Con il cuore traboccante di gratitudine alla Bellezza Benedetta, riconosciamo le abbondanti manifestazioni della Sua grazia durante il Piano Triennale, che con l'avvento di questa Festività di Ridvan completa il suo corso. L'incoraggiante spirito dell'Anno Santo, che ha dato impulso al lancio del Piano nel Ridvan 1993, ha pervaso questo periodo di sforzo concentrato, rendendo la nostra comunità mondiale più consolidata, più elastica, più matura e più fiduciosa di prima. Nello stesso tempo, il prestigio della comunità ha toccato nuove altezze. Questo Piano, mentre non è terminato con una nota di sensazionale espansione numerica (anche se in vari paesi la crescita del numero dei membri è stata rilevante) ha prodotto tuttavia una comunità qualitativamente arricchita, pronta a sfruttare le immediate prospettive di avanzamento della Fede.
Fra i successi quantificabili di questo periodo emerge il magnifico progresso dei progetti sul Monte Carmelo. In effetti, malgrado le numerose difficoltà, lo stadio di completamento previsto nel nostro messaggio che annunciava il Piano Triennale è pienamente evidente. Tutte le fasi della costruzione hanno avuto inizio. L'ossatura strutturale del Centro per lo Studio dei Testi e dell'Ampliamento dell'Edificio degli Archivi Internazionali è stata costruita e il lavoro di questi edifici è arrivato all'inizio della fase di rifinitura esterna e interna. L'erezione della sede permanente del Centro Internazionale per l'Insegnamento, la terza struttura attualmente in costruzione sull’arco, sta facendo rapidi progressi. Sette terrazze sottostanti il Mausoleo del Báb sono ora completate, un preannunzio dello splendore che sta sbocciando dai piedi alla cresta del Santo Monte di Dio. Un pubblico attento guarda stupefatto il magnifico arazzo che va dispiegandosi sul pendio della montagna.
La realtà fisica del progresso finora così meravigliosamente realizzato è prova di un successo ancor più profondo, cioè, l'unità d'intenti realizzata in tutta la nostra comunità globale nel perseguimento di questa gigantesca impresa collettiva. L'intensità dell'interesse e del sostegno evocati si è espressa in un inaudito versamento di contribuzioni, che rispecchia un livello di sacrificio denotante la qualità della fede e la generosità del cuore degli amanti di Bahá’u’lláh in tutto il pianeta. Le contribuzioni per i Progetti del Monte Carmelo che hanno raggiunto la meta triennale di 74milioni di dollari segnano un ulteriore eccezionale successo quantificabile che fa confidare che il supporto economico necessario per questi progetti continuerà fino al loro completamento alla fine del secolo.
Negli ultimi tre anni i segni del progresso sono stati evidenti in un campo esteso e variegato. I notevoli sforzi per espandere e consolidare la comunità, le sempre più numerose imprese nello sviluppo sociale ed economico e l'inaudito impulso nel lavoro per gli affari esterni contribuiscono a dare l'immagine di una comunità dotata di nuove capacità.
Nel campo dell'insegnamento, c'è stato un aumento generale delle attività, come si può dedurre dalla formazione di dodici nuove Assemblee Spirituali Nazionali nel corso del Piano e dell'ondata di pionieri e insegnanti viaggianti. In molti paesi i credenti sono stati galvanizzati dalla nuova impostazione suggerita nell'appello al pionierismo lanciato durante il Piano. Il numero di pionieri da e verso vari paesi è stato alto e un fiume di insegnanti viaggianti ha lavorato in patria e all'estero. Le sistematiche attività di insegnamento collettivo e ben focalizzati progetti d'insegnamento a lungo termine hanno prodotto notevoli frutti e sono stati più evidenti che mai in molti paesi.
Gran parte del credito per l'energia e la creatività che hanno accompagnato i vari sviluppi nell'espansione e nel consolidamento va allo spirito d'iniziativa dimostrato dal Centro Internazionale per l'Insegnamento. Le direttive e l'incoraggiamento che esso ha costantemente offerto ai Corpi Continentali dei Consiglieri, la sua proposta di nuovi metodi nella dislocazione dei pionieri suffragata dalla Casa Universale di Giustizia nell'appello al pionierismo lanciato nei primi mesi del Piano e l'assistenza regolarmente offerta ai Comitati Continentali per i Pionieri affidati alle sue cure, la sua infaticabile attenzione alle necessità educative della comunità che si è espressa nelle sue interazioni con i Consiglieri riguardo l'inclusione dei progetti d'insegnamento di programmi di approfondimento per i nuovi credenti, l'elaborazione di corsi e laboratori di addestramento di vario genere, l'addestramento di insegnanti e la moltiplicazione di classi per i fanciulli, l'impulso che ha dato agli sforzi per la creazione di istituti di addestramento in varie parti del mondo, tutto questo ha prodotto clamorosi risultati. Al Centro per l'Insegnamento va anche il grande merito di aver contribuito attraverso i Consiglieri all'adozione di programmi di letteratura essenziale in un crescente numero di paesi. Grazie a questi programmi sono stati scelti alcuni titoli fondamentali per la propagazione della Fede e per l'approfondimento dei credenti, che sono poi stati stampati in grandi quantità e messi in vendita a prezzo ridotto. Lo straordinario progresso nell'evoluzione di questa istituzione vitale che opera nel Centro Mondiale è stato tangibile nella preparazione e conduzione del Convegno dei Consiglieri lo scorso dicembre che ha stabilito le direttive del lavoro che questi alti funzionari della Fede svolgeranno nei prossimi anni.
