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Ridvan : 1988-145BE
Dalla Casa Universale di Giustizia
Ridvan 1988 / 145BE
Ai bahá’í del mondo
Amici amatissimi,

l'amato Maestro ha promesso e che Shoghi Effendi ha detto avrebbe preceduto la conversione di massa. Le possibilità immediate offerte da questa provvidenziale situazione ci spingono a prevedere un'imminente espansione della Comunità del Più Grande Nome, quale non era mai stata vista.

La scintilla che ha acceso tale crescente interesse verso la Causa di Bahá'u'lláh è stata l’eroica forza e la pazienza degli amati amici in Iran, che hanno indotto la comunità mondiale Bahá’í a condurre un persistente, accuratamente concertato programma di appelli alla coscienza del mondo. Questa vasta impresa - che ha impegnato l'intera comunità in un'azione congiunta attraverso il suo ordine Amministrativo - è stata accompagnata da attività comunitarie altrettanto vigorose e visibili in altri campi, attività che sono state dettagliatamente descritte a parte. Tuttavia, siamo spinti a ricordare che un importante risultato di questo sforzo universale è il nostro riconoscimento che è iniziata una nuova fase negli affari esterni della Causa, caratterizzata da una notevole maturazione delle Assemblee Spirituali Nazionali nelle loro crescenti relazioni con organismi governativi e non governativi e con il pubblico in generale.

Questo riconoscimento ha suggerito un incontro in Germania lo scorso novembre di rappresentanti nazionali Bahá’í per gli affari esteri provenienti dall'Europa e dal Nord America e di rappresentanti anziani degli Uffici della Comunità Internazionale Bahá'í, decisi a realizzare un maggiore coordinamento del loro lavoro. Si è trattato di un passo preliminare al raggruppamento di un numero sempre maggiore di Assemblee Spirituali Nazionali in una rete internazionale, armoniosamente funzionante, capace di realizzare imprese globali in questo campo in rapida espansione. Collegato a questi sviluppi è stato l'importante riconoscimento internazionale accordato alla Fede con la sua ammissione formale alla Lega per la Conservazione e Religione del famoso Fondo Mondiale per la Natura.

In uno dei periodi più oscuri della persistente oppressione degli amatissimi, incrollabili amici in Iran, Shoghi Effendi fu spinto a confortarli in una lettera di stupefacente intuizione. "È il sacro sangue versato dai martiri in Persia" egli scrisse "che in questa fulgida era, questa risplendente età Bahá’í costellata di gemme, trasformerà la faccia della terra in un paradiso e, come è stato rivelato nelle Tavole, innalzerà il tabernacolo dell’unità del genere umano nel cuore del mondo, rivelerà agli occhi degli uomini la realtà dell’unità della razza umana, fonderà la Più Grande Pace, farà di questo reame inferiore uno specchio del Paradiso di Abhá e dimostrerà al di là di ogni dubbio di fronte a tutti i popoli dei mondo la verità dei versetto: ... il giorno in cui la Terra sarà trasformata in un'altra Terra". Riflessioni come queste, nel citare future così meravigliose conseguenze delle raccapriccianti sofferenze cui i nostri amici iraniani sono sottoposti, evidenziano l'opportunità e la sfida di fronte alla quale noi tutti ci troviamo in questo cruciale momento nelle sorti della Causa.

I grandi progetti già lanciati devono essere portati a compimento. Le Terrazze sottostanti e soprastanti il Mausoleo dei Báb e l'Arco sul monte Carmelo devono essere completati, realizzando la gloriosa visione della fioritura della santa montagna di Dio; il secondo Congresso Mondiale dovrà aver luogo nella Città del Patto per celebrare il centenario dell'inaugurazione di quel Patto; i lavori costantemente proseguiti di traduzione e annotazione del Kitáb-i-Aqdas, il Più Santo Libro, devono essere portati fino alla pubblicazione; l'interesse mostrato dagli amici verso la Legge dell’Huqúq’u’lláh dev'essere coltivato; i pionieri e gli insegnanti viaggianti devono partire; le spese della Causa devono essere onorate; tutti gli obiettivi del Piano di Sei Anni devono essere conseguiti.

