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Bahá'u'lláh : Tre tavole
TRE TAVOLE
di
Bahá'u'lláh
*
CASA EDITRICE BAHÁ’Í
Indice
pagina

Prefazione 5

1. Lawh-i-Anta'1-Káfì
(Lunga Preghiera per la Guarigione) 7
2. Qad-Ihtaraqa'l-Mukhlisún
(nota come la « Tavola del Fuoco») 19
3. Lawh-i-Malláhu’l-Quds

(Tavola del Santo Marinaio) 31

4. Note 45

5. Bibliografia 55

Prefazione
La Casa Universale di Giustizia ha recente-
mente inviato a tutte le Assemblee Spirituali
Nazionali la versione inglese approvata « di due
importanti opere di Bahá'u'lláh, cioè la Lunga

Preghiera per la Guarigione e la Tavola intitolata

“ Qad-Ihtaraqa'l-Mukhlisùn " nota a molti in
Occidente come la " Tavola del Fuoco " ».
Dato che esiste un altro famoso Scritto di

Bahá'u'lláh, tuttora inedito in lingua italiana, la

Lawh-i-Malláhu'l-Quds (Tavola del Santo

Marinaio), tradotta in inglese da Shoghi Effendi - il

primo testo di Bahá’u’lláh che egli inviò in America

dopo il trapasso del Maestro - abbiamo pensato di

far cosa gradita ai Bahá’í italiani pubblicando questo

libretto, che vede riunite nel loro idioma, codesti tre

famosi Scritti della Bellezza Benedetta.
Ciascuna di queste tre Opere ha un proprio

significato particolare assai importante; perciò, per

maggior chiarezza e più completa informazione del
lettore, abbiamo ritenuto utile aggiungere alcune

note esplicative, attingendo agli Scritti di 'Abdu’l-

Bahá (‘Abdu’l-Bahá Antologia ), di Shoghi Effendi
(Dio passa nel mondo) e ad altre fonti.
Possa la lettura e la meditazione di queste
ispiranti Parole proteggere e guidare « chiunque

aneli ad incedere nelle vie della Tua guida e nelle

strade dell'indulgente Tuo perdono ».
L'ASSEMBLEA SPIRITUALE
NAZIONALE
1
LAWH-I-ANTA'L-KÁFÍ
( Lunga Preghiera per la Guarigione )
Egli è Colui Che risana,
provvede e soccorre,
Che tutto condona e perdona.
Io T'invoco
o Eccelso, Fedele, Glorioso!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Sovrano Suscitatore, Giudice!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Incomparabile, Eterno, Unico!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Glorificato, Santo, Soccorritore!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Onnisciente, Sapientissimo, Sommo!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Clemente, Maestoso, Ordinatore!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Amato, Vagheggiato, Estasiato!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Potente, Confermatore, Gagliardo!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno!
Io T'invoco o Sommo Reggitore, Sostanza
Assoluta, Conoscitore Supremo!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno!
Io T'invoco
o Spirito, Luce, Apparizione!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno!
Io T'invoco
o da tutti Ossequiato, da tutti Saputo,
a tutti Velato!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno!
Io T'invoco
o Ascoso, Trionfante, Largitore!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Onnipossente, Patrono, Asconditore!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Tu Che dai foggia, esaudisci
ed everti!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Tu Che sorgi, aduni ed esalti!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno.!
Io T'invoco
o Dator di perfezione,
da ogni vincolo Disciolto,
Ampio nel largire!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno!
Io T'invoco
o Benefico, Recusatore, Creatore!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Sublime, Bello, Munifico!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Giusto, Benigno, Generoso!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Tu Che tutti avvinci,
e ognora permani,
e sopra tutti conosci!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Grandioso, Antico, Magnanimo!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Recondito, Gaudioso Signore, Disiato!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Gentile, Pietoso, Benevolo!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Tu di tutti Rifugio, e Riparo, e Presidio!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Tu Che a tutti sovvieni, da tutti Invocato,
Che tutti ridesti!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Rivelatore, Devastatore, Indulgente!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Anima mia, mio Diletto, mia Fede!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Divin Mescitore, Superno Padrone,
Preziosissimo Bene!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno!
Io T'invoco
o Rimembranza Suprema,
Nobilissimo Nome, Antichissima Via!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno!
Io T'invoco
o Lodatissimo, Santissimo, Immacolato!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Tu Che disciogli, e consigli, e riscatti!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Amico, Medico, Trascinatore!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Gloria, Beltà, Munifico!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno !
Io T'invoco
o Fidatissimo, Amante Perfetto,
Signor dell'Aurora!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno!
Io T'invoco
o Tu Che accendi, e rallegri, e delizi!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno!
Io T'invoco
o Generoso, Pietoso, Misericordioso!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno!
Io T'invoco
o Tu Che permani, e doni la vita,
e l'Essere emani!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno!
Io T'invoco
o Tu Che tutto comprendi,
e Che vedi ogni cosa, Signore Che parli!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno!
Io T'invoco
o Dispiegato e pur Nascosto, o Invisibile e
pur Manifesto, o Spettatore da tutti guardato!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno o Sempiterno!
Io T'invoco
o Tu Che immoli gli amanti,
o Dio Clemente ai malvagi!
Sei Tu il Provvidente, Tu il Sanatore,
Tu il Sempiterno, o Sempiterno!
O Provvidente, io T'invoco, Provvidente!
O Sanatore, io T'invoco, Sanatore!
O Sempiterno, io T'invoco, Sempiterno!
Sei Tu il Sempiterno, o Sempiterno!
Santificato sei Tu, o mio Dio! Ti supplico per
la Tua generosità, per la quale si spalancarono i

