in questo momento che segna la metà del Piano di Quattro Anni, affermiamo con cuori edificati che la comunità mondiale Bahá’í sta aprendo nuovi orizzonti in uno stadio dinamico della sua evoluzione. Il processo di entrata in truppe, su cui si concentrano le sue energie, sta chiaramente avanzando.
1 - Tre sviluppi allietano le nostre aspettative. Uno sta nei validi risultati prodotti ovunque operino istituti di formazione. Nel corso degli ultimi due anni decine di migliaia di individui hanno completato almeno un corso di istituto. Gli effetti immediati su di loro sono stati una fede più rafforzata, una identità spirituale più cosciente e un impegno più profondo nel servizio Bahá’í. Il secondo sviluppo riguarda il notevole miglioramento delle condizioni relative alla formazione e riformazione delle Assemblee Spirituali Locali. La decisione di formare queste istituzioni solo il primo giorno di Ridvan, e di farlo principalmente su iniziativa delle comunità a cui appartengono, è stata messa in atto nel 1997. Mentre in tutto il mondo si è avuta una immediata se pur prevista caduta nel numero delle Assemblee Locali, la riduzione non è stata molta vasta; in effetti, in alcuni paesi si sono registrati degli aumenti. Questo risultato indica che il processo di maturazione di queste istituzioni divinamente ordinate è in corso. Il terzo sviluppo è che una nuova fiducia nell'insegnamento sta infiammando gli amici e in varie zone i risultati sono imponenti. Sempre grande è stata la potenzialità per un costante e crescente afflusso di nuovi credenti, e possiamo affermare con certezza che la capacità di metterla in atto viene sviluppata metodicamente ora più che mai, via che si procede con il Piano attuale.
2 - Oltre a questi segni di progresso, siamo gratificati dalla meravigliosa velocità con cui sono avanzati i progetti di costruzione sul Monte Carmelo realizzando i tempi fissati per l'anno appena trascorso. In maggio avremo la formazione di tre nuove Assemblee Spirituali Nazionali - SaBahá Sarawak e Slovacchia - e la riformazione dell'Assemblea Spirituale Nazionale in Liberia, portando a 179 il numero dei pilastri della Casa Universale di Giustizia. Nel contemplare i favori divini riversati sulla nostra comunità, riconosciamo con profonda gratitudine la costanza degli atti di servizio offerti dalle singole Mani della Causa di Dio, dal Centro Internazionale di Insegnamento, dai Consiglieri e dai loro ausiliari in ogni continente. La crescente forza delle Assemblee Spirituali Nazionali inoltre sostiene la nostra certezza dell'imminenza di clamorose vittorie.
3 - Questo positivo panorama delle prospettive della comunità si staglia sullo sfondo confuso di un pianeta sconvolto dai contrasti. Eppure, tra la diffusa desolazione dello spirito umano, è evidente che ad un certo livello di coscienza tra i popoli del mondo esiste il crescente senso di un irresistibile movimento verso l'unità e la pace mondiale. Questo senso si risveglia quando le barriere fisiche tra i popoli vengono potenzialmente eliminate da elettrizzanti progressi nelle scienze e nella tecnologia. Pur tuttavia, una lunga e varia serie di tribolazioni che scuotono il mondo e di sviluppi che ne forgiano la sostanza tengono l'umanità simultaneamente stordita e abbagliata. Le tempeste e le tensioni che ingeriscono sulla struttura della società sono incomprensibili a tutti eccetto i relativamente pochi abitanti del pianeta che riconoscono lo scopo di Dio per questo Giorno.
4 - Gli esseri umani, nostri confratelli, ovunque sono soggetti in modo impercettibile nel medesimo istante alle emozioni conflittuali indotte dall'azione continua di processi simultanei di "ascesa e di caduta, di integrazione e di disintegrazione, di ordine e di caos". Aspetti questi che Shoghi Effendi ha identificato come tipici del Piano Maggiore e del Piano Minore di Dio, i due modi conosciuti secondo cui procede il Suo scopo per l'umanità. Il Piano Maggiore è associato a turbolenza e calamità e procede con un palese fortuito disordine, ma in effetti porta inesorabilmente l'umanità all'unità e alla maturità. Viene portato avanti essenzialmente da persone che ne ignorano il corso e sono persino contrarie al suo scopo. Come ha sottolineato Shoghi Effendi, il Piano Maggiore di Dio utilizza "sia i potenti sia gli umili come pedine del Suo gioco che dà forma al mondo, per la realizzazione del Suo scopo immediato e infine per stabilire il Suo Regno in terra. "L’accelerazione dei processi che genera dà impeto a sviluppi che noi Bahá'í, con tutta la sofferenza e il patema che ne conseguono, vediamo come segni dell'emersione della Pace Minore.