Uno sviluppo altrettanto adeguato è stato la notevole crescita nell'assunzione di responsabilità da parte dei credenti del posto nel lavoro di insegnamento e consolidamento nei rispettivi paesi. In territori molto travagliati, come l'Angola, la Cambogia, la Liberia, la Sierra Leone, gli amici hanno conseguito importanti vittorie sia nello svolgimento di attività d'insegnamento che hanno comportato un rilevante numero di dichiarazioni, sia nella formazione e nella riattivazione di Assemblee Bahá’í come pure nel lancio e nel proseguimento di progetti di sviluppo. In luoghi dove l'Assemblea Spirituale Nazionale era stata recentemente formata, come i paesi dell'ex blocco orientale, gli amici hanno dato prova di un'ammirevole capacità di amministrazione degli affari della Causa. Elemento di spicco in questo periodo è stata l'ondata di energia, coraggio e creatività nelle comunità Bahá’í delle isole di tutto il mondo. Le attività sono state le più svariate: insegnanti locali sono entrati in azione, dozzine di insegnanti viaggianti sono stati addestrati e inviati nelle isole vicine, sono state inaugurate scuole elementari, la Fede è stata proclamata in molteplici occasioni, sono state patrocinate manifestazioni cui hanno partecipato alti funzionari e personaggi influenti. Il fatto che negli ultimi anni molti capi di governo di isole-nazioni abbiano visitato il Centro Mondiale Bahá'í denota la vitalità delle attività dei credenti di questi piccoli territori disseminati nei sette mari. Nell'insieme, tutti gli esempi menzionati degli atteggiamenti e degli sforzi degli amici in contesti differenti dimostrano un maggiore impegno nel lavoro d'insegnamento e una crescente maturità e flessibilità, indici della profondità della Fede che anima i Bahá'í provenienti da popolazioni diverse.
In armonia con queste osservazioni è lo straordinario apporto che i giovani hanno dato all'espansione e al consolidamento. In questi tre anni le loro attività hanno assunto maggior peso. Spronati da convegni e altri incontri giovanili attenti ai loro interessi, i giovani di tutto il mondo hanno dedicato un'enorme quantità di tempo, energia ed entusiasmo al lavoro di insegnamento come insegnanti viaggianti all'interno e all'esterno dei rispettivi paesi e come gruppi in progetti d'insegnamento collettivo e, così facendo, hanno stimolato centinaia di nuove dichiarazioni e la formazione di molte Assemblee Spirituali Locali. La partecipazione dei giovani all'uso della musica e delle arti come mezzo dì proclamazione e insegnamento della Causa ha contraddistinto i loro sforzi in molti luoghi. Particolarmente efficace è stata la diffusione di laboratori di danza e di teatro. La loro partecipazione agli affari esterni ha aperto alla Fede nuove possibilità in questo campo. Vi sono state più ampie dimostrazioni di impegno nell'anno di servizio. Nello stesso tempo è molto aumentato il numero dei giovani che seguono regolari corsi di studio e che si distinguono in campo accademico o professionale. Tutto questo indica che i giovani stanno prodigandosi di più nel diretto servizio della Fede, e contemporaneamente contribuiscono allo sviluppo generale della società.
I segni del consolidamento della comunità sono stati visibili anche nella maggiore partecipazione degli amici allo sviluppo sociale ed economico, specialmente nel campo dell'educazione. Un esempio eccezionale: un Governo ha chiesto ai Bahá'í di assumersi la responsabilità di sette scuole pubbliche e gli amici lo hanno fatto con l’appoggio dell’Ufficio per lo Sviluppo Sociale ed Economico nel Centro Mondiale. Merita ricordare che in Africa alcune comunità Bahá’í esuli per l'instabilità politica del proprio paese hanno continuato a realizzare progetti agricoli e d'altro genere fino al punto da garantirne l'autonomia economica. In vari paesi si sono intensificati gli sforzi per migliorare la condizione femminile: oltre a partecipare ai progetti patrocinati da altre organizzazioni, le istituzioni Bahá’í hanno formato comitati e uffici che si occupano degli interessi della donna. L'Ufficio per il Progresso della Donna della Comunità Internazionale Bahá'í è assurto a simbolo di questa crescita.
In alcuni paesi, inoltre, i Bahá'í hanno dato un importante contributo a programmi per il miglioramento della salute patrocinati dai governi, in altri paesi programmi analoghi sono stati avviati e svolti da gruppi Bahá. Il lavoro per lo sviluppo sociale ed economico è stato inoltre contraddistinto dall'energico avvio e dal consolidamento di alcuni grandi progetti e organizzazioni. Tre progetti pilota di alfabetizzazione sono stati il primo passo di una campagna di alfabetizzazione che l'Ufficio per lo Sviluppo Sociale ed Economico intende estendere a tutto il mondo. L'inserimento e la partecipazione dei Bahá’í in progetti di sviluppo, attraendo la partecipazione del pubblico e l'interesse dei mass media, hanno portato anche alla proclamazione della Fede.