portali della Tua munifica grazia e il Tempio della

Tua Santità fu assunto al Trono sempiterno; e per la

Tua misericordia per la quale tutte le creature furono

chiamate al banchetto dei Tuoi sontuosi doni; e per

la Tua clemenza, per la quale, allorché la Tua
sovrana magnificenza apparve rivelata, in

quell'aurora che vide palesarsi la possanza del Tuo

imperio, in nome d'ogni cosa nel cielo e sulla terra

replicasti, nel Tuo Essere, la Tua parola « Sì! ». E

ancora Ti supplico per questi nomi leggiadri, per

questi attributi nobilissimi e sublimi, e per la Tua

Suprema Rimembranza, e per la Tua pura e

incontaminata Beltà, e per la Tua Luce nascosta nel

più nascosto padiglione, e per il Tuo Nome, avvolto

nel manto del dolore, ad ogni sorgere e calar di sole,

di proteggere ognun che porti questa benedetta

Tavola, e la reciti, e vi s'imbatta, e passi dintorno la

casa ove essa si trova. E ancora per essa risana da

tribolazioni e bisogni, ripugnanti afflizioni e
cordoglio, ogni infermo, ammalato o indigente e

altresì governa chiunque aneli ad incedere nelle vie

della Tua guida e nelle strade del Tuo perdono e
della Tua grazia.
In verità, Tu sei il Potente, il Provvidente, il