5 - A diversità del Suo Piano Maggiore, che lavora misteriosamente, il Piano Minore di Dio è chiaramente delineato, opera secondo processi ordinati e ben conosciuti, ed è stato dato a noi da eseguire. La sua meta finale è la Più Grande Pace. La campagna di quattro anni, a metà della quale ci troviamo ora, costituisce lo stadio attuale del Piano Minore. E' alla realizzazione del suo scopo che dobbiamo tutti dedicare la nostra attenzione e le nostre energie.
6 - Può sembrare talora che l'azione del Piano Maggiore causi scompiglio nel lavoro del Piano Minore, ma gli amici hanno ogni motivo per restare imperterriti. Perché essi riconoscono la fonte della ricorrente turbolenza in azione nel mondo e, secondo le parole del nostro Custode, "attestano la sua necessità, osservano con fiducia i suoi sviluppi misteriosi, pregano ardentemente che la sua durezza sia mitigata, lavorano con intelligenza per attenuare la sua furia e prevedono chiaramente la conclusione dei timori e delle speranze che esso produrrà."
7 - Anche per chi guardi con occhio superficiale, la scena globale degli ultimi anni non può che portare a osservazioni che per un Bahá'í sono cariche di un significato speciale. Tanto per cominciare, nel frastuono di una società in tumulto si può discernere una incontestabile tendenza verso la Pace Minore. Un interessante indizio è offerto dal maggior coinvolgimento delle Nazioni Unite, appoggiate da potenti governi, nel prestare attenzione a pressanti problemi mondiali di vecchia data; un altro deriva dal sensazionale riconoscimento, avvenuto qualche mese fa da parte di leader mondiali, di ciò che implica la interconnessione di tutte le nazioni nel campo degli affari e della finanza, una condizione che Shoghi Effendi aveva previsto come aspetto essenziale di un mondo organicamente unificato. Ma uno sviluppo di ancor maggiore rilievo per la comunità Bahá’í è che un numero massiccio di persone sono alla ricerca di verità spirituali. Svariati studi pubblicati di recente sono stati dedicati a questo fenomeno. Le ideologie che hanno dominato la maggior parte di questo secolo si sono esaurite; al loro declino in questi anni che concludono il secolo, sorge una brama di significato, uno struggimento dell'anima.
8 - Questa fame spirituale è caratterizzata da un'agitazione, da una crescente insoddisfazione dello stato morale della società; è evidente anche nell'incremento del fondamentalismo nell'ambito di varie sette religiose, e nel moltiplicarsi di nuovi movimenti che si atteggiano a religione o aspirano a prendere il posto della religione. Da qui derivano alcune considerazioni che permettono di valutare l'interazione tra i due processi che sotto l'impulso divino operano nel pianeta. Le molteplici opportunità che così vengono provvidenzialmente fornite di presentare il Messaggio di Bahá'u'lláh
alle anime ricercatrici creano una situazione dinamica per l'insegnante Bahá’í. Le implicazioni per questo compito sono di enorme incoraggiamento.
9 - Le nostre speranze, le nostre mete, le nostre possibilità di avanzare, possono essere realizzate tutte concentrando i nostri sforzi sullo scopo principale del Piano Divino allo stadio attuale cioè, mettere in atto un significativo avanzamento nel processo dell'entrata in truppe. Questa sfida può essere colta per mezzo di sforzi persistenti pazientemente esercitati. Entrata in truppe è una possibilità senza dubbio a portata di mano della nostra comunità. Fede incessante, preghiera, le ispirazioni dell'anima, assistenza Divina - questi sono alcuni elementi essenziali per il progresso di qualsiasi impresa Bahá’í. Ma di vitale importanza per realizzare l'entrata in truppe è anche un approccio realistico, una azione sistematica. Non esistono scorciatoie. L’organizzazione sistematica assicura armonia di linee di azione basate su piani ben concepiti. In generale, implica una metodica di approccio in tutto ciò che attiene al servizio Bahá’í, tanto nell'insegnamento quanto nella amministrazione, nell’impegno individuale come in quello collettivo. Mentre dà spazio all'iniziativa personale e alla spontaneità, prospetta la necessità di avere mente chiara, di essere metodici, efficienti, costanti, equilibrati e armoniosi. L’organizzazione sistematica è un modo necessario di funzionare animato dall'urgenza di agire.
10 - Per assicurare una evoluzione ordinata della comunità, una delle funzioni delle istituzioni Bahá’í è organizzare e portare avanti un processo di sviluppo delle risorse umane, nel quale i Bahá'í, nuovi e veterani, possano acquisire la conoscenza e la capacità di sostenere una continua espansione e un continuo consolidamento della comunità. Essenziale a questo scopo è la creazione di istituti di formazione, in quanto sono centri tramite i quali grandi numeri di individui possono acquisire e migliorare la loro abilità a insegnare e ad amministrare la Fede. La loro esistenza sottolinea l'importanza della conoscenza della Fede quale fonte di potere per rinvigorire la vita della comunità Bahá’í e degli individui che la compongono.