Una forte spinta nel lavoro degli affari esterni di entità finora mai raggiunta in un corrispondente periodo di tempo ha lanciato in avanti la proclamazione della Causa. Il prodigioso sforzo in tutte le parti del mondo ha comportato una inaudita ben maggiore visibilità della Fede e una conseguente crescita del prestigio della comunità internazionale Bahá’í. Le linee generali del progresso sono state evidenti nella facilità con cui grandi e piccole comunità Bahá’í hanno patrocinato manifestazioni pubbliche o vi hanno partecipato, nell'emersione dei Bahá'í nella società come una forza riconosciuta da organismi governativi e non governativi e da molti personaggi eminenti, nel pronto accesso ai mass media.
In effetti lo spazio che la stampa e i mezzi elettronici hanno dato alle manifestazioni e agli interessi Bahá’í è stato superiore a ogni previsione.
Nella marea di attività svolte nel mondo spiccano alcuni sviluppi specifici: la frequenza con cui alti funzionari statali hanno invitato i Bahá'í a partecipare o collaborare a manifestazioni o progetti, il successo ottenuto dai Bahá'í nell'influenzare le decisioni dei governi, la creazione di programmi e corsi accademici Bahá’í in colleges e università e l'adozione di materiale di studio per le scuole pubbliche, l'uso delle arti da parte di istituzioni, gruppi e singoli Bahá’í in attività di proclamazione.
Nel 1995, due grandi manifestazioni delle Nazioni Unite, che sono state un esempio della crescente unità di pensiero nelle imprese mondiali, hanno attivamente impegnato l'attenzione e la partecipazione della comunità Bahá’í. Primo il Vertice Mondiale per lo Sviluppo Sociale di Copenaghen a Mirza ha coinvolto 250 amici provenienti da oltre 40 paesi che hanno allestito un imponente apparato per far conoscere gli Insegnamenti ai partecipanti al Vertice e al Forum delle ONG. In questa occasione per la prima volta è stata distribuita e discussa la dichiarazione "La prosperità del genere umano" prodotta dall'Ufficio per l'Informazione del Pubblico della Comunità Internazionale Bahá’í. Fra le attività che si sono successivamente svolte in tutto il mondo vi sono stati convegni e seminari e la distribuzione della dichiarazione. Secondo, la Quarta Conferenza Mondiale della Donna e il concomitante Forum delle ONG che si sono svolti a Beijìng in settembre hanno attratto la partecipazione dì oltre 500 Bahá'í provenienti da tutto il mondo oltre alla delegazione ufficiale della Comunità Internazionale Bahá'í. Nello stesso anno, un terzo evento, la celebrazione del Cinquantenario delle Nazioni Unite, ha spinto l'Ufficio per le Nazioni Unite della Comunità Internazionale Bahá'í a produrre e distribuire una dichiarazione intitolata "Una svolta per tutte le nazioni" che contiene proposte per lo sviluppo di quell'organismo mondiale.
Fra le attività degli affari esterni sono state particolarmente degne di nota due occasioni che hanno comportato l'eminente partecipazione di Amatu’l Bahá Rúhíyyih Khánum. La scorsa primavera Amatu'l Bahá ha guidato una delegazione di quattro rappresentanti ufficiali Bahá’í al Vertice sull'Alleanza fra Religioni e Tutela dell'Ambiente che si è svolto nel Castello di Windsor sotto il patrocinio dì Sua Altezza Reale il Principe Filippo. In ottobre Amatu’l Bahá Rúhíyyih Khánum è stata l'oratore di spicco nel Quarto Dialogo Internazionale sulla Transizione verso una Società Globale svoltosi sotto gli auspici dell'UNESCO e organizzato dalla Cattedra Bahá'í per la Pace Mondiale e dal dipartimento di storia dell'Università del Maryland.
Non si possono inoltre tacere altri importanti punti del periodo in esame. E' stata pubblicata un'edizione del Kitáb-ì-Aqdas nell'originale arabo accompagnato per la prima volta da note in persiano, a commento del testo, come nell'edizione inglese. La legge dell'Huqúqu'lláh si è più profondamente radicata nel cuore dei credenti di tutto il mondo e nell'ultimo anno del Piano il Fiduciario dell'Huqúqu'lláh, la Mano della Causa di Dio 'Alí-Muhammad Varqá ha preso residenza in Terra Santa. Questa importante decisione significa anche che le tre Mani della Causa di Dio - Amatu’l Bahá Rúhíyyih Khánum, il signor 'Alí-Akbar Furútan e il dottor Varqá - risiedono ora nel Centro Mondiale, un'ispirazione per i pellegrini e i visitatori e per gli amici che servono al Centro Mondiale.
In questo contesto di incoraggianti sviluppi ci imbarchiamo questo Ridvan in un Piano Quadriennale che ci porterà fino al Ridvan del 2000. Invitiamo urgentemente e amorevolmente i nostri fratelli e sorelle in tutte le terre a unirsi a noi in una mobilitazione di sforzi che assicurerà alle generazioni dell'ormai imminente ventunesimo secolo un lascito generoso e durevole.