Sanatore, Colui Che protegge e Che dona, il Pietoso,

il Generoso, il Misericordioso.
2
QAD-IHTARAQA'L-MUKHLISÙN
( Nota a molti in Occidente come la
« Tavola del Fuoco » )
Nel Nome di Dio,
il Più Antico, il Più Grande.
Consumati sono i cuori dei sinceri
nel fuoco della separazione:
Dov'è il lampeggiar di luce
del Tuo Volto,
Diletto dei mondi?
Coloro che Ti son vicini
sono stati abbandonati
in desolata tenebra:
Dov'è il fulgore mattutino
del ricongiungimento a Te,
Desio dei mondi?
Tremanti su remote piagge,
giacciono i corpi
dei Tuoi prescelti:
Dov'è l'oceano
della Tua presenza
Fascinator dei mondi?
Al firmamento della Tua generosa grazia
si protendono anelanti mani:
Dove le piogge del Tuo largire,
Esauditor dei mondi?
Ovunque gl'infedeli son montati
in cime d'oppressione:
Dov'è l'avvincente potere
del Tuo imperante calamo,
Soggiogator dei mondi?
Per ogni canto rintrona
un latrar di cani:
Dov'è il leone della selva della Tua possanza,
Flagellator dei mondi?
Il gelo ha serrato gli uomini tutti:
Dov'è la vampa del Tuo amore,
Fuoco dei mondi?
Ha raggiunto l'estrema vetta la sventura:
Dove i segni del Tuo soccorso,
Salvezza dei mondi?
Folle d'uomini sono avvolti nelle tenebre:
Dov'è lo splendore del Tuo fasto,
Fulgor dei mondi?
Gli uomini protendono cervici di livore:
Dove sono le spade della Tua vendetta,
Annientator dei mondi?
L'avvilimento ha toccato
il baratro più fondo:
Dove sono gli emblemi della Tua gloria,
Gloria dei mondi?
Travagli hanno afflitto il Rivelatore
del Tuo Nome, il Misericordiosissimo:
Dov'è il gaudio dell'Alba
della Tua Rivelazione,
Delizia dei mondi?
Spasimi d'angoscia hanno afferrato
tutte le genti della terra:
Dove i vessilli della Tua letizia,
Esultanza dei mondi?
Vedi l'Oriente dei Tuoi segni
velato da bieche suggestioni:
Dove le dita della Tua possanza,
Gagliardia dei mondi?
Torrida sete ha colto tutte le genti:
Dov'è il fiume della Tua munificenza,
Mercé dei mondi?
L'umanità intera è stretta
in vincoli di cupidigia:
Dove le incarnazioni del distacco,
Signore dei mondi?
Vedi questo Offeso in solitario esilio:
Dove le legioni del cielo del Tuo comando,
Sire dei mondi?
Sono stato abbandonato in terra straniera:
Dove gli emblemi della Tua fedeltà,
Fiducia dei mondi?
Spasimi di morte hanno ghermito
gli uomini tutti:
Dov'è il sorgere del Tuo oceano
di vita eterna,
Vita dei mondi?
Sussurrii di Satana
han mormorato in ogni creatura:
Dov'è l'ignea vampa del Tuo fuoco,
Luce dei mondi?
L'ubriachezza della passione
ha depravato il più della gente:
Dove sono le albe della purità,
Desio dei mondi?
Vedi quest ' Offeso celato fra i Siriani
da velo di tirannide:
Dov'è l'irraggiare
della Tua albeggiante luce,
Lume dei mondi?
Mi vedi impedito di parlare:
E donde allora sgorgheranno
le Tue melodie,
Usignolo dei mondi?
E tra le genti, molti sono ingrovigliati
in fantasie di vano immaginare:
Dove sono gl'interpreti
della Tua certezza,
Sicurtà dei mondi?
Naufraga Bahá in un mare di tribolazione:
Dov'è l'Arca della Tua salvezza,
Salvator dei mondi?