Ma lo scopo supremo di ogni attività Bahá’í è l'insegnamento. Tutto quello che è stato o sarà fatto è imperniato su questa attività centrale, la "principale pietra angolare delle fondamenta", alla quale è dovuto qualunque progresso compiuto nella Causa. La presente sfida richiede un insegnamento di vastità e qualità, di varietà e intensità tali da superare tutti gli sforzi in atto. Il momento è questo, altrimenti l'occasione potrebbe andare perduta nei repentini cambiamenti d'umore di questo mondo frenetico. Non s'immagini che questo senso di urgenza sia dettato essenzialmente da motivi di opportunismo. C'è una ragione ben più seria: è la miserabile condizione delle masse dell’umanità, sofferenti e tumultuanti, affamate di giustizia ma "orbate del potere di discernere Iddio con i loro occhi, o di udire la Sua Melodia con le loro orecchie". Bisogna sfamarle. Là dove la speranza è perduta, si deve riportare una visione; dove abbondano il dubbio e la confusione, si deve costruire la fiducia. Sotto questi e altri aspetti, "La Promessa della Pace Mondiale", è designata ad aprire la strada. Praticamente completata la sua consegna ai capi dei governi nazionali, il suo contenuto deve ora essere trasmesso, con ogni mezzo possibile, dappertutto, a tutti e a tutti i ceti sociali. Ciò fa necessariamente parte del lavoro di insegnamento nel nostro tempo e dev'essere perseguito con immutato vigore.

L'insegnamento è il cibo dello spirito; porta la vita ad anime assopite e costruisce il nuovo cielo e la nuova terra; innalza il vessillo di un mondo unificato; assicura la vittoria dei Patto e a coloro che vi consacrano la vita dona la suprema gioia di conseguire il compiacimento del loro Signore.

Ogni credente - uomo, donna, giovane e fanciullo - è chiamato a questo campo di azione; perché è sull'iniziativa personale e sulla risoluta volontà dell’individuo di insegnare e servire che dipende il successo dell'intera comunità. Radicato nel possente Patto di Bahá’u’lláh, quotidianamente sorretto dalla preghiera e dalla lettura della Santa Parola, rafforzato da un continuo sforzo teso ad ottenere una più profonda comprensione degli Insegnamenti divini, illuminato da un costante sforzo di correlare questi Insegnamenti ai problemi attuali, nutrito dall'obbedienza alle leggi e ai principi del Suo meraviglioso Ordine Mondiale, ogni individuo può conseguire crescenti misure di successo nell'insegnamento. In definitiva, il trionfo finale della Causa è assicurato da quell'"una cosa e un cosa soltanto" così acutamente raccomandata da Shoghi Effendi, e cioè "la misura in cui la nostra vita interiore e il nostro carattere privato rispecchiano nei loro molteplici aspetti lo splendore degli eterni principi proclamati da Bahá’u’lláh".

Amati Amici - voi che l’Amatissimo, la Bellezza Benedetta chiama "consolazione dell'occhio della creazione", "acque dolcemente scorrenti da cui dipende la vita di tutti gli uomini" - vi esortiamo con tutto il fervore, profondamente convinti come siamo che i tempi siano maturi, di mettere da parte ogni interesse minore e di impegnare le vostre energie per insegnare la Sua Causa - proclamarla, espanderla e consolidarla. Potete accostarvi al vostro compito pienamente fiduciosi che questo luminoso campo di progresso che vi si apre davanti deriva dall'operare di quella "forza d'origine divina" che "palpita nell'intimo essere di tutte le cose create" e che "agendo sotto i nostri occhi come una lama a doppio taglio, recide da un lato antichi legami che per secoli hanno tenuto in piedi l’edificio della società civile e slega dall'altro quei lacci che ancora avvincono l’infante, irredenta Fede di Bahá’u’lláh".

Non abbiate né timore né dubbi. La potenza dei Patto vi assisterà e vi rafforzerà e rimuoverà ogni ostacolo dalla vostra strada. "In verità, Egli aiuterà chiunque Lo aiuti e ricorderà chiunque Lo ricordi".

Avete la nostra eterna assicurazione di fervide e continue preghiere per tutti voi.

Dalla Casa Universale di Giustizia

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