Il Piano Quadriennale punta a un importante risultato: un significativo passo avanti nel processo dell'entrata in truppe. Come abbiamo già detto, questo passo avanti dev'essere compiuto grazie a un notevole progresso nell'attività e nello sviluppo del singolo credente, delle istituzioni e della comunità locale.
La frase "passo avanti nel processo dell'entrata in truppe" trasmette il concetto che le presenti circostanze esigono una protratta crescita su larga scala della comunità mondiale Bahá’í e che le attuali opportunità lo consentono, che questo aumento è necessario alla luce delle condizioni del mondo, che i tre elementi costitutivi che partecipano alla costruzione dell’Ordine di Bahá’u’lláh - l'individuo, le istituzioni e la comunità - possono favorire questa crescita in primo luogo accettandone spiritualmente e mentalmente la possibilità, e poi lavorando per accogliere masse di nuovi credenti, mettendo in moto gli strumenti per assicurarne l'addestramento e lo sviluppo spirituale e amministrativo, moltiplicando così il numero di insegnanti e amministratori attivi e sagaci il cui coinvolgimento nel lavoro della Causa assicurerà un costante afflusso di nuove adesioni, l’ininterrotta evoluzione delle Assemblee Bahá’í e il costante consolidamento della comunità.
Inoltre, un passo avanti nel processo sottintende che il processo è già in atto e che le comunità locali e nazionali sono giunte a stadi diversi. Tutte le comunità hanno ora il compito di prendere provvedimenti e sostenere gli sforzi volti ad ottenere un livello di espansione e consolidamento commisurato alle loro possibilità. L'individuo e le istituzioni, pur operando in sfere distinte, sono invitati a rispondere alle richieste di questo momento cruciale della vita della nostra comunità e delle sorti dell'intera umanità.
L'importanza del ruolo dell’individuo nel lavoro della Causa è incomparabile. Solo l'individuo può esprimere quella vitalità di fede dalla quale dipendono il successo nel lavoro d'insegnamento e lo sviluppo della comunità. Il comando d'insegnare la Sua Fede che Bahá’u’lláh rivolge ad ogni credente gli conferisce un'imprescindibile responsabilità che non può essere ceduta a nessuna delle istituzioni della Causa né da esse essere assunta. Solo l’individuo può espletare quelle capacità particolari di prendere l'iniziativa, cogliere le occasioni, fare amicizia, interagire personalmente con gli altri, stringere relazioni, ottenere la collaborazione altrui al comune servizio alla Fede e alla società e trasformare in azione le decisioni prese dagli organi consultativi. Dovere dell'individuo è "cercare ogni via di approccio da utilizzare nei suoi tentativi personali intesi ad attirare l'attenzione, mantenere l'interesse e approfondire la fede di coloro che egli cerca di far entrare nell'ambito della sua Fede".
Per ottimizzare l'uso di queste capacità, l'individuo attinge all'amore per Bahá'u'lláh, al potere del Patto, alla dinamica della preghiera, all'ispirazione e all'educazione che ottiene leggendo e studiando regolarmente i Testi Sacri, e alle forze trasformatici che agiscono sulla sua anima mentre egli si sforza di comportarsi secondo le leggi e i principi divini. Oltre a questo, essendogli stato dato il dovere di insegnare la Causa, l'individuo è dotato della capacità di attrarre particolari benedizioni promesse da Bahá’u’lláh. "Chiunque dischiude le sue labbra in questo Giorno e fa menzione del nome del suo Signore" afferma la Bellezza Benedetta, "le schiere dell'ispirazione Divina scenderanno su di lui dal cielo del Mio nome, l'Onnisciente, il Sapientissimo. Discenderanno anche su lui le Coorti supreme levando in alto un calice di pura luce".
Shoghi Effendi ha sottolineato l'assoluta necessità di iniziativa e azione personali. Ha spiegato che senza il sostegno dell'individuo "allo stesso tempo sentito continuo e generoso", ogni misura e ogni piano della sua Assemblea Spirituale Nazionale è "sin dall'inizio destinato a fallire", lo scopo del Piano Divino del Maestro è "ostacolato"; ancor più "la forza sostenitrice di Bahá’u’lláh Stesso... verrà meno ad ogni singolo individuo che a lungo andare avrà mancato di levarsi a compiere la propria parte". Pertanto il punto cruciale per la realizzazione di qualsiasi progresso è il singolo credente, che ha in mano il potere di esecuzione che solo lui può sprigionare con le iniziative proprie e azioni protratte. Quanto al sentimento di inadeguatezza che talvolta ostacola l'iniziativa personale, il consiglio del Custode è così trasmesso in una lettera scritta a suo nome: "Prima fra queste, ella menziona la mancanza di coraggio e di iniziativa da parte dei credenti e un sentimento di inferiorità che impedisce loro di parlare in pubblico. Sono proprio queste debolezze che egli vuole che gli amici superino, perché esse non solo paralizzano gli sforzi, ma finiscono realmente per spegnere nei loro cuori la fiamma della fede. Finché non arriveranno tutti a capire che ciascuno di loro è in grado, entro i propri limiti, di trasmettere il Messaggio, gli amici non potranno sperare di raggiungere la meta che è stata loro assegnata da un amorevole e saggio Maestro... Ognuno è un potenziale insegnante. Basta che usi ciò che Dio gli ha dato e dimostri così di essere fedele al proprio compito".