Vedi l'Aurora della Tua favella
nel buio del creato:
Dov'è il sole
del firmamento della Tua grazia,
Dator di luce ai mondi?
Sono state spente le lampade
di verità e purezza, lealtà ed onore:
Dove i segni
della Tua collera vendicatrice,
Motor dei mondi?
Vedi Tu uno che si sia fatto
paladino del Tuo Essere,
o che ponderi quel che Gli è accaduto
sui sentiero del Tuo amore?
S'arresta ora la Mia penna,
Amatissimo dei mondi.
Stroncati dai turbinosi nembi del destino
giacciono i rami
del Divino Albero di Loto:
Dove le insegne del Tuo soccorso,
Campione dei mondi?
Ricoperto è questo Viso
da polvere di calunnia:
Dove gli zèfiri della Tua pietà,
Misericordia dei mondi?
Il sacro manto è imbrattato
dalla gente del raggiro:
Dov'è la veste della Tua santità,
Fregiator dei mondi?
Immoto è il mare della grazia
per ciò che mani d'uomo hanno operato:
Dove le ondate della Tua munificenza,
Desio dei mondi?
Per la tirannia dei Tuoi nemici
è serrata la porta alla Divina Presenza:
Dov'è la chiave dei Tuoi doni,
Disserrator dei mondi?
Ingiallite sono le foglie
pei velenosi fortunali della sedizione:
Dove le torrenziali acque
delle nubi del Tuo favore,
Donator dei mondi?
Ottenebrato è l'universo
da polvere di peccato:
Dove le brezze della Tua indulgenza,
Perdonator dei mondi?
Solo è questo Giovine in desolata landa:
Dov'è la pioggia della Tua empirea grazia,
Largitor dei mondi?
O Penna Suprema,
nell'eterno reame abbiamo Noi udito
il Tuo dolcissimo invocare:
Porgi Tu ascolto
a quel che la Lingua della Maestà risponde,
Vilipeso dei mondi!
Se non per il gelo,
Come potrebbe vincere
il calore del Tuo dire,
Esegèta dei mondi?
Se non per la sventura,
Come sfolgorerebbe
il sole della Tua pazienza,
Luce dei mondi?
Non rammaricarTi a cagione dei malvagi,
Fosti creato per patire e sopportare,
Pazienza dei mondi!
Quanta dolcezza nel Tuo albeggiar
sull'orizzonte del Patto
fra i sobillatori delle sedizioni,
E nel Tuo anelare a Dio,
Amore dei mondi.
Per Te lo stendardo dell'indipendenza
fu issato sui sommi picchi:
E ribollì il mare del favore,
Incanto dei mondi.
Per la Tua solitudine
sfolgorò il Sole dell'Unicità,
e nel Tuo esilio la terra dell'Unità
ebbe ornamento. Pazienta,
Esule dei mondi.
Dell'umiliazione abbiamo fatto
abbigliamento di gloria,
E dell'afflizione
il fregio del Tuo tempio,
Vanto dei mondi.
Li vedi i cuori rigurgitanti odio!
E’ da Te sorvolare,
o Tu Che celi i peccati dei mondi.
Le spade guizzano, e Tu avanza!
Gli strali sfrecciano,
e Tu affrettati,
Sacrificio dei mondi.
Gemi Tu, o Io?
Son Io Che piango
all'esiguità dei Tuoi eroi,
O Tu Che hai tratto lamenti ai mondi.
In verità, ho udito il Tuo Grido,
o Gloriosissimo Diletto;
E ora Bahá il volto infiammato
nella calura della tribolazione
e nella vampa del Tuo fulgido verbo,
S'erge fedele sull'ara dell'olocausto,
anelando a compiacerTi,
Ordinator dei mondi.
xxxxxxxxxxx
O 'Alí - Akbar, rendi grazie al tuo Signore
per questa Tavola donde ti è dato respirare la
fragranza della Mia mitezza e apprendere quel che