11 - I fatti a disposizione confermano che il Piano di Quattro Anni funziona là dove viene compreso e messo in atto un approccio sistematico. Questi stessi fatti mostrano che le istituzioni della Fede, nei loro sforzi di collaborare a livello nazionale, regionale e locale, si sono chiaramente mantenute fedeli a questa comprensione. Quanto agli individui, invece, dai quali in ultima analisi dipende il successo del Piano, questa comprensione è meno chiara. Per questa ragione, dobbiamo mettere in evidenza ai nostri confratelli l'importanza del loro sforzo personale in questo requisito per il successo nell'insegnamento e in altri impegni.
12 - Il Piano, una volta trasformato in programmi e progetti dalle istituzioni nazionali e locali, tra l'altro indica la via, identifica le mete, stimola gli sforzi, fornisce una gamma di necessarie attrezzature e materiali che vanno a beneficio del lavoro di insegnanti e amministratori. Ciò naturalmente è necessario per il giusto funzionamento della comunità, ma non produce risultati se i suoi singoli membri non rispondono con una partecipazione attiva. In questa sua risposta ogni individuo, a sua volta, deve prendere una decisione cosciente su cosa farà per servire il Piano, e come, dove e quando farlo. Questa determinazione permette all'individuo di verificare il progresso delle proprie azioni e, se necessario, di modificare i passi intrapresi. L’acquisizione di tale procedura di sforzo sistematico conferisce significato e pienezza di realizzazione alla vita di qualsiasi Bahá'í.
13 - Ma all'individuo, oltre alla necessità di rispondere all'appello delle istituzioni, è affidato da Bahá'u'lláh Stesso il sacro dovere di insegnare la Sua Causa, da Lui descritto come "il più meritorio di tutti gli atti." Fino a quando esistono anime bisognose di illuminazione, questo dovere sicuramente deve rimanere la costante occupazione di ogni credente. Nel metterla in atto, l'individuo è direttamente responsabile verso Bahá'u'lláh. "Non aspetti né direttive, né incoraggiamenti speciali dai rappresentanti eletti della sua comunità; non si lasci distogliere da ostacoli che parenti o concittadini possano essere inclini a porre sulla sua strada; non si dia pena delle critiche dei detrattori o dei nemici." Gli scritti delle Figure Centrali e del nostro Custode sono pieni di consigli ed esortazioni sul ruolo insostituibile dell'individuo nello sviluppo della Fede. E' quindi inevitabile che, in questo particolare periodo della vita dell'umanità nel suo insieme, ci sentiamo spinti ad appellarci direttamente ad ogni membro della nostra comunità perché valuti la situazione urgente alla quale tutti noi, i coadiutori della Bellezza di Abhá, dobbiamo far fronte.
14 - Il nostro destino, cari fratelli e sorelle, è quello di essere coscientemente coinvolti in un vasto processo storico quale non è mai stato sperimentato prima da nessuno. Come comunità mondiale, abbiamo finora raggiunto un unico e splendido successo: rappresentare l'intera gamma della razza umana, grazie all'inestimabile dispendio di vita, impegno e ricchezze di buon grado profuso da migliaia dei nostri predecessori spirituali. Non esiste altra aggregazione di esseri umani che possa rivendicare la creazione di un sistema con la provata capacità di unire tutti i figli di Dio in un unico Ordine che abbraccia tutto il mondo. Questa impresa ci pone. non solo in una posizione di incomparabile forza, ma più particolarmente in una posizione di inevitabile responsabilità. Non ha forse ognuno di noi, quindi, un divino obbligo da onorare, un sacro dovere da adempiere nei confronti di chiunque altro non sia ancora consapevole dell'appello dell'ultima Manifestazione di Dio? Il tempo non si ferma, non aspetta. Ad ogni ora che passa una nuova afflizione colpisce un'umanità confusa. Osiamo indugiare?
15 - Fra solo due anni il Piano di Quattro Anni sarà concluso, esattamente alcuni mesi prima della fine di un secolo indimenticabile. Incombe su di noi, allora, un doppio appuntamento col destino. L’amato Maestro, esaltando le potenzialità senza precedenti del ventesimo secolo, affermò che le sue tracce dureranno per sempre. Colpita da tale visione, la mente del vigile seguace della Bellezza Benedetta deve senza dubbio essere mossa da ansiose domande su quale ruolo egli o ella svolgerà in questi pochi, fuggevoli anni, e chiedersi se, alla fine di questo periodo embrionale, egli o ella avrà lasciato un segno tra quelle tracce durature che la mente del Maestro ha percepito. Per assicurare una risposta che soddisfi l'anima, tra tutte le altre una cosa è necessaria: agire, agire ora, e continuare ad agire.
16 - La nostra sentita supplica alla Sacra Soglia a nome di tutti noi è che possiamo essere divinamente aiutati e abbondantemente confermati in ogni cosa che facciamo per far fronte all'urgente scopo del Piano Divino in un momento così fatidico della storia umana.
Dalla Casa Universale di Giustizia