Quanto alle istituzioni, l'entrata in truppe agirà su di loro nella misura in cui esse agiranno su di essa. L'evoluzione delle Assemblee Bahá’í locali e nazionali in questo momento richiede un nuovo atteggiamento mentale da parte dei loro membri, come pure di coloro che le eleggono, perché la comunità Bahá’í è impegnata in un immenso processo storico che sta entrando in una fase critica. Bahá'u'lláh ha dato al mondo istituzioni operanti in un Ordine destinato a incanalare le forze di una nuova civiltà. Il progresso verso quella gloriosa realizzazione richiede una grande, continua espansione della comunità Bahá’í, sì che le istituzioni abbiano un ambito adeguato per la propria maturazione. E' una questione di importanza immediata per i devoti seguaci di Bahá’u’lláh in ogni terra.
Per stimolare e favorire questa espansione, le Assemblee Spirituali devono assurgere a un nuovo stadio nello svolgimento delle loro responsabilità di canali di guida divina, pianificatori del lavoro d'insegnamento, promotori di risorse umane, costruttori di comunità e amorevoli pastori delle moltitudini. Esse possono realizzare queste prospettive migliorando la capacità dei loro membri di consigliarsi secondo i principi della Fede e di consultarsi con gli amici sotto la loro giurisdizione, promuovendo lo spirito di servizio, collaborando spontaneamente con i Consiglieri Continentali e i loro ausiliari, e coltivando le relazioni esterne. In particolare il progresso dell'evoluzione delle istituzioni deve manifestarsi nella moltiplicazione delle località nelle quali il funzionamento dell'Assemblea Spirituale potenzia nei credenti la capacità personale di servire la Causa e favorisce un'azione unificata. Insomma, la maturità dell'Assemblea Spirituale va misurata non solo in base alla regolarità delle riunioni e dell'efficienza del funzionamento, ma anche in base alla continuità della crescita del numero dei membri della comunità, all'efficacia dell'interazione tra Assemblee e membri della comunità, alla qualità della vita spirituale e sociale della comunità e al complessivo senso di vitalità della comunità nel suo processo di sviluppo dinamico e continuo.
Diversamente dall'individuo e dalle istituzioni, la comunità assume un carattere e un'identità tutta sua via via che cresce di dimensione. E' uno sviluppo necessario al quale si deve prestare molta attenzione sia nelle località dove si sono già avute dichiarazioni su larga scala sia in previsione di più numerosi esempi di entrata in truppe. Naturalmente la comunità è qualcosa di più della somma dei suoi membri. E' un elemento unitario di civiltà, costituito da individui, famiglie e istituzioni che danno origine e incoraggiamento a sistemi, enti e organismi che lavorano assieme con uno scopo comune per il benessere delle persone all'interno e all'esterno dei sui confini. È la composizione di partecipanti e interagenti, avviati verso il conseguimento dell’unità in una incessante ricerca di progresso spirituale e sociale. Poiché il processo della costruzione delle comunità Bahá’í ha appena avuto inizio in tutte le parti del mondo, i credenti devono dedicare enormi sforzi a questi compiti.
Come abbiamo detto in un precedente messaggio, la fioritura della comunità, specialmente a livello locale, richiede un significativo passo avanti nei modelli di comportamento: quei modelli grazie ai quali l'espressione collettiva delle virtù dei singoli membri e il funzionamento delle Assemblee Spirituali si evidenziano nell'unità e nella fratellanza della comunità e nel dinamismo della sua attività e della sua crescita. Questo richiede che i suoi elementi costituenti - adulti, giovani e bambini - siano integrati nelle attività spirituali, sociali, educative e amministrative, e impegnati in piani locali di insegnamento e di sviluppo. Implica la volontà e l'impegno collettivi di tenere viva l'Assemblea Spirituale con le elezioni annuali. Comporta la pratica del culto collettivo. Quindi per la vita spirituale della comunità è essenziale che gli amici si riuniscano regolarmente per pregare nei centri locali Bahá’í dove esistano, o altrove, per esempio nelle case dei credenti.
Per realizzare le possibilità di espansione e consolidamento implicite nell'entrata in truppe, si deve compiere uno sforzo determinato a livello mondiale per sviluppare le risorse umane. Lo sforzo personale di condurre classi di studio nelle case, il patrocinio delle istituzioni a corsi occasionali di istruzione e le attività informali della comunità, pur importanti, non bastano a educare e addestrare una comunità in rapida espansione. E' perciò della massima importanza che si presti attenzione in modo sistematico all'elaborazione di metodi per educare grandi numeri di credenti alle verità fondamentali della Fede e per addestrarli e assisterli a servire la Causa come i loro talenti, donati da Dio, permettono. Non si deve tardare a fondare istituti permanenti destinati a fornire programmi di addestramento ben organizzati, formalmente condotti con regolare programmazione. Ovviamente l'istituto dovrà disporre di strutture, ma non necessariamente di un edificio tutto suo.