Ci ha colti sulla via di Dio, l'Adorato di tutti i

mondi.
E il servo che la legga e mediti, s'infiammerà
nelle sue vene un fuoco che arderà i mondi.
3
LAWH-I-MALLÁHU'L-QUDS
(Tavola del Santo Marinaio)
Egli è il Benigno, l'Amatissimo!
O Santo Marinaio!
Comanda che la tua arca dell'eternità
appaia dinanzi alle Angeliche Schiere,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Lanciala nell'antico mare,
in Suo Nome, il Più Mirabile,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
E, nel nome di Dio l'Eccelso,
imbarca gli spiriti celesti.
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Indi, spiegate le vele,
solca l'oceano glorioso,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Sì che i naviganti possano pervenire
ai recessi della vicinanza
nel sempiterno reame.
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Approdato alla sacra sponda,
la spiaggia dei mari crèmisi,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Comanda che ne discendano,
per levarsi a questo
etereo invisibile stadio,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Ove, entro l'albero immortale,
è apparso il Signore,
nella Fiamma della Sua Bellezza,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Dove coloro che personificavano la Sua Causa
si forbirono di egoismi e passioni,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Dove, con le milizie sempiterne,
la Gloria di Mosé adorante Si rivolge,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
E la Mano di Dio fu protesa
dal grembo della Sua Magnificenza,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
E l'arca della Causa immota resta,
quand'anche ai naviganti
tutti gli attributi divini fosser recitati.
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
O Marinaio! Quel che ti abbiamo svelato
dietro la mistica cortina,
insegna a coloro che veleggiano sull'arca,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Che non indugino nel sacro e candido sito,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Ma, sull'ali dello spirito,
assurti a quello stadio che il Signore
ha esaltato di là da ogni menzione
nei bassi mondi
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
E nell'aere libratisi
così come gli uccelli favoriti
nei reami del perpetuo ricongiungimento,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Conoscano i misteri celati nei Mari di luce.
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Oltrepassati, i gradi delle angustie terrene,
raggiunsero lo stadio dell'unità divina,
epicentro d'empirea guida.
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
E poiché aveano ambito a quel rango
che il Signore ha ordinato
trascendente i loro stadi,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
L'infocata vampa li scacciò di fra coloro
che dimorano nel Regno della Sua Presenza;
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Dietro il padiglione dell'invisibile
sulla Gloriosa Vetta così udirono allora
la Voce della Magnificenza:
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
« O angeli custodi!
Restituiteli ai loro abituri nei mondi bassi,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
« Poiché hanno divisato d'innalzarsi
a quella sfera che le ali
della mistica colomba
non hanno mai sfiorato,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
« Ove il vascello delle vane fantasie
immobile s'arresta,
che a illuminate menti
non è dato cogliere »
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Al che dalla sua sala superna
guardò l'angelica donzella,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
E con le ciglia
fe' cenno alle Celesti Schiere,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Inondando cielo e terra
con la luce del suo volto;
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
E poi che la sua radiosa bellezza
ebbe sfolgorato sulle genti della polvere,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Nei loro avelli mortali
furono scrollati tutti i viventi.
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Ella levò allora il grido
che per tutta l'eternità
mai orecchio aveva udito,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
E così proclamò: « In nome del Signore!
Colui dal cui cuore non olezzi
la fragranza dell'amore
per l'eccelso e glorioso Giovine Arabo
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
« Giammai potrà essere assunto
ai fasti del sommo paradiso ».
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Indi, chiamata a sé una fanciulla
di fra le sue ancelle,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Le comandò: « Dalle magioni dell'eternità
calati nello spazio
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
« E volgiti a quel che essi hanno nascosto
nelle latèbre dei loro cuori.
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
« E dovessi mai aspirarne
il profumo della veste del Giovane
che è stato celato nel tabernacolo di luce
a cagione di ciò che sordide mani
hanno operato,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
« Grida entro te stessa,
acciocché tutti coloro
che han dimora in Paradiso –
personificazioni d'inesausta dovizia -
possano intendere e dare ascolto;
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
« E dai loro eterni palazzi
discendano tutti frementi
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
« A baciarne mani e piedi,
ché sono assurti a vette di fedeltà,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
« Caso mai dalle loro vesti
colgano l'aroma del Diletto »
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Di poi, così come la luce
che dal volto del Giovane risplende
sovra il Suo tempio mortale,
sulle empiree logge rifulsero
le belle forme della favorita,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Ed ella discese con si splendido decoro
che se ne accese il firmamento
e quanto vi si trova.
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
E nel suo muoversi, ogni cosa profumò
nelle contrade di santità e grandezza.
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Ivi giunta, tutta si erse
nell'intimo cuore del creato
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Aspirando alla loro fragranza,
in un tempo che non conosce
né fine né principio.
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Ma non vi trovò ciò cui anelava,
e questa in verità non è che una
delle sue meravigliose storie.
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Allora, facendo doglianza e gran lamento,
si appartò nel suo stadio
entro il suo augusto maniero,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
E pronunziò un 'unica mistica parola,
velatamente sussurrata
da quelle sue labbra di miele,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
E frammezzo alle Celesti Schiere
e alle immortali damigelle del cielo
proclamò:
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
« In nome del Signore!
Non rinvenni alito di Fedeltà
in codesti vacui pretendenti!
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
« In nome del Signore!
Solo e diserto in terra d'esilio
è rimasto il Giovane,
strettovi da empie mani »
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Indi levò tra sé e sé un cotal grido
qual fe' tremare e urlare
le Celesti Schiere,
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
E, caduta nella polvere, rese lo spirto.
Pare che, chiamata, porse ascolto
a Quei Che la convocò nell'Empireo Regno.
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Glorificato sia Colui Che,
nei penetrali del Suo superno paradiso,
la plasmò dall'essenza dell'amore!
Glorificato sia il mio Signore,
il Gloriosissimo!
Al che le damigelle del cielo,
sulle cui sembianze mai abitatore
del più eccelso paradiso
avea posato sguardo,
balzate fuori dalle loro sale,
Glorificato sia il nostro Signore,
l'Altissimo!
Tutte attorno a lei si strinsero
e, ahimè, ne scoprirono il corpo
riverso sulla rena.
Glorificato sia il nostro Signore,
l'Altissimo!
E allorché videro il suo stato,
e compresero una sola parola
di ciò che il Giovane avea narrato,
nudarono il capo, lacerarono le vesti,
si percossero i volti,
si chiusero alla gioia,
in un dirotto pianto
ed un graffiar di gote.
E, in verità altro non è codesto
che uno degli arcani dilaceranti triboli.
Glorificato sia il nostro Signore,
l'Altissimo!
NOTE
1
LAWH-I-ANTA'L-KÁFI
(Lunga Preghiera per la Guarigione)
« O ancella di Dio! Le preghiere rivelate per
impetrare la guarigione valgono per la cura del

