tu hai pensato si è compiuto. 6Le cose

da te deliberate si sono presentate e hanno detto: Ecco ci siamo; perché tutte le tue vie sono preparate e i tuoi giudizi

sono preordinati. 7Or ecco gli Assiri hanno aumentato la moltitudine dei loro eserciti, vanno in superbia per i loro

cavalli e i cavalieri, si vantano della forza dei loro fanti, poggiano la loro speranza sugli scudi e sulle lance, sugli

archi e sulle fionde e ignorano che tu sei il Signore che disperdi le guerre; 8Signore è il tuo nome. Abbatti la loro

forza con la tua potenza e rovescia la loro violenza con la tua ira: fanno conto di profanare il tuo santuario, di

contaminare la Dimora ove riposa il tuo nome e la tua gloria, di abbattere con il ferro il corno del tuo altare. 9Guarda

la loro superbia, fa' scendere la tua ira sulle loro teste; infondi a questa vedova la forza di fare quello che ho deciso.

10Con l'inganno delle mie labbra abbatti il servo con il suo padrone e il padrone con il suo ministro; spezza la loro

alterigia per mezzo di una donna. 11Perché la tua forza non sta nel numero, né sugli armati si regge il tuo regno: tu

sei invece il Dio degli umili, sei il soccorritore dei derelitti, il rifugio dei deboli, il protettore degli sfiduciati, il

salvatore dei disperati. 12Sì, sì, Dio del padre mio e di Israele tua eredità, Signore del cielo e della terra, creatore

delle acque, re di tutte le tue creature, ascolta la mia preghiera; 13fa' che la mia parola e l'inganno diventino piaga e

flagello di costoro, che fanno progetti crudeli contro la tua alleanza e il tuo tempio consacrato, contro il monte

elevato di Sion e la sede dei tuoi figli. 14Da' a tutto il tuo popolo e ad ogni tribù la prova che sei tu il Signore, il Dio

d'ogni potere e d'ogni forza e non c'è altri fuori di te, che possa proteggere la stirpe d'Israele".

10

1Quando Giuditta ebbe cessato di supplicare il Dio di Israele ed ebbe terminato di pronunziare tutte queste parole, 2si

alzò dalla prostrazione, chiamò la sua ancella particolare e scese nella casa, dove usava passare i giorni dei sabati e

le sue feste. 3Qui si tolse il sacco di cui era rivestita, depose le vesti di vedova, poi lavò con acqua il corpo e lo unse

con profumo denso; spartì i capelli del capo e vi impose il diadema. Poi si mise gli abiti da festa, che aveva usati

quando era vivo suo marito Manàsse. 4Si mise i sandali ai piedi, cinse le collane e infilò i braccialetti, gli anelli e gli

orecchini e ogni altro ornamento che aveva e si rese molto affascinante agli sguardi di qualunque uomo che l'avesse

vista. 5Poi affidò alla sua ancella un otre di vino, un'ampolla di olio; riempì anche una bisaccia di farina tostata, di

fichi secchi e di pani puri e, fatto un involto di tutti questi recipienti, glielo mise sulle spalle. 6Allora uscirono verso

la porta della città di Betulia e trovarono pronti sul luogo Ozia e gli anziani della città, Cabri e Carmi. 7Costoro,

quando la videro trasformata nell'aspetto e con gli abiti mutati, restarono molto ammirati della sua bellezza e le

dissero: "8Il Dio dei padri nostri ti conceda di trovar favore e di portare a termine quello che hai stabilito di fare, a

vanto degli Israeliti e ad esaltazione di Gerusalemme". 9Essa si chinò ad adorare Dio e rispose loro: "Fatemi aprire la

porta della città e io uscirò per dar compimento alle parole augurali che mi avete rivolto". Quelli diedero ordine ai

giovani di guardia di aprirle come aveva chiesto. 10Così fecero e Giuditta uscì: essa sola e l'ancella che aveva con sé.

Dalla città gli uomini la seguirono con gli sguardi mentre scendeva il monte, finché attraversò la vallata e non

poterono più scorgerla. 11Esse andavano avanti diritte per la valle, quando si fecero loro incontro le sentinelle assire.

12La presero e la interrogarono: "Di qual popolo sei, donde vieni e dove vai?". Essa rispose: "Sono figlia degli Ebrei

e fuggo da loro, perché stanno per essere consegnati in vostra balìa. 13Io quindi vengo alla presenza di Oloferne,

comandante supremo dei vostri eserciti, per rivolgergli parole di verità e mettergli sotto gli occhi la strada per cui

potrà passare e impadronirsi di tutti questi monti senza che perisca uno solo dei suoi uomini". 14Quegli uomini,

quando sentirono queste parole e considerarono l'aspetto di lei, che appariva loro come un miracolo di bellezza, le

dissero: 15"Hai messo in salvo la tua vita, scendendo in fretta e venendo alla presenza del nostro signore. Vieni

dunque alla tenda di lui; alcuni di noi ti accompagneranno, finché non ti abbiano affidato alle sue mani. 16Quando

poi sarai alla sua presenza, non tremare dentro di te, ma riferisci a lui quanto ci hai detto ed egli ti tratterà bene".

17Scelsero pertanto cento uomini tra di loro, i quali si affiancarono a lei e alla sua ancella e le condussero alla tenda

di Oloferne. 18In tutto il campo ci fu un grande accorrere, essendosi sparsa la voce della sua venuta tra gli

attendamenti. La circondarono in massa mentre era fuori della tenda di Oloferne, in attesa che gliela annunziassero.

19Erano ammirati della bellezza di lei e ammirati degli Israeliti a causa di lei e si dicevano l'un l'altro: "Chi

disprezzerà un popolo che possiede tali donne? Sarà bene non lasciarne sopravvivere alcun uomo, perché, liberi,

potrebbero far perdere la testa a tutto il mondo". 20Venne fuori la guardia del corpo di Oloferne e tutti gli inservienti

e la introdussero nella tenda. 21Oloferne era adagiato sul suo divano sotto un baldacchino, che era di porpora

ricamata d'oro, di smeraldo e di pietre preziose. 22Gli annunziarono la presenza di lei ed egli uscì nel recinto

d'ingresso, preceduto da fiaccole d'argento. 23Quando Giuditta avanzò alla presenza di lui e dei suoi ministri,

stupirono tutti per la bellezza del suo aspetto. Essa si prostrò con la faccia a terra per riverirlo, ma i servi la fecero

rialzare.
11

1Allora Oloferne le rivolse la parola: "Sta' tranquilla, o donna, il tuo cuore non abbia timore, perché io non ho mai

fatto male ad alcun uomo che abbia accettato di servire Nabucodònosor, re di tutta la terra. 2Quanto al tuo popolo

che abita su questi monti, se non mi avessero disprezzato, non avrei alzato la lancia contro di loro; essi stessi si sono

procurati tutto questo. 3Ma ora dimmi per qual motivo sei fuggita da loro e sei venuta da noi. Certamente sei venuta

per trovar salvezza. Fatti animo: resterai viva questa notte e in seguito. 4Nessuno ti può fare un torto, ma ti useranno

ogni riguardo, come si fa con i servi del mio signore, il re Nabucodònosor".

5Giuditta gli rispose: "Degnati di accogliere le parole della tua serva e possa la tua schiava parlare alla tua presenza.

Io non dirò il falso al mio signore in questa notte. 6Certo, se vorrai seguire le parole della tua serva, Dio agirà

magnificamente con te e il mio signore non fallirà nei suoi progetti. 7Perché, per la vita di Nabucodònosor, re di tutta

la terra, e per la potenza di lui che ti ha inviato a riordinare ogni essere vivente, non gli uomini soltanto per mezzo

tuo lo servono, ma anche le bestie selvatiche e gli armenti e gli uccelli del cielo vivranno in grazia della tua forza per

l'onore di Nabucodònosor e di tutta la sua casa. 8Abbiamo già conosciuto per fama la tua saggezza e le abili astuzie

del tuo genio ed è risaputo in tutta la terra che tu sei il migliore in tutto il regno, esperto nelle conoscenze e

meraviglioso nelle imprese militari. 9Quanto al discorso tenuto da Achior nella tua riunione, noi ne abbiamo udito il

contenuto, perché gli uomini di Betulia l'hanno risparmiato ed egli ha rivelato loro quanto aveva detto davanti a te.

10Perciò, signore sovrano, non trascurare le sue parole, ma imprimile bene nella tua memoria perché sono vere:

realmente il nostro popolo non sarà punito e non prevarrà la spada contro di lui, se non avrà peccato contro il suo

Dio. 11Ora perché il mio signore non resti deluso e a mani vuote, sappia che si avventerà la morte contro di loro,

perché li stringe il peccato per il quale provocheranno l'ira del loro Dio appena compiranno un gesto inconsulto.

12Siccome sono venuti a mancare loro i viveri e tutta l'acqua è stata consumata, han deciso di mettere le mani sul

loro bestiame e deliberato di consumare quanto Dio con leggi ha vietato loro di mangiare. 13Hanno perfino decretato

di dar fondo alle primizie del frumento e alle decime del vino e dell'olio che conservavano come diritto sacro dei

sacerdoti che stanno in Gerusalemme e fanno servizio alla presenza del nostro Dio, tutte cose che a nessuno del

popolo era permesso neppure di toccare con la mano. 14Perciò hanno mandato messaggeri a Gerusalemme, dove

anche i cittadini hanno fatto altrettanto, perché riportino loro il permesso da parte del consiglio degli anziani. 15Ma,

quando riceveranno la risposta e la eseguiranno, in quel giorno preciso saranno messi in tuo potere per l'estrema

rovina. 16Per questo, io tua serva, conscia di tutte queste cose, sono fuggita da loro e Dio mi ha indirizzata a

compiere con te un'impresa che farà stupire la terra ovunque ne giungerà la fama. 17La tua serva è religiosa e serve

notte e giorno al Dio del cielo. Ora io intendo restare con te, mio signore, ma uscirà la tua serva di notte nella valle;

io pregherò il mio Dio ed egli mi rivelerà quando essi avranno commesso i loro peccati. 18Allora verrò a riferirti e tu

uscirai con tutto l'esercito e nessuno di loro potrà opporti resistenza. 19Io ti guiderò attraverso la Giudea, finché

giungerò davanti a Gerusalemme e vi porrò in mezzo il tuo trono. Tu li potrai condurre via come pecore senza

pastore e nemmeno un cane abbaierà davanti a te. Queste cose mi sono state dette prima, io ne ho avuto la

rivelazione e l'incarico di annunziarle a te".

20Le parole di lei piacquero a Oloferne e ai suoi servi, i quali tutti ammirarono la sua sapienza e dissero: 21"Da un

capo all'altro della terra non esiste donna simile, per la bellezza dell'aspetto e il senno della parola". 22E Oloferne le

disse: "Bene ha fatto Dio a mandarti avanti al tuo popolo, perché resti nelle vostre mani la forza e coloro che hanno

disprezzato il mio signore vadano in rovina. 23Tu sei bella d'aspetto e saggia nelle parole; se farai come hai detto, il

tuo Dio sarà mio Dio e tu siederai nel palazzo del re Nabucodònosor e sarai famosa in tutto il mondo.

12

1Ordinò poi che la conducessero dove aveva disposto le sue argenterie e prescrisse pure che le preparassero la tavola

con i cibi approntati per lui e le dessero da bere il suo vino. 2Ma disse Giuditta: "Io non toccherò questi cibi, perché

non ne venga qualche contaminazione, ma mi saranno serviti quelli che ho portato con me". 3Oloferne le fece

osservare: "Quando verrà a mancare quello che hai con te, dove andremo a rifornirci di cibi uguali per darteli? In

mezzo a noi non c'è nessuno della tua gente". 4Ma Giuditta rispose: "Per la tua vita, mio signore, ti assicuro che io,

tua serva, non finirò le riserve che ho con me, prima che il Signore abbia compiuto per mano mia quello che ha

stabilito". 5Così i servi di Oloferne la condussero alla tenda ed essa riposò fino a mezzanotte; poi si alzò all'ora della

veglia del mattino. 6Essa fece dire ad Oloferne: "Comandi il mio signore che lascino uscire la tua serva per la

preghiera". 7Oloferne comandò alla guardia del corpo di non impedirla. Rimase così al campo tre giorni: usciva di

notte nella valle sotto Betulia e si lavava nella zona dell'accampamento alla sorgente d'acqua. 8Risalita dal lavacro,

pregava il Signore Dio di Israele di dirigere la sua impresa volta a ristabilire i figli del suo popolo. 9Rientrando

purificata, rimaneva nella sua tenda, finché, verso sera, non le si apprestava il cibo.

10Ed ecco, al quarto giorno, Oloferne fece preparare un rinfresco riservato ai suoi servi, senza invitare a mensa

alcuno dei suoi ufficiali, 11e disse a Bagoa, il funzionario incaricato di tutte le sue cose: "Va' e invita quella donna

ebrea che è presso di te a venire con noi, per mangiare e bere assieme a noi, 12poiché è cosa disonorevole alla nostra

reputazione se lasceremo andare una donna simile senza godere della sua compagnia; se non sapremo conquistarla,

si farà beffe di noi". 13Bagoa, uscito dalla presenza di Oloferne, andò da lei e disse: "Non abbia difficoltà questa

bella ragazza a venire presso il mio signore, per essere onorata alla sua presenza e bere con noi il vino in giocondità

e divenire oggi come una delle donne assire, che stanno nel palazzo di Nabucodònosor". 14Giuditta rispose a lui: "E

chi sono io per osare contraddire il mio signore? Quanto sarà gradito ai suoi occhi, mi affretterò a compierlo e sarà

per me motivo di gioia fino al giorno della mia morte". 15Subito si alzò e si adornò delle vesti e d'ogni altro

ornamento muliebre; la sua ancella l'aveva preceduta e aveva steso a terra per lei davanti ad Oloferne le pellicce che

aveva ricevuto da Bagoa per suo uso quotidiano, per adagiarvisi sopra e prendere cibo. 16Giuditta entrò e si adagiò.

Il cuore di Oloferne rimase estasiato e si agitò il suo spirito, aumentando molto nel suo cuore la passione per lei; già

da quando l'aveva vista, cercava l'occasione di sedurla. 17Le disse pertanto Oloferne: "Bevi e datti alla gioia con

noi". 18Giuditta rispose: "Sì, berrò, signore, perché oggi sento dilatarsi la vita in me, più che tutti i giorni che ho

vissuto". 19Incominciò quindi a mangiare e a bere davanti a lui ciò che le aveva preparato l'ancella. 20Oloferne si

deliziò della presenza di lei e bevve abbondantemente tanto vino quanto non ne aveva mai bevuto solo in un giorno

da quando era al mondo.
13

1Quando si fece buio, i suoi servi si affrettarono a ritirarsi. Bagoa chiuse dal di fuori la tenda e allontanò le guardie

dalla vista del suo signore e ognuno andò al proprio giaciglio; in realtà erano tutti fiaccati, perché il bere era stato

eccessivo. 2Rimase solo Giuditta nella tenda e Oloferne buttato sul divano, ubriaco fradicio. 3Allora Giuditta ordinò

all'ancella di stare fuori della sua tenda e di aspettare che uscisse, come aveva fatto ogni giorno; aveva detto infatti

che sarebbe uscita per la sua preghiera e anche con Bagoa aveva parlato in questo senso. 4Si erano allontanati tutti

dalla loro presenza e nessuno, piccolo o grande, era rimasto nella parte più interna della tenda; Giuditta, fermatasi

presso il divano di lui, disse in cuor suo: "Signore, Dio d'ogni potenza, guarda propizio in quest'ora all'opera delle

mie mani per l'esaltazione di Gerusalemme. 5È venuto il momento di pensare alla tua eredità e di far riuscire il mio

piano per la rovina dei nemici che sono insorti contro di noi". 6Avvicinatasi alla colonna del letto che era dalla parte

del capo di Oloferne, ne staccò la scimitarra di lui; 7poi, accostatasi al letto, afferrò la testa di lui per la chioma e

disse: "Dammi forza, Signore Dio d'Israele, in questo momento". 8E con tutta la forza di cui era capace lo colpì due

volte al collo e gli staccò la testa. 9Indi ne fece rotolare il corpo giù dal giaciglio e strappò via le cortine dai sostegni.

Poco dopo uscì e consegnò la testa di Oloferne alla sua ancella, 10la quale la mise nella bisaccia dei viveri e uscirono

tutt'e due, secondo il loro uso, per la preghiera; attraversarono il campo, fecero un giro nella valle, poi salirono sul

monte verso Betulia e giunsero alle porte della città.

11Giuditta gridò di lontano al corpo di guardia delle porte: "Aprite, aprite subito la porta: è con noi Dio, il nostro

Dio, per esercitare ancora la sua forza in Israele e la sua potenza contro i nemici, come ha dimostrato oggi". 12Non

appena gli uomini della sua città sentirono la sua voce, corsero giù in fretta alla porta della città e chiamarono gli

anziani. 13Corsero tutti, piccoli e grandi, perché non s'aspettavano il suo arrivo; aprirono dunque la porta, le

accolsero dentro e, acceso il fuoco per far chiaro, si fecero loro attorno. 14Giuditta disse loro a gran voce: "Lodate

Dio, lodatelo; lodate Dio, perché non ha distolto la sua misericordia dalla casa d'Israele, ma ha colpito i nostri

nemici in questa notte per mano mia". 15Estrasse allora la testa dalla bisaccia e la mise in mostra dicendo loro: "Ecco

la testa di Oloferne, comandante supremo dell'esercito assiro; ecco le cortine sotto le quali giaceva ubriaco; Dio l'ha

colpito per mano di donna. 16Viva dunque il Signore, che mi ha protetto nella mia impresa, perché costui si è lasciato

ingannare dal mio volto a sua rovina, ma non ha potuto compiere alcun male con me a mia contaminazione e

vergogna".

17Tutto il popolo era oltremodo fuori di sé e tutti si chinarono ad adorare Dio, esclamando in coro: "Benedetto sei tu,

nostro Dio, che hai annientato in questo giorno i nemici del tuo popolo". 18Ozia a sua volta le disse: "Benedetta sei

tu, figlia, davanti al Dio altissimo più di tutte le donne che vivono sulla terra e benedetto il Signore Dio che ha

creato il cielo e la terra e ti ha guidato a troncare la testa del capo dei nostri nemici. 19Davvero il coraggio che hai

avuto non cadrà dal cuore degli uomini, che ricorderanno sempre la potenza di Dio. 20Dio faccia riuscire questa

impresa a tua perenne esaltazione, ricolmandoti di beni, in riconoscimento della prontezza con cui hai esposto la vita

di fronte all'umiliazione della nostra stirpe, e hai sollevato il nostro abbattimento, comportandoti rettamente davanti

al nostro Dio". E tutto il popolo esclamò: "Amen! Amen!".

14

1Giuditta rispose loro: "Ascoltatemi bene, fratelli: prendete questa testa e appendetela sugli spalti delle vostre mura.

2Attendete poi che sia apparsa la luce del mattino e sia sorto il sole sulla terra: allora, ognuno prenda l'armatura da

guerra e ogni uomo valido esca dalla città. Quindi, date inizio all'azione contro di loro come se voleste scendere al

piano contro le prime difese degli Assiri, ma in realtà non scenderete. 3Quelli prenderanno le loro armi e correranno

entro il loro accampamento a svegliare i capi dell'esercito assiro. Poi si raduneranno insieme davanti alla tenda di

Oloferne, ma non lo troveranno e così si lasceranno prendere dal terrore e fuggiranno davanti a voi. 4Allora

inseguiteli voi e quanti abitano l'intero territorio d'Israele e abbatteteli nella loro fuga. 5Ma, prima di far questo,

chiamatemi Achior l'Ammonita, perché venga a vedere e riconoscere colui che ha disprezzato la casa d'Israele e che

l'ha inviato qui tra noi come per votarlo alla morte". 6Chiamarono subito Achior dalla casa di Ozia ed egli appena

giunse e vide la testa di Oloferne in mano ad un uomo in mezzo al popolo radunato, cadde a terra e rimase senza

fiato. 7Quando l'ebbero sollevato, si gettò ai piedi di Giuditta pieno di riverenza per la sua persona e disse:

"Benedetta sei tu in tutto l'accampamento di Giuda e in mezzo a tutti i popoli: quanti udranno il tuo nome si

sentiranno scossi. 8Ma ora raccontami quanto hai fatto in questi giorni". Giuditta gli narrò in mezzo al popolo quanto

aveva compiuto dal giorno in cui era partita fino al momento in cui parlava. 9Quando finì di parlare, il popolo

scoppiò in alte grida di giubilo e riempì la città di voci festose. 10Allora Achior, vedendo quanto aveva fatto il Dio di

Israele, credette fermamente in Dio, si fece circoncidere e fu aggregato definitivamente alla casa d'Israele.

11Quando spuntò il mattino, appesero la testa di Oloferne alle mura; poi ogni uomo prese le sue armi e scesero lungo

i sentieri del monte divisi in manipoli. 12Appena li videro, gli Assiri mandarono in cerca dei loro capi e questi

corsero dagli strateghi, dai chiliarchi e da tutti i loro ufficiali. 13Poi si radunarono davanti alla tenda di Oloferne e

dissero al suo attendente: "Sveglia il nostro signore, perché quegli schiavi hanno osato scendere per darci battaglia, a

loro estrema rovina". 14Bagoa entrò e bussò alle cortine della tenda, poiché pensava che egli dormisse con Giuditta.

15Ma siccome nessuno rispondeva, aprì ed entrò nella parte più interna della tenda e lo trovò cadavere, steso a terra

vicino all'ingresso, con la testa tagliata via dal tronco. 16Allora diede in alte grida di dolore e di lamento, urlando con

tutte le forze e stracciandosi le vesti. 17Poi si precipitò nella tenda dove era alloggiata Giuditta e non ve la trovò.

Allora corse fuori davanti al popolo e gridò: 18"Gli schiavi ci hanno traditi! Una sola donna ebrea ha gettato la

vergogna sulla casa del re Nabucodònosor! Oloferne eccolo a terra e la testa non è più sul suo busto". 19I comandanti

dell'esercito assiro, appena udirono questo annunzio, si stracciarono i mantelli e rimasero terribilmente sconvolti nel

loro animo; risuonarono entro l'accampamento altissime le loro grida e gli urli di dolore.

15

1Tutti gli altri che erano nelle tende, appena seppero dell'accaduto, restarono allibiti 2e furono presi dal panico e

nessuno volle più restare vicino al compagno, ma tutti si sparsero in fuga in ogni senso nella pianura e su per i

monti. 3Anche quelli accampati sulle montagne intorno a Betulia si diedero alla fuga. A questo punto gli Israeliti,

cioè quanti tra di loro erano atti alle armi, si buttarono su di essi. 4Ozia mandò subito a Betomastaim, a Bebai, a

Cobai, a Cola e in tutti i territori d'Israele messaggeri ad annunziare l'accaduto e a invitare tutti a gettarsi sui nemici

e annientarli. 5Appena gli Israeliti udirono ciò, tutti compatti piombarono su di loro e li fecero a pezzi arrivando fino

a Coba. Scesero in campo anche quelli di Gerusalemme e di tutta la zona montuosa, perché anche a loro avevano

riferito i casi successi nell'accampamento dei loro nemici. Quelli che abitavano in Gàlaad e nella Galilea li colpirono

terribilmente aggirandoli, arrivando fino a Damasco e al suo territorio. 6I cittadini rimasti in Betulia si gettarono sul

campo degli Assiri, si impadronirono delle loro spoglie e ne trassero ingente ricchezza. 7Gli Israeliti tornati dalla

strage si impadronirono del resto e le borgate e i villaggi del monte e del piano vennero in possesso di grande

bottino, poiché ve n'era in grandissima quantità.

8Allora il sommo sacerdote Ioakìm, e il consiglio degli anziani degli Israeliti, che abitavano in Gerusalemme,

vennero a vedere i benefici che il Signore aveva operato per Israele e inoltre per vedere Giuditta e porgerle il loro

omaggio. 9Appena furono entrati in casa sua, tutti insieme le rivolsero parole di benedizione ed esclamarono al suo

indirizzo: "Tu sei la gloria di Gerusalemme, tu magnifico vanto d'Israele, tu splendido onore della nostra gente.

10Tutto questo hai compiuto con la tua mano, egregie cose hai operato per Israele, di esse Dio si è compiaciuto. Sii

sempre benedetta dall'onnipotente Signore". Tutto il popolo soggiunse: "Amen!".

11Tutto il popolo continuò per trenta giorni a saccheggiare l'accampamento. A Giuditta diedero la tenda di Oloferne,

tutte le argenterie, i divani, i vasi e tutti gli arredi: essa prese tutto in consegna e cominciò a caricarlo sulla sua mula,

poi aggiogiò i suoi carri e vi accumulò sopra la roba. 12Intanto si radunarono tutte le donne d'Israele per vederla e la

colmavano di elogi e composero tra loro una danza in suo onore. Essa prese in mano dei tirsi e li distribuì alle donne

che erano con lei. 13Insieme con esse si incoronò di fronde di ulivo: precedette tutto il popolo, guidando la danza di

tutte le donne, mentre ogni Israelita seguiva in armi portando corone; risuonavano inni sulle loro labbra.

14Allora Giuditta intonò questo canto di riconoscenza in mezzo a tutto Israele e tutto il popolo accompagnava a gran

voce questa lode.
16
1Giuditta disse:
"Lodate il mio Dio con i timpani,
cantate al Signore con cembali,
elevate a lui l'accordo del salmo e della lode;
esaltate e invocate il suo nome.

2Poiché il Signore è il Dio che stronca le guerre;

egli mi ha riportata nel suo accampamento
in mezzo al suo popolo,
mi ha salvata dalle mani dei miei persecutori.
3Calò Assur dai monti, giù da settentrione,
calò con le torme dei suoi armati,
il suo numero ostruì i torrenti,
i suoi cavalli coprirono i colli.
4Affermò di bruciare il mio paese,
di stroncare i miei giovani con la spada,
di schiacciare al suolo i miei lattanti,
di prender come preda i miei fanciulli,
di rapire le mie vergini.
5Il Signore onnipotente li ha rintuzzati
per mano di donna!

6Poiché non cadde il loro capo contro giovani forti,

né figli di titani lo percossero,
né alti giganti l'oppressero,
ma Giuditta figlia di Merari,
con la bellezza del suo volto lo fiaccò.
7Essa depose la veste di vedova
per sollievo degli afflitti in Israele,
si unse con aroma il volto,
8cinse del diadema i capelli,
indossò una veste di lino per sedurlo.
9I suoi sandali rapirono i suoi occhi
la sua bellezza avvinse il suo cuore
e la scimitarra gli troncò il collo.
10I Persiani rabbrividirono per il suo coraggio,
per la sua forza raccapricciarono i Medi.

11Allora i miei poveri alzarono il grido di guerra

e quelli si spaventarono;
i miei deboli alzarono il grido
e quelli furono sconvolti;
gettarono alte grida e quelli volsero in fuga.
12Come figli di donnicciuole li trafissero,
li trapassarono come disertori,
perirono sotto le schiere del mio Signore.
13Innalzerò al mio Dio un canto nuovo:
Signore, grande sei tu e glorioso,
mirabile nella tua potenza e invincibile.
14Ti sia sottomessa ogni tua creatura:
perché tu dicesti e tutte le cose furon fatte;
mandasti il tuo spirito e furono costruite
e nessuno può resistere alla tua voce.

15I monti sulle loro basi insieme con le acque sussulteranno,

davanti a te le rocce si struggeranno come cera;
ma a coloro che ti temono
tu sarai sempre propizio.

16Poca cosa è per te ogni sacrificio in soave odore,

non basta quanto è pingue per farti un olocausto;
ma chi teme il Signore è sempre grande.

17Guai alle genti che insorgono contro il mio popolo:

il Signore onnipotente li punirà nel giorno del giudizio,

immettendo fuoco e vermi nelle loro carni,
e piangeranno nel tormento per sempre".

18Quando giunsero a Gerusalemme si prostrarono ad adorare Dio e, appena il popolo fu purificato, offrirono i loro

olocausti e le offerte spontanee e i doni. 19Giuditta dedicò tutti gli oggetti di Oloferne, che il popolo le aveva dati, e

anche la cortina che aveva presa direttamente dal letto di lui, come offerta consacrata a Dio. 20Il popolo continuò a

far festa in Gerusalemme vicino al tempio per tre mesi e Giuditta rimase con loro.

21Dopo quei giorni, ognuno tornò nella propria sede ereditaria; Giuditta tornò a Betulia e dimorò nella sua proprietà

e divenne famosa in tutta la terra durante la sua vita. 22Molti ne erano anche invaghiti, ma nessun uomo potè

avvicinarla per tutti i giorni della sua vita da quando suo marito Manàsse morì e fu riunito al suo popolo. 23Essa

andò molto avanti negli anni protraendo la vecchiaia nella casa del marito fino a centocinque anni: alla sua ancella

preferita aveva concesso la libertà. Morì in Betulia e la seppellirono nella grotta sepolcrale del marito Manàsse 24e la

casa d'Israele la pianse sette giorni. Prima di morire aveva diviso i suoi beni tra i parenti più stretti di Manàsse suo

marito e tra i parenti più stretti della sua famiglia. 25Nè vi fu più nessuno che incutesse timore agli Israeliti finché

visse Giuditta e per un lungo periodo dopo la sua morte.

Ester
1

1(a)Nel secondo anno del regno del gran re Assuero, il giorno primo di Nisan, Mardocheo figlio di Iair, figlio di

Simei, figlio di Kis, della tribù di Beniamino ebbe un sogno. 1(b)Era un Giudeo che abitava nella città di Susa, uomo

grande, che prestava servizio alla corte del re 1(c)e proveniva dal gruppo degli esuli che Nabucodònosor re di

Babilonia aveva deportato da Gerusalemme con Ieconìa re della Giudea. 1(d)Questo era il suo sogno: ecco grida e

tumulto, tuoni e terremoto, agitazione sulla terra. 1(e)Ecco due enormi draghi avanzarono, pronti tutti e due alla

lotta, e risuonò potente il loro sibilo. 1(f)Al loro sibilo ogni nazione si preparò alla guerra, per combattere contro il

popolo dei giusti. 1(g)Ecco un giorno di tenebre e di caligine, di tribolazione e angustia, di malessere e grande

agitazione sulla terra. 1(h)Tutta la nazione dei giusti fu agitata: essi temevano la propria rovina, si prepararono a

perire e gridarono a Dio.1(i)Ma dal loro grido sorse, come da una piccola fonte, un grande fiume, acque copiose.

1(k)Spuntò la luce e il sole: gli umili furono esaltati e divorarono i superbi. 1(l)Mardocheo allora si svegliò: aveva

visto questo sogno e che cosa Dio aveva deciso di fare; continuava a ripensarvi entro il suo cuore e cercava di

comprenderlo, in ogni suo particolare, fino a notte.

1(m)Mardocheo alloggiava alla corte con Bigtàn e Tères, i due eunuchi del re che custodivano la corte, 1(n)quando

udì i loro ragionamenti e, indagando sui loro disegni, venne a sapere che quelli si preparavano a mettere le mani sul

re Assuero. Allora ne avvertì il re. 1(o)Il re sottopose i due eunuchi a un interrogatorio: essi confessarono e furono

tolti di mezzo. 1(p)Poi il re fece scrivere queste cose nelle cronache e anche Mardocheo le mise in iscritto. 1(q)Il re

costituì Mardocheo funzionario della corte e gli fece regali in compenso di queste cose. 1(r)Ma vi era anche Amàn

figlio di Hammedàta, l'Agaghita, che era potente davanti al re e cercò il modo di far del male a Mardocheo e al suo

popolo per l'affare dei due eunuchi del re.

1Al tempo di Assuero, di quell'Assuero che regnava dall'India fino all'Etiopia sopra centoventisette province, 2in

quel tempo, dunque, il re Assuero che sedeva sul trono del suo regno nella cittadella di Susa, 3l'anno terzo del suo

regno fece un banchetto a tutti i suoi principi e ai suoi ministri. I capi dell'esercito di Persia e di Media, i nobili e i

governatori delle province furono riuniti alla sua presenza. 4Dopo aver così mostrato loro le ricchezze e la gloria del

suo regno e il fasto magnifico della sua grandezza per molti giorni, per centottanta giorni, 5passati questi giorni il re

fece un altro banchetto di sette giorni, nel cortile del giardino della reggia, per tutto il popolo che si trovava nella

cittadella di Susa, dal più grande al più piccolo. 6Vi erano cortine di lino fine e di porpora viola, sospese con cordoni

di bisso e di porpora rossa ad anelli d'argento e a colonne di marmo bianco; divani d'oro e d'argento sopra un

pavimento di marmo verde, bianco e di madreperla e di pietre a colori. 7Si porgeva da bere in vasi d'oro di forme

svariate e il vino del re era abbondante, grazie alla liberalità del re. 8Era dato l'ordine di non forzare alcuno a bere,

poiché il re aveva prescritto a tutti i maggiordomi che lasciassero fare a ciascuno secondo la propria volontà.

9Anche la regina Vasti offrì un banchetto alle donne nella reggia del re Assuero.

10Il settimo giorno, il re che aveva il cuore allegro per il vino, ordinò a Meumàn, a Bizzetà, a Carbonà, a Bigtà, ad

Abagtà, a Zetàr e a Carcàs, i sette eunuchi che servivano alla presenza del re Assuero, 11che conducessero davanti a

lui la regina Vasti con la corona reale, per mostrare al popolo e ai capi la sua bellezza; essa infatti era di aspetto

avvenente. 12Ma la regina Vasti rifiutò di venire, contro l'ordine che il re aveva dato per mezzo degli eunuchi; il re

ne fu assai irritato e la collera si accese dentro di lui. 13Allora il re interrogò i sapienti, conoscitori dei tempi. -

Poiché gli affari del re si trattavano così, alla presenza di quanti conoscevano la legge e il diritto, 14e i più vicini a lui

erano Carsenà, Setàr, Admàta, Tarsìs, Mères, Marsenà e Memucàn, sette capi della Persia e della Media che erano

suoi consiglieri e sedevano ai primi posti nel regno. - 15Domandò dunque: "Secondo la legge, che cosa si deve fare

alla regina Vasti che non ha eseguito l'ordine datole dal re Assuero per mezzo degli eunuchi?". 16Memucàn rispose

alla presenza del re e dei principi: "La regina Vasti ha mancato non solo verso il re, ma anche verso tutti i capi e tutti

i popoli che sono nelle province del re Assuero. 17Perché quello che la regina ha fatto si saprà da tutte le donne e le

indurrà a disprezzare i propri mariti; esse diranno: Il re Assuero aveva ordinato che si conducesse alla sua presenza

la regina Vasti ed essa non vi è andata. 18Da ora innanzi le principesse di Persia e di Media che sapranno il fatto

della regina ne parleranno a tutti i principi del re e ne verranno insolenze e irritazioni all'eccesso. 19Se così sembra

bene al re, venga da lui emanato un editto reale da scriversi fra le leggi di Persia e di Media, sicché diventi

irrevocabile, per il quale Vasti non potrà più comparire alla presenza del re Assuero e il re conferisca la dignità di

regina ad un'altra migliore di lei. 20Quando l'editto emanato dal re sarà conosciuto nell'intero suo regno per quanto è

vasto, tutte le donne renderanno onore ai loro mariti dal più grande al più piccolo". 21La cosa parve buona al re e ai

principi. Il re fece come aveva detto Memucàn: 22mandò lettere a tutte le province del regno, a ogni provincia

secondo il suo modo di scrivere e ad ogni popolo secondo la sua lingua; perché ogni marito fosse padrone in casa

sua e potesse parlare a suo arbitrio.
2

1Dopo queste cose, quando la collera del re si fu calmata, egli si ricordò di Vasti, di ciò che essa aveva fatto e di

quanto era stato deciso a suo riguardo. 2Allora quelli che stavano al servizio del re dissero: "Si cerchino per il re

fanciulle vergini e d'aspetto avvenente; 3stabilisca il re in tutte le province del suo regno commissari, i quali

radunino tutte le fanciulle vergini e belle nella reggia di Susa, nella casa delle donne, sotto la sorveglianza di Egài,

eunuco del re e guardiano delle donne, che darà loro quanto è necessario per abbigliarsi; 4la fanciulla che piacerà al

re diventerà regina al posto di Vasti". La cosa piacque al re e così si fece. 5Ora nella cittadella di Susa c'era un

Giudeo chiamato Mardocheo, figlio di Iair, figlio di Simei, figlio di un Beniaminita, 6che era stato deportato da

Gerusalemme fra quelli condotti in esilio con Ieconìa re di Giuda da Nabucodònosor re di Bábilonia. 7Egli aveva

allevato Hadàssa, cioè Ester, figlia di un suo zio, perché essa era orfana di padre e di madre. La fanciulla era di bella

presenza e di aspetto avvenente; alla morte del padre e della madre, Mardocheo l'aveva presa come propria figlia.