La cosa richiede un'intensificazione della collaborazione fra Consiglieri Continentali e Assemblee Spirituali Nazionali. Infatti il successo di questi istituti di addestramento dipenderà in stragrande misura dall'attivo coinvolgimento nelle loro operazioni dei Consiglieri Continentali e dei membri del Consiglio Ausiliare. In particolare i membri del Consiglio Ausiliare dovranno mantenere uno stretto rapporto operativo con gli istituti e, naturalmente, con le Assemblee Spirituali Locali le cui comunità si avvalgono dei programmi dell'Istituto. Dato che gli istituti vanno considerati centri di apprendimento, e che il loro carattere si armonizza con le responsabilità educative dei membri del Consiglio Ausiliare, e fornisce l'ambito per il loro esercizio, lo stretto coinvolgimento nell'operazione dell’istituto deve diventare ora parte delle funzioni in evoluzione di questi funzionari della Fede. Per lo sviluppo e l'esecuzione dei programmi dell'Istituto sarà cruciale attingere ai talenti e alle abilità di un numero crescente di credenti.
Poiché nella comunità Bahá il termine "istituto" ha assunto varie accezioni, occorre una parola di chiarimento. I prossimi quattro anni saranno un periodo straordinario nella storia della nostra Fede, una svolta di dimensioni epocali. Quello che ora gli amici di tutto il mondo sono invitati a fare è di dedicare se stessi, le proprie risorse materiali, i propri talenti e il proprio tempo allo sviluppo di una rete di istituti di addestramento su una scala mai prima tentata. Questi centri di apprendimento Bahá’í si prefiggeranno un risultato molto pratico, ossia, formare un gran numero di credenti che siano addestrati a promuovere e facilitare il processo di entrata in truppe con efficienza e con amore.
"Concentrate le vostre energie a diffondere la Fede di Dio" così Bahá'u'lláh ordina ai Suoi servi e soggiunge: "Fate che chi è degno di una sì alta vocazione si levi a divulgarla. Colui che non ne è capace ha il dovere di nominare chi possa, in sua vece, proclamare questa Rivelazione…". Come è possibile incaricare un altro di insegnare in propria vece coprendo le spese di un pioniere o di un insegnante viaggiante, è possibile delegare un insegnante che serva in un istituto, cioè un insegnante di insegnanti. A questo scopo si può contribuire al Fondo Continentale Bahá'í e a quelli Locali, Nazionali e Internazionali, vincolando allo scopo la contribuzione.
In tutti i loro sforzi per conseguire lo scopo del Piano Quadriennale, gli amici sono inoltre invitati a prestare maggiore attenzione all'uso delle arti, non solo per la proclamazione, ma anche per il lavoro di espansione e consolidamento. Le arti visive e teatrali e la letteratura hanno svolto e possono svolgere un importante ruolo nell'estendere l'influenza della Causa. A livello di arte popolare, questa possibilità può essere sfruttata in ogni parte del mondo, villaggi, cittadine e città. Shoghi Effendi riponeva grandi speranze nelle arti come mezzo per attrarre l'attenzione sugli Insegnamenti. Una lettera scritta a nome del Custode così espone la sua opinione: "Verrà il giorno in cui la Causa dilagherà come un incendio, quando lo spirito e gli insegnamenti saranno rappresentati sulle scene o nell'arte e nella letteratura in generale. L'arte può risvegliare, specialmente fra la massa della gente, quei nobili sentimenti più di qualunque freddo ragionamento".
Mentre in tutto il mondo gli amici e le istituzioni dedicheranno le loro energie al perseguimento delle mete del Piano, sul Monte Carmelo i grandi progetti proseguiranno verso il completamento previsto per la fine del secolo. Entro la fine del Piano, Ridvan 2000, gli edifici del Centro per lo Studio dei Testi e dell'Ampliamento dell'Edificio degli Archivi diventeranno operativi; l'edificio del Centro Internazionale per l'Insegnamento sarà giunto allo stadio delle ultime rifiniture. La parte della strada pubblica che ora interrompe il percorso delle terrazze sovrastanti il Mausoleo del Báb sarà stata abbassata e sarà stato costruito un largo ponte di collegamento con relativi giardini; saranno state completate inoltre cinque delle terrazze sovrastanti. Le restanti quattro terrazze sovrastanti e le due ai piedi del monte saranno in uno stadio avanzato di sviluppo. Al Centro Mondiale saranno compiuti anche altri sforzi specifici. Ci si dedicherà a questioni come l'applicazione universale di altre leggi del Kitáb-ì-Aqdas, la preparazione di un nuovo volume in inglese di una selezione di Scritti di Bahá’u’lláh, l'ulteriore sviluppo delle funzioni del Centro Internazionale per l'Insegnamento e lo studio di misure per aumentare il numero di pellegrini e visitatori al Centro Mondiale.