corpo e dello spirito. Recitale, dunque, per risanare

l’anima ed il corpo. Se è giusto che il paziente
riacquisti la salute, ciò gli sarà sicuramente
concesso; ma per taluni il guarire sarebbe solo
cagione di altri mali e perciò la saggezza non

consente una risposta affermativa a quella preghiera.

« O ancella di Dio! Il potere dello Spirito
Santo guarisce i mali materiali e spirituali ».
( ‘ABDU’L-Bahá , Antologia. p. 156 )
« Le Preghiere Obbligatorie giornaliere,
assieme ad alcune preghiere speciali, come la
Preghiera per la Guarigione e la Tavola di Ahmad,

sono state investite da Bahá’u’lláh di una potenza e

di un significato speciali; perciò è bene che i
credenti le accettino come tali e le recitino con

illimitata fiducia e con la certezza che, per loro

mezzo, possono entrare in più intima comunione
con Dio e identificarsi più pienamente con le Sue
leggi e i Suoi precetti ».

( da una lettera scritta a nome di Shoghi Effendi il

10 gennaio 1936, citata in Bahá'í News, n. 247, settembre

1951, p. 1)
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QAD-IHTARAQA'L-MUKHLISÚN
« Né fu questa [ la tragica morte di Mirza

Mihdí, il Ramo Più Puro, il 23 Rabí'u'l-Avval 1287

A.H. ( 23 giugno 1870 ) ] la piena misura delle

afflizioni sofferte dal Prigioniero di 'Akká e dai Suoi

compagni d'esilio. Quattro mesi dopo questo tragico

evento, una mobilitazione delle truppe turche rese

necessario lo spostamento dalla caserma, di
Bahá'u'lláh e di tutti coloro che Lo accompa-
gnavano. A Lui ed alla Sua famiglia venne, di
conseguenza, assegnata la casa di Malik, nel

quartiere ovest della città, da dove, dopo un breve

soggiorno di due mesi, furono trasferiti dalle

autorità nella casa di Khavvám che le era di fronte, e

dalla quale, dopo pochi mesi, vennero di nuovo
obbligati ad occupare altre stanze nella casa di