8Quando l'ordine del re e il suo editto furono divulgati e un gran numero di fanciulle venivano radunate nella

cittadella di Susa sotto la sorveglianza di Egài, anche Ester fu presa e condotta nella reggia, sotto la sorveglianza di

Egài, guardiano delle donne. 9La fanciulla piacque a Egài ed entrò nelle buone grazie di lui; egli si preoccupò di

darle il necessario per l'abbigliamento e il vitto; le diede sette ancelle scelte nella reggia e assegnò a lei e alle sue

ancelle l'appartamento migliore nella casa delle donne. 10Ester non aveva detto nulla né del suo popolo né della sua

famiglia, perché Mardocheo le aveva proibito di parlarne. 11Mardocheo tutti i giorni passeggiava davanti al cortile

della casa delle donne per sapere se Ester stava bene e che cosa succedeva di lei. 12Quando veniva il turno per una

fanciulla di andare dal re Assuero alla fine dei dodici mesi prescritti alle donne per i loro preparativi, sei mesi per

profumarsi con olio di mirra e sei mesi con aromi e altri cosmetici usati dalle donne, 13la fanciulla andava dal re e

poteva portare con sé dalla casa delle donne alla reggia quanto chiedeva. 14Vi andava la sera e la mattina seguente

passava nella seconda casa delle donne, sotto la sorveglianza di Saasgàz, eunuco del re e guardiano delle concubine.

Poi non tornava più dal re a meno che il re la desiderasse ed essa fosse richiamata per nome. 15Quando arrivò per

Ester figlia di Abicàil, zio di Mardocheo, che l'aveva adottata per figlia, il turno di andare dal re, essa non domandò

se non quello che le fu indicato da Egài, eunuco del re e guardiano delle donne. Ester attirava la simpatia di quanti la

vedevano. 16Ester fu dunque condotta presso il re Assuero nella reggia il decimo mese, cioè il mese di Tebèt, il

settimo anno del suo regno. 17Il re amò Ester più di tutte le altre donne ed essa trovò grazia e favore agli occhi di lui

più di tutte le altre vergini. Egli le pose in testa la corona regale e la fece regina al posto di Vasti. 18Poi il re fece un

gran banchetto a tutti i principi e ai ministri, che fu il banchetto di Ester; concesse un giorno di riposo alle province e

fece doni con munificenza regale.

19Ora la seconda volta che si radunavano le fanciulle, Mardocheo aveva stanza alla porta del re. 20Ester, secondo

l'ordine che Mardocheo le aveva dato, non aveva detto nulla né della sua famiglia né del suo popolo poiché essa

faceva quello che Mardocheo le diceva, come quando era sotto la sua tutela. 21In quei giorni, quando Mardocheo

aveva stanza alla porta del re, Bigtàn e Tères, due eunuchi del re e tra i custodi della soglia, irritati contro il re

Assuero, cercarono il modo di mettere le mani sulla persona del re. 22La cosa fu risaputa da Mardocheo, che avvertì

la regina Ester ed Ester ne parlò al re in nome di Mardocheo. 23Fatta investigazione e scoperto il fatto, i due eunuchi

furono impiccati a un palo. E la cosa fu registrata nel libro delle cronache, alla presenza del re.

3

1In seguito, il re Assuero promosse Amàn figlio di Hammedàta, l'Agaghita, alla più alta dignità e pose il suo seggio

al di sopra di quelli di tutti i prìncipi che erano con lui. 2Tutti i ministri del re, che stavano alla porta del re,

piegavano il ginocchio e si prostravano davanti ad Amàn, perché così aveva ordinato il re a suo riguardo. Ma

Mardocheo non piegava il ginocchio né si prostrava. 3I ministri del re che stavano alla porta del re dissero a

Mardocheo: "Perché trasgredisci l'ordine del re?". 4Ma, sebbene glielo ripetessero tutti i giorni, egli non dava loro

ascolto. Allora quelli riferirono la cosa ad Amàn, per vedere se Mardocheo avrebbe insistito nel suo atteggiamento,

perché aveva detto loro che era un Giudeo. 5Amàn vide che Mardocheo non s'inginocchiava né si prostrava davanti a

lui e ne fu pieno d'ira; 6ma disdegnò di metter le mani addosso soltanto a Mardocheo, poiché gli avevano detto a

quale popolo Mardocheo apparteneva. Egli si propose di distruggere il popolo di Mardocheo, tutti i Giudei che si

trovavano in tutto il regno d'Assuero.

7Il primo mese, cioè il mese di Nisan, il decimosecondo anno del re Assuero, si gettò il pur, cioè la sorte, alla

presenza di Amàn, per la scelta del giorno e del mese. La sorte cadde sul tredici del decimosecondo mese, chiamato

Adàr. 8Allora Amàn disse al re Assuero: "Vi è un popolo segregato e anche disseminato fra i popoli di tutte le

province del tuo regno, le cui leggi sono diverse da quelle di ogni altro popolo e che non osserva le leggi del re; non

conviene quindi che il re lo tolleri. 9Se così piace al re, si ordini che esso sia distrutto; io farò passare diecimila

talenti d'argento in mano agli amministratori del re, perché siano versati nel tesoro reale". 10Allora il re si tolse

l'anello di mano e lo diede ad Amàn, l'Agaghita, figlio di Hammedàta e nemico dei Giudei. 11Il re disse ad Amàn: "Il

denaro sia per te: al popolo fa' pure quello che ti sembra bene". 12Il tredici del primo mese furono chiamati i segretari

del re e fu scritto, seguendo in tutto gli ordini di Amàn, ai satrapi del re e ai governatori di ogni provincia secondo il

loro modo di scrivere e ad ogni popolo nella sua lingua. Lo scritto fu redatto in nome del re Assuero e sigillato con il

sigillo reale. 13Questi documenti scritti furono spediti per mezzo di corrieri in tutte le province del re, perché si

distruggessero, si uccidessero, si sterminassero tutti i Giudei, giovani e vecchi, bambini e donne, in un medesimo

giorno, il tredici del decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr, e si saccheggiassero i loro beni.

13(a)Questa è la copia della lettera:

"Il grande re Assuero ai governatori delle centoventisette province dall'India all'Etiopia e ai capidistretto loro

subordinati scrive quanto segue:

13(b)Essendo io alla testa di molte nazioni e avendo l'impero di tutto il mondo, non esaltato dall'orgoglio del potere,

ma governando sempre con moderazione e con dolcezza, ho deciso di rendere sempre indisturbata la vita dei sudditi,

di assicurare un regno tranquillo e sicuro fino alle frontiere e di far rifiorire la pace sospirata da tutti gli uomini.

13(c)Avendo io chiesto ai miei consiglieri come tutto questo possa essere attuato, Amàn, distinto presso di noi per

prudenza, segnalato per inalterata devozione e sicura fedeltà ed elevato alla seconda dignità del regno, 13(d)ci ha

avvertiti che in mezzo a tutte le stirpi che vi sono nel mondo si è mescolato un popolo ostile, diverso nelle sue leggi

da ogni altra nazione, che trascura sempre i decreti del re, così da impedire l'assetto dell'impero da noi

irreprensibilmente diretto.

13(e)Considerando dunque che questa nazione è l'unica ad essere in continuo contrasto con ogni essere umano,

differenziandosi per uno strano tenore di leggi, e che, malintenzionata contro i nostri interessi, compie le peggiori

malvagità e riesce di ostacolo alla stabilità del regno, 13(f)abbiamo ordinato che le persone a voi segnalate nei

rapporti scritti da Amàn, incaricato dei nostri interessi e per noi un secondo padre, tutte, con le mogli e i figli, siano

radicalmente sterminate per mezzo della spada dei loro avversari, senz'alcuna pietà né perdono, il quattordici del

decimosecondo mese, cioè Adàr; 13(g)perché questi nostri oppositori di ieri e di oggi, precipitando violentemente

negli inferi in un sol giorno, ci assicurino per l'avvenire un governo completamente stabile e indisturbato".

14Una copia dell'editto, che doveva essere promulgato in ogni provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perché si

tenessero pronti per quel giorno. 15I corrieri partirono in tutta fretta per ordine del re e il decreto fu promulgato

subito nella cittadella di Susa. Mentre il re e Amàn stavano a gozzovigliare, la città di Susa era costernata.

4

1Quando Mardocheo seppe quanto era stato fatto, si stracciò le vesti, si coprì di sacco e di cenere e uscì in mezzo

alla città, mandando alte e amare grida; 2venne fin davanti alla porta del re, ma a nessuno che fosse coperto di sacco

era permesso di entrare per la porta del re. 3In ogni provincia, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo editto, ci

fu gran desolazione fra i Giudei: digiuno, pianto, lutto e a molti servirono di letto il sacco e la cenere. 4Le ancelle di

Ester e i suoi eunuchi vennero a riferire la cosa e la regina ne fu molto angosciata; mandò vesti a Mardocheo, perché

se le mettesse e si togliesse di dosso il sacco, ma egli non le accettò. 5Allora Ester chiamò Atàch, uno degli eunuchi

che il re aveva messo al suo servizio, e lo incaricò di andare da Mardocheo per domandare che cosa era avvenuto e

perché si comportava così. 6Atàch si recò da Mardocheo sulla piazza della città davanti alla porta del re. 7Mardocheo

gli narrò quanto gli era accaduto e gli indicò la somma di denaro che Amàn aveva promesso di versare al tesoro

reale per far distruggere i Giudei; 8gli diede anche una copia dell'editto promulgato a Susa per il loro sterminio,

perché lo mostrasse a Ester, la informasse di tutto e le ordinasse di presentarsi al re per domandargli grazia e per

intercedere in favore del suo popolo. 8(a)"Ricordati - le fece dire - dei giorni della tua povertà, quando eri nutrita

dalla mia mano; perché Amàn, il secondo in dignità dopo il re, ha parlato contro di noi per farci mettere a morte.

Invoca il Signore, parla al re in nostro favore e liberaci dalla morte!". 9Atàch ritornò da Ester e le riferì le parole di

Mardocheo. 10Ester ordinò ad Atàch di riferire a Mardocheo: 11"Tutti i ministri del re e il popolo delle sue province

sanno che se qualcuno, uomo o donna, entra dal re nell'atrio interno, senza essere stato chiamato, in forza di una

legge uguale per tutti, deve essere messo a morte, a meno che il re non stenda verso di lui il suo scettro d'oro, nel

qual caso avrà salva la vita. Quanto a me, sono già trenta giorni che non sono stata chiamata per andare dal re". 12Le

parole di Ester furono riferite a Mardocheo 13e Mardocheo fece dare questa risposta a Ester: "Non pensare di salvare

solo te stessa fra tutti i Giudei, per il fatto che ti trovi nella reggia. 14Perché se tu in questo momento taci, aiuto e

liberazione sorgeranno per i Giudei da un altro luogo; ma tu perirai insieme con la casa di tuo padre. Chi sa che tu

non sia stata elevata a regina proprio in previsione d'una circostanza come questa?". 15Allora Ester fece rispondere a

Mardocheo: 16"Va', raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa: digiunate per me, state senza mangiare e senza bere

per tre giorni, notte e giorno; anch'io con le ancelle digiunerò nello stesso modo; dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia

contro la legge e, se dovrò perire, perirò!". 17Mardocheo se ne andò e fece quanto Ester gli aveva ordinato.

17(a)Poi pregò il Signore, ricordando tutte le sue gesta, e disse:

17(b)"Signore, Signore re, sovrano dell'universo, tutte le cose sono sottoposte al tuo potere e nessuno può opporsi a

te nella tua volontà di salvare Israele.

17(c)Tu hai fatto il cielo e la terra e tutte le meraviglie che si trovano sotto il firmamento. Tu sei il Signore di tutte le

cose e nessuno può resistere a te, Signore.

17(d)Tu conosci tutto; tu sai, Signore, che non per orgoglio, non per superbia né per vanagloria ho fatto il gesto di

non prostrarmi davanti al superbo Amàn, perché avrei anche baciato la pianta dei suoi piedi per la salvezza d'Israele.

17(e)Ma ho fatto ciò per non porre la gloria di un uomo al di sopra della gloria di Dio; non mi prostrerò mai davanti a

nessuno se non davanti a te, che sei il mio Signore, e non farò così per superbia.

17(f)Ora, Signore Dio, Re, Dio di Abramo, risparmia il tuo popolo! Perché mirano a distruggerci e bramano di far

perire quella che è la tua eredità dai tempi antichi.

17(g)Non trascurare la porzione che per te stesso hai liberato dal paese d'Egitto. 17(h)Ascolta la mia preghiera e sii

propizio alla tua eredità; cambia il nostro lutto in gioia, perché vivi possiamo cantare inni al tuo nome, Signore, e

non lasciare scomparire la bocca di quelli che ti lodano".

17(i)Tutti gli Israeliti gridavano con tutta la forza, perché la morte stava davanti ai loro occhi.

17(k)Anche la regina Ester cercò rifugio presso il Signore, presa da un'angoscia mortale. Si tolse le vesti di lusso e

indossò gli abiti di miseria e di lutto; invece dei superbi profumi si riempì la testa di ceneri e di immondizie. Umiliò

molto il suo corpo e con i capelli sconvolti si muoveva dove prima era abituata agli ornamenti festivi. Poi supplicò il

Signore e disse: 17(l)"Mio Signore, nostro re, tu sei l'unico! Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso

se non te, perché un grande pericolo mi sovrasta.

17(m)Io ho sentito fin dalla mia nascita, in seno alla mia famiglia, che tu, Signore, hai scelto Israele da tutte le

nazioni e i nostri padri da tutti i loro antenati come tua eterna eredità, e hai fatto loro secondo quanto avevi

promesso. 17(n)Ora abbiamo peccato contro di te e ci hai messi nelle mani dei nostri nemici, per aver noi dato gloria

ai loro dèi. Tu sei giusto, Signore!

17(o)Ma ora non si sono accontentati dell'amarezza della nostra schiavitù, hanno anche posto le mani sulle mani dei

loro idoli, giurando di abolire l'oracolo della tua bocca, di sterminare la tua eredità, di chiudere la bocca di quelli che

ti lodano e spegnere la gloria del tuo tempio e il tuo altare, 17(p)di aprire invece la bocca delle nazioni a lodare gli

idoli vani e a proclamare per sempre la propria ammirazione per un re di carne.

17(q)Non consegnare, Signore, il tuo scettro a dèi che neppure esistono. Non abbiano a ridere della nostra caduta; ma

volgi contro di loro questi loro progetti e colpisci con un castigo esemplare il primo dei nostri persecutori.

17(r)Ricordati, Signore; manifèstati nel giorno della nostra afflizione e a me da' coraggio, o re degli dèi e signore di

ogni autorità. 17(s)Metti nella mia bocca una parola ben misurata di fronte al leone e volgi il suo cuore all'odio contro

colui che ci combatte, allo sterminio di lui e di coloro che sono d'accordo con lui.

17(t)Quanto a noi, salvaci con la tua mano e vieni in mio aiuto, perché sono sola e non ho altri che te, Signore!

17(u)Tu hai conoscenza di tutto e sai che io odio la gloria degli empi e detesto il letto dei non circoncisi e di

qualunque straniero. 17(v)Tu sai che mi trovo nella necessità, che detesto l'emblema della mia fastosa posizione che

cinge il mio capo nei giorni in cui devo fare comparsa; lo detesto come un panno immondo e non lo porto nei giorni

in cui mi tengo appartata. 17(x)La tua serva non ha mangiato alla tavola di Amàn né ha onorato il banchetto del re né

bevuto il vino delle libazioni. 17(y)La tua serva da quando ha cambiato condizione fino ad oggi, non ha gioito di

nulla, se non di te, Signore, Dio di Abramo.

17(z)Dio, che su tutti eserciti la forza, ascolta la voce dei disperati e liberaci dalla mano dei malvagi; libera me dalla

mia angoscia!".
5

1Il terzo giorno, quando ebbe finito di pregare, ella si tolse le vesti da schiava e si coprì di tutto il fasto del suo grado.

1(a)Divenuta così splendente di bellezza, dopo aver invocato il Dio che veglia su tutti e li salva, prese con sé due

ancelle. Su di una si appoggiava con apparente mollezza, mentre l'altra la seguiva tenendo sollevato il mantello di

lei. 1(b)Appariva rosea nello splendore della sua bellezza e il suo viso era gioioso, come pervaso d'amore, ma il suo

cuore era stretto dalla paura. 1(c)Attraversate una dopo l'altra tutte le porte, si trovò alla presenza del re. Egli era

seduto sul trono regale, vestito di tutti gli ornamenti maestosi delle sue comparse, tutto splendente di oro e di pietre

preziose, e aveva un aspetto molto terribile. 1(d)Alzò il viso splendente di maestà e guardò in un accesso di collera.

La regina si sentì svenire, mutò il suo colore in pallore e poggiò la testa sull'ancella che l'accompagnava. 1(e)Ma Dio

volse a dolcezza lo spirito del re ed egli, fattosi ansioso, balzò dal trono, la prese fra le braccia, sostenendola finché

non si fu ripresa, e andava confortandola con parole rasserenanti, dicendole: 1(f)"Che c'è, Ester? Io sono tuo fratello;

fatti coraggio, tu non devi morire. Il nostro ordine riguarda solo la gente comune. Avvicinati!". 2Alzato lo scettro

d'oro, lo posò sul collo di lei, la baciò e le disse: "Parlami!". 2(a)Gli disse: "Ti ho visto, signore, come un angelo di

Dio e il mio cuore si è agitato davanti alla tua gloria. Perché tu sei meraviglioso, signore, e il tuo volto è pieno

d'incanto". 2(b)Ma mentre parlava, cadde svenuta; il re s'impressionò e tutta la gente del suo seguito cercava di

rianimarla. 3Allora il re le disse: "Che vuoi, Ester, qual è la tua richiesta? Fosse pure metà del mio regno, l'avrai!".

4Ester rispose: "Se così piace al re, venga oggi il re con Amàn al banchetto che gli ho preparato". 5Il re disse:

"Convocate subito Amàn, per far ciò che Ester ha detto". Il re andò dunque con Amàn al banchetto che Ester aveva

preparato.

6Il re disse a Ester, mentre si beveva il vino: "Qual è la tua richiesta? Ti sarà concessa. Che desideri? Fosse anche la

metà del regno, sarà fatto!". 7Ester rispose: "Ecco la mia richiesta e quel che desidero: 8se ho trovato grazia agli

occhi del re e se piace al re di concedermi quello che chiedo e di soddisfare il mio desiderio, venga il re con Amàn

anche domani al banchetto che io preparerò loro e io risponderò alla domanda del re".

9Amàn quel giorno uscì lieto e con il cuore contento, ma quando vide alla porta del re Mardocheo che non si alzava

né si muoveva per lui, fu preso d'ira contro Mardocheo. 10Tuttavia Amàn si trattenne, andò a casa e mandò a

chiamare i suoi amici e Zeres sua moglie. 11Amàn parlò loro della magnificenza delle sue ricchezze, del gran numero

dei suoi figli, di quanto il re aveva fatto per renderlo grande e come l'aveva innalzato sopra i capi e i ministri del re.

12Aggiunse: "Anche la regina Ester non ha invitato con il re nessun altro se non me al banchetto che ha dato; anche

per domani sono invitato da lei con il re. 13Ma tutto questo non mi basta, fin quando io vedrò Mardocheo, il Giudeo,

restar seduto alla porta del re". 14Allora sua moglie Zeres e tutti i suoi amici gli dissero: "Si prepari un palo alto

cinquanta cubiti e tu domani mattina di' al re che vi sia impiccato Mardocheo; poi va' pure contento al banchetto con

il re". La cosa piacque ad Amàn che fece preparare il palo.

6

1Quella notte il re non poteva prendere sonno. Allora ordinò che gli si portasse il libro delle memorie, le cronache, e

ne fu fatta la lettura alla presenza del re. 2Vi si trovò scritto che Mardocheo aveva denunciato Bigtàn e Tères, i due

eunuchi del re tra i custodi della soglia, i quali avevano cercato di porre le mani sulla persona del re Assuero. 3Allora

il re chiese: "Che si è fatto per dare a Mardocheo onore e grandezza in premio di questo?". I giovani che servivano il

re risposero: "Non s'è fatto nulla per lui". 4Il re disse: "Chi c'è nell'atrio?". Appunto Amàn era venuto nell'atrio

esterno della reggia per dire al re di impiccare Mardocheo al palo che egli aveva preparato per lui. 5I giovani servi

del re gli risposero: "Ecco c'è Amàn nell'atrio". Il re disse: "Entri!". 6Amàn entrò e il re gli disse: "Che si deve fare a

un uomo che il re voglia onorare?". Amàn pensò: "Chi mai vorrebbe il re onorare, se non me?". 7Amàn rispose al re:

"Per l'uomo che il re vuole onorare, 8si prenda la veste reale che suole indossare il re e il cavallo che suole cavalcare

il re e sulla sua testa sia posta una corona reale; 9si consegni la veste e il cavallo a uno dei principi più nobili del re;

si rivesta di quella veste l'uomo che il re vuole onorare, gli si faccia percorrere a cavallo le vie della città e si gridi

davanti a lui: Ciò avviene all'uomo che il re vuole onorare". 10Allora il re disse ad Amàn: "Presto, prendi la veste e il

cavallo, come hai detto, e fa' così a Mardocheo il Giudeo che si trova alla porta del re; non tralasciar nulla di quello

che hai detto". 11Amàn prese la veste e il cavallo, rivestì della veste Mardocheo, gli fece percorrere a cavallo le vie

della città e gridava davanti a lui: "Ciò avviene all'uomo che il re vuole onorare". 12Poi Mardocheo tornò alla porta

del re, ma Amàn andò subito a casa, tutto aggrondato e con il capo velato. 13Amàn raccontò a sua moglie Zeres e a

tutti i suoi amici quanto gli era accaduto. I suoi consiglieri e sua moglie Zeres gli dissero: "Se Mardocheo, davanti al

quale tu hai cominciato a decadere, è della stirpe dei Giudei, tu non potrai nulla contro di lui, anzi soccomberai del

tutto davanti a lui".

14Essi stavano ancora parlando con lui, quando giunsero gli eunuchi del re, i quali si affrettarono a condurre Amàn al

banchetto che Ester aveva preparato.
7

1Il re e Amàn andarono dunque al banchetto con la regina Ester. 2Il re anche questo secondo giorno disse a Ester,

mentre si beveva il vino: "Qual è la tua richiesta, regina Ester? Ti sarà concessa. Che desideri? Fosse anche la metà

del regno, sarà fatto!". 3Allora la regina Ester rispose: "Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, o re, e se così piace al re,

la mia richiesta è che mi sia concessa la vita e il mio desiderio è che sia risparmiato il mio popolo. 4Perché io e il

mio popolo siamo stati venduti per essere distrutti, uccisi, sterminati. Ora, se fossimo stati venduti per diventare

schiavi e schiave, avrei taciuto; ma il nostro avversario non potrebbe riparare al danno fatto al re con la nostra

morte". 5Subito il re Assuero disse alla regina Ester: "Chi è e dov'è colui che ha pensato di fare una cosa simile?".

6Ester rispose: "L'avversario, il nemico, è quel malvagio di Amàn". Allora Amàn fu preso da terrore alla presenza

del re e della regina. 7Il re incollerito si alzò dal banchetto e uscì nel giardino della reggia, mentre Amàn rimase per

chiedere la grazia della vita alla regina Ester, perché vedeva bene che da parte del re la sua rovina era decisa. 8Poi

tornò dal giardino della reggia nel luogo del banchetto; intanto Amàn si era prostrato sul divano sul quale si trovava

Ester. Allora il re esclamò: "Vuole anche far violenza alla regina, davanti a me, in casa mia?". Non appena questa

parola fu uscita dalla bocca del re, posero un velo sulla faccia di Amàn. 9Carbonà, uno degli eunuchi, disse alla

presenza del re: "Ecco, è stato perfino rizzato in casa di Amàn un palo alto cinquanta cubiti, che Amàn ha fatto

preparare per Mardocheo, il quale aveva parlato per il bene del re". Il re disse: "Impiccatevi lui!". 10Così Amàn fu

impiccato al palo che aveva preparato per Mardocheo. E l'ira del re si calmò.

8

1In quello stesso giorno il re Assuero diede alla regina Ester la casa di Amàn, nemico dei Giudei. Mardocheo si

presentò al re, al quale Ester aveva dichiarato il rapporto di parentela che egli aveva con lei. 2Il re si tolse l'anello che

aveva fatto ritirare ad Amàn e lo diede a Mardocheo. Ester affidò a Mardocheo l'amministrazione della casa che era

stata di Amàn. 3Poi Ester parlò di nuovo alla presenza del re, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con le lacrime agli

occhi d'impedire gli effetti della malvagità di Amàn l'Agaghita e l'attuazione dei piani che aveva preparato contro i

Giudei. 4Allora il re stese lo scettro d'oro verso Ester; Ester si alzò, rimase in piedi davanti al re 5e disse: "Se così

piace al re, se io ho trovato grazia ai suoi occhi, se la cosa gli par giusta e se io gli sono gradita, si scriva per

revocare i documenti scritti, macchinazione di Amàn figlio di Hammedàta, l'Agaghita, in cui si ordina di far perire i

Giudei che sono in tutte le province del re. 6Perché come potrei io resistere al vedere la sventura che colpirebbe il

mio popolo? Come potrei resistere al vedere la distruzione della mia stirpe?". 7Allora il re Assuero disse alla regina

Ester e a Mardocheo, il Giudeo: "Ecco, ho dato a Ester la casa di Amàn e questi è stato impiccato al palo, perché

aveva voluto stendere la mano sui Giudei. 8Scrivete dunque come vi parrà meglio, nel nome del re, e sigillate con

l'anello reale, perché ciò che è scritto in nome del re e sigillato con l'anello reale è irrevocabile". 9Senza perdere

tempo il ventitrè del terzo mese, cioè il mese di Sivan, furono convocati i segretari del re e fu scritto, seguendo in

tutto l'ordine di Mardocheo, ai Giudei, ai satrapi, ai governatori e ai capi delle centoventisette province, dall'India

all'Etiopia, a ogni provincia secondo il suo modo di scrivere, a ogni popolo nella sua lingua e ai Giudei secondo il

loro modo di scrivere e nella loro lingua. 10Fu dunque scritto in nome del re Assuero, si sigillarono i documenti con

l'anello reale e si mandarono per mezzo di corrieri a cavallo, che cavalcavano corsieri reali, figli di cavalle di razza.

11Con questi scritti il re dava facoltà ai Giudei, in qualunque città si trovassero, di radunarsi e di difendere la loro

vita, di distruggere, uccidere, sterminare, compresi i bambini e le donne, tutta la gente armata, di qualunque popolo e

di qualunque provincia, che li assalisse, e di saccheggiare i loro beni; 12e ciò in un medesimo giorno in tutte le

province del re Assuero: il tredici del decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr.

12(a)Quanto segue è la copia della lettera relativa a queste cose:

12(b)"Il grande re Assuero ai governatori delle centoventisette satrapie dall'India all'Etiopia e a quelli che hanno a

cuore i nostri interessi, salute.

12(c)Molti uomini, quanto più spesso vengono onorati dalla più larga generosità dei benefattori, tanto più

s'inorgogliscono e non solo cercano di fare il male ai nostri sudditi, ma incapaci di frenare la loro superbia, tramano

insidie anche contro i loro benefattori. 12(d)Non solo cancellano la riconoscenza dal cuore degli uomini, ma esaltati

dallo strepito spavaldo di chi ignora il bene, si lusingano di sfuggire a Dio, che tutto vede, e alla sua giustizia che

odia il male.

12(e)Spesso poi accadde a molti costituiti in autorità che, per aver affidato a certi amici la responsabilità degli affari

pubblici e per aver subìto la loro influenza, divennero con essi responsabili del sangue innocente, con disgrazia

senza rimedio; 12(f)perché i falsi ragionamenti di nature perverse avevano sviato l'incontaminata buona fede dei

governanti.

12(g)Questo si può vedere non tanto nelle storie più antiche a cui abbiamo accennato, quanto piuttosto badando alle

iniquità perpetrate da quella peste che sono coloro i quali senza merito esercitano il potere.

12(h)Provvederemo per l'avvenire ad assicurare a tutti gli uomini un regno indisturbato e pacifico, 12(i)operando

cambiamenti opportuni e giudicando sempre con la più equa fermezza gli affari che ci vengono posti sotto gli occhi.

12(k)Così è il caso di Amàn figlio di Hammedàta, il Macedone, il quale estraneo, per la verità, al sangue persiano e

ben lontano dalla nostra bontà, accolto come ospite presso di noi, 12(l)aveva tanto approfittato dell'amicizia che

professiamo verso qualunque nazione, da essere proclamato nostro padre e da costituire la seconda personalità nel

regno, venendo da tutti onorato con la prostrazione. 12(m)Ma non reggendo al peso della sua superbia, egli si

adoperò per privare noi del potere e della vita 12(n)e con falsi e tortuosi argomenti richiese la pena di morte per il

nostro salvatore e in ogni circostanza benefattore Mardocheo, per l'irreprensibile consorte del nostro regno Ester e

per tutto il loro popolo. 12(o)Pensava infatti per questa via di sorprenderci nell'isolamento e di trasferire l'impero dei

Persiani ai Macedoni.

12(p)Ora noi troviamo che questi Giudei, da quell'uomo tre volte scellerato destinati allo sterminio, non sono

malfattori, ma si reggono con leggi giustissime, 12(q)sono figli del Dio altissimo, massimo, vivente, il quale in

favore nostro e dei nostri antenati dirige il regno nella migliore floridezza. 12(r)Farete dunque bene a non tener conto

delle lettere scritte mandate da Amàn, figlio di Hammedàta, perché costui, che ha perpetrato tali cose, è stato

impiccato ad un palo con tutta la sua famiglia alle porte di Susa, giusto castigo datogli velocemente da Dio, signore

di tutti gli eventi.

12(s)Esposta invece una copia della presente lettera in ogni luogo, permettete ai Giudei di valersi con tutta sicurezza

delle loro leggi e prestate loro man forte per respingere coloro che volessero assalirli nel giorno della persecuzione,

cioè il tredici del decimosecondo mese chiamato Adàr.

12(t)Infatti questo giorno, invece di segnare la rovina della stirpe eletta, Dio, signore di ogni cosa, lo ha loro

cambiato in giorno di gioia.

12(u)Quanto a voi, Giudei, tra le vostre feste commemorative celebrate questo giorno insigne con ogni sorta di

banchetti, perché, e ora e in avvenire, sia ricordo di salvezza per noi e per i Persiani benevoli, per quelli invece che

ci insidiano sia ricordo della loro perdizione.

12(v)Ogni città e più generalmente ogni località che non agirà secondo queste disposizioni, sarà inesorabilmente

messa a ferro e fuoco; non soltanto agli uomini sarà resa inaccessibile, ma anche alle fiere e agli uccelli resterà

odiosissima per tutti i tempi".

13Una copia dell'editto che doveva essere promulgato in ogni provincia, fu resa nota a tutti i popoli, perché i Giudei

si tenessero pronti per quel giorno a vendicarsi dei loro nemici. 14Così i corrieri sui cavalli reali partirono premurosi

e stimolati dal comando del re, mentre il decreto veniva subito promulgato nella cittadella di Susa. 15Mardocheo si

allontanò dal re con una veste reale di porpora viola e di lino bianco, con una grande corona d'oro e un manto di

bisso e di porpora rossa; la città di Susa gridava di gioia ed era in festa. 16Per i Giudei vi era luce, letizia, esultanza,

onore. 17In ogni provincia, in ogni città, dovunque giungevano l'ordine del re e il suo decreto, vi era per i Giudei

gioia ed esultanza, banchetti e feste. Molti appartenenti ai popoli del paese si fecero Giudei, perché il timore dei

Giudei era piombato su di loro.
9

1Il decimosecondo mese, cioè il mese di Adàr, il tredici del mese, quando l'ordine del re e il suo decreto dovevano

essere eseguiti, il giorno in cui i nemici dei Giudei speravano di averli in loro potere, avvenne invece tutto il

contrario; poiché i Giudei ebbero in mano i loro nemici. 2I Giudei si radunarono nelle loro città, in tutte le province

del re Assuero, per aggredire quelli che cercavano di fare loro del male; nessuno potè resistere loro, perché il timore

dei Giudei era piombato su tutti i popoli. 3Tutti i capi delle province, i satrapi, i governatori e quelli che curavano gli

affari del re diedero man forte ai Giudei, perché il timore di Mardocheo si era impadronito di essi. 4Perché

Mardocheo era grande nella reggia e per tutte le province si diffondeva la fama di quest'uomo; Mardocheo cresceva

sempre in potere. 5I Giudei dunque colpirono tutti i nemici, passandoli a fil di spada, uccidendoli e sterminandoli;

fecero dei nemici quello che vollero. 6Nella cittadella di Susa i Giudei uccisero e sterminarono cinquecento uomini

7e misero a morte Parsandàta, Dalfòn, Aspàta, 8Poràta, Adalià, Aridàta, 9Parmàsta, Arisài, Aridài e Vaizàta, 10i dieci

figli di Amàn figlio di Hammedàta, il nemico dei Giudei, ma non si diedero al saccheggio. 11Quel giorno stesso il

numero di quelli che erano stati uccisi nella cittadella di Susa fu portato a conoscenza del re. 12Il re disse alla regina

Ester: "Nella cittadella di Susa i Giudei hanno ucciso, hanno sterminato cinquecento uomini e i dieci figli di Amàn;

che avranno mai fatto nelle altre province del re? Ora che chiedi di più? Ti sarà dato. Che altro desideri? Sarà

fatto!". 13Allora Ester disse: "Se così piace al re, sia permesso ai Giudei che sono a Susa di fare anche domani quello

che era stato decretato per oggi; siano impiccati al palo i dieci figli di Amàn". 14Il re ordinò che così fosse fatto. Il

decreto fu promulgato a Susa. I dieci figli di Amàn furono appesi al palo. 15I Giudei che erano a Susa si radunarono

ancora il quattordici del mese di Adàr e uccisero a Susa trecento uomini; ma non si diedero al saccheggio. 16Anche

gli altri Giudei che erano nelle province del re si radunarono, difesero la loro vita e si misero al sicuro dagli attacchi

dei nemici; uccisero settantacinquemila di quelli che li odiavano, ma non si diedero al saccheggio. 17Questo avvenne

il tredici del mese di Adàr; il quattordici si riposarono e ne fecero un giorno di banchetto e di gioia. 18Ma i Giudei

che erano a Susa si radunarono il tredici e il quattordici di quel mese; il quindici si riposarono e ne fecero un giorno

di banchetto e di gioia. 19Perciò i Giudei della campagna, che abitano in città non circondate da mura, fanno del

quattordici del mese di Adàr un giorno di gioia, di banchetto e di festa, nel quale si mandano regali gli uni gli altri.

19(a)Invece gli abitanti delle grandi città celebrano come giorno di allegra festività il quindici di Adàr, mandando

regali ai vicini.

20Mardocheo scrisse questi avvenimenti e mandò lettere a tutti i Giudei che erano in tutte le province del re Assuero,

vicini e lontani, 21per stabilire che ogni anno celebrassero il quattordici e il quindici del mese di Adàr, 22perché

giorni nei quali i Giudei ebbero tregua dagli attacchi dei nemici e il mese in cui il loro dolore era stato mutato in

gioia, il loro lutto in festa, e perché facessero di questi giorni giorni di banchetto e di gioia, nei quali si mandassero

regali scambievolmente e si facessero doni ai poveri. 23I Giudei si impegnarono a continuare quello che avevano già

cominciato a fare e che Mardocheo aveva loro prescritto. 24Amàn infatti, il figlio di Hammedàta l'Agaghita, il

nemico di tutti i Giudei, aveva tramato contro i Giudei per distruggerli e aveva gettato il pur, cioè la sorte, per

confonderli e farli perire; 25ma quando Ester si fu presentata al re, questi ordinò con documenti scritti che la

scellerata trama di Amàn contro i Giudei fosse fatta ricadere sul capo di lui e che egli e i suoi figli fossero impiccati

al palo. 26Perciò quei giorni furono chiamati Purim dalla parola pur. Secondo tutto il contenuto di quella lettera, in

seguito a quanto avevano visto a questo proposito ed era loro avvenuto, 27i Giudei stabilirono e presero per sé, per la

loro stirpe e per quanti si sarebbero aggiunti a loro, l'impegno inviolabile di celebrare ogni anno quei due giorni,

secondo le disposizioni di quello scritto e alla data fissata. 28Questi giorni devono essere commemorati e celebrati di

generazione in generazione, in ogni famiglia, in ogni provincia, in ogni città; questi giorni di Purim non devono

cessare mai di essere celebrati fra i Giudei e il loro ricordo non dovrà mai cancellarsi fra i loro discendenti. 29La

regina Ester figlia di Abicàil e il giudeo Mardocheo scrissero con ogni autorità per dar valore a questa loro seconda

lettera relativa ai Purim. 30Si mandarono lettere a tutti i Giudei nelle centoventisette province del regno di Assuero,

con parole di saluto e di fedeltà, 31per stabilire questi giorni di Purim nelle loro date precise, come li avevano

ordinati il giudeo Mardocheo e la regina Ester e come essi stessi li avevano stabiliti per sé e per i loro discendenti, in

occasione del loro digiuno e della loro invocazione. 32Un ordine di Ester stabilì le circostanze di questi Purim e fu

scritto in un libro.
10

1Il re Assuero impose un tributo al continente e alle isole del mare. 2Quanto poi a tutti i fatti concernenti la potenza e

il valore di Mardocheo e quanto alla completa descrizione della sua grandezza e della sua elevazione da parte del re,

sono cose scritte nel libro delle cronache dei re di Media e di Persia. 3Infatti il giudeo Mardocheo era il secondo

dopo il re Assuero: grande fra i Giudei e amato dalla moltitudine dei suoi fratelli, cercava il bene del suo popolo e

parlava in favore della prosperità di tutta la sua stirpe.