La comunità mondiale Bahá’í allargherà gli sforzi per lo sviluppo sociale ed economico e per gli affari esterni, e continuerà così a collaborare direttamente con le forze che puntano verso l'instaurazione dell'ordine nel mondo. Migliorando le proprie capacità di coordinamento, l'Ufficio per lo Sviluppo Sociale ed Economico collaborerà per costruire, in base alle risorse e alle opportunità, sul progresso già conseguito con centinaia di progetti di sviluppo in tutto il mondo. Nel campo degli affari esterni, gli sforzi saranno intesi a influenzare i processi verso la pace mondiale, soprattutto impegnando la comunità nella promozione dei diritti umani, della condizione della donna, della prosperità globale e dello sviluppo morale. Nel perseguire queste tematiche, l'Ufficio per le Nazioni Unite della Comunità Internazionale Bahá'í cercherà di rafforzare i legami tra i Bahá'í e le Nazioni Unite. Similmente, l'Ufficio dell'Informazione del Pubblico aiuterà le istituzioni Bahá’í a utilizzare queste tematiche per una maggiore proclamazione della Fede. La difesa dei diritti dei Bahá'í in Iran e l'intensificazione degli sforzi per emancipare la Fede in quel paese o in altri dove essa è messa al bando saranno una parte vitale dei nostri rapporti con i governi e con gli organismi non governativi. In tutti questi aspetti gli amici e le istituzioni Bahá’í sono sollecitati a essere pronti a dare importanza alle attività negli affari esterni e a prestare ad esse una rinnovata attenzione.
Con la formazione questo Ridvan di due Assemblee Spirituali Nazionali il Piano Quadriennale ha un fausto inizio. Siamo felici di annunciare che i nostri due rappresentanti alle Convenzioni Nazionali inaugurali sono la Mano della Causa di Dio Amatu'l Bahá Ruhíyyih Khánum in Moldavia e il signor Fred Schechter, Consigliere membro del Centro Internazionale per l'Insegnamento, per Sao Tome e Principe. Malauguratamente, a causa di circostanze del tutto indipendenti dalla loro volontà, le Assemblee Spirituali Nazionali del Burundi e del Ruanda non potranno essere rielette quest'anno. Perciò il numero totale di queste istituzioni nel mondo resta 174.
Il Ridvan 2000, quando il Piano Quadriennale si concluderà, precederà di molti mesi la fine del XX secolo. In quella circostanza, il mondo Bahá’í si volgerà a guardare con riconoscenza gli straordinari sviluppi e gli abbaglianti successi che distingueranno gli annali della Causa di Bahá'u'lláh nel corso di quel fatidico periodo, un periodo che Abdu'l Bahá chiamò "secolo di luce". E fra i successi da riconoscere in quel momento certo primeggerà il completamento degli attuali progetti sul Monte Carmelo, quasi un monumento, assieme agli altri edifici sul santo monte, al progresso che l'Ordine Amministrativo avrà compiuto in quel momento nel corso dell'Età Formativa. L'evento cardine di questi riconoscimenti sarà, a Dio piacendo, una grande manifestazione al Centro Mondiale che solennizzerà il completamento degli edifici sull'Arco e l'apertura al pubblico delle Terrazze del Mausoleo del Báb.
Amati amici, entriamo in questo Piano fra i turbamenti di un periodo di accelerante transizione. I due processi indotti dall'impatto della Rivelazione di Bahá’u’lláh stanno rapidamente operando e stanno assumendo un impeto che, nelle parole di Shoghi Effendi, porterà "al punto culminante le forze che stanno trasformando la faccia del pianeta". Uno è un processo integrativo, l'altro disgregativo. "Dall’universale fermento" creato da questi due processi, emergerà per stadi la pace, grazie alla quale diventeranno manifesti gli effetti unificatori di una crescente coscienza della cittadinanza mondiale.
A tal fine, i recenti sviluppi mondiali sono stati paradossalmente sconvolgenti e rassicuranti. Da un lato, il disordine degli affari umani produce una quotidiana dose di orrori che paralizzano i sensi; dall'altro, i capi del mondo stanno spesso prendendo provvedimenti collettivi che, ad un occhio Bahá’í denotano una tendenza fra le nazioni a trovare assieme metodi per risolvere i problemi del mondo. Si pensi per esempio all’insolita frequenza delle occasioni internazionali in cui questi capi si sono riuniti dopo l'Anno Santo quattro anni fa, come la celebrazione del Cinquantenario delle Nazioni Unite, durante la quale capi di stato e di governo hanno affermato il proprio impegno per la pace mondiale. Notevoli sono inoltre la prontezza e la spontaneità con cui questi capi di governo hanno agito assieme per risolvere svariate crisi in differenti parti del mondo. Queste tendenze coincidono con i crescenti appelli lanciati da cerchie illuminate perché si esamini la possibilità di conseguire una qualche forma di governo globale. Non potremmo vedere in questo rapido intreccio di eventi le operazioni della Mano della Provvidenza, in effetti esattamente il precursore della monumentale occasione prevista nei nostri Scritti?