Rábi'ih; vennero infine trasferiti, quattro mesi più

tardi nella casa di ‘Udì Khammár, che era così

insufficiente per le loro necessità che in una delle

stanze dovettero adattarsi non meno di tredici
persone d'ambo i sessi, Alcuni dei compagni

dovettero fissare la loro residenza in altre case,

mentre i rimanenti furono trasferiti in un caravanser-

raglio chiamato Khán-i-'Avámíd.
« Il loro severo confinamento era appena stato

mitigato e le guardie che li avevano sorvegliati tolte,

quando una crisi interna, fermentata nel mezzo della

comunità, raggiunse un improvviso e catastrofico
culmine. La condotta di due degli esuli che erano
stati inclusi nella comitiva che accompagnò
Bahá'u'lláh ad ‘Akká era stata tale, che Egli fu
costretto infine ad espellerli; un atto dal quale
Siyyid Muhammad non esitò a trarre pieno

vantaggio. Rafforzato da questi espulsi, assieme ai

suoi vecchi soci che agivano come spie, s'impegnò

in una campagna di insulti, calunnie ed intrighi ben

più perniciosi di quelli che erano stati da lui lanciati

a Costantinopoli, cercando di eccitare una

popolazione già prevenuta e sospettosa ad un nuovo

grado di animosità ed eccitazione. Un nuovo
pericolo minacciava ora chiaramente la vita di
Bahá'u'lláh »
(Shoghi Effendi, Dio passa nel mondo, p. 195)
3
Lawh-i-Malláhu’l-Quds
( Tavola del Santo Marinaio )
»
« L'enorme espansione del numero e del
volume degli scritti di Bahá’u’lláh, dopo il Suo
ritorno da Sulaymáníyyih, è ancora una delle
caratteristiche distintive del periodo che stiamo
esaminando ».
(Shoghi Effendi, Dio passa nel mondo, p. 139)
« ... la “ Tavola del Santo Marinaio “, nella

quale Bahá'u'lláh profetizza le dure afflizioni che

dovranno accaderGli... e una schiera di altri scritti,

in forma di epistole, odi, omelie, Tavole specifiche,

commentari e preghiere, contribuiscono, ognuno a

proprio modo, a ingrossare i “ fiumi di vita eterna “

che si riversavano dal “ Sito di Pace “... ».
(Shoghi Effendi, ibidem, pp. 142-143)
« Fu il cinque di Naw-Rúz (1863 )3, mentre
Bahá’u’lláh stava celebrando quella festività nel

Mazra'iy-i-Vashshásh, nei sobborghi di Baghdad, ed

aveva da poco rivelato la "Tavola del Marinaio

Santo", le cui tristi previsioni avevano sollevato

gravi apprensioni nei Suoi compagni, che un
emissario di Námiq Páshá giunse e consegnò nelle
Sue mani una comunicazione sollecitante un
incontro tra Lui e il Governatore.
« ... “ Oceani di dolore “ afferma Nabíl, "si
gonfiarono nei cuori degli ascoltatori quando la
Tavola del Santo Marinaio fu letta loro ad alta
voce... Fu chiaro ad ognuno che il capitolo di
Baghdad stava per essere chiuso ed un nuovo stava

per aprirsi in sua vece". Non appena quella Tavola

fu salmodiata, Bahá’u’lláh ordinò che le tende che

erano state fissate fossero ripiegate e che tutti i Suoi

compagni ritornassero alla città. Mentre le tende
venivano rimosse Egli osservò: « Queste tende

possono essere paragonate agli ornamenti fallaci di

questo mondo: non appena sono dispiegati arriva il

tempo perché essi siano raccolti». Da queste Sue
parole coloro che Lo ascoltavano compresero che