3(a)Mardocheo disse: "Queste cose sono avvenute per opera di Dio. 3(b)Mi ricordo infatti del sogno che avevo visto

intorno a questi fatti e nessuno di essi è stato tralasciato: 3(c)la piccola sorgente che divenne un fiume, la luce che

spuntò, il sole e l'acqua copiosa. Questo fiume è Ester che il re ha sposata e costituita regina. 3(d)I due draghi siamo

io e Amàn. 3(e)Le nazioni sono quelle che si sono coalizzate per distruggere il nome dei Giudei. 3(f)La mia nazione è

Israele, quelli cioè che avevano gridato a Dio e furono salvati. Sì, il Signore ha salvato il suo popolo, ci ha liberato

da tutti questi mali e Dio ha operato segni e prodigi grandi quali mai erano avvenuti tra le nazioni. 3(g)In tal modo

egli ha stabilito due sorti, una per il popolo di Dio e una per tutte le nazioni. 3(h)Queste due sorti si sono realizzate

nell'ora, nel momento e nel giorno stabilito dal giudizio di Dio e in mezzo a tutte le nazioni. 3(i)Dio si è allora

ricordato del suo popolo e ha reso giustizia alla sua eredità. 3(k)Questi giorni del mese di Adàr, il quattordici e il

quindici del mese, saranno celebrati con adunanza, gioia e letizia davanti a Dio, di generazione in generazione per

sempre nel suo popolo Israele".

3(l)Nell'anno quarto di Tolomeo e di Cleopatra, Dositeo, che diceva di essere sacerdote e levita, e Tolomeo suo

figlio, portarono in Egitto la presente lettera sui Purim, affermando che si trattava della lettera autentica tradotta da

Lisimaco, figlio di Tolomeo, uno dei residenti in Gerusalemme.

Primo libro dei Maccabei
1

1Queste cose avvennero dopo che Alessandro il Macedone, figlio di Filippo, uscito dalla regione dei Kittim

sconfisse Dario, re dei Persiani e dei Medi, e regnò al suo posto, cominciando dalla Grecia. 2Intraprese molte guerre,

si impadronì di fortezze e uccise i re della terra; 3arrivò sino ai confini della terra e raccolse le spoglie di molti

popoli. La terra si ridusse al silenzio davanti a lui; il suo cuore si esaltò e si gonfiò di orgoglio. 4Radunò forze

ingenti e conquistò regioni, popoli e principi, che divennero suoi tributari. 5Dopo questo cadde ammalato e comprese

che stava per morire. 6Allora chiamò i suoi luogotenenti più importanti, che erano cresciuti con lui fin dalla

giovinezza e mentre era ancora vivo divise tra di loro il suo impero. 7Regnò dunque Alessandro dodici anni e morì.

8I suoi subalterni assunsero il potere, ognuno nella sua regione; 9dopo la sua morte tutti cinsero il diadema e dopo di

loro i loro figli per molti anni e si moltiplicarono i mali sulla terra.

10Uscì da quelli una radice perversa, Antioco Epìfane, figlio del re Antioco che era stato ostaggio a Roma, e assunse

il regno nell'anno centotrentasette del dominio dei Greci. 11In quei giorni sorsero da Israele figli empi che persuasero

molti dicendo: "Andiamo e facciamo lega con le nazioni che ci stanno attorno, perché da quando ci siamo separati

da loro, ci sono capitati molti mali". 12Parve ottimo ai loro occhi questo ragionamento; 13alcuni del popolo presero

l'iniziativa e andarono dal re, che diede loro facoltà di introdurre le istituzioni dei pagani. 14Essi costruirono una

palestra in Gerusalemme secondo le usanze dei pagani 15e cancellarono i segni della circoncisione e si allontanarono

dalla santa alleanza; si unirono alle nazioni pagane e si vendettero per fare il male.

16Quando il regno fu consolidato in mano di Antioco, egli volle conquistare l'Egitto per dominare due regni: 17entrò

nell'Egitto con un esercito imponente, con carri ed elefanti, con la cavalleria e una grande flotta 18e venne a battaglia

con Tolomeo re di Egitto. Tolomeo fu travolto davanti a lui e dovette fuggire e molti caddero colpiti a morte.

19Espugnarono le fortezze dell'Egitto e Antioco saccheggiò il paese di Egitto.

20Ritornò quindi Antioco dopo aver sconfitto l'Egitto nell'anno centoquarantatrè, si diresse contro Israele e mosse

contro Gerusalemme con forze ingenti. 21Entrò con arroganza nel santuario e ne asportò l'altare d'oro e il candelabro

dei lumi con tutti i suoi arredi 22e la tavola dell'offerta e i vasi per le libazioni, le coppe e gli incensieri d'oro, il velo,

le corone e i fregi d'oro della facciata del tempio e lo sguarnì tutto; 23si impadronì dell'argento e dell'oro e d'ogni

oggetto pregiato e asportò i tesori nascosti che riuscì a trovare; 24quindi, raccolta ogni cosa, fece ritorno nella sua

regione. Fece anche molte stragi e parlò con grande arroganza.

25Allora vi fu lutto grande per gli Israeliti
in ogni loro regione.
26Gemettero i capi e gli anziani,
le vergini e i giovani persero vigore
e la bellezza delle donne svanì.
27Ogni sposo levò il suo lamento
e la sposa nel talamo fu in lutto.
28Tremò la terra per i suoi abitanti
e tutta la casa di Giacobbe si vestì di vergogna.

29Due anni dopo, il re mandò alle città di Giuda un sovrintendente ai tributi. Egli venne in Gerusalemme con ingenti

forze 30e rivolse loro con perfidia parole di pace ed essi gli prestarono fede. Ma all'improvviso piombò sulla città, le

inflisse colpi crudeli e mise a morte molta gente in Israele. 31Mise a sacco la città, la diede alle fiamme e distrusse le

sue abitazioni e le mura intorno. 32Trassero in schiavitù le donne e i bambini e si impossessarono dei greggi. 33Poi

costruirono attorno alla città di Davide un muro grande e massiccio, con torri solidissime, e questa divenne per loro

una fortezza. 34Vi stabilirono una razza empia, uomini scellerati, che si fortificarono dentro, 35vi collocarono armi e

vettovaglie e, radunato il bottino di Gerusalemme, lo depositarono colà e divennero come una grande trappola;

36questo fu un'insidia per il santuario e un avversario maligno per Israele in ogni momento

37Versarono sangue innocente intorno al santuario
e profanarono il luogo santo.

38Fuggirono gli abitanti di Gerusalemme a causa loro

e la città divenne abitazione di stranieri;
divenne straniera alla sua gente
e i suoi figli l'abbandonarono.
39Il suo santuario fu desolato come il deserto,
le sue feste si mutarono in lutto,
i suoi sabati in vergogna
il suo onore in disprezzo.
40Quanta era stata la sua gloria
altrettanto fu il suo disonore
e il suo splendore si cambiò in lutto.

41Poi il re prescrisse con decreto a tutto il suo regno, che tutti formassero un sol popolo 42e ciascuno abbandonasse le

proprie leggi. Tutti i popoli consentirono a fare secondo gli ordini del re. 43Anche molti Israeliti accettarono di

servirlo e sacrificarono agli idoli e profanarono il sabato. 44Il re spedì ancora decreti per mezzo di messaggeri a

Gerusalemme e alle città di Giuda, ordinando di seguire usanze straniere al loro paese, 45di far cessare nel tempio gli

olocausti, i sacrifici e le libazioni, di profanare i sabati e le feste 46e di contaminare il santuario e i fedeli, 47di

innalzare altari, templi ed edicole e sacrificare carni suine e animali immondi, 48di lasciare che i propri figli, non

circoncisi, si contaminassero con ogni impurità e profanazione, 49così da dimenticare la legge e mutare ogni

istituzione, 50pena la morte a chiunque non avesse agito secondo gli ordini del re. 51Secondo questi ordini scrisse a

tutto il regno, stabilì ispettori su tutto il popolo e intimò alle città di Giuda di sacrificare città per città. 52Anche molti

del popolo si unirono a loro, tutti i traditori della legge, e commisero il male nella regione 53e ridussero Israele a

nascondersi in ogni possibile rifugio.

54Nell'anno centoquarantacinque, il quindici di Casleu il re innalzò sull'altare un idolo. Anche nelle città vicine di

Giuda eressero altari 55e bruciarono incenso sulle porte delle case e nelle piazze. 56Stracciavano i libri della legge

che riuscivano a trovare e li gettavano nel fuoco. 57Se qualcuno veniva trovato in possesso di una copia del libro

dell'alleanza o ardiva obbedire alla legge, la sentenza del re lo condannava a morte. 58Con prepotenza trattavano gli

Israeliti che venivano scoperti ogni mese nella città 59e specialmente al venticinque del mese, quando sacrificavano

sull'ara che era sopra l'altare dei sacrifici. 60Mettevano a morte, secondo gli ordini, le donne che avevano fatto

circoncidere i loro figli, 61con i bambini appesi al collo e con i familiari e quelli che li avevano circoncisi. 62Tuttavia

molti in Israele si fecero forza e animo a vicenda per non mangiare cibi immondi 63e preferirono morire pur di non

contaminarsi con quei cibi e non disonorare la santa alleanza; così appunto morirono. 64Sopra Israele fu così

scatenata un'ira veramente grande.
2

1In quei giorni Mattatia figlio di Giovanni, figlio di Simone, sacerdote della stirpe di Ioarìb, partì da Gerusalemme e

venne a stabilirsi a Modin. 2Egli aveva cinque figli: Giovanni chiamato anche Gaddi, 3Simeone chiamato Tassi,

4Giuda chiamato Maccabeo, 5Eleàzaro chiamato Auaran, Giònata chiamato Affus. 6Viste le empietà che si

commettevano in Giuda e Gerusalemme, 7disse: "Ohimè! perché mai sono nato per vedere lo strazio del mio popolo

e lo strazio della città santa e debbo sedere qui mentre essa è in balìa dei nemici e il santuario in mano agli stranieri?

8Il suo tempio è diventato come un uomo ignobile,

9gli ornamenti della sua gloria sono stati portati

via come preda,
sono stati sgozzati i suoi bambini nelle piazze
e i giovinetti dalla spada nemica.
10Qual popolo non ha invaso il suo regno
e non si è impadronito delle sue spoglie?
11Ogni ornamento le è stato strappato,
da padrona è diventata schiava.
12Ecco, le nostre cose sante,
la nostra bellezza, la nostra gloria
sono state devastate,
le hanno profanate i pagani.
13Perché vivere ancora?".

14Mattatia e i suoi figli si stracciarono le vesti, si vestirono di sacco e si misero in grande lutto.

15Ora vennero nella città di Modin i messaggeri del re, incaricati di costringere all'apostasia e a far sacrificare.

16Molti Israeliti andarono da loro; invece Mattatia e i suoi figli si raccolsero in disparte. 17I messaggeri del re si

rivolsero a Mattatia e gli dissero: "Tu sei uomo autorevole e stimato e grande in questa città e sei sostenuto da figli e

fratelli; 18su, fatti avanti per primo e adempi il comando del re, come hanno fatto tutti i popoli e gli uomini di Giuda

e quelli rimasti in Gerusalemme; così passerai tu e i tuoi figli nel numero degli amici del re e tu e i tuoi figli avrete in

premio oro e argento e doni in quantità". 19Ma Mattatia rispose a gran voce: "Anche se tutti i popoli nei domini del

re lo ascolteranno e ognuno si staccherà dal culto dei suoi padri e vorranno tutti aderire alle sue richieste, 20io, i miei

figli e i miei fratelli cammineremo nell'alleanza dei nostri padri; 21ci guardi il Signore dall'abbandonare la legge e le

tradizioni; 22non ascolteremo gli ordini del re per deviare dalla nostra religione a destra o a sinistra". 23Terminate

queste parole, si avvicinò un Giudeo alla vista di tutti per sacrificare sull'altare in Modin secondo il decreto del re.

24Ciò vedendo Mattatia arse di zelo; fremettero le sue viscere ed egli ribollì di giusto sdegno. Fattosi avanti di corsa,

lo uccise sull'altare; 25uccise nel medesimo tempo il messaggero del re, che costringeva a sacrificare, e distrusse

l'altare. 26Egli agiva per zelo verso la legge come aveva fatto Pincas con Zambri figlio di Salom. 27La voce di

Mattatia tuonò nella città: "Chiunque ha zelo per la legge e vuol difendere l'alleanza mi segua!". 28Fuggì con i suoi

figli tra i monti, abbandonando in città quanto avevano.

29Allora molti che ricercavano la giustizia e il diritto scesero per dimorare nel deserto 30con i loro figli, le loro mogli

e i greggi, perché si erano addensati i mali sopra di essi. 31Fu riferito agli uomini del re e alle milizie che stavano in

Gerusalemme, nella città di Davide, che si erano raccolti laggiù in luoghi nascosti del deserto uomini che avevano

stracciato l'editto del re. 32Molti corsero ad inseguirli, li raggiunsero, si accamparono di fronte a loro e si prepararono

a dar battaglia in giorno di sabato. 33Dicevano loro: "Basta ormai; uscite, obbedite ai comandi del re e avrete salva la

vita". 34Ma quelli risposero: "Non usciremo, né seguiremo gli ordini del re, profanando il giorno del sabato". 35Quelli

si precipitarono all'assalto contro di loro. 36Ma essi non risposero, né lanciarono pietra, né ostruirono i nascondigli,

37protestando: "Moriamo tutti nella nostra innocenza. Testimoniano per noi il cielo e la terra che ci fate morire

ingiustamente". 38Così quelli mossero contro di loro a battaglia di sabato: essi morirono con le mogli e i figli e i loro

greggi, in numero di circa mille persone.

39Quando Mattatia e i suoi amici lo seppero, ne fecero gran pianto. 40Poi dissero tra di loro: "Se faremo tutti come

hanno fatto i nostri fratelli e non combatteremo contro i pagani per la nostra vita e per le nostre leggi, ci faranno

sparire in breve dalla terra". 41Presero in quel giorno questa decisione: "Noi combatteremo contro chiunque venga a

darci battaglia in giorno di sabato e non moriremo tutti come sono morti i nostri fratelli nei nascondigli".

42In quel tempo si unì con loro un gruppo degli Asidei, i forti d'Israele, e quanti volevano mettersi a disposizione

della legge; 43inoltre quanti fuggivano davanti alle sventure si univano a loro e divenivano loro rinforzo. 44Così

organizzarono un contingente di forze e percossero con ira i peccatori e gli uomini empi con furore; gli scampati

fuggirono tra i pagani per salvarsi. 45Mattatia poi e i suoi amici andarono in giro a demolire gli altari 46e fecero

circoncidere a forza tutti i bambini non circoncisi che trovarono nel territorio d'Israele; 47non diedero tregua agli

orgogliosi e l'impresa ebbe buona riuscita nelle loro mani; 48difesero la legge dalla prepotenza dei popoli e dei re e

non la diedero vinta ai peccatori.

49Intanto si avvicinava per Mattatia l'ora della morte ed egli disse ai figli: "Ora domina la superbia e l'ingiustizia, è il

tempo della distruzione e dell'ira rabbiosa. 50Ora, figli, mostrate zelo per la legge e date la vostra vita per l'alleanza

dei nostri padri. 51Ricordate le gesta compiute dai nostri padri ai loro tempi e ne trarrete gloria insigne e nome

eterno. 52Abramo non fu trovato forse fedele nella tentazione e non gli fu ciò accreditato a giustizia? 53Giuseppe

nell'ora dell'oppressione osservò il precetto e divenne signore dell'Egitto. 54Pincas nostro padre per lo zelo

dimostrato conseguì l'alleanza del sacerdozio perenne. 55Giosuè, obbedendo alla divina parola, divenne giudice in

Israele. 56Caleb, testimoniando nell'adunanza, ebbe in sorte parte del nostro paese. 57Davide per la sua pietà ottenne

il trono del regno per sempre. 58Elia, poiché aveva dimostrato zelo ardente per la legge, fu assunto in cielo. 59Anania,

Azaria e Misaele per la loro fede furono salvati dalla fiamma. 60Daniele nella sua innocenza fu sottratto alle fauci dei

leoni. 61Così, di seguito, considerate di generazione in generazione che quanti hanno fiducia in lui non soccombono.

62Non abbiate paura delle parole dell'empio, perché la sua gloria andrà a finire ai rifiuti e ai vermi; 63oggi è esaltato,

domani non si trova più, perché ritorna alla sua polvere e i suoi calcoli falliscono. 64Figli, siate valorosi e forti nella

legge, perché in questa sarete glorificati. 65Ecco qui vostro fratello Simone, che io so uomo saggio: ascoltatelo

sempre, egli sarà vostro padre. 66Giuda Maccabeo, forte guerriero dalla sua gioventù, sarà capo del vostro esercito e

condurrà la battaglia contro i pagani. 67Voi, dunque, radunate intorno a voi quanti praticano la legge e vendicate il

vostro popolo; 68rendete il meritato castigo ai pagani e applicatevi all'ordinamento della legge". 69Poi li benedisse e

si riunì ai suoi padri. 70Morì nell'anno centoquarantasei e fu sepolto nella tomba dei suoi padri in Modin; tutto Israele

fece grande pianto su di lui.
3

1Al suo posto sorse il figlio di lui Giuda, chiamato Maccabeo; 2lo aiutavano tutti i fratelli e quanti si erano legati al

padre e conducevano la battaglia d'Israele con entusiasmo.

3Egli accrebbe la gloria del suo popolo,
rivestì la corazza come gigante,
cinse l'armatura di guerra
e impegnò battaglia
difendendo il campo con la spada.
4Nelle sue gesta fu simile a leone,
come leoncello ruggente sulla preda.
5Inseguì gli empi braccandoli;
i perturbatori del popolo distrusse con il fuoco.
6Gli empi sbigottirono per paura di lui
e tutti i malfattori furono confusi
e si avviò la salvezza per mano di lui.
7Inflisse amarezze a molti re,
rallegrò con le sue gesta Giacobbe;
sempre la sua memoria sarà benedetta.
8Egli passò per le città di Giuda
e vi disperse gli empi
e distolse l'ira da Israele.
9Divenne celebre fino all'estremità della terra
perché radunò coloro che erano sperduti.

10Apollonio radunò dei pagani e un forte esercito dalla Samaria per combattere Israele. 11Giuda lo seppe e avanzò

contro di lui, lo sconfisse e lo uccise; molti caddero colpiti a morte e i superstiti fuggirono. 12Così si impadronirono

delle loro spoglie e Giuda si riservò la spada di Apollonio e l'adoperò in guerra per tutto il tempo della sua vita.

13Quando Seron, comandante delle forze di Siria, seppe che Giuda aveva radunato un contingente e c'era con lui uno

stuolo di fedeli e uomini preparati alla guerra, 14disse: "Mi farò un nome e mi coprirò di gloria nel regno

combattendo Giuda e i suoi uomini che hanno disprezzato gli ordini del re". 15Fece i preparativi e si unì a lui un forte

gruppo di empi per aiutarlo a vendicarsi degli Israeliti. 16Si spinse fino alla salita di Bet-Coròn e Giuda gli andò

incontro con piccola schiera. 17Ma come videro lo schieramento avanzare contro di loro, dissero a Giuda: "Come

faremo noi così pochi ad attaccar battaglia contro una moltitudine così forte? Oltre tutto, siamo rimasti oggi senza

mangiare". 18Giuda rispose: "Non è impossibile che molti cadano in mano a pochi e non c'è differenza per il Cielo

tra il salvare per mezzo di molti e il salvare per mezzo di pochi; 19perché la vittoria in guerra non dipende dalla

moltitudine delle forze, ma è dal Cielo che viene l'aiuto. 20Costoro vengono contro di noi pieni d'insolenza e di

empietà per eliminare noi, le nostre mogli e i nostri figli e saccheggiarci; 21noi combattiamo per la nostra vita e le

nostre leggi. 22Sarà lui a stritolarli davanti a noi. Voi dunque non temeteli". 23Quando ebbe finito di parlare, piombò

su di loro all'improvviso e Seron con il suo schieramento fu sgominato davanti a lui; 24lo inseguirono nella discesa di

Bet-Coròn fino alla pianura. Di essi caddero circa ottocento uomini, gli altri fuggirono nella regione dei Filistei.

25Così cominciò a diffondersi il timore di Giuda e dei suoi fratelli e le genti intorno furon prese da terrore. 26La fama

di lui giunse fino al re e delle sue imprese militari parlavano le genti.

27Quando il re Antioco seppe queste cose, si adirò furiosamente e diede ordine di radunare tutte le forze militari del

suo regno: un esercito grande e potente. 28Aprì l'erario e diede alle truppe il soldo per un anno, ordinando loro di star

pronti per ogni evenienza. 29Ma si accorse che non bastavano le riserve del suo tesoro e che le entrate del paese

erano poche a causa delle rivolte e delle rovine che aveva provocato nella regione per estirpare le tradizioni che

erano in vigore dai tempi antichi; 30temette di non poter disporre, come altre volte in passato, delle risorse per le

spese e i doni, che faceva con mano prodiga, superando i re precedenti. 31Allora si sentì grandemente angustiato e

prese la decisione di invadere la Persia, per riscuotere i tributi di quelle province e ammassare molto denaro.

32Lasciò Lisia, uomo illustre e di stirpe regia, alla direzione degli affari del re dall'Eufrate fino ai confini dell'Egitto

33e con l'incarico di curare l'educazione del figlio Antioco fino al suo ritorno. 34A lui affidò metà dell'esercito e gli

elefanti e gli diede istruzioni per tutte le cose che voleva fossero eseguite; riguardo agli abitanti della Giudea e di

Gerusalemme, 35gli ordinò di mandare contro di loro milizie per distruggere ed eliminare le forze d'Israele e quanto

restava in Gerusalemme e cancellare il loro ricordo dalla regione; 36di trasferire degli stranieri su tutti i loro monti e

di distribuire le loro terre. 37Il re poi prese l'altra metà dell'esercito e partì da Antiochia, la capitale del suo regno,

nell'anno centoquarantasette; passò l'Eufrate e percorse le regioni settentrionali.

38Allora Lisia scelse Tolomeo, figlio di Dorìmene, Nicànore e Gorgia, uomini potenti tra gli amici del re 39e spedì ai

loro ordini quarantamila uomini e settemila cavalli nel paese di Giuda per devastarlo secondo il comando del re.

40Questi partirono con tutte le truppe e andarono ad accamparsi vicino ad Emmaus nella pianura. 41I mercanti della

regione ne ebbero notizia e si rifornirono molto di oro e di argento e di catene e vennero presso l'accampamento per

acquistare come schiavi gli Israeliti. A quelle truppe si aggiunsero forze della Siria e di paesi stranieri. 42Giuda e i

suoi fratelli videro che i mali si erano aggravati e che l'esercito era accampato nel loro territorio e vennero a

conoscenza che il re aveva ordinato di attuare la distruzione totale del loro popolo. 43Allora si dissero l'un l'altro:

"Facciamo risorgere il popolo dalla sua rovina e combattiamo per il nostro popolo e per i nostri luoghi santi". 44Si

radunò l'assemblea per prepararsi alla battaglia e per pregare e chiedere pietà e misericordia.

45Gerusalemme era disabitata come un deserto,
nessuno dei suoi figli vi entrava o ne usciva,
il santuario era calpestato,
gli stranieri erano nella fortezza dell'Acra,
soggiorno dei pagani.
La gioia era sparita da Giacobbe,
erano scomparsi il flauto e la cetra.

46Si radunarono dunque e vennero in Masfa di fronte a Gerusalemme, perché nei tempi antichi Masfa era stato luogo

di preghiera in Israele. 47In quel giorno digiunarono e si vestirono di sacco, si sparsero la cenere sul capo e si

stracciarono le vesti. 48Aprirono il libro della legge per scoprirvi quanto i pagani cercavano di sapere dagli idoli dei

loro dèi. 49Portarono le vesti sacerdotali, le primizie e le decime e fecero venire avanti i Nazirei, che avevano

compiuto i giorni del loro voto, 50e alzarono la voce al cielo gridando: "Che faremo di costoro e dove li condurremo,

51mentre il tuo santuario è conculcato e profanato e i tuoi sacerdoti sono in lutto e desolazione? 52Ecco i pagani si

sono alleati contro di noi per distruggerci; tu sai quello che vanno macchinando contro di noi. 53Come potremo

resistere di fronte a loro, se tu non ci aiuterai?". 54Diedero fiato alle trombe e gridarono a gran voce. 55Dopo questo,

Giuda stabilì i condottieri del popolo, i comandanti di mille, di cento, di cinquanta e di dieci uomini. 56Disse a coloro

che costruivano case o che stavano per prendere moglie, a quelli che piantavano la vigna o che erano paurosi, di

tornare a casa loro, secondo la legge. 57Poi levò il campo e si disposero a mezzogiorno di Emmaus. 58Giuda ordinò:

"Cingetevi e siate forti e state preparati per l'alba di domani a dar battaglia a questi stranieri che si sono alleati per

distruggere noi e il nostro santuario. 59Del resto è meglio per noi morire in battaglia che vedere poi la rovina della

nostra gente e del santuario. 60Il Cielo farà succedere gli avvenimenti secondo quanto è stabilito lassù".

4

1Gorgia prese allora cinquemila uomini e mille cavalli scelti e si levò il campo di notte 2per sorprendere il campo dei

Giudei e annientarli all'improvviso; gli uomini dell'Acra gli facevano da guida. 3Ma Giuda lo venne a sapere e mosse

anche lui con i suoi valorosi per assalire le forze del re che sostavano in Emmaus, 4mentre i soldati erano ancora

dispersi fuori del campo. 5Gorgia giunse al campo di Giuda di notte e non vi trovò nessuno; li andava cercando sui

monti dicendo: "Costoro ci sfuggono". 6Fattosi giorno, Giuda apparve nella pianura con tremila uomini; non

avevano però né corazze né spade come avrebbero voluto. 7Videro l'accampamento dei pagani difeso e fortificato e

la cavalleria disposta intorno e tutti esperti nella guerra. 8Ma Giuda disse ai suoi uomini: "Non temete il loro

numero, né abbiate paura dei loro assalti; 9ricordate come i nostri padri furono salvati nel Mare Rosso, quando il

faraone li inseguiva con l'esercito. 10Alziamo la nostra voce al Cielo, perché ci usi benevolenza e si ricordi

dell'alleanza con i nostri padri e voglia sconfiggere questo schieramento davanti a noi oggi; 11si accorgeranno tutti i

popoli che c'è uno che riscatta e salva Israele". 12Gli stranieri alzarono gli occhi e videro che quelli venivano loro

incontro; 13così uscirono dagli accampamenti per dar battaglia. Gli uomini di Giuda diedero fiato alle trombe 14e

attaccarono. I pagani furono sconfitti e fuggirono verso la pianura, 15ma quelli che erano più indietro caddero tutti

uccisi di spada. Li inseguirono fino a Ghezer e fino alle pianure dell'Idumea e di Asdod e di Iamnia; ne furono uccisi

circa tremila. 16Quando Giuda e i suoi armati tornarono dal loro inseguimento, 17egli disse alla sua gente: "Non siate

avidi delle spoglie, perché ci attende ancora la battaglia. Gorgia e il suo esercito è sul monte vicino a noi; 18ora voi

state pronti ad opporvi ai nemici e a combatterli; in seguito farete tranquillamente bottino". 19Aveva appena finito di

parlare, quando apparve un reparto che spiava dal monte. 20Avevano visto infatti che i loro erano stati sconfitti e gli

altri incendiavano il campo: il fumo che si scorgeva segnalava l'accaduto. 21Ed essi a quello spettacolo si

sgomentarono grandemente; vedendo inoltre giù nella pianura lo schieramento di Giuda pronto all'attacco,

22fuggirono tutti nel territorio dei Filistei. 23Allora Giuda ritornò a depredare il campo e raccolsero oro e argento in

quantità e stoffe tinte di porpora viola e porpora marina e grandi ricchezze. 24Di ritorno cantavano e innalzavano

benedizioni al cielo "perché egli è buono e la sua grazia dura sempre". 25Fu quello un giorno di grande liberazione

in Israele.

26Quanti degli stranieri erano scampati, presentandosi a Lisia, gli narrarono tutto quello che era accaduto. 27Egli

sentendo ciò, fu preso da turbamento e scoraggiamento, perché le cose in Israele non erano andate come egli voleva

e l'esito non era stato secondo gli ordini del re.

28Perciò l'anno dopo mise insieme sessantamila uomini scelti e cinquemila cavalli per combattere contro di loro.

29Vennero nell'Idumea e si accamparono in Bet-Zur. Giuda mosse contro di essi con diecimila uomini. 30Quando

vide l'imponente accampamento, innalzò questa preghiera: "Benedetto sei tu, o salvatore d'Israele, tu che hai

fiaccato l'impeto del potente per mezzo del tuo servo Davide e hai fatto cadere l'esercito degli stranieri nelle mani di

Giònata, figlio di Saul e del suo scudiero; 31fa' cadere ancora nello stesso modo questo esercito nelle mani di Israele

tuo popolo e fa' ricadere l'obbrobrio sul loro esercito e sulla loro cavalleria; 32infondi in loro timore e spezza

l'audacia della loro forza, siano travolti nella loro rovina. 33Abbattili con la spada dei tuoi devoti; ti lodino con canti

tutti coloro che riconoscono il tuo nome". 34Poi sferrarono l'attacco da una parte e dall'altra e caddero davanti ai

Giudei circa cinquemila uomini del campo di Lisia. 35Vedendo Lisia lo scompiglio delle sue file, mentre alle schiere

di Giuda cresceva il coraggio ed erano pronti a vivere o a morire gloriosamente, se ne tornò in Antiochia dove

assoldò mercenari in maggior numero per venire di nuovo in Giudea.

36Giuda intanto e i suoi fratelli dissero: "Ecco sono stati sconfitti i nostri nemici: andiamo a purificare il santuario e a

riconsacrarlo". 37Così si radunò tutto l'esercito e salirono al monte Sion. 38Trovarono il santuario desolato, l'altare

profanato, le porte arse e cresciute le erbe nei cortili come in un luogo selvatico o montuoso, e gli appartamenti sacri

in rovina. 39Allora si stracciarono le vesti, fecero grande pianto, si cosparsero di cenere, 40si prostrarono con la faccia

a terra, fecero dare i segnali con le trombe e alzarono grida al Cielo. 41Giuda ordinò ai suoi uomini di tenere

impegnati quelli dell'Acra, finché non avesse purificato il santuario. 42Poi scelse sacerdoti incensurati, osservanti

della legge, 43i quali purificarono il santuario e portarono le pietre profanate in luogo immondo. 44Tennero consiglio

per decidere che cosa fare circa l'altare degli olocausti, che era stato profanato. 45Vennero nella felice

determinazione di demolirlo, perché non fosse loro di vergogna, essendo stato profanato dai pagani. Demolirono

dunque l'altare 46e riposero le pietre sul monte del tempio in luogo conveniente finché fosse comparso un profeta a

decidere di esse. 47Poi presero pietre grezze secondo la legge ed edificarono un altare nuovo come quello di prima;

48restaurarono il santuario e consacrarono l'interno del tempio e i cortili; 49rifecero gli arredi sacri e collocarono il

candelabro e l'altare degli incensi e la tavola nel tempio. 50Poi bruciarono incenso sull'altare e accesero sul

candelabro le lampade che splendettero nel tempio. 51Posero ancora i pani sulla tavola e stesero le cortine. Così

portarono a termine le opere intraprese. 52Si radunarono il mattino del venticinque del nono mese, cioè il mese di

Casleu, nell'anno centoquarantotto, 53e offrirono il sacrificio secondo la legge sull'altare degli olocausti che avevano

rinnovato. 54Nella stessa stagione e nello stesso giorno in cui l'avevano profanato i pagani, fu riconsacrato fra canti e

suoni di cetre e arpe e cembali. 55Tutto il popolo si prostrò con la faccia a terra e adorarono e benedissero il Cielo

che era stato loro propizio. 56Celebrarono la dedicazione dell'altare per otto giorni e offrirono olocausti con gioia e

sacrificarono vittime di ringraziamento e di lode. 57Poi ornarono la facciata del tempio con corone d'oro e piccoli

scudi. Rifecero i portoni e le camere e vi misero le porte. 58Vi fu gioia molto grande in mezzo al popolo, perché era

stata cancellata la vergogna dei pagani. 59Poi Giuda e i suoi fratelli e tutta l'assemblea d'Israele stabilirono che si

celebrassero i giorni della dedicazione dell'altare nella loro ricorrenza, ogni anno, per otto giorni, cominciando dal

venticinque del mese di Casleu, con gioia e letizia. 60Edificarono in quel tempo intorno al monte Sion mura alte e

torri solide, perché i pagani non tornassero a calpestarlo come avevano fatto la prima volta. 61Vi stabilì un

contingente per presidiarlo e fortificò il presidio di Bet-Zur perché il popolo avesse una difesa contro l'Idumea.

5

1I popoli vicini, quando sentirono che era stato ricostruito l'altare e rinnovato il santuario come prima, fremettero di

rabbia 2e decisero di eliminare quelli della stirpe di Giacobbe che si trovavano in mezzo a loro e cominciarono a

uccidere e sopprimere gente in mezzo al popolo. 3Allora Giuda mosse guerra ai figli di Esaù nell'Idumea e nella

Acrabattene, perché assediavano Israele; inflisse loro un grave colpo e li umiliò e si impadronì delle loro spoglie. 4Si

ricordò poi della perfidia dei figli di Bean, che erano stati di laccio e inciampo per il popolo tendendo insidie nelle

vie. 5Pressati da lui si rinchiusero nelle torri ed egli si accampò contro di loro, li votò allo sterminio e diede fuoco

alle torri di quella città con quanti vi stavano. 6Poi passò contro gli Ammoniti e vi trovò un forte contingente e un

popolo numeroso al comando di Timòteo. 7Organizzò contro di loro molte azioni di guerra e furono sconfitti e

annientati. 8Conquistò anche Iazer e i suoi sobborghi e ritornò in Giudea.

9Si allearono allora i pagani di Gàlaad contro gli Israeliti che erano nel loro territorio per eliminarli, ma questi

fuggirono a Dàtema, nella fortezza, 10e scrissero questa lettera a Giuda e ai suoi fratelli: "Sono riuniti contro di noi i

popoli vicini per eliminarci 11e si preparano a venire a espugnare la fortezza ove siamo rifugiati; Timòteo è a capo

del loro esercito. 12Su, vieni a liberarci dalle mani di costoro, perché si è precipitata su di noi una moltitudine: 13tutti

i nostri fratelli che erano nel territorio di Tobia sono stati messi a morte, sono state condotte in schiavitù le loro

mogli con i figli e gli averi e sono periti circa un migliaio di uomini".

14Stavano ancora leggendo la lettera ed ecco presentarsi altri messaggeri dalla Galilea con le vesti stracciate

portando notizie simili. 15Dicevano che si erano uniti contro di loro gli abitanti di Tolemàide, Tiro e Sidòne e tutta la

parte pagana della Galilea per distruggerli. 16Quando Giuda e il popolo ebbero udito queste cose, si raccolse una

grande assemblea per decidere che cosa fare per i loro fratelli posti nella tribolazione e attaccati dai pagani. 17Giuda

disse a Simone suo fratello: "Scegliti degli uomini e corri a liberare i tuoi fratelli della Galilea; io e mio fratello

Giònata andremo nella regione di Gàlaad". 18Lasciò Giuseppe figlio di Zaccaria e Azaria capo del popolo, con il

resto delle forze a presidiare la Giudea, 19dando loro questa consegna: "Governate questo popolo, ma non attaccate

battaglia contro i pagani fino al nostro ritorno". 20Furono assegnati a Simone tremila uomini per la spedizione in

Galilea, a Giuda ottomila uomini per la regione di Gàlaad.

21Simone si recò in Galilea e sferrò molti attacchi contro i pagani e questi rimasero sconfitti davanti a lui; 22egli li

inseguì fino alle porte di Tolemàide. Caddero dei pagani circa tremila uomini e Simone portò via le loro spoglie.

23Prese poi gli Israeliti che erano in Galilea e in Arbatta con le donne e i figli e tutti i loro averi e li condusse in

Giudea con grande gioia. 24Da parte loro Giuda Maccabeo e il fratello Giònata passarono il Giordano e

camminarono per tre giorni nel deserto. 25S'imbatterono nei Nabatei, che vennero loro incontro pacificamente e

narrarono tutte le vicende dei loro fratelli nella regione di Gàlaad, 26e che molti di loro erano assediati in Bozra e

Bozor, in Àlema, in Casfo, in Maked e Karn...in; e che tutte queste città erano fortificate e grandi. 27Ve n'erano pure

rinchiusi nelle altre città di Gàlaad e - dicevano - per il giorno dopo era stabilito di dar l'assalto alle fortezze,

espugnarle e di eliminare tutti costoro in un sol giorno. 28Allora Giuda con il suo esercito tornò indietro subito per la

via del deserto verso Bozra; prese la città e passò ogni maschio a fil di spada, s'impadronì di tutte le loro spoglie e

incendiò la città. 29Nella notte partì di là e marciarono fino alla fortezza. 30Verso il mattino alzarono gli occhi ed

ecco gran folla che non si poteva contare issava scale e macchine per espugnare la fortezza e già attaccava gli

assediati. 31Giuda, vedendo che la battaglia era già incominciata e che le grida della città arrivavano al cielo per il

suono delle trombe e le urla altissime, 32disse ai suoi soldati: "Combattete oggi per i vostri fratelli". 33Irruppero in tre

schiere alle loro spalle, diedero fiato alle trombe e innalzarono grida e invocazioni. 34Nell'esercito di Timòteo si

sparse la notizia che c'era il Maccabeo e fuggirono davanti a lui; egli inflisse loro una grave sconfitta e ne rimasero

uccisi in quel giorno circa ottomila. 35Poi piegò su Alim, l'assalì e la prese; ne uccise tutti i maschi, la saccheggiò e

le appiccò il fuoco. 36Tolse il campo di là e conquistò Casfo, Maked e Bozor e le altre città di Gàlaad. 37Dopo questi

fatti Timòteo raccolse un altro esercito e si accampò di fronte a Rafon al di là del torrente. 38Giuda mandò a

esplorare il campo e gli riferirono: "Sono radunati con lui tutti gli stranieri che ci circondano: sono un esercito

imponente. 39Anche gli Arabi sono assoldati come suoi ausiliari; sono accampati al di là del torrente e sono pronti a

venire a battaglia con te". Giuda andò incontro a loro. 40Timòteo disse ai comandanti del suo esercito, mentre Giuda

e il suo esercito si avvicinavano al torrente: "Se passerà per primo contro di noi, non potremo resistergli, perché sarà

molto potente contro di noi. 41Se invece si mostrerà titubante e porrà il campo al di là del fiume, andremo noi contro

di lui e avremo la meglio". 42Quando Giuda si avvicinò al corso d'acqua, dispose gli scribi del popolo lungo il

torrente con questi ordini: "Non permettete che alcuno si fermi, ma vengano tutti a combattere". 43Passò per primo

contro i nemici e tutto il popolo dietro di lui. I pagani furono travolti davanti a lui, gettarono le armi e fuggirono nel

tempio di Karnàin. 44Conquistarono la città e appiccarono il fuoco al tempio con quanti c'erano dentro. Così Karnàin

fu vinta e non poté resistere oltre di fronte a Giuda. 45Giuda radunò tutti gli Israeliti che erano nella regione di

Gàlaad dal più piccolo al più grande con le donne e i figli e gli averi, carovana sterminata, per andare nella Giudea.

46Arrivarono a Efron, città posta sul percorso, grande e particolarmente forte, che non era possibile evitare da

nessuna parte e bisognava passarvi in mezzo. 47Gli abitanti della città avevano chiuso loro il passaggio barricando le

porte con pietre. 48Giuda mandò a far loro proposte pacifiche dicendo: "Attraverseremo il tuo paese solo per tornare

al nostro, nessuno vi farà alcun male, solo passeremo a piedi". Ma non vollero aprirgli. 49Giuda fece annunciare a

tutta la truppa che ciascuno si accampasse dov'era. 50I militari si fermarono e diedero l'assalto alla città tutto quel

giorno e tutta la notte e la città dovette arrendersi. 51Giuda passò tutti i maschi a fil di spada, la distrusse totalmente,

ne prese le spoglie e attraversò la città sopra i cadaveri. 52Poi attraversò il Giordano verso la grande pianura di fronte

a Beisan. 53Giuda sollecitava quelli che rimanevano indietro e confortava il popolo durante tutto il viaggio, finché

giunsero nella Giudea. 54Salirono il monte Sion in letizia e gioia e offrirono olocausti, perché senza aver perduto

neppure uno di loro erano tornati felicemente.

55Nel tempo in cui Giuda e Giònata erano rimasti in Gàlaad e Simone loro fratello in Galilea di fronte a Tolemàide,

56Giuseppe figlio di Zaccaria e Azaria, comandanti dell'esercito, vennero a sapere delle imprese gloriose e delle

battaglie che avevano compiute 57e dissero: "Facciamoci onore anche noi e usciamo a combattere contro i pagani che

ci circondano". 58Diedero ordine ai soldati che erano con loro e si diressero a Iamnia. 59Ma Gorgia uscì dalla città

con i suoi uomini incontro a loro per attaccarli. 60Giuseppe e Azaria furono vinti e inseguiti fin nel territorio della

Giudea e in quel giorno caddero circa duemila uomini del popolo di Israele. 61Toccò questa grave sconfitta al

popolo, perché non avevano ascoltato Giuda e i suoi fratelli, pensando di compiere gesta eroiche: 62ma essi non

erano della stirpe di quei valorosi, per le cui mani era stata compiuta la salvezza in Israele.

63Il prode Giuda e i suoi fratelli crebbero in grande fama presso tutto Israele e presso tutti i popoli ai quali giungeva

notizia del loro nome; 64si adunavano attorno a loro acclamandoli.

65Giuda con i suoi fratelli uscì ancora per combattere contro i figli di Esaù nella regione meridionale e colpì Ebron e

le sue dipendenze, distrusse le sue fortezze e diede fuoco tutt'intorno alle sue torri. 66Poi levò il campo per andare nel

paese dei Filistei e attraversò Maresa. 67In quel giorno caddero in battaglia sacerdoti, i quali, smaniosi di eroismi,

erano usciti a combattere inconsideratamente. 68Giuda piegò su Asdod, terra dei Filistei: distrusse i loro altari, bruciò

le statue dei loro dèi, mise a sacco la loro città e fece ritorno in Giudea.

6

1Il re Antioco intanto percorreva le regioni settentrionali e seppe che c'era in Persia la città di Elimàide, famosa per

ricchezza e argento e oro; 2che vi era un tempio ricchissimo, dove si trovavano armature d'oro, corazze e armi,

lasciate là da Alessandro figlio di Filippo, il re macedone, che aveva regnato per primo sui Greci. 3Allora vi si recò e

cercava di impadronirsi della città e di depredarla, ma non vi riuscì, perché il suo piano fu risaputo dagli abitanti

della città, 4che si opposero a lui con le armi; egli fu messo in fuga e dovette partire di là con grande tristezza e

tornare in Bábilonia. 5Poi venne un messaggero in Persia ad annunciargli che erano state sconfitte le truppe inviate

contro Giuda, 6che Lisia si era mosso con un esercito tra i più agguerriti ma era rimasto sconfitto davanti a loro e che

quelli si erano rinforzati con armi e truppe e bottino ingente, riportato dagli accampamenti che avevano distrutti;

7che inoltre avevano demolito l'idolo da lui innalzato sull'altare in Gerusalemme, che avevano circondato con mura

alte come prima il santuario e anche Bet-Zur, che era una sua città. 8Il re, sentendo queste novità, rimase sbigottito e

scosso terribilmente; si mise a letto e cadde ammalato per la tristezza, perché non era avvenuto secondo i suoi

desideri. 9Rimase così molti giorni, perché si rinnovava in lui una forte depressione e credeva di morire. 10Allora

chiamò tutti i suoi amici e disse loro: "Se ne va il sonno dai miei occhi e ho l'animo oppresso dai dispiaceri; 11ho

pensato: in quale tribolazione sono giunto, in quale terribile agitazione sono caduto io che ero sì fortunato e

benvoluto sul mio trono! 12Ora mi ricordo dei mali che ho fatto in Gerusalemme, portando via tutti gli arredi d'oro e

d'argento che vi erano e mandando a sopprimere gli abitanti di Giuda senza ragione. 13Riconosco che a causa di tali

cose mi colpiscono questi mali: ed ecco muoio nella più nera tristezza in paese straniero".

14Poi chiamò Filippo, uno dei suoi amici, lo costituì reggente su tutto il suo regno 15e gli diede il diadema e la veste

regia e l'anello con l'incarico di guidare Antioco suo figlio e di educarlo al regno. 16Il re Antioco morì in quel luogo

nel centoquarantanove. 17Lisia fu informato che il re era morto e dispose che regnasse Antioco figlio di lui, che egli

aveva educato fin da piccolo, e lo chiamò Eupàtore.

18Ora coloro che risiedevano nell'Acra impedivano il passaggio degli Israeliti intorno al tempio e cercavano di

molestarli continuamente e di sostenere gli stranieri. 19Giuda si propose di eliminarli e radunò in assemblea tutto il

popolo per stringerli d'assedio. 20Si organizzarono dunque e posero l'assedio attorno all'Acra nell'anno

centocinquanta e Giuda fece costruire terrapieni e macchine. 21Ma alcuni di loro sfuggirono all'assedio e si unirono

ad essi alcuni rinnegati d'Israele 22e andarono dal re e gli dissero: "Fino a quando non farai giustizia e vendetta dei

nostri fratelli? 23Noi siamo stati lieti di servire tuo padre e di comportarci secondo i suoi comandi e di obbedire ai

suoi editti. 24A causa di questo i figli del nostro popolo hanno posto assedio alla fortezza e si sono estraniati da noi;

inoltre uccidono quanti di noi capitano nelle loro mani e si dividono i nostri averi. 25E non soltanto contro di noi

allungano le mani, ma anche su tutto il tuo territorio. 26Ed ecco, ora hanno posto il campo contro l'Acra in

Gerusalemme per espugnarla e hanno fortificato il santuario e Bet-Zur. 27Se tu non sarai sollecito nel prevenirli,

faranno peggio e non li potrai più arrestare".

28Il re si adirò, quando ebbe sentito ciò, e radunò tutti i suoi amici, comandanti dell'esercito e della cavalleria.

29Anche dagli altri regni e dalle isole del mare gli giunsero truppe mercenarie. 30Gli effettivi del suo esercito

assommavano a centomila fanti, ventimila cavalli e trentadue elefanti addestrati alla guerra. 31Passarono per

l'Idumea e posero il campo contro Bet-Zur; attaccarono per molti giorni e allestirono macchine; ma quelli uscivano,

le incendiavano e contrattaccavano con valore. 32Giuda allora levò il campo dall'Acra e lo trasferì a Bet-Zaccaria di

fronte al campo del re. 33Ma il re si mosse alle prime luci del mattino e trasferì lo schieramento con impeto lungo la

strada di Bet-Zaccaria; le truppe si disposero a battaglia e suonarono le trombe. 34Posero innanzi agli elefanti succo

d'uva e di more per stimolarli al combattimento. 35Distribuirono le bestie tra le falangi e affiancarono a ciascun

elefante mille uomini protetti da corazze a maglia e da elmi di bronzo in testa e cinquecento cavalieri scelti disposti

in ordine intorno a ciascuna bestia: 36questi in ogni caso si tenevano ai lati della bestia e, quando si muoveva, si

spostavano insieme senza allontanarsi da essa. 37Sopra ogni elefante vi erano solide torrette di legno, protette dagli

attacchi, legate con cinghie, e su ogni torretta stavano quattro soldati, che di là bersagliavano, e un conducente

indiano. 38Il resto della cavalleria si dispose di qua e di là sui due fianchi dello schieramento, per terrorizzare i

nemici e proteggere le falangi. 39Quando il sole brillava sugli scudi d'oro e di bronzo, ne risplendevano per quei

riflessi i monti e brillavano come fiaccole ardenti. 40Un distaccamento delle truppe del re si dispose sulle cime dei

monti, un altro nella pianura e avanzavano sicuri e ordinati. 41Tremavano quanti sentivano il frastuono di quella

moltitudine e la marcia di tanta gente e il cozzo delle armi: era veramente un esercito immenso e forte. 42Giuda con

le sue truppe si avvicinò per attaccare lo schieramento e caddero nel campo del re seicento uomini. 43Eleàzaro,

chiamato Auaran, vide uno degli elefanti, protetto di corazze regie, sopravanzare tutte le altre bestie e pensò che

sopra ci fosse il re; 44volle allora sacrificarsi per la salvezza del suo popolo e procurarsi nome eterno. 45Corse dunque

là con coraggio attraverso la falange e colpiva a morte a destra e a sinistra, mentre i nemici si dividevano davanti a

lui, ritirandosi sui due lati. 46Egli s'introdusse sotto l'elefante, lo infilò con la spada e lo uccise; quello cadde sopra di

lui ed Eleàzaro morì.

47Ma vedendo la potenza delle forze del re e l'impeto delle milizie, i Giudei si ritirarono.

48Allora i reparti dell'esercito del re salirono per attaccarli a Gerusalemme e il re si accampò contro la Giudea e il

monte Sion. 49Fece pace con quelli che erano in Bet-Zur, i quali uscirono dalla città, non avendo più vettovaglie per

sostenere l'assedio: la terra infatti era nel riposo dell'anno sabbatico. 50Il re s'impadronì di Bet-Zur e vi pose un

presidio a guardia. 51Intanto si accampò contro il santuario per molto tempo e allestì terrapieni e macchine,

lanciafiamme e baliste, scorpioni per lanciar frecce e fionde. 52Anche i difensori opposero macchine alle loro

macchine e i combattimenti durarono molti giorni. 53Ma non c'erano più viveri nei depositi poiché era in corso l'anno

sabbatico e coloro che erano arrivati in Giudea per sfuggire ai pagani avevano consumato il resto delle provviste.

54Furono allora lasciati pochi uomini nel santuario, perché li aveva sorpresi la fame, e gli altri si dispersero ciascuno

al suo paese.

55Lisia poi venne a sapere che Filippo, designato dal re Antioco, ancora in vita, per educare Antioco suo figlio e

prepararlo al regno, 56era tornato dalla Persia e dalla Media; c'era con lui l'esercito partito con il re ed egli cercava di

prendere in mano il governo. 57Allora mostrò fretta e accennò di voler partire e disse al re e ai comandanti

dell'esercito e ai soldati: "Noi ci esauriamo di giorno in giorno: il cibo è scarso e il luogo che assediamo è ben

munito, mentre gli affari del regno ci premono. 58Ora dunque offriamo la destra a questi uomini e facciamo pace con

loro e con tutto il loro popolo 59e permettiamo loro di seguire le loro tradizioni come prima; proprio per queste

tradizioni che noi abbiamo cercato di distruggere, essi si sono irritati e hanno provocato tutto questo". 60La proposta

piacque al re e a tutti i capi e mandò a negoziare la pace con loro ed essi accettarono. 61Il re e i capi giurarono

davanti a loro ed essi a tali patti uscirono dalla fortezza. 62Ma quando il re fece l'ingresso sul monte Sion e vide le

fortificazioni del luogo, violò il giuramento che aveva fatto e impose la distruzione delle mura all'intorno. 63Poi partì

in fretta e fece ritorno ad Antiochia; vi trovò Filippo padrone della città, gli fece guerra e s'impadronì della città con

la forza.
7

1Nell'anno centocinquantuno Demetrio, figlio di Selèuco, evase da Roma e sbarcò con pochi uomini in una città

della costa e là si proclamò re. 2Quando rientrò nella reggia dei suoi padri, l'esercito catturò Antioco e Lisia per

consegnarglieli. 3Informato della cosa, disse: "Non mostratemi la loro faccia". 4Perciò i soldati li uccisero e

Demetrio sedette sul trono del suo regno.

5Allora andarono da lui tutti gli uomini perfidi ed empi d'Israele, guidati da Alcimo che aspirava al sommo

sacerdozio. 6Essi accusarono il popolo davanti al re dicendo: "Giuda con i suoi fratelli ha sterminato tutti i tuoi amici

e ci ha strappato dal nostro paese. 7Ora manda un uomo fidato, che venga e prenda visione della rovina generale da

quello procurata a noi e ai domini del re e provveda a punire quella famiglia e tutti i suoi sostenitori". 8Il re designò

Bàcchide, uno degli amici del re, preposto alla regione dell'Oltrefiume, potente nel regno e fedele al re, 9e lo inviò

con l'empio Alcimo; attribuì a questi il sommo sacerdozio e gli diede ordine di far vendetta contro gli Israeliti.

10Così partirono e giunsero in Giudea con forze numerose. Bàcchide mandò messaggeri a Giuda e ai suoi fratelli per

portare con inganno parole di pace. 11Ma essi non credettero alle sue parole: avevano infatti saputo che era giunto

con un forte esercito. 12Si radunò tuttavia presso Alcimo e Bàcchide un gruppo di scribi per chiedere il

riconoscimento dei diritti. 13Gli Asidei furono i primi tra gli Israeliti a chieder loro la pace. 14Dicevano infatti: "Un

uomo della stirpe di Aronne è venuto con i soldati, non ci farà certo del male". 15Egli usò con loro parole di pace e

giurò loro: "Non faremo alcun male né a voi né ai vostri amici". 16E quelli credettero. Ma egli prese sessanta di loro

e li uccise in un sol giorno, proprio secondo la parola che sta scritta:

17"Le carni dei tuoi santi e il loro sangue
hanno sparso intorno a Gerusalemme
e nessuno li seppelliva".

18Allora la paura e il terrore si sparsero per tutto il popolo, perché tutti dicevano: "Non c'è in loro verità né giustizia,

perché hanno trasgredito l'alleanza e il giuramento prestato". 19Bàcchide levò il campo da Gerusalemme e si

accampò in Bet-Zait; mandò ad arrestare molti degli uomini che erano passati dalla sua parte e alcuni del popolo e li

fece uccidere e gettare nel pozzo grande. 20Affidò il paese ad Alcimo e gli lasciò soldati che lo sostenessero; quindi

Bàcchide fece ritorno dal re. 21Alcimo rivendicava con le armi il sommo sacerdozio; 22tutti i perturbatori del popolo

si unirono a lui, si impadronirono della Giudea e procurarono grandi sventure a Israele. 23Giuda vide tutti i mali che

facevano Alcimo e i suoi fautori agli Israeliti peggio dei pagani, 24uscì allora nelle regioni intorno alla Giudea, fece

vendetta degli uomini che avevano disertato e impedì loro di far scorrerie nella regione.

25Quando Alcimo vide che Giuda e i suoi si erano rinforzati e che non avrebbe potuto resister loro, ritornò presso il

re e mosse contro di loro accuse di misfatti.

26Allora il re mandò Nicànore, uno dei suoi capi più illustri, che aveva odio e inimicizia per Israele e gli ordinò di

sterminare il popolo. 27Nicànore venne in Gerusalemme con truppe ingenti e mandò messaggeri a Giuda e ai suoi

fratelli con inganno a far queste proposte di pace: 28"Non ci sia battaglia tra me e voi. Verrò con pochi uomini per

incontrarmi pacificamente". 29Venne da Giuda e si salutarono a vicenda con segni di pace: ma i nemici stavano

pronti per metter le mani su Giuda. 30Giuda fu informato che quello era venuto da lui con inganno, ed ebbe timore di

lui e non volle più vedere la sua faccia. 31Nicànore si accorse che il suo piano era stato scoperto e uscì all'attacco

contro Giuda verso Cafarsalama. 32Caddero dalla parte di Nicànore circa cinquecento uomini; gli altri ripararono

nella città di Davide.

33Dopo questi fatti Nicànore salì al monte Sion e gli vennero incontro dal santuario alcuni sacerdoti e anziani del

popolo per salutarlo con espressioni di pace e mostrargli l'olocausto offerto per il re. 34Ma egli li schernì, li derise,

anzi li contaminò e parlò con arroganza; 35giurò incollerito: "Se non sarà consegnato subito Giuda e il suo esercito

nelle mie mani, vi assicuro che quando tornerò a guerra finita, darò alle fiamme questo tempio"; e se ne andò tutto

furioso. 36I sacerdoti rientrarono e stando davanti all'altare e al tempio dissero tra il pianto: 37"Tu hai scelto questo

tempio perché su di esso fosse invocato il tuo nome e fosse casa di orazione e di supplica per il tuo popolo. 38Fa'

vendetta di questo uomo e delle sue schiere; siano trafitti di spada. Ricòrdati delle loro bestemmie: non lasciarli

sopravvivere".

39Nicànore uscì da Gerusalemme, si accampò a Bet-Coròn e gli andò incontro l'esercito della Siria. 40Giuda pose il

campo in Adasa con tremila uomini e pregò: 41"Quando gli ufficiali del re assiro dissero bestemmie, venne il tuo

angelo e ne abbatté centottantacinquemila: 42abbatti allo stesso modo questo esercito davanti a noi oggi; sappiano

tutti gli altri che egli ha parlato empiamente contro il tuo santuario e tu giudicalo secondo le sue empietà". 43Si

scontrarono gli eserciti in combattimento il tredici del mese di Adar e fu sconfitto l'esercito di Nicànore, anzi egli

cadde in battaglia per primo. 44Quando i suoi soldati videro che Nicànore era caduto, gettarono le armi e fuggirono.

45Li inseguirono per una giornata di cammino da Adasa fino a Ghezer e suonavano le trombe dietro a loro per dare

l'allarme. 46Uscirono allora uomini da tutti i villaggi della Giudea all'intorno e li accerchiarono; essi si voltavano gli

uni contro gli altri e caddero tutti di spada: non ne rimase neppure uno. 47I Giudei presero le spoglie e il bottino,

mozzarono la testa di Nicànore e la destra, che aveva steso con superbia, e le portarono e le esposero in

Gerusalemme. 48Il popolo fece gran festa e passò quel giorno come giornata di gioia straordinaria. 49Stabilirono di

celebrare ogni anno questo giorno il tredici di Adar. 50Così la Giudea ebbe quiete per un po' di tempo.

8

1Giuda venne a conoscere la fama dei Romani: che essi erano molto potenti e favorivano tutti quelli che

simpatizzavano per loro e accordavano amicizia a quanti si rivolgevano a loro e che erano forti e potenti. 2Gli furono

narrate le loro guerre e le loro imprese gloriose compiute tra i Galli: come li avessero vinti e sottoposti al tributo.

3Aveva saputo quanto avevano compiuto nella Spagna per impadronirsi delle miniere di oro e di argento che vi

sono; 4e come avevano sottomesso tutta la regione con la loro saggezza e costanza, benché il paese fosse assai

lontano da loro, e avevano vinto i re che erano venuti contro di loro dall'estremità della terra: li avevano sconfitti e

avevano inflitto loro gravi colpi e gli altri re pagavano loro il tributo ogni anno. 5Avevano poi sconfitto in guerra e

sottomesso Filippo e Perseo re dei Chittim e quanti si erano sollevati contro di loro. 6Venne a sapere che Antioco, il

grande re dell'Asia, era sceso in guerra contro di loro con centoventi elefanti e cavalleria e carri e un'esercito

immenso e fu sconfitto da loro, 7che lo presero vivo e gli imposero di pagare, lui e i suoi successori, un tributo

ingente, di consegnare ostaggi e cedere territori: 8la regione dell'India, la Media, la Lidia, tra le migliori loro

province, e che, dopo averle tolte a lui, le avevano date al re Èumene. 9Gli fu riferito inoltre come i Greci avevano

deciso di affrontarli e distruggerli, 10ma la cosa fu da loro risaputa e mandarono contro di quelli un solo generale;

vennero a battaglia con loro e ne caddero uccisi molti; i Romani condussero in schiavitù le loro mogli e i loro figli e

saccheggiarono i loro beni, conquistarono il paese e abbatterono le loro fortezze e li resero soggetti fino ad oggi.

11Gli altri regni e le isole e quanti per avventura si erano opposti a loro, li distrussero e soggiogarono; con i loro

amici invece e con quanti si appoggiavano ad essi avevano mantenuto amicizia. 12Avevano assoggettato i re vicini e

quelli lontani e quanti sentivano il loro nome ne avevano timore. 13Quelli che essi vogliono aiutare e far regnare,

regnano; quelli che essi vogliono, li depongono, tanto si sono innalzati in potenza. 14Con tutti questi successi

nessuno di loro si è imposto il diadema e non vestono la porpora per fregiarsene. 15Essi hanno costituito un consiglio

e ogni giorno trecentoventi consiglieri discutono pienamente riguardo al popolo perché tutto vada bene. 16Affidano il

comando e il governo di tutti i loro domíni a uno di loro per un anno e tutti obbediscono a quel solo e non c'è in loro

invidia né gelosia.

17Giuda pertanto scelse Eupòlemo, figlio di Giovanni, figlio di Accos, e Giasone, figlio di Eleàzaro, e li inviò a

Roma a stringere amicizia e alleanza 18per liberarsi dal giogo, perché vedevano che il regno dei Greci riduceva

Israele in schiavitù. 19Andarono fino a Roma con viaggio lunghissimo, entrarono nel senato e incominciarono a dire:

20"Giuda, chiamato anche Maccabeo, e i suoi fratelli e il popolo dei Giudei ci hanno inviati a voi, per concludere con

voi alleanza e amicizia e per essere iscritti tra i vostri alleati e amici". 21Piacque loro la proposta. 22Questa è la copia

della lettera che trascrissero su tavolette di bronzo e inviarono a Gerusalemme, perché vi rimanesse come

documento di amicizia e alleanza per i Giudei.

23"Salute ai Romani e al popolo dei Giudei per mare e per terra sempre; lungi da loro la spada nemica. 24Se verrà

mossa guerra prima contro Roma o contro uno qualsiasi dei suoi alleati in tutto il suo dominio, 25il popolo dei Giudei

combatterà al loro fianco con piena lealtà come suggerirà loro l'occasione; 26ai nemici non forniranno né

procureranno granaglie, armi, denaro, navi, secondo la decisione di Roma, ma manterranno i loro impegni senza

compenso. 27Allo stesso modo se capiterà prima una guerra al popolo dei Giudei, combatteranno con loro i Romani

con tutto l'animo, come permetteranno loro le circostanze; 28ai nemici non forniranno granaglie, armi, denaro, navi,

secondo la decisione di Roma; osserveranno questi impegni senza frode. 29Secondo queste formule i Romani hanno

stabilito un'alleanza con il popolo dei Giudei. 30Se dopo queste decisioni vorranno gli uni o gli altri aggiungere o

togliere qualche cosa, lo faranno di comune accordo e quello che avranno aggiunto o tolto sarà obbligatorio.

31Riguardo poi ai mali che il re Demetrio compie ai loro danni, gli abbiamo scritto: Perché aggravi il giogo sui

Giudei nostri amici e alleati? 32Se dunque si appelleranno contro di te, difenderemo i loro diritti e ti faremo guerra

per mare e per terra".
9

1Demetrio seppe che era morto Nicànore ed era stato distrutto il suo esercito in combattimento e decise di mandare

di nuovo Bàcchide e Alcimo in Giudea e l'ala destra dell'esercito con loro. 2Seguirono la via di Gàlgala e si

accamparono sopra Mesalot in Arbèla; la occuparono prima e vi fecero morire molti uomini. 3Nel primo mese

dell'anno centocinquantadue posero il campo contro Gerusalemme. 4Poi lo tolsero e si portarono a Berea con

ventimila uomini e duemila cavalli. 5Giuda era accampato in Elasa con tremila uomini scelti. 6Quando videro la

massa di un esercito così numeroso, ne rimasero sgomentati e molti si dileguarono dal campo e non rimasero che

ottocento uomini. 7Giuda vide che il suo esercito si disgregava mentre la battaglia incalzava; si sentì venire meno il

cuore, perché non aveva possibilità di radunare i suoi, 8e tutto affranto disse ai superstiti: "Alziamoci e andiamo

contro i nostri avversari, se mai possiamo debellarli". 9Ma lo dissuadevano dicendo: "Non riusciremo ora se non a

mettere in salvo noi stessi, ma torneremo poi con i nostri fratelli e combatteremo; da soli siamo troppo pochi".

10Giuda disse: "Non sia mai che facciamo una cosa simile, fuggire da loro; se è giunta la nostra ora, moriamo da eroi

per i nostri fratelli e non lasciamo ombra alla nostra gloria". 11L'esercito nemico uscì dal campo schierandosi contro i

Giudei: la cavalleria si divise in due ali e i frombolieri e gli arcieri precedevano lo schieramento; i più validi erano in

prima fila e Bàcchide stava all'ala destra. 12La falange si mosse avanzando ai due lati e al suono delle trombe; anche

dalla parte di Giuda si diede fiato alle trombe. 13La terra fu scossa dal fragore degli eserciti; si scatenò la battaglia

che durò dal mattino fino a sera. 14Giuda notò che Bàcchide e la parte più forte dell'esercito era a destra: allora si

unirono a lui tutti i più coraggiosi 15e fu travolta l'ala destra dal loro urto ed egli l'inseguì fino al monte di Asdòd.

16Ma quelli dell'ala sinistra, vedendo che era stata sconfitta l'ala destra, si volsero sugli stessi passi di Giuda e dei

suoi uomini assalendoli alle spalle. 17Così si accese la battaglia e caddero feriti a morte molti da una parte e

dall'altra; 18cadde anche Giuda e gli altri fuggirono.

19Giònata e Simone raccolsero Giuda loro fratello e lo seppellirono nel sepolcro dei suoi padri in Modin. 20Tutto

Israele lo pianse: furono in gran lutto e fecero lamenti per molti giorni, esclamando: 21"Come è caduto l'eroe che

salvava Israele?". 22Il resto delle imprese di Giuda e delle sue battaglie, degli eroismi di cui diede prova e dei suoi

titoli di gloria non è stato scritto, perché troppo grande era il loro numero.

23Dopo la morte di Giuda riapparvero i rinnegati in tutto il territorio d'Israele e risorsero tutti gli operatori di iniquità.

24In quei giorni sopravvenne una terribile carestia e la terra stessa congiurò in loro favore. 25Bàcchide scelse gli

uomini più empi e li fece padroni della regione. 26Quelli si diedero a ricercare e braccare gli amici di Giuda e li

condussero da Bàcchide, che si vendicava di loro e li scherniva. 27Ci fu grande tribolazione in Israele, come non si

verificava da quando fra loro erano scomparsi i profeti. 28Allora tutti gli amici di Giuda si radunarono e dissero a

Giònata: 29"Da quando è morto tuo fratello Giuda, non c'è uomo simile a lui per condurre l'azione contro i nemici e

Bàcchide e gli avversari della nostra nazione. 30Ora noi ti eleggiamo oggi nostro capo e condottiero nelle nostre

battaglie". 31Giònata assunse il comando in quella occasione e prese il posto di Giuda suo fratello.

32Appena Bàcchide ne ebbe notizia, cercò di ucciderlo. 33Furono informati anche Giònata e Simone suo fratello e

tutti i loro seguaci, ed essi fuggirono nel deserto di Tekòa e si accamparono presso la cisterna di Asfar. 34Bàcchide lo

seppe in giorno di sabato e si portò con tutto il suo esercito al di là del Giordano. 35Giònata inviò suo fratello, capo

della turba, a chiedere ai Nabatei suoi amici di custodire presso di sé i loro equipaggiamenti che erano abbondanti.

36Ma i figli di Iambri che abitavano in Màdaba fecero una razzia e catturarono Giovanni, con tutte le cose che aveva,

e portarono via tutto. 37Dopo questo fatto riferirono a Giònata e a Simone suo fratello: "I figli di Iambri hanno una

grande festa di nozze e conducono a Nàdabat la sposa, figlia di uno dei grandi magnati di Canaan, con corteo

solenne". 38Si ricordarono allora del sangue del loro fratello Giovanni, perciò si mossero e si appostarono in un antro

del monte. 39Ed ecco alzando gli occhi videro un corteo numeroso e festante e lo sposo con gli amici e fratelli, che

avanzava incontro al corteo, con tamburi e strumenti musicali e grande apparato. 40Balzando dal loro appostamento

li trucidarono; molti caddero colpiti a morte mentre gli altri ripararono sul monte ed essi presero le loro spoglie. 41Le

nozze furono mutate in lutto e i suoni delle loro musiche in lamento. 42Così vendicarono il sangue del loro fratello e

ritornarono nelle paludi del Giordano.

43Bàcchide ne ebbe notizia e venne in giorno di sabato fin sulle sponde del Giordano con numeroso esercito.

44Giònata disse ai suoi: "Alziamoci e combattiamo per la nostra vita, perché oggi non è come gli altri giorni. 45Ecco

abbiamo i nemici di fronte a noi e alle spalle, dall'uno e dall'altro lato l'acqua del Giordano o la palude o la

boscaglia, non c'è possibilità di sfuggire. 46Alzate ora le vostre grida al Cielo, perché possiate scampare dalla mano

dei vostri nemici". 47E si attaccò battaglia. Giònata stese la mano per colpire Bàcchide, ma questi lo scansò e si tirò

indietro. 48Allora Giònata e i suoi uomini si gettarono nel Giordano e raggiunsero a nuoto l'altra sponda; gli altri non

passarono il Giordano per inseguirli. 49Dalla parte di Bàcchide caddero in quella giornata circa duemila uomini.

50Bàcchide tornò in Gerusalemme ed edificò fortezze in tutta la Giudea: le fortezze di Gèrico, Emmaus, Bet-Coròn,

Betel, Tamnata, Piraton e Tefon con mura alte, porte e sbarre e 51vi pose un presidio per molestare Israele.

52Fortificò anche la città di Bet-Zur e Ghezer e l'Acra e vi stabilì milizie e vettovaglie. 53Prese come ostaggi i figli

dei capi della regione e li pose come prigionieri nell'Acra a Gerusalemme.

54Nell'anno centocinquantatrè, nel secondo mese, Alcimo ordinò di demolire il muro del cortile interno del santuario;

così demoliva l'opera dei profeti. Si incominciò dunque a demolire. 55Ma in quel tempo Alcimo ebbe un colpo e fu

interrotta la sua opera. La sua bocca rimase impedita e paralizzata e non poteva più parlare né dare disposizioni per

la sua casa. 56Alcimo morì in quel tempo con grande spasimo. 57Bàcchide, vedendo che Alcimo era morto, se ne

tornò presso il re e la Giudea rimase tranquilla per due anni.

58Tutti gli empi tennero questo consiglio: "Ecco Giònata e i suoi vivono tranquilli e sicuri. Noi dunque faremo venire

Bàcchide e li catturerà tutti in una sola notte". 59Andarono e tennero consiglio da lui. 60Egli si mosse per venire con

un esercito numeroso e mandò di nascosto lettere a tutti i suoi fautori nella Giudea, perché s'impadronissero di

Giònata e dei suoi. Ma non riuscirono, perché era stata svelata la loro trama. 61Anzi questi presero una cinquantina

di uomini, tra i promotori di tale iniquità nel paese e li misero a morte. 62Poi Giònata e Simone con i loro uomini si

recarono fuori del paese a Bet-Basi nel deserto e ricostruirono le sue rovine e la fortificarono. 63Lo seppe Bàcchide e

radunò la sua gente e avvisò quelli della Giudea. 64Andò ad accamparsi presso Bet-Basi e la attaccò per molti giorni

allestendo anche macchine. 65Giònata lasciò Simone suo fratello nella città e uscì nella regione, percorrendola con

un drappello di armati. 66Batté Odomèra con i suoi fratelli e i figli di Fasiron nel loro attendamento. Cominciarono

così a battersi e aumentarono di forze. 67Simone a sua volta e i suoi fecero una sortita dalla città e incendiarono le

macchine. 68Poi attaccarono Bàcchide, che fu sconfitto, e lo gettarono in grande disappunto, perché il suo piano e la

sua impresa erano andati a vuoto. 69Si rivolse con rabbia contro quei rinnegati che l'avevano consigliato di venire nel

paese. 70Giònata lo seppe e gli mandò messaggeri per concludere la pace con lui e scambiare i prigionieri. 71Quegli

accettò e fece secondo le sue proposte e gli giurò che non gli avrebbe recato alcun male per il resto dei suoi giorni;

72poi gli restituì i prigionieri che prima aveva catturati nella Giudea e, messosi sulla via del ritorno, se ne andò nel

suo paese e non volle più tornare nel loro territorio. 73Così si riposò la spada in Israele. Giònata risiedeva in Micmas

e incominciò a governare il popolo e a far scomparire gli empi da Israele.

10

1Nell'anno centosessanta Alessandro Epìfane, figlio di Antioco, s'imbarcò e occupò Tolemàide; vi fu riconosciuto re

e cominciò a regnare. 2Quando lo seppe, il re Demetrio radunò un esercito molto grande e gli mosse contro per fargli

guerra. 3Demetrio mandò anche lettere a Giònata con espressioni di amicizia per esaltarlo. 4Diceva infatti:

"Preveniamo costoro con la proposta di far pace con noi, prima che Giònata concluda un'alleanza con Alessandro

contro tutti noi. 5Si ricorderà certo di tutti i mali che abbiamo causati a lui, ai suoi fratelli e al suo popolo". 6Gli

concesse facoltà di raccogliere milizie, di preparare armi e considerarsi suo alleato e gli fece restituire gli ostaggi che

erano nell'Acra. 7Giònata venne in Gerusalemme e lesse le lettere davanti a tutto il popolo e a quelli dell'Acra.

8Questi ebbero grande timore quando sentirono che il re gli aveva concesso facoltà di arruolare milizie. 9Quelli

dell'Acra restituirono gli ostaggi ed egli li rese ai loro genitori. 10Giònata pose la residenza in Gerusalemme e

incominciò a ricostruire e rinnovare la città. 11Ordinò ai costruttori di edificare le mura e la cinta muraria del monte

Sion con pietre quadrate per fortificazione, e così fecero. 12Gli stranieri che stavano nelle fortezze edificate da

Bàcchide fuggirono; 13ognuno abbandonò la sua posizione e tornò alla sua terra; 14solo in Bet-Zur erano rimasti

alcuni traditori della legge e dei comandamenti; fu quello il loro rifugio.

15Il re Alessandro seppe dell'ambasciata che Demetrio aveva mandato a Giònata; gli narrarono anche le battaglie e

gli atti di valore che egli e i suoi fratelli avevano compiuto e le fatiche sopportate 16e disse: "Troveremo un altro

come lui? Facciamocelo amico e alleato". 17Scrisse e spedì a lui questa lettera:

18"Il re Alessandro al fratello Giònata salute. 19Abbiamo sentito dire di te che sei uomo forte e potente e disposto ad

essere nostro amico. 20Noi dunque ti nominiamo oggi sommo sacerdote del tuo popolo e amico del re - gli aveva

inviato anche la porpora e la corona d'oro - perché tu favorisca la nostra causa e mantenga amicizia con noi".

21Giònata indossò le vesti sacre nel settimo mese dell'anno centosessanta nella festa delle Capanne e arruolò soldati e

fece preparare molte armi.

22Demetrio venne a sapere queste cose e si rattristò e disse: 23"Perché abbiamo lasciato che Alessandro ci prevenisse

nell'accaparrarsi l'amicizia dei Giudei a suo sostegno? 24Scriverò anch'io parole d'invito e proposte di onori e di doni,

perché passino dalla nostra parte". 25Scrisse loro in questi termini: "Il re Demetrio al popolo dei Giudei salute.

26Avete osservato le nostre alleanze e siete rimasti nella nostra amicizia e non siete passati ai nostri nemici:

l'abbiamo saputo e ne siamo felici. 27Continuate dunque a mantenerci la vostra fedeltà e ricambieremo con favori

quello che farete per noi. 28Vi concederemo ampie immunità e vi invieremo doni. 29Fin da ora dispenso voi ed

esonero tutti i Giudei dal tributo e dalla tassa del sale e dalle corone. 30Rinuncio anche da oggi in poi a riscuotere

dalla Giudea e dai tre distretti che le sono annessi, dalla Samaria e dalla Galilea, la terza parte del grano e la metà dei

frutti degli alberi che mi spetta, da oggi per sempre. 31Gerusalemme sia santa ed esente con il suo distretto e così

siano sacre le decime e i tributi. 32Rinuncio anche al potere sull'Acra in Gerusalemme e la concedo al sommo

sacerdote perché vi stabilisca uomini da lui scelti a presidiarla. 33Rimetto in libertà senza compenso anche ogni

persona giudea, fatta prigioniera fuori del paese di Giuda in tutti i miei domìni; tutti siano esonerati dai tributi, anche

da quelli del bestiame. 34Tutte le feste e i sabati e i noviluni e il triduo prima e il triduo dopo la festa siano tutti

giorni di esenzione e di immunità per tutti i Giudei che sono nel mio regno; 35nessuno avrà il potere di intentare

causa contro di loro o di disturbarli per alcun motivo. 36Si potranno arruolare nell'esercito del re fino a tremila

Giudei e sarà dato loro il soldo, come spetta a tutte le forze del re. 37Saranno posti di stanza alcuni di loro nelle più

grandi fortezze del re, alcuni di loro saranno anche preposti agli affari di fiducia del regno; i loro superiori e i

comandamenti saranno scelti tra di loro e potranno regolarsi secondo le loro leggi, come ha prescritto il re anche per

la Giudea. 38I tre distretti assegnati alla Giudea, detraendoli dalla regione della Samaria, saranno riconosciuti dalla

Giudea e considerati come sottoposti a uno solo e non dipendenti da altra autorità che non sia quella del sommo

sacerdote. 39Assegno Tolemàide e le sue dipendenze come dono al tempio di Gerusalemme per le spese necessarie al

santuario. 40Io personalmente assegno ogni anno quindicimila sicli d'argento prelevati dai diritti del re sulle località

più convenienti. 41Gli ulteriori contributi che non sono stati versati dagli incaricati come negli anni precedenti, d'ora

in poi saranno corrisposti per le opere del tempio. 42Oltre a ciò i cinquemila sicli che venivano prelevati

dall'ammontare delle entrate annuali del tempio sono anche condonati perché appartengono ai sacerdoti che vi

prestano servizio. 43Chiunque si rifugerà nel tempio di Gerusalemme e nella sua zona con debiti da rendere al re o

per qualunque motivo, sarà dichiarato libero con quanto gli appartiene nel mio regno. 44Per le costruzioni e i restauri

nel tempio le spese saranno sostenute dalla cassa del re. 45Anche per la costruzione delle mura e delle fortificazioni

intorno a Gerusalemme le spese saranno sostenute dall'erario del re e così la costruzione di mura nella Giudea".

46Quando Giònata e il popolo intesero simili espressioni, non vi prestarono fede e non le accettarono, ricordando le

grandi iniquità da lui compiute contro Israele e quanto li avesse fatti soffrire. 47Ma preferirono Alessandro, perché

questi era stato il primo ad avviare trattative di pace, e gli furono sempre alleati.

48Il re Alessandro raccolse grandi forze e uscì in campo contro Demetrio. 49I due re attaccarono battaglia e l'esercito

di Demetrio fu messo in fuga; Alessandro lo inseguì ed ebbe la meglio sulle sue truppe; 50la battaglia infuriò fino al

tramonto del sole e Demetrio cadde ucciso in quel giorno.

51Alessandro mandò allora ambasciatori al re Tolomeo con questo messaggio: 52"Poiché sono rientrato nel mio regno

e mi sono seduto sul trono dei miei padri, ho ripreso il comando e ho sconfitto Demetrio - egli si era impadronito del

mio territorio 53ma io gli ho mosso guerra ed egli e il suo esercito furono sconfitti dal nostro e ci siamo seduti sul

trono del suo regno - 54concludiamo tra di noi amicizia; tu concedimi in sposa tua figlia, io sarò tuo genero e offrirò

a te e a lei doni degni di te".

55Tolomeo rispose: "Felice il giorno in cui sei tornato nella terra dei tuoi padri e ti sei seduto sul trono del loro regno.

56Io farò quanto hai proposto nella lettera, ma tu vienimi incontro fino a Tolemàide, perché ci vediamo a vicenda, e

io diventerò tuo suocero, come hai chiesto".

57Tolomeo partì dall'Egitto con la figlia Cleopatra e si recò a Tolemàide nell'anno centosessantadue. 58Gli andò

incontro il re Alessandro: Tolomeo gli diede sua figlia Cleopatra e celebrò le nozze con lei in Tolemàide secondo lo

stile dei re con grande sfarzo.

59Il re Alessandro scrisse a Giònata di venirgli incontro. 60Egli andò con grande parata a Tolemàide e s'incontrò con i

due re; offrì loro e ai loro amici oro e argento e molti doni e si guadagnò il loro favore. 61Si accordarono però contro

di lui uomini pestiferi d'Israele, traditori della legge, per deporre contro di lui, ma il re non prestò loro ascolto. 62Il re

invece diede ordine di far deporre a Giònata le sue vesti e di rivestirlo della porpora e l'ordine fu eseguito. 63Il re lo

fece sedere accanto a sé e disse ai suoi ufficiali: "Attraversate con lui la città e proclamate che nessuno porti accuse

contro di lui per qualunque motivo e nessuno gli rechi molestia in alcun modo". 64Ora, quando i suoi accusatori

videro gli onori che riceveva, come proclamava il banditore, e che era stato rivestito di porpora, si dileguarono tutti.

65Il re gli conferì onori e lo ascrisse tra i suoi primi amici e lo costituì stratega e governatore della provincia. 66Così

Giònata tornò a Gerusalemme in pace e gioia.

67Nell'anno centosessantacinque Demetrio, figlio di Demetrio, venne da Creta nella terra dei suoi padri. 68Il re

Alessandro, quando lo seppe, ne fu assai preoccupato e tornò in Antiochia. 69Demetrio affidò il governo della

Celesiria ad Apollonio e questi raccolse un grande esercito, si accampò presso Iamnia e inviò al sommo sacerdote

Giònata questo messaggio:

70"Soltanto tu ti sei alzato contro di noi e io sono diventato oggetto di derisione e di scherno a causa tua. Perché ti fai

forte contro di noi stando sui monti? 71Ora, se sei tanto sicuro delle tue forze, scendi contro di noi nella pianura e qui

misuriamoci, perché con me c'è la forza delle città. 72Infòrmati e sappi chi sono io e chi sono gli altri miei alleati.

Questi ti diranno: Non potrete tener saldo il piede davanti a noi, perché già due volte sono stati da noi sconfitti i tuoi

padri nella loro terra. 73Così ora non potrai resistere alla cavalleria e a un esercito come il nostro in pianura, ove non

c'è roccia né scoglio né luogo in cui rifugiarsi". 74Quando Giònata intese le parole di Apollonio, ne ebbe l'animo

irritato; scelse diecimila uomini e uscì da Gerusalemme. Suo fratello Simone gli venne incontro per aiutarlo. 75Si

accampò presso Giaffa, ma gli abitanti avevano chiuso la città, perché a Giaffa vi era un presidio di Apollonio. Le

diedero l'assalto; 76i cittadini spaventati aprirono e Giònata fu padrone di Giaffa. 77Apollonio lo seppe e mise in

campo tremila cavalli e molte truppe e si mosse verso Asdòd, come se intendesse fare quel percorso, ma subito si

spinse nella pianura, poiché aveva una cavalleria numerosa sulla quale contava. 78Giònata lo inseguì alle spalle in

direzione di Asdòd e gli eserciti attaccarono battaglia. 79Apollonio aveva lasciato un migliaio di cavalieri nascosti

dietro di loro; 80Giònata però si era accorto che c'era un appostamento dietro di lui. Quelli circondarono il suo

schieramento e lanciarono frecce contro le truppe da mattina fino a sera. 81Ma le truppe tennero fermo come aveva

ordinato Giònata, mentre i cavalli di quelli si stancarono. 82Allora Simone fece uscire le sue riserve e attaccò la

falange e poiché la cavalleria ormai era esausta, quelli furono travolti e si diedero alla fuga; 83i cavalieri si dispersero

nella pianura e gli altri si rifugiarono in Asdòd ed entrarono in Bret-Dagon, il tempio del loro idolo, in cerca di

scampo. 84Giònata allora incendiò Asdòd e le città all'intorno, prese le loro spoglie e diede alle fiamme anche il

tempio di Dagon e quanti vi si erano rifugiati. 85Gli uccisi di spada e i morti tra le fiamme assommarono a circa

ottomila uomini. 86Poi Giònata tolse il campo di là e si accampò di fronte ad Ascalòna e i cittadini gli vennero

incontro con grandi onori. 87Così Giònata tornò in Gerusalemme con i suoi uomini carichi di bottino. 88Il re

Alessandro, udendo queste notizie, aumentò gli onori a Giònata; 89gli inviò la fibbia d'oro che si usa inviare ai

parenti del re e gli diede in possesso Ekròn e tutto il suo territorio.

11

1Il re d'Egitto raccolse forze numerose come la sabbia che è lungo il lido del mare e molte navi e cercava di

impadronirsi con inganno del regno di Alessandro per annetterlo al proprio regno. 2Venne in Siria con dimostrazioni

pacifiche e tutte le città gli aprivano le porte e gli andavano incontro, perché era ordine del re Alessandro di andargli

incontro, essendo suo suocero. 3Ma quando Tolomeo entrava nelle città, stabiliva in ognuna di esse le sue truppe di

guarnigione. 4Quando giunse ad Asdòd, gli mostrarono il tempio di Dagon bruciato e i villaggi intorno distrutti, i

cadaveri buttati qua e là e quelli carbonizzati dagli incendi nella guerra: li avevano appunto accumulati lungo il

percorso del re. 5Raccontarono al re quanto aveva fatto Giònata, per metterlo in cattiva luce, ma il re tacque.

6Giònata andò incontro al re in Giaffa con grande apparato e si salutarono a vicenda e passarono la notte colà.

7Giònata accompagnò poi il re fino al fiume chiamato Elèutero e fece ritorno in Gerusalemme. 8Il re Tolomeo si

impadronì di tutte le città della costa fino a Selèucia marittima e covava piani iniqui riguardo ad Alessandro. 9Mandò

un'ambasciata a dire al re Demetrio: "Su, concludiamo un'alleanza fra noi: io ti darò mia figlia, che Alessandro ha in

moglie, e la possibilità di rientrare nel regno di tuo padre. 10Mi sono pentito di avergli dato mia figlia, perché ha

cercato di uccidermi". 11Lo calunniò perché egli aspirava al suo regno; 12quindi, toltagli la figlia, la diede a Demetrio

e cambiò atteggiamento verso Alessandro e divenne così manifesta la loro inimicizia. 13Tolomeo entrò in Antiochia

e cinse la corona dell'Asia; si pose in capo due corone, quella dell'Egitto e quella dell'Asia. 14Alessandro in quel

frattempo era in Cilicia, perché si erano sollevati gli abitanti di quelle province. 15Appena seppe la cosa, Alessandro

venne contro di lui per combatterlo. Tolomeo condusse l'esercito contro di lui e gli andò incontro con forze ingenti e

lo sconfisse. 16Alessandro fuggì in Arabia per trovarvi scampo e il re Tolomeo trionfò. 17L'arabo Zabdiel tagliò la

testa ad Alessandro e la mandò a Tolomeo. 18Ma anche il re Tolomeo morì tre giorni dopo e quelli che egli aveva

lasciato nelle fortezze furono sopraffatti da altri che si trovavano sulle fortezze stesse. 19Così Demetrio divenne re

nell'anno centosessantasette.

20In quei giorni Giònata radunò gli uomini della Giudea per espugnare l'Acra in Gerusalemme e allestì molte

macchine contro di essa. 21Allora alcuni nemici del popolo, uomini iniqui, corsero dal re ad annunciare che Giònata

assediava l'Acra. 22Sentendo la cosa, quegli si adirò; quando ne ebbe conferma, si mise subito in viaggio, venne a

Tolemàide e scrisse a Giònata di sospendere l'assedio e di andargli incontro a Tolemàide al più presto per un

colloquio. 23Quando Giònata ricevette il messaggio, ordinò di continuare l'assedio e, scelti alcuni anziani e sacerdoti,

decise di esporre se stesso al pericolo; 24prese con sé argento e oro, vesti e molti altri doni e si recò dal re a

Tolemàide e trovò favore presso di lui. 25C'erano però alcuni traditori del suo popolo a deporre contro di lui, 26ma il

re lo trattò come lo avevano trattato i suoi predecessori e lo esaltò davanti a tutti i suoi amici, 27lo confermò nella

dignità di sommo sacerdote e in tutti gli onori che aveva prima e stabilì che fosse annoverato tra i primi suoi amici.

28Giònata ottenne che il re dichiarasse la Giudea esente dai tributi insieme alle tre toparchie e alla Samaria e gli

promise trecento talenti. 29Il re acconsentì e scrisse a Giònata, a proposito di tutto questo, lettere del seguente tenore:

30"Il re Demetrio al fratello Giònata e al popolo dei Giudei salute. 31Rimettiamo anche a voi copia della lettera che

abbiamo scritta a Làstene nostro parente intorno a voi, perché ne prendiate conoscenza. 32Re Demetrio a Làstene suo

padre salute. 33Abbiamo deciso di beneficare il popolo dei Giudici nostri amici e rispettosi dei nostri diritti, per la

loro benevolenza nei nostri riguardi. 34Abbiamo assegnato a loro il territorio della Giudea; i tre distretti di Afèrema,

Lidda e Ramatàim restano trasferiti dalla Samaria alla Giudea con le loro dipendenze in favore di quanti offrono

sacrifici in Gerusalemme, in compenso dei diritti che il re prelevava in passato ogni anno da loro sui frutti della terra

e degli alberi. 35Da qui innanzi tutte le altre nostre competenze delle decime e delle tasse a noi dovute e le saline e le

corone a noi spettanti, tutto condoniamo loro. 36Nessuna di queste disposizioni sarà mai revocata da oggi. 37Sia

dunque vostra cura preparare una copia della presente e rimetterla a Giònata perché sia esposta sul monte santo in

luogo visibile".

38Il re Demetrio, vedendo che il paese era in pace sotto di lui e nessuno gli faceva resistenza, congedò le truppe

perché ognuno tornasse a casa sua, eccetto le forze straniere che aveva assoldate dalle isole dei pagani. Allora gli si

inimicarono tutte le milizie dei suoi padri. 39Trifone, che prima stava con Alessandro, vide che tutte le milizie

mormoravano contro Demetrio e andò presso l'arabo Imalcue che allevava il piccolo Antioco figlio di Alessandro.

40Egli insistette che glielo cedesse per farlo regnare al posto di suo padre e gli riferì quanto aveva detto Demetrio e

l'ostilità che avevano per lui i soldati, e rimase là molti giorni. 41Giònata intanto mandò a chiedere al re che

richiamasse gli occupanti dell'Acra in Gerusalemme e quelli delle altre fortezze, perché erano sempre in lotta con

Israele. 42Demetrio fece rispondere a Giònata: "Non solo questo farò per te e per il tuo popolo ma colmerò te e il tuo

popolo di onori appena ne avrò l'opportunità. 43Ora però farai bene a inviarmi uomini che combattano con me,

perché si sono ritirate le mie truppe". 44Giònata gli inviò ad Antiochia tremila degli uomini più forti; essi si recarono

presso il re, e il re si rallegrò della loro venuta. 45I cittadini della capitale si radunarono al centro della città in

numero di circa centoventimila uomini e volevano eliminare il re. 46Il re si rifugiò nel palazzo, ma i cittadini

occuparono le vie della città e incominciarono i combattimenti. 47Il re chiamò in aiuto i Giudei, i quali accorsero tutti

a lui; poi si sparsero per la città e ne uccisero in quel giorno circa centomila; 48quindi incendiarono la città, fecero in

quel giorno gran bottino e salvarono il re. 49I cittadini videro che i Giudei si erano impadroniti della città a loro

piacere e si persero d'animo e gridarono verso il re con voce supplichevole: 50"Stendi a noi la destra e desistano i

Giudei dal combattere noi e la città". 51Gettarono le armi e fecero la pace. I Giudei crebbero in fama presso il re e

presso quanti erano nel suo regno e fecero ritorno in Gerusalemme portando grande bottino. 52Demetrio rimase sul

trono del suo regno e il paese fu in pace sotto di lui. 53Ma rinnegò quanto aveva detto, cambiò rapporti con Giònata e

non corrispose alla benevolenza che questi gli aveva dimostrata e lo fece soffrire molto.

54Dopo questi fatti, Trifone ritornò con Antioco ancora adolescente, il quale cominciò a regnare e cinse la corona.

55Si raccolsero presso di lui tutte le milizie che Demetrio aveva licenziate e mossero guerra contro di lui ed egli

fuggì e rimase sconfitto. 56Trifone catturò gli elefanti e si impadronì di Antiochia. 57Allora il giovinetto Antioco

scrisse a Giònata: "Ti confermo il sommo sacerdozio, ti faccio capo dei quattro distretti e ti concedo di essere tra gli

amici del re". 58Gli inviò vasi d'oro e un servizio da tavola con la facoltà di bere in quei vasi, di vestire la porpora e

portare la fibbia d'oro. 59Nominò anche Simone suo fratello comandante dalla Scala di Tiro fino ai confini

dell'Egitto. 60Giònata si diede a percorrere la provincia dell'Oltrefiume e le varie città e accorse a lui, come alleato,

tutto l'esercito della Siria. Andò ad Ascalòna e i cittadini gli uscirono incontro a rendergli omaggio. 61Di là passò a

Gaza, ma gli abitanti di Gaza gli chiusero le porte; egli la cinse d'assedio e incendiò i sobborghi e li mise a sacco.

62Allora quelli di Gaza supplicarono Giònata, il quale diede loro la destra, prelevando i figli dei loro capi come

ostaggi e inviandoli a Gerusalemme; poi percorse la regione fino a Damasco. 63Giònata venne a sapere che i capi di

Demetrio si trovavano presso Cades in Galilea con un numeroso esercito e con l'intenzione di distoglierlo

dall'impresa. 64Egli si mosse contro di loro, lasciando il fratello Simone nel paese. 65Simone si accampò contro Bet-

Zur e l'assalì per molti giorni assediandola. 66Allora supplicarono che desse loro la destra ed egli la diede, ma li fece

sloggiare di là, occupò la città e vi pose una guarnigione. 67Giònata a sua volta e il suo esercito si erano accampati

presso il lago di Gennesaret e raggiunsero di buon mattino la pianura di Casòr. 68Ed ecco l'esercito degli stranieri

avanzare contro di lui nella pianura, dopo aver disposto appostamenti contro di lui sui monti. Essi avanzavano di

fronte 69quando gli appostati sbucarono dalle loro posizioni e attaccarono battaglia. 70Tutti gli uomini di Giònata

fuggirono, nessuno di loro rimase se non Mattatia figlio di Assalonne e Giuda figlio di Calfi, comandanti di

contingenti dell'esercito. 71Allora Giònata si stracciò le vesti, si cosparse il capo di polvere e si prostrò a pregare.

72Poi ritornò a combattere contro di loro, li sconfisse e li costrinse alla fuga. 73I suoi che erano fuggiti, quando videro

ciò, ritornarono a lui e con lui si diedero all'inseguimento fino a Cades dov'era il loro accampamento e là anch'essi si

accamparono. 74Gli stranieri caduti in quel giorno furono circa tremila. Giònata tornò poi in Gerusalemme.

12

1Giònata, vedendo che le circostanze gli erano propizie, scelse uomini adatti e li inviò a Roma per ristabilire e

rinnovare l'amicizia con quel popolo. 2Anche presso gli Spartani e in altre località inviò lettere sullo stesso

argomento. 3Partirono dunque per Roma e là entrarono nel consiglio e dissero: "Giònata sommo sacerdote e il

popolo dei Giudei ci hanno inviati a rinnovare la comune amicizia e l'alleanza come la prima volta". 4E i Romani

diedero loro lettere di raccomandazione per le autorità dei vari luoghi, perché favorissero il loro ritorno pacifico in

Giudea.

5Questa è invece la copia della lettera che Giònata scrisse agli Spartani:

6"Giònata sommo sacerdote e il consiglio degli anziani del popolo e i sacerdoti e tutto il resto del popolo giudaico,

agli Spartani loro fratelli salute. 7Già in passato era stata spedita una lettera ad Onia sommo sacerdote da parte di

Areo, che regnava fra di voi, con l'attestazione che siete nostri fratelli, come risulta dalla copia annessa. 8Onia aveva

accolto con onore l'inviato e aveva accettato la lettera nella quale vi erano le dichiarazioni di alleanza e di amicizia.

9Noi dunque, pur non avendone bisogno, avendo a conforto le scritture sacre che sono nelle nostre mani, 10ci siamo

indotti a questa missione per rinnovare la fraternità e l'amicizia con voi in modo da non diventare per voi degli

estranei; molti anni infatti sono passati da quando mandaste messaggeri a noi. 11Noi dunque fedelmente in tutte le

feste e negli altri giorni prescritti ci ricordiamo di voi nei sacrifici che offriamo e nelle nostre invocazioni, com'è

doveroso e conveniente ricordarsi dei fratelli. 12Ci rallegriamo della vostra gloria. 13Noi invece siamo stati circondati

da tante oppressioni e molte guerre: ci hanno combattuti i re dei paesi vicini, 14ma non abbiamo voluto disturbare né

voi né gli altri nostri alleati e amici in queste lotte: 15abbiamo infatti dal cielo un valido aiuto per il quale noi siamo

stati liberati dai nostri nemici ed essi sono stati umiliati. 16Ora abbiamo designato Numenio figlio di Antioco e

Antìpatro figlio di Giàsone e li abbiamo inviati presso i Romani a rinnovare la precedente amicizia e alleanza con

loro. 17Abbiamo quindi dato loro disposizioni di passare anche da voi, per salutarvi e consegnarvi la nostra lettera,

riguardante la ripresa dei nostri rapporti e la nostra fraternità. 18Voi dunque farete cosa ottima comunicandoci una

risposta su queste cose".

19Segue ora copia della lettera che essi avevano inviato ad Onia:

20"Areo, re degli Spartani, a Onia sommo sacerdote salute. 21Si è trovato in una scrittura, riguardante gli Spartani e i

Giudei, che essi sono fratelli e che discendono dalla stirpe di Abramo. 22Ora, dal momento che siamo venuti a

conoscenza di questa cosa, ci farete cosa gradita scrivendoci sui vostri sentimenti di amicizia. 23Noi intanto vi

rispondiamo: I vostri armenti e i vostri averi ci appartengono e i nostri appartengono a voi. Abbiamo quindi disposto

perché vi sia riferito in questo senso".

24Giònata ebbe notizia che i generali di Demetrio erano ritornati con forze più numerose di prima per ritentare la

guerra contro di lui. 25Egli si mosse da Gerusalemme e andò loro incontro nella regione di Amat, perché non volle

dar loro il tempo di entrare nel suo paese. 26Mandò nel loro campo delle spie, le quali tornarono annunciando che

essi stavano disponendosi per dar loro l'assalto di notte. 27Quando fu il tramonto, Giònata comandò ai suoi di

vegliare tutta la notte e di stare con le armi pronte per la battaglia e dispose sentinelle intorno al campo. 28Ma anche

gli avversari seppero che Giònata e i suoi uomini stavano pronti per la battaglia e furon presi da timore ed esitazione

d'animo e allora accesero fuochi nel loro campo. 29Giònata e i suoi uomini non si accorsero di nulla fino al mattino,

perché continuavano a vedere il bagliore dei fuochi. 30Allora si diede a inseguire le loro tracce, ma non poté

raggiungerli, perché avevano passato il fiume Elèutero. 31Giònata piegò sugli Arabi chiamati Zabadei, li assalì e si

impadronì delle loro spoglie. 32Poi ripartì e andò a Damasco e si diede a percorrere tutto il paese. 33Anche Simone

fece una spedizione, marciando fino ad Ascalòna e ai vicini posti di guarnigione, poi piegò su Giaffa e se ne

impadronì; 34aveva sentito infatti che avevano intenzione di consegnare la fortezza ai partigiani di Demetrio; perciò

vi pose una guarnigione per presidiarla.

35Quando Giònata fu di ritorno, radunò in assemblea gli anziani del popolo e deliberò con loro di costruire fortezze

in Giudea, 36di sopraelevare le mura di Gerusalemme e di alzare una grande barriera tra la città e l'Acra per separare

questa dalla città affinché fosse isolata, così che non potessero più né comperare né vendere. 37Si organizzarono

dunque per ricostruire la città e poiché era rovinato parte del muro sul torrente dal lato orientale, Giònata allestì il

cosiddetto Kafenata. 38Simone a sua volta ricostruì Adida nella Sefela fortificandola e applicandovi porte e sbarre.

39Intanto Trifone cercava di diventare re dell'Asia, cingere la corona e stendere la mano contro il re Antioco, 40ma

sospettava che Giònata glielo impedisse e, nel caso, gli muovesse guerra. Perciò cercava di averlo nelle mani e di

eliminarlo; si mosse dunque e venne a Beisan. 41Giònata gli uscì incontro con quarantamila uomini scelti e

inquadrati e venne a Beisan. 42Trifone, vedendo che era venuto con numeroso esercito, si guardò bene dal mettergli

le mani addosso. 43Anzi lo ricevette con molti onori, lo presentò a tutti i suoi amici, gli offrì doni e ordinò ai suoi

amici e alle sue truppe di obbedirgli come a lui stesso. 44Disse a Giònata: "Perché mai hai disturbato tutta questa

gente, non essendoci guerra tra di noi? 45Su, dovresti rimandarli alle loro case; tu scegli per te pochi uomini che ti

accompagnino e vieni con me a Tolemàide e io la consegnerò a te insieme con le altre fortezze e il resto dell'esercito

e tutti i funzionari, poi tornerò indietro e partirò: sono venuto appunto per questo". 46Giònata, fidatosi di lui, fece

quanto aveva detto e rimandò le truppe che tornarono nella Giudea. 47Fece rimanere tremila uomini, di cui duemila

lasciò in Galilea e gli altri mille andarono con lui. 48Ma quando Giònata fu entrato in Tolemàide, i cittadini chiusero

le porte e si impadronirono di lui e passarono a fil di spada quanti erano entrati con lui. 49Trifone mandò poi fanti e

cavalli in Galilea e nella grande pianura per liquidare tutti gli uomini di Giònata. 50Ma essi avevano sentito dire che

Giònata era stato catturato e che era finita per lui e per quelli che erano con lui e, incoraggiatisi l'un l'altro, si

presentarono inquadrati, pronti alla battaglia. 51Gli inseguitori li videro decisi a difendere la loro vita e se ne

tornarono. 52Così tutti giunsero senza molestie in Giudea; fecero lutto per Giònata e per quelli della sua scorta e

furono presi da grande timore. Tutto Israele si immerse in un lutto profondo. 53Tutti i popoli intorno a loro cercarono

subito di sterminarli, dicendo appunto: "Non hanno più né capo né sostegno: scendiamo ora in guerra contro di loro

e cancelleremo anche il loro ricordo dagli uomini".

13

1Simone seppe che Trifone stava radunando un numeroso esercito per venire in Giudea a schiacciarla; 2vide che il

popolo era tremante e impaurito, andò a Gerusalemme e radunò il popolo; 3li confortò e disse loro: "Voi sapete bene

quanto io e i miei fratelli e la casa di mio padre abbiamo fatto per le leggi e per il santuario e le guerre e le difficoltà

che abbiamo sostenute. 4Per questa causa sono morti i miei fratelli, tutti per la causa di Israele, e sono restato io solo.

5Ebbene, mai risparmierò la vita di fronte a qualunque tribolazione: perché io non sono più importante dei miei

fratelli. 6Anzi io difenderò il mio popolo e il santuario e le vostre mogli e i figli vostri, poiché si sono radunati tutti i

pagani per sterminarci, spinti dall'odio". 7Lo spirito del popolo si infiammò all'udire queste parole; 8perciò risposero

gridando a gran voce: "Tu sei il nostro condottiero al posto di Giuda e di Giònata tuo fratello; 9combatti la nostra

guerra e quanto ci comanderai noi faremo". 10Egli allora radunò tutti gli uomini atti alle armi e accelerò il

completamento delle mura di Gerusalemme e le fortificò tutt'attorno. 11Poi inviò Giònata figlio di Assalonne con un

forte esercito a Giaffa; egli ne scacciò gli occupanti e rimase là sul posto.

12Intanto Trifone si mosse da Tolemàide con ingenti forze per venire in Giudea e aveva con sé Giònata come

prigioniero. 13Simone a sua volta si accampò in Adida di fronte alla pianura. 14Trifone venne a sapere che Simone

era succeduto a Giònata suo fratello e che si accingeva a muovergli guerra, perciò mandò messaggeri a proporgli:

15"Giònata tuo fratello lo tratteniamo a causa del denaro che doveva all'erario del re per gli affari che amministrava.

16Ora, mandaci cento talenti d'argento e due dei suoi figli in ostaggio, perché una volta liberato non si allontani per

ribellarsi a noi. Con questo lo rimetteremo in libertà". 17Simone si rese conto che gli parlavano con inganno, ma

mandò ugualmente a prendere l'argento e i figli, per non attirarsi forte inimicizia da parte del popolo, 18che poteva

commentare: "È perito perché non gli hai mandato l'argento né i figli". 19Perciò gli mandò i cento talenti e i figli; ma

quegli non mantenne la parola e non liberò Giònata. 20Fatto questo, Trifone si mosse per entrare nel paese e

devastarlo, girando per la via che conduce ad Adòra. Ma Simone con le sue truppe ne seguiva le mosse puntando su

tutti i luoghi dove quegli si dirigeva. 21Quelli dell'Acra intanto inviarono messaggeri a Trifone sollecitandolo a

venire da loro attraverso il deserto e a inviare loro vettovaglie. 22Trifone allestì tutta la sua cavalleria per andare, ma

in quella notte cadde neve abbondantissima, e così a causa della neve non poté andare. Perciò si mosse e andò in

Gàlaad. 23Quando fu vicino a Bascama, uccise Giònata e lo seppellì sul posto. 24Poi tornò e partì per la sua regione.

25Simone mandò a prendere le ossa di Giònata suo fratello e lo seppellì in Modin, città dei suoi padri. 26Tutto Israele

lo pianse con un grande lamento e fece lutto su di lui per molti giorni. 27Simone sopraelevò il sepolcro del padre e

dei fratelli e lo pose bene in vista con pietre levigate, dietro e davanti. 28Poi dispose sette piramidi, l'una di fronte

all'altra, per il padre, per la madre e per i quattro fratelli. 29Le completò con una struttura architettonica, ponendovi

attorno grandi colonne; pose sulle colonne trofei di armi a perenne memoria e presso i trofei navi scolpite che si

potessero osservare da quanti erano in navigazione sul mare. 30Tale è il mausoleo che eresse in Modin e che esiste

ancora.

31Trifone agiva con perfidia verso Antioco, il re ancora giovinetto, finché lo uccise 32e si fece re al suo posto, si mise

in capo la corona dell'Asia e procurò grandi rovine al paese. 33Simone intanto completò le fortezze della Giudea, le

cinse di torri elevate e di mura solide con portoni e sbarre e rifornì le fortezze di viveri. 34Poi Simone scelse uomini

adatti e li inviò al re Demetrio per ottenere esoneri al paese; perché tutti gli atti di Trifone erano state rapine.

35Il re Demetrio lo assicurò in questo senso, poi gli rispose per iscritto inviandogli la seguente lettera:

36"Il re Demetrio a Simone sommo sacerdote e amico del re, agli anziani e al popolo dei Giudei salute. 37Abbiamo

ricevuto la corona d'oro e la palma che ci avete inviata e siamo pronti a concludere con voi una pace solenne e a

scrivere ai sovrintendenti agli affari di concedervi le esenzioni; 38quanto stabilimmo con voi resta stabilito e le

fortezze che avete costruite restino di vostra proprietà. 39Vi condoniamo le mancanze e le colpe fino ad oggi e la

corona che ci dovete; se altro si riscuoteva in Gerusalemme, non sia più riscosso. 40Se alcuni di voi sono atti ad

essere iscritti al seguito della nostra persona, siano iscritti e regni la pace tra di noi".

41Nell'anno centosettanta fu tolto il giogo dei pagani da Israele 42e il popolo cominciò a scrivere negli atti pubblici e

nei contratti: "Anno primo di Simone il grande, sommo sacerdote, stratega e capo dei Giudei".

43In quel tempo Simone pose il campo contro Ghezer, la circondò di accampamenti, fece allestire una torre mobile,

la spinse contro la città e abbatté una torre impadronendosene. 44I soldati della torre mobile si lanciarono nella città e

si produsse in città un grande trambusto. 45I cittadini salirono sulle mura insieme con le mogli e i bambini, con le

vesti stracciate, e supplicarono a gran voce per indurre Simone a dar loro la destra 46e dissero: "Non trattarci secondo

le nostre iniquità, ma secondo la tua clemenza". 47Simone venne a patti con loro e non combatté oltre contro di loro;

ma li scacciò dalla città, purificò le case nelle quali c'erano idoli, e così entrò in città con canti di lode e di

ringraziamento. 48Egli eliminò da essa ogni contaminazione e vi stabilì uomini che fossero osservanti della legge;

poi la fortificò e costruì in essa la propria dimora.

49Ora quelli dell'Acra in Gerusalemme, messi nell'impossibilità di uscire e venire nel paese a comprare e vendere,

erano terribilmente affamati e buon numero di essi moriva di fame. 50Allora fecero giungere il loro grido a Simone,

perché desse loro la destra, e Simone la diede; così li sloggiò di là e purificò l'Acra da tutte le contaminazioni.

51Fecero ingresso in quel luogo il ventitré del secondo mese dell'anno centosettantuno, con canti di lode e con palme,

con suoni di cetre, cembali e arpe e con inni e canti, perché era stato eliminato un grande nemico da Israele.

52Simone stabilì di celebrare ogni anno questo giorno di festa. Intanto completò la fortificazione del monte del

tempio lungo l'Acra; qui abitò con i suoi. 53Vedendo poi che suo figlio Giovanni era ormai uomo, Simone lo fece

capo di tutte le milizie e questi pose la sua residenza in Ghezer.

14

1Nell'anno centosettantadue il re Demetrio radunò le sue milizie e partì per la Media per raccogliere rinforzi e

combattere Trifone. 2Ma Àrsace, re della Persia e della Media, appena seppe che Demetrio era entrato nel suo

territorio, mandò uno dei suoi generali per catturarlo vivo. 3Costui venne, batté l'esercito di Demetrio, lo catturò e lo

condusse ad Àrsace e questi lo mise in carcere.
4Ebbe pace la terra di Giuda per tutta la vita di
Simone;
egli cercò il bene della sua gente
e ad essi fu gradito il suo potere
e la sua gloria per tutti i suoi giorni.
5In aggiunta a tutte le sue glorie
egli prese Giaffa per farne un porto
e aprì un accesso alle isole del mare.
6Ampliò i confini del suo popolo
e riconquistò la regione.
7Raccolse una turba di prigionieri
e s'impadronì di Ghezer, di Bet-Zur e dell'Acra;
8spazzò via da essa le immondezze,
e nessuno gli si oppose.
In pace si diedero a coltivare la loro terra;
il suolo dava i suoi prodotti
e gli alberi della campagna i loro frutti.
9I vecchi sedevano nelle piazze,
tutti s'interessavano al bene
i giovani indossavano splendide vesti
e armature di guerra.
10Alle città fornì vettovaglie,
e le munì con mezzi di difesa;
così divenne celebre il suo nome
e la sua gloria fino all'estremità della terra.
11Fece regnare sul paese la pace
e Israele gioì di grande letizia.
12Ognuno sedeva sotto la sua vite
e sotto il suo fico
e nessuno incuteva loro timore.
13Scomparve dal paese chi li avversava
e i re andarono in rovina in quei giorni.
14Confortò tutti i derelitti nel suo popolo;

ricercò la legge ed eliminò ogni iniquo e maligno.

15Diede splendore al tempio
e lo rifornì di tutti gli arredi.

16Si sparse fino a Roma e a Sparta la notizia che era morto Giònata e se ne rattristarono molto. 17Tuttavia, quando

seppero che Simone suo fratello era divenuto sommo sacerdote al suo posto e continuava a mantenere il potere sulla

regione e sulle città, 18scrissero a lui su tavolette di bronzo per rinnovare con lui l'amicizia e l'alleanza che avevano

concluso con Giuda e Giònata suoi fratelli. 19I messaggi furono letti davanti all'adunanza in Gerusalemme. 20Questa

è la copia della lettera che inviarono gli Spartani:

"Le autorità e la cittadinanza degli Spartani a Simone sommo sacerdote, agli anziani, ai sacerdoti e al resto del

popolo giudaico, loro fratelli, salute. 21I messaggeri inviati al nostro popolo ci hanno riferito intorno alla vostra

gloria e al vostro onore e noi ci siamo rallegrati per il loro arrivo. 22Abbiamo registrato le loro dichiarazioni negli atti

pubblici, in questi termini: Numenio, figlio di Antioco, e Antìpatro, figlio di Giàsone, messaggeri dei Giudei, sono

giunti presso di noi per rinnovare l'amicizia con noi. 23È piaciuto al popolo di ricevere questi uomini con ogni onore

e di inserire il testo del loro discorso nei registri a disposizione del pubblico, perché il popolo degli Spartani ne

mantenga il ricordo".

24Successivamente Simone mandò a Roma Numenio con un grande scudo d'oro, del peso di mille mine, per

concludere l'alleanza con loro.

25Quando il popolo seppe queste cose, disse: "Quale contraccambio daremo a Simone e ai suoi figli? 26Egli infatti e i

suoi fratelli e la casa di suo padre sono stati saldi e hanno scacciato da sé con le armi i nemici d'Israele e hanno

assicurato la libertà". Poi fecero un'iscrizione su tavole di bronzo, che furono poste su colonne sul monte Sion.

27Questo è il testo dell'iscrizione:

"Il diciotto di Elul dell'anno centosettantadue, che è il terzo anno di Simone sommo sacerdote, in Asaramel, 28nella

grande assemblea dei sacerdoti e del popolo, dei capi della nazione e degli anziani della regione ci è stato reso noto:

29Poiché più volte erano sorte guerre nel paese, Simone, figlio di Mattatia, sacerdote della stirpe di Ioarìb, e i suoi

fratelli si gettarono nella mischia e si opposero agli avversari del loro popolo, perché restassero incolumi il santuario

e la legge, e arrecarono gloria grande al loro popolo. 30Giònata riunì la sua nazione e ne divenne il sommo sacerdote,

poi andò a raggiungere i suoi antenati. 31I loro nemici vollero invadere il loro paese e stendere la mano contro il

santuario. 32Simone allora si oppose e si batté per il suo popolo e spese molto del suo per dotare di armi le milizie

della sua nazione e assegnare loro un salario. 33Inoltre fortificò le città della Giudea e Bet-Zur nel territorio della

Giudea, dove prima c'era la roccaforte dei nemici, e vi pose un presidio di soldati giudei. 34Fortificò Giaffa, situata

sul mare, e Ghezer presso i confini di Asdòd, nelle quali prima risiedevano i nemici, e vi impiantò i Giudei e

provvide in esse quanto era necessario al loro sostentamento. 35Il popolo ammirò la fede di Simone e la gloria che

egli si proponeva di procurare al suo popolo; lo costituirono loro capo e sommo sacerdote per queste sue imprese e

per la giustizia e la fede che egli aveva conservate al suo popolo e perché aveva cercato con ogni mezzo di elevare la

sua gente. 36Nei suoi giorni si riuscì felicemente per mezzo suo a scacciare dal loro paese i pagani e quelli che erano

nella città di Davide e in Gerusalemme, che si erano edificati l'Acra e ne uscivano profanando i dintorni del

santuario e recando offesa grande alla sua purità. 37Egli vi insediò soldati giudei, la fortificò per la purità della

regione e della città ed elevò le mura di Gerusalemme. 38Il re Demetrio quindi gli confermò il sommo sacerdozio;

39lo ascrisse tra i suoi amici e gli conferì grandi onori. 40Seppe infatti che i Giudei erano considerati amici, alleati e

fratelli da parte dei Romani, e che questi erano andati incontro ai messaggeri di Simone con segni di onore; 41che i

Giudei e i sacerdoti avevano approvato che Simone fosse sempre loro condottiero e sommo sacerdote finché

sorgesse un profeta fedele, 42che fosse loro comandante militare e avesse cura del santuario e fossero nominati da lui

i sovrintendenti ai loro lavori, al paese, agli armamenti e alle fortezze; 43che, prendendosi cura del santuario, fosse da

tutti obbedito; che scrivessero nel suo nome tutti i contratti del paese e vestisse di porpora e ornamenti d'oro; 44né

doveva essere lecito a nessuno del popolo né dei sacerdoti respingere alcuno di questi diritti o disobbedire ai suoi

ordini o convocare riunioni senza suo consenso e vestire di porpora e ornarsi della fibbia aurea; 45chiunque agisse

contro questi decreti o ne respingesse alcuno, fosse ritenuto colpevole. 46Piacque a tutto il popolo sancire che

Simone si comportasse secondo questi decreti. 47Simone da parte sua accettò e gradì di esercitare il sommo

sacerdozio, di essere anche stratega ed etnarca dei Giudei e dei sacerdoti e capo di tutti". 48Disposero che questa

iscrizione fosse riportata su tavole di bronzo da collocarsi nel recinto del santuario in luogo visibile 49e che se ne

depositasse copia nel tesoro, perché fosse a disposizione di Simone e dei suoi figli.

15

1Antioco, figlio del re Demetrio, inviò lettere dalle isole del mare, a Simone sommo sacerdote ed etnarca dei Giudei

e a tutto il popolo, 2il cui contenuto era del seguente tenore: "Il re Antioco a Simone sommo sacerdote ed etnarca e

al popolo dei Giudei salute. 3Poiché alcuni uomini pestiferi si sono impadroniti del regno dei nostri padri, voglio

rivendicare i miei diritti sul regno, per ricostruirlo com'era prima; ho reclutato un esercito ingente di mercenari e

allestito navi da guerra. 4È mia volontà sbarcare nella regione, per punire coloro che hanno rovinato il nostro paese e

desolato molte città nel mio regno. 5Ora ti confermo tutte le esenzioni che ti hanno concesse i re miei predecessori, e

tutti gli altri esoneri dai doni. 6Ti concedo di batter moneta propria con corso legale al tuo paese; 7Gerusalemme e il

suo santuario siano liberi; tutti gli armamenti che hai preparato e le fortezze che hai costruite e occupi, restino in tuo

possesso. 8Quanto devi al re e i debiti che potrai avere verso il re in avvenire da ora e sempre ti sono rimessi.

9Quando poi avremo preso possesso del nostro regno, onoreremo te, il tuo popolo e il tempio con grandi onori, così

da render chiara la vostra gloria in tutta la terra".

10Nell'anno centosettantaquattro Antioco entrò nella terra dei suoi padri e si schierarono con lui tutte le milizie, così

che pochi rimasero con Trifone. 11Antioco si diede ad inseguirlo e quegli dovette fuggire e venne fino a Dora situata

sul mare, 12perché vedeva che i mali si addensavano su di lui, mentre le truppe lo abbandonavano. 13Antioco pose il

campo contro Dora, avendo con sé centoventimila armati e ottomila cavalli. 14Egli circondò la città mentre le navi

attaccarono dal mare; fece così pressione contro la città dalla terra e dal mare, non lasciando più entrare né uscire

nessuno.

15Intanto arrivarono da Roma Numenio e i suo compagni, portando lettere per i re dei vari paesi. Esse dicevano:

16"Lucio console dei Romani al re Tolomeo salute. 17Gli anziani dei Giudei sono giunti a noi come amici nostri e

alleati, a rinnovare l'antica amicizia e alleanza, inviati da Simone sommo sacerdote e dal popolo dei Giudei. 18Essi

hanno portato uno scudo d'oro di mille mine. 19È piaciuto a noi di scrivere ai re dei vari paesi, perché non procurino

loro del male, né facciano guerra alle loro città o alla loro regione, né prestino alleanza a chi entri in guerra con loro.

20Ci è parso bene accettare da essi lo scudo. 21Se pertanto uomini pestiferi sono fuggiti dalla loro regione presso di

voi, consegnateli a Simone, perché ne faccia giustizia secondo la loro legge".

22Uguali espressioni scrissero al re Demetrio, ad Attalo, ad Ariarate e Àrsace 23e a tutti i paesi: a Sampsame, agli

Spartani, a Delo, a Mindo, a Sicione, alla Caria, a Samo, alla Pamfilia, alla Lidia, ad Alicarnasso, a Rodi, a Faselide,

a Coo, a Side, ad Arado, a Gortina, a Cnido, a Cipro e a Cirene. 24Copia di queste lettere avevano trascritto per

Simone sommo sacerdote.

25Antioco dunque teneva il campo contro Dora da due giorni, lanciando continuamente contro di essa le schiere e

costruendo macchine; aveva precluso a Trifone ogni possibilità di uscire ed entrare. 26Simone gli inviò duemila

uomini scelti per combattere al suo fianco e insieme argento, oro e molti equipaggiamenti. 27Ma Antioco non volle

accettare niente, anzi ritirò quanto aveva prima concesso a Simone e si inimicò con lui. 28Poi gli inviò Atenobio, uno

dei suoi amici, a trattare con lui in questi termini: "Voi occupate Giaffa, Ghezer e l'Acra in Gerusalemme, tutte città

del mio regno. 29Avete devastato il loro territorio e avete causato rovina grande nel paese e vi siete impadroniti di

molte località nel mio regno. 30Ora, consegnate le città che avete occupate, insieme con i tributi delle località di cui

vi siete impadroniti fuori del territorio della Giudea, 31oppure date in sostituzione cinquecento talenti d'argento e, in

compenso dei danni arrecati e dei tributi delle città, altri cinquecento talenti; altrimenti verremo e vi muoveremo

guerra". 32Atenobio, l'amico del re, si recò in Gerusalemme e vide la gloria di Simone, il vasellame con lavori in oro

e argento e il suo grande fasto, e ne rimase meravigliato; poi gli riferì le parole del re. 33Simone gli rispose: "Non

abbiamo occupato terra straniera né ci siamo impossessati di beni altrui ma dell'eredità dei nostri padri, che fu

posseduta dai nostri nemici senza alcun diritto nel tempo passato. 34Noi, avendone avuta l'opportunità, abbiamo

ricuperato l'eredità dei nostri padri. 35Quanto a Giaffa e a Ghezer, che tu reclami, esse causarono rovina grande nel

nostro paese: per esse daremo cento talenti". 36Atenobio non gli rispose parola, ma tornò indispettito presso il re, al

quale riferì quelle parole e la gloria di Simone e quanto aveva visto. Il re si adirò furiosamente.

37Trifone intanto, salito su una nave, fuggì a Ortosia. 38Il re allora nominò Cendebèo primo stratega della zona

litoranea e mise al suo comando forze di fanteria e cavalleria. 39Poi gli ordinò di accamparsi in vista della Giudea e

gli ordinò di ricostruire Cedron, rinforzando le porte, e di iniziare la guerra contro il popolo. Il re intanto continuò la

caccia a Trifone. 40Cendebèo si recò a Iamnia e cominciò a molestare il popolo, a invadere la Giudea, a far

prigionieri tra il popolo e metterli a morte. 41Egli ricostruì Cedron e vi dispose la cavalleria e la truppa perché

potessero uscire e battere le strade della Giudea, come gli aveva ordinato il re.

16

1Allora Giovanni salì da Ghezer e riferì a Simone suo padre quanto faceva Cendebèo. 2Simone chiamò i suoi due

figli maggiori Giuda e Giovanni e disse loro: "Io e i miei fratelli e la casa di mio padre abbiamo combattuto le

battaglie d'Israele dalla gioventù fino ad oggi e riuscì nelle nostre mani l'impresa di salvare Israele ripetutamente;

3ora io sono vecchio e voi, per misericordia del Cielo, siete nell'età buona; prendete il posto mio e di mio fratello e

fatevi avanti a combattere per il vostro popolo; l'aiuto del Cielo sia con voi". 4Giovanni arruolò nella regione

ventimila uomini esperti nelle armi e cavalieri; partirono contro Cendebèo e passarono la notte in Modin. 5Alzatisi il

mattino, proseguirono per la pianura ed ecco venire incontro a loro un esercito ingente, fanti e cavalleria; ma un

torrente li separava. 6Giovanni con la sua gente pose il campo di fronte. Vedendo che il grosso esitava ad

attraversare il torrente, passò per primo. Lo videro i suoi uomini e passarono dopo di lui. 7Egli divise la moltitudine

e pose i cavalieri in mezzo ai fanti, perché la cavalleria degli avversari era molto numerosa. 8Poi diedero fiato alle

trombe: Cendebèo e il suo schieramento furono respinti; molti della loro parte caddero colpiti a morte e i superstiti si

rifugiarono nella fortezza. 9Fu ferito allora anche Giuda, fratello di Giovanni. Giovanni invece li inseguì, finché

giunse a Cedron che Cendebèo aveva ricostruito. 10I nemici fuggirono nelle torri esistenti nelle campagne di Asdòd,

ma egli vi appiccò il fuoco. Restarono sul campo circa duemila nemici. Poi Giovanni ritornò in Giudea senza

molestie.

11Tolomeo, figlio di Abùbo, era stato costituito stratega della pianura di Gèrico. Egli possedeva molto argento e oro,

12poiché era il genero del sommo sacerdote. 13Il suo cuore si inorgoglì e si propose di impadronirsi del paese e

covava perfidi disegni contro Simone e i suoi figli per eliminarli. 14Simone era in visita alle città della regione e si

interessava delle loro necessità. Venne allora in Gèrico insieme con Mattatia e Giuda suoi figli, nell'anno

centosettantasette, nell'undicesimo mese, cioè il mese di Sabat. 15Il figlio di Abùbo, che covava il tradimento, li

ricevette nella cittadella, chiamata Dok, che egli aveva costruita, e servì loro un gran banchetto, nascondendo ivi

degli armati. 16Quando Simone e i figli furono inebriati, Tolomeo e i suoi uomini si alzarono, impugnarono le armi,

si scagliarono contro Simone nella sala del banchetto e trucidarono lui, i due figli e alcuni suoi servi. 17Egli commise

un'enorme perfidia e rese male per bene. 18Tolomeo scrisse di questa cosa e spedì al re, perché gli inviasse milizie in

aiuto e gli desse in consegna la loro regione e le città. 19Inviò altri uomini a Ghezer per eliminare Giovanni e spedì

lettere ai suoi comandanti, che venissero da lui, perché doveva loro argento e oro e doni; 20altri uomini inviò ad

occupare Gerusalemme e il monte del tempio. 21Ma qualcuno corse avanti e informò Giovanni che suo padre e i suoi

fratelli erano periti, aggiungendo: "Ha inviato uomini per uccidere anche te". 22Udendo ciò, Giovanni rimase

profondamente costernato; poi catturò gli uomini inviati per sopprimerlo e li mise a morte. Aveva infatti saputo che

cercavano di ucciderlo.

23Le altre azioni di Giovanni, le sue battaglie e gli atti di valore da lui compiuti, la ricostruzione delle mura da lui

eseguita e le sue imprese, ecco stanno scritte negli annali del suo sommo sacerdozio, da quando divenne sommo

sacerdote dopo la morte di suo padre.
Secondo libro dei Maccabei
1

1"Ai fratelli giudei sparsi nell'Egitto salute. I fratelli giudei che sono in Gerusalemme e nella regione della Giudea

augurano buona pace. 2Dio voglia concedervi i suoi benefici e ricordarsi della sua alleanza con Abramo, Isacco e

Giacobbe suoi servi fedeli; 3conceda a tutti voi volontà di adorarlo e di compiere i suoi desideri con cuore generoso

e animo pronto; 4vi dia una mente aperta ad intender la sua legge e i suoi comandi, e volontà di pace. 5Esaudisca le

vostre preghiere e vi sia propizio e non vi abbandoni nell'ora dell'avversità.

6Noi qui appunto preghiamo per voi.

7Quando regnava Demetrio nell'anno centosessantanove, noi Giudei vi abbiamo scritto: "Nelle calamità e angosce

che ci hanno colpiti in questi anni da quando Giàsone e i suoi partigiani hanno apostatato dalla città santa e dal

regno, 8incendiando il portone e versando sangue innocente, noi abbiamo pregato il Signore e siamo stati esauditi.

Quindi abbiamo preso l'offerta delle vittime e del fior di farina, abbiamo acceso le lampade e presentato i pani". 9Vi

scriviamo la presente per esortarvi a celebrare i giorni delle Capanne nel mese di Casleu.

L'anno centottantotto.

10I Giudei residenti in Gerusalemme e nella Giudea, il consiglio degli anziani e Giuda, ad Aristòbulo, maestro del re

Tolomeo, appartenente alla stirpe dei sacerdoti consacrati con l'unzione, e ai Giudei dimoranti in Egitto, salute e

prosperità.

11Salvati da grandi pericoli per l'intervento di Dio, lo ringraziamo molto per esserci potuti schierare contro il re.

12Perché egli stesso ha respinto le forze schierate contro la santa città.

13Recatosi in Persia, il loro capo e con lui l'esercito creduto invincibile, fu ucciso nel tempio della dea Nanea, per gli

inganni orditi dai sacerdoti di Nanea. 14Con il pretesto di celebrare le nozze con lei, Antioco con i suoi amici si era

recato sul posto per prelevarne le immense ricchezze a titolo di dote. 15Dopo che i sacerdoti del tempio di Nanea

gliele ebbero mostrate, egli entrò con pochi nel recinto sacro e quelli, chiuso il tempio alle spalle di Antioco 16e

aperta una porta segreta nel soffitto, scagliarono pietre e fulminarono il condottiero e i suoi. Poi fattili a pezzi e

tagliate le loro teste, le gettarono a quelli di fuori.

17In tutto sia benedetto il nostro Dio, che ha consegnato alla morte gli empi.

18Stando noi per celebrare la purificazione del tempio il venticinque di Casleu, abbiamo creduto necessario darvi

qualche spiegazione, perché anche voi celebriate la festa delle Capanne e del fuoco, apparso quando Neemia offrì i

sacrifici dopo la ricostruzione del tempio e dell'altare. 19Infatti quando i nostri padri furono deportati in Persia, i

sacerdoti fedeli di allora, preso il fuoco dall'altare, lo nascosero con cautela nella cavità di un pozzo che aveva il

fondo asciutto e là lo misero al sicuro, in modo che il luogo rimanesse ignoto a tutti. 20Dopo un buon numero di

anni, quando piacque a Dio, Neemia, rimandato dal re di Persia, inviò i discendenti di quei sacerdoti che avevano

nascosto il fuoco, a farne ricerca; quando essi ci riferirono che non avevano trovato il fuoco ma acqua grassa,

comandò loro di attingerne e portarne. 21Poi furono portate le offerte per i sacrifici e Neemia comandò che venisse

aspersa con quell'acqua la legna e quanto vi era sopra. 22Così fu fatto e dopo un po' di tempo il sole, che prima era

coperto di nubi, cominciò a risplendere e si accese un gran rogo, con grande meraviglia di tutti.

23I sacerdoti si posero allora in preghiera, mentre il sacrificio veniva consumato, e con i sacerdoti tutti gli altri:

Giònata intonava, gli altri continuavano in coro insieme a Neemia. 24La preghiera era formulata in questo modo:

Signore, Signore Dio, creatore di tutto, tremendo e potente, giusto e misericordioso, tu solo re e buono, 25tu solo

generoso, tu solo giusto e onnipotente ed eterno, che salvi Israele da ogni male, che hai fatto i nostri padri oggetto di

elezione e santificazione, 26accetta il sacrificio offerto per Israele tuo popolo, custodisci la tua porzione e santificala.

27Raccogli i nostri dispersi, libera quelli che sono schiavi in mano ai pagani, guarda benigno i disprezzati e gli

oltraggiati; sappiano i pagani che tu sei il nostro Dio. 28Punisci quelli che ci opprimono e ci ingiuriano con superbia.

29Concedi al tuo popolo di radicarsi nel tuo luogo santo, come ha detto Mosè. 30I sacerdoti a loro volta cantavano

inni. 31Poi vennero consumate le vittime del sacrificio e Neemia ordinò che il resto dell'acqua venisse versata sulle

pietre più grosse. 32Fatto questo, si accese una fiamma, la quale tuttavia fu assorbita dal bagliore del fuoco acceso

sull'altare. 33Quando fu divulgato il fatto e fu annunciato al re dei Persiani che nel luogo dove i sacerdoti deportati

avevano nascosto il fuoco era comparsa acqua e che i sacerdoti al seguito di Neemia avevano con quella purificato le

cose necessarie al sacrificio, 34il re fece cingere il luogo e lo dichiarò sacro, dopo aver accertato il fatto. 35Il re

ricevette anche molti doni da quelli che aveva favoriti e ne diede a sua volta. 36I compagni di Neemia chiamarono

questo luogo Neftar che significa "purificazione"; ma i più lo chiamano Neftai.

2

1Si trova scritto nei documenti che Geremia profeta ordinò ai deportati di prendere del fuoco, come è stato

significato, 2e che il medesimo profeta ai deportati consegnò la legge raccomandando loro di non dimenticarsi dei

comandi del Signore e di non lasciarsi traviare nelle idee, vedendo i simulacri d'oro e d'argento e il fasto di cui erano

circondati, 3e che con altre simili espressioni li esortava a non ripudiare la legge nel loro cuore. 4Si diceva anche

nello scritto che il profeta, ottenuto un responso, ordinò che lo seguissero con la tenda e l'arca. Quando giunse presso

il monte dove Mosè era salito e aveva contemplato l'eredità di Dio, 5Geremia salì e trovò un vano a forma di caverna

e là introdusse la tenda, l'arca e l'altare degli incensi e sbarrò l'ingresso. 6Alcuni del suo seguito tornarono poi per

segnare la strada, ma non trovarono più il luogo. 7Geremia, saputolo, li rimproverò dicendo: Il luogo deve restare

ignoto, finché Dio non avrà riunito la totalità del suo popolo e si sarà mostrato propizio. 8Allora il Signore mostrerà

queste cose e si rivelerà la gloria del Signore e la nube, come appariva sopra Mosè, e come avvenne quando

Salomone chiese che il luogo fosse solennemente santificato. 9Si narrava anche che questi, dotato di sapienza, offrì il

sacrificio per la dedicazione e il compimento del tempio. 10E allo stesso modo che Mosè aveva pregato il Signore ed

era sceso il fuoco dal cielo a consumare le vittime immolate, così pregò anche Salomone e il fuoco sceso dal cielo

consumò gli olocausti. 11Mosè aveva detto: Poiché non è stata mangiata la vittima offerta per il peccato, essa è stata

consumata. 12Allo stesso modo anche Salomone celebrò gli otto giorni.

13Si descrivevano le stesse cose nei documenti e nelle memorie di Neemia e come egli, fondata una biblioteca, curò

la raccolta dei libri dei re, dei profeti e di Davide e le lettere dei re intorno ai doni. 14Anche Giuda ha raccolto tutti i

libri andati dispersi per la guerra che abbiamo avuto, e ora si trovano presso di noi. 15Se mai ne avete bisogno,

mandate persone con l'incarico di portarveli.

16Vi abbiamo scritto mentre stiamo per celebrare la purificazione; farete ottima cosa se celebrerete anche voi questi

giorni. 17Poiché Dio ha salvato tutto il suo popolo e ha concesso a tutti l'eredità, nonché il regno, il sacerdozio e la

santificazione 18come ha promesso mediante la legge, noi poniamo in Dio speranza che egli ci usi presto

misericordia e voglia presto radunarci, da ogni regione posta sotto il cielo, nel luogo santo; egli infatti ci ha liberati

da grandi mali e ha purificato il luogo santo".

19I fatti riguardanti Giuda Maccabeo e i suoi fratelli, la purificazione del grande tempio e la dedicazione dell'altare,

20come anche le guerre contro Antioco Epìfane e il figlio di lui Eupàtore, 21nonché le manifestazioni venute dal cielo

sopra coloro che si erano battuti con valore per il giudaismo, riuscendo in pochi a impadronirsi di tutta la regione e a

scacciare una moltitudine di barbari, 22a riconquistare il tempio famoso in tutto il mondo, a liberare la città e a

ristabilire le leggi che stavano per essere soppresse, quando il Signore si rese loro propizio con ogni benevolenza:

23questi fatti narrati da Giàsone di Cirene nel corso di cinque libri, ci studieremo di riassumerli in una sola

composizione. 24Vedendo infatti la massa di numeri e l'effettiva difficoltà per chi desidera di inoltrarsi nelle

narrazioni storiche, a causa della vastità della materia, 25ci siamo preoccupati di offrire diletto a coloro che amano

leggere, facilità a quanti intendono ritenere nella memoria, utilità a tutti gli eventuali lettori. 26Per noi certo, che ci

siamo sobbarcati la fatica del sunteggiare, l'impresa non si presenta facile: ci vorranno sudori e veglie, 27così come

non è facile preparare un banchetto e accontentare le esigenze altrui; tuttavia per far cosa gradita a molti ci sarà

dolce sopportare la fatica, 28lasciando all'autore la completa esposizione dei particolari, curandoci invece di

procedere secondo gli schemi di un riassunto. 29Come infatti in una casa nuova all'architetto tocca pensare a tutta la

costruzione, mentre chi è incaricato di dipingere a fuoco e a fresco deve badare solo alla decorazione, così, penso, è

per noi. 30L'entrare in argomento e il passare in rassegna i fatti e l'insinuarsi nei particolari, spetta all'ideatore

dell'opera storica; 31curare il sunto della esposizione e tralasciare i complementi della narrazione storica, è riservato

a chi fa opera di compendio. 32Di qui dunque cominceremo la narrazione, senza nulla aggiungere a ciò che abbiamo

detto nella prefazione: sarebbe certo ingenuo abbondare nei preamboli e abbreviare poi la narrazione storica.

3

1Nel periodo in cui la città santa godeva completa pace e le leggi erano osservate perfettamente per la pietà del

sommo sacerdote Onia e la sua avversione al male, 2gli stessi re avevano preso ad onorare il luogo santo e a

glorificare il tempio con doni insigni, 3al punto che Selèuco, re dell'Asia, provvedeva con le proprie entrate a tutte le

spese riguardanti il servizio dei sacrifici. 4Ma un certo Simone della tribù di Bilga, nominato sovrintendente del

tempio, venne a trovarsi in contrasto con il sommo sacerdote intorno all'amministrazione della città. 5Non potendo

aver ragione con Onia, si recò da Apollonio di Tarso, che in quel periodo era stratega della Celesiria e della Fenicia,

6e gli riferì che il tesoro di Gerusalemme era colmo di ricchezze immense tanto che l'ammontare del capitale era

incalcolabile e non serviva per le spese dei sacrifici; era quindi ben possibile ridurre tutto in potere del re.

7Apollonio si incontrò con il re e gli riferì intorno alle ricchezze a lui denunciate; quegli designò l'incaricato degli

affari Eliodòro e lo inviò con l'ordine di effettuare il prelevamento delle suddette ricchezze. 8Eliodòro si mise subito

in viaggio, in apparenza per visitare le città della Celesiria e della Fenicia, in realtà per compiere l'incarico del re.

9Giunto a Gerusalemme e accolto con deferenza dal sommo sacerdote della città, espose le segnalazioni ricevute e

disse chiaro il motivo per cui era venuto; domandava poi se le cose stavano realmente così. 10Il sommo sacerdote gli

spiegò che quelli erano i depositi delle vedove e degli orfani; 11che una parte era anche di Ircano, figlio di Tobia,

persona di condizione assai elevata; che l'empio Simone andava denunciando la cosa a suo modo, ma

complessivamente si trattava di quattrocento talenti d'argento e duecento d'oro; 12che era assolutamente impossibile

permettere che fossero ingannati coloro che si erano fidati della santità del luogo e del carattere sacro e inviolabile di

un tempio venerato in tutto il mondo.

13Ma Eliodòro, a causa degli ordini ricevuti dal re, rispose recisamente che quelle ricchezze dovevano essere

trasferite nell'erario del re. 14Venne in un giorno da lui stabilito per ordinare l'inventario delle medesime, mentre

tutta la città era in grande agitazione. 15I sacerdoti, rivestiti degli abiti sacerdotali, si erano prostrati davanti all'altare

ed elevavano suppliche al Cielo che aveva sancito la legge dei depositi, perché fossero conservati integri a coloro

che li avevano consegnati. 16Chi guardava l'aspetto del sommo sacerdote riportava uno strazio al cuore, poiché il

volto e il cambiamento di colore ne mostravano l'intimo tormento. 17Tutta la sua persona era immersa in un timore e

in un tremito del corpo da cui appariva manifesta, a chi osservava, l'angoscia che aveva in cuore. 18Anche dalle case

uscivano per accorrere in folla a una pubblica supplica, perché il luogo santo stava per essere violato. 19Le donne,

cingendo sotto il petto il cilicio, riempivano le strade; anche le fanciulle, di solito ritirate, in parte accorrevano alle

porte, in parte sulle mura, altre si sporgevano dalle finestre; 20tutte, con le mani protese verso il Cielo,

moltiplicavano le suppliche. 21Muoveva a compassione il pianto confuso della moltitudine e l'ansia tormentosa del

sommo sacerdote. 22Essi supplicavano l'onnipotente Signore che volesse conservare intatti in piena sicurezza i

depositi per coloro che li avevano consegnati.

23Eliodòro metteva ugualmente in esecuzione il suo programma.

24Ma appena fu arrivato sul posto con gli armati, presso il tesoro, il Signore degli spiriti e di ogni potere compì

un'apparizione straordinaria, così che tutti i temerari che avevano osato entrare, colpiti dalla potenza di Dio, si

trovarono fiaccati e atterriti. 25Infatti apparve loro un cavallo, montato da un cavaliere terribile e rivestito di

splendida bardatura, il quale si spinse con impeto contro Eliodòro e lo percosse con gli zoccoli anteriori, mentre il

cavaliere appariva rivestito di armatura d'oro. 26A lui apparvero inoltre altri due giovani dotati di gran forza,

splendidi di bellezza e con vesti meravigliose, i quali, postisi ai due lati, lo flagellavano senza posa, infliggendogli

numerose percosse. 27In un attimo fu atterrato e si trovò immerso in una fitta oscurità. Allora i suoi lo afferrarono e

lo misero in una barella. 28Egli che era entrato poco prima nella suddetta camera del tesoro con numeroso seguito e

con tutta la guardia, fu portato via impotente ad aiutarsi. Dopo aver sperimentato nel modo più evidente la potenza

di Dio. 29Così, mentre egli, prostrato dalla forza divina, era là senza voce e privo d'ogni speranza di salvezza, 30gli

altri benedicevano il Signore che aveva glorificato il suo luogo santo; il tempio, che poco prima era pieno di

trepidazione e confusione, dopo che il Signore onnipotente aveva manifestato il suo intervento, si riempì di gioia e

letizia. 31Subito alcuni compagni di Eliodòro pregarono Onia che supplicasse l'Altissimo e impetrasse la grazia della

vita a costui che stava irrimediabilmente esalando l'ultimo respiro. 32Il sommo sacerdote, temendo che il re per

avventura venisse a sospettare che i Giudei avessero teso un tranello a Eliodòro, offrì un sacrificio per la salute

dell'uomo. 33Mentre il sommo sacerdote compiva il rito propiziatorio, apparvero a Eliodòro gli stessi giovani adorni

delle stesse vesti, i quali in piedi dissero: "Ringrazia ampiamente il sommo sacerdote Onia, per merito del quale il

Signore ti ridà la vita. 34Tu poi, che hai sperimentato i flagelli del Cielo, annuncia a tutti la grande potenza di Dio".

Dette queste parole, disparvero.

35Eliodòro offrì un sacrificio al Signore e innalzò grandi preghiere a colui che gli aveva restituito la vita, poi si

congedò da Onia e fece ritorno con il suo seguito dal re. 36Egli testimoniava a tutti le opere del sommo Dio, che

aveva visto con i suoi occhi. 37Quando poi il re gli domandava chi fosse adatto ad essere inviato ancora una volta in

Gerusalemme, rispondeva: 38Se hai qualcuno che ti è nemico o insidia il tuo governo, mandalo là e l'avrai indietro

flagellato per bene, se pure ne uscirà salvo, perché in quel luogo c'è veramente una potenza divina. 39Lo stesso che

ha la sua dimora nei cieli è custode e difensore di quel luogo ed è pronto a percuotere e abbattere coloro che vi

accedono con cattiva intenzione. 40Così dunque si sono svolti i fatti riguardanti Eliodòro e la difesa del tesoro.

4

1Il suddetto Simone, che si era fatto delatore dei beni e della patria, diffamava Onia, come se avesse percosso

Eliodòro e fosse stato l'organizzatore dei disordini; 2osava definire nemico della cosa pubblica il benefattore della

città, il protettore dei cittadini, il difensore delle leggi. 3L'odio era giunto a tal punto che si compirono delle uccisioni

da parte di uno dei gregari di Simone; 4allora Onia, vedendo l'aggravarsi dell'invidia e accorgendosi che Apollonio

figlio di Menèsteo, stratega della Celesira e della Fenicia, aizzava la perfidia di Simone, 5si recò dal re, non per far la

parte di accusatore dei suoi concittadini, ma per provvedere al bene comune del popolo e di ciascuno in particolare.

6Vedeva infatti che senza un provvedimento del re era impossibile ristabilire la pace nella vita pubblica e che

Simone non avrebbe messo freno alla sua pazzia.

7Ma, Selèuco essendo passato all'altra vita e avendo preso le redini del governo Antioco chiamato anche Epìfane,

Giàsone, fratello di Onia, volle procurarsi con la corruzione il sommo sacerdozio 8e, in un incontro con il re, gli

promise trecentosessanta talenti d'argento e altri ottanta talenti riscossi con un'altra entrata. 9Oltre a questi

prometteva di versargli altri centocinquanta talenti, se gli fosse stato concesso di stabilire di sua autorità una palestra

e un campo d'addestramento e di erigere una corporazione d'Antiocheni a Gerusalemme. 10Avendo il re acconsentito,

egli, ottenuto il potere, si diede subito a trasformare i suoi connazionali secondo i costumi greci, 11annullando i

favori concessi dal re ai Giudei, ad opera di Giovanni, padre di quell'Eupolemo che aveva guidato l'ambasciata

presso i Romani per negoziare il patto d'amicizia e di alleanza, e sradicando le leggi cittadine inaugurò usanze

perverse. 12Fu subito zelante nel costruire una palestra, proprio ai piedi dell'acròpoli, e nell'indurre i giovani più

distinti a portare il pètaso. 13Così era raggiunto il colmo dell'ellenizzazione e la diserzione verso i costumi stranieri

per l'eccessiva corruzione dell'empio e falso sommo sacerdote Giàsone. 14Perciò i sacerdoti non erano più premurosi

del servizio all'altare, ma, disprezzando il tempio e trascurando i sacrifici, si affrettarono a partecipare agli spettacoli

contrari alla legge nella palestra, appena dato il segnale del lancio del disco. 15Così tenendo in poco conto le glorie

patrie stimavano nobilissime le glorie elleniche. 16Ma appunto a causa di queste li sorprese una grave situazione e si

ebbero quali avversari e punitori proprio coloro le cui istituzioni seguivano con zelo e a cui cercavano di

rassomigliare in tutto. 17Non è cosa che resti impunita il comportarsi empiamente contro le leggi divine, come

dimostrerà chiaramente il successivo periodo di tempo.

18Celebrandosi in Tiro i giochi quinquennali con l'intervento del re, 19l'empio Giàsone inviò come rappresentanti

alcuni Antiocheni di Gerusalemme, i quali portavano con sé trecento dramme d'argento per il sacrifico a Ercole; ma

questi portatori ritennero non conveniente usarle per il sacrifico, bensì impiegarle per altra spesa. 20Così il denaro

destinato al sacrificio a Ercole da parte del mandante, servì, grazie ai portatori, per la costruzione delle triremi.

21Antioco, avendo mandato Apollonio, figlio di Menèsteo, in Egitto per l'intronizzazione del re Filomètore, venne a

sapere che costui era diventato contrario al suo governo e quindi si preoccupò della sua sicurezza. Perciò si recò a

Giaffa, poi mosse alla volta di Gerusalemme. 22Fu accolto da Giàsone e dalla città con dimostrazioni magnifiche e

introdotto con corteo di fiaccole e acclamazioni. Così riprese la marcia militare verso la Fenicia.

23Tre anni dopo, Giàsone mandò Menelao, fratello del già menzionato Simone, a portare al re denaro e a presentargli

un memoriale su alcuni affari importanti. 24Ma quello, fattosi presentare al re e avendolo ossequiato con un

portamento da persona autorevole, si accaparrò il sommo sacerdozio, superando l'offerta di Giàsone di trecento

talenti d'argento. 25Munito delle disposizioni del re, si presentò di ritorno, non avendo con sé nulla che fosse degno

del sommo sacerdozio, ma avendo le manie di un tiranno unite alla ferocia di una belva. 26Così Giàsone, che aveva

tradito il proprio fratello, fu tradito a sua volta da un altro e fu costretto a fuggire nel paese dell'Ammanìtide.

27Menelato si impadronì del potere, ma non s'interessò più del denaro promesso al re, 28sebbene gliele avesse fatto

richiesta Sòstrato, comandante dell'acròpoli; questi infatti aveva l'incarico della riscossione dei tributi. Per questo

motivo tutti e due furono convocati dal re. 29Menelao lasciò come sostituto nel sommo sacerdozio Lisìmaco suo

fratello; Sòstrato lasciò Cratète, comandante dei Ciprioti.

30Mentre così stavano le cose, le città di Tarso e Mallo si ribellarono, perché erano state date in dono ad Antiòchide,

concubina del re. 31Il re partì in fretta per riportare all'ordine la situazione, lasciando come luogotenente Andronìco,

uno dei suoi dignitari. 32Menelao allora, pensando di aver trovato l'occasione buona, sottrasse alcuni arredi d'oro del

tempio e ne fece omaggio ad Andronìco; altri poi si trovò che li aveva venduti a Tiro e nelle città vicine. 33Ma Onia

lo biasimò, dopo essersi accertato della cosa ed essersi rifugiato in località inviolabile a Dafne situata presso

Antiochia. 34Per questo Menelao, incontratosi in segreto con Andronìco, lo pregò di sopprimere Onia. Quegli,

recatosi da Onia e ottenutane con inganno la fiducia, dandogli la destra con giuramento lo persuase, sebbene ancora

guardato con sospetto, ad uscire dall'asilo e subito lo uccise senza alcun riguardo alla giustizia. 35Per questo fatto

non solo i Giudei, ma anche molti altri popoli si mossero a sdegno e tristezza per l'empia uccisione di tanto uomo.

36Quando il re tornò dalle località della Cilicia, si presentarono a lui i Giudei della città insieme con i Greci che

condividevano l'esecrazione dell'uccisione di Onia contro ogni diritto. 37Antioco fu intimamente rattristato, colpito

da cordoglio e mosso a lacrime per la saggezza e la grande prudenza del defunto; 38subito, acceso di sdegno, tolse la

porpora ad Andronìco, ne stracciò le vesti e lo trascinò attraverso tutta la città fino al luogo stesso dove egli aveva

sacrilegamente ucciso Onia e là cancellò dal mondo l'assassino. Così il Signore gli rese il meritato castigo.

39Essendo poi avvenuti molti furti sacrileghi in città da parte di Lisìmaco su istigazione di Menelao ed essendosene

sparsa la voce al di fuori, il popolo si ribellò a Lisìmaco, quando già molti arredi d'oro erano stati portati via. 40La

folla era eccitata e piena di furore e Lisìmaco, armati circa tremila uomini, diede inizio ad atti di violenza, mettendo

come comandante un certo Aurano già avanzato in età e non meno in stoltezza. 41Ma quelli, appena si accorsero

dell'aggressione di Lisìmaco, afferrarono chi pietre, chi grossi bastoni, altri raccolsero a manciate la polvere sul

posto e si gettarono contro coloro che stavano attorno a Lisìmaco. 42A questo modo ne ferirono molti, alcuni ne

stesero morti, costrinsero tutti alla fuga, misero a morte lo stesso saccheggiatore del tempio presso la camera del

tesoro.

43Per questi fatti fu intentato un processo contro Menelao. 44Venuto il re a Tiro, i tre uomini mandati dal consiglio

degli anziani difesero presso di lui il loro diritto. 45Menelao, ormai sul punto di essere abbandonato, promise una

buona quantità di denaro a Tolomeo, figlio di Dorìmene, perché traesse il re dalla sua parte. 46Tolomeo invitò il re

sotto un portico, come per prendere il fresco, e gli fece mutar parere. 47Così il re prosciolse dalle accuse Menelao,

causa di tutto il male, e a quegli infelici che, se avessero discusso la causa anche presso gli Sciti, sarebbero stati

prosciolti come innocenti, decretò la pena di morte. 48Così senza dilazione subirono l'ingiusta pena coloro che

avevano difeso la città, il popolo e gli arredi sacri. 49Gli stessi cittadini di Tiro, indignati per questo fatto, provvidero

generosamente quanto occorreva per la loro sepoltura. 50Menelao invece, per la cupidigia dei potenti, rimase al

potere, crescendo in malvagità e facendosi grande traditore dei concittadini.

5

1In questo periodo di tempo Antioco organizzò la seconda spedizione in Egitto. 2Sopra tutta la città per circa

quaranta giorni apparivano cavalieri che correvano per l'aria con auree vesti, armati di lance roteanti e di spade

sguainate, 3e schiere di cavalieri disposti a battaglia e attacchi e scontri vicendevoli e trambusto di scudi e selve di

aste e lanci di frecce e bagliori di bardature d'oro e corazze d'ogni specie. 4Per questo tutti pregarono che

l'apparizione fosse di buon augurio.

5Essendosi diffusa la falsa notizia che Antioco era passato all'altra vita, Giàsone, prendendo con sé non meno di

mille uomini, sferrò un assalto alla città. Si accese la lotta sulle mura e, quando la città era ormai presa, Menelao si

rifugiò nell'acròpoli. 6Giàsone fece strage dei propri concittadini senza pietà, non comprendendo che un successo

contro i propri connazionali era il massimo insuccesso, e credendo di riportare trofei sui nemici e non sulla propria

gente. 7Non riuscì però ad impadronirsi del potere e alla fine, conscio della vergogna del tradimento, corse di nuovo

a rifugiarsi nell'Ammanìtide. 8Da ultimo incontrò una pessima sorte. Imprigionato presso Areta, re degli Arabi,

fuggendo poi di città in città, perseguitato da tutti e odiato come traditore delle leggi, riguardato con orrore come

carnefice della patria e dei concittadini, fu spinto in Egitto; 9colui che aveva mandato in esilio numerosi figli della

sua patria morì presso gli Spartani, fra i quali si era ridotto quasi a cercare riparo in nome della comunanza di stirpe.

10E ancora, colui che aveva lasciato insepolta una moltitudine di gente, finì non pianto da alcuno, privo di esequie ed

escluso dal sepolcro dei suoi padri.

11Quando il re venne a conoscenza di questi fatti, concluse che la Giudea stava ribellandosi. Perciò tornando

dall'Egitto, furioso come una belva, prese la città con le armi 12e diede ordine ai soldati di colpire senza risparmio

quanti capitavano e di uccidere quelli che si rifugiavano nelle case. 13Vi fu massacro di giovani e di vecchi,

sterminio di uomini, di donne e di fanciulli, stragi di fanciulle e di bambini. 14Ottantamila in quei tre giorni furono

spacciati, quarantamila nel corso della lotta e in numero non inferiore agli uccisi furono quelli venduti schiavi.

15Non sazio di questo, Antioco osò entrare nel tempio più santo di tutta la terra, avendo a guida quel Menelao che si

era fatto traditore delle leggi e della patria, 16e afferrò con empie mani gli arredi sacri; quanto dagli altri re era stato

deposto per l'abbellimento e lo splendore del luogo e per segno d'onore, egli lo saccheggiò con le sue mani

sacrileghe.

17Antioco si inorgoglì, non comprendendo che il Signore si era sdegnato per breve tempo a causa dei peccati degli

abitanti della città e per questo c'era stato l'abbandono di quel luogo. 18Se il popolo non si fosse trovato implicato in

molti peccati, come era avvenuto per Eliodòro, mandato dal re Seleuco a ispezionare la camera del tesoro, anche

costui al suo ingresso sarebbe stato colpito da flagelli e sarebbe stato distolto dalla sua audacia. 19Ma il Signore

aveva eletto non già il popolo a causa di quel luogo, ma quel luogo a causa del popolo. 20Perciò anche il luogo, dopo

essere stato coinvolto nelle sventure piombate sul popolo, da ultimo ne condivise i benefici; esso, che per l'ira

dell'Onnipotente aveva sperimentato l'abbandono, per la riconciliazione del grande Sovrano fu ripristinato in tutta la

sua gloria.

21Antioco dunque portando via dal tempio milleottocento talenti d'argento, fece ritorno in fretta ad Antiochia,

convinto nella sua superbia di aver reso navigabile la terra e transitabile il mare, per effetto del suo orgoglio. 22Egli

lasciò sovrintendenti per opprimere la nazione: in Gerusalemme Filippo, frigio di stirpe, ma nei modi più barbaro di

chi l'aveva nominato; 23sul Garizim Andronìco; oltre a loro Menelao, il quale più degli altri era altezzoso con i

concittadini, nutrendo una ostilità dichiarata contro i Giudei.

24Mandò poi il misarca Apollonio con un esercito di ventiduemila uomini, e con l'ordine di uccidere quanti erano in

età adulta e di vendere le donne e i fanciulli. 25Costui, giunto a Gerusalemme e fingendo intenzioni pacifiche, si

tenne quieto fino al giorno sacro del sabato. Allora sorpresi i Giudei in riposo, comandò ai suoi una parata militare

26e trucidò quanti uscivano per assistere alla festa; poi, scorrendo con gli armati per la città, mise a morte un gran

numero di persone.

27Ma Giuda, chiamato anche Maccabeo, che faceva parte di un gruppo di dieci, si ritirò nel deserto, vivendo tra le

montagne alla maniera delle fiere insieme a quelli che erano con lui; e vivevano cibandosi di alimenti erbacei, per

non contrarre contaminazione.
6

1Non molto tempo dopo, il re inviò un vecchio ateniese per costringere i Giudei ad allontanarsi dalle patrie leggi e a

non governarsi più secondo le leggi divine, 2inoltre per profanare il tempio di Gerusalemme e dedicare questo a

Giove Olimpio e quello sul Garizim invece a Giove Ospitale, come si confaceva agli abitanti del luogo. 3Grave e

intollerabile per tutti era il dilagare del male. 4Il tempio infatti fu pieno di dissolutezze e gozzoviglie da parte dei

pagani, che gavazzavano con le prostitute ed entro i sacri portici si univano a donne e vi introducevano le cose più

sconvenienti. 5L'altare era colmo di cose detestabili, vietate dalle leggi. 6Non era più possibile né osservare il sabato,

né celebrare le feste tradizionali, né fare aperta professione di giudaismo. 7Si era trascinati con aspra violenza ogni

mese nel giorno natalizio del re ad assistere al sacrificio; quando ricorrevano le feste dionisiache, si era costretti a

sfilare coronati di edera in onore di Dioniso. 8Fu emanato poi un decreto diretto alle vicine città ellenistiche, per

iniziativa dei cittadini di Tolemàide, perché anch'esse seguissero le stesse disposizioni contro i Giudei, li

costringessero a mangiare le carni dei sacrifici 9e mettessero a morte quanti non accettavano di partecipare alle

usanze greche. Si poteva allora capire quale tribolazione incombesse. 10Furono denunziate, per esempio, due donne

che avevano circonciso i figli: appesero i loro bambini alle loro mammelle e dopo averle condotte in giro

pubblicamente per la città, le precipitarono dalle mura. 11Altri che si erano raccolti insieme nelle vicine caverne per

celebrare il sabato, denunciati a Filippo, vi furono bruciati dentro, perché essi avevano ripugnanza a difendersi per il

rispetto a quel giorno santissimo.

12Io prego coloro che avranno in mano questo libro di non turbarsi per queste disgrazie e di considerare che i

castighi non vengono per la distruzione ma per la correzione del nostro popolo. 13E veramente il fatto che agli empi

è data libertà per poco tempo, e subito incappano nei castighi, è segno di grande benevolenza. 14Poiché il Signore

non si propone di agire con noi come fa con gli altri popoli, attendendo pazientemente il tempo di punirli, quando

siano giunti al colmo dei loro peccati; 15e questo per non dovere alla fine punirci quando fossimo giunti all'estremo

delle nostre colpe. 16Perciò egli non ci toglie mai la sua misericordia, ma, correggendoci con le sventure, non

abbandona il suo popolo. 17Questo sia detto come verità da ricordare. Dopo questa breve parentesi torniamo alla

narrazione.

18Un tale Eleàzaro, uno degli scribi più stimati, uomo già avanti negli anni e molto dignitoso nell'aspetto della

persona, veniva costretto ad aprire la bocca e ad ingoiare carne suina. 19Ma egli, preferendo una morte gloriosa a una

vita ignominiosa, s'incamminò volontariamente al supplizio, 20sputando il boccone e comportandosi come conviene

a coloro che sono pronti ad allontanarsi da quanto non è lecito gustare per brama di sopravvivere. 21Coloro che erano

incaricati dell'illecito banchetto sacrificale, in nome della familiarità di antica data che avevano con quest'uomo, lo

tirarono in disparte e lo pregarono di prendere la carne di cui era lecito cibarsi, preparata da lui stesso, e fingere di

mangiare la porzione delle carni sacrificate imposta dal re, 22perché, agendo a questo modo, avrebbe sfuggito la

morte e approfittato di questo atto di clemenza in nome dell'antica amicizia che aveva con loro. 23Ma egli, facendo

un nobile ragionamento, degno della sua età e del prestigio della vecchiaia a cui si aggiungeva la veneranda canizie,

e della condotta irreprensibile tenuta fin da fanciullo, e degno specialmente delle sante leggi stabilite da Dio, rispose

subito dicendo che lo mandassero alla morte. 24"Non è affatto degno della nostra età fingere con il pericolo che molti

giovani, pensando che a novant'anni Eleàzaro sia passato agli usi stranieri, 25a loro volta, per colpa della mia

finzione, durante pochi e brevissimi giorni di vita, si perdano per causa mia e io procuri così disonore e macchia alla

mia vecchiaia. 26Infatti anche se ora mi sottraessi al castigo degli uomini, non potrei sfuggire né da vivo né da morto

alle mani dell'Onnipotente. 27Perciò, abbandonando ora da forte questa vita, mi mostrerò degno della mia età 28e

lascerò ai giovani nobile esempio, perché sappiano affrontare la morte prontamente e generosamente per le sante e

venerande leggi". Dette queste parole, si avviò prontamente al supplizio. 29Quelli che ve lo trascinavano, cambiarono

la benevolenza di poco prima in avversione, ritenendo a loro parere che le parole da lui prima pronunziate fossero

una pazzia. 30Mentre stava per morire sotto i colpi, disse tra i gemiti: "Il Signore, cui appartiene la sacra scienza, sa

bene che, potendo sfuggire alla morte, soffro nel corpo atroci dolori sotto i flagelli, ma nell'anima sopporto

volentieri tutto questo per il timore di lui". 31In tal modo egli morì, lasciando non solo ai giovani ma alla grande

maggioranza del popolo la sua morte come esempio di generosità e ricordo di fortezza.

7

1Ci fu anche il caso di sette fratelli che, presi insieme alla loro madre, furono costretti dal re a forza di flagelli e

nerbate a cibarsi di carni suine proibite. 2Uno di essi, facendosi interprete di tutti, disse: "Che cosa cerchi di indagare

o sapere da noi? Siamo pronti a morire piuttosto che trasgredire le patrie leggi". 3Allora il re irritato comandò di

mettere al fuoco padelle e caldaie. 4Diventate queste subito roventi, il re comandò di tagliare la lingua, di scorticare

e tagliare le estremità a quello che era stato loro portavoce, sotto gli occhi degli altri fratelli e della madre. 5Quando

quegli fu mutilato di tutte le membra, comandò di accostarlo al fuoco e di arrostirlo mentre era ancora vivo. Mentre

il fumo si spandeva largamente all'intorno della padella, gli altri si esortavano a vicenda con la loro madre a morire

da forti, esclamando: 6"Il Signore Dio ci vede dall'alto e in tutta verità ci dà conforto, precisamente come dichiarò

Mosè nel canto della protesta: Egli si muoverà a compassione dei suoi servi". 7Venuto meno il primo, in egual modo

traevano allo scherno il secondo e, strappatagli la pelle del capo con i capelli, gli domandavano: "Sei disposto a

mangiare, prima che il tuo corpo venga straziato in ogni suo membro?". 8Egli rispondendo nella lingua paterna

protestava: "No". Perciò anch'egli si ebbe gli stessi tormenti del primo. 9Giunto all'ultimo respiro, disse: "Tu, o

scellerato, ci elimini dalla vita presente, ma il re del mondo, dopo che saremo morti per le sue leggi, ci risusciterà a

vita nuova ed eterna". 10Dopo costui fu torturato il terzo, che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua e

stese con coraggio le mani 11e disse dignitosamente: "Da Dio ho queste membra e, per le sue leggi, le disprezzo, ma

da lui spero di riaverle di nuovo"; 12così lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti dalla fierezza del giovinetto,

che non teneva in nessun conto le torture. 13Fatto morire anche costui, si misero a straziare il quarto con gli stessi

tormenti. 14Ridotto in fin di vita, egli diceva: "È bello morire a causa degli uomini, per attendere da Dio

l'adempimento delle speranze di essere da lui di nuovo risuscitati; ma per te la risurrezione non sarà per la vita".

15Subito dopo, fu condotto avanti il quinto e fu torturato. 16Ma egli, guardando il re, diceva: "Tu hai potere sugli

uomini, e sebbene mortale, fai quanto ti piace; ma non credere che il nostro popolo sia stato abbandonato da Dio.

17Quanto a te, aspetta e vedrai la grandezza della sua forza, come strazierà te e la tua discendenza". 18Dopo di lui

presero il sesto; mentre stava per morire, egli disse: "Non illuderti stoltamente; noi soffriamo queste cose per causa

nostra, perché abbiamo peccato contro il nostro Dio; perciò ci succedono cose che muovono a meraviglia. 19Ma tu

non credere di andare impunito dopo aver osato di combattere contro Dio".

20La madre era soprattutto ammirevole e degna di gloriosa memoria, perché vedendo morire sette figli in un sol

giorno, sopportava tutto serenamente per le speranze poste nel Signore. 21Esortava ciascuno di essi nella lingua

paterna, piena di nobili sentimenti e, sostenendo la tenerezza femminile con un coraggio virile, diceva loro: 22"Non

so come siate apparsi nel mio seno; non io vi ho dato lo spirito e la vita, né io ho dato forma alle membra di ciascuno

di voi. 23Senza dubbio il creatore del mondo, che ha plasmato alla origine l'uomo e ha provveduto alla generazione

di tutti, per la sua misericordia vi restituirà di nuovo lo spirito e la vita, come voi ora per le sue leggi non vi curate di

voi stessi".

24Antioco, credendosi disprezzato e sospettando che quella voce fosse di scherno, esortava il più giovane che era

ancora vivo e non solo a parole, ma con giuramenti prometteva che l'avrebbe fatto ricco e molto felice se avesse

abbandonato gli usi paterni, e che l'avrebbe fatto suo amico e gli avrebbe affidato cariche. 25Ma poiché il giovinetto

non badava affatto a queste parole il re, chiamata la madre, la esortava a farsi consigliera di salvezza per il ragazzo.

26Dopo che il re la ebbe esortata a lungo, essa accettò di persuadere il figlio; 27chinatasi verso di lui, beffandosi del

crudele tiranno, disse nella lingua paterna: "Figlio, abbi pietà di me che ti ho portato in seno nove mesi, che ti ho

allattato per tre anni, ti ho allevato, ti ho condotto a questa età e ti ho dato il nutrimento. 28Ti scongiuro, figlio,

contempla il cielo e la terra, osserva quanto vi è in essi e sappi che Dio li ha fatti non da cose preesistenti; tale è

anche l'origine del genere umano. 29Non temere questo carnefice ma, mostrandoti degno dei tuoi fratelli, accetta la

morte, perché io ti possa riavere insieme con i tuoi fratelli nel giorno della misericordia". 30Mentre essa finiva di

parlare, il giovane disse: "Che aspettate? Non obbedisco al comando del re, ma ascolto il comando della legge che è

stata data ai nostri padri per mezzo di Mosè. 31Ma tu, che ti fai autore di tutte le sventure degli Ebrei, non sfuggirai

alle mani di Dio. 32Per i nostri peccati noi soffriamo. 33Se per nostro castigo e correzione il Signore vivente si adira

per breve tempo con noi, presto si volgerà di nuovo verso i suoi servi. 34Ma tu, o sacrilego e di tutti gli uomini il più

empio, non esaltarti invano, agitando segrete speranze, mentre alzi la mano contro i figli del Cielo; 35perché non sei

ancora al sicuro dal giudizio dell'onnipotente Dio che tutto vede. 36Già ora i nostri fratelli, che hanno sopportato

breve tormento, hanno conseguito da Dio l'eredità della vita eterna. Tu invece subirai per giudizio di Dio il giusto

castigo della tua superbia. 37Anche io, come già i miei fratelli, sacrifico il corpo e la vita per le patrie leggi,

supplicando Dio che presto si mostri placato al suo popolo e che tu fra dure prove e flagelli debba confessare che

egli solo è Dio; 38con me invece e con i miei fratelli possa arrestarsi l'ira dell'Onnipotente, giustamente attirata su

tutta la nostra stirpe". 39Il re, divenuto furibondo, si sfogò su costui più crudelmente che sugli altri, sentendosi

invelenito dallo scherno. 40Così anche costui passò all'altra vita puro, confidando pienamente nel Signore. 41Ultima

dopo i figli, anche la madre incontrò la morte.

42Ma ora basti quanto s'è esposto circa i pasti sacrificali e le incredibili crudeltà.

8

1Intanto Giuda Maccabeo e i suoi compagni, passando di nascosto nei villaggi, invitavano i parenti, raccogliendo in

più coloro che erano rimasti fedeli al giudaismo; così misero insieme circa seimila uomini. 2Alzarono allora

suppliche al Signore, perché riguardasse il popolo da tutti calpestato, avesse pietà del tempio profanato da uomini

empi, 3usasse misericordia alla città devastata e prossima ad essere rasa al suolo, porgesse orecchio al sangue che

gridava al suo cospetto, 4non dimenticasse l'iniquo sterminio di fanciulli innocenti e le bestemmie pronunciate

contro il suo nome e mostrasse sdegno contro la malvagità. 5Il Maccabeo, postosi a capo del gruppo, divenne ormai

invincibile ai pagani, mentre l'ira del Signore si volgeva in misericordia. 6Piombando inaspettatamente su città e

villaggi, li incendiava e, impadronendosi delle posizioni più opportune, metteva in fuga non pochi dei nemici,

7scegliendo di preferenza la notte come tempo favorevole a queste incursioni. La fama del suo valore risuonava

dovunque.

8Filippo, osservando che quest'uomo a poco a poco otteneva vantaggio e progrediva continuamente nei successi,

scrisse a Tolomeo, stratega della Celesiria e della Fenicia, perché intervenisse a favore degli interessi del re. 9Quegli

incaricò Nicànore, figlio di Pàtroclo, uno dei primi amici del re, e lo inviò, mettendo ai suoi ordini gente d'ogni

nazione in numero non inferiore a ventimila, per sterminare totalmente la stirpe dei Giudei. Gli associò anche

Gorgia, un generale di professione ed esperto nelle azioni belliche. 10Nicànore stabilì di pagare il tributo che il re

doveva ai Romani, che era di duemila talenti, con la vendita degli schiavi giudei. 11Anzi spedì senz'altro un avviso

alle città della costa, invitandole all'acquisto di schiavi giudei e promettendo di barattare novanta prigionieri per un

talento; non immaginava che la vendetta dell'Onnipotente stava per piombare su di lui.

12Giuda fu informato della spedizione di Nicànore e annunciò ai suoi uomini la presenza dell'esercito. 13Allora i

paurosi e i diffidenti della giustizia di Dio fuggirono, portandosi lontano dalla zona. 14Altri vendevano tutte le cose

che erano loro rimaste e insieme pregavano il Signore di salvare coloro che l'empio Nicànore aveva venduti prima

ancora dello scontro; 15questo, se non per loro merito, almeno per l'alleanza con i loro padri e per riguardo al suo

glorioso nome invocato sopra di loro. 16Il Maccabeo poi, radunando i suoi uomini in numero di seimila, li esortava a

non scoraggiarsi davanti ai nemici, né a lasciarsi prendere da timore di fronte alla moltitudine dei pagani venuti

ingiustamente contro di loro, ma a combattere da forti, 17tenendo davanti agli occhi le violenze da essi empiamente

perpetrate contro il luogo santo e lo strazio della città messa a ludibrio e ancora la soppressione dell'ordinamento

politico degli antenati. 18"Costoro - disse - confidano nelle armi e insieme nel loro ardire; noi confidiamo nel Dio

onnipotente, capace di abbattere quanti vengono contro di lui e il mondo intero con un sol cenno". 19Ricordò loro

distintamente gli interventi divini al tempo degli antenati, quello avvenuto contro Sennàcherib, quando morirono

centottantacinquemila uomini, 20e quello successo in Bábilonia nella battaglia contro i Gàlati, quando vennero nella

necessità di battersi, essendo in tutto ottomila insieme con quattromila Macedoni, e mentre i Macedoni

soccombevano, gli ottomila sterminarono centoventimila uomini con l'aiuto venuto loro dal Cielo e trassero un

grande vantaggio.

21Con queste parole li rese coraggiosi e pronti a morire per le leggi e per la patria; poi divise in qualche modo

l'esercito in quattro parti; 22mise al comando di ogni schieramento i suoi fratelli Simone, Giuseppe e Giònata,

affidando a ciascuno millecinquecento uomini; 23fece inoltre leggere da Eleàzaro il libro sacro e, data la parola

d'ordine "Aiuto di Dio", postosi a capo del primo reparto, attaccò Nicànore. 24L'Onnipotente si fece in realtà loro

alleato ed essi uccisero più di novemila nemici, ferirono e mutilarono nelle membra la maggior parte dell'esercito di

Nicànore e costrinsero tutti a fuggire. 25S'impadronirono anche del denaro dei mercanti convenuti per acquistarli;

inseguirono poi i nemici per un pezzo, ma tornarono indietro impediti dall'ora tarda. 26Era la vigilia del sabato e per

questa ragione non protrassero l'inseguimento. 27Raccolte le armi dei nemici e tolte loro le spoglie, passarono il

sabato benedicendo incessantemente e ringraziando il Signore che li aveva fatti giungere salvi fino a quel giorno,

fissandolo per loro come inizio della sua misericordia. 28Dopo il sabato distribuirono parte delle spoglie ai sinistrati,

alle vedove, agli orfani; il resto se lo divisero loro e i loro figli. 29Compiute queste cose, alzarono insieme preghiere

al Signore misericordioso, scongiurandolo di riconciliarsi pienamente con i suoi servi.

30Combatterono anche con gli uomini di Timòteo e di Bàcchide, uccidendone più di ventimila, e divennero padroni

di alte fortezze e distribuirono le molte spoglie, facendo parti uguali per sé, per i sinistrati, per gli orfani, per le

vedove e anche per i vecchi. 31Raccolte le armi dei nemici, con molta cura riposero il tutto in luoghi opportuni; il

resto del bottino lo portarono a Gerusalemme. 32Uccisero anche l'ufficiale preposto alle guardie di Timòteo, uomo

scelleratissimo, che aveva fatto soffrire molto i Giudei. 33Mentre si celebrava la vittoria in patria, bruciarono coloro

che avevano incendiato le sacre porte, compreso Callìstene, che si era rifugiato in una casupola; ricevette così una

degna mercede della sua empietà.

34Il tristissimo Nicànore, colui che aveva convocato mille mercanti per la vendita dei Giudei, 35umiliato, con l'aiuto

di Dio, da coloro che erano da lui ritenuti insignificanti, deposta la splendida veste, fuggiasco come uno schiavo

attraverso la campagna e ormai privo di tutto, arrivò ad Antiochia, già troppo fortunato di essere sopravvissuto alla

rovina dell'esercito. 36Così chi si riprometteva di assicurare il tributo per i Romani con la vendita dei prigionieri in

Gerusalemme, confessava ora che i Giudei avevano un difensore, che i Giudei erano per questa ragione invincibili,

perché obbedivano alle leggi stabilite da lui.
9

1Avvenne in quel periodo il ritorno ignominioso di Antioco dalle regioni della Persia. 2Infatti egli era giunto nella

città chiamata Persepoli e si era accinto a depredare il tempio e ad impadronirsi della piazza, ma i cittadini ricorsero

in massa alle armi e lo ricacciarono; perciò Antioco, messo in fuga dagli abitanti, dovette ritirarsi vergognosamente.

3Mentre si trovava presso Ecbàtana, gli giunsero le notizie su ciò che era accaduto a Nicànore e agli uomini di

Timòteo. 4Montato in gran furore, pensava di sfogarsi sui Giudei anche per lo smacco inflittogli da coloro che lo

avevano messo in fuga. Perciò diede ordine al cocchiere di compiere il viaggio spingendo i cavalli senza sosta; ma

incombeva ormai su di lui il giudizio del Cielo. Così diceva nella sua superbia: "Farò di Gerusalemme un cimitero di

Giudei, appena vi sarò giunto". 5Ma il Signore che tutto vede, il Dio d'Israele, lo colpì con piaga insanabile e

invisibile. Aveva appena terminato quella frase, quando lo colpì un insopportabile dolore alle viscere e terribili

spasimi intestinali, 6ben meritati da colui che aveva straziato le viscere altrui con molti e strani generi di tormenti.

7Ma egli non desisteva affatto dalla sua alterigia, anzi pieno ancora di superbia spirava il fuoco della sua collera

contro i Giudei e comandava di accelerare la corsa. Ma gli accadde di cadere dal carro in corsa tumultuosa e per la

grave caduta di riportare contusioni in tutte le membra del corpo. 8Colui che poco prima pensava di comandare ai

flutti del mare, arrogandosi di essere un superuomo e di pesare sulla bilancia le cime dei monti, ora gettato a terra

doveva farsi portare in lettiga, rendendo a tutti manifesta la potenza di Dio, 9a tal punto che nel corpo di quell'empio

si formavano i vermi e, mentre era ancora vivo, le sue carni fra spasimi e dolori cadevano a brandelli e l'esercito era

tutto nauseato dal fetore e dal marciume di lui. 10Colui che poco prima credeva di toccare gli astri del cielo, ora

nessuno poteva sopportarlo per l'intollerabile intensità del fetore. 11Allora finalmente, malconcio a quel modo,

incominciò ad abbassare il colmo della sua superbia e ad avviarsi al ravvedimento per effetto del divino flagello,

mentre ad ogni istante era lacerato dai dolori. 12Non potendo più sopportare il suo proprio fetore, disse: "È giusto

sottomettersi a Dio e non pensare di essere uguale a Dio quando si è mortali!". 13Quell'empio si mise a pregare quel

Signore che ormai non avrebbe più avuto misericordia di lui, e diceva 14che avrebbe dichiarato libera la città santa,

che prima si affrettava a raggiungere per raderla al suolo e farne un cimitero; 15che avrebbe reso pari agli Ateniesi

tutti i Giudei che prima aveva stabilito di non degnare neppure della sepoltura, ma di gettare in pasto alle fiere

insieme con i loro bambini; 16che avrebbe adornato con magnifici doni votivi il sacro tempio, che prima aveva

saccheggiato, e avrebbe restituito in maggior numero tutti gli arredi sacri e avrebbe provveduto con le proprie

entrate ai contributi fissati per i sacrifici; 17inoltre che si sarebbe fatto Giudeo e si sarebbe recato in ogni luogo

abitato per annunciare la potenza di Dio.

18Ma poiché i dolori non diminuivano per nulla - era arrivato infatti su di lui il giusto giudizio di Dio - e disperando

ormai di sé, scrisse ai Giudei la lettera che riportiamo qui sotto, nello stile di una supplica, così concepita:

19"Ai Giudei, ottimi cittadini, il re e condottiero Antioco augura magnifica salute, benessere e prosperità. 20Se voi

state bene e i figli e le vostre cose procedono secondo il vostro pensiero, io, riponendo le mie speranze nel Cielo,

21mi ricordo con tenerezza del vostro onore e della vostra benevolenza. Ritornando dalle province della Persia e

trovandomi colpito da una malattia insopportabile, ho creduto necessario pensare alla comune sicurezza di tutti.

22Pur non disperando del mio stato, ma avendo molta fiducia di poter scampare dalla malattia, 23considerando d'altra

parte che anche mio padre, quando aveva intrapreso spedizioni nelle province settentrionali, aveva indicato il

successore, 24perché se accadesse qualche cosa di inaspettato o si diffondesse la notizia di qualche grave incidente,

gli abitanti del paese, sapendo in mano a chi era stato lasciato il governo, non si agitassero; 25e oltre a questo

constatando che i sovrani vicini e confinanti con il nostro regno spiano il momento opportuno e attendono gli eventi,

ho designato come re mio figlio Antioco, che già più volte, quando intraprendevo i viaggi nei distretti settentrionali,

ho raccomandato e affidato a moltissimi di voi. A lui indirizzo la lettera qui unita. 26Vi prego dunque e vi scongiuro

di ricordarvi dei benefici ricevuti pubblicamente o privatamente e prego ciascuno di conservare la vostra

benevolenza verso di me e mio figlio. 27Ho fiducia che egli si comporterà con voi con moderazione e umanità,

secondo le mie direttive".

28Quest'omicida e bestemmiatore dunque, soffrendo crudeli tormenti, come li aveva fatti subire agli altri, finì così la

sua vita in terra straniera, in una zona montuosa, con una sorte misera. 29Curò il trasporto della salma Filippo,

cresciuto insieme a lui, il quale poi, diffidando del figlio di Antioco, si recò in Egitto presso Tolomeo Filomètore.

10

1Il Maccabeo intanto e i suoi uomini, guidati dal Signore, rioccuparono il tempio e la città, 2distrussero le are

innalzate dagli stranieri sulle piazze e i recinti sacri. 3Purificarono il tempio e vi costruirono un altro altare; poi

facendo scintille con le pietre, ne trassero il fuoco e offrirono sacrifici, dopo un'interruzione di due anni; prepararono

l'altare degli incensi, le lampade e l'offerta dei pani. 4Fatto questo, prostrati a terra, supplicarono il Signore, che non

li facesse più incorrere in quei mali ma, se mai peccassero ancora, venissero da lui corretti con clemenza, ma non

abbandonati in mano a un popolo di barbari e bestemmiatori. 5La purificazione del tempio avvenne nello stesso

giorno in cui gli stranieri l'avevano profanato, il venticinque dello stesso mese, cioè di Casleu. 6Con gioia passarono

otto giorni come nella festa delle Capanne, ricordando come poco tempo prima avevano passato la feste delle

Capanne dispersi sui monti e nelle caverne come animali selvatici. 7Perciò, tenendo in mano bastoni ornati, rami

verdi e palme, innalzavano inni a colui che aveva fatto ben riuscire la purificazione del suo proprio tempio.

8Stabilirono quindi con pubblico decreto e deliberazione per tutto il popolo dei Giudei, che ogni anno si celebrassero

questi giorni.

9Tali furono le vicende riguardanti la morte di Antioco chiamato Epìfane. 10Ora invece esporremo le cose accadute

sotto Antioco Eupàtore, figlio di quell'empio, sunteggiando le principali sventure connesse alle guerre. 11Costui,

dunque, succeduto nel regno, nominò capo degli affari politici un certo Lisia, primo stratega della Celesiria e della

Fenicia. 12Tolomeo, chiamato Macrone, preferendo osservare la giustizia nei riguardi dei Giudei, a causa dei torti

che erano stati fatti loro, cercava di svolgere i rapporti con loro pacificamente. 13Per questo motivo fu accusato dagli

amici presso l'Eupàtore ed egli, sentendosi spesso chiamare traditore per aver abbandonato Cipro a lui affidata dal

Filomètore ed essere passato dalla parte di Antioco Epìfane, né potendo esercitare con onore la carica, preso il

veleno, pose fine alla propria vita.

14Gorgia, divenuto stratega della regione, assoldava stranieri e teneva viva la guerra contro i Giudei. 15Insieme con

lui anche gli Idumei, che occupavano fortezze strategiche, lottavano contro i Giudei e, dando asilo a tutti i fuorusciti

da Gerusalemme, cominciarono a fomentare la guerra. 16Pertanto gli uomini del Maccabeo, dopo aver innalzato

preghiere e supplicato Dio che si facesse loro alleato, mossero contro le fortezze degli Idumei 17e, attaccandole con

energia, si impadronirono delle posizioni, respinsero quelli che combattevano sulle mura e uccisero quanti erano

venuti a tiro; ne uccisero così non meno di ventimila. 18Non meno di novemila tuttavia fuggirono in due torri

fortificate a regola d'arte e fornite di tutto l'occorrente per sostenere l'assedio. 19Allora il Maccabeo, lasciando

Simone e Giuseppe e inoltre Zaccheo e i suoi uomini, sufficienti per quell'assedio, si recò in zone più critiche. 20Ma

gli uomini di Simone, vinti dalla prospettiva del guadagno, si lasciarono persuadere per denaro da alcuni che erano

nelle torri e, ricevute settantamila dramme, ne lasciarono fuggire alcuni. 21Quando fu riferito al Maccabeo

l'accaduto, radunati i capi del popolo, li accusò di aver venduto per denaro i loro fratelli, dando libertà ai loro

nemici. 22Fece giustiziare coloro che si erano resi colpevoli di tradimento e senza indugio espugnò le due torri.

23Essendo ben riuscito in tutto con le armi in mano, mise a morte nelle due fortezze più di ventimila uomini.

24Timòteo, che prima aveva perduto di fronte ai Giudei, assoldando ora forze straniere in gran numero e radunando

la cavalleria dell'Asia, che non era meno numerosa, avanzò con l'intenzione di soggiogare la Giudea con le armi.

25Gli uomini del Maccabeo al suo avvicinarsi, si cosparsero il capo di polvere per la preghiera a Dio e, cintisi i

fianchi di sacco, 26si prostrarono sul rialzo davanti all'altare e lo supplicarono che si mostrasse loro propizio e fosse

nemico dei loro nemici e avversario dei loro avversari, secondo l'espressione della legge. 27Terminata la preghiera,

presero le armi e uscirono dalla città per un bel tratto. Quando furono vicini ai nemici, si fermarono. 28Appena

spuntata la luce del mattino, iniziò l'attacco dalle due parti, gli uni avendo a garanzia del successo e della vittoria

gloriosa la fiducia nel Signore, gli altri ponendo come guida nel conflitto il loro ardire. 29Accesasi una lotta

durissima, apparvero dal cielo ai nemici cinque uomini splendidi su cavalli dalle briglie d'oro, che guidavano i

Giudei. 30Essi presero in mezzo il Maccabeo e, riparandolo con le loro armature, lo rendevano invulnerabile; contro

gli avversari invece scagliavano dardi e folgori ed essi, confusi e accecati, si dispersero in preda al disordine. 31Ne

furono uccisi ventimilacinquecento e seicento cavalieri. 32Lo stesso Timòteo dovette rifugiarsi nella fortezza

chiamata Ghezer, ben munita, dove era comandante Chérea. 33Ma i soldati del Maccabeo assediarono con

entusiasmo la fortezza per quattro giorni. 34Gli assediati, fidando delle fortificazioni del luogo, bestemmiavano in

modo orribile e lanciavano empie frasi. 35Alle prime luci del quinto giorno, venti giovani del Maccabeo, accesi di

sdegno per le bestemmie, prese d'assalto le mura coraggiosamente e con selvaggio furore, travolsero chiunque

trovarono. 36Anche altri, attaccando con una manovra di aggiramento, incendiarono le torri e, accesi dei fuochi,

bruciarono vivi i bestemmiatori; altri ancora sfondarono le porte e fatto entrare il resto dell'esercito affrettarono la

presa della città. 37Uccisero Timòteo che si era nascosto in una buca e il fratello di lui Chérea e Apollòfane.

38Terminata l'impresa, con canti e inni di riconoscenza benedicevano il Signore che aveva magnificamente favorito

Israele e concesso loro la vittoria.
11

1Dopo brevissimo tempo Lisia, tutore e parente del re e incaricato degli affari di stato, mal sopportando l'accaduto,

2raccolti circa ottantamila uomini e tutta la cavalleria, mosse contro i Giudei, calcolando di ridurre la città a dimora

dei Greci, 3di imporre tasse al tempio come agli altri edifici di culto dei pagani e di mettere in vendita ogni anno il

sommo sacerdozio. 4Egli non considerava per niente la potenza di Dio, ma si appoggiava sulla potenza di migliaia di

fanti, sulle migliaia di cavalli e sugli ottanta elefanti. 5Entrato nella Giudea e avvicinatosi a Bet-Zur, che era una

posizione fortificata distante da Gerusalemme circa venti miglia, la cinse d'assedio. 6Quando gli uomini del

Maccabeo vennero a sapere che quegli assediava le fortezze, tra gemiti e lacrime supplicarono con tutto il popolo il

Signore che inviasse il suo angelo buono a salvare Israele. 7Lo stesso Maccabeo, cingendo per primo le armi, esortò

gli altri ad esporsi con lui al pericolo per andare in aiuto dei loro fratelli: tutti insieme partirono con coraggio.

8Mentre si trovavano ancora vicino a Gerusalemme, apparve come condottiero davanti a loro un cavaliere in sella,

vestito di bianco, in atto di agitare un'armatura d'oro. 9Tutti insieme benedissero Dio misericordioso e si sentirono

così rafforzati in cuore, che erano pronti ad assalire non solo gli uomini ma anche le bestie più feroci e mura di ferro.

10Procedevano in ordine, con un alleato venuto dal cielo, per la misericordia che il Signore aveva avuto di loro.

11Gettatisi come leoni sui nemici, ne stesero al suolo undicimila e milleseicento cavalieri, tutti gli altri li costrinsero

a fuggire. 12Costoro in gran parte riuscirono a salvarsi feriti e spogliati. Anche Lisia per salvarsi fu costretto a

fuggire vergognosamente.

13Ma, non privo di intelligenza, pensando alla sconfitta subìta e constatando che gli Ebrei erano invincibili, perché

l'onnipotente Dio combatteva al loro fianco, 14mandò a proporre un accordo su tutto ciò che fosse giusto,

assicurando che a questo scopo avrebbe persuaso il re, facendo pressione su di lui perché diventasse loro amico. 15Il

Maccabeo, badando a ciò che più conveniva, acconsentì a tutto quanto Lisia chiedeva. Quanto infatti il Maccabeo

aveva presentato a Lisia per iscritto a riguardo dei Giudei, fu accordato dal re. 16Il contenuto della lettera scritta da

Lisia ai Giudei era del seguente tenore:

17"Lisia al popolo dei Giudei salute. Giovanni e Assalonne, inviati da voi, ci hanno consegnato la decisione qui sotto

riportata e hanno chiesto la ratifica dei punti in essa dichiarati. 18Quanto era necessario riferire al re, l'ho riferito ed

egli ha accordato quanto era accettabile. 19Se dunque conserverete il vostro buon impegno per gli interessi del regno,

procurerò anche in avvenire di esservi causa di favori. 20Su questi punti e sui particolari ho dato ordine a questi due e

ai miei incaricati di trattare con voi. 21State bene. L'anno centoquarantotto, il ventiquattro del mese di Dioscorinzio".

22La lettera del re si esprimeva così:

"Il re Antioco al fratello Lisia salute. 23Dopo che nostro padre è passato tra gli dèi, volendo noi che i cittadini del

regno possano tranquillamente attendere ai loro interessi particolari 24e, avendo sentito che i Giudei, non favorevoli

al disegno di ellenizzazione di nostro padre, attaccati invece al loro sistema di vita, chiedono di potersi attenere alle

proprie leggi, 25desiderosi a nostra volta che anche questo popolo sia libero da turbamenti, decretiamo che il tempio

sia loro restituito e si governino secondo le tradizioni dei loro antenati. 26Farai quindi cosa opportuna a inviare loro

messaggeri e ad offrire loro la destra perché, conosciuta la nostra decisione, si sentano contenti e riprendano a loro

agio la cura delle proprie cose".

27La lettera del re indirizzata al popolo era così concepita:

"Il re Antioco al consiglio degli anziani dei Giudei e agli altri Giudei salute. 28Se state bene, è appunto come noi

vogliamo: anche noi godiamo ottima salute. 29Menelao ci ha rivelato che voi volete tornare a vivere nelle vostre

sedi. 30A quelli che si metteranno in viaggio entro i trenta giorni del mese di Xàntico, sarà garantita sicurezza e

facoltà 31di usare, come Giudei, delle loro regole alimentari e delle loro leggi come prima e nessuno di loro potrà

essere molestato da alcuno per le mancanze commesse per ignoranza. 32Ho anche mandato Menelao per rassicurarvi.

33State bene. L'anno centoquarantotto, il venticinque del mese di Xàntico".

34Anche i Romani inviarono loro questa lettera:

"Quinto Memmio e Tito Manio, legati dei Romani, al popolo dei Giudei salute. 35Riguardo a ciò che Lisia, parente

del re, vi ha accordato, anche noi siamo d'accordo. 36Riguardo invece a quei punti che egli ha giudicato dover riferire

al re, mandate subito uno, dopo aver deliberato tra di voi, perché possiamo esporre le cose in modo conveniente per

voi. Noi siamo in viaggio per Antiochia. 37Mandate dunque in fretta alcuni per farci conoscere di quale parere siete.

38State bene. L'anno centoquarantotto, il venticinque del mese di Xàntico".

12

1Conclusi questi accordi, Lisia ritornò presso il re; i Giudei invece si diedero a coltivare la terra. 2Ma alcuni dei

comandanti dei distretti e precisamente Timòteo e Apollonio, figlio di Gennèo, Ierònimo e Demofonte e, oltre

questi, Nicànore, il comandante dei mercenari di Cipro, non li lasciavano vivere tranquilli né procedere in pace. 3Gli

abitanti di Giaffa perpetrarono un'empietà di questo genere: invitarono i Giudei che abitavano con loro a salire con

le mogli e con i figli su barche allestite da loro, come se non ci fosse alcuna cattiva intenzione a loro riguardo, 4ma

fosse un'iniziativa di tutta la cittadinanza. Essi accettarono, desiderosi di rinsaldare la pace, e lontani da ogni

sospetto. Ma quando furono al largo, li fecero affondare in numero non inferiore a duecento. 5Quando Giuda fu

informato di questa crudeltà compiuta contro i suoi connazionali, diede ordine ai suoi uomini 6e, invocando Dio,

giusto giudice, mosse contro gli assassini dei suoi fratelli e nella notte incendiò il porto, bruciò le navi e uccise di

spada quanti vi si erano rifugiati. 7Poi, dato che il luogo era sbarrato, abbandonò l'impresa con l'idea di tornare

un'altra volta e sradicare tutta la cittadinanza di Giaffa. 8Avendo poi appreso che anche i cittadini di Iamnia volevano

usare lo stesso sistema con i Giudei che abitavano con loro, 9piombando di notte sui cittadini di Iamnia, incendiò il

porto con la flotta, così che si vedeva il bagliore delle fiamme fino a Gerusalemme, che è distante duecentoquaranta

stadi.

10Quando si furono allontanati di là per nove stadi, dirigendosi contro Timòteo, non meno di cinquemila Arabi con

cinquecento cavalieri irruppero contro Giuda. 11Ne nacque una zuffa furiosa, ma gli uomini di Giuda con l'aiuto di

Dio ebbero la meglio. I nomadi invece, sopraffatti, supplicarono Giuda che stendesse loro la destra promettendo di

cedergli bestiame e di aiutarlo in tutto il resto. 12Giuda, prevedendo che realmente gli sarebbero stati utili in molte

cose, acconsentì a far la pace con loro ed essi, strette le destre, tornarono alle loro tende. 13Attaccò anche una città

difesa da contrafforti, circondata da mura e abitata da gente d'ogni stirpe, chiamata Casfin. 14Quelli di dentro, sicuri

della solidità delle mura e delle riserve di viveri, si mostravano insolenti con gli uomini di Giuda, insultandoli,

aggiungendo bestemmie e pronunciando frasi che non è lecito riferire. 15Ma gli uomini di Giuda, dopo aver invocato

il grande Signore del mondo, il quale senza arieti e senza macchine ingegnose aveva fatto cadere Gèrico al tempo di

Giosuè, assalirono furiosamente le mura. 16Presa la città per volere di Dio, fecero innumerevoli stragi, cosicché il

lago adiacente, largo due stadi, sembrava pieno del sangue che vi colava dentro.

17Allontanatisi di là settecentocinquanta stadi giunsero a Caraca, presso i Giudei chiamati Tubiani; 18ma da quelle

parti non trovarono Timòteo, il quale era già partito dalla zona, senza aver intrapreso alcuna azione, ma lasciando in

un certo luogo un presidio molto forte. 19Dosìteo e Sosìpatro, due capitani del Maccabeo, in una sortita sterminarono

gli uomini di Timòteo lasciati nella fortezza, che erano più di diecimila. 20Intanto il Maccabeo ordinò il suo esercito

dividendolo in reparti, nominò questi al comando dei reparti e mosse contro Timòteo, il quale aveva con sé

centoventimila fanti e duemilacinquecento cavalieri. 21Quando Timòteo seppe dell'arrivo di Giuda, mandò avanti le

donne, i fanciulli e tutto il bagaglio nel luogo chiamato Carnion: era questa una posizione inespugnabile e

inaccessibile per la strettezza di tutti i passaggi. 22All'apparire del primo reparto di Giuda, si diffuse tra i nemici il

panico e il terrore perché si verificò contro di loro l'apparizione di colui che dall'alto tutto vede, e perciò

cominciarono a fuggire precipitandosi chi da una parte chi dall'altra, cosicché spesso erano colpiti dai propri

compagni e trafitti dalle punte delle loro spade. 23Giuda dirigeva l'inseguimento con ogni energia, trafiggendo quegli

empi: ne sterminò circa trentamila. 24Lo stesso Timòteo, caduto in mano agli uomini di Dosìteo e Sosìpatro,

supplicava con molta astuzia di essere lasciato sano e salvo, perché tratteneva come ostaggi i genitori di molti di loro

e di alcuni i fratelli ai quali sarebbe capitato di essere trattati senza riguardo. 25Avendo egli con molti discorsi

prestato solenne promessa di restituire incolumi gli ostaggi, lo lasciarono libero per la salvezza dei propri fratelli.

26Giuda mosse poi contro Carnion e l'Atergatèo e uccise venticinquemila uomini.

27Dopo la sconfitta e lo sterminio di questi, marciò contro la fortezza di Efron, nella quale era stanziato Lisia con

una moltitudine di gente di ogni razza; davanti alle mura erano schierati i giovani più forti e combattevano

vigorosamente, mentre nella città stavano pronte molte riserve di macchine e di proiettili. 28Avendo invocato il

Signore che distrugge con la sua potenza le forze dei nemici, i Giudei fecero cadere la città nelle proprie mani e

uccisero venticinquemila di coloro che vi stavano dentro. 29Ritornati di là, mossero verso Beisan, che dista seicento

stadi da Gerusalemme. 30Ma i Giudei che vi abitavano testimoniarono che i cittadini di Beisan avevano dimostrato

loro benevolenza e buona comprensione nel tempo della sventura 31e questi li ringraziarono e li esortarono ad essere

ben disposti anche in seguito verso il loro popolo. Poi si recarono a Gerusalemme nell'imminenza della festa delle

settimane.

32Dopo questa festa, chiamata Pentecoste, mossero contro Gorgia, stratega dell'Idumea. 33Questi avanzò con tremila

fanti e quattrocento cavalieri. 34Schieratisi in combattimento, caddero un piccolo numero di Giudei. 35Un certo

Dosìteo, degli uomini di Bacènore, abile nel cavalcare e valoroso, si attaccò a Gorgia e, afferratolo per la clamide, lo

trascinava a gran forza volendo prendere vivo quello scellerato; ma uno dei cavalieri traci si gettò su di lui

tagliandogli la spalla e Gorgia poté fuggire a Maresa. 36Poiché gli uomini di Esdrin combattevano da lungo tempo ed

erano stanchi, Giuda supplicò il Signore che si mostrasse loro alleato e guida nella battaglia. 37Poi, intonato nella

lingua paterna il grido di guerra che si accompagnava agli inni, diede un assalto improvviso alle truppe di Gorgia e

le mise in fuga.

38Giuda poi radunò l'esercito e venne alla città di Odollam; poiché si compiva la settimana, si purificarono secondo

l'uso e vi passarono il sabato. 39Il giorno dopo, quando ormai la cosa era diventata necessaria, gli uomini di Giuda

andarono a raccogliere i cadaveri per deporli con i loro parenti nei sepolcri di famiglia. 40Ma trovarono sotto la

tunica di ciascun morto oggetti sacri agli idoli di Iamnia, che la legge proibisce ai Giudei; fu perciò a tutti chiaro il

motivo per cui costoro erano caduti. 41Perciò tutti, benedicendo l'operato di Dio, giusto giudice che rende palesi le

cose occulte, 42ricorsero alla preghiera, supplicando che il peccato commesso fosse pienamente perdonato. Il nobile

Giuda esortò tutti quelli del popolo a conservarsi senza peccati, avendo visto con i propri occhi quanto era avvenuto

per il peccato dei caduti. 43Poi fatta una colletta, con tanto a testa, per circa duemila dramme d'argento, le inviò a

Gerusalemme perché fosse offerto un sacrificio espiatorio, agendo così in modo molto buono e nobile, suggerito dal

pensiero della risurrezione. 44Perché se non avesse avuto ferma fiducia che i caduti sarebbero risuscitati, sarebbe

stato superfluo e vano pregare per i morti. 45Ma se egli considerava la magnifica ricompensa riservata a coloro che si

addormentano nella morte con sentimenti di pietà, la sua considerazione era santa e devota. Perciò egli fece offrire il

sacrificio espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal peccato.

13

1Nell'anno centoquarantanove giunse notizia agli uomini di Giuda che Antioco Eupàtore muoveva contro la Giudea

con numerose truppe; 2era con lui Lisia, suo tutore e preposto agli affari dello stato, che aveva con sé un esercito

greco di centodiecimila fanti, cinquemilatrecento cavalli, ventidue elefanti e trecento carri falcati. 3A costoro si unì

anche Menelao, il quale incoraggiava con molta astuzia Antioco, non per la salvezza della patria, ma per la speranza

di essere rimesso al suo posto di comando. 4Ma il Re dei re eccitò l'ira di Antioco contro quello scellerato e, quando

Lisia ebbe additato costui come causa di tutti i mali, diede ordine che fosse condotto a Berèa e messo a morte

secondo l'usanza del luogo. 5Vi è là una torre di cinquanta cubiti piena di cenere. Essa ha un ordigno girevole che da

ogni lato fa cadere a precipizio sulla cenere. 6Di lassù chi è reo di sacrilegio o chi ha raggiunto gli estremi in certi

altri delitti, tutti lo spingono alla morte. 7In tal modo l'empio Menelao incontrò la morte e non trovò terra per la

sepoltura; 8giusto castigo poiché, dopo aver commesso molti delitti attorno all'altare dov'erano il fuoco sacro e la

cenere, nella cenere trovò la sua morte.

9Il re avanzava con barbari sentimenti e con l'intenzione di far provare ai Giudei trattamenti peggiori di quelli che

avevano subiti sotto suo padre. 10Quando Giuda seppe queste cose, ordinò al popolo di pregare il Signore giorno e

notte, perché, come altre volte, così anche ora aiutasse coloro che erano in pericolo di essere privati della legge,

della patria e del tempio santo 11e non permettesse che il popolo, che aveva appena goduto di un breve respiro,

cadesse in mano a quegli infami pagani. 12Quando ebbero fatto ciò tutti insieme ed ebbero supplicato il Signore

misericordioso con gemiti e digiuni e prostrazioni per tre giorni continui, Giuda li esortò e comandò loro di tenersi

preparati. 13Tenuto poi un convegno a parte con gli anziani, decise che si dovesse, con l'aiuto di Dio, risolvere le

cose uscendo a battaglia prima che l'esercito entrasse nella Giudea e si impadronisse della città. 14Affidando poi ogni

cura al creatore del mondo, esortò i suoi a combattere da prodi fino alla morte per le leggi, per il tempio, per la città,

per la patria, per le loro istituzioni, e pose il campo vicino a Modin. 15Data ai suoi uomini la parola d'ordine "Vittoria

di Dio", con giovani valorosi ben scelti, piombò di notte sulla tenda del re nell'accampamento, uccise circa tremila

uomini e trafisse il più grosso degli elefanti insieme con l'uomo che era nella torretta 16e alla fine riempirono tutto il

campo di terrore e confusione; poi se ne tornarono ad impresa ben riuscita. 17Quando già spuntava il giorno, la cosa

era compiuta, per la protezione del Signore che aveva assistito Giuda.

18Il re, avuto questo saggio dell'audacia dei Giudei, tentava con l'astuzia la conquista delle posizioni. 19Così si

spingeva contro Bet-Zur, una ben munita fortezza dei Giudei, ma veniva respinto, aveva sfortuna e falliva; 20mentre

Giuda faceva giungere il necessario agli assediati. 21Intanto Rodoco, appartenente alle file dei Giudei, aveva rivelato

i segreti ai nemici: fu ricercato, preso e tolto di mezzo. 22Il re tornò a trattare con quelli che erano in Bet-Zur, diede e

ricevette la destra di pace e se ne andò. Assalì gli uomini di Giuda ma ebbe la peggio. 23Ricevette poi notizia che

Filippo, lasciato in Antiochia a dirigere gli affari, agiva da dissennato e ne rimase sconcertato; invitò i Giudei a

trattare, si sottomise, si obbligò con giuramento a rispettare tutte le giuste condizioni, ristabilì l'accordo e offrì un

sacrificio, onorò il tempio e beneficò il luogo. 24Fece accoglienze al Maccabeo e lasciò Egemònide come stratega da

Tolemàide fino al paese dei Gerreni. 25Venne a Tolemàide, ma i cittadini di Tolemàide si mostrarono malcontenti

per quegli accordi; erano irritati contro coloro che avevano voluto abolire i loro privilegi. 26Salì allora sulla tribuna

Lisia, fece la sua difesa meglio che poté, li persuase, li calmò, li rese ragionevoli; poi tornò ad Antiochia. Così si

svolse la spedizione del re e il suo ritorno.
14

1Dopo un periodo di tre anni, venne all'orecchio degli uomini di Giuda che Demetrio, figlio di Selèuco, era sbarcato

nel porto di Tripoli con un grande esercito e la flotta 2e si era impadronito del paese, eliminando Antioco e il suo

tutore Lisia. 3Un certo Àlcimo, che era stato prima sommo sacerdote, ma che si era volontariamente contaminato nei

giorni della secessione, accorgendosi che per nessun verso si apriva a lui una via di salvezza né ulteriore accesso al

sacro altare, 4andò dal re Demetrio verso l'anno centocinquantuno offrendogli una corona d'oro e una palma oltre ai

tradizionali ramoscelli di ulivo del tempio e per quel giorno stette quieto. 5Ma colse l'occasione favorevole alla sua

follia, quando fu chiamato da Demetrio al consiglio e fu interrogato in quale disposizione e mentalità si tenessero i

Giudei. A questa richiesta rispose: 6"I Giudei che si dicono Asidèi, a capo dei quali sta Giuda il Maccabeo,

alimentano guerre e ribellioni e non lasciano che il regno trovi la tranquillità. 7Per questo anch'io, privato della

dignità ereditaria, intendo dire del sommo sacerdozio, sono venuto qui, 8spinto anzitutto da schietta premura per gli

interessi del re e dalla preoccupazione della sconsideratezza delle suddette persone, in secondo luogo mirando ai

miei concittadini, perché, a causa del disordine della situazione descritta, tutto il nostro popolo viene non poco

impoverito. 9Ora che sai queste cose in particolare, tu, re, provvedi al paese e alla nostra stirpe che va decadendo,

con quella cortese benevolenza che hai con tutti. 10Fin quando Giuda è là, la situazione non può mettersi tranquilla".

11Dopo queste sue parole, gli altri amici, irritati per i successi di Giuda, si affrettarono a infiammare Demetrio.

12Questi, designato subito Nicànore, già a capo degli elefanti, e nominatolo stratega della Giudea, lo inviò 13con

l'ordine di eliminare prima Giuda, di disperdere i suoi uomini e di costituire Àlcimo sommo sacerdote del tempio

massimo. 14Allora i pagani della Giudea, che erano fuggiti davanti a Giuda, si univano in massa a Nicànore sapendo

che le sfortune e le calamità dei Giudei sarebbero state apportatrici di fortuna per loro.

15Quando seppero della venuta di Nicànore e dell'aggressione dei pagani, i Giudei cosparsi di polvere, elevarono

suppliche a colui che ha stabilito il suo popolo per i secoli e che con segni palesi sempre protegge la sua porzione.

16Poi il comandante, dati gli ordini, mosse rapidamente di là e si scontrò con loro presso il villaggio di Dessau.

17Simone, fratello di Giuda, aveva già attaccato Nicànore, ma era rimasto battuto per l'improvvisa comparsa dei

nemici. 18Tuttavia Nicànore, sentendo parlare del valore che avevano gli uomini di Giuda e del loro entusiasmo nelle

lotte per la patria, non si arrischiava a decidere la sorte con spargimento di sangue. 19Per questo mandò Posidonio e

Teòdoto e Mattatia a dare e ricevere la destra per la pace. 20Fu fatto un lungo esame intorno a queste cose e, quando

il comandante ne diede comunicazione alle truppe, il parere risultò concorde e accettarono gli accordi. 21Fissarono il

giorno nel quale sarebbero venuti a un incontro privato. Dall'una e dall'altra parte avanzò una lettiga e collocarono

dei seggi. 22Giuda tuttavia dispose degli uomini armati nei luoghi opportuni per paura che si verificasse d'improvviso

qualche tradimento da parte dei nemici: così in buon accordo tennero il convegno. 23Nicànore si trattenne in

Gerusalemme e non fece alcun gesto fuori luogo; anzi licenziò le turbe raccogliticce che gli si erano unite. 24Voleva

Giuda sempre alla sua presenza, sentiva un'intima inclinazione per quel prode. 25L'esortò a sposarsi e ad avere figli;

e quegli si sposò, poté mettersi a posto e godere giorni sereni.

26Ma Àlcimo, vedendo la loro reciproca simpatia e procuratosi copia degli accordi intercorsi, andò da Demetrio e gli

disse che Nicànore seguiva una linea contraria agli interessi dello stato: aveva infatti nominato suo successore

Giuda, il sobillatore del regno. 27Il re, acceso di sdegno e irritato per le calunnie di quel genio malefico, scrisse a

Nicànore, dichiarandogli di essere scontento delle alleanze concluse e ordinandogli che gli mandasse subito ad

Antiochia il Maccabeo in catene. 28Nicànore, sorpreso da questi ordini, rimase sconcertato e aveva ripugnanza a

rompere le alleanze senza che l'uomo avesse commesso alcuna colpa. 29Ma, poiché non gli era possibile agire contro

la volontà del re, cercava l'occasione per effettuare la cosa con qualche stratagemma. 30Il Maccabeo, notando che

Nicànore era più freddo nei rapporti con lui e che nei consueti incontri si comportava con durezza, arguendo che

questa freddezza non presagiva niente di buono, raccolti non pochi dei suoi non si fece più vedere da Nicànore.

31Quest'altro, accortosi di essere stato giocato abilmente da quell'uomo, salito al massimo e santo tempio, mentre i

sacerdoti stavano compiendo i sacrifici prescritti, ordinò che gli fosse consegnato l'uomo. 32I sacerdoti dichiararono

con giuramento che non sapevano dove mai fosse il ricercato 33ma egli, stendendo la destra contro il tempio, giurò:

"Se non mi consegnerete Giuda in catene, farò di questa dimora di Dio una piazza pulita, abbatterò dalle fondamenta

l'altare e innalzerò qui uno splendido tempio a Dioniso". 34Dette queste grosse parole, se ne andò. I sacerdoti alzando

le mani al cielo, invocarono il protettore sempre vigile del nostro popolo: 35"Tu, Signore, che di nulla hai bisogno, ti

sei compiaciuto di porre il tempio della tua abitazione in mezzo a noi. 36E ora tu, Santo e Signore di ogni santità,

custodisci questa tua casa, appena purificata, per sempre libera da contaminazioni".

37Fu denunziato a Nicànore un certo Razis degli anziani di Gerusalemme, uomo pieno di amore per la città, che

godeva grandissima fama e chiamato per la sua benevolenza padre dei Giudei. 38Egli infatti nei giorni precedenti la

rivolta si era attirata l'accusa di giudaismo e realmente per il giudaismo aveva impegnato corpo e anima con piena

generosità. 39Volendo Nicànore far nota a tutti l'ostilità che aveva verso i Giudei, mandò più di cinquecento soldati

per arrestarlo; 40pensava infatti che, prendendo costui, avrebbe arrecato loro un grave colpo. 41Ma, quando quella

truppa stava per occupare la torre e tentava di forzare la porta del cortile e ordinavano di portare il fuoco e di

appiccarlo alle porte, egli, accerchiato da ogni lato, si piantò la spada in corpo, 42preferendo morire nobilmente

piuttosto che divenire schiavo degli empi e subire insulti indegni della sua nobiltà. 43Non avendo però portato a

segno il colpo per la fretta della lotta, mentre la folla premeva fuori delle porte, salì coraggiosamente sulle mura e si

lasciò cadere a precipizio sulla folla con gesto da prode. 44Essi lo scansarono immediatamente lasciando uno spazio

libero ed egli cadde in mezzo allo spazio vuoto. 45Poiché respirava ancora, con l'animo infiammato, si alzò, mentre il

sangue gli usciva a fiotti e le ferite lo straziavano e, attraversata di corsa la folla, salì su di un tratto di roccia, 46ormai

completamente esangue; si strappò gli intestini e prendendoli con le mani li gettò contro la folla; morì in tal modo

invocando il Signore della vita e dello spirito perché di nuovo glieli restituisse.

15

1Nicànore, avendo saputo che gli uomini di Giuda si trovavano nella regione della Samaria, decise di assalirli a

colpo sicuro nel giorno del riposo. 2Poiché i Giudei che l'avevano seguito forzatamente gli dicevano:

"Assolutamente non devi ucciderli in modo così crudele e barbaro; rendi onore al giorno che è stato già onorato

rivestendolo di santità da colui che tutto vede", 3quell'uomo tre volte scellerato chiese se c'era in cielo un Signore

che aveva comandato di celebrare il giorno del sabato. 4Essi risposero: "Vi è il Signore vivente; egli è il sovrano del

cielo, che ha comandato di celebrare il settimo giorno". 5L'altro ribatté: "E io sono sovrano sulla terra, che comando

di prendere le armi e portare a termine le disposizioni del re". Tuttavia non riuscì a mandare ad effetto il suo crudele

intento.

6Nicànore, dunque, alzata la testa con tutta la superbia, aveva decretato di erigere un pubblico trofeo per la vittoria

sugli uomini di Giuda. 7Il Maccabeo invece era costantemente convinto e pienamente fiducioso di trovare protezione

da parte del Signore. 8Esortava i suoi uomini a non temere l'attacco dei pagani, ma a tener fissi in mente gli aiuti che

in passato erano venuti loro dal Cielo e ad aspettare ora la vittoria che sarebbe stata loro concessa dall'Onnipotente.

9Confortandoli così con le parole della legge e dei profeti e ricordando loro le lotte che avevano già condotte a

termine, li rese più coraggiosi. 10Avendo così stimolato i loro sentimenti, espose e denunziò la malafede dei pagani e

la violazione dei giuramenti. 11Dopo aver armato ciascuno di loro non tanto con la sicurezza degli scudi e delle lance

quanto con il conforto delle egregie parole, li riempì di gioia, narrando loro un sogno degno di fede, anzi una vera

visione. 12La sua visione era questa: Onia, che era stato sommo sacerdote, uomo eccellente, modesto nel portamento,

mite nel contegno, dignitoso nel proferir parole, occupato dalla fanciullezza in quanto riguardava la virtù, con le

mani protese pregava per tutta la nazione giudaica. 13Gli era anche apparso un personaggio che si distingueva per la

canizie e la dignità ed era rivestito di una maestà meravigliosa e piena di magnificenza. 14Onia disse: "Questi è

l'amico dei suoi fratelli, colui che innalza molte preghiere per il popolo e per la città santa, Geremia il profeta di

Dio". 15E Geremia stendendo la destra consegnò a Giuda una spada d'oro, pronunciando queste parole nel porgerla:

16"Prendi la spada sacra come dono da parte di Dio; con questa abbatterai i nemici".

17Esortati dalle bellissime parole di Giuda, capaci di spingere all'eroismo e di rendere virile anche l'animo dei

giovani, decisero di non restare in campo, ma di intervenire coraggiosamente e decidere la sorte attaccando battaglia

con tutto il coraggio, perché la città e le cose sante e il tempio erano in pericolo. 18Minore era il loro timore per le

donne e i figli come pure per i fratelli e i parenti, poiché la prima e principale preoccupazione era per il tempio

consacrato. 19Anche per quelli rimasti in città non era piccola l'angoscia, essendo tutti turbati per l'ansia del

combattimento in campo aperto. 20Mentre tutti erano in attesa della prova imminente e i nemici già avevano

cominciato ad attaccare e l'esercito era in ordine di battaglia e gli elefanti erano piazzati in posizione opportuna e la

cavalleria schierata ai lati, 21il Maccabeo dopo aver osservato le moltitudini presenti e la svariata attrezzatura delle

armi e la ferocia delle bestie, alzò le mani al cielo e invocò il Signore che compie prodigi, convinto che non è

possibile vincere con le armi, ma che egli concede la vittoria a coloro che ne sono degni, secondo il suo giudizio.

22Invocando il Signore, si esprimeva in questo modo: "Tu, Signore, inviasti il tuo angelo al tempo di Ezechia re della

Giudea ed egli fece perire nel campo di Sennàcherib centottantacinquemila uomini. 23Anche ora, sovrano del cielo,

manda un angelo buono davanti a noi per incutere paura e tremore. 24Siano atterriti dalla potenza del tuo braccio

coloro che bestemmiando sono venuti qui contro il tuo santo tempio". Con queste parole egli terminò.

25Gli uomini di Nicànore avanzavano al suono delle trombe e degli inni di guerra. 26Invece gli uomini di Giuda con

invocazioni e preghiere si gettarono nella mischia contro i nemici. 27In tal modo combattendo con le mani e

pregando Dio con il cuore, travolsero non meno di trentacinquemila uomini, rallegrandosi grandemente per la

manifesta presenza di Dio. 28Terminata la battaglia, mentre facevano ritorno pieni di gioia, riconobbero Nicànore

caduto con tutte le sue armi. 29Levarono alte grida dandosi all'entusiasmo, mentre benedicevano l'Onnipotente nella

lingua paterna. 30Quindi colui che era stato sempre il primo a combattere per i suoi concittadini con anima e corpo,

colui che aveva conservato l'affetto della prima età verso i suoi connazionali, comandò che tagliassero la testa di

Nicànore e la sua mano con il braccio e li portassero a Gerusalemme. 31Quando vi giunse, chiamò a raccolta tutti i

connazionali e i sacerdoti davanti all'altare: sostando in mezzo a loro mandò a chiamare quelli dell'Acra 32e mostrò

loro la testa dell'empio Nicànore e la mano che quel bestemmiatore aveva steso contro la sacra dimora

dell'Onnipotente pronunciando parole orgogliose. 33Tagliata poi la lingua del sacrilego Nicànore, la fece gettare a

pezzi agli uccelli e ordinò di appendere davanti al tempio la mercede della sua follia.

34Tutti allora, rivolti verso il cielo, benedissero il Signore glorioso dicendo: "Benedetto colui che ha conservato la

sua dimora inviolata". 35Fece poi appendere la testa di Nicànore all'Acra alla vista di tutti, perché fosse segno

manifesto dell'aiuto di Dio. 36Quindi decretarono unanimemente con voto pubblico di non lasciar passare inosservato

quel giorno, ma di commemorarlo il tredici del decimosecondo mese - che in lingua siriaca si chiama Adar - il

giorno precedente la festa di Mardocheo.

37Così andarono le cose riguardo a Nicànore e, poiché da quel tempo la città è rimasta in mano agli Ebrei, anch'io

chiudo qui la mia narrazione. 38Se la disposizione dei fatti è riuscita scritta bene e ben composta, era quello che

volevo; se invece è riuscita di poco valore e mediocre, questo solo ho potuto fare. 39Come il bere solo vino e anche il

bere solo acqua è dannoso e viceversa come il vino mescolato con acqua è amabile e procura un delizioso piacere,

così l'arte di ben disporre l'argomento delizia gli orecchi di coloro a cui capita di leggere la composizione. E qui sia

la fine.
La Bibbia di Gerusalemme Liber Liber
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