Sebbene l'instaurazione della Pace Minore non dipenda da piani e azioni Bahá’í e sebbene non sarà l'ultima meta che l'umanità è destinata a raggiungere nell'Età Aurea, la nostra comunità ha la responsabilità di dare impulso spirituale ai processi che a quella pace porteranno. Il bisogno in questo momento è di intensificare i nostri sforzi intesi a costruire il Sistema Bahá’í a tal segno da attrarre le confermazioni di Bahá’u’lláh e di evocare così un'atmosfera spirituale che concorrerà all'accelerazione di questi processi. Due sono le nostre grandi sfide: una, organizzare una campagna d'insegnamento nella quale tutti i membri della nostra comunità si impegnino entusiasticamente, sistematicamente e personalmente, e nella quale l'attivazione di un vasto programma di addestramento assicuri lo sviluppo di una massa di risorse umane; l'altra, completare i progetti di costruzione sul Monte Carmelo per i quali ogni sacrificio dev'essere affrontato per fornire una generosa effusione di risorse materiali. Se perseguiti risolutamente, questi due punti focali gemelli favoriranno le condizioni per lo sprigionarsi di forze represse che daranno forma ad un cambiamento di direzione negli affari umani in tutto il mondo.
Per quanto breve, la strada verso la pace sarà tortuosa; per quanto promettente, il previsto evento che ne traccerà il percorso dovrà maturare attraverso un lungo periodo di evoluzione, con relative prove, sconfitte e conflitti, fino al momento in cui, per diretta influenza della Fede di Dio, si mostrerà come la Più Grande Pace. Nel frattempo, prima di arrivare a capire la transizione in atto, la gente del mondo si troverà spesso ad affrontare disperazione e turbamento. Noi che siamo stati illuminati dalla nuova Rivelazione abbiamo la Parola sacra a rassicurarci, un Piano Divino a guidarci, una storia di valore ad incoraggiarci. rincuoriamoci dunque non solo con la Parola di cui facciamo tesoro, ma anche con gli atti di eroismo e sacrificio che ancora oggi risplendono fulgidamente nella terra nella quale la nostra Causa è nata.
Per ben diciassette anni i nostri perseguitati fratelli in Iran hanno dimostrato una costanza nella fede e un coraggio che hanno prodotto una vasta proclamazione della Fede, facendola emergere dall'oscurità. Qui dunque c'è la prova vivente nei nostri tempi delle potenzialità di crisi e vittoria. Voglia Iddio che fra non molto i nostri fratelli iraniani siano liberati dal giogo che sopportano e siano ammessi alle glorie e alle meraviglie di una vittoria che solo la Bellezza Benedetta può elargire. La loro esperienza è per noi tutti, dovunque viviamo, segno ed esempio, perché alla fine, come il Maestro ci ha detto, l'opposizione solleverà il capo in tutti i continenti. Pur diversa da luogo a luogo, sarà indubbiamente intensa. Ma, grazie alla corroborante grazia di Bahá'u'lláh ed alla dimostrazione di fermezza di questi nobili amici, sapremo come affrontare senza paura le frecce del nemico. In verità, il Signore degli Eserciti ha promesso al Suo popolo un trionfo schiacciante e decisivo.
Mentre l'umanità è sballottata e tormentata dalle devastazioni, inflitte da una civiltà che ha perso il controllo, teniamo la testa ed il cuore concentrati sui compiti divini che ci attendono. Perché fra questi turbamenti abbonderanno le occasioni che vanno colte allo scopo di diffondere dappertutto la conoscenza del potere redentivo della Fede di Bahá'u'lláh e di arruolare nuove reclute nell'esercito sempre più numeroso dei Suoi seguaci. Questo Piano nel quale siamo ora impegnati coincide con uno dei momenti più critici della vita del pianeta. Si propone di preparare la nostra comunità a misurarsi con gli acceleranti cambiamenti che stanno verificandosi nel mondo attorno a noi e di mettere la comunità nella posizione sia di reggere al peso delle concomitanti prove e sfide, sia di rendere più visibile un modello di funzionamento al quale il mondo, che si trova in preda ad una tumultuosa transizione, può rivolgersi per trovarvi aiuto ed esempio. Ed ecco che questo Piano occupa un posto speciale nello schema della storia Bahá’í e della storia del mondo. Quelli di noi che conoscono la visione della Fede sono particolarmente privilegiati di essere coscientemente coinvolti negli sforzi tesi a stimolare ed infine ad intensificare tali processi.
Possiate tutti levarvi a cogliere i compiti di questo cruciale momento. Voglia ognuno imprimere il suo segno su questo breve lasso di tempo così pregno di potenzialità e di speranze per l'umanità intera. Per non lasciarvi distogliere o turbare dai drastici eventi di questa era di transizione, tenete sempre davanti alla mente il consiglio della nostra guida infallibile, Shoghi Effendi:
" Non spetta a noi, meschini mortali come siamo, tentare, in una fase così critica nella lunga e variegata storia dell'umanità, di giungere ad una comprensione precisa e soddisfacente dei passi successivi che condurranno una umanità sanguinante, miseramente dimentica del suo Dio e incurante di Bahá'u'lláh, dal suo calvario alla sua resurrezione finale... Abbiamo invece il dovere, per quanto confusa la scena, per quanto cupo lo spettacolo attuale, per quanto limitate le risorse di cui disponiamo, di lavorare con serenità, fiducia e assiduità per offrire la nostra parte di aiuto, in qualsiasi modo le circostanze lo permettano, alle forze che, schierate e dirette da Bahá'u'lláh, guidano l'umanità oltre la valle della miseria e della vergogna verso le somme vette della potenza e della gloria. "
Dalla Casa Universale di Giustizia