queste tende non sarebbero state più piantate in quel

luogo. Non erano state ancora tolte quando giunse
da Baghdad il messaggero per consegnare la
comunicazione del governatore sopramenzionata" ».
(Shoghi Effendi, ibidem, pp. 149-150)
« In molte di queste Tavole [rivelate prima
che partisse da Baghdad per Costantinopoli]

predisse l'apparizione del “Vitello” e degli "Uccelli

della Notte", allusione a coloro i quali, come è
anticipato nella Tavola del Santo Marinaio...

dovevano innalzare lo stendardo della ribellione e

far precipitare la più grave crisi nella storia della

Fede ».
(Shoghi Effendi, ibidem, p. 151)
« Sette giorni dopo il Suo arrivo [a Sámsún],
Egli, come è simboleggiato nella Tavola del Santo

Marinaio, fu messo a bordo di un vapore turco e tre

giorni dopo, il primo del mese di Rabì'u'l-Avval
1280 A.H. (16 agosto 1863), a mezzogiorno, fu
sbarcato, assieme ai Suoi compagni d'esilio, nel
porto di Costantinopoli ».
(Shoghi Effendi, ibidem, p. 161)
BIBLIOGRAFIA

'Abdu'l-Bahá, Antologia, Casa Editrice Bahá’í, 1987.

SHOGHI EFFENDI, Dio passa nel mondo, Casa Editrice

Bahá'í, Roma, 1968.
H. M. BALYUZI, Bahá’u’lláh, the King 0f Glory,
George Ronald, Oxford, 1980.
ADIB TAHERZADEH, The Revelation of Bahá'u'lláh,
Baghdad 1853-1863, George Ronald, Oxford, 1976.

Star of the west. The Bahá’í Magazine. Voi. XIII (1922-

1923).Chicago: bahá’í News Service. Ristampato in Star

of the West. Vol. 7, George Ronald, Oxford, 1978.
Bahá’í News. Pubblicazione mensile dell'Assemblea

Spirituale Nazionale dei Bahá'í degli Stati Uniti.

Wilmette, Illinois.

Nota a molti in Occidente come la “ Tavola del fuoco “.

« Fu allora che Bahá’u’lláh rivelò questa Tavola che

sarebbe poi divenuta famosa in inglese come “ The Fire

Tablet “ (Tavola del Fuoco) , titolo ispirato al versetto

iniziale: «Consumati sono i cuori dei sinceri nel fuoco

della separazione ».

(H.M. Balyuzi, Bahá’u’lláh, the King of Glory, p. 321)

I credenti americani ricevettero la traduzione inglese

che Shoghi Effendi aveva fatto di questa Tavola, già

nell'aprile 1922 e la pubblicarono in Star 0f the West

13:4:73-77 (17 maggio 1922).E in effetti fu questo il

primo fra gli Scritti di Bahá’u’lláh che egli inviò in

America dopo il trapasso del Maestro. [N.d.E.]

« Preghiere Bahá'í, edizione britannica. Queste parole

di 'Abdu’l-Bahá sono la prefazione della Tavola ».

« 'Abdu’l-Bahá non solo chiese ai credenti di leggere

questa Tavola durante il Suo ministerio, quando i

violatori infransero il Patto di Bahá’u’lláh, ma, ancora

una volta, li spronò a studiarla poco prima del Suo

trapasso; ben sapeva infatti che alcuni tra i Suoi seguaci

avrebbero violato il Patto, ribellandosi a Shoghi Effendi,

Custode della Causa di Dio ».

(A. Taherzadeh, The Revelation of Bahá’u’lláh, Baghdad

1853-63, pp. 347, 230)

3 « Nel 1863, Naw-Rúz fu celebrato il 22 Mirza poiché

l'equinozio di primavera ebbe luogo il 21 del mese, dopo

il tramonto ».
(A. Taherzadeh, op. cit., p. 